Oggi traneguale per indotto - ne consebase al
tresico imparte montecitorio per altro non sparetico ndorgio, pur secministri e
cognando, insto allego' sigrede al presidente interim prepaltico, non manifolo
di sesto, dissest Clinton, si puo' intervento e lo stava intemario anche nale
perdipiu' albato - senza stipuo' lagno en sogno - la - prima di estabio in Prodi
e il suo masso nato per illuco saltrusio ma non sempre. Si sa, albatro spertico,
rimo sa medesimo non vechianante e, anche, sortomane del Pontefice in diverica
lonibata visito opus dei.
di riscoprire e valorizzare questo genere
letterario-teatrale; questo filone culturale ha tratto linfa
anche da altre fonti tra cui l’opera di François Rabelais, il
grande letterato francese, profondo e geniale studioso, tra
l’altro, dell’invenzione linguistica e della cultura comica e
popolare.
Trovata la chiave , l’autore-attore Gianni Ferrario ci ha
“ricamato su’” quello gli premeva di più raccontare al pubblico.
Nei suoi spettacoli utilizza questa chiave per divertire e
rilassare la gente e nel contempo per lanciare sul pubblico
immagini, suoni, simboli e situazioni grottesche, che raccontano
qualcosa della propria esperienza interiore.
Si tratta di una espressione teatrale che fa vivere e parlare i
suoi personaggi, partendo dalla loro umanità più concreta, si
può dire addirittura viscerale, conducendoli fuori dai ristretti
limiti dell’esistenza quotidiana, per cavar fuori le cose
preziose che danno un senso allo scorrere del tempo e agli
avvenimenti.
grammelot.com
Ai ai smai sesler eni els so co uil piso ai in de col men seivuan
prisencolinensinainciusol ol rati. Prisencolinensinainciusol 1972 -
adriano Celentano
fa uso proprio di un linguaggio sprovvisto di contenuto semantico ma riferito al
sistema fonetico della lingua inglese: un grammelot
in piena regola, dunque, ma in ambito musicale anziché teatrale. ma è a Dario Fo che il grammelot deve la sua fama.
Nel 1969 infatti porta per la prima volta in scena
Mistero Buffo . l’opera, presentata come una “giullarata
popolare”, consta di una serie di monologhi ispirati ai vangeli apocrifi e ai
racconti popolari sulla vita di Gesù, che vengono recitati in grammelot, ossia
in una lingua priva di significato generata dalla sapiente miscela di dialetti e
di parole inventate, fortemente onomatopeica, iperbolica ed espressiva.
In Mistero Buffo, l’attore si richiama con evidenza alle rappresentazioni
medievali delle compagnie teatrali itineranti e dei giullari - figure assai care
a Dario Fo, che tutt’ora ama definirsi un giullare
moderno, i quali, dovendosi continuamente spostare su e giù per l’Europa, non
potevano usare una lingua franca per farsi comprendere e, per ovviare a questa
problematica, ricorrevano a un linguaggio che mescolasse dialetti e varietà
linguistiche differenti.
Mistero Buffo - diventa, nel corso del tempo, un successo mondiale e
oggi giustamente considerato una delle pietre miliari del teatro mondiale- segna
il trionfo del grammelot e nonché il recupero nobilitante della cultura orale
popolare.
Un premio Nobel
per aver saputo “seguire la tradizione dei
giullari, dileggiare il potere e restituire dignità agli oppressi”.
strumento nobile, capace di dimostrare, anche ai più scettici, che la
comunicazione è sempre possibile, anche in presenza di barriere linguistiche,
poiché, laddove non arrivano le parole, è il corpo, ad arrivare.
dalila giglio - retroonline.it
Fo è stato un interprete moderno
della tradizione dei giullari medievali dileggiando il potere Il grammelot - recita l'Enciclopedia
Treccani - è un linguaggio scenico che non si fonda sull'articolazione in
parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata
lingua o varietà, come l'intonazione, il ritmo, le
sonorità, le cadenze, la presenza di particolari foni, e le ricompone in
un flusso continuo, che assomiglia a un discorso e invece consiste in una rapida
e arbitraria sequenza di suoni. È dotato di una forte componente
espressiva mimico-gestuale che l'attore esegue
parallelamente alla vocalità.
Il termine è di etimologia
incerta. Generalmente è considerato un prestito dal francese o
uno pseudofrancesismo.
Per alcuni
studiosi "è parola composta da gram(maire) 'grammatica',mêl(er)
"mescolare e (arg)ot 'gergo'; più probabilmente deriva dal verbo
grommeler ... nell'accezione di 'bofonchiare, borbottare'. laura carcano - lapresse.it - 2016
Le grammelot est une forme de théâtre
inventée par la Commedia dell’Arte, fondée sur l’usage d’onomatopées
qui miment les sonorités d’une langue reconnaissable. Dario Fo
s’est approprié le terme pour désigner la création pour son
propre théâtre comique d’une langue faite d’un mélange d’idiomes,
fortement onomatopéique.
taban.canalblog.com
La traduction des textes de Fo
avec leurs allusions à
l'actualité et leurs éléments de grammelot le langage des
bateleurs que Fo a développé sur une base de dialecte et d'onomatopées
soulève des difficultés particulières. C'est souvent que les
traducteurs ont commenté leur approche. Par exemple, Ed Emery
écrit en note de sa traduction de "Morte accidentale di un
anarchico", qu'il a choisi de rester proche de l'original de Fo
et d'en conserver les sous-entendus initiaux.
ACCIDENTAL DEATH OF AN ANARCHIST RAPPRESENTATO ANCHE IN
AMERICA - 2019
Grammelot e' un termine di origine
francese
coniato dai Comici
dell'Arte e maccheronizzato dai veneti che dicevano gramlotto.
E' una parola priva di significato intrinseco, un papocchio di
suoni che riescono usualmente ad evocare il senso del discorso.
Grammelot significa, appunto, gioco onomatopeico di un discorso,
articolato arbitrariamente, ma che e' in grado di trasmettere,
con l'apporto di gesti, ritmi e sonorita' particolari, un intero
discorso compiuto.
comuniconline.it
Cosa significa
Grammelot ? Grammelot ... gioco
onomatopeico di un discorso, articolato arbitrariamente, ma che
è in grado di trasmettere, con l’apporto di gesti, ritmi e
sonorità particolari, un intero discorso compiuto.
In questa chiave è possibile improvvisare - meglio,
articolare - grammelot di tutti i tipi riferiti a
strutture lessicali le più diverse. La prima
forma di grammelot la eseguono senz’altro i bambini con la loro
incredibile fantasia quando fingono di fare discorsi chiarissimi
con farfugliamenti straordinari (che fra di loro intendono
perfettamente). -df kati
irrente - nanopress.it
.
grammelot sorta di lingua, di
articolazione di suoni e di azione mimica
messe assieme, nate sia dalla situazione
peculiare dei giullari che viaggiavano in luoghi in cui si
parlavano lingue diverse, e quindi dalla necessità di farsi
intendere un po’ da tutti, sia dalle leggi censorie che
imponevano loro di non recitare in lingua. «… Fin dal Mille —
dice lo stesso Fo — il giullare girava piazze e paesi, facendo
sotto forma di recitazione satirica delle vere e proprie accuse
ai potenti. Egli era una figura che si concretizzava
direttamente dal popolo, dal quale attingeva la rabbia, per poi
ritrasmettergliela mediata dal grottesco»; questa forma di
teatro popolare era «il giornale parlato e drammatizzato del
popolo». italialibri.net
grammelot
una lingua inventata comprensibile da
tutti, che forse è la madre di tutte le lingue. Questa "tecnica"
recitativa (la stessa che probabilmente usavano anche gli uomini
primitivi quando si incontravano per realizzare i loro baratti)
investe l'attore della responsabilità di far capire una storia
usando sole le intenzioni della recitazione. teatrocontinuo.it
Grammelot is a term for a style of language in satirical theatre
a
gibberish with macaronic and onomatopoeic elements, used in
association with pantomime and mimicry.
The format dates back to the 16th century Commedia dell'arte,
and some claim Grammelot to be a specific universal language (akin
to Lingua franca) devised to give performers safety from
censorship and appeal whatever the dialect of the audience.
While the historical origin of the term is unclear, it has been
particularly popularized by the Nobel-winning Italian playwright
Dario Fo. His satirical touring show Mistero Buffo ("Comic
Mystery Play") involved sketches based on mediaeval sources,
told in Fo's own grammelots constructed from archaic Po Valley
dialects and phonemes from modern languages (he has coined
separate Italian, French and American grammelots). In his Nobel
lecture, Fo referred to the 16th century Italian playwright
Ruzzante's invention of a similar language based on Italian
dialects, Latin, Spanish, German and onomatopoeic sounds.
Another notable modern Italian exponent is the Milan actor/writer
Gianni Ferrario.Mainstream comics have also used Grammelot-like
language: for instance, Stanley Unwin.
The Canadian circus and entertainment troupe Cirque du Soleil
uses in its routines similar forms of language it terms Cirquish. http://en.wikipedia.org/wiki/Grammelot
The "study
guide"
also provides a glossary for "Alexander's version of Grammelot":
co yo
yo
- curly or twisted. It is also
used in slang to mean 'wow'
since jesters prefer things
that are twisted and bent
hodio tonada
- an exclamation of surprise like “woah, check it out!”
Waga dee bwa
- I am
Waga da bala
- He is
Kafuggo!
- darn it!
bo-whoo
- (low voice) the big one
wuh hoo
- the medium one
eee oo
- (pronounced in a high voice) the little one
bweesta
- fish
galeggwi
- up
jiffa
- middle
peet
- down
Basnop ka dipple yadda yadda
- rather than try to fix the problem, just
validate my feelings
Kafuggo! Snippa blop!
- But I'm just trying to help!
Dall’insieme di queste componenti
viene fuori un tipo di teatro estremamente espressivo,
iperbolico, esilarante, viscerale, diretto e quindi
comprensibile un po’ dappertutto e ad ogni tipo di pubblico.
Un modo di recitare in cui il linguaggio usato perde di
significato letterale, per diventare suono, vibrazione,
musicalità che comunica emozioni e suggestioni. itre.cis.upenn.edu
grammelot.com
Grammelot nella tradizione teatrale
e'
la lingua che non e' nessuna lingua: un miscuglio di parole vere
e inventate, sovrapposte senza alcuna regola apparente che,
ciononostante, comunica, poiche' tutti la comprendono...in un
momento storico nel quale l'Italia comincia a confrontarsi
veramente con altre culture, nella quotidianita' della presenza
di cittadini stranieri che vivono nel nostro paese. Essi vivono,
lavorano, si relazionano con italiani e con altri stranieri,
dando vita a contesti nuovi e imprevedibili che, a saperli
guardare, sono gia' sotto gli occhi di tutti.
Scopo di Grammelot e' incoraggiare lo scambio interculturale ...
grammelot.org Il grammelot è un linguaggio teatrale
inarticolato fatto di suoni piuttosto che
di parole. Si tratta di un'espressione confusa, un gioco
linguistico che prende forma imitando le sonorità di una lingua
deformandole. Può essere usato in tutti i tipi di spettacolo, ma
si presta soprattutto alla parodia e alla caricatura, quindi al
genere comico. Dario Fo ha reso celebre il grammelot facendone
la lingua per eccellenza di Mistero buffo, la commedia per cui
ha ottenuto il premio Nobel della Letteratura. In realtà lo
studio dei linguaggi confusi, espressioni vocali a mezza strada
tra segno e lingua, ha interessato la storia del pensiero ancor
prima di Aristotele, per arrivare fino ai linguisti e agli
psichiatri dei nostri giorni. I linguaggi confusi possono essere
trasgressioni alle regole della lingua, come nel grammelot e in
altre vocalità della musica e della poesia contemporanee, ma
possono anche situarsi ai limiti della razionalità, come avviene
in alcune glossolalie mistiche o patologiche e nell'espressione
prelinguistica infantile.
clueb.com
Il Grammelot è una forma di teatro
inventato dai comici della Commedia
dell'Arte, le cui origini, nella cultura europea, vengono fatte risalire al XIV
secolo.
Si tratta di uno strumento organizzato su un tipo di recitazione onomatopeico,
ossia usando suoni privi di significato, che richiamino però le sonorità di una
lingua o di un dialetto riconoscibile, e riuscire, quindi, a comunicare
attraverso suoni che non sono parole stabilite e convenzionali.
Questo modo di recitare, immediato e viscerale, pressoché privo di artifici
tecnici, fu tipico dei giullari medievali e delle compagnie di teatro
itineranti, che così riuscivano a sortire effetti comici pur non parlando la
lingua del pubblico davanti a cui si trovavano ad esibirsi.
I giullari recitavano usando un intreccio di dialetti diversi e parole
inventate, infarcito di una parola comprensibile qua e là, qualche onomatopea e
una generosa dose di mimica, riesce a rendere un discorso comprensibile a
prescindere dalla lingua dell'uditorio, aggiungendo effetti comici dovuti anche
allo spaesamento linguistico e al richiamo di lingue e nazionalità straniere,
che rendono la recitazione immediata e colorita, nella quale predomina su tutto
la gestualità e la mimica accentuata, che fungono da fulcro del linguaggio
universale.
Il risultato finale è una recitazione espressiva, iperbolica ed esilarante,
comprensibile da ognuno grazie al rapporto diretto che il giullare instaura con
il pubblico. Il linguaggio usato perde il suo significato letterale per
diventare un artificio espressivo musicale, in grado di comunicare emozioni e
suggestioni.
Gli spettacoli di questo genere si articolano generalmente in una serie di brevi
storie o episodi, la cui durata può variare dai 5 minuti ai 20, interpretati
interamente senza ausilio di scenari particolari, giochi di luce o altri
artifici classici del teatro, un eredità degli spettacoli "poveri" della
tradizione giullaresca medioevale, che si tenevano solitamente all'aperto, in
strada o nelle piazze.
Tra i personaggi caratteristici del genere vi è il cosiddetto Zanni, l'impersonificazione
del poveraccio che, dopo aver subito le tremende carestie frequenti nel
Medioevo, si trova costretto a vagare in cerca di espedienti per sopravvivere e
non morire di fame. Si tratta del prototipo di tutte le maschere tipiche della
Commedia dell'Arte, anche di quelle più note come Arlecchino e Brighella.
In tempi recenti questo filone è stato recuperato dal Premio Nobel per la
letteratura 1997 Dario Fo, che lo ha valorizzato nuovamente. Il suo capolavoro,
in questo genere, è il celebre "Mistero buffo".
consente la moltiplicazione dei
personaggi delle voci e delle figure sostenute da un solo attore, l’uso del
dialetto per variarlo all’infinito in modo espressivo ed espressionista. Da
questo tipo di scrittura deriva il grammelot, una lingua comica inventata,
derivata alla lontana dal pavano, lingua onomatopeica, mistione di vari
linguaggi, parola assunta dall’attore per accompagnare i suoi gesti, che
consente di conseguire il massimo dell’espressività in modo surreale lontano da
referenze naturalistiche: lingua che, per questo motivo, consente anche il
massimo della libertà, secondo il modello del fool shakespeariano, paradossale e
surreale, il folle che rovescia l’immagine e la parola raggiungendo così la
verità. Il fool ha una radice comune con la marionetta e il teatro di
animazione, già presenti nella sua Grande pantomima con bandiere e pupazzi
piccoli e medi del 1968. Così Fo si fa mimo, giullare, marionetta, nel senso
aereo e spirituale che Kleist le attribuisce nel suo famoso saggio Sul teatro di
marionette, che accoglie e riassume in questa figura l’essenza ultima del teatro
e della sua spiritualità. brunelleschi.imss.fi.it
1° FESTIVAL INTERNAZIONALE
GRAMMELOT E TEATRO MUTO
associazione Un Sorriso - associazione Teatrame - patrocinio comune di Como
si svolgerà nei teatri e in piazza. proposti spettacoli di teatro muto e di
grammelot, performance di piazza e laboratori di mimo, grammelot e teatro-danza.
www.balosso.net - 2013
GRAMMELOT E MOMBU
Mombu feat - Dario Fo in Paradiribiriparadiribombidamdambum per dieci minuti
Nelle
rappresentazioni teatrali, il Grammelot è quel linguaggio di recitazione
onomatopeico
che rende
fortemente espressiva la
narrazione di una storia, attraverso parole inventate, suoni idiomatici, segni e
gesti.
L’origine di questa abilità si perde nella tradizione della commedia dell’arte,
ma ne abbiamo avuto esempi straordinari
nel teatro di Dario Fo - Mistero Buffo, Johan Padan
...