Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič
- in bielorusso: Святлана
Аляксандраўна Алексіевіч?; Ivano-Frankivs'k, 31 maggio 1948
- è
una giornalista bielorussa, insignita del Premio Nobel per la
letteratura 2015 ...
Perseguitata dal governo bielorusso di Aleksandr Lukashenko, ha
lasciato il suo Paese natale per trasferirsi in Francia.
Oggi vive a Parigi IN ESILIO
volontario
.
Tra le sue opere più celebri
La guerra non ha un volto di donna
...
in Preghiera per Chernobyl
dove ha raccontato il
disastro nucleare del 1986, Ragazzi di zinco, dedicato ai reduci
della guerra in Afghanistan, e Incantati dalla morte, sui
suicidi in seguito al crollo dell’Unione sovietica ...
wired.it
- it.wikipedia.org - unionesarda.it
This is how I hear and see the world –
as a chorus of individual voices and a
collage of everyday details
Alexievich was born 31 May 1948 in
the Ukrainian town of Ivano-Frankovsk into the family of a
serviceman. Her father is
Belarusian and her mother is Ukrainian. After her father’s
demobilisation from the army, the family returned to his native
Belorussia and settled in a village where both parents worked as
schoolteachers. She left school to work as a reporter on the
local paper in the town of Narovl. She went on to a career in
journalism, and has written short stories and reportage, in
which she’s covered the Chernobyl catastrophe, the Soviet war in
Afghanistan and many other events – all based on thousands of
interviews with witnesses.
She has been persecuted by Alexander Lukashenko’s dictatorial
regime, which made her leave Belarus in 2000. She went on to
live in Paris, Gothenburg and Berlin, and could return to Minsk
in 2011.
theguardian.com
And this is the theme of my books
this is my path
my circles of hell
from man to man.
Her most famous work in the US is
probably the 2005
Voices From Chernobyl, in which
Alexievich chronicles the 1986 nuclear disaster at Chernobyl (in
what is now Ukraine) by interviewing hundreds of people who
experienced the event.
vox.com
***
Preghiera per Černobyl - 2002
Ragazzi di zinco - 2003
Incantati dalla morte - 2005
Tempo di seconda mano - 2014
La guerra non ha un volto di donna
- 2015
Gli
ultimi testimoni - 2016
IL MALE HA NUOVI VOLTI -
2022
.
IL MALE
HA NUOVI VOLTI - CERNOBYL - RUSSIA -
UCRAINA
In queste pagine Svetlana Aleksievi?
presenta in tre interventi la sua opera, che tratta «delle nuove
paure che ci stanno davanti. Siamo in un mondo diverso da prima,
la nostra anima deve affrontare molte prove e imparare di nuovo
il coraggio di vivere». Dando voce alla sofferenza, ai
testimoni, alle vittime, la Aleksievi? esplora nodi cruciali per
la storia del suo paese: la Seconda guerra mondiale vista dalle
donne, la fine dell'utopia comunista, la guerra dell'Armata
rossa in Afghanistan e l'incidente nucleare di ?ernobyl', che
costrinse l'umanità a confrontarsi con la propria precarietà,
scoprendosi indifesa di fronte a una nuova dimensione del male,
a minacce impalpabili, a nemici invisibili quanto inesorabili.
Una condizione che oggi, dopo l'11 settembre, la guerra
permanente e i continui attentati terroristici, possiamo leggere
nella sua drammatica evidenza.
feltrinelli
GLI
ULTIMI TESTIMONI
Nell'estate del 1941 le truppe tedesche
invadono la Bielorussia e occupano Minsk. Gli eroi di questo
libro sono bambini e ragazzi bielorussi e russi che hanno
vissuto la terribile quotidianità di quegli anni di guerra e
sono cresciuti nell'orrore del più disumano dei conflitti.
Pubblicato per la prima volta nel 1985 e censurato dal regime
sovietico, "Gli ultimi testimoni" compare oggi nella sua
versione definitiva, per raccontarci una storia diversa da
quella ufficiale, letta attraverso i ricordi e gli occhi
innocenti dei più piccoli. Agli interrogativi cui Svetlana
Aleksievic cerca di dare risposta attraverso le sue interviste
non c'è che una conclusione: non esiste azione attuata per il
bene universale che possa giustificare anche "una sola lacrima
di bambino".
feltrinelli
TEMPO DI SECONDA MANO
I
don’t ask people about socialism, I ask about love, jealousy,
childhood, old age.
Music, dances, hairstyles. The myriad sundry details of a
vanished way of life. This is the
only way to chase the catastrophe into the framework of the
mundane and attempt to tell a story.
introduction
Per me non è tanto
importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che
andando via ti volti a guardare la mia casetta, e non una ma due
volte.
una
c
ontadina bierolussa a svetlana
aleksievic
Così si è rivolta a
Svetlana Aleksievic, congedandosi da lei sulla soglia della sua
chata, quella contadina bielorussa. La speranza di avere
affidato il racconto della sua vita a qualcuno capace
di vero ascolto non poteva essere meglio riposta. Far raccontare
a donne e uomini, protagonisti e vittime e carnefici, un dramma
corale, quello delle "piccole
persone" coinvolte dalla Grande
Utopia comunista, che ha squassato la storia dell'URSS-Russia
per settant'anni e fino a oggi, è il cuore del lavoro letterario
di Svetlana Aleksievic. Questo nuovo libro, sullo sfondo del
grande dramma collettivo del crollo dell'Unione Sovietica e
della tormentosa e problematica nascita di una "nuova
Russia", costituisce il
coronamento ideale di un lavoro di trent'anni: qui sono decine i
protagonisti-narratori che raccontano cos'è stata l'epocale
svolta tuttora in atto: contadini, operai, studenti,
intellettuali, dalla semplice militante al generale, all'alto
funzionario del Cremlino, al volonteroso carnefice di ieri forse
ormai consapevole dei troppi orrori del regime che serviva.
Nonché misconosciuti eroi sovietici del tempo di pace e del
tempo di guerra, i quali non sanno rassegnarsi al tramonto degli
ideali e alle mediocri servitù di un'esistenza che, rispettando
solo successo e denaro, esclude i deboli e gli ultimi.
libreriauniversitaria.it
RAGAZZI DI ZINCO
Ogni giorno che passavo in quel posto mi
dicevo che ero stata una pazza ad andarci. Soprattutto di notte,
quando non avevo nulla da fare. Durante il giorno non facevo
altro che pensare 'Come faccio ad aiutarli tutti?' Non riuscivo
a credere che ci fosse gente capace di fabbricare i proiettili
che stavano usando.
Chi se li era inventati? Il punto d'entrata
era piccolo, ma dentro, l'intestino, il fegato, la milza erano
tutti squarciati e lacerati. Come se non bastasse ucciderli o
ferirli, bisognava sottoporli anche a quella specie di agonia.
Quando il dolore era forte o quando avevano paura, invocavano
sempre la madre. Non ho mai sentito nessuno invocare qualcun
altro.
un'infermiera
a svetlana aleksievic
repubblica.it
LA GUERRA NON HA UN VOLTO DI
DONNA NON POSSO …
NON POSSO RICORDARE . IN QUEI TRE ANNI CHE È DURATA LA MIA
GUERRA … NON SONO PIÙ STATA UNA DONNA. IL MIO
ORGANISMO, QUELLO DI UNA DONNA GIOVANE, ERA COME NARCOTIZZATO.
NON AVEVO PIÙ IL CICLO, QUASI NESSUN DESIDERIO. EPPURE ERO
GRAZIOSA … QUANDO IL MIO FUTURO MARITO SI È DICHIARATO, ERAVAMO
GIÀ ARRIVATI A BERLINO. DAVANTI AL REICHSTAG. MI HA DETTO: ' LA
GUERRA È FINITA. SIAMO RIMASTI VIVI. SPOSAMI ' . VOLEVO
PIANGERE. GRIDARE. COLPIRLO! COME SAREBBE A DIRE ‘SPOSAMI’?
ADESSO? IN MEZZO A TUTTO QUESTO, ‘SPOSAMI’!? TRA LA FULIGGINE
DEI MURI CALCINATI, DIROCCATI ? MA NON LO VEDI COME SONO
RIDOTTA? PRIMA FA’ DI ME UNA DONNA, REGALAMI DEI FIORI, FAMMI LA
CORTE, DIMMI BELLE PAROLE . NE HO TALMENTE BISOGNO! L’HO
TALMENTE DESIDERATO! E C’È MANCATO POCO CHE DAVVERO LO
SCHIAFFEGGIASSI … E LUI, CHE HA UNA GUANCIA USTIONATA, LUI MI HA
CAPITA: SU QUELLA GUANCIA ROSSA E TUMEFATTA, LUNGO LE CICATRICI
NON ANCORA RIMARGINATE SCORRONO LE LACRIME … E IO, SENZA QUASI
CREDERE ALLE MIE STESSE ORECCHIE, GLI RISPONDO: ' SÌ, TI SPOSO '
.
fb/larivistaintelligente
PREGHIERA
PER CERNOBYL
“Questo libro non parla di Cernobyl’ in quanto tale, ma del suo
mondo. Proprio di ciò che conosciamo meno. O quasi per niente. A
interessarmi non era l’avvenimento in sé, vale a dire cosa era
successo e per colpa di chi, bensì le impressioni, i sentimenti
delle persone che hanno toccato con mano l’ignoto. Il mistero.
Cernobyl’ è un mistero che dobbiamo ancora risolvere... Questa è
la ricostruzione non degli avvenimenti, ma dei sentimenti. Per
tre anni ho viaggiato e fatto domande a persone di professioni,
destini, generazioni e temperamenti diversi. Credenti e atei.
Contadini e intellettuali. Cernobyl’ è il principale contenuto
del loro mondo. Esso ha avvelenato ogni cosa che hanno dentro, e
anche attorno, e non solo l’acqua e la terra. Tutto il loro
tempo. Questi uomini e queste donne sono stati i primi a vedere
ciò che noi possiamo soltanto supporre... Più di una volta ho
avuto l’impressione che in realtà io stessi annotando il futuro”.
ibs
L’UOMO DI OGGI NON VUOLE AMMETTERE DI NON
ESSERE ONNIPOTENTE … A CHERNOBYL CI SI COMPORTAVA COME IN
GUERRA. E LA TRASFORMAZIONE DELL’UOMO DA PRECERNOBYLIANO A
CERNOBYLIANO AVVENNE SOTTO I NOSTRI OCCHI . CAMBIÒ IL MONDO .
CAMBIÒ IL NEMICO . LA MORTE EBBE FACCE NUOVE CHE NON CONOSCEVAMO
ANCORA . NON SI VEDEVA, LA MORTE, NON SI TOCCAVA, NON AVEVA
ODORE . MANCAVANO PERSINO LE PAROLE PER RACCONTARE DELLA GENTE
CHE AVEVA PAURA DELL’ACQUA, DELLA TERRA, DEI FIORI, DEGLI ALBERI
. PERCHÉ NIENTE DI SIMILE ERA MAI ACCADUTO, PRIMA . LE COSE
ERANO LE STESSE – I FIORI AVEVANO LA SOLITA FORMA, IL SOLITO
ODORE – EPPURE POTEVANO UCCIDERE . IL MONDO ERA IL SOLITO E NON
ERA PIÙ LO STESSO .
.
Si potrebbe dire, per
semplificare un po', che Aleksievic scriva nel modo che gli
americani chiamano ormai "Creative non-fiction".
Una forma che - partendo dalla ricostruzione di fatti realmente
accaduti e descrivendo persone realmente esistenti, espressi con
rigore e precisione fino ai dettagli - usa linguaggi, strutture,
stili e registri propri della narrativa.
luigi gavazzi - panorama.it
Nel 1997 Alexievič
pubblica "Preghiera per Chernobyl", un reportage narrativo
incentrato sulla crisi esistenziale delle persone colpite
dall'incidente nucleare del 1986, evento «che ha avvelenato ogni
cosa che hanno dentro, e non solo intorno».
festivaletteratura.it
E a noi che da una vita campavamo delle
nostre patate,
delle nostre buone cipolle, di punto
in bianco sono venuti a dire che non si poteva più! Da non
sapere se ridere o piangere
… Per i lavori nellʼorto ci hanno consigliato di mettere
mascherine di
cotone e guanti di gomma
… Ed è anche venuto uno scienziato di quelli importanti a
tenere una
conferenza al circolo del villaggio per
dirci che dovevamo lavare la legna … Cose
dellʼaltro mondo !
zinaida evdokimonva kovalenko - residente non autorizzata -
s.
aleksievic - preghiera per chernobyl 2007 - pp. 45-53 -
traduzione di s. rapetti -
proformamemoria.it - 2011
.
In piena notte sento un rumore.
Guardo dalla finestra. Lui mi vede : Chiudi le
soprafinestre e torna a dormire. C'è un
incendio alla centrale. Tornerò presto ...
... Lo scoppio vero e proprio non l'ho visto.
Solo fiamme. Era tutto illuminato ... Tutto il cielo
... le fiamme alte. La fuliggine che ricadeva.
Un calore terribile. E lui che non arrivava.
... Fammi passare ! - Impossibile !
Lui è messo male. Sono tutti messi male ...
... L'ho visto ... Tutto gonfio, tumefatto ... Quasi non gli si
vedevano più gli occhi ...
.
YOU COULDN'T SEE
THE RADIATION, OR TOUCH IT, OR SMELL IT ... THE WORLD AROUND WAS
BOTH FAMILIAR AND UNFAMILIAR. WHEN I TRAVELED TO THE ZONE, I WAS
TOLD RIGHT AWAY : DON'T PICK THE FLOWERS, DON'T SIT ON THE
GRASS, DON'T DRINK WATER FROM A WELL ... DEATH HID EVERYWHERE.
svetlana aleksievic
SOLDIERS CAME FOR US IN CARS. I THOUGHT THE WAR HAD STARTED.
THEY WERE SAYING THESE THINGS: "DEACTIVATION," "ISOTOPES." ONE
SOLDIER WAS CHASING AFTER A CAT. THE DOSIMETER WAS WORKING ON
THE CAT LIKE AN AUTOMATIC: CLICK, CLICK. A BOY AND A GIRL WERE
CHASING THE CAT, TOO. THE BOY WAS ALL RIGHT, BUT THE GIRL KEPT
CRYING, "I WON'T GIVE HIM UP!" SHE WAS YELLING: "RUN AWAY, RUN
LITTLE GIRL!" BUT THE SOLDIER HAD A BIG PLASTIC BAG.
voices from chernobyl - children chorus
fb/nobelprize
.
Ten to 15 of my childhood friends from Minsk
died of cancer
Chernobyl kills
.
chernobyl . Alexiévich se cuestiona si somos capaces,
aún hoy, de abarcar la magnitud de una tragedia a la que no es
posible encontrarle un final. Un desastre infinito.
zendalibros.com -
arturo perez-reverte
- 2016
.
coronavirus
- È una situazione assolutamente in
stile
Chernobyl
-sa
fanpage.it
.
|