LA STRADA PER CHEVREUSE
Un tardo pomeriggio d’estate degli
anni Sessanta Jean Bosmans si ritrova per caso nella valle di
Chevreuse . Qui Jean ha la sensazione di riconoscere
strade, paesi, edifici . E una casa, che sembra
appartenere alla geografia della sua anima ... Oltre
le frontiere lineari del tempo, tra ricordi risvegliati e sogni
a occhi aperti, Jean si addentra nel labirinto della memoria per
interrogare i fantasmi di una vita e svelare il mistero di
quella casa : le sue mura custodiscono solo le
ombre dell’infanzia, oppure nascondono la verità su un crimine
commesso in un giorno lontano ?
... Una casa, in particolare, lo aveva colpito, quasi
appartenesse alla geografia della sua anima … Ora, nel labirinto
della memoria, dove tempi e spazi si confondono, Jean si propone
di decifrare gli indizi lasciati da eventi e coincidenze,
interrogare i fantasmi di una vita e svelare il mistero di
quella casa . Era davvero un caso oppure le
due donne lo avevano condotto lì con uno scopo preciso ?
E cosa cercavano le figure dalle molteplici identità che lo
inseguivano, incalzandolo tra le strade di Parigi, scortandolo
nella valle di Chevreuse, braccandolo nel Sud della Francia –
forse una verità nascosta tra le mura, per l’eternità ?
- Forse Modiano non è mai stato
così vicino a Proust nel suo modo così particolare di
raccontare, di ritrovare il suo tempo perduto_le
monde des livres
feltrinelli - 2023
ENCRE SYMPATHIQUE - INCHIOSTRO SIMPATICO
INTERNET,
HO NOTATO, NON RISPONDE MAI DIRETTAMENTE A UNA DOMANDA
SPECIFICA: COME SE SI DIFENDESSE DA UN INGA NNO. QUINDI, DEVI
TROVARE UN MODO PER OTTENERE UNA RISPOSTA. IN QUESTA PRESUNTA
‘MEMORIA DEL MONDO’ CI SONO MOLTE LACUNE .
... OGGI HO LA SENSAZIONE CHE LA MEMORIA
SIA MENO STABILE, IN UNA LOTTA COSTANTE CONTRO L’AMNESIA E
L’OBLIO. QUESTO STRATO, QUESTO FANGO DI OBLIO CHE OSCURA OGNI
COSA, VUOL DIRE CHE POSSIAMO COGLIERE SOLTANTO DEI FRAMMENTI DEL
PASSATO, TRACCE SCONNESSE, DESTINI UMANI CHE SFUGGONO,
INAFFERRABILI.
-pm
pangea.news - 2019
ET PARMI TOUTES CES PAGES BLANCHES
ET VIDES, JE NE POUVAIS DÉTACHER LES YEUX DE LA PHRASE QUI
CHAQUE FOIS ME SURPRENAIT QUAND JE FEUILLETAIS L'AGENDA : SI
J'AVAIS SU ... - ON AURAIT DIT UNE VOIX QUI ROMPAIT LE SILENCE,
QUELQU'UN QUI AURAIT VOULU VOUS FAIRE UNE CONFIDENCE MAIS Y
AVAIT RENONCÉ OU N'EN AVAIT PAS EU LE TEMPS .
amazon.it - 2
.
DALL'OBLIO PIU LONTANO
PARIGI, PRIMI ANNI SESSANTA. UN
RAGAZZO SENZA NOME CONDUCE UNA VITA PROVVISORIA, VENDENDO VECCHI
LIBRI E ALLOG GIANDO NEGLI ALBERGHI DEL QUARTIERE LATINO. UN
GIORNO, IN PLACE SAINT-MICHEL, INCONTRA PER PURO CASO UN UOMO E
UNA DONNA, GÉRARD VAN BEVER E JACQUELINE, APPARENTEMENTE VENUTI
DAL NULLA COME LUI, CHE VIVONO DI GIOCATE VINCENTI NEI CASINÒ DI
PROVINCIA E DI AFFARI POCO CHIARI, RISPARMIANDO PER IL MIRAGGIO
DI UNA FUGA A MAIORCA. IL NARRATORE RESTA SUBITO IRRETITO DA
JACQUELINE, CREATURA STREGATA E INDIFFERENTE, DROGATA DI ETERE E
CHIUSA IN UN SEGRETO INACCESSIBILE. COSÍ SI ACCOMPAGNA ALLA
COPPIA PER QUALCHE TEMPO, LASCIANDOSI TRASCINARE SENZA OPPORRE
RESISTENZA E SFIORANDO ALTRI PERSONAGGI DI QUELL'ORBITA
MISTERIOSA E MALINCONICA. POI, DOPO CHE JACQUELINE L'HA CONVINTO
A RUBARE DEL DENARO A UNO DI QUESTI CONOSCENTI, DECIDONO DI
SCAPPARE INSIEME A LONDRA, LORO DUE SOLI. MA UNA NOTTE, NELLA
CITTÀ VARIOPINTA E ECCITANTE DOVE HANNO VISSUTO INSIEME E LUI HA
COMINCIATO A SCRIVERE, LEI NON TORNA A CASA. DI PASSAGGIO A
PARIGI, QUINDICI ANNI DOPO, IL NARRATORE DIVENTATO SCRITTORE
RICONOSCE IL SUO VISO IN QUELLO DI UNA DONNA CHE ORA SI CHIAMA
THÉRÈSE... CHI ERA JACQUELINE, E CHI È DIVENTATA? CHI ERA LUI
STESSO? CHE SIGNIFICATO HA AVUTO IL LORO INCONTRO? QUALI
MECCANISMI INCOMPRENSIBILI MUOVONO IL RICORDO E L'OBLIO DEGLI
UMANI, ISOLANDO IN UN BAGLIORE SENZA SPIEGAZIONE SOLO ALCUNI
ISTANTI DELLE NOSTRE VITE? PATRICK MODIANO AGGIUNGE UN ALTRO
PREZIOSO TASSELLO ALLA SUA INDAGINE SULLA MEMORIA: ANCORA UNA
VOLTA, RACCONTA LE TRACCE LUMINOSE E ENIGMATICHE LASCIATE DAGLI
UOMINI E DALLE DONNE ATTRAVERSO IL TEMPO, E LA NECESSITÀ DELLA
LETTERATURA DI SEGUIRE QUELLE SCIE. einaudi -
2017
.
SOUVENIRS DORMANTS
... IL EST DÉCRIT COMME UN ROMAN
D'APPRENTISSAGE FAISANT LE PORTAIT DE SIX FEMMES QUE JEAN, LE
PERSONNAGE, A RENCONTRÉES UN
JOUR PUIS PERDUES DE VUE. "AU COURS DE CETTE NUIT INTEMPORELLE,
BIEN DES FANTÔMES VONT VENIR À LA RENCONTRE DE JEAN ET LUI FAIRE
REVIVRE CETTE JEUNESSE INQUIÉTANTE, OÙ, ÉCRIVAIN DÉBUTANT, IL RÊ
VAIT DE PUBLICATION", PRÉCISE LA MAISON D'ÉDITION.
lepoint.fr - 2017
RICORDI
DORMIENTI TENTO DI METTERE IN ORDINE I MIEI RICORDI.
CIASCUNO È LA TESSERA DI UN PUZZLE MA NE MANCANO MOLTE, E COSÌ
LA MAGGIOR PARTE RIMANE ISOLATA. A VOLTE RIESCO A UNIRNE TRE O
QUATTRO, MA NON DI PIÙ. ALLORA ANNOTO I FRAMMENTI CHE
RIAFFIORANO IN ORDINE SPARSO, LISTE DI NOMI O BREVISSIME FRASI.
SPERO CHE QUEI NOMI, COME CALAMITE, NE ATTIRINO ALTRI IN
SUPERFICIE E CHE QUEI PEZZI DI FRASI FINISCANO PER FORMARE
PARAGRAFI E CAPITOLI COLLEGATI TRA LORO.
.
UN GIORNO, SUL LUNGOSENNA, JEAN PERDE
L'EQUILIBRIO: DALLA RIVA DEL PRESENTE PRECIPITA IN UN VORTICE DI
RICORDI CHE
CREDEVA
PERDUTI. ANCHE SE IL TEMPO NE HA SFUMATO I CONTORNI, A JEAN
TORNANO IN MENTE NUMERI DI TELEFONO INVENTATI, FERMATE DEL
METRÒ, DEDICHE SCRITTE CON L'INCHIOSTRO BLU. MA I DETTAGLI PIÚ
IRRISORI SONO INDIZI PER RITROVARE LE DONNE CHE JEAN HA
INCONTRATO E CHE ORA, COME SPETTRI EVANESCENTI, ELUDONO LA SUA
PRESA NEL LABIRINTO DELLA MEMORIA. NELLE PIANTE LE GEMME
DORMIENTI RIMANGONO A RIPOSO ANCHE PER DIVERSI ANNI - FINO A
CENTO NELLA QUERCIA - E SI SCHIUDONO UN GIORNO, PER CASO. AI
RICORDI DI JEAN SUCCEDE LA STESSA COSA: IL TITOLO DI UN LIBRO
INTRAVISTO SU UNA BANCARELLA DEL LUNGOSENNA BASTA A DESTARE LE
IMMAGINI DI UN PASSATO CHE CREDEVA DI AVERE SMARRITO. COME
TRASPORTATO DA UNA NUVOLA DI IMPALPABILE MALINCONIA, JEAN
RITORNA COSÍ ALLA PARIGI DELLA SUA GIOVINEZZA, ALLE PASSEGGIATE
DELLA DOMENICA POMERIGGIO, AGLI INCONTRI NEI CAFFÈ ALL'ALBA,
AGLI ARRONDISSEMENT DESERTI NEL CALDO D'AGOSTO. SCENE, DETTAGLI,
PAROLE CHE SCORTANO IL PROTAGONISTA AD APPUNTAMENTI CON FANTASMI
IN BIANCO E NERO, LO INVESTONO DI PAURE DIMENTICATE, LO SEDUCONO
CON FUGHE DA PORTE SECONDARIE E DEDALI DI STRADE PARIGINE IN CUI
NASCONDERSI. LA GEOGRAFIA DEI LUOGHI SI FONDE CON I RITRATTI
SFUGGENTI DI DONNE DAL FASCINO SIBILLINO: MARTINE, MIREILLE,
GENEVIÈVE, MADELEINE, LA SIGNORA HUBERSEN, UNA RAGAZZA DI CUI
JEAN OMETTE IL NOME PERCHÉ COINVOLTA IN UN MISTERIOSO DELITTO. E
PROPRIO COME SE AVESSERO COMMESSO UN CRIMINE IN PREDA A UN
RAPTUS EMOTIVO, I RICORDI DEL NARRATORE - CHE A VOLTE SEMBRANO
TANTO COINCIDERE CON QUELLI DELL'AUTORE - NON IMPLORANO NÉ OBLIO
NÉ PERDONO, BENSÍ L'IMPUNITÀ IMMERITATA CHE IL TEMPO GARANTISCE
ANCHE AI PIÚ FEROCI ASSASSINI. MA NON C'È UNA LEGGE DEI RICORDI
A SANCIRNE LA PRESCRIZIONE: IN QUESTI CASI NON RESTA CHE
RINVIARLI AL GIUDIZIO INAPPELLABILE DELLA NOSTALGIA. «ATTRAVERSO
QUESTI RICORDI DORMIENTI, DISSEMINATI DI MILLE SEGRETI E NON
DETTI, SI ACCEDE ALLA GRANDEZZA DELLA POETICA DI MODIANO».
«TÉLÉRAMA» «PROPRIO COME UNA CAMERA OSCURA, RICORDI DORMIENTI
CATTURA I SEGNALI DI LUCE CHE I RICORDI INVIANO ATTRAVERSO IL
TEMPO».
«LE TEMPS» - einaudi - 2018
.
INCIDENTE NOTTURNO
È notte. A Parigi è scesa la nebbia. Una
Fiat verde acqua investe un ragazzo che viene portato in
ospedale. Una donna è al volante, una donna misteriosa, forse
già conosciuta un tempo. Restano sulla strada una scarpa troppo
stretta, un passaporto falsificato e un giaccone sporco di
sangue. Un incidente banale riapre possibili vie del passato e
dà inizio a un'inchiesta attraverso la città. Ma cercando e
ricercando fra le pieghe nascoste della memoria si può anche
arrivare a capire che forse la vita è molto piú semplice di
quanto si creda e che la scoperta di un punto fisso può aiutare
«a rimettersi in piedi».
einaudi - 2016
.
PERCHE TU NON TI PERDA NEL QUARTIERE
Jean Daragane, scrittore parigino vicino alla settantina, vive
in totale solitudine, fuori
dal resto del mondo. Un giorno, però, quando da mesi non parla
più con nessuno, il telefono di casa squilla una prima volta.
Dall'altra parte del filo si ode la voce di un uomo che dice di
aver ritrovato il suo taccuino degli indirizzi forse perduto su
un treno, e propone un appuntamento. Daragane non vuole
incontrarlo; rompere il suo isolamento gli costerebbe troppo, e
in fondo i numeri segnati su quel taccuino non gli interessano.
I numeri delle persone che hanno veramente contato qualcosa
nella sua vita, lui infatti li conosce a memoria, e quelle
persone non possono più rispondere. Infine accetta un
appuntamento ed è cosi che incrocia l'ambiguo Gilles Ottolini e
la sua sottomessa e giovane compagna, Chantal Grippay. Ottolini
gli dice che ha trovato nella sua rubrica un nome che gli
interessa molto, Guy Torstel, ma Daragane non si ricorda di lui.
In privato Chantal gli conse
gna il dossier che Ottolini ha
preparato con i suoi appunti e la foto misteriosa di un bambino,
e strappa inconsapevolmente all'oblio una vicenda accaduta
sessant'anni prima: l'omicidio irrisolto di una giovane donna.
Gli squilli del telefono continuano per giorni. La mattina, la
sera, la notte. Raggiungono Daragane nel sonno, nel dormiveglia,
senza tregua. E in una Parigi che ancora conserva le ombre del
passato, riaffiorano nomi e voci che costituiscono la sua
esistenza e che Daragane non aveva più voluto ricordare.
ibs - 2015
nel suo discorso alla premiazione del Nobel ha parlato degli
episodi traumatici come motore creativo per qualsiasi artista.
L'abbandono da
parte dei genitori è stata l'esperienza traumatica che si è
trasformata in matrice di creazione?
Quando lo dice in forma così chiara, mi sembra perfettamente
sensato. Ma al tempo stesso la sua domanda mi sembra terribile,
perché mi obbliga a fare trova pa luce su quel mistero. Sì,
suppongo che sia stato questo che mi ha spinto a diventare
romanziere: trovare risposte agli enigmi della mia gioventù e
capire chi erano quegli sconosciuti a cui i miei genitori mi
affidavano. Pensavo che la narrativa mi avrebbe aiutato a
capirlo meglio. Ancora oggi, quando prendo appunti per un nuovo
progetto di romanzo, la prima immagine che mi compare in mente è
sempre la stessa: una casa che non riesco a localizzare sulla
mappa. Non mi è mai interessata la psicanalisi come terapia: in
fondo, non volevo curarmi.
alex vicente traduzione fabio galimberti - repubblica.it - 2015
.
I became a prisoner of my memories of
Paris
- PM -
pour que tu
ne te perdes pas dans le quartier
When
I was a child, Saint-Germain was more of a working-class
district ... the Rue Dauphine, for example, was quite run-down.
War
was still close and the streets were rather dark ...
theguardian.com - fb/nobelprize - 2015
.
caterina certEZZA
ogni volta che ti leverai gli occhiali,
gli altri troveranno nel tuo sguardo qualcosa di dolcemente
appannato … è quello che si chiama fascino.
Proprio come il suo papà, che vive insieme a lei a Parigi, la
piccola Caterina porta gli occhiali. E come la sua mamma, che
vive a New York, vorrebbe tanto diventare una ballerina.
Costretta a levarsi gli occhiali per danzare, Caterina scopre a
un tratto il vantaggio di poter vivere in due mondi diversi:
quello reale, che vede quando porta le lenti, e l'altro, quello
"morbido", fatto di sfumature e senza spigoli, in cui vive
quando non le porta. Di fronte alle stranezze e ai misteri degli
adulti, sarà lei a decidere di volta in volta come sfruttare
questo potere che hanno solo i bambini con gli occhiali:
guardare in faccia la realtà così com'è... oppure no. Età di
lettura: da 9 anni.
ibs - 2014
.
l'erba delle notti
Un romanzo onirico, evocativo che incanta
con la sua melodia coinvolgente e risuona a lungo nella memoria
e nel cuore, come il sassofono preciso e malinconico di Stan
Getz.Il nuovo romanzo
dell’autore Premio Nobel per la Letteratura 2014.
Jean è uno scrittore solitario che fatica a distinguere il
presente dal passato, i ricordi veri da quelli immaginari.
Eppure non ha sognato: sul suo vecchio taccuino nero degli anni
Sessanta sono infatti annotati nomi, numeri di telefono, date di
appuntamenti, e persino brevi testi «che hanno qualcosa a che
fare con la letteratura». Fra questi nomi spicca quello di
Dannie – una ragazza dalle molteplici identità che riceve
misteriose lettere al fermoposta e della quale Jean è invaghito
–, e poi Paul Chastagnier – che viaggia in una Lancia rossa
fiammante pur desiderando rimanere in incognito –, Duwelz che
profuma di Pino Silvestre, e tutta la loro banda di loschi
personaggi che frequentano locali equivoci come l’Unic Hotel o
il bar «66» vicino ai giardini del Luxembourg, teatro di
frequenti retate notturne. Nelle sue lunghe passeggiate negli
stessi quartieri di allora, fra i palazzi e la folla anonima
della Parigi moderna, Jean ricorda un’epoca in cui non
esistevano gli iPhone, un tempo in cui la città era diversa: una
topologia dove il reale trascolora nel sogno, quasi un paesaggio
interiore dove a volte si apre un varco nel tempo, e dalla
memoria scaturiscono fantasmi del passato o scrittori come
Gérard de Nerval, Tristan Corbière e perfino Jeanne Duval, la
musa di Baudelaire. Così, riaffiorano alla mente dettagli
incompiuti, segreti mai svelati, misteri irrisolti: perché la
polizia lo aveva interrogato? Cos’era successo al pianoterra di
quell’appartamento sul lungosenna? C’è forse un legame con la
guerra d’Algeria e l’affare Ben Barka? E poi, quale significato
attribuire alle parole di Dannie: «Cosa diresti se io avessi
ucciso qualcuno» e, soprattutto, alla sua improvvisa scomparsa?
La verità è lì a un passo, eppure irraggiungibile.
ibs - 2014
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Dora Bruder
un racconto esemplare cui fa da
sfondo la sinistra Parigi dell’occupazione e da primo piano il
ritratto di un’adolescente tenera e misteriosa come Anna Frank -
come spiega nella sua recensione disponibile su iBookstore
Pietro Citati. Dora Bruder è una giovane donna che fugge, che
riappare, che ama, che ha paura, che viene riamata, che
disobbedisce e cerca la libertà nel momento più buio della
storia dell’umanità: il suo ricordo resterà per sempre grazie
alle parole di Modiano.
.
Ricordo la forte impressione che ho
provato durante la mia fuga del gennaio 1960 … così forte che
credo di averne conosciuto di rado di simili. Era l’ebrezza di
spezzare, di punto in bianco, tutti i legami: rottura brutale e
volontaria con la disciplina che vi viene imposta, con il
collegio, con gli insegnanti, con i compagni di classe. Da quel
momento, più nulla da spartire con quella gente; rottura con i
genitori che non vi hanno saputo amare e da cui pensate che non
ci sia più niente da sperare; senso di rivolta e di solitudine
portato all’incandescenza e che vi mozza il fiato dandovi la
sensazione di galleggiare in aria. Sicuramente una delle rare
occasioni della mia vita in cui sono stato davvero me stesso e
ho camminato con le mie gambe. Una vertigine che non può
durare a lungo. Senza futuro. Di lì a poco, il vostro slancio
viene bloccato di colpo. La fuga – a quanto pare – è una
richiesta di aiuto e in certi casi una forma di suicidio. Ciò
non toglie che per qualche istante si provi una breve sensazione
di eternità. Oltre ai legami con il mondo, avete rotto anche
quelli con il tempo. E capita che alla fine di una mattinata il
cielo sia di un azzurro tenue e nulla abbia più peso su di voi.
Le lancette dell’orologio del giardino delle Tuileries si sono
fermate per sempre. Una formica impiega una vita ad attraversare
una macchia di sole. .
L’orizzonte
storia personale immersa nella
storia della fine degli anni Sessanta. Jean Bosmans ricorda una
ragazza ventenne incontrata a Parigi e amata intensamente per
alcuni mesi: nelle pagine di Modiano si delineano così i tratti
magici di una giovane donna misteriosa e bella, vulnerabile,
silenziosa, nata a Berlino e arrivata in Francia durante
l’adolescenza, un’altra donna in fuga, difficile da afferrare.
macitynet.it - 2014
L’orizzonte
non è
soltanto il titolo del romanzo ma un leitmotiv, una speranza,
uno sguardo al futuro, un ampio respiro: per la prima volta
aveva in testa una parola: futuro e un’altra parola: orizzonte.
Quelle sere, le strade deserte e silenziose del quartiere erano
linee di fuga che confluivano tutte sul futuro e sull’orizzonte.
Questo termine fortemente evocativo sa di paesaggi, panorami
sconfinati, distese infinite su cui lo sguardo può spaziare.
Nell’orizzonte si perde la percezione di se stessi come
individui per sentirsi parte di un tutto più esteso: gli
sembrava di essere giunto a un bivio della sua vita, o meglio a
una radura da cui avrebbe potuto lanciarsi verso il futuro
Oppure da un giorno all’altro avrebbero potuto lasciare Parigi
per nuovi orizzonti. Erano liberi. Ma solo in una mattina
d’estate, a distanza di quaranta anni, Bosmans decide
risolutamente di andare a cercare l’amata di un tempo a Berlino,
città rinata dopo i bombardamenti, che ha i suoi stessi anni; in
una quête necessaria e di vitale importanza, forse anche per
ritrovare in lei il se stesso che si è perso con il trascorrere
del tempo. Questa sarà davvero una scelta e si compirà solo nel
momento in cui l’uomo adulto comprenderà che non si può fuggire
da se stessi e da ciò che si è, quando partire si configura come
necessità di incontrare l’altro e non fuggire dall’altro.
Berlino vista dal cielo, non era più che un ammasso di macerie,
eppure già fiorivano i lillà tra le rovine, così anche loro
avrebbero dato un’altra chance all’amore.
elisa ciancia - patrialetteratura.com - 2014
.
BIJOU
- 2006
Tramite il ricorso ad alcuni
personaggi (la bambina di cui Bijou si prende cura, il cane
sp
arito all’improvviso, la farmacista, lo stenografo Moreau-Badmev), Modiano ci mostra la storia di Bijou da diversi
punti di vista: e così noi possiamo farci un’idea di quanto
accaduto, pur non avendone la certezza. Perché, alla fine,
questo romanzo di Patrick Modiano, al pari di molti suoi altri
testi, ha i bordi indefiniti e lascia aperte diverse
possibilità.
Bijou
è un romanzo che si inserisce
perfettamente nell’opera del Nobel per la letteratura 2014 (del
resto, egli stesso ha affermato di avere l’impressione di
scrivere sempre lo stesso libro) e, al pari degli altri suoi
romanzi, ha il fascino della ricerca minuziosa, del seguire il
filo dei ricordi che si perdono per cercare di riannodare la
vita, propria e degli altri. Un racconto in continuo divenire,
un po’ come vivere nei pressi di una stazione:
Abitare vicino a una stazione
cambia completamente la vita.
Si ha l’impressione di essere di passaggio.
Un giorno o l’altro si può salire su un treno.
blog.graphe.it - 2015
.
The Night Watch
When Patrick Modiano was awarded the 2014
Nobel Prize for LIterature he was praised for using the 'art of
memory' to bring to life the Occupation of Paris during the
Second World War. The Night Watch is his second novel and tells
the story of a young man of limited means, caught between his
work for the French Gestapo informing on the Resistance, and his
work for a Resistance cell informing on the police and the black
market dealers whose seedy milieu of nightclubs, prostitutes and
spivs he shares. Under pressure from both sides to inform and
bring things to a crisis, he finds himself driven towards an act
of self-sacrifice as the only way to escape an impossible
situation and the question that haunts him - how to be a traitor
without being a traitor.
In this astonishing, cruel and tender
book, Modiano attempts to exorcise
the past by leading his characters out on a fantasmagoric patrol
during one fatal night of the Occupation.
amazon.com - 2015
-
nel caffè della gioventù perduta
- allora la sta trovando la sua felicità ?
molto
tempo dopo, qualcuno mi ha assicurato che l'unica cosa
impossibile da ricordare è il timbro delle voci. Eppure, ancora
oggi, durante le mie notti insonni, sento spesso la voce
dall'accento parigino - quello delle strade in salita - dirmi
: Allora, la sta trovando
la sua felicità ? .
Una frase che conserva ancora oggi tutta la sua
gentilezza e il suo mistero. .
Louki è una giovane donna affascinante e
misteriosa che non è veramente se stessa se non nel momento in
cui fugge. Pierre Caisley è l'investigatore che la cerca e che
decide di lasciarla andare. Roland la ama, ma può vivere insieme
a lei solo nelle «zone neutre». Giovani alla deriva ancorati a
un'eterna giovinezza e a un presente senza fine. La vita
riprende però sempre il sopravvento in una Parigi enigmatica e
ipnotica nella sua esattezza topografica. Tutto sembra
ricominciare esattamente come prima. Ma, forse, non per Louki.
einaudi - 2014
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