DARIO LUIGI ANGELO FO
«
Arriva i ferrares, che pregneva, che tragagniss prufondo e
burlava sempre giù in fondo ...".
"Collé el tira, annegare, annegare, e sprufunda giò de un pilon
che strabasa, che schiza
... e tonfòn coi bralussie schisciar de sprofondo e cavai che strombula e stirante a squass e
negà ... negà
... negà ...".
"E i noster fioul, i nostri marì, quand’è che i
arivan ...". "Arriva, arriva! Ma per mare
»
Trionfo Giocoso: I Ferraresi: Nel XV secolo a Ferrara
fiorì una scuola di pittura davvero eccezionale con maestri quali Cosmè Tura,
Dosso Dossi e Francesco del Cossa. Costoro affrescarono i due palazzi di
Schifanoia, termine che significa scacciare la noia attraverso la poesia, il
canto, le feste, la danza e gli affreschi eseguiti a decorare tutte le pareti.
shop.dariofo.it
fo
animado
Johan Padan se va a descubrir América, monólogo
del premio Nobel de Literatura 1997, Darío Fo, será coproducido en forma de una
película de dibujos animados a un costo de 8 millones de dólares, con esfuerzos
de Italia, España y Francia, bajo la dirección de Giulio Cingoli y con guión de
Luca Raffaeli ...
letralia.com
Johan Padan a la descoverta de le
Americhe -
dario fo diventa cartoon
Il cartone racconta la storia di Johan Padan,
giovane bergamasco che fugge a Venezia da un campo di addestramento militare di
Lanzichenecchi. Finito su una nave che lo porterà a Siviglia, dopo varie
peripezie si imbarca con la quarta spedizione di Cristoforo Colombo alla volta
del Nuovo Mondo . Raggiunta l'America sarà testimone della conquista, da parte
degli spagnoli, delle popolazioni indigene e tra varie avventure si ritroverà
sulle coste della Florida.
disegnatore giulio
cingoli. NIP
Juan Padan
è un personaggio che ritroviamo anche nella
Commedia dell'arte, chiamato in maniere diverse: Giovan, Giani, Zanni. Questo
Juan è una specie di Ruzante, più propriamente uno Zanni, maschera prototipo di
Arlecchino, che, come vedremo, nato a sua volta nelle valli di Brescia e
Bergamo, si ritrova letteralmente proiettato nelle Indie, ingaggiato su una nave
della quarta spedizione di Colombo
DF
Johanna
Padana a la descovèrta de le Americhe - In
questa versione Johan Padan è una donna che, travestendosi da marinaio si imbarca
su una nave di Cristoforo Colombo. Eroe o eroina suo malgrado, attraverso l'affabulazione
padana, diventa cronista della colonizzazione.
omaggio alle donne per l'otto marzo
nove.firenze.it
Mario Pirovano
ha compiuto cio'
che avrei voluto fare io: ha tradotto il testo in inglese e l'ha
rappresentato persino in Cina'. L'artista e' riuscito a rendere l'originario
'grammelot' del testo in un inglese credibile, che riproduce le sfumature e
la vivacita' dell'originario 'pastiche' di lombardo e veneto.
yahoo
Il modo di fare teatro di
Pirovano lontano
dalla concezione classica ma molto vicina alla capacità di improvvisare sul
testo lo pongono nel panorama teatrale italiano TRA I più grandi e capaci
attori di narrazione
valdelsa.net
MARIO PIROVANO
... eccezionale.
Soprattutto non mi fa il verso non mi imita. Dimostra una propria carica del
tutto personale una grinta di fabulatore di grande talento ...
DARIO FO
.
«A Dario e Franca devo
tutto.
Nasco povero, a 12 anni lavoravo già. Ho
fatto il contadino, il garzone, il commesso ... A 24
sono emigrato a Londra. Qui trovo un posto fisso e
una bella casa. Ma una sera vado a vedere uno
spettacolo di due italiani con uno strano titolo: Mistero Buffo.
Non ne sapevo niente.
Invece risi per due ore filate. Tornai ogni
sera per un mese. Finché Franca Rame
mi dice: vieni a lavorare con noi.
Partii per Milano. Non avevo dove stare, Franca mi offrì la stanza
di Jacopo. Dovevo fermarmi qualche giorno,
restai dieci anni». MARIO
PIROVANO - ha raccontato così il
suo primo incontro con dario fo e franca rame fb/df - 15.2.2017
Meng Jinghui
al Festival dei Due Mondi di Spoleto
il regista cinese che mette in scena
Dario Fo: Il suo teatro è un parco
giochi quando
ha conosciuto Dario Fo e quale è stata la sua prima impressione?
La prima volta che ho incontrato Dario Fo è
stato circa 20 anni fa, durante il mio viaggio di nozze in Italia.
Gli feci vedere le foto di
Morte accidentale di un anarchico
diretto da me e lui, molto sorpreso, mi disse: “Ma questo è un mio
lavoro? Com’è possibile che sia stato messo in scena così?” Gli
piacevano molto le maschere, e notai che in casa ne aveva di ogni
tipo; perciò in seguito gli regalai una maschera cinese. Quel giorno
che andai via da casa sua, lui indossava una sciarpa rossa che mi
regalò dicendomi in maniera raggiante: “Arrivederci!” Quel giorno
era così giovane, e credo che per me avrà sempre quell’aspetto.
michela tamburrino - lastampa.it - 2017
https://youtu.be/5mDX58XjGZM
-
estratto morte accidentale di un anarchico
|
LE "STORIE" DI DARIO FO
La storia della
tigre E ALTRE STORIE
anche quando si è disperati credere
sempre a un domani migliore da inventare con la fantasia e le proprie risorse
senza delegare ad altri.
Recitato in dialetto padano risulta
comprensibile e divertente anche ai foresti (forestieri).
Stefano Stefani
provincia.grosseto.it
BIBLIOGRAFIA |
GIORGIO
& DARIO
IL TEATRO IN ITALIA
"Immaginate che il teatro del
mondo sia una foresta. In questa foresta ci sono gli animali. Ecco, noi
siamo gli animali".
Ci pensa un po'
Giorgio Albertazzi
-"Come
posso
spiegarvelo ... è così difficile..."
- poi imbastisce la metafora che gli pare
più appropriata. Due animali, lui e l'amico premio Nobel
Dario Fo, che si
aggirano curiosi all'interno di una foresta fatta di palcoscenici, attori,
personaggi, generi, storie. E poi raccontano al pubblico che cosa c'è in
quella foresta, qual è il mistero che la rende affascinante, immortale. E'
un po' questo il senso di Il teatro in Italia, un viaggio televisivo alle
radici del teatro italiano, come precisano i protagonisti "un'opera, più che
un programma".
larepubblica.it - 2004
ALBERTAZZI/YOURCENAR - ADRIANO
ALBERTAZZI/CALVINO -
LEZIONI AMERICANE
ALBERTAZZI/FO
- TEATRO IN ITALIA
giorgioalbertazzi.it
.
https://youtu.be/nbUGH8JxjhA
- messaggio di DF
inaugurazione spazio dedicato al teatro a ferrara - 2013
.
https://wikitesti.com/la_luna_e_una_lampadina
.
|
UN ANARCHICO ORIGINALE COME ME
dario fo su
giorgio albertazzi
-
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/albertazzi
.
Giorgio e io eravamo due persone terribilmente
diverse. Da sempre, fino a ieri, ognuno dei due voleva imparare qualche cosa
dall’altro, voleva completare se stesso in un certo senso, inserire dentro di sé
elementi che erano congeniali all’amico, non a lui. Entrambi eravamo anarchici.
Io lo ero strutturalmente, da sempre, per natura. Lui invece lo diventava, forse
per mettersi in equilibrio con me. Eravamo una strana coppia. Abbiamo percorso
insieme teatri, strade, piazze. Bologna e Milano, Torino e Napoli, le città
della Romagna …. Quante esperienze vissute, recitate e giocate insieme e in
nessun modo testimoniate. Mancano le riprese di eventi ed esperienze che
probabilmente furono uniche.
-df
margherita rubino - lastampa.it - 2016
|
RAI - CICLO DI PALCOSCENICO DEDICATO A TEATRO
DEL 600 E 700
Giorgio Albertazzi - Dario Fo
e Franca
Rame per accompagnare gli spettatori in un viaggio
animato da incontri, luoghi e memorie. I set individuati per ambientare i
periodi storici sono: per il '600 il Teatro Farnese di Parma e luoghi molto
significativi di Padova, Verona, Roma, Napoli; per il '700 il Teatro Bibiena
di Mantova, Venezia, e ancora Padova, Roma, Napoli.
Il percorso è insieme reale e virtuale.
notizie.alice.it
|
L'ARTE SECONDO
DARIO FO - RAI5 - DIECI PUNTATE
Dario Fo, infatti nella sua casa milanese tiene una vera e propria bottega
d’artista, come quelle rinascimentali, dove gli studenti possono imparare,
creare e lavorare.
Durante la presentazione ha tenuto banco, incantando tutti, con il suo
talento di attore, narratore e pittore.
. Il popolo greco a cavallo fra il Trecento e il
Quattrocento subì l’invasione da parte dell’impero Ottomano. Quegli invasori
si preoccuparono immediatamente di cancellare la cultura dei greci, tant’è
che in gran numero i sapienti che gestivano le università e le biblioteche
di quei territori furono costretti alla diaspora, raggiungendo le coste
italiane del mediterraneo … è crudele doverlo
ammettere ma il disastro dei greci oppressi fu causa del nostro autentico
Rinascimento delle idee e del pensiero …
patrizia violi - blog.graphe.it - 2015
|
|
AUTOCANDIDATURA A SINDACO DELLA CITTA'
DI MILANO NEL
2006
rainews24
....
vi scrivo per comunicarvi
che rinuncio alla carica di consigliere comunale e che quindi non parteciperò in
tale veste alle sedute del consiglio ...
Intendo onorare l’impegno che ho
preso con gli elettori candidandomi e a maggior ragione il mandato che mi hanno
affidato votandomi, continuando a essere vigile e attivo sui problemi di Milano
jacopofo.com
dario fo visto da tullio
pericoli - elpais.com
.
«Ho avuto una grossa delusione
qualche anno fa in politica, i giochi di potere, gli interessi erano così
brutali che mi hanno allontanato dall’idea di partecipare a questo gioco»
ilgiornale.it - 2009
.
Non sono uno che giudica con la logica delle promesse da mantenere a ogni costo.
Ma quando giro per la città vedo questa fila di obbrobri, queste torri che avevo
combattuto quando mi ero proposto io come candidato sindaco, e penso: ma con
quale progetto si è fatto tutto questo?.
Mi riferisco alle vergogne per cui ci additano
all’estero. A situazioni già viste e vissute a Roma. Fantasmi di strutture
sportive, di ponti, di ospedali, di autostrade, poi finiscono i soldi e chi ha
avuto ha avuto, e a noi rimangono i monumenti alla nostra imbecillità”. E del
vento arancione del 2011, che fece gridare la sinistra milanese alla
liberazione, cosa è stato?, domanda l’intervistatore: “Le cose cambiano, così
come i tempi, ora viviamo un clima spaventoso
larepubblica - massimo mattioli - artribune.com - 2015
|
DARIO FO
discorso del nobel 1997
CONTRA JOGULATORES OBLOQUENTES
leggi
UN FRAC PER IL GIULLARE
Con il Nobel viene mummificato il
comico che scherzava persino sulla cerimonia di Stoccolma. Nonostante le personali
incoerenze e le volgarità gli va riconosciuta la capacità di recitare. E il premio
sarebbe stato più giusto se assegnato per il teatro anziché per la letteratura.
www.stpauls.it
Hanno rubato i soldi del mio Nobel DESTINATI A SCOPI
BENEFICI
2004-2007
Luciano Silva ex collaboratore di Dario Fo e Franca Rame sarebbe protagonista di
una presunta truffa ai danni del comitato per i disabili fondato dai due attori
nel 1998.
ansa
truffa aggravata
e falso in scrittura privata - avrebbe sottratto 400mila euro dai conti del
premio - CHIESTI 1,6 MLN DI RISARCIMENTO - sentenza 2
anni e mezzo di carcere con risarcimento iniziale di 200 mila euro
corriere-it
GABRIEL GARCIA MARQUEZ
E' uno degli scrittori più importanti dell'ultimo secolo,
con una rivoluzione del linguaggio che ha poi coinvolto tutti gli autori
dell'America Latina.
aveva capito l'importanza di insegnare: non ha vissuto da autore chiuso nel suo
mondo ma ha messo a disposizione il proprio sapere per insegnare ai giovani a
scrivere, a immaginare, a fare inchieste. Questo è quello che cercava sempre di
indicare, perché puoi avere una magnifica storia ma se non sai raccontarla è
inutile.
dario fo - 2014
|
DARIO FO
Our admiration for jokers has not abated in modern times. An Italian satirist,
Dario Fo, won the Nobel Prize for Literature in 1997. The Swedish Academy, in
giving him the award, noted that he "emulates the jesters of the Middle Ages in
scourging authority and upholding the dignity of the downtrodden" (Gamerman).
Jokes have been and still are used for good, but also, unfortunately, for evil;
to heal or to harm, to provoke laughter or tears, and sometimes both at the same
time. Some writers use jokes to relieve society’s anxieties; Freud observed that
we laugh at what makes us most anxious. Other writers use the term "joke"
ironically, to describe a situation that is anything but funny, as in "The
notion that information we put on governmental forms can remain confidential is
a joke." Jokers can joke, jest, satirize, skewer, tease, mock, banter, deride,
gibe, needle, rib, ridicule, roast, or jeer. There are family or inside jokes,
cruel jokes, practical jokes, ethnic or racist jokes. There are sick jokes, such
as this one by Pat Paulson: "I’ve upped my standards. Now, up yours" (Neill).
There are cannibal jokes: A cannibal said to his friend, "I hate my
mother-in-law." His friend replied, "That’s okay; just eat the vegetables." And
there are light-bulb jokes: How many psychiatrists does it take to change a
light bulb? Only one, but the light bulb has to want to change.....
west.asu.edu
Fo Dario - Britannica Student Encyclopedia - born
1926
Italian playwright and actor. Dario Fo was a
leading 20th-century dramatist. His controversial plays used humor to draw
attention to and protest abuses of power by governments, the ROMAN Catholic
church, and other institutions.
britannica.com
dario
Luigi Angelo Fo (Sangiano, 24 marzo 1926 – Milano, 13
ottobre 2016
è stato un
drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore,
pittore, scenografo e attivista italiano.
Fu autore di
rappresentazioni teatrali che fanno uso degli stilemi comici
propri della commedia dell'arte italiana e che sono
rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore,
regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della
sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto
tondo. Famoso per
i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per
l'impegno politico di sinistra, con la moglie Franca Rame fu tra
gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fo
Dario Fo - NOBEL
- Perché seguendo la tradizione dei giullari medioevali dileggia
il potere restituendo la dignità agli oppressi
Dario Fo was born on 26 March 1926 in
SanGiano, a small town on Lago Maggiore in the province of
Varese. His family consisted of: his father Felice, socialist,
station master and actor in an amateur theatre company; his
mother Pina Rota, a woman of great imagination and talent (in
the 1970s her autobiographical account "Il paese delle rane",
telling the history of her home town, was published by Einaudi);
his brother Fulvio and his sister Bianca; and his maternal
grandfather, who had a farm in Lomellina, where young Dario
spent his childhood vacations. During Dario's visits, his
grandfather would travel around the countryside selling his
produce from a big, horse-drawn wagon. To attract customers he
would tell the most amazing stories, and in these stories he
would insert news and anecdotes about local events. His
satirical and timely chronicles earned him the nickname Bristìn
(pepper seed). It was from his grandfather, sitting beside him
on the big wagon, that Dario began to learn the rudiments of
narrative rhythm. Dario spent his childhood moving from one town
to another, as his father's postings were changed at the whim of
the railway authorities. But even though the geography remained
in a flux, the cultural setting was always the same. As the boy
grew, he became schooled in the local narrative tradition.
With growing
passion, he would sit in the taverns or the piazze and listen
tirelessly to the master glass-blowers and fishermen, who - in
the oral tradition of the fabulatore - would swap tall tales,
steeped in pungent political satire. In 1940 he moved to Milan
(commuting from Luino) to study at the
Brera Art Academy. After the war,
he begins to study architecture at the Polytechnic, but
interrupts his studies with only a few exams left to complete
his degree. Towards the end of the war, Dario is conscripted
into the army of the Salo republic. He manages to escape, and
spends the last months of the war hidden in an attic store room.
His parents are active in the resistance, his father organizing
the smuggling of Jewish scientists and escaped British prisoners
of war into Switzerland by train; his mother caring for wounded
partisans. At the end of the war, Dario returns to his studies
at the Academy of Brera in Milan while attending courses in
architecture at the Polytechnic, commuting each day from his
home on Lago Maggiore. 1945-41 he turns his attention to stage
design and theatre décor. He begins to improvise monologues. He
moves with his family to Milan. Mamma Fo, in order to help her
husband put the three children through college, does her best as
a shirt-maker. For the younger Fos, this is a period of ravenous
reading. Gramsci and Marx are devoured along with American
novelists and the first translations of Brecht, Mayakovsky and
Lorca. In the immediate postwar years, Italian theatre undergoes
a veritable revolution, pushed along mainly by the new
phenomenon of piccoli teatri ["small theatres"] that play a key
role in developing the idea of a "popular stage". Fo is captured
by this effervescent movement and proves to be an insatiable
theatregoer - even though he usually can't afford to buy a seat
and has to stand through the performances. Mamma Fo keeps an
open mind and an open house for her children's new
acquaintances, among them Emilio Tadini, Alik Cavalieri,
Piccoli, Vittorini, Morlotti, Treccani, Crepax, some of them
already famous. During his architecture studies, while working
as decorator and assistant architect, Dario begins to entertain
his friends with tales as tall as those he heard in the lakeside
taverns of his childhood. In the summer of 1950, Dario seeks out
Franco Parenti who is enthralled by the young man's comical
rendering of the parable of Cain and Abel, a satire in which
Cain, poer nano "poor little thing", a miserable fool, is
anything but evil. It's just that every time he tries, poer
nano,to mimic the splendid, blond and blue-eyed Abel, he gets
into trouble. After suffering one disaster after another, he
finally goes crazy and kills the splendid Abel. Franco Parenti
enthusiastically invites Fo to join his theatre company. Dario
starts performing in Parenti's summer variety show. This is when
he has his first "encounter" with Franca Rame - not in person,
mind, but in the form of a photograph he sees at the home of
some friends. He is thunderstruck!
For a while he continues to work as
assistant architect. But he soon decides to abandon his work and
studies, disgusted by the corruption already rampant in the
building sector.
nobelprize.org/prizes/literature/1997/fo/25808-dario-fo-discorso-del-nobel
Il 9 ottobre 1997 l'Accademia
Svedese fece un annuncio che causò sensazione: il premio Nobel
per la letteratura era stato assegnato a Dario Fo, "che nella
tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita
la dignità degli umiliati ''. L'annuncio continuava
sottolineando da un lato l'estrema serietà della satira di Fo,
Mistero Buffo in testa, e dall'altro lato i prezzi che egli
aveva dovuto pagare per esercitarla: dai tre lustri di
ostracismo televisivo nell'era democristiana, alle violenze
verbali e fisiche di cui egli e Franca Rame sono stati spesso
vittime.
Fo intitolò la sua lezione magistrale,
tenuta in occasione del conferimento del premio, Contra
Jogulatores Obloquentes, "Contro i giullari diffamatori'': una
citazione dell'editto del 1221 di Federico II, che permetteva di
infliggere violenza ai giullari, senza incorrere in alcuna pena
o sanzione. In quella stessa lezione Fo rivelò un
profondo interesse per la scienza e le sue implicazioni sociali,
prendendo apertamente posizione contro la manipolazione
genetica. Ed è proprio su temi legati alla scienza, e più
specificamente alla matematica, che l'abbiamo intervistato in
occasione della dodicesima Settimana della Cultura Scientifica.
Cominciamo dal suo ultimo libro-cassetta,
che è uno studio sul Cenacolo di Leonardo. Che cosa ha scoperto?
Leonardo ha immaginato che chi guarda si trovi non sul
pavimento, ma su una piattaforma a due metri di altezza dal
suolo. Le linee di fuga sono corrette se si cammina sulla
piattaforma, ma chi sta sul pavimento in basso subisce effetti
di sollevamento, di levitazione, di leggerezza, dovuti a come il
cervello intepreta le sensazioni che gli trasmette l'affresco.
Una volta scoperta la tecnica, ci si accorge poi che l'hanno
usata anche altri, ad esempio i ferraresi, anche prima di lui.
intervista a Dario Fo di Piergiorgio
Odifreddi, pubblicata sul quotidiano "La Repubblica" del 17
aprile 2002.
erewhon.ticonuno.it
ODIFREDDI |
Dario Fo
dopo la premiazione
nobel
chiama
Josè saramago
dicendo '
Sono
un ladro ti ho rubato il premio.
Un giorno toccherà a te. Ti
abbraccio
'
Una telefonata insolita.
lo stesso Saramago ammette di aver impiegato qualche attimo a
riprendersi dallo stupore.
Un piccola storia che si conclude con l’incontro dei due davanti
alle telecamere e con somma delusione di chi sperava di cogliere
rabbia e invidia con abbracci e congratulazioni.
anna fogarolo - blog.graphe.it
- 2012
SETTE SOLI SETTE LUNE
DARIO FO E JOSE SARAMAGO CONDIVISERO
IL RUOLO DI PRESIDENTI ONORARI DEL FESTIVAL ' SETE SOIS SETE
LUAS ' NEL 2010
|
LETTERA ALLE DONNE
Joseph
Card Ratzinger
E
GIOVANNI
PAOLO ii
DARIO FO AL FIANCO DELLE DONNE CONTRO RATZINGER
Il premio Nobel porta in scena uno
spettacolo sulla figura femminile dalla Genesi al Vangelo- 'La donna. il Vangelo e la
rappresentazione'.
"Ho condotto un'ampia attività di recupero e raffronto di pronunciamenti in
un arco di cultura che va dalla Genesi al Vangelo, -continua Fo - Solo la
religione cattolica apostolica e quella dell'Est mantengono una chiusura totale
nei riguardi dell'integrazione femminile, invece gli antichi Vangeli nascevano
da strati sociali intermedi, tutelavano il senso della donna. Bisogna parlarne,
come stiamo per fare".
spettacolo.it
rai tre il
Vangelo secondo Fo ...
una
rilettura del Vangelo dalla parte delle donne.
La «Lettera alle donne» del cardinale Ratzinger vista dal premio
Nobel per la letteratura. Ad Alcatraz, tra arte e Vangelo, un laboratorio sulla
figura femminile
nella Chiesa
bellaciao.org
Voi credete che io sia venuto
a portare la pace nel mondo. No, io vi porto la discordia. Infatti sono venuto a
separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E
ognuno avrà nemici anche nella propria famiglia. Poiché chi ama sua madre e suo
padre più di me non è degno di me. Mt. 10,34.
guidasicilia
GIORGIO ALBERTAZZI
intervista
«Ricordo le braccia lunghe di mia madre
mentre stira e canta "Che bei fior carnosi han le donne dell’Avana, hanno il
sangue torrido come l’equator". Ho scoperto in quel momento la carnalità vitale
della donna. E la grazia, che nessun uomo possiede. Non potrei immaginare un
mondo senza donne. ....
club3
CONCLUSIONE
In Gesù Cristo tutte le cose sono state fatte nuove
(cfr Ap 21,5). Il
rinnovamento nella grazia tuttavia non è possibile senza la conversione dei
cuori. Guardando a Gesù e confessandolo come Signore, si tratta di riconoscere
la via dell'amore vincitore del peccato che egli propone ai suoi discepoli.
In tal modo
la relazione dell'uomo con la donna si trasforma e la triplice concupiscenza di
cui parla la prima Lettera di Giovanni (cfr 1Gv 2,16) cessa di avere il
sopravvento. Si deve accogliere la testimonianza resa dalla vita delle donne
come rivelazione di valori senza i quali l'umanità si chiuderebbe
nell'autosufficienza, nei sogni di potere e nel dramma della violenza. Anche la
donna, da parte sua, deve lasciarsi convertire e riconoscere i valori singolari
e di grande efficacia di amore per l'altro, di cui la sua femminilità è
portatrice. In entrambi i casi si tratta della conversione dell'umanità a Dio,
di modo che sia l'uomo che la donna conoscano Dio come il loro «aiuto», come il
Creatore pieno di tenerezza, come il Redentore che «ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16).
Una tale conversione non può compiersi senza l'umile preghiera per ricevere da
Dio quella trasparenza di sguardo che riconosce il proprio peccato e al tempo
stesso la grazia che lo guarisce. In modo particolare si deve implorare la
Vergine Maria, donna secondo il cuore di Dio, «benedetta fra le donne» (cfrLc
1,42), scelta per rivelare all'umanità, uomini e donne, quale è la via
dell'amore. Solamente così può emergere in ogni uomo ed in ogni donna, in
ciascuno secondo la sua grazia propria, quella «immagine di Dio» che è l'effigie
santa con cui sono contrassegnati (cfr Gn 1,27). Solamente così può essere
ritrovata la strada della pace e della meraviglia di cui è testimone la
tradizione biblica attraverso i versetti del Cantico dei Cantici in cui corpi e
cuori celebrano lo stesso giubilo.
La Chiesa certamente conosce la forza del peccato che opera negli individui e
nelle società e che talvolta porterebbe a far disperare della bontà della
coppia. Ma per la sua fede nel Cristo crocifisso e risorto, essa conosce ancor
più la forza del perdono e del dono di sé malgrado ogni ferita e ogni
ingiustizia. La pace e la meraviglia che essa indica con fiducia agli uomini e
alle donne di oggi sono la pace e la meraviglia del giardino della risurrezione,
che ha illuminato il nostro mondo e tutta la sua storia con la rivelazione che
«Dio è amore» (1Gv 4,8.16).
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell'Udienza concessa al
sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Lettera, decisa nella
riunione ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 31 maggio
2004, Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria.
+ Joseph Card. Ratzinger
linoduilio.it
Gesù e le donne - 2007
"Ci ho lavorato 50 anni per la parte scientifica, ho inserito immagini di grandi
pittori del passato, ma ci sono anche dei miei disegni avendo studiato per anni
all'accademia di Brera".
.... I VANGELI ERANO SCRITTI IN GRECO E NON IN LATINO ..
"Questo Papa ci impone una lingua morta, la lingua di coloro che hanno sempre
detenuto il potere non solo quello ecclesiastico"
Gesù - ha detto Fo - nei confronti delle donne era molto più generoso di quanto
non lo fossero gli uomini, gli ha dato dignità e parità in una società misogina
come quella del suo tempo".
E a proposito della figura di Gesù, il premio Nobel per spiegarne le "doti di
affabulatore" ha richiamato la figura di San Francesco.
"Di lui si diceva che 'di tutto el suo cuorpo facea parola' e questo valeva
anche per Gesù".
notizie.alice.it
Gesù Cristo stabilisce più relazioni con donne, direi il doppio di quanto
faccia con i personaggi maschili che compaiono nei racconti e questa scoperta
per me ha avuto un significato tale da stimolarmi a scriverci sopra un libro.
nove.firenze.it
|
.
Nelle tradizioni delle culture più primordiali una delle
pratiche principali atte ad accogliere i neonati alla vita era
il rituale di farli ridere.
Danze, canti, gesti, movimenti, azioni
collettive: tutti si impegnavano a trovare ogni strategia
possibile finché il bambino rideva. E questo capitava
normalmente presto, perché il bambino ha nelle sue corde questo
tipo di approccio con la realtà. Il rimbalzo dello scherzo,
della battuta, il gioco della beffa, del rovesciamento per
ritornare “in piedi”, il paradosso è il linguaggio naturale del
bambino: è come se oltrepassasse la verità con una sua visione
personale e comprende l’assurdo attraverso le risate. Così è
nata l’intelligenza, quella vera. Così nasce il senso più vero
della cultura. Anche a pochi anni di vita, il bambino ha bisogno
della finzione per raccontare qualcosa di suo: e per questo un
attore deve sapere quando “parla” a dei bambini, perché insegna
a loro, dà a loro gli strumenti per imparare più a fondo il
gioco dell’ironia. O qualche volta si rende conto che il bambino
l’ha già imparato, prima ancora che l’attore calchi il
palcoscenico … quanto spesso capita che tra il pubblico i
bambini ridano prima degli adulti o prima ancora che il
paradosso abbia raggiunto l’apice comico? Perché i bambini
studiano la realtà proprio attraverso il paradosso e ne valutano
valori e limiti con questi strumenti. -DF
- fb/musalab - fb/df e fr - 2018
.
welcome fo FO 1
1A
1B
2 3
|