josé  de sousa saramago

kiamato   ' zezito '   da piccolo

 

 

 

ammesso che i nomi e cognomi 

abbiano mai potuto 
aggiungere qualche vantaggio evidente 

ai soliti riferimenti segnaletici

e ai vari schemi  età  altezza 

peso tipo morfologico   incarnato  

colore  degli occhi e dei capelli 
se lisci crespi o ondulati 

o  semplicemente perduti  

timbro della voce  limpida o roca

 gesti  caratteristici

maniera di camminare

mentre l'esperienza dei 

rapporti umani ha dimostrato che pur 

sapendo questo e talvolta di più 
neanche quello che conosciamo ci serve 

nE' siamo capaci 
di immaginare che cosa ci manca 
forse soltanto una riga o la forma delle 

unghie o lo spessore del polso o il tratto 

del sopracciglio o una 
cicatrice antica e invisibile

storia dell'assedio di lisbona

.

Il mondo si sta trasformando in una caverna

proprio come quella di Platone

tutti guardano le immagini e credono che siano realtà

.

È di questa pasta che siamo fatti

metà di indifferenza e metà di cattiveria
.

Si dice che una barca ferma non fa viaggio

Infatti, ma si prepara a farlo
.
Forse solo il silenzio esiste davvero
.
Un uomo è subito un altro uomo quando prende una decisione
.
Tutto nel mondo sta dando risposte

quel che tarda è il tempo delle domande

.

Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza

per fortuna siamo ancora capaci di piangere

il pianto spesse volte è una salvezza

ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo

.

La gioventù non sa quel che può 

la maturità non può quel che sa

.

La sconfitta ha qualcosa di positivo :   non è definitiva

In cambio, la vittoria ha qualcosa di negativo :   non è mai definitiva

.

É um disparate pensar que uma obra literária é imortal
non ha senso pensare che un'opera letteraria sia immortale  - fb/fond.js

.

Los escritores hacen la literatura nacional

y los traductores la literatura universal
fb/js - 2022

.

José Saramago  era solito dire che i libri

avrebbero dovuto  contenere un avviso che dicesse
Cuidado. este livro contém uma pessoa dentro
attenzione. questo libro contiene una persona all'interno

fb/fjs - 2014

Fernando Pessoa non riuscì mai a essere davvero sicuro di chi fosse

ma grazie al suo dubbio

possiamo riuscire a sapere un po' di più chi siamo noi
il mondo che non vedo

 io sono soltanto la memoria che ho
ed e quella la storia che voglio raccontare
in forma omnisciente
diario dell'anno del nobel

Con questo diario è come se Saramago avesse avuto la meglio sulla morte che è una signora stupida .
pilar del rio - ansa

Diario dell’anno del Nobel è l’ultimo dei quaderni di Lanzarote, quello relativo al 1998.     Se ne conosceva l’esistenza perché Saramago lo aveva promesso ai suoi lettori nel 2001, ma se ne sono perse le tracce.     Prima gli impegni, poi un cambio catartico di computer, e il sesto quaderno si è smarrito, seppellito in una macchina che nessuno usava più.    Come racconta la moglie Pilar del Río nell’introduzione, ci sono voluti vent’anni e varie casualità 'saramaghiane' perché questo testo venisse alla luce, ma forse ciò non è stato un male, certe riflessioni e confidenze dovevano aspettare.
I principali assi tematici sono la politica, i viaggi, la dimensione sociale dello scrittore e dell’intellettuale, e ancora la sfera più personale e la letteratura.    Svetta il discorso proferito in occasione della consegna del Nobel, forse il punto più alto della sua esistenza, ma nel complesso questo quaderno restituisce al lettore una dimensione intima, a tratti perfino domestica, di Saramago, e risulta agevole e intrigante ricostruire i fili che uniscono uno all’altro, come in una fitta ragnatela, i temi che animano la scrittura di questo autentico genio della letteratura.

Ritrovato per caso dalla vedova di Saramago in uno dei computer di casa, l’ultimo quaderno di Lanzarote, il sesto, relativo al 1998.
feltrinelli - giugno 2019  -  pilar del rio

.

Fisicamente abitiamo uno spazio   ma sentimentalmente siamo abitati da una memoria. Memoria che è quella di uno spazio e di un tempo, memoria dentro la quale viviamo, come un’isola tra due mari : uno che chiamiamo passato, l’altro che chiamiamo futuro .  Possiamo navigare nel mare del passato prossimo grazie alla memoria personale che ha serbato il ricordo delle sue rotte, ma per navigare nel mare del passato remoto dovremo usare le memorie che il tempo ha accumulato, le memorie di uno spazio continuamente trasformato, fugace come il tempo stesso .
parole per una città - el cuaderno

Acqua che all’acqua torna

di luce sfrangiata
si apre l’onda in spuma .
Movimento perpetuo   arco perfetto
che si erge  ricade e rifluisce
onda del mare che il mare stesso nutre
amore che di se stesso si alimenta
.

 

 

Ho passato la vita

a guardare negli occhi della gente

è l’unico luogo del corpo

dove forse esiste ancora un’anima

...

è pur certo che se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a considerarne tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, anzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili, non arriveremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensiero .

cecità

 

 

 

Le coincidenze

sono le uniche certezze

 

prendete un poeta non snervato
un fiore e una nuvola di sogno
tre gocce di tristezza, un tono ambrato
una vena che sanguina terrore .
Quando l’impasto bolle e si rimesta
luce di un corpo femminil versate

condite con un pizzico di morte
un amor di poeta lo richiede .

ricetta

 

 

 

 

Oceanografia
Giro le spalle al mare che conosco
al mio essere umano me ne torno
e quanto c'è nel mare lo sorprendo
nella pochezza mia di cui son conscio .
Di naufragi ne so più del mare
dagli abissi che sondo torno esangue
e perché da me nulla lo separi
vive annegato un corpo nel mio sangue .

Il tempo non s’arresta e poco importa
che il giorno già vissuto ci avvicini
l’amara coppa d’acqua collocata
dove incalza la sete della vita.
Non conteggiamo i giorni già passati
è oggi che nasciamo. Solo adesso
la vita inizia, e, là, da noi lontana
la morte può stancarsi nell’attesa

 

 

 

 

l'amore verrà quando

non ci saranno più barriere

l'amore è la fine dell'assedio

.

Il mistero della scrittura

è che in essa non c'è alcun mistero

.

Non ci stanno più cose in un anno

che in un minuto soltanto

perché si tratta di un minuto e di un anno

non è la dimensione del vaso che importa

ma quello che ognuno di noi riesce a mettervi

anche se dovrà traboccare e andare perduto
l'assedio di lisbona

 

 

 

TIRO ALLA FUNE - jogo das forças
Resiste ancora la fune che si sfibra
stridendo tra i due nodi terminali:
non ha perso la forza che nasconde
questo strappo di fibre che si disfano.
Di nascita e di morte vedo i poli
nella distorta piaga della fune
incoerente paura, che è voglia
di serbarla così e vederla rotta.

poesie

 

Spiaggia
Ti cinge, circolare, la poesia:
in circoli concentrici t'accerchia
il corpo coricato sulla sabbia .
Come un'altra ape in cerca d'altro miele
trascurati gli aromi del giardino
il corpo t'accarezza la poesia.

 

 

 

 

 

 

No non c’è la morte.
Neppure questa pietra è morta.
E non è morto il frutto che è caduto :
tutto in vita ritorna al tocco delle dita
tutto respira al ritmo  del mio sangue
del soffio che lo sfiora .
Così quand’anche la mia mano seccherà
nel ricordo vivrà di un’altra mano
e tacita la bocca serberà
il gusto delle bocche che ha baciato .

 

 

 

 

Qui nel cuore

forse, o meglio ancora
una ferita inferta col coltello
lama d’inganno, taglio di rifiuto
da cui sfugge la speranza
colano le emozioni, la sete, i sogni .
Desiderare, volere, non bastare
disillusa ricerca del motivo
che spieghi un senso .
Un senso che non c’è .
Questo è che duole

forse qui nel cuore …

 o caos é uma ordem por decifrar

chaos is an order yet to be deciphered

El caos es un orden sin descifrar

il caos e' un ordine da decifrare

 

 

Non siamo ciò che diciamo

siamo il credito che ci danno

 

 

 

Noi siamo la memoria che abbiamo

e la responsabilità che ci assumiamo.

Senza memoria non esistiamo

e senza responsabilità forse

non meritiamo di esistere

 

 

 

 

è già tempo, Ines, finisce il mondo
dell'amore possibile e urgente
la promessa scolpita in questa pietra
o si compie quest'oggi o tutto mente

quaderni di poesia - fino alla fine del mondo

LA VITA

E' UN'ORCHESTRA

CHE SUONA SEMPRE

INTONATA

STONATA

 

 

Chiamami quando ti va, quando ne hai voglia

ma non come chi si sente obbligato a farlo

questo non sarebbe bene né per te né per me

a volte mi metto a immaginare

quanto sarebbe meraviglioso

se mi telefonassi solo perché sì

semplicemente come uno che ha avuto sete

ed è andato a bere un bicchiere d’acqua

ma so già che sarebbe chiederti troppo

con me non dovrai fingere mai

una sete che non senti ...

Sei tu, e lui rispose
Sono io
mi è venuta sete
vengo a chiederti un bicchiere d’acqua
l'uomo duplicato
- the double

UNO SCRITTORE

E' UN UOMO

COME GLI ALTRI

SOGNA

 

 

Probabilmente

il campo circoscritto
non basta proprio al cuore né lo esalta
probabilmente, il segno di confine
contro di noi, amputati, lo tracciammo.
Che volto si promette e si disegna ?
Che viaggio già promesso ora ci aspetta ?
Sono ali  - solo in due fanno un volo -
o solitario fuoco di fiammella ?

.

 

 

Quindicimila giorni secchi sono passati
quindicimila occasioni che si sono perse
quindicimila soli inutili che sono nati
ore su ore contate
in questo solenne ma grottesco gesto
di dare corda ad orologi inventati
per cercare, negli anni smemorati
la pazienza di andar vivendo il resto

 

Vengano infine le alte allegrie
le ardenti aurore, le notti calme
venga la pace agognata, le armonie
e il riscatto del frutto

e il fiore delle anime .
che vengano, amor mio, perché questi giorni
son di stanchezza mortale
di rabbia e agonia
e nulla.
probabilmente allegria

 

.
Il sogno
è quel pensiero che non si è avuto
nel momento in cui era necessario
.


 

Stelle poche
Chiamarti rosa, aurora, acqua fluente
cos'è se non parole raccattate
tra i rifiuti d'altre lingue, d'altre bocche ?
I misteri non sono quello che sembrano
o non riescono a dirli le parole :
nello spazio profondo, stelle poche 

portogallo 1922

È il solito problema di sempre

se non parliamo siamo infelici

e se parliamo non ci comprendiamo
...

Si dice che ogni persona è un'isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.

...

Si osservò nello specchio,  non si trovò nessuna ruga in più    

Ce l'ho dentro,  di sicuro,  pensò
...

Due debolezze non fanno una debolezza maggiore,   fanno una nuova forza

...

Ci si abitua.

Sì, tante volte lo sentiamo dire, o lo diciamo a noi stessi.  Ci si abitua, lo diciamo, o lo dicono, con una serenità che sembra autentica, perché in realtà non esiste, o ancora non si è scoperto altro modo di manifestare all’esterno con tutta la dignità possibile le nostre rassegnazioni, quello che invece nessuno domanda è a costo di cosa, ci si abitua .

la caverna - pag 234

...

La vita è così, è fatta di cose che finiscono, Ma anche di cose che cominciano. Non sono mai le stesse.
...

Por más espesas y negras que estén las nubes sobre nuestras cabezas, el cielo allá arriba estará permanentemente azul.

...

Conosco quelle lacrime che non scendono e si consumano negli occhi, conosco quel dolore felice, quella specie di felicità dolorosa, quell'essere e non essere, quell'avere e non avere, quel volere e non potere .

...

la gioventu non sa quel che puo  - la maturita non puo quel che sa .
ni la juventud sabe lo que puede ni la vejez puede lo que sabe
la caverna
<<<

Ti sto davanti, e non capisco. Sono della tua carne e del tuo sangue, ma non capisco .   Sei venuta al mondo e non ti sei curata di sapere che cos’è il mondo .    Arrivi alla fine della vita e il mondo, per te, è ancora quel che era quando nascesti : un interrogativo, un mistero inaccessibile, una cosa che non fa parte della tua eredità : cinquecento parole, un fazzoletto di terra di cui si fa il giro in cinque minuti, una casa di tegole e pavimento di terra battuta .

di questo mondo e degli altri - il bagaglio del viaggiatore

...

Il silenzio è la terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la melodia silenziosa sotto la luce solare. Su di essa cadono le parole. Tutte le parole.
Le parole buone e le cattive
di questo mondo e degli altri

Como se darán cuenta     en mis novelas no hay personas malas, no hay un sólo personaje que sea malo  .     En primer lugar, los malos no me interesan, es decir, me interesan porque andan por ahí y son malos, sociológicamente me interesan, pero literariamente no.    Al igual que yo no puedo tener relaciones de amistad con una persona mala, tampoco la quiero en mi mundo más íntimo, en mis novelas, en mis obras de teatro .
fb/js

Sono così i labirinti     hanno vie, traverse e vicoli ciechi, e c'è chi dice che il modo più sicuro di uscirne è di continuare a camminare e girare sempre dallo stesso lato ma questo, come siamo obbligati a sapere, è contrario alla natura umana  .

ricardo reis

Non vorrei essere     nella tua pelle se uno di questi giorni ti colgono in flagrante, Nella mia pelle non ci potresti essere, tu sei solo un soffitto di stucco, Si, ma anche quello che vedi di me è una pelle, e d'altro canto la pelle è tutto quanto vogliamo che gli altri vedano di noi,    sotto la pelle neanche noi stessi riusciamo a sapere chi siamo  .
tutti i nomi - all the names

Os escritores fazem as literaturas nacionais e os tradutores fazem a literatura universal. Sem os tradutores, os escritores não seríamos nada, estaríamos condenados a viver encerrados na nossa língua  .
fb/fund.saramago

Come è noto, solo i poveri muoiono per mancanza di assistenza medica
manuale di pittura e calligrafia - 1983 - pag 117

 

 

noi abitiamo in una memoria
quindi abito a tratti a Lisbona
vivo a Lisbona
ma la Lisbona della mia memoria è un’altra
non è quella di oggi

letteratura.rai.it

PUNTEGGIATURA 

podemos muito mais do que imaginamos
We can much more than we imagine
Possiamo molto più di ciò che immaginiamo


street artist odeith -  cacem  portogallo - 2016

 Non dobbiamo avere paura delle differenze d'opinione
Se tutti la pensassimo allo stesso modo il mondo sarebbe molto noioso
Ma non vale la pena uccidere per le differenze d'opinione
Dobbiamo cercare di comprendere l'altro per una semplice ragione
perché noi siamo l'altro dell'altro

...

Penso che la società di oggi abbia bisogno di filosofia  

Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere

un obiettivo concreto, come la scienza, che avanza per raggiungere nuovi obiettivi

Ci manca riflessione, abbiamo bisogno del lavoro di pensare, e mi sembra

che, senza idee, non andiamo da nessuna parte

...


street artist whils - universidade carlos III - madrid - 2016

.

 

 

POESIA A BOCCA CHIUSA
NON DIRÒ
CHE IL SILENZIO MI SOFFOCA E IMBAVAGLIA .
ZITTO IO STO E ZITTO ME NE RESTO
LA LINGUA CHE IO PARLO È DI ALTRA RAZZA .
SI AMMUCCHIANO PAROLE LOGORATE
RISTAGNANO, CISTERNA D' ACQUE MORTE
AMARE PENE IN LIMO TRASFORMATE
MELMA FANGOSA CON RADICI TORTE .
NON DIRÒ
CHE PROPRIO NON SON DEGNE NEPPUR D'ESSER DETTE
PAROLE INETTE A DIRE QUANTO SO
QUI NEL RIFUGIO IN CUI NON MI CONOSCONO .
NON SOLO LIMO O MELMA SI TRASCINANO
NON SOLO BESTIE, MORTI, ANSIE GALLEGGIANO
TURGIDI FRUTTI IN GRAPPOLI S'INTRECCIANO
NEL NERO POZZO DOVE DITA AFFIORANO .
DIRÒ SOLO
ARCIGNAMENTE SOLITARIO E MUTO
CHE CHI HA TACIUTO QUANTO IO HO TACIUTO
NON PUÒ MORIRE SENZA DIRE TUTTO .
.

 

 

.

NON IMPORTA QUANTI ANNI HO
HO L’ETÀ IN CUI LE COSE SI OSSERVANO CON PIÙ CALMA, MA CON L’INTENTO DI CONTINUARE A CRESCERE .
HO GLI ANNI IN CUI SI COMINCIANO AD ACCAREZZARE I SOGNI CON LE DITA E LE ILLUSIONI DIVENTANO SPERANZA .
HO GLI ANNI IN CUI L’AMORE, A VOLTE, È UNA FOLLE VAMPATA, ANSIOSA DI CONSUMARSI NEL FUOCO DI UNA PASSIONE ATTESA .
E ALTRE VOLTE, È UN ANGOLO DI PACE, COME UN TRAMONTO SULLA SPIAGGIA .
QUANTI ANNI HO, IO ?   NON HO BISOGNO DI SEGNARLI CON UN NUMERO, PERCHÉ I MIEI DESIDERI AVVERATI, LE LACRIME VERSATE LUNGO IL CAMMINO AL VEDERE LE MIE ILLUSIONI INFRANTE VALGONO MOLTO PIÙ DI QUESTO .
CHE IMPORTA SE COMPIO VENTI, QUARANTA O SESSANT'ANNI   !   QUEL CHE IMPORTA È L’ETÀ CHE SENTO .
HO GLI ANNI CHE MI SERVONO PER VIVERE LIBERO E SENZA PAURE .
PER CONTINUARE SENZA TIMORE IL MIO CAMMINO, PERCHÉ PORTO CON ME L’ESPERIENZA ACQUISITA E LA FORZA DEI MIEI SOGNI .
QUANTI ANNI HO, IO ?    A CHI IMPORTA  !

HO GLI ANNI CHE SERVONO PER ABBANDONARE LA PAURA E FARE CIÒ CHE VOGLIO E SENTO .

books.google.it - poesie - 2007

 

Amore mio - Meu amor
Ripetere queste due parole per dieci pagine, scriverle ininterrottamente, senza sosta, senza spazi bianchi, prima lentamente, lettera dopo lettera, disegnando le tre colline della M manoscritta, l’anello tenue della E simile a braccia che riposano, il letto profondo di un fiume che si scava nella U, e poi lo sgomento o il grido della A sulle onde del mare, eccole, dell’altra M, e la O che non può essere se non quest’unico nostro sole, e infine la R divenuta casa, o tetto, o baldacchino.
E subito dopo trasformare questo lento disegno in un unico filo tremolante, la traccia di un sismografo, perché le membra rabbrividiscono e si turbano, il mare bianco della pagina, una distesa di luce o un lenzuolo levigato.
Meu amor - amore mio hai detto, e l’ho detto anch’io, spalancandoti la mia porta, e tu sei entrata. Tenevi gli occhi bene aperti venendomi incontro, per vedermi meglio o più di me, e hai posato la borsa per terra. E, prima che ti baciassi, per poterlo dire serenamente, hai detto: Stanotte rimango con te.

manuale di lettura e calligrafia


Lettera a Josefa, mia nonna
Hai novant’anni . Sei vecchia, piena di acciacchi .   Mi dicono che sei stata la più bella ragazza del tuo tempo e io ci credo .   Non sai leggere .   Hai le mani grosse e deformate, i piedi induriti .   Hai portato sulla testa tonnellate di stoppie e legna, laghi d’acqua .   Hai visto nascere il sole ogni giorno .   Con tutto il pane che hai ammassato si potrebbe imbandire un banchetto universale .   Hai allevato persone e bestie, ti sei messa i maialini nel letto quando il freddo minacciava di gelarli .   Mi hai raccontato storie di apparizioni e di lupi mannari, vecchie questioni di famiglia, di un morto ammazzato .   Trave della tua casa, fuoco del tuo focolare, sette volte incinta, sette volte hai partorito .
Non sai niente del mondo .  Non ti intendi di politica, né di economia, né di letteratura, né di filosofia, né di religione .   Hai ereditato un centinaio di parole pratiche, un vocabolario elementare .   Con questo sei vissuta e vivi .    Sei sensibile alle catastrofi e anche ai fatti di strada .   Nutri grandi odi per ragioni che non ricordi più, e grandi dedizioni basate sul nulla .   Vivi .   Per te, la parola Vietnam è appena un suono barbaro che non si confà al tuo cerchio di una lega e mezza di raggio .    Della fame sai qualcosa :   hai già visto una bandiera nera issata sul campanile della chiesa   -  me lo hai raccontato tu, o avrò sognato che me lo raccontavi ? -  . Porti con te il tuo piccolo bozzolo di interessi .  E, tuttavia, hai gli occhi chiari e sei allegra .   Il tuo riso è un fuoco d’artificio colorato .   Come te, non ho mai visto ridere nessuno .
Ti sto davanti, e non capisco .  Sono della tua carne e del tuo sangue, ma non capisco .   Sei venuta al mondo e non ti sei curata di sapere che cos’è il mondo .   Arrivi alla fine della vita e il mondo, per te, è ancora quel che era quando nascesti :   un interrogativo, un mistero inaccessibile, una cosa che non fa parte della tua eredità .   Cinquecento parole, un fazzoletto di terra di cui si fa il giro in cinque minuti, una casa di tegole e pavimento di terra battuta .   Stringo la tua mano, passo la mia mano sul tuo viso rugoso e sui tuoi capelli bianchi, rovinati dal peso dei fardelli -- e continuo a non capire .  Sei stata bella, dici, e vedo bene che sei intelligente .  Perché allora ti hanno rubato il mondo ?   Chi te lo ha rubato ?   Ma questo forse lo capisco io, e ti direi il come, il perché e il quando se solo sapessi scegliere delle mie innumerevoli parole quelle che tu potresti comprendere .   Però ormai non ne vale la pena .   Il mondo continuerà senza di te e senza di me .   Non ci saremo detti l’un l’altro quel che più importava .
Non ce lo saremo detto, davvero ?
Io non ti avrei dato, perché le mie parole non sono le tue, il mondo che ti era dovuto. Resto con questa colpa di cui non mi accusi -- ed è ancora peggio .   Ma perché, nonna, perché ti siedi sulla soglia della porta, aperta sulla notte stellata e immensa, sul cielo di cui nulla sai e nel quale mai viaggerai, sul silenzio dei campi e degli alberi attoniti, e dici, con la tranquilla serenità dei tuoi novant’anni e il fuoco della tua adolescenza mai perduta  :    ' Il mondo è così bello, e io ho tanta pena di morire ! ''  .
E’ questo che non capisco - ma la colpa non è tua  .
di questo mondo e degli altri
books.google.it

Figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più che noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per dargli migliore esempio, per apprendere ad avere coraggio. Sí. È questo !
Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell'incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato.
Perdere ? Come ? Non è nostro . È stato solo un prestito .     Il più grande e meraviglioso prestito, siccome i figli sono nostri solamente quando non possono prendersi cura di sè stessi. Dopo appartengono alla vita, al destino e alle loro proprie famiglie. Dio benedica sempre i nostri figli, perché a noi ci ha benedetto già con loro .
avvenire.it

E se il cuore non ha capito, non arriva ad esser menzogna il detto della bocca

ma piuttosto assenza

memoriale del convento

È un difetto comune degli uomini di dire più facilmente quello che credono che gli altri vogliono sentire piuttosto che attenersi alla verità .  Tuttavia, perché gli uomini possano attenersi alla verità dovranno prima conoscere gli errori .  E commetterli.

Ler e imaginar são duas das três portas principais - a curiosidade é a terceira - por onde se acede ao conhecimento das coisas. Sem antes ter aberto de par em par as portas da imaginação, da curiosidade e da leitura - não esqueçamos que quem diz leitura diz estudo -  não se vai muito longe na compreensão do mundo e de si mesmo.
el concepto de utopía ha hecho más daño que bien - la prensa gráfica - san salvador - 1.6.2005  - caderno.josesaramago.org

La parola più importante è senz'altro no .     No all'intolleranza e all'ineguaglianza, soprattutto .   Non dimentico parole altrettanto importanti come amore, onestà, solidarietà. Ma per prima cosa bisogna sempre dire di no a tutto ciò che lo merita  .

a proposito di storia, il professore sostiene una tesi rivoluzionaria: che nelle scuole andrebbe insegnata alla rovescia. Cioè a partire dal presente rivolti all'indietro.
Penso che per gli studenti sarebbe molto meglio partire dalla contemporaneità. Si rimane sempre indietro di un secolo, nella scuola si vive come dentro una specie di capsula senza collegamento con il tempo presente, mancano i nessi.
questa proposta per la scuola, forse le sembra adatta anche a questo momento di guerra incombente?
Se potessimo fare questo tipo di valutazioni, sarebbero le conseguenze a condurci alle cause e i fatti del passato guadagnerebbero in chiarezza, illuminati dagli esiti del presente. Capiremmo come mai negli Usa si preparano a questa guerra. Vedremmo non solo la formazione di un impero, ma anche il risorgere del colonialismo. Sarebbe chiaro che la fine del ventesimo secolo ha visto scomparire il colonialismo, mentre si ricomponeva un nuovo impero coloniale. Nel territorio degli Stati Uniti non c'è nessuna base militare straniera, mentre ci sono basi militari statunitensi in tutto il mondo.
intervista di bia sarasini - il secolo xix - 25.2.2003 - ilportoritrovato.net

Quante persone, oggi intolleranti, ancora ieri erano tolleranti ?   Tollerare significa consentire, subire, ammettere, sopportare, soffrire, permettere, in poche parole, la tolleranza è il non opporsi a qualcosa o a qualcuno, pur avendo il potere di farlo .
... in generale, la letteratura non ha trasformato né trasforma socialmente il mondo .   Più rigorosa, e facilmente comprovabile, sarà l' affermazione che è il mondo ad avere trasformato e a trasformare socialmente la letteratura  .

da discorso fatto a venezia fondamenta - 1999

 

A primeira vez que estive em Veneza, usei o meu tempo na descoberta pessoal da epiderme da cidade, pondo escrupulosamente os pés e os olhos onde milhões de outras pessoas haviam posto já os seus .  Por esta inocente falta de originalidade me atire a primeira pedra quem nunca cometeu outras maiores. Desta vez, porém, revisitados todos os lugares conhe- cidos e novamente certificado das excelentes razões turísticas de Veneza, decidi-me a virar as costas às magnificências ribeirinhas do Canal Grande e penetrei no interior da cidade .   Fugi deliberadamente aos espaços abertos e deixei-me perder, sem mapa nem roteiro, pelas ruas mais tortuosas e abandonadas (as calli), até dar por mim no coração obscuro de uma cidade que enfim se revelava .
excerto de 'manual de pintura e caligrafia' 1977 - fb/fundação josé saramago


Há duas palavras que não se podem usar: uma é sempre, outra é nunca
due parole non possiamo usare: sempre e mai
js

Pudesse eu, fecharia todos os zoológicos do mundo
Pudesse eu, proibiria a utilização de animais nos espetáculos de circo
js

 

Nuestra única defensa contra la muerte es el amor

js

 

Non c’è più orizzonte. Se dessi un altro passo
se il limite non fosse la rottura
sarebbe un passo falso :
in un opaco velo indivisibile
di spazio e di durata .
Convergeranno qui le parallele
con parabole rette che coincidono .
Non c’è più orizzonte. Il silenzio risponde .
È Dio che s’è sbagliato e lo confessa .
poesie -  2002

 

Si la preocupación está en tener, tener, tener

cada vez se preocupará uno menos por ser, ser y ser
js

 

Disentir es uno de los dos derechos

que le faltan a la Declaración de Derechos Humanos ...

Disentir es un acto irrenunciable de conciencia

js - elpais.com

 

gradini ingresso fondazione jose saramago

 

quem pensa sabe dizer não e essa palavra é uma revolução - murale di opiemme - 2018

.

Yo no escribo por amor, sino por desasosiego

escribo por que no me gusta el mundo donde estoy viviendo
Io non scrivo per amore, ma per disagio; scrivo perché non mi piace il mondo dove sto vivendo
.

 

Parlo tanto, fin troppo
ma ci sono momenti che rimango in silenzio ad ascoltarmi .     È in quei momenti che fabbrico i miei pensieri più veri, mentre cammino per le strade, osservando la gente che passa, ascoltando i discorsi, a volte assurdi, di alcune persone o assaporando il sole che mi scalda dentro .
Amo ridere, giocare .
Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa, mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore.      È bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo .
-JS - ultimo quaderno



Ho imparato in questo mestiere che chi comanda non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la ragione.
saggio sulla lucidità

 


sono nato il giorno 16 novembre 1922 alle due del pomeriggio e non il giorno 18
come afferma l'ufficio del Registro Civile

le piccole memorie - js
-  le piccole memorie .    Sì, le memorie di quando ero piccolo, semplicemente - js

Mi objetivo (en Las pequeñas memorias) no es otro que el de recuperar, reconstruir, reconstituir el niño que fui .   Esencialmente, a mi parecer, las adolescencias se parecen todas. Solo las infancias son únicas .    En cierto modo, mi libro puede entenderse como el pago de una deuda .   Creo que todo lo que soy se lo debo a aquel niño .   Fue él mi arquitecto .
2007 js
Il mio obiettivo -nelle piccole memorie- non è altro che quello di recuperare, ricostruire, ricostituire il bambino che ero. Essenzialmente, a mio avviso, gli anni dell'adolescenza si assomigliano tutti .   Solo l'infanzia è unica .   In un certo senso, il mio libro può essere inteso come il pagamento di un debito .   Credo che tutto ciò che sono lo devo a quel bambino .  È stato lui il mio architetto  .
fb/acasaJS

 

MY NAME IS JOSÉ DE SOUSA SARAMAGO, BETTER KNOWN AS JOSÉ SARAMAGO.      I WAS BORN IN VILLAGE CALLED AZINHAGA, LOCATED IN THE DISTRICT OF GOLEGÃ SANTARÉM.    MY ID SAYS I WAS BORN ON 18 NOVEMBER 1922, BUT THAT IS NOT TRUE. I WAS BORN ON THE 16TH, BUT AS THE DECLARATION OF MY BIRTH WAS MADE TWO DAYS TOO LATE, THEY CHANGED MY BIRTHDAY TO THE 18TH SO AS NOT TO PAY THE FINE.

I DIVIDE MY TIME BETWEEM LISBON AND LANZAROTE.     I AM A WRITER, BY WHICH I MEAN THAT I WRITE.      I HAVE THE INFINITE PRIVILEGE OF MAKING A LIVING FROM WHAT I WRITE. I'M NOT SURE THERE IS MUCH MORE TO SAY ...
fb/fundacaojosesaramago - 16.11.2018

 

 

josé  de sousa saramago
azinhaga - ribatejo - lisbona  16 novembre  1922   -   LANZAROTE CANARIE  18 GIUGNO 2010

saramago :  soprannome  dato in paese  alla famiglia  del padre e nome di una pianta erbacea : fb/fundaçãoJS
origini contadine  e nonni analfabeti   

'  Quello che devo ai miei nonni non ha prezzo.   Non erano persone intellettuali, mia nonna e mio nonno.    Sapevano ciò che è necessario sapere per fare la loro vita.    Quando ho ricevuto il premio Nobel a Stoccolma ho pensato che fosse un mio obbligo morale ricordare queste due persone  ' .

si trasferisce a lisbona giovanissimo abbandonando gli studi universitari per difficoltà economiche .     lavora per vivere come fabbro - disegnatore -  correttore di bozze - traduttore e giornalista .     il suo acuto modo di osservare e di entrare nel dettaglio del pensiero è coinvolgente .  

' nemmeno per il premio nobel rinuncio ai miei ideali politici '   -  nel 1998 pur col dissenso del vaticano gli viene conferito il nobel per la letteratura .  

premio grinzane 2006 .

SCRIVE CON PASSIONE NONOSTANTE LA LEUCEMIA CHE LO PORTERA ALLA MORTE NEL 2010 .

 

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