It is possible
for the human spirit to win after all
jack kerouac
The Jack Kerouac School was
founded at Naropa in 1974 by Allen Ginsberg and Anne Waldman. The school
comprises the Summer Writing Program and the Department of Writing and
Poetics, which administrates the MFA in Writing and Poetics, the MFA in
Creative Writing (low residency program), and the BA in Writing and
Literature.
naropa.edu
bluesforpeace.com
postmodern.com
fb/beatpoemontheroad
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JK era un patito giocatore di fantabaseball
DOVETTE INTERROMPERE UNA PROMETTENTE CARRIERA COME GIOCATORE DI FOOTBALL A CAUSA
DI UN INFORTUNIO E LAVORÒ PER UN BREVE PERIODO COME REPORTER SPORTIVO NEL
QUOTIDIANO DELLA SUA CITTÀ, IL «LOWELL SUN» … MA CHE PER TUTTA LA VITA KEROUAC
EBBE COME HOBBY QUELLO DI GIOCARE OSSESSIVAMENTE UN'IMMAGINARIA PARTITA A
BASEBALL DI SUA INVENZIONE, BEH, QUESTA È DAVVERO UNA NOVITÀ ASSOLUTA. INFATTI,
L'HOBBY «MENTALE» DI KEROUAC ERA TANTO SEGRETO CHE NEPPURE I SUOI AMICI PIÙ
STRETTI, GLI CRITTORI DELLA BEAT GENERATION COME ALLEN GINSBERG E WILLIAM
S. BURROUGHS, NE ERANO A CONOSCENZA. KEROUAC ERA ARRIVATO AL PUNTO DA
TRASCRIVERE LE FORMAZIONI IDEALI E I RISULTATI DI GIOCATORI INVENTATI COME WINO
LOVE, WARBY PEPPER, HEINIE TWIETT, PHEGUS CODY E ZAGG PARKER, CHE GIOCAVANO IN
TEAM DI FANTASIA I CUI NOMI ERANO ISPIRATI A NOMI DI AUTO, DEL GENERE PITTSBURGH
PLYMOUTHS E NEW YORK CHEVVIES, O A COLORI, COME BOSTON GRAYS E CINCINNATI
BLACKS. E NON SOLO. L'AUTORE DI «ON THE ROAD», «SULLA STRADA», IL ROMANZo
DESTINATO A SEGNARE UN'INTERA GENERAZIONE (SCRITTO NEL 1951 MA PUBBLICATO SOLO
NEL 1957), ADDIRITTURA ANALIZZAVA LE PERFORMANCE DEI SUOI CAMPIONI, RACCOGLIEVA
LE LORO IPOTETICHE DICHIARAZIONI, E DA ADOLESCENTE, QUANDO GIOCAVA PIÙ
APPASSIONATAMENTE, SCRIVEVA ANCHE UNA SORTA DI NEWSLETTER FATTA IN CASA,
OCCUPANDOSI DELLA GESTIONE MANAGERIALE DELLE SQUADRE E DELLE TRATTATIVE SUI
CONTRATTI. PER UN CERTO PERIODO DELLA PRIMA GIOVINEZZA KEROUAC FANTASTICÒ ANCHE
DI CORSE DI CAVALLI, SEMPRE ANNOTANDO OGNI COSA SULLE GARE CHE IMMAGINAVA.
…. LE «PUBBLICAZIONI» DELLO SCRITTORE, SCRITTE A MACCHINA E ALTRE A MANO, ALTRE
APPUNTATE IN VECCHI NOTEBOOK, SONO STATE RACCOLTE NELL'«ARCHIVIO JACK KEROUAC»
DELLA BERG COLLECTION CHE SI TROVA NELLA BIBLIOTECA DI NEW YORK.
ISAAC GEWIRTZ - «KEROUAC AT BAT: FANTASY SPORTS AND THE KING OF THE BEATS» 2009
-
KEROUAC GIOCAVA UNA PRIMA VERSIONE DELLA SUA PARTITA IMMAGINARIA DI BASEBALL NEL
CORTILE DELLA SUA CASA A LOWELL IN MASSACHUSSETTS, COLPENDO UNA BIGLIA CON
L'UNGHIA O CON UNO STECCHINO E ANNOTANDO DOVE ERA FINITA. MA A PARTIRE DAL 1946,
QUANDO ORMAI AVEVA 24 ANNI, PER LE SUE PARTITE IMMAGINARIE COMINCIÒ A USARE
RISME DI CARTA, CHE ORA SONO CUSTODITE NELLA BIBLIOTECA DI NEW YORK.
IN QUESTI SUOI SCRITTI - TANTO QUELLI DEDICATI AL BASEBALL CHE ALL'IPPICA
SPESSO COMPARE UN NOME, QUELLO DI JACK LEWIS, CHE È UN'ANGLIZZAZIONE DI JEAN
LOUIS, NOME DI BATTESIMO DI KEROUAC. JACK LEWIS, COME SI DEDUCE DA QUESTI FOGLI
È DI VOLTA IN VOLTA UN CAMPIONE DI CORSE, UN EDITORE DI TESTATE DEDICATE AL
BASEBALL, UN MANAGER O UN ALLENATORE. A VOLTE È SPOSATO E HA ANCHE UN FIGLIO.
KEROUAC ERA UN ATLETA BRAVO ABBASTANZA DA ESSERE RECLUTATO DA FRANK LEAHY,
ALLORA COACH DI FOOTBALL AL BOSTON COLLEGE. MA IL SUO SOGNO DI DIVENTARE
SCRITTORE LO PORTÒ ALTROVE, A NEW YORK LUOGO IDEALE PER CHI AVEVA ASPIRAZIONI
LETTERARIE. MA CONTINUÒ SEMPRE PER TUTTA LA VITA A FANTASTICARE DI BASEBALL..
Luigi Mascheroni – corriere.it
huffingtonpost.com
lasvegassun.com
Jack Kerouac versione
football-player
... un infortunio e le piccole continue incomprensioni tra
un promettente giocatore di football americano un giovanotto rapido coraggioso e
robusto chiamato Jack Kerouac e il suo coach di chiare origini italiane, Lou
Little (Luigi Piccolo) consegnarono alla letteratura il cantore della beat
generation e privarono lo sport di un atleta di sicuro talento . Perché il
giovane Jack era un running back già adocchiato dalle grandi università
americane, un nome segnato nei taccuini dei talent scout che sanno cogliere la
differenza tra un futuro campione e una meteora. Il suo ruolo specifico, nella
batteria dei corridori, era quello di halfback : un giocatore veloce
che deve guadagnare preziose yard trovando varchi per le linee esterne. Cosa che
gli riusciva benissimo . Quando il più sembrava fatto però i dissidi o forse
i troppi silenzi con quello che sarebbe poi diventato uno dei coach più
apprezzati e una frattura durante un'azione di gioco deviarono il percorso di
Kerouac. Minarono la sua voglia e le sue aspettative, fiaccarono la sua voglia e
la sua deterninazione nel football americano ...
giovanni marino - repubblica.it - 2011
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DOCTOR SAX - FAUST PART III
Inscribed on the front free endpaper in blue ink by the
author
Dear Jeff
This is the final
Baroque version
of the Faust
Legend mixed with
some New England
Gothicism
Jack Kerouac
.
The recipient was Jeff Geilich
and it would appear that Henri Cru -
Kerouac's longtime friend dating from his high school years at Horace
Mann prep school -
got the book inscribed for Geilich and then mailed it to him
at the Carmel Country Club -
now the Sedgewood Club -
in Carmel New York.
paulfosterbooks.com
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JACK KEROUAC RACCONTA
JACK OGNI TANTO
PRENDE E PARTE . VA DAI SUOI AMICI, E BEVE
UN PO’ TROPPO . MA POI TORNA SEMPRE DA ME
- mamma gabrielle
pangea.news - corriere.it -
pinterest/jack
cat company is the best company
- novembre 1967 - jk e sua madre gabrielle
.
Ho
avuto una bellissima fanciullezza
mio padre era un tipografo a Lowell, Massachusetts, trascorsa correndo giorno e
notte per i campi e lungo le banchine dei fiumi, ho scritto dei brevi racconti
in camera mia, il primo lo scrissi all’età di 11 anni, ho tenuto lunghi diari e
ho redatto giornali dove pubblicavo dei resoconti, inventati completamente da
me, di corse di cavalli, di incontri di baseball e di football (come è ricordato
nel ROMANZo Il Dottor Sax).- Ho ricevuto una buona istruzione elementare
dai Gesuiti della Scuola Parrocchiale di St. Joseph a Lowell, che mi permise di
guadagnare degli anni nell’ammissione alla scuola pubblica […]
Ho fatto della
lunghissime passeggiate notturne sotto i vecchi alberi del New England con mia
madre e mia zia. Ascoltavo attentamente le loro chiacchiere. Ho deciso di
diventare uno scrittore a 17 anni, sotto l’influenza di Sebastian Sampas, un
giovane poeta locale che più tardi morì nello sbarco di Anzio. A 18 anni ho
letto la vita di Jack London e ho deciso di diventare un avventuriero, un
viaggiatore solitario; prime influenze letterarie Saroyan e
Hemingway; in
seguito Wolfe (lessi Tom Wolfe dopo essermi rotto una gamba in un incontro di
football tra matricole alla Columbia e andai nella sua New York sulle
stampelle).- Influenzato dal fratello più vecchio Gerard Kerouac, morto all’età
di 9 anni nel 1926 quando io ne avevo 4, era un grande pittore e nella sua
fanciullezza dipingeva – (ricordato nel quarto ROMANZo Visions of Gerard).- Mio
padre era un uomo veramente onesto e pieno di allegria, trascorse gli ultimi
anni nel periodo della presidenza Roosvelt e della Seconda Guerra Mondiale e
morì di cancro alla milza.- Mia madre è ancora viva, conduco con lei un tipo di
vita quasi monastico che mi ha permesso di scrivere tanto.- Ma
ho scritto anche
sulla strada, come vagabondo, viaggiatore ferroviario, esule messicano,
viaggiatore in Europa (come si può vedere in viaggiatore Solitario).- La mia
unica sorella, ora sposata a Paul E. Blake Jr. di Handerson, N.C., un tecnico
governativo dei sistemi antimissile – ha un figlio solo, Paul Jr., mio nipote,
che mi chiama zio Jack e mi adora.- Il nome di mia madre è Gabrielle ed io ho
appreso da lei il modo naturale di raccontare lunghe storie su Montreal o il New
Hampshire.- La mia famiglia è di origine bretone, il mio avo nordamericano, il
Barone Alexandre Louis Lebris de Kerouac di Cornwall, Bretagna, 1750 o giù di
lì, ebbe in concessione una terra lungo la Rivière du Loup dopo la vittoria di
Wolfe su Moncalm; i suoi discendenti si sposarono con gli Indiani (Mohawk e
Caughnawaga) e diventarono coltivatori di patate; il primo discendente
statunitense fu mio nonno Jean-Baptiste Kèrouac, carpentiere, di Nashua, N.H. –
Mia nonna era una Bernier imparentata con l’esploratore Bernier – tutti Bretoni
nel ramo paterno – Mia madre ha un nome normanno, L’Evesque. […] Ho letto e
studiato tutta la vita. Al Columbia College ho battuto i records nel marinare i
corsi per restare in camera a scrivere un racconto al giorno e a leggere Louis
Fernande Celine, invece dei ‘classici’ che ci facevano studiare nel corso. […]
I
miei piani: vivere in solitudine nei boschi, tranquilla scrittura della
vecchiaia, dolci speranze di Paradiso (che in ogni caso arriva per tutti…)".
Nacque a Lowell il 12 marzo del 1922 ed ebbe una rigida istruzione cattolica i
cui effetti si manifestarono nelle profonde aspirazioni religiose, nonostante
una vita dissipata e vagabonda. Cominciò a frequentare l’università fino
all’imbarco in marina come cuoco nel conflitto mondiale. Fu congedato perché
nevrotico e in patria riprese a studiare fino a che non si dedicò ai viaggi.
Conosce
Allen Ginsberg, William Burroughs e Neal Cassady, grande esempio di
vita. Lavora casualmente e muore nel 1967 alcolizzato, accompagnato da difficili
vicende come due divorzi, avere una madre invalida e vedere la propria vena
creativa esaurirsi troppo velocemente.
Fortemente influenzato all’inizio da Thomas Wolfe, Kerouac scrisse il suo
primo ROMANZo The Town and the City (La città e la metropoli, 1949),
inspirandosi ai ricordi dell’infanzia. Opera monumentale di mille e più
pagine scritta di getto, fu poi ridimensionato, non alterando però la
facoltà dell’autore di rappresentare con fotografica precisione i dettagli
della vita quotidiana, colta nella sua meravigliosa semplicità. Inoltre,
nonostante la prolissità dovuta evidentemente all’ispirazione
autobiografica, IL ROMANZo segna un deciso tentativo di gettare le basi di
un nuovo tipo di prosa, "spontanea"
(come l’ha definita egli stesso), più parlata, senza regole sintattiche,
paratattica; sostituisce alle virgole (quasi sempre inutili) e ai punti
trattini e parentesi che ricordano gli staccati improvvisati del jazz,
quindi senza un apparente filo logico. Questo sperimentalismo, che in un
certo senso oltre a essere la caratteristica principale di Kerouac è anche
il suo limite, viene giustificato dall’autore come ricerca di una verità
misteriosa attraverso la scrittura:
"FONDAMENTI DELLA PROSA SPONTANEA
DISPOSIZIONE
L’oggetto è posto di fronte alla
mente, nella realtà, come in un disegno
PROCEDIMENTO Essendo il tempo fondamentale nella purezza del discorso, il
linguaggio che disegna è un flusso imperturbato della mente di segrete
parole-idea personali, che soffiano
METODO Niente punti a separare strutture-frase già rese arbitrariamente
enigmatiche da ingannevoli due punti e timide virgole di solito inutili – ma il
vigoroso trattino a separare il respiro retorico
RAGGIO D’AZIONE Niente ‘selettività’ di espressione ma seguire la libera
deviazione della mente negli illimitati soffia-sul-soggetto mari di pensiero
INDUGI NEL PROCEDIMENTO Niente pause per pensare alla parola giusta ma
l’accumulo infantile di un concentrato scatologico di parole finché non si
ottiene soddisfazione, che si rivelerà come un grande ritmo
CENTRO DI INTERESSE Non partire da un’idea preconcetta di cosa dire su
un’immagine ma dal gioiello centrale di interesse nel soggetto dell’immagine al
momento di scrivere
STATO MENTALE Se possibile scrivi ‘senza coscienza’ in semitrance permettendo
all’inconscio di far entrare il proprio linguaggio non inibito interessante
necessario e dunque ‘moderno’ cosa che l’arte cosciente censura, e scrivi con
eccitazione, rapidità, con crampi da scrittura o battitura, secondo le leggi
dell’orgasmo, l’‘offuscamento della coscienza’ di Reich. Vieni da dentro, fuori
– al rilassato e al detto."
Ma solo nel ROMANZo successivo On the Road
(Sulla strada, 1957) egli riesce a controllare il suo flusso vulcanico di
materiale e a conferirgli un certo ordine narrativo. Il motivo fondamentale del
viaggio, dominante nella letteratura americana, con il gusto per l’avventura, i
paesaggi e i tipi strani, crea unità in UN ROMANZo dove si passa dal febbrile
all’estatico: "Fai ciò che vuoi, esplora tutti i sentieri per l’autorealizzazione
e l’autogratificazione, impara ad essere innocente e libero e spontaneo". Ma
allo stesso tempo On the Road forse può rappresentare anche una fuga da tutte le
responsabilità rivolta ai paradisi "artificiali" del sesso, droga e alcool.
Descrivendo le esperienze di un gruppo di giovani amici ribelli, che reagiscono
all’establishment, egli, non sottraendosi in parte ai miti della velocità, del
jazz e delle orge promiscue, mostra più che un desiderio di rivolta uno di
nostalgia di emozioni represse, che si manifesta nella travolgenza dell’attimo.
I frenetici viaggi da Est a Ovest e da Nord a Sud si costruiscono un po’ su
quelle vecchie piste seguite dai pionieri alla ricerca del mito; in realtà i
protagonisti sanno che oltre le coste c’è il mare e non più terra dove andare,
cioè percepiscono forse che la beatitudine si chiude nella ricerca continua di
forti emozioni e che non è possibile andare oltre.
Questa ricerca rivela quindi un tentativo di contrapporre la sensazione-certezza
di essere vivo alla presenza indistruttibile della morte. Il personaggio
fondamentale di On the Road, che rappresenta l’alter ego dell’autore, è Dean
Moriarty, Neal Cassady nella realtà, l’ispiratore di Kerouac e un po’ di tutta
la Beat Generation. Un carcerato, ex-studente universitario, vagabondo,
guidatore spericolato, amatore frenetico, occasionalmente ladro di automobili,
inguaiato continuamente in divorzi e nuove mogli e un beat che alterna periodi
di lavoro folle con altri passati interamente "on the road" da San Francisco a
New York. Espressione di energia allo stato puro, di una forza primitiva
soppressa, Dean è l’anima selvaggia dell’uomo che rifiuta la respectibility
(=rispettabilità) della società contemporanea: "un ragazzo tremendamente
eccitato di vita". Per Kerouac, Salvatore Paradiso nel ROMANZo , Dean è come un
fratello perduto, un parte di sé fatta di spontaneità e freschezza rispetto al
mondo freddo dei discendenti dello homo americanus; egli diviene simbolo "di
tutti gli ‘innocenti, gli idioti’, gli ‘umiliati e offesi’ d’America:
‘L’intelligenza di Dean era in ogni sua parte altrettanto formale e luminosa e
completa, ma priva di noioso intellettualismo. E la sua criminalità era qualcosa
di risentito e di beffardo; era lo scoppio sfrenato, pieno di assensi e di
americana gioia; era il West, era il vento del West, un’ode di praterie,
qualcosa di nuovo, da lungo profetizzato, da lungo atteso […] Dean semplicemente
correva attraverso la società, avido di pane e di amore’".
Da Detroit a Los Angeles, da Chicago a San Francisco, da New York a New Orleans,
e poi oltre verso il Messico, nuova terra da scoprire, dagli spaccati
futuristici delle grandi megalopoli ai bassi fondi dei ghetti, ai vagabondi
della stazioni degli autobus e agli straccioni e delinquenti della hopeless
night, la notte senza speranza, d’America. Eppure anche Kerouac si ferma e si
interroga e "tra momenti di estasi e abissi di sgomento, euforia e disperazione,
sembra approdare ad un interrogativo senza risposta sul significato ultimo di
tutto l’andirivieni e l’agitarsi del mondo americano: ‘Non si può andare avanti
continuamente […] tutta questa frenesia e questo saltare qua e là. Dobbiamo
arrivare in qualche punto, trovare qualcosa’".
On the road fu scritto in soli tre mesi nel 1951, ma prima di poter
essere pubblicato dovette attendere sei anni; alla sua uscita divenne subito un
"manifesto" ufficiale e in esso molti si riconobbero per il nomadismo, il jazz e
le nuove esperienze. In realtà Kerouac voleva esprimere il suo senso di
alienazione dalla società tecnocratica degli anni Cinquanta e il profondo
desiderio di ritrovare una energia vitale apparentemente perduta; infatti la
politica non entra mai nel ROMANZo , se non per come questa possa rientrare in un
dialogo tra amici sull’andare in qualche posto, e il disimpegno ideologico è
assoluto. Non è una protesta, ma è la ricerca e la proposta di una vita
spirituale, è l’innocenza dell’uomo. In una intervista in cui gli fu chiesto se
la Beat Generation fosse alla ricerca di qualcosa egli rispose: "Dio. Voglio che
Dio mi mostri il suo volto".
La religione quindi è sicuramente un filo conduttore di tutta l’opera di Kerouac,
e di un po’ tutti i Beats in generale, e la sua proclamazione ufficiale di
essere discepolo del Buddismo Zen la troviamo in The Dharma Bums (I
vagabondi del Dharma, 1958). Egli si dichiara di non essere un buddista Zen
square, cioè di non passare il proprio tempo in meditazione in monasteri, ma di
essere seguace di un Buddismo Zen a modo proprio, cioè beat, che si esplica
nella concentrazione sulla vita a contatto con essa. Effettivamente però già il
suo terzo ROMANZo mostra i segni di una successiva involuzione; infatti non è
sempre ben distinguibile la differenza tra esaltazione religiosa e
intossicazione da alcolici e stupefacenti. Si narrano le vicende di un periodo
vissuto sulle montagne del Nord Pacifico, il "Desolazione" (dalle parti del
monte Baker), trascorso a fare la guardia forestale per un’estate intera
completamente isolato dal resto del mondo.
Con The Subterraneans (I sotterranei, 1958), scritto in sole tre notti, si
intravede una certa freschezza e la possibilità di una rinascita; in esso è
narrato l’amore per una ragazza negra di San Francisco. Doctor Sax (Il dottor
Sax,1959) invece rievoca l’infanzia a Lowell e mescola ricordi di persone vere
con personaggi dei fumetti. La sua prosa sperimentale qui diventa veramente
incomprensibile a causa di associazioni illogiche e discontinue, passando da un
pensiero a un altro. La narrativa del viaggio che non viene quasi mai
abbandonata viene spiccatamente ripresa in Desolation Angels (Angeli di
desolazione, 1965), in cui si seguono i movimenti più recenti dei Beats verso il
Messico, Tangeri, capitanati da W. Burroughs, e a Londra.
In Satori in Paris (1966) troviamo l’autore a Parigi alla
ricerca delle proprie origini francesi ed europee,
nella vita personale e nella meditazione spirituale, ma senza ottenere successo.
Big Sur (1967) è ambientato in un periodo in cui la nuova guardia ha già
spodestato la vecchia, dei Beats; troviamo un autore che rifugge dai beatniks,
dal successo che la società protestataria dell’underground gli sta portando, e
così IL ROMANZo è un praticamente un diario di un periodo trascorso in quasi
isolamento in una capanna di L.
Ferlinghetti
a Big Sur appunto.
Vanità di
Duluoz (1968) è invece un’aperta
confessione di ricordi ed esperienze giovanili, ma elaborate in
associazioni quasi psichedeliche; inoltre si mette in luce la
profonda delusione verso quelle manifestazioni underground, di cui
era stato il precursore, ormai commercializzate all’estremo e
perfettamente assorbite dall’establishment. Postumo fu pubblicato
nel 1971 Pic, in cui si descrive il viaggio di un ragazzo nero
fratello di un suonatore di jazz per raggiungerlo ad Harlem, e Visions of Cody (Visioni
di Cody, 1972) che riporta aneddoti e stati d’animo del tempo passato con Neal
Cassady - non voluto pubblicare dagli editori ma facente parte di On the Road.
Jack Kerouac, il nuovo Buddha per Allen Ginsberg, può essere considerato secondo
alcuni l’autore di un’unica opera, On the Road, e testimoniando il disincanto
dall’american dream, non ha raggiunto l’intensità drammatica di Fitzgerald. Jack
Kerouac , il nuovo Buddha per Allen Ginsberg, deve essere considerato come
l’autore di un unico grande libro, La leggenda di Duluoz, di Jack Duluoz,
ovvero Jack Kerouac, un uomo che ha scritto e vissuto la sua vita, seguendo e
inseguendosi, non lasciando posto alle vanità, ma andando diritto al concreto.
Non è vero che i suoi ROMANZI sono tutti un’aggiunta o una
dilatazione di On the Road o che egli fu soltanto un fenomeno di
costume e moda; la sua opera, di matrice autobiografica, è vita, e
sarà anche vero che il periodo a cavallo tra il 1947 e il 1955, cioè
tra Sulla strada e I vagabondi del Dharma, è più interessante degli
altri, ma è vita e anche se manca spesso unità narrativa, il fascino
della prosa spontanea
e dello scorrere fluido e frenetico del vivere, spesso gettato nella
disperazione e nel delirio, attrae inevitabilmente ed è difficile
non "divorare" quelle pagine che si vorrebbe non finissero mai.
http://digilander.libero.it/laBeatGeneration/authors/JACK_KEROUAC
www.doppiozero.com/kerouac-e-il-buddhismo-ritmo-di-be-bop
.
PROSA SPONTANEA
da scrivere bop – 1958 circa
Dottrina e tecnica della
prosa moderna
Punti essenziali
1. Taccuini segreti scribacchiati, e
incredibili pagine dattiloscritte, per puro piacere personale
2. Sottomesso a qualsiasi cosa, aperto, in
ascolto 3. Cerca di
non ubriacarti mai fuori di casa
4. Sii innamorato della tua vita
5. Qualcosa di quello che senti troverà la sua
forma 6. Sii il
folle santo muto della mente
7. Soffia forte quanto vuoi
8. Scrivi quello che vuoi senza fondo dal
fondo della mente
9. Le inesprimibili visioni dell’individuo
10. Per la poesia solo il tempo che ci vuole
11. Tic visionari che vibrano nel petto
12. Fantastica in trance sognando l’oggetto
che hai di fronte
13. Rimuovi le inibizioni letterarie, grammaticali e sintattiche
14. Come Proust sii un vecchio tempomane
15. Racconta la vera storia del mondo
attraverso il monologo interiore
16. Il gioiello centrale d’interesse è
l’occhio dentro l’occhio
17. Scrivi per te stesso nel ricordo e nello
stupore 18. Lavora
dal succoso occhio centrale verso l’esterno, nuotando nel mare del linguaggio
19. Accetta per sempre la perdita
20. Credi nel sacro profilo della vita
21. Lotta per disegnare il flusso che già
esiste intatto nella mente
22. Non fermarti per pensare alle parole ma
per mettere meglio a fuoco il disegno complessivo
23. Registra ogni giorno che passa la data
celebrata nel tuo mattino
24. Non aver paura o vergogna della dignità
della tua esperienza, lingua e conoscenza
25. Scrivi perché il mondo possa leggere e
vedere le immagini precise che ne hai
26. Filmlibro è il film in parole, la forma
visiva americana
27. In lode del Personaggio nella Deprimente Solitudine umana
28. Componi in modo scatenato, indisciplinato,
puro, procedendo dal basso, più è folle meglio è
29. Tu sei sempre un Genio
30. Scrittore-Regista dei film Terrestri
Sponsorizzati e Finanziati in Paradiso
fb/Ri-leggere la beat
generation
yumpu.com/sulla-prosa-spontanea-artonirico
.
.
I'm a wretch . But I love,
love ...
You are the equal of the idol who has given
you your inspiration satori
in paris and pic
.
visions of cody
I am writing this book because we're all
going to die - In the loneliness of my own life, my father dead, my
brother dead, my mother faraway, my sister and my wife far away,
nothing here but my own tragic hands that once were guarded by a
world, a sweet attention, that now are left to guide and disappear
their own way into the common dark of all our deaths, sleeping in me
raw bed, alone and stupid: with just this one pride and consolation
: my broke heart in the general despair and opened up inwards to the
Lord, I made a supplication in this dream .
...
It no longer makes me cry and die and tear
myself to see her go because everything goes away from me like that
now - girls, visions, anything, just in the same way and
forever and I accept lostness forever .
writing.upenn.edu - fb/jk
.
VANITA DI DULUOZ -
vanity of duluoz
La primavera è la risata di un maniaco,
dico io .
- Spring is the laugh of a
maniac I say .
...
ma io lo ero ancora, una vittima, e
tornai un'altra volta ad Ozone Park con Ma, lei fece le sue pulizie
di primavera (il vecchio se n'era andato, pulire la casa, mandare
fuori i celtici fantasmi) ed io mi misi a scrivere, in solitudine,
con dolore, scrvendo inni e preghiere persino all'alba, pensando
''Quando questo libro sarà finito, e sarà la somma e la sostanza e
la partita di tutto ciò attraverso cui io sono passato durante il
corso di tutta questa maledetta vita, io sarò redento'' .
e, moglie mia, feci tutto
questo, scrissi il libro, battei le strade della vita, di manhattan,
di long island, passai attraverso quelle 1.183 pagine del mio primo
romanzo, riuscii a vendere il libro, ebbi un anticipo, esultai,
osannai, continuai, feci tutto ciò che si è tenuti a fare nella
vita . ma non me ne venne mai fuori niente. nessuna 'generazione' è
'nuova' . non c'è 'niente di nuovo sotto il sole' . 'tutto è vanità'
. dimenticati tutto però, moglie. va' a dormire . domani è un altro
giorno, ancora . hi
calix ! leggi queste parole in latino, significano 'ecco qui il
calice ! ', e sii sicura che c'è del vino dentro ...
books.google.it ...
Then we sailed down into the Irish Sea, laid anchor off Belfast, waited
there for some British convoy boats and crossed the Irish Sea that afternoon
and night straight for Liverpool . 1943 .
The year the Beatles were born there, ha ha ha .
...
I struggle in the dark
with the enormity of my soul, trying desperately to be a great
rememberer redeeming life from darkness ...
.....
I realized either I was crazy or the world was crazy,
and I picked on the world. And of course I was right .
vanity of duluoz : an adventurous education
1935-46 - fb/jk
... Vanity of vanities
… all is vanity. You kill yourself to get to the grave .
Especially you kill yourself to get to the grave before you even die, and
the name of that grave is ' success
', the name of that grave is
hullabullo boomboom horseshit .
fb/jk - vanity of duluoz
https://allenginsberg.org/allen-ginsberg-on-vanity-of-duluoz
21 ottobre
La lunga morte di Kerouac lo
scrittore che visse all'inferno
L'annuale festival «Lowell Celebrates Kerouac», dedicato allo scrittore dalla
sua città di nascita nel Massachusetts, ha focalizzato quest'anno (la
celebrazione si tiene sempre nella prima settimana di ottobre) la sua attenzione
sul romanzo «Il dottor Sax», uscito in America nel 1959 (e in Italia per
Mondadori nel 1968, ristampato più volte negli Oscar). Se «Sulla strada» è
certamente il romanzo più famoso di Kerouac, «Il dottor Sax» è quello di cui lo
scrittore si dichiarava più orgoglioso. Evoca l'adolescenza di Jack nella Lowell
degli anni '30, ed è - come tutti i romanzi di Kerouac - un ipnotico intreccio
di memoria e sogno, esperienze reali e fantasie, in questo caso dalle forti
tinte gotiche ed ipnotiche. Il Dottor Sax è una misteriosa figura (ispirata ad
un eroe dei fumetti molto popolare all'epoca, che il giovane Kerouac amava
molto, «The Shadow» (in italiano «L'ombra») che agisce nella notte di Lowell per
combattere il male universale incarnato da un grande serpente. Il linguaggio di
Kerouac è liberato da tradizionali unità di spazio e tempo.
.....
Il 21 ottobre del 1969 un'emorragia
stroncava la vita del protagonista della «Beat generation» ....
Qualche giorno prima, come gli era già capitato altre volte nella sua lunga
«stagione all'inferno» da alcolizzato, era stato pestato a sangue in un bar,
denominato Cactus, di St. Petersburg, graziosa cittadina al caldo della Florida
dove aveva scelto la sua ultima residenza in compagnia dell'adorata «Memère» (la
madre Gabrielle, costretta sulla carrozzella da un ictus) e della terza moglie
Stella Sampas, sorella del suo migliore amico d'adolescenza, di origine greca.
Aveva attaccato briga con altri avventori del locale, frequentato quasi
esclusivamente da neri, perché stavano crudelmente sbeffeggiando un suo amico
bianco - uno dei tanti, anonimi drinking companions dei suoi ultimi anni -
tornato storpio dalla guerra in Vietnam.
I poliziotti recuperarono Jack Kerouac che ancora strisciava sanguinante e
stordito sul marciapiede. Non si sorpresero troppo: a quel tempo, ormai, la sua
fama di rissoso ubriacone aveva oltrepassato di gran lunga quella di scrittore,
soltanto 12 anni prima, con la pubblicazione di Sulla strada, divenuto famoso in
tutto il mondo. Lo portarono in prigione, prima che la moglie Stella, dopo aver
pagato la cauzione di rito, lo trasferisse all'ospedale St. Anthony, dove i
medici gli consigliarono di rimanere perché tra le altre cose Jack soffriva già
di una severa ernia addominale. Rifiutò il suggerimento. Pochi giorni dopo, la
sera del 20 ottobre, dovette tornare al St.Anthony. Vomitava sangue e nonostante
i numerosi tentativi di trasfusione, alle 5 del mattino del 21 Kerouac morì di
un'emorragia intestinale causata da anni di abuso di alcol. Aveva 47 anni.
Come ha scritto Jim Christy in un libretto intitolato The Long Slow Death of
Jack Kerouac (cioè «La lunga lenta morte di Jack Kerouac», inedito in Italia),
Kerouac aveva da parecchio tempo imboccato consapevolmente la strada di un
declino senza ritorno. John Clellon Holmes, scrittore e grande amico/estimatore
di Jack ancor prima che arrivasse al successo (Holmes fu il primo ad usare
pubblicamente il termine «beat generation» in un articolo sulla pagina
letteraria del New York Times nel novembre 1952), dichiarò, già nel 1962 dopo
averlo incontrato all'indomani della pubblicazione di Big Sur (una dettagliata,
lucidissima cronaca del proprio crollo fisico e mentale): «Penso che, nel suo
più profondo intimo, Jack voglia morire... Non c'è quantità di auto-abuso che
possa togliergli di dosso quel senso di perdita, di estraneità al mondo che lo
ha sempre pervaso, inseguito, guidato»....
«Era contemporaneamente atletico e intelligente, uno studente eccellente,
ammirato e amato dai colleghi e dalle ragazze... ...... Ma forse Kerouac aveva
già cominciato ad allontanarsi dal mondo e a provare ineliminabili sensi di
colpa all'età di 4 anni, nel 1926, quando era morto per febbri reumatiche
Gerard, suo amatissimo fratellino maggiore (che avrebbe ricordato nel libro
Visioni di Gerard, intriso di un visionario, gotico cattolicesimo).
Presto, appena dopo aver forzatamente abbandonato il percorso della carriera
sportiva, aveva deciso di consacrarsi alla scrittura come unica possibilità di
riscattare l'esistenza dalle tenebre, dal caos, dalla sofferenza. Inventandosi
un linguaggio tutto suo, che lo ha reso autore imprescindibile della letteratura
americana del Novecento, e che continua a conquistare nuovi fan generazione dopo
generazione.
Beppe Montresor - ilgiornaledivicenza.it - 2009
numinosity of place -
Kerouac made Lowell sacred
- allen ginsberg
fb/ag - 2016
FALSO TESTAMENTO
MADRE
Un giudice della Florida ha stabilito che il testamento della madre dello
scrittore di On The Road, Jack Kerouac, e' falso.Alla sua morte nel 1969 Kerouac
lascio' la madre erede universale e questa designo' erede Stella Sampas, la
terza moglie del figlio. La madre e' morta nel 1973. Nel 1994 l'eredita' fu
contestata da Jan Kerouac, figlia della seconda moglie dello scrittore,
giudicando falsa la firma della nonna. La sentenza le ha dato ragione ma ormai
Stella e Jan sono morte.
ansa.it – 2009
KEROUAC PERSONA MOLTO STRANA
L'ex fidanzata
dello scrittore leader della Beat Generation Jack Kerouac 1922-1969 rivela in un
libro di memorie pubblicato negli Usa i dettagli della loro relazione amorosa,
soffermandosi anche sul comportamento bizzarro dell'autore di ''On the road''
Sulla strada, specie per cercare la fama. Joyce Johnson, 77 anni, nel volume
''The Voice is All. The Lonely Victory of Jack Kerouac'' sfata anche il mito che
la scrittura di Kerouac fosse uno sforzo spontaneo e immediato. Kerouac
racconto' che ''On the Road'' fu scritto in un'esplosione di energia in sole tre
settimane del 1951. Ora l'ex girlfriend, che a 21 anni conobbe lo scrittore
americano e si innamoro' di lui, precisa che il capolavoro Beat fu in realta'
elaborato per anni. ''La sua stesura fu un lungo processo, ogni paragrafo fu
rivisto con scrupolosa attenzione, ogni paragrafo doveva essere una poesia'',
racconta la scrittrice che gia' nel 1987 nel libro ''Minor Characters'' aveva
accennato alla sua relazione con Kerouac. Joyce Johnson descrive l'ex fidanzato
come una persona ''molto strana", che la trattava ''terribilmente'', anche se la
considerava l'amore della sua vita. "Quando incontrai Jack era senza casa e
senza un soldo'', si legge nel nuovo libro. Kerouac amava il successo, ma aveva
difficolta' ''a stare in pubblico e percio' beveva''. Johnson descrive nel
dettaglio il lento sviluppo della narrativa di Kerouac, ''spesso doloroso'', che
di origine francocanadese ''lotto' non poco per scrivere bene in in inglese''.
adnkronos.com - 2012
ingrandisci lettera autografa al suo editore Malcolm Cowley
facebook/paris
review
a line in the sand - from Jack Kerouac to editor Malcolm
Cowley 1956
facebook/flavorwire.files.wordpress.com - pinterest.com
Dear Mr Cowley
Only today April 19th got your month-old letter about why you couldn’t wait. Had
just sent you a postcard saying BOO ! - Please send the list of recommendations
and I will start on it (the Denver section etc.) This address is a shack - I
wanta bring my mother to California I hope we can publish On the Road at last.
- I’ve got all this time at last. - I’ve got all this time now to do the
work in this shack till June when I’ll be completely out of touch 2 months in
wilderness lookout job … so would appreciate speed.
As ever
Jack
p.s How’d you like GERARD?
BOO !
Jack
125th anniversary Chicago's Newberry Library
special exhibition centered on 125 of the most fascinating materials
included in its collection. Among the items included in the show is the letter
written by jack kerouac to the editor.
huffingtonpost.com - 2012
VENDUTO All’asta - 61.000 DOLLARI - carteggio giovanile
inedito
.
17 lettere, due cartoline postali e sette frammenti cartacei
.
lettere scritte all’amico di infanzia George J. Apostolos tra il
1940 e il 1941 .
. Una lettera,
scritta a 18 anni, datata 14 febbraio 1940, ha realizzato da sola 13.530
dollari.
Un adolescente in amore con 'una dea'
Jacqueline Sheresky - 'ubriaco' di romanticismo -
in cerca delle prime esperienze sessuali e interessato ad affinare le sue
abilità letterarie... 'Non vi è alcun dubbio nella mia
mente sul fatto che i nostri occhi mai abbiano visto una creatura squisita come
lei' .
Il carteggio inedito è stato ritrovato recentemente dalla figlia di George J.
Apostolos, uno degli amici più intimi dell’infanzia di Kerouac.
In una lettera scritta nel 1941 da New York ... si diceva emozionato
'perchè è lì che inizia la strada' ... le
lettere furono battute con la macchina da scrivere,
alcune sono lunghe fino a cinque pagine e sono densamente fitte.
Nel carteggio Kerouac annunciava all’amico i suoi piani, si soffermava sul suo
'culto con dignità tranquilla' nei confronti della giovane donna amata in quel
frangente. rivela anche turbamenti, passioni, desideri e paure. E ammetteva
anche di non avere fino in fondo il coraggio di chiederle di fare sesso.
lastampa.it - 2014
si diceva "ubriaco d'amore". "Il mio vero
problema è che non ho la forza di invitarla a ballare.
Se dovessi accompagnare questa dea al ballo, metterei tutta la mia vita in una
notte sola - Non vi è alcun dubbio nella mia mente sul fatto che i nostri
occhi mai abbiano visto una creatura squisita come lei. La adorerò con dignità
tranquilla. Attirerò la sua attenzione, ne sono
sicuro, con il successo e forse anche con una certa dose di celebrità.
Nè tu nè io abbiamo mai posato gli occhi su una creatura più bella di Jacqueline
- scriveva sempre Kerouac all'amico, che descriveva la ragazza con un
collo color "avorio", un mento "di mandorla" e "frementi labbra scarlatte".
adnkronos - 2014
.
LA LETTERA CHE ISPIRO'
ON THE ROAD
18 PAGINE DEL 1950 DA
NEAL CASSADY . KEROUAC DOPO AVERLA RICEVUTA E
CESTINATA MODIFICO' ON THE ROAD.
KEROUAC DISSE CHE FU PERDUTA DA
GINSBERG - CHE L'AVREBBE CONSEGNATA A GERT
STERN IL QUALE VIVEVA SU UNA CHIATTA E L'AVREBBE LASCIATA CADERE IN ACQUA
NEL NORTH CAROLINA. MA GINSBERG L'AVEVA SPEDITA ALLA GOLDEN GOOSE PRESS DI
SAN FRANCISCO DOVE NON ERA MAI STATA APERTA.
ALLA CHIUSURA DELLA CASA EDITRICE STAVA PER ESSERE BUTTATA, MA UN EDITORE
MUSICALE CHE CONDIVIDEVA L'UFFICIO HA RILEVATO TUTTE LE CARTE. ALLA SUA
MORTE LA LETTERA È STATA RITROVATA IN FONDO A UN CASSETTO .
rainews24 - 2014
.
Quando
Neal si riprese dai suoi
bagordi, anzi prima di riprendersi, decise che valeva la pena di fissare sulla
carta quella esperienza meravigliosa. Senza filtrare in alcun modo il flusso
libero dei suoi pensieri, scrisse 16.000 parole,
ossia circa 18 pagine, tutte appiccicate. Erano il
delirio di un cervello
in preda agli effetti di alcool e droghe, che cercava di spiegare cosa stava
provando. Quindi Cassady ripiegò i fogli e li
spedì a Kerouac.
Quando Jack lesse quella lettera, rimase
sconvolto: «Era il più grande pezzo di letteratura che avessi mai visto»,
avrebbe raccontato poi nel 1968 alla Paris Review. «Meglio di chiunque altro in
America. O, almeno, abbastanza buono da far rivoltare nelle loro tombe Melville,
Twain, Reiser, Wolfe e non so chi altro».
paolo mastrolilli - lastampa.it - 2014
.
CASSADY LETTER
When Jack Kerouac's On the Road was first published in 1957 no one had ever seen
anything quite like it. As it turns out, that stream of consciousness style that
Kerouac made famous owes a huge debt to a letter written by his friend
Neal Cassady. Among Kerouac scholars and fans it became
known as the "Joan Anderson letter." It was missing for 65 years, but it has
been found and will be auctioned next month.
Anderson was a woman Cassady spent a wild weekend with back in 1950. He wrote
about it to his friend Kerouac in an 18-page, single-spaced, stream of
consciousness letter.
"Kerouac had been writing in a relatively standard fashion for that time,"
jerry Cimino explains. "And when he got this letter from
Neal ... it just knocked his socks off. He said, 'Wow, look at how Neal
is writing' — it's so spontaneous; it's so confessional.
And Jack Kerouac adapted that style from Neal Cassady's letter and used
it in the writing of his new novel, which was called On The Road, which of
course became his best-seller."
lynn neary - npr.org - 2014
.
LETTERA DI CASSASY ALL'ASTA PER 400/600.000
DOLLARI A NEW YORK - GIUGNO 2016
.
LETTERA DEL GIOVANE KEROUAC
a george apostolos - 2014
.
Letter from Neal Cassady to Jack Kerouac March 7, 1947
Dear Jack,
I am sitting in a bar on Market St. I'm drunk, well, not quite, but I
soon will be. I am here for 2 reasons; I must wait 5 hours for the bus to
Denver & lastly but, most importantly, I'm here (drinking) because, of
course, because of a woman & what a woman! To be chronological about it:
I was sitting on the bus when it took on more passengers at Indianapolis,
Indiana -- a perfectly proportioned beautiful, intellectual, passionate,
personification of Venus De Milo asked me if the seat beside me was taken!!!
I gulped, (I'm drunk) gargled & stammered NO! (Paradox of expression, after
all, how can one stammer No!!?) She sat -- I sweated -- She started to speak,
I knew it would be generalities, so to tempt her I remained silent.
She (her name Patricia) got on the bus at 8 PM (Dark!) I didn't speak until
10 PM -- in the intervening 2 hours I not only of course, determined to make
her, but, how to DO IT.
I naturally can't quote the conversation verbally, however, I shall attempt
to give you the gist of it from 10 PM to 2 AM.
Without the slightest preliminaries of objective remarks (what's your name?
where are you going? etc.) I plunged into a completely knowing, completely
subjective, personal & so to speak "penetrating her core" way of speech; to
be shorter (since I'm getting unable to write) by 2 AM I had her swearing
eternal love, complete subjectivity to me & immediate satisfaction. I,
anticipating even more pleasure, wouldn't allow her to blow me on the bus,
instead we played, as they say, with each other.
Knowing her supremely perfect being was completely mine (when I'm more
coherent, I'll tell you her complete history & psychological reason for
loving me) I could concieve of no obstacle to my satisfaction, well "the
best laid plans of mice & men go astray" and my nemesis was her sister, the
bitch.
Pat had told me her reason for going to St. Louis was to see her sister; she
had wired her to meet her at the depot. So, to get rid of the sister, we
peeked around the depot when we arrived at St. Louis at 4 AM to see if she (her
sister) was present. If not, Pat would claim her suitcase, change clothes in
the rest room & she and I proceed to a hotel room for a night (years?) of
perfect bliss. The sister was not in sight, so She (not the capital) claimed
her bag & retired to the toilet to change ---- long dash ----
This next paragraph must, of necessity, be written completely objectively --
Edith (her sister) & Patricia (my love) walked out of the pisshouse hand in
hand (I shan't describe my emotions). It seems Edith (bah) arrived at the
bus depot early & while waiting for Patricia, feeling sleepy, retired to the
head to sleep on a sofa. That's why Pat & I didn't see her.
My desperate efforts to free Pat from Edith failed, even Pat's terror & slave-like feeling toward her rebelled enough to state she must see "someone"
& would meet Edith later, all failed. Edith was wise; she saw what was
happening between Pat & I.
Well, to summarize: Pat & I stood in the depot (in plain sight of the sister)
& pushing up to one another, vowed to never love again & then I took the bus
to Kansas City & Pat went home, meekly, with her dominating sister. Alas,
alas ----
In complete (try & share my feeling) dejection, I sat, as the bus progressed
toward Kansas City. At Columbia, Mo. a young (19) completely passive (my
meat) virgin got on & shared my seat ... In my dejection over losing Pat,
the perfect, I decided to sit on the bus (behind the driver) in broad
daylight & seduce her, from 10:30 AM to 2:30 PM I talked. When I was done,
she (confused, her entire life upset, metaphysically amazed at me,
passionate in her immaturity) called her folks in Kansas City, & went with
me to a park (it was just getting dark) & I banged her; I screwed as never
before; all my pent up emotion finding release in this young virgin (& she
was) who is, by the way, a school teacher! Imagine, she's had 2 years of Mo.
St. Teacher's College & now teaches Jr. High School. (I'm beyond thinking
straightly).
I'm going to stop writing. Oh, yes, to free myself for a moment from my
emotions, you must read 'Dead Souls' parts of it (in which Gogol shows his
insight) are quite like you.
I'll elaborate further later (probably?) but at the moment I'm drunk and
happy (after all, I'm free of Patricia already, due to the young virgin. I
have no name for her. At the happy note of Les Young's 'jumping at Mesners'
(which I'm hearing) I close till later.
To my Brother
Carry On !
N.L. Cassady
litkicks.com |
INEDITI
IN FRANCESE - c'est moi
LA
casa editrice del Quebec - Les Éditions du Boréal -
ha raggiunto un accordo con la famiglia dello scrittore e pubblichera i
suoi testi inediti scritti in francese ... la raccolta, dal titolo
La vie est d’hommage,
in uscita nella primavera 2016, conterrà anche un romanzo rimasto incompiuto,
La Nuit est ma femme,
e il racconto
Sur le chemin,
che però non è legato al celebre romanzo omonimo.
... gli inediti conservati dal fratello includono anche l’incipit originale, in
francese, di On the road.
I testi saranno tradotti anche in inglese.
illibraio.it - 2015
Kerouac era infatti figlio
di immigrati franco-canadesi: il nonno paterno
era nato in Cornovaglia, mentre la famiglia
materna proveniva dalla Normandia; i genitori
infine avevano vissuto nel Québec, a Saint
Hubert de Rivière du Loup, per cui il
francese – nella
variante locale parlata dalla comunità
franco-americana della città natale di Lowell,
nel Massachusetts – fu la
sola lingua che l’autore conobbe fino all’età di
sei anni e che continuò a praticare con
la madre per tutta la vita.
oriana mascali - linkiesta.it/jack-kerouac -
2015
34esimo
refrain
Non ho piani
Né appuntamenti
Né puntelli con qualcuno
Così esploro tranquillo
Cuori e Città
Geograficamente vengo
e risalgo a quel gruppo
chiamato Olandese della Pennsylvania
Ma in realtà sono un cittadino
del mondo
che odia il comunismo
e tollera la democrazia
che Platone chiamò 2000 anni fa
Il malgoverno migliore
Non faccio che esplorare cuori e città
Dalla vedetta
Della mia torre d’avorio innalzata
Innalzata con l’aiuto
dell’Oppio
Basta non vi pare ?
ANNOTAZIONI DI JK SU UN RACCONTO DI
DOSTOEVSKIJ
INGRANDISCI
.
What intelligentsia
says makes little difference, as
I’ve always spent my time in skid row or in jazz joints or
with personal poet madmen and never cared what '
intelligentsia ' thinks .
My love of poetry is love of
joy .
heaven & other
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