
DORIS LESSING
22.10.1919 - 17.11.2013
NOBEL LETTERATURA 2007
dorislessing.org
Hampstead il quartiere dove vive in una
«preziosa solitudine con gatto»
ha case di mattoni rossi, stucchi bianchi, rampicanti verdi e fiori
colorati in giardino.
La porta è aperta e c' è una tazza d'acqua per il
gatto Yum Yum.
corriere.it
Gatti molto speciali
at home cat hairs everywhere - Lessing is a huge lover of felines and owns
one called
Yum Yum
members.tripod.com
breve romanzo di Doris Lessing, una
short-story. La scrittrice racconta la sua esperienza con i
gatti, esperienza iniziata in Africa, e poi continuata dall’autrice
in Inghilterra.
I gatti assumono caratteristiche tipiche di esseri umani. Lessing ne
descrive gli amori e le paure, e riesce a farlo come se stesse
parlando di persone; riesce ad entrare nella psicologia delle sue
bestiole, regalando al lettore un romanzo leggero, a tratti
divertente e a tratti malinconico, in quanto Lessing descrive anche
le disavventure vissute dai suoi gatti.
Il titolo originale è Particularly Cats,
ed è stato pubblicato in lingua originale nel 1967. La prima
edizione italiana risale al 1990, ma è stata seguita da numerose
ristampe, l’ultima risale al 2008 ed è stata pubblicata da
Giangiacomo Feltrinelli Editore.
.
Nella vita di Doris Lessing i gatti hanno
sempre avuto un ruolo molto importante. Ci ha sempre
convissuto, ha imparato presto a conoscerli. Il primo gatto risale
ai tempi della Persia, quando aveva tre anni. Poi da bambina, in
Sudafrica, dove ne era letteralmente circondata: i selvatici, che
andavano tenuti lontani da quelli di casa, e i domestici, che a loro
volta subivano il richiamo del bush. Da allora una lunga confidenza
ha unito la scrittrice ai felini, in un rapportarsi sempre intenso,
felice in certi casi, drammatico in altri. A Londra ha avuto animali
più cittadini, ormai adeguatisi alla vita umana e abituati a
relazionarsi con i padroni. E qui i sentimenti si fanno ancora più
profondi e complessi. In particolare con i due con cui vive, uno
grigio e l'altro nero, dalle psicologie così diverse tra loro.
Di molti dei gatti conosciuti Lessing descrive
carattere, temperamento, gusti e, con la stessa lucidità con cui ha
analizzato se stessa e la società umana nei suoi libri, qui ha
saputo guardare al mondo felino, alle qualità che lo fanno insieme
simile e dissimile al nostro. In un libro che svela l'autentico,
complicato, particolare, in fin dei conti impenetrabile per noi,
linguaggio dei gatti.
feltrinelli - wikipedia
english proverb
A cat can look at a king
I think Doris is a bit
like her cat

Sometimes I judge people by the company of the
animals they keep. Doris Lessing had a cat.
It was very large and beautiful
and glossy. It had big unblinking gold (?) eyes. And you know the kind of
social interaction people have with animals, they behave like embarrassing
uncles with their nieces and nephews.
Well, put it this way, I
"tried it on" with this cat of Doris Lessings, sitting on a high chair and
it didn't even flinch at my ingratiating behaviour, it just sat
as still as a Bodhisattva, looked at me with its intelligence and clear mind
and saw through me. "A cat can look at a king" you know.
Later I
found out that this cat had had a tragic past and that Doris Lessing had
written a book about its life. But I didn't need to read the book, because I
had seen the cat.
I think Doris is a bit like her cat. She sees
through the unattractive gamboling and disjointed thinking of younger
generations and sees to the centre of their vapid and jingling little brains,
just as she saw through mine.
Ishouldapologise - xuitlacoche.blogspot.com
Mrs. Lessing does not forget
that these are creatures forever alien that
the world behind their eyes is impenetrable to us
that they are
particularly cats.
dorislessing.org
Se un pesce
è la PERSONIFICAZIONE
L'ESSENZA
STESSA DEL movimento dELL'acqua
allora il gatto è diagramma E MODELLO
DELLA LEGGEREZZA DELL'ARIA
Doris Lessing
If a fish is the personification, the
very essence of the movement of water
then a cat is diagram and model of the
lightness of the air

ON CATS
Doris Lessing's love affair with cats began at a young age, when she
became intrigued with the semiferal creatures on the African farm
where she grew up. Her fascination with the handsome, domesticated
creatures that have shared her flats and her life in London remained
undiminished, and grew into real love with the awkwardly lovable El
Magnifico, the last cat to share her home. On Cats is a
celebrated classic, a memoir in which we meet the cats that have
slunk and bullied and charmed their way into Doris Lessing's life.
She tells their stories—their exploits, rivalries, terrors,
affections, ancient gestures, and learned behaviors—with vivid
simplicity. And she tells the story of herself in relation to cats:
the way animals affect her and she them, and the communication that
grows possible between them—a language of gesture and mood and
desire as eloquent as the spoken word. No other writer conveys so
truthfully the real interdependence of humans and cats or convinces
us with such stunning recognition of the reasons why cats really
matter. amazon
RUFUS
Rufus continuava a starsene sul suo puff, faceva le fusa ogni
volta che se ne ricordava, continuava a guardare noi e a tenere
d’occhio gli altri due gatti che a loro volta lo osservavano. Poi
prese una nuova iniziativa. Ormai avevamo capito che non faceva mai
niente senza un ottimo motivo, prima calcolava e poi agiva ...
Rufus è stato quello che mi ha fatto pensare ai diversi tipi di
intelligenza che hanno i gatti. Prima di allora avevo capito
soltanto che i gatti hanno diversi tipi di temperamento. Quella di
Rufus è l’intelligenza del sopravvissuto. Charles ha l’intelligenza
scientifica; lui ha curiosità per tutto, per le vicende umane, per
le persone che vengono a fare visita, e in particolare per i
congegni elettrici che abbiamo in casa ... Quando era ancora un
gattino, e prima di rinunciare a questo gioco, aveva l’abitudine di
fermare con una zampa un disco che girava … poi di lasciarlo andare
… poi di fermarlo di nuovo … guardare verso di noi, emettere un
miagolio di domanda. Girava alle spalle dell’apparecchio radio per
scoprire se riusciva a vedere quello che sentiva […]è un gatto
chiacchierone ... commenta tutto quello che succede. Quando rientra
dal giardino, riesci a sentirlo anche dal punto più alto della casa.
«Eccomi qua, finalmente» miagola, «Charles l’adorabile, chissà
quanto vi sono mancato! Provate a immaginare quello che mi è
successo, voi non ci credereste mai …» Nella stanza in cui sei
seduta fa il suo ingresso, poi si ferma sulla soglia, con la testa
lievemente piegata da un lato, in attesa che lo si ammiri. «Non sono
il gatto più bello della casa?» chiede, fremendo tutto. Seduttore,
ecco l’appellativo giusto per Charles.
Il Generale ha un’intelligenza intuitiva, sa quello che stai
pensando, e sa qual è la prossima cosa che farai. Non ha interesse
per la scienza, per il funzionamento delle cose; non gli importa di
far colpo su di te attraverso il suo aspetto fisico. Parla soltanto
quando ha qualcosa da dire e soltanto quando è da solo con te. «Ah,»
dice, quando si accorge che gli altri gatti sono altrove, «così
finalmente siamo soli.» E consente che si svolga un duetto di
ammirazione reciproca.
gatti molto speciali
Era davvero molto bella
Era al suo meglio quando se ne stava
seduta sul letto e guardava di fuori. Le zampe anteriori color crema,
leggermente striate, erano ripiegate all'ingiù, una accanto all'altra, per
terminare su due estremità argentee.
Le orecchie, lievemente frangiate, con
la parte bianca che sembrava d'argento, si alzavano e si muovevano, indietro, in
avanti, tese ad ascoltare e a percepire. E ad ogni nuova cosa percepita, il muso
si girava leggermente, vigile. La coda si muoveva, in un'altra dimensione, quasi
che la punta cogliesse dei messaggi che altri organi non riuscivano ad
afferrare. Sedeva in posa, leggera come l'aria, guardando, ascoltando, sentendo,
respirando con tutta sè stessa, con il pelo, con i
baffi, con le orecchie - con ogni parte di sè,
attraverso una delicata vibrazione. Se un pesce è la personificazione, l'essenza
stessa del movimento dell 'acqua, allora il gatto è diagramma e modello della
leggerezza dell'aria.
"Oh, gatta" le dicevo o per meglio dire invocavo "bellissima
gatta !
gatta splendida
! dolcissima gatta
! gatta di seta
! gatta che sembri un morbido gufo, gatta con le zampe come farfalline,
gatta preziosa come un gioiello, prodigiosa gatta!" Gatta, gatta, gatta, gatta.
Sulle prime lei mi ignorava poi girava
la testa, morbidamente arrogante, e a ciascuno di questi
elogi, per ognuno di essi,
separatamente, socchiudeva gli occhi. Poi, quando
avevo finito, sbadigliava, intenzionalmente, con atteggiamento fatuo, mettendo
in mostra una bocca rosa come un gelato e la rosea lingua arricciolata.
Oppure, di proposito, si accucciava e mi seduceva con lo
sguardo. Io fissavo quegli occhi a forma di mandorla contornati da un sottile
tratto di matita scura, attorno al quale si inarcava un secondo tratto color
crema.
Sotto ciascuno di essi una pennellata più scura. Verdi,
occhi verdi, che nell'ombra si facevano color oro scuro, fumoso: una gatta dagli
occhi scuri. Ma alla luce diventavano verdi, un verde smeraldo limpido e freddo.
Dietro i bulbi trasparenti degli occhi, guizzi di ali di farfalla, venate e
lucenti. Ali che parevano gioielli - l' essenza stessa delle ali. ...
Negli occhi della gatta grigia si rintracciava la verde
lucentezza delle ali di una farfalla di giada, come se un artista avesse detto:
che può esservi mai di altrettanto grazioso, di altrettanto delicato di un
gatto? E quale creatura dell'aria può mai essere affine ad un gatto? Ma la
farfalla, naturalmente! E là, in fondo agli occhi di un gatto, giace questo
pensiero, un pensiero solo accennato con un mezzo sorriso; nascosto dietro la
frangia delle ciglia, dietro la sottile palpebra, interna, bruna, e i sotterfugi
della civetteria felina.
Gatta grigia, perfetta, magnifica,
regale; gatta grigia con tracce di leopardo e di serpente; con cenni di farfalla
e di gufo; leone in miniatura con artigli d'acciaio per uccidere; gatta grigia
piena di segreti, di affinità, di misteri
...
gatti molto speciali - cap. 5 -
leggi il libro su google ebooks
jock
- orange tabby cat - il gatto di
winston churchill
- 1874-1965
dormiva nel suo letto ogni notte e lo seguiva ai meetings
lo
statista amava talmente il gattino che lo fece ritrarre e spesso chiedeva ai
servitori
di
andarlo a cercare rifiutandosi di iniziare a mangiare senza che jock fosse a
tavola
|

JOHN LENNON
1940-1980
ADORAVA
ED HA AVUTO MOLTI GATTI
AMAVA
ANCHE DISEGNARLI
UNO DI QUESTI SI CHIAMAVA POPPER
catanna.com/johnlennonscats
|
PABLO PICASSO
1881-1973
DIO
E SOLTANTO
UN ALTRO ARTISTA
HA CREATO LA GIRAFFA
L'ELEFANTE
IL GATTO
MA NON HA STILE ...
STA ANCORA
ELABORANDO
ALTRE COSE

|

ROBERT DE NIRO
DESIDERAVA CONOSCERE
LA STAR DEL WEB
LA MICIA DISABILE LILI BUB
chelsea whitetribeca - dailymail.co.uk
tribeca film festival 2013
https://youtu.be/Yx6cY84XmwU
corriere.it/lil-bub-gattina-lingua-fuori
2019
|
|
giorgio celli
16 LUGLIO 1935 - 11 GIUGNO 2011
IL FAMOSO ETOLOGO_entomologo
diceva -
il
gatto discende dal leone E non dalla tigre
come molti credono
-
.
NEWS -
evoluzione gatto moderno
il gatto domestico e' un lontano cugino dei grandi felini selvaggi come
i leoni tigri e giaguari
mentre la sua parentela con le antiche tigri
dai denti a sciabola e' ancora piu' remota ...
Dalle
misurazione dei teschi e' emersa una profonda divergenza evolutiva tra i
gatti moderni e le tigri dai denti a sciabola.
Per quanto riguarda invece i
felini moderni e' risultato che quelli di taglia medio-piccola
e cioe' i
gatti domestici e i loro 'parenti' piu' stretti come il puma
la lince e il
ghepardo si sono separati in maniera marcata dai felini piu' grossi
come
tigri leoni e leopardi
prendendo strade differenti nell'evoluzione della
forma del cranio.
campanianotizie.com - 2012
http://it.wikipedia.org/wiki/Felis_silvestris_catus
www.ilmiogatto.net/evoluzione.htm
.
il
genoma della tigre siberiana - panthera tigris altaica_tigre amur - condivide il
96% del suo patrimonio genetico con il gatto domestico dalla cui linea
evolutiva si è separato all'incirca 10,8 milioni di anni fa.
Secondo gli
studiosi dell'istituto di genomica di suwon_corea sud guidati da John
Bhak e da Yun Sung Cho - i geni in comune
rappresentano la base biologica di alcune caratteristiche ancora ben
presenti nel gatto domestico, tra cui : l’allungamento delle fibre
muscolari, la capacità di digerire enormi quantità di proteine e
l’olfatto spiccatissimo - fondamentale per l’attività predatoria .
2013 -
Istituto di genomica di suwon_corea_sud -
Rivista
statunitense Nature Communications
nadia vitali/scienze.fanpage.it 2013 - fb/centrodiculturafelina
2019
. .
GATTO - PREDATORE VELOCISSIMO RISPETTO AI
GRANDI FELINI
studio condotto
per diversi giorni su 100 gatti provvisti di gps con telecamera gli esperti
hanno potuto verificare che il gatto è un velocissimo predatore anche se
vive tra mura domestiche ...
La micia combatte strenuamente per difendere il suo territorio angusto e per
sopravvivere alla fame. Il gattino che deve cavarsela da solo è capace di
uccidere un topo in due secondi netti. Chi ha gatti in casa lo sa, stanno
sempre rannicchiati, anche quando corrono a tutta velocità. Questa postura,
secondo gli esperti, è il motivo per cui i gatti sono così agili e furtivi e
non è affatto diversa da quella dei felini più grandi. I gatti domestici
possono saltare cinque volte la loro altezza e la flessibilità del loro
corpo è ben nota. Recentemente però è stata analizzata ai raggi x mostrando
come lo scheletro si muova in modo da consentire ai gatti di avere
l’equilibrio perfetto ....
dssa liz bonnin - notizia cbs
claudia aufi grivetta - lastampa.it - 2014
guardare un gatto
è come guardare il fuoco
si rimane sempre incantati
GC
IL
GATTO DEL RETTORE - DELITTO ALL'UNIVERSITA -
GIORGIO
CELLI - 2011 - POSTUMO
Angelo Michelucci, bolognese, è decisamente uno strano investigatore:
ascetico, schivo, con scarsa propensione per il cibo e per i rapporti
sociali, dà il meglio di sé, nei casi in cui indaga, grazie alla sua
mania per le tecniche di meditazione Zen. Curiosamente, nel corso delle
indagini fa sempre la conoscenza con gatti dalle straordinarie qualità,
che lo aiutano a smascherare i colpevoli. In questa terza avventura Michelucci appare nelle inedite vesti di investigatore privato. Tutto ha
inizio quando Leandro Marchi, il Magnifico Rettore dell’Università di
Bologna, nonché insigne ricercatore in biotecnologie, lo chiama in
Rettorato per incaricarlo d’investigare sulla vita di un uomo che lo
perseguita. Il caso si complica quando l’uomo viene trovato morto nel
suo studio. L’acuto Michelucci avrà un gran daffare a scoprire chi e
cosa si cela dietro la morte dell’irreprensibile, almeno all’apparenza,
Rettore. Aiutato da Bianco, un intelligente gatto che era di proprietà
della vittima, investigherà tra sex shop, riso OGM, cliniche per malati
di mente e cattedratici universitari corrotti. Sarà ovviamente il gatto,
in modo del tutto felino, ad aiutarlo a percorrere la pista giusta per
arrivare a risolvere il caso. L’ultimo
romanzo di Giorgio Celli, il più dissacrante e ironico della sua
produzione.
abebooks.com
I gatti sono stati i miei maestri di etologia
Maestri senza parole ma con gesti trasparenti
ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice
.
GATTI
I MIEI GATTI SI RINCORRONO NELLE SOFFITTE DELLA MEMORIA
SI TUFFANO NEL MIRAGGIO DEI PESCI IN BOTTIGLIE D'ACQUA TURCHINA
SIGILLATI DA TAPPI A CORONA DI UN REGNO CHE NON C'E' ATTRAVERSO
POMERIGGI SENZA MATTINO GIUNGONO NELLA MIA VITA GURU SAPIENTI
PER OFFRIRMI I LORO SAGGI AFORISMI E SPARIRE NELL'INSONNIA CHE
APRE I SUOI MEANDRI INTERMINABILI NELLE TERRE DEGLI ANNI CHE NON
TORNANO STANNO A GUARDIA DELLA MIA SOLITUDINE CON UN SILENZIO
ELOQUENTE ADDOLCISCONO LE PERPLESSITA' DEI GIORNI LE PAURE REMOTE
DELLA NOTTE LE LORO VIBRISSE SONO I BILANCERI PER BALLARE SULLA
CORDA TESA DEGLI ARCOBALENI CHE BRILLANO NEI LORO OCCHI DI CRISOLIDO
E DI FOSFORO STANNO IN EQUILIBRIO SUI SOGNI PRONTI A SVANIRE
NELLE TENEBRE DEI LORO PASSI FELPATI VENGONO E VANNO SENZA SUONO
CI SONO NON CI SONO CI SONO STATI CI SARANNO IL LORO MIAGOLIO
PERDURA NEL TEMPO VIENE DA OLTRE IL MURO DEL GIARDINO SI ACCORDA
CON IL CANTO DEI GRILLI SUONA LE CORDE DELL'ARPA SIDERALE DELLA NEVE
MI PORTANO MESSAGGI DI PACE CON UN PASSERO IN BOCCA SALGONO SUGLI
ALBERI PER TOCCARE LA LUNA E NE SCENDONO CON LE ZAMPE INPOLVERATE
D'ARGENTO SULLA PORTA DELLA SERA FERMANO GLI INCUBI TUTTI I
MIEI GATTI SONO STATI UN SOLO GATTO CHE SI MUTA A POCO A POCO
NEL MIO RITRATTO
.
giorgio celli
.
Il gatto è stato per me un animale socratico
Mi ha insegnato a scoprire chi ero ed anche qual era il mio posto nel
mondo
gc .
|

natale in casa
mccourt
Quella che non dovevo perdermi per
niente al mondo era la scena seguente: l’albero rovesciato,
l’amica di mia madre – Violet – coricata di schiena sotto il
medesimo e in un angolo il
gatto, che mordicchiava,
tenendolo ben stretto fra le zampe, il candido
angioletto, evidentemente carpito dopo un’audace arrampicata.
regalo-idee.it
|
Abraham Lincoln's
cat
Tabby
was the first of several White House cats
1809-1865
|
21 luglio 1899 - 2
luglio 1961
Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato
all'uomo
attraversare la vita senza fare rumore
|
ernest miller
hemingway
aveva un gatto - donatogli da un
capitano navale -
le
cui zampine anteriori avevano sei dita invece di cinque ... e così sembra i discendenti ... nella sua casa c'era una stanza con
trenta cucce ed i suoi preferiti erano
snowball_snowwhite
Crazy Christian
Friendless’ Brother
Ecstasy
crook
big boy peterson

howard
Un gatto è di assoluta onestà emotiva
gli esseri umani per una ragione o un’altra
possono nascondere i propri sentimenti
ma un gatto non lo fa

a cat has absolute emotional honesty
human being for one reason or another may hide their feelings
but a cat does not
hemingwayhome.com
gatto POLIDATTILO - Polydactyl cat


ingresso alla casa museo di hemingway ed i suoi
gatti polidattilo
I felini che vivono felici nella villa del
famoso scrittore a Key
West in Florida hanno ottenuto ufficialmente il
permesso di continuare a occupare il giardino e la casa. Il comune di Key
West... approvata un’ordinanza con cui si
definiscono ufficialmente i gatti «un significativo
contributo storico, sociale e turistico», e ha aggiunto che essi «sono parte
integrante della storia e dell’ambiente di casa Hemingway»
....
i felini che
popolano la Villa su Whitehead Street discendono da un singolo gatto
Snowball
che Ernest adottò insieme alla moglie Pauline nel 1935,
poco dopo essere andato a vivere nelle isolette della Florida che segnano il
punto più a sud degli Stati Uniti. Nel 1939 Ernest e Pauline divorziarono ma Snowball rimase e con lei i suoi gattini, che poi si
sono andati
riproducendo.
Questi gatti hanno un aspetto del tutto particolare, che li
rende doppiamente interessanti: hanno sei unghie,
anziché cinqu e - zampe anteriori - E tutti i gatti che vivono nella Villa condividono lo
stesso Dna e cioè sono discendenti di Snowball
...
La
capostipite della colonia fece grande compagnia allo scrittore che le
permetteva di stargli sulle gambe o anche di passeggiargli sulla scrivania
mentre alla macchina da scrivere componeva uno dei suoi più grandi
capolavori 'Per chi suona la Campana'.
LO SCRITTORE PRIMA DI SUICIDARSI
DICE ALLA MOGLIE LE SUE ULTIME PAROLE : 'BUONANOTTE
MICETTA'.
anna guaita
ilmessaggero.it
- larepubblica.it -
https://it.wikipedia.org/wiki/Gatto_polidattile
Bumby - come
il soprannome che Hemingway diede al suo primo figlio John Hadley
Nicanor - sotto al pelo tigrato aveva 25 dita con una
zampa a 7 falangi .
ansa
six toed cats - I gatti a sei dita di
Ernest Hemingway resteranno a Key West
nella casa museo dello scrittore.
circa
sessanta discendenti del gatto di Hemingway hanno
rischiato di venire sfrattati e peggio ancora di finire in un gattile al termine di una battaglia legale di oltre cinque
anni.
rainews24 - 2009
i gatti residenti
nella casa di Hemingway sono stati salvati dal disastroso
uragano Irma
- 2017
https://keywest.floridaweekly.com/articles/hemingways-six-toed-cats
https://youtu.be/RfIHF05XB94
- red polydactyl cat
- the ernest hemingway home and museum .

.
ALTRI NOMI DEI SUOI GATTI :
Alley Cat
- Boise
- Dillinger
- F. Puss
- Furhouse
- Pilar
- Skunk
- Thrister
- Whitehead Willy
LO SCRITTORE NE AVEVA ALMENO 30
.
The cats of the Hemingway Museum
are so popular and so
well-known
that the nickname "Hemingway Cats"
has often been given to
polydactyls
franny syufy - cats.about.com

EH SCRIVEVA RESTANDO IN PIEDI
.
... Leggo
quello che ho scritto il giorno prima e siccome
m’interrompo sapendo sempre quello che verrà dopo,
ricomincio da lì. Scrivo fino a quando arrivo a un punto
in cui ho ancora qualcosa che preme per uscire e passare
sul foglio, e so che cosa deve succedere, allora mi
fermo e cerco di vivere fino al giorno successivo,
quando sarà ora di rimettersi al lavoro. Diciamo che se
attacco alle sei del mattino posso andare avanti fino a
mezzogiorno, qualche volta smetto prima ...
intervista - paris review - 1958
|
I GATTI DELLA FINCA VIGIA
C'era un gatto di nome Crazy Christian
Che non visse abbastanza per l'amore
Era un tipo allegro giovane e carino
E conosceva tutti i segreti della vita.
Arrivava sempre in orario a colazione
Si strusciava contro i tuoi piedi
O rincorreva la palla
Era più veloce di un pony da polo.
Non si preoccupava mai di niente
La sua coda era una piuma che si
Strusciava con lui
Era nero come la notte e veloce
Come la luce. Cosicché i gatti cattivi
Lo uccisero in autunno
|
|
...
2021_2022 Guiness Book of World Records
PAWS & JAKE : POLIDATTILO CON
28 DITA !
paws & jake : AMERICA E CANaDA
normalmente i mici hanno 5+5 anteriori e 4+4
posteriori
...
Gatto sotto la pioggia - CAT IN THE RAIN
C'erano solo due americani alloggiati in
quell'albergo. Non conoscevano nessuna delle persone che
incontravano per le scale quando andavano e venivano dalla loro
stanza. La loro stanza era al primo piano e dava sul mare. Dava
anche sul giardino pubblico e sul monumento ai caduti. Nel giardino
pubblico C'ERANO SOLO DUE AMERICANI ALLOGGIATI IN QUELL'ALBERGO. NON
CONOSCEVANO NESSUNA DELLE PERSONE CHE INCONTRAVANO PER LE SCALE
QUANDO ANDAVANO E VENIVANO DALLA LORO STANZA. LA LORO STANZA ERA AL
PRIMO PIANO E DAVA SUL MARE. DAVA ANCHE SUL GIARDINO PUBBLICO E SUL
MONUMENTO AI CADUTI. NEL GIARDINO PUBBLICO C'ERANO GRANDI PALME E
PANCHINE VERDI. COL TEMPO BELLO C'ERA SEMPRE UN PITTORE COL SUO
CAVALLETTO. AI PITTORI PIACEVA COME CRESCEVANO LE PALME, E I
VIVACI COLORI DEGLI ALBERGHI AFFACCIATI SUL GIARDINO PUBBLICO E SUL
MARE. GLI ITALIANI VENIVANO DA LONTANO A VEDERE IL MONUMENTO AI
CADUTI, CHE ERA DI BRONZO E LUCCICAVA SOTTO LA PIOGGIA. PIOVEVA. LA
PIOGGIA GOCCIOLAVA DAI PALMIZI. L'ACQUA STAGNAVA NELLE POZZANGHERE
SULLA GHIAIA DEI SENTIERI. IL MARE SI ROMPEVA IN UNA LUNGA RIGA
SOTTO LA PIOGGIA E SCIVOLAVA SUL PIANO INCLINATO DELLA SPIAGGIA PER
TORNARE SU A ROMPERSI DI NUOVO IN UNA LUNGA RIGA SOTTO LA PIOGGIA.
LE MACCHINE ERANO SPARITE DALLA PIAZZA VICINO Al MONUMENTO. OLTRE LA
PIAZZA, SULLA SOGLIA DEL CAFFÈ, UN CAMERIERE STAVA GUARDANDO FUORI
VERSO LA PIAZZA DESERTA. LA MOGLIE AMERICANA STAVA GUARDANDO FUORI
DALLA FINESTRA. FUORI, PROPRIO SOTTO LA FINESTRA, UN GATTO ERA
ACCUCCIATO SOTTO UNO DEI TAVOLI VERDI GOCCIOLANTI. II GATTO CERCAVA
DI RAGGOMITOLARSI SU SE STESSO PER NON FARSI BAGNARE DALLE GOCCE.
«VADO GIÙ A PRENDERE QUEL MICINO» DISSE LA MOGLIE AMERICANA. «CI
VADO IO» PROPOSE DAL LETTO SUO MARITO. «NO, VADO IO. QUEL POVERO
MICINO SI È NASCOSTO SOTTO UN TAVOLO PER NON BAGNARSI.» IL MARITO
CONTINUÒ A LEGGERE, DISTESO AI PIEDI DEL LETTO CON LA TESTA
APPOGGIATA AI DUE CUSCINI. «NON BAGNARTI» DISSE. LA MOGLIE SCESE AL
PIANTERRENO E IL PROPRIETARIO DELL'ALBERGO LE FECE UN INCHINO MENTRE
PASSAVA DAVANTI ALL'UFFICIO. IL SUO SCRITTOIO ERA IN FONDO ALLA
STANZA. ERA UN UOMO ANZIANO E MOLTO ALTO. «PIOVE» DISSE L'AMERICANA.
LE ERA SIMPATICO, QUELL'ALBERGATORE. «SÌ, SÌ, SIGNORA, BRUTTO
TEMPO. IL TEMPO È MOLTO BRUTTO.» ERA RITTO
DIETRO IL SUO SCRITTOIO IN FONDO ALLA STANZA SEMIBUIA. L'AMERICANA
LO TROVAVA SIMPATICO. LE PIACEVA LA TREMENDA SERIETÀ CON CUI
ACCOGLIEVA I RECLAMI. LE PIACEVA LA SUA DIGNITÀ. LE PIACEVA IL
DESIDERIO CHE MOSTRAVA DI SERVIRLA. LE PIACEVA LA CONSIDERAZIONE CHE
AVEVA PER IL PROPRIO MESTIERE. LE PIACEVANO LA SUA FACCIA, VECCHIA E
PESANTE, E LE SUE MANI. SEMPRE PENSANDO CHE QUELL'UOMO LE PIACEVA,
APRÌ LA PORTA E GUARDÒ FUORI. SI ERA MESSO A PIOVERE PIÙ FORTE.
UN UOMO CON UN MANTELLO DI GOMMA STAVA ATTRAVERSANDO LA PIAZZA
DESERTA NELLA DIREZIONE DEL CAFFÈ. IL GATTO DOVEVA ESSERE SULLA
DESTRA. L'AMERICANA PENSÒ CHE FORSE POTEVA PROCEDERE SOTTO LE
GRONDAIE. MENTRE STAVA SULLA SOGLIA UN OMBRELLO SI APRÌ DIETRO DI
LEI. ERA LA CAMERIERA ADDETTA ALLA LORO STANZA. «NON DEVE BAGNARSI»
SORRISE, PARLANDO IN ITALIANO. NATURALMENTE, L'AVEVA MANDATA
L'ALBERGATORE. CON LA CAMERIERA CHE LE TENEVA L'OMBRELLO SOPRA LA
TESTA, CAMMINÒ SULLA GHIAIA DEL SENTIERO FINCHÉ NON FU SOTTO LA
FINESTRA. C'ERA IL TAVOLO, DI UN VERDE RAVVIVATO DALLA PIOGGIA,
MA IL GATTO ERA SPARITO. L'AMERICANA FU PRESA DA UN INASPETTATO
DISAPPUNTO. LA CAMERIERA ALZÒ LO SGUARDO A LEI. «HA PERDUTO
QUALCOSA, SIGNORA?» «C'ERA UN GATTO» DISSE L'AMERICANA. «UN GATTO?»
«SÌ, UN GATTO.» «UN GATTO?» RISE LA CAMERIERA. «UN GATTO SOTTO LA
PIOGGIA?» «SÌ» DISSE LEI «SOTTO IL TAVOLO.» POI: «OH, LO DESIDERAVO
TANTO. VOLEVO UN MICINO». QUANDO PARLÒ IN INGLESE LA FRONTE DELLA
CAMERIERA SI ACCIGLIÒ. «VENGA, SIGNORA» DISSE. «DOBBIAMO RIENTRARE.
SI BAGNERÀ.» «CREDO ANCH'IO» DISSE L'AMERICANA. TORNARONO
INDIETRO SULLA GHIAIA DEL SENTIERO E VARCARONO LA SOGLIA. LA
CAMERIERA RESTÒ FUORI A CHIUDERE L'OMBRELLO. MENTRE L'AMERICANA
PASSAVA DAVANTI ALL'UFFICIO, IL PADRONE DALLO SCRITTOIO LE FECE UN
INCHINO. LA RAGAZZA SI SENTIVA, DENTRO, QUALCOSA DI MOLTO PICCOLO E
DURO. IL PADRONE LA FACEVA SENTIRE MOLTO PICCOLA E DAVVERO
IMPORTANTE AL TEMPO STESSO. L'AMERICANA EBBE LA SENSAZIONE
PASSEGGERA DI ESSERE UNA PERSONA STRAORDINARIAMENTE IMPORTANTE. SALÌ
LE SCALE. APRÌ LA PORTA DELLA STANZA. GEORGE ERA SDRAIATO SUL LETTO
E LEGGEVA. «HAI TROVATO IL GATTO?» CHIESE, POSANDO IL LIBRO. «È
SPARITO.» «CHISSÀ DOV'È ANDATO» DISSE LUI, RIPOSANDOSI GLI OCCHI
DALLA LETTURA. LEI SI SEDETTE SUL LETTO. «LO DESIDERAVO TANTO»
DISSE. «NON SO PERCHÉ LO DESIDERAVO TANTO. VOLEVO QUEL POVERO
MICINO. NON È AFFATTO DIVERTENTE ESSERE UN POVERO MICINO FUORI SOTTO
LA PIOGGIA.» GEORGE SI ERA RIMESSO A LEGGERE. LEI ANDÒ A SEDERSI
DAVANTI ALLO SPECCHIO DELLA TOELETTA E SI GUARDÒ CON LO SPECCHIO DA
VIAGGIO. STUDIÒ IL SUO PROFILO, PRIMA DA UNA PARTE E POI DALL'ALTRA.
POI SI ESAMINÒ LA NUCA E IL COLLO. «NON CREDI CHE SAREBBE UNA
BUONA IDEA SE MI LASCIASSI CRESCERE I CAPELLI?» CHIESE, GUARDANDO
NUOVAMENTE IL SUO PROFILO. GEORGE ALZÒ GLI OCCHI E VIDE LA SUA NUCA,
CON I CAPELLI CORTI COME QUELLI DI UN RAGAZZO. «A ME PIACCIONO COSÌ
COME SONO.» «SONO STUFA» DISSE LEI. «SONO STUFA DI SEMBRARE UN
RAGAZZO.» GEORGE, SUL LETTO, CAMBIÒ POSIZIONE. NON AVEVA DISTOLTO LO
SGUARDO DA SUA MOGLIE DA QUANDO LEI SI ERA MESSA A PARLARE. «SEI
MALEDETTAMENTE BELLA» DISSE. DEPOSE SPECCHIO SULLA TOELETTA E ANDÒ
ALLA FINESTRA E GUARDÒ FUORI. STAVA FACENDOSI BUIO. «VOGLIO
PETTINARMI CON I CAPELLI ALL'INDIETRO, LISCI E BEN TIRATI, E FARMI
SULLA NUCA UN BEL NODO GROSSO E PESANTE» DISSE LEI. «VOGLIO AVERE UN
GATTO DA TENERE SULLE GINOCCHIA, E CHE FACCIA LE FUSA QUANDO LO
ACCAREZZO.» «SÌ? » DISSE GEORGE DAL LETTO. «E VOGLIO MANGIARE: A
TAVOLA CON LA MIA ARGENTERIA E VOGLIO DELLE CANDELE. E VOGLIO CHE
SIA PRIMAVERA E VOGLIO SPAZZOLARMI I CAPELLI DAVANTI, ALLO SPECCHIO
E VOGLIO UN GATTINO E VOGLIO DEI VESTITI NUOVI.» «OH,
SMETTILA E CERCATI QUALCOSA DA LEGGERE» DISSE GEORGE. AVEVA RIPRESO
LA LETTURA. SUA MOGLIE GUARDAVA FUORI DALLA FINESTRA. ORMAI ERA
BUIO PESTO E SULLE PALME CONTINUAVA A PIOVERE.
«COMUNQUE, VOGLIO UN GATTO» DISSE LEI «VOGLIO UN GATTO. VOGLIO
SUBITO UN GATTO. SE NON POSSO AVERE I CAPELLI LUNGHI O SE NON POSSO
DIVERTIRMI, POSSO ALMENO AVERE UN GATTO.» GEORGE NON ASCOLTAVA.
STAVA LEGGENDO IL SUO LIBRO. SUA MOGLIE GUARDÒ LA PIAZZA, FUORI
DALLA FINESTRA, DOVE SI ERANO ACCESE LE LUCI. QUALCUNO BUSSÒ ALLA
PORTA. «AVANTI» DISSE GEORGE. ALZÒ GLI OCCHI
DAL LIBRO. SULLA SOGLIA C'ERA LA CAMERIERA. TENEVA IN BRACCIO,
STRINGENDOSELO AL PETTO, UN GATTONE COLOR TARTARUGA, CON LE ZAMPE
POSTERIORI PENZOLONI. «MI SCUSI» DISSE «IL PADRONE MI HA ORDINATO DI
PORTARE QUESTO ALLA SIGNORA.»
da 49 racconti
|
|

pittori di gatti & SCIENZIATI
il più grande di tutti fu
Théophile-Alexandre Steinlen
pittore di tutte le dinastie dei felini di Montmartre nella Parigi della Belle
Epoque.
Ma loro i felini dai bellissimi occhi sono stati
anche muse per gli
scienziati come
nel famoso paradosso del
gatto di Schroedinger
mezzo vivo e mezzo morto della fisica quantistica.
bourbaki.blog.lastampa.it
AMANTI DEL GATTO - ALCUNI NOMI
|
I KNOW. I KNOW.
THEY ARE LIMITED
HAVE DIFFERENT
NEEDS
AND CONCERNS.
BUT I WATCH AND LEARN FROM THEM.
I LIKE THE LITTLE THEY KNOW
WHICH IS SO MUCH.
THEY COMPLAIN BUT NEVER WORRY
THEY WALK
WITH A SURPRISING DIGNITY.
THEY SLEEP
WITH A DIRECT SIMPLICITY
THAT HUMANS
JUST CAN’T UNDERSTAND.
THEIR EYES ARE MORE
BEAUTIFUL THAN OUR EYES.
AND THEY CAN SLEEP
20 HOURS A DAY
WITHOUT HESITATION
OR REMORSE.
WHEN I AM FEELING LOW
ALL I HAVE TO DO
IS WATCH MY CATS
AND MY COURAGE RETURNS.
I STUDY THESE CREATURES.
THEY ARE MY TEACHERS
|
my cats

charles bukowski
henry charles 'hank' bukowski jr.
nato come heinrich karl bukowski
pseudonimo henry chinaski
1920-1994

il suo gatto si chiamava
factotum
.
Se ti senti giù, basta
guardare i gatti e ti sentirai meglio, perché loro sanno che tutto è
semplicemente com'è . Non vale la pena scaldarsi .
Loro lo sanno e basta .
Sono i salvatori .
|
Lo so. Lo so.
Sono limitati, hanno diverse
esigenze e
preoccupazioni
ma io li guardo e apprendo.
Mi piace il poco che sanno
che in fin dei conti
è molto.
Si lamentano ma
non si angustiano,
avanzano con sorprendente dignità.
dormono con una tale semplicità
che agli umani sfugge.
I loro occhi sono
più belli dei nostri
e possono dormire per venti ore
al giorno
senza esitazione o
rimorso.
Quando mi sento
abbattuto
devo solo guardare
i miei gatti
e mi torna il coraggio.
Studio queste
creature.
Sono i miei
maestri.
|
|

Il gatto non fa nulla
semplicemente è
.
come un re
Il gatto sta per stare
come ci si stende
davanti al mare
solo per essere lì
distesi e abbandonati
.
E’ un dio dell’ora
indifferente
irraggiungibile
claudio magris |
il
gatto
è una persona seria
il gatto si basta
non finge
e ci sbatte in faccia
i nostri difetti
E' COME DOVREBBE ESSERE
MOLTA
UMANITA'
CONCEDE LA SUA AMICIZIA
PUR RIMANENDO
ISTINTIVO
mauro
corona
 |

I GATTI
SONO PIU' SVEGLI
DEI CANI .
NON POTRAI MAI METTERE
OTTO GATTI
A TIRARE UNA SLITTA
SULLA NEVE
JEFF VALDEZ |
I don’t know why I’m so crazy about cats
I like how they are soft and warm, and
individualistic, kind of like me
.
Mi piace leggere - Mi piace ascoltare musica E mi
piacciono i gatti
Al momento non ne ho Ma se mentre passeggio vedo
un gatto sono felice
Haruki Murakami
|
|
home
GATTIGATTIGATTIGATTI
A_MICI GATTIGATTIGATTIGATTIGATTI | |
|