arundhati roy
* pity the nation that has to silence its writers * There is really no such thing as the 'voiceless' There are only the deliberately silenced or the preferably unheard
https://youtu.be/qY9NWD10guU - Noam Chomsky on Democracy's Endgame with Arundhati Roy
trying to write fiction again
* globalizzazione&pluriversalismo roy arundhati hans magnus enzensberger noam chomsky zygmunt bauman
Il sistema collasserà
se ci rifiutiamo di comprare quello che ci
vogliono vendere - le loro idee, la loro versione della storia, le loro
guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. The system will collapse if we refuse to buy what they are selling their ideas their version of history their wars their weapons their notion of inevitability Remember this We be many and they be few They need us more than we need them Another world is not only possible She is on her way On a quiet day I can hear her breathing . ... To call someone 'anti-American', indeed, to be anti-American, (or for that matter anti-Indian, or anti-Timbuktuan) is not just racist, it's a failure of the imagination. An inability to see the world in terms other than those that the establishment has set out for you: If you're not a Bushie you're a Taliban. If you don't love us, you hate us. If you're not Good you're Evil. If you're not with us, you're with the terrorists. war talk - An Ordinary Person's Guide to Empire - 2005 en.wikiquote.org .
There’s a kind of
lynching economy also that establishes itself through all this. We live
in an age of mini-massacres . . *
GUERRA E' PACE Le pagine di "Guerra è pace" sono dedicate agli ultimi eventi che hanno sconvolto il mondo intero: l'attacco dell'11 settembre alle Twin Towers di New York e la risposta americana del 7 ottobre. La sua voce forte, polemica, piena di rabbia ma anche di compassione per le vittime, di qualunque bandiera e religione, si leva anche per condannare in modo lucido e documentato i rischi della globalizzazione dell'economia mondiale; della privatizzazione delle risorse energetiche; del divario tra Oriente e Occidente; della guerra nucleare, in cui il nostro nemico sarà la Terra stessa i cui elementi si volgeranno tutti contro di noi. Arundhati Roy sottolinea con forza la necessità a riprendere in mano il proprio futuro . ibs.it - unilibro.it
Escritora nacida en la
región de Kerala, al sur de la India.
Cursó estudios de
arquitectura en la Universidad de Delhi. Pronto empezó a
concretar su vocación literaria, realizando guiones para
películas y series de televisión. En la actualidad vive en Nueva
Delhi. Su primera novela, El dios de las pepueñas cosas,
galardonada con el prestigioso premio Booker de 1997, ha sido ya
traducida a dieciséis idiomas, y ha obtenido el reconocimiento de
la crítica y el aplauso del gran público en los numerosos países
donde se ha publicado. Gracias a esta obra, escrita en inglés,
acabada y madura, culminación sin duda de largos años de oficio
en la sombra, Arundhati Roy se ha situado entre las más firmes
pormesas de la literatura internacional.
epdlp.com
To me the god of small things is the inversion of God
- il dio delle piccole cose
God's a big thing and God's in control. The god
of small things ... whether it's the way the children see things or
whether it's the insect life in the book, or the fish or the
stars - there is a not accepting of what we think of as adult
boundaries. This small activity that goes on is the under life of
the book. All sorts of bou
ndaries are transgressed upon. At the
end of the first chapter I say little events and ordinary things
are just smashed and reconstituted, imbued with new meaning to
become the bleached bones of the story. It's a story that
examines things very closely but also from a very, very distant
point, almost from geological time and you look at it and see a
pattern there. A pattern...of how in these small events and in
these small lives the world intrudes. And because of this,
because of people being unprotected.. the world and the social
machine intrudes into the smallest, deepest core of their being
and changes their life."
postcolonialweb.org
Ammu ebbe un brivido
...
e l’Aria era piena
di Pensieri e di Cose da Dire. Ma in momenti simili vengono
sempre dette solo le Piccole Cose. Le grandi cose si
acquattano dentro, non dette.
il dio delle piccole cose
Arundhati Roy premio per la pace 2004
autrice de "Il dio delle piccole cose" (con cui ha ottenuto il Booker Prize) in
riconoscimento delle sue campagne per i diritti umani e della sua filosofia di
non violenza ... ha difeso il suo
appello agli iracheni ad unirsi alla resistenza, precisando che ciò non
significa impegnarsi in atti di violenza contro le forze di coalizione. "La mia
esortazione è a diventare la resistenza, ad esser parte di una resistenza non
violenta contro un'occupazione molto violenta", ha dichiarato in un'intervista
radio, sottolineando che il termine "resistenza" va ridefinito. "Non possiamo
presumere che resistenza significhi terrorismo, altrimenti faremmo proprio il
gioco degli invasori.
ticinonline
La scrittrice, che
ha vinto il Booker Prize nel 1997 con Il dio delle piccole cose, si è impegnata
nella protesta contro la costruzione della diga nella valle di Narmada, la cui
realizzazione costringerebbe 400.000 persone a lasciare la propria terra
causando un disastro sociale ed ecologico.
erewhon.ticonuno.it
.
Arundhati Roy manifesta
nel suo portamento, nel suo sguardo e nel modo di presentarsi una
grande forza interiore e un aspetto che sembra oscillare tra la
sfrontatezza e una timidezza ben portata. E’ piccola, dimostra
qualche anno di meno dei 42 che ha. Aver recitato una piccola
parte in un film, e aver sostenuto decine di interviste
televisive, le ha lasciato addosso un’abitudine alle telecamere e
il necessario sospetto per il prodotto che ne può uscire.
I movimenti non-violenti hanno bussato alla porta di ogni
istituzione democratica di questo paese per decenni, e sono stati disdegnati e
umiliati. … Viviamo tempi in cui essere inefficaci vuol dire di fatto sostenere
lo status quo
Il coraggio di accusare i
potenti, Stati Uniti in testa, una prosa chiara, un ragionamento
senza involuzioni, la forza delle prove: cosi Arundhati Roy
“sacerdotessa” del Dio delle piccole cose, è diventata la star
dei no-global
comedonchisciotte.net
Elle n’avait rien écrit, puis elle publie un chef d’œuvre,
« Le Dieu des petits riens ». Personne ne la connaissait et les éditeurs, à
Londres, se sont tout de suite livré à des surenchères pour l’obtenir. Son livre
a été publié à des millions d’exemplaires et elle reçoit de Tchécoslovaquie des
lettres de lectrices qui lui disent : c’est mon histoire. Elle brise les tabous,
mais très doucement, de façon magnifique : audace des audaces, un de ses
personnages s’amourache d’un intouchable. Personne n’a été jusque là. Elle est
devenue une militante écologiste, notamment contre les barrages, et ô merveille,
elle écrit un nouveau ROMAN.
I am not an activist
"The only dream
worth having is to dream that you will live while you're alive
and die only when you're dead. To love, to be loved. To never
forget your own insignificance. To never get used to the
unspeakable violence and the vulgar disparity of life around you.
To seek joy in the saddest place. To pursue beauty to its lair.
To never simplify what is complicated or complicate what is
simple. To respect strength, never power. Above all, to watch. To
try and understand. To never look away. And never, never forget."
Arundhati Roy Taken from: Manual For Free
Living Vol. 19 Published by Ten Club - peace.org
-
weroy.org
LA STRADA PER HARSUD - LA MORTE DI UNA CITTA
I
villaggi muoiono di notte. In silenzio. Le città muoiono di
giorno, urlando quando se ne vanno.
Harsud è questo qualcosa.
È letteratura. Teatro. Storia.
the new
american century against the imperium
arundhati roy
siliconeer.com
azadi
- european essay prize 2023 - ' usa
il saggio come una forma di resistenza '
.
THE END OF
IMAGINATION - AR reading .
facebook.com/BBCArtsOnline/videos
- 2020
on Indian
Suffering -
https://lithub.com/arundhati-roy-on-indian-suffering
- 2020
.
IL MIO CUORE SEDIZIOSO
Il
mio cuore sedizioso raccoglie vent'anni dell'opera di Arundhati Roy, un
lungo periodo in cui la scrittrice ha scelto l'inchiesta, il saggio
politico, la testimonianza personale, il resoconto narrativo, come mezzi
per condurre le sue battaglie per la giustizia, i diritti e la libertà
in un contesto che diventava sempre più ostile. Nell'insieme, il volume
traccia una parabola che comincia dalla vittoria del Booker Prize con Il
dio delle piccole cose per finire con l'ultimo romanzo, Il ministero
della suprema felicità: un percorso di vita e di scrittura nel segno
della compassione, della solidarietà e del coraggio.
- Arundhati Roy si domanda se le nostre democrazie,
ormai avvizzite, siano `l'ultimo stadio della razza umana' e spiega
perché questo rischio sia da prendere molto sul serio .
2019
The ministry of utmost happiness
- Il ministero della felicità assoluta - 2017
PRESENTATO DALL'AUTRICE A ROMA - LIBRI COME
- AL PARCO DELLA MUSICA
Come donna e come scrittrice i confini nazionali
non lì accetterò mai, qualunque essi siano .
.
.
Di dove sei ? Cosa fa tuo padre ? eccetera eccetera.
Da sporadici brandelli di conversazione, dedussi che la madre era
una donna sola: il marito l'aveva lasciata, o lei aveva lasciato lui, o
lui era morto; era tutto un po' misterioso. Nessuno
riusciva a inquadrare Tilo.
.
Arundhati Roy ha in comune con autori come García Márquez e Rushdie la
profonda compassione, la magia narrativa, l’umorismo pungente nel
mettere in discussione la nostra percezione di temi come genere,
famiglia, casa, patria, guerra, libertà, amore e morte, in questa sua
tenera e rigorosa esplorazione delle paradossali capacità del genere
umano di esprimere crudeltà e amore.
booklist - guanda.it
.
è la storia di un’umanità
variegata: uomini e donne di ogni età si incontrano e scontrano in
un libro che racconta l’amore e i sentimenti, anche quelli più forti e
incontrollabili.
.
potrà mai esistere un ministero della felicità?
.
www.facebook.com/IBS.it/videos
- INTERVISTA - ibs - 2017
-
copertina ideata dall'autrice
Cose che si possono e non si possono
dire
i fantasmi del capitale
C'è un luogo in India che, più di ogni altro, potrebbe
assurgere a simbolo di una nazione trasformata dal boom degli ultimi decenni,
uno sfacciato monumento alla ricchezza di pochissimi. Il libro parte proprio da
qui, Antilla, la residenza del magnate Mukesh Ambani che, con i suoi ventisette
piani di lusso, è la nuova reggia indiana. Ma la crescita economica non si è
diffusa agli strati più poveri della popolazione; anzi, non ha fatto altro che
acuire discriminazioni e disuguaglianze già presenti nella società. Non si può
restare indifferenti quando Arundhati Roy descrive la guerra in atto per il
possesso della terra nella giungla dell'India centrale sotto assedio, con
trecentocinquantamila persone obbligate ad abbandonare i loro villaggi e
migliaia di suicidi; le decine di migliaia di torturati e i settantamila morti
in Kashmir. E dietro tutto questo si agitano i fantasmi che muovono i grandi
capitali mondiali e manipolano le scelte della politica: le ricche fondazioni
americane, la Banca Mondiale, le ONG. Con la sua inconfondibile penna,
battagliera e avvincente, la Roy ci conduce fin nel cuore autentico dell'India,
illuminando attraverso queste pagine il lato oscuro della democrazia più grande
del mondo.
LA SPERANZA NEL FRATTEMPO
- berger - a.roy
E freddo il 15 settembre 2009 a Torino e il buio è sceso presto. Davanti al
Carignano decine e decine di persone aspettano in fila sotto la pioggia che il
teatro apra le porte. Di lì a poco Arundhati Roy, formidabile scrittrice e
attivista indiana, e John Berger, stupefacente narratore, artista, critico
dell'arte europeo, si incontreranno per ragionare con Maria Nadotti su vari
aspetti del loro lavoro, del loro impegno artistico e civile. Durante la serata
"l'impulso dell'ospitalità" che per Berger sta al cuore della scrittura, il suo
"avvicinarsi alla verità attraverso continui errori e correzioni", si
intrecceranno alla sofferta lucidità con cui Arundhati Roy invita a "guardare a
lungo" per "far vivere la speranza". Questo volumetto, un 'libro parlato'
accompagnato da immagini dell'incontro, è insieme la traccia di un appuntamento
memorabile, un invito e una proposta. L'invito è rivolto a chi quella sera non
era con noi. La proposta è quella di una lettura attenta, appassionata, rivolta
non a consumare parole e pensieri, ma a trasformarli in pazienti, modesti atti
di cambiamento.
unilibro - 2010
L'ATLANTE DEL DESIDERIO
Nel 1907, in India, Amulya si trasferisce con la moglie Kanan da Calcutta in un
paesino di provincia e vi fonda una fabbrica per la produzione di profumi e
medicine naturali. La coppia, pur tra mille difficoltà, riesce ad andare avanti
e, dopo vent’anni, è ormai benestante. Una volta ricco, Amulya si incarica di
provvedere al nipote illegittimo (Mukunda) di uno dei suoi dipendenti; lo
mantiene in orfanotrofio pagandone regolarmente la retta e poi lo accoglie in
casa, facendolo crescere insieme alla nipote, Bakul, rimasta orfana di madre.
Passano gli anni, Mukunda e Bakul diventano grandi e la loro amicizia fraterna
incomincia a trasformarsi in amore. Amulya non approva il legame e allontana
Mukunda. Questi, istruitosi leggendo i libri della signora rimasta vedova che
l’ha assunto come servitore, va a Calcutta e qui riesce subito a fare fortuna.
Quando Mukunda, ormai ricco, torna, il mondo della sua infanzia è scomparso per
sempre. Il rapporto con Bakul però riprende e i due finiscono per realizzare il
loro amore, proprio grazie al fatto che tante cose sono cambiate e che il potere
di veto della famiglia di lei è venuto meno.
feltrinelli
QUANDO ARRIVANO LE CAVALLETTE
In questa raccolta di saggi Arundhati Roy ci aggiorna con acume e coraggio
sull'evolversi di alcune vicende indiane, e non solo, già affrontate in Guida
all'impero per la gente comune e in Lastrana storia dell'assalto al parlamento
indiano, ma prende anche in esame avvenimenti di strettissima attualità, come
gli attentati a Mumbai del novembre 2008, nell'intervento che da il titolo alla
raccolta. Veniamo così informati dei più recenti sviluppi delle vicende seguite
all'assalto al parlamento indiano, ma possiamo anche leggere un aggiornamento
sullo scandalo che a metà 2007 ha coinvolto l'allora presidente della Corte
Suprema indiana, ritiratosi in seguito alle accuse di conflitto d'interessi
relative alla chiusura di attività commerciali in zone residenziali di Delhi. Un
altro intervento prende le mosse dalla questione del genocidio degli armeni per
sviluppare considerazioni di notevole interesse sul legame diretto che secondo
Roy esiste tra genocidi a sfondo nazionalista e sviluppo economico
unilibro
l'impero e il vuoto
temi sulla sua militanza in difesa dei diritti civili ma
anche il suo profilo nel raccontarsi.
la mancanza del padre i viaggi
gli studi il successo.
ibs.it
La Strana storia dell'assalto al Parlamento indiano
vibrano la passione, l'impegno civile e lo spirito
battagliero che ne contraddistinguono da molti anni l'attività di scrittrice.
Cosi come tornano tutti i suoi temi più cari: il prezzo della globalizzazione,
le battaglie per i diritti umani in India e nel mondo, la necessità di un nuovo
ordine planetario
After a 20-Year Hiatus, the Booker Prize-Winning
Novelist Arundhati Roy Returns to Fiction - nytimes
2017
2025
mother mary comes to me - sett 2025 - autobiografico
ansa
2020
AZADI
2019
2017
Il ministero della
felicità assoluta
THE DOCTOR AND THE SAINT
2016
COSE CHE SI POSSONO DIRE E NON DIRE
2015
2014
THE DOCTOR AND THE SAINT
2012
IN MARCIA CON I RIBELLI - lo stato in pezzi - e-book
2010
LA SPERANZA NEL FRATTEMPO
2009
QUANDO ARRIVANO LE CAVALLETTE
2007
La Strana storia dell'assalto al Parlamento indiano
2006
L'impero e il vuoto
2005
2004
Guerra è pace
.
1989. Premio sceneggiatura 37th
National Film Award - restituito
2022. St. Louis Literary Award
-
https://youtu.be/v-SVAFgEd5g
https://youtu.be/N3neHSe1qMQ
2023. european essay prize per libro
azadi
2024. Pen
Pinter Prize '
Per la sua determinazione incrollabile '
.
.
A novel gives a writer the freedom to be
as complicated as she wants
to move through worlds, languages, and time
through societies, communities, and politics
.
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