gli animali di eugenio montale
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IN DIARIO - SATURA - occasioni - BUFERA - QUADERNO DI 4 ANNI - LA CASA DI OLGIATE . . . MONTALE HA SCRITTO VERSI ALLEGORIE METAFORE O INCISI PER ELEFANTI - CANE - pesce pilota - passeri - colombe - gabbiano reale - cerbiatta - leone - muflone - cigno - TARTARUGA - pipistrello - rana - ramarro - scoiattolo - gatto incappucciato - trota - cicala - formica - PAGURO - PESCI RONDINE - TESTUGGINE - anguilla - merli - serpi - Falchetto - FAMIGLIA DI GATTI - martin pescatore - gufo - upupa - piccioni - ghiandaie - gallo cedrone
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il rondone audio lettura EM
raccolto sul marciapiede diario 71 e 72 https://youtu.be/EBxlUy7MsCU - legge EM
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il gallo cedrone dove t'abbatti dopo il breve sparo (la tua voce ribolle rossonero salmì di cielo e terra a lento fuoco) anch'io riparo brucio anch'io nel fosso. chiede aiuto il singulto. era più dolce vivere che affondare in questo magma più facile disfarsi al vento che qui nel limo incrostati sulla fiamma. sento nel petto la tua piaga sotto un grumo d'ala il mio pesante volo tenta un muro e di noi solo rimane qualche piuma sull'ilice brinata. zuffe di nidi, amori, nidi d'uova marmorate divine! ora la gemma delle piante perenni come il bruco luccica al buio, giove è sotterrato. bufera e altro 1940 - 1954 |
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gufo
arremba su la strinata proda
ora divelge
in un buffo. ossi di seppia |
porcospino a pianterreno scoprimmo che al porcospino piaceva la pasta al ragù. veniva a notte alta, lasciavamo il piatto a terra in cucina. teneva i figli infruscati vicino al muro del garage. erano molto piccoli, gomitoli. che fossero poi tanti il guardia sempre alticcio non n’era sicuro. più tardi il riccio fu visto nell’orto dei carabinieri. non c’eravamo accorti di un buco tra i rampicanti. l'opera in versi |
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piccione di un natale metropolitano un vischio fin dall'infanzia sospeso grappolo di fede e di pruina sul tuo lavandino e sullo specchio ovale ch'ora adombrano i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti di ragazzi infilati un po’ alla svelta nella cornice, una caraffa vuota bicchierini di cenere e di bucce le luci di mayfair poi a un crocicchio le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi non più guerra né pace il tardo frullo di un piccione incapace di seguirti sui gradini automatici che ti slittano in giù... la bufera e altro
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merli serpi formiche cicale picchi
meriggiare pallido e assorto ossi di seppia
uccello di mare sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va né sosta mai perché tutte le immagini portano scritto
più in là ! |
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i falchi
sempre troppo lontani dal tuo sguardo |
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ali contr'ali ondanti bianco grigie
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il cavallo io non sono il cavallo di caracalla come benvolio crede non corro il derby non mi cibo di erbe non fui uomo di corsa ma neppure di trotto. tentai di essere un uomo e già era troppo per me - e per lui . diario 71 e 72
nel parco di caserta
si liscia e si contorce occasioni - venus.unive.it |
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l'anguilla
la bufera e altro - silvae
il paguro IL PAGURO NON GUARDA PER IL SOTTILE SE S'INFILA IN UN GUSCIO CHE NON E' IL SUO. MA RESTA UN EREMITA. IL MIO MALE E' CHE SE MI SFILO DAL MIO NON POSSO ENTRARE NEL TUO. DIARIO 71-72
l'estate
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il cagnetto
abitavo al terzo
piano
provo rimorso
per avere schiacciato
vedo un uccello fermo
sulla grondaia
di un gatto sperduto il povero orfanello non s'era ancora inselvatichito se fu scacciato dal condominio perchè non lacerasse les moquettes con gli unghielli me ne ricordo ancora passando per quella via dove accaddero fatti degni di storia ma indegni di memoria. fors'è che qualche briciola voli per conto suo quaderno di quattro anni
accanto ai muri resiste il brivido vivo del gatto bianco che s'indugia all'aperto tra l'arduo fogliame che sfiora la duna e alle tenebre s'impiglia
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diario postumo |
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Satura - Da Montale alla lirica contemporanea
- maria borio Questo saggio offre una lettura originale di Satura sviluppando una stimolante analisi anche in rapporto alla storia della poesia italiana dagli anni Sessanta agli anni Settanta. Interessante la parte in cui si fa un confronto con la poesia americana. Il testo presuppone una buona conoscenza di Montale ed è consigliabile agli studiosi e agli amanti della poesia inmondadori.it - 2013 Tra i libri più significativi della storia della poesia si riconoscono alcune raccolte rivoluzionarie per le intuizioni e il messaggio che contengono e per il valore di classico che hanno assunto nel tempo. Queste raccolte sono i testimoni di una storia di forme che senza la loro presenza spesso non potrebbe svilupparsi. Non rappresentano solo chiavi di lettura importanti per il percorso poetico dei singoli autori, ma anche per analizzare l’evoluzione dei testi letterari. Satura è un libro fondamentale per la poesia italiana: può essere studiato non solo secondo gli aspetti intrinseci che caratterizzano la fisionomia dello stile tardo di Montale, ma anche come lente diacritica attraverso cui osservare, da una prospettiva di straniamento, il mutare delle forme nella lirica del secondo Novecento. Uso la formula poesia-ponte per descrivere l’aspetto di Satura che ritengo più significativo, ossia la possibilità di analizzare la raccolta in virtù della sua condizione interstiziale, legata al ruolo che il libro ricopre in relazione a tre aspetti chiave : a) lo sviluppo dell’opera montaliana da una prima stagione a una seconda ; b) il cammino di distanziamento della poesia moderna dalla poesia pura; c) il sistema di rapporti e di influssi che intercorrono tra la raccolta, le tendenze affermatesi progressivamente negli anni successivi alla Bufera e quelle che si sviluppano dopo l’uscita di Satura. da prefazione - luigia sorrentino - poesia.blog.rainews24.it - 2013 L’arte è la forma di vita di chi propriamente non vive |
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http://eugeniomontale.xoom.it/ps_riviere.html
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Voce giunta con le folaghe Poiché la via percorsa, se mi volgo, è più lunga del sentiero da capre che mi porta dove ci scioglieremo come cera ed i giunchi fioriti non leniscono il cuore ma le vermene, il sangue dei cimiteri, eccoti fuor dal buio che ti teneva, padre, erto ai barbagli senza scialle e berretto, al sordo fremito che annunciava nell'alba chiatte di minatori dal gran carico semisommerse, nere sull'onde alte. L'ombra che mi accompagna alla tua tomba, vigile e posa sopra un'erma ed ha uno scarto altero della fronte che le schiara gli occhi ardenti e i duri sopraccigli da un suo biocco infantile l'ombra non ha più peso della tua da tanto seppellita, i primi raggi del giorno la trafiggono, farfalle vivaci l'attraversano, la sfiora la sensitiva e non si rattrappisce. L'ombra fidata e il muto che risorge quella che scorporò l'interno fuoco e colui che lunghi anni d'oltretempo (anni per me pesante) disincarnano, si scambiano parole che interito sul margine io non odo: l'una forse ritroverà la forma in cui bruciava amor di Chi la mosse e non di sè ma l'altro sbigottisce e teme che la larva di memoria in cui si scalda ai suoi figli si spenga al nuovo balzo. - Ho pensato per te, ho ricordato per tutti. Ancora questa rupe tu tenta? Sì. la bàttima è la stessa di sempre, il mare che ti univa ai miei lidi da prima che io avessi l'ali non si dissolve. Io le rammento quelle mie prode e pur son giunta con le fòlaghe a distaccarti dalle tue. Memoria non è peccato fin che giova. Dopo è letargo di talpe, abiezione che funghisce su sè ... - Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante in un mezzo che respinge le mie mani, e il respiro mi si rompe nel punto dilatato, nella fossa che circonda lo scatto del ricordo. Così si svela prima di legarsi a immagini, a parole, oscuro senso reminiscente, il vuoto inabitato che occupammo e che attende fin ch'è tempo di colmarsi di noi, di ritrovarci ... la bufera - parte quinta - silvae |
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