wisława szymborska

welcome szymborska     

 

SZYMBORSKA    1  -  1A  -  1B  -   2  -  3

 

 

curriculum vitae

Wislawa Szymborska in una composizione intitolata "Scrivere il curriculum vitae" suggeriva: "Scrivi come se non parlassi mai con te stesso. E ti evitassi. Sorvola su cani gatti e uccelli cianfrusaglie del passato amici e sogni.    " Per avere cosa in cambio? Per ottenere cosa? La Szymborska concludeva così: "Cosa si sente? Il fragore delle macchine che triturano la carta".    

kataweb 

pangea.news/wislawa-szymborska-consigli-scrittura

 

 

SCRIVERE IL CURRICULUM 

Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
vista con granello di sabbia

C

U

R

R

I

C

U

L

U

M



V

I

T

A

E

Curriculum Vitae

Que faut-il ?
Il faut écrire une requête
et joindre son curriculum vitae.
Quelle que soit la longueur de la vie,
le c.v. se doit d'être court.
On est prié d'être succinct et de trier les faits
Transformer les paysages en adresses
Et les vagues souvenirs en dates fixes.
De toutes les amours, suffit le conjugal,
parmi les enfants, rien que les vraies naissances.
Qui te connaît, pas qui tu connais.
Les voyages si à l'étranger.
Appartenance à quoi sans pourquoi.
Distinctions sans à quel titre.
Ecris comme si tu ne t'étais jamais parlé,
comme si tu te tenais à distance.
Passe sous silence chiens, chats, oiseaux
Souvenirs de pacotille, amis et rêves.
Prix plutôt que valeur
Titre plutôt que teneur.
Pointure de chaussures plutôt qu'où il va
celui pour lequel tu passes.
Joindre une photo avec une oreille bien visible.
C'est sa forme qui compte, pas ce qu'elle entend.
Et qu'est-ce qu'elle entend ?
Le ronflement des machines à broyer du papier.



writing a CURRICULUM

WHAT must you do?
You must submit an application
and enclose a Curriculum Vitae.
Regardless of how long your life is,
the Curriculum Vitae should be short.
Be concise, select facts.
Change landscape into addresses and
vague memories into fixed dates.
Of all your loves, mention only the marital,
and of the children, only those who were born.
It is more important who knows you
than whom you know.
Travels - only if abroad.
Affiliations - to what not why.
Awards - but not for what.
Write as if you never talked with yourself,
as if you looked at yourself from afar.
Omit dogs, cats and birds,
mementos, friends, dreams.
State price rather than value,
title rather than content.
Shoe size, not where one is going;
the one you are supposed to be.
Enclose a photo with one ear showing.
What counts is its shape, not what it hears.
What does it hear?
The clatter of machinery that shreds paper.
 Grazyna Drabik  -   Austin Flint
inwardboundpoetry.blogspot.it


PISANIE ŻYCIORYSU

Co trzeba?
Trzeba napisać podanie,
a do podania dołączyć życiorys.
Bez względu na długość życia
życiorys powinien być krótki.
Obowiązuje zwięzłość i selekcja faktów.
Zamiana krajobrazów na adresy
i chwiejnych wspomnień w nieruchome daty.
Z wszystkich miłości starczy ślubna,
a z dzieci tylko urodzone.
Ważniejsze, kto cię zna, niż kogo znasz.
Podróże tylko jeśli zagraniczne.
Przynależność do czego, ale nie dlaczego.
Odznaczenia bez za co.
Pisz tak, jakbyś z sobą nigdy nie rozmawiał
i omijał z daleka.
Pomiń milczeniem psy, koty i ptaki,
pamiątkowe rupiecie, przyjaciół i sny.
Raczej cena niż wartość
i tytuł niż treść.
Raczej już numer butów, niż dokąd on idzie,
ten za kogo uchodzisz.
Do tego fotografia z odsłoniętym uchem.
Liczy się jego kształt, nie to, co słychać.
Co słychać?
Łomot maszyn, które mielą papier.

szymborska-wislawa.e-wierszyki.com

 

 

fotografia

dell'11 settembre

 

Sono saltati giù dai piani in fiamme
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto .


La fotografia li ha fissati vivi
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra .


Ognuno è ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto .


C'è abbastanza tempo
perché si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.


Restano ancora nella sfera dell'aria
nell'ambito di luoghi
che si sono appena aperti .


Solo due cose posso fare per loro
descrivere quel volo
e non aggiungere l'ultima frase .

2002

 

 .

Photograph from September 11

They jumped

from the burning floors
one, two, a few more
higher, lower.

The photograph halted them

in life
and now keeps them
above the earth toward the earth.

Each is still complete
with a particular face
and blood well hidden.

There’s enough time
for hair to come loose
for keys and coins
to fall from pockets.

They’re still within the air’s reach
within the compass of places
that have just now opened.

I can do only two things for the
m
describe this flight
and not add a last line.

 

https://youtu.be/OqKefnTPx5M   -   legge WS

 

Il giorno dopo
senza di noi


La mattinata
si preannuncia fredda e nebbiosa.
In arrivo da ovest
nuvole cariche di pioggia.
Prevista scarsa visibilità.
Fondo stradale scivoloso.
Gradualmente durante la giornata
per effetto di un carico
d’alta pressione da nord
sono possibili schiarite locali.
Tuttavia con vento forte
e d’intensità variabile
potranno verificarsi temporali.
Nel corso della notte
rasserenamento
su quasi tutto il paese
solo a sud-est
non sono escluse precipitazioni.
Temperatura in notevole diminuzione
pressione atmosferica in aumento.
La giornata seguente
si preannuncia soleggiata
anche se a quelli che sono ancora vivi
continuerà a essere utile l’ombrello.

 

 

 

 

 

discorso all'ufficio oggetti smarriti
vecchie fotografie, volti fra la folla, alberi, nuvole, prati, torrenti, un'ombra sul muro, un ombrello smarrito, un telefono...    

dvd.it

posta letteraria     come diventare o non diventare scrittore

leggendo queste critiche s'impara molto, e sopratutto si capisce che si può vivere anche senza scrivere, oppure volendo persistere, si può scrivere anche senza voler essere pubblicati.   

steppa.net

ogni raccontino andrebbe trascritto almeno cinque volte. Con l’occasione ricordo che Cechov trascriveva i suoi testi sette volte, e Thomas Mann li correggeva cinque volte - nel frattempo avevano inventato la macchina da scrivere .

WS

 

gli parlo di tutto ciò che vuole

delle formiche morenti d'amore

sotto la costellazione del soffione

gli giuro che una rosa bianca

se viene spruzzata di vino canta

taccuino d´amore

 



Sotto una piccola stella

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti
se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo
che mi sfugge a ogni istante.

Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi
per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni
se dormo alle cinque del mattino.

Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti,
se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto
per le quattro gambe del tavolo.

Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza,
se tiro via fili dal tuo strascico.

Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finchè vivo niente mi giustifica,
perchè io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito
parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.

2017

amore a prima vista  1954-2001 - postumo

2016

COME VIVERE IN MODO PIU CONFORTEVOLE - POSTUMO

2015

Map -  Collected and Last Poems - postumo

2014

black song - postumo - canzone nera 2022

2012

basta

2010

due punti. qui.

2009

la gioia di scrivere - TUTTE LE POESIE

la fine e l'inizio

2008

OPERE

2007

OK ?

2006

nulla due volte

due punti

letture facoltative

grande numero

2005

sale

appello allo yeti

2004
Attimo
Discorso all'Ufficio oggetti smarriti

2003
Uno spasso
Ogni caso

2002
Posta letteraria

Taccuino d'amore

1998
La fine e l'inizio

Vista con granello di sabbia

Gente sul ponte

 

 

 

 

In  ' due punti. Qui '  Szymborska dice che ci sono argomenti sopra i quali deve scrivere senza dilungarsi molto 'perché il tempo stringe'.
nello scrivere questo libro pensava alla morte?
Per me la vita è un’avventura con la data di scadenza. Quando andavo a scuola morì una maestra ed ebbi coscienza della morte come qualcosa di naturale.    Ad 86 anni la penso allo stesso modo di quando ne avevo 8.
e questo influisce sulla sua scrittura?
Io non scrivo sulla morte. È un argomento molto semplice da trattare scrivendo poesie. E non è vero che essa abbia un potere illimitato. Non ottiene tutto quello che vuole e quando lo vuole. È anche vero peraltro che ci sono poesie interessantissime sulla morte ma in generale è facile scriverle perché stuzzica sentimenti ed emozioni facili, la tenerezza e tutto il resto.
... la politica sta massacrando il linguaggio?
Lo ha fatto sempre. Il linguaggio dei politici serve solitamente per nascondere e non per esprimere pensieri. Però non vale la pena tentare di convincere alcuni politici ad essere sinceri: può darsi che non abbiano niente da nascondere.
... e cosa fa quando scrive?
Poiché non ho molto talento, ho bisogno di un silenzio di vari giorni: senza chiamate, senza visite. Conosco pittori che possono lavorare mentre fanno conversazione. In poesia questo è assolutamente impossibile. Pensavo che dopo aver preso il Nobel, queste abitudini si potessero modificare, ma invece non è stato così.
e i  suoi collages?
Mi sono inventata queste cartoline illustrate proprio perché tutti potessero ricevere qualcosa di personale senza che io dovessi scrivere. Abbiamo terminato?
... 
linnio accorroni - minimaetmoralia.it - 2010

 

 

 

Szymborska lavorò sempre sulla metrica

amava usare anche la rima, con una selezione del lessico che apriva al colloquiale, ma mai scontato.    Le sue immagini, le piccole allegorie, lavoravano, come abbiamo visto, su quelli che chiamò "tranelli logici" delle parole, mai casuali.      "Il mondo è stupefacente" disse ancora a Stoccolma ma non perché fatto di cose che si discostano dalla vita - spiegava - ma perché la vita stessa lo è, così come le cose che abbiamo da sempre davanti agli occhi  .
mario de santis - repubblica.it - 2019

 

 

 

 

wislawa szymborska
Wislawa Szymborska was born in Kornik in Western Poland on 2 July 1923. Since 1931 she has been living in Krakow, where during 1945-1948 she studied Polish Literature and Sociology at the Jagiellonian University. Szymborska made her début in March 1945 with a poem "Szukam slowa" (I am Looking for a Word) in the daily "Dziennik Polski".
During 1953-1981 she worked as poetry editor and columnist in the Kraków literary weekly "Zycie Literackie" where the series of her essays "Lektury nadobowiazkowe" appeared (the series has been renewed lately in the addition to "Gazeta Wyborcza"-"Gazeta o Ksiazkach"). The collection "Lektury nadobowiazkowe" was published in the form of a book four times.
Szymborska has published 16 collections of poetry: Dlatego zyjemy (1952), Pytania zadawane sobie (1954), Wolanie do Yeti (1957), Sól (1962), Wiersze wybrane (1964), Poezje wybrane (1967), Sto pociech (1967), Poezje (1970), Wszelki wypadek (1972), Wybór wierszy (1973), Tarsjusz i inne wiersze (1976), Wielka liczba (1976), Poezje wybrane II (1983), Ludzie na moscie (1986). Koniec i poczatek (1993, 1996), Widok z ziarnkiem piasku. 102 wiersze (1996) . Wislawa Szymborska has also translated French poetry.
Her poems have been translated (and published in book form) in English, German, Swedish, Italian, Danish, Hebrew, Hungarian, Czech, Slovakian, Serbo-Croatian, ROMANian, Bulgarian and other languages. They have also been published in many foreign anthologies of Polish poetry.
Wislawa Szymborska is the Goethe Prize winner (1991) and Herder Prize winner (1995). She has a degree of Honorary Doctor of Letters of Poznan University (1995). In 1996 she received the Polish PEN Club prize.

poetseers.org

nobelprize.org/prizes/szymborska/biographical

facebook.com/Wislawa.Szymborska/videos

poetarumsilva.com/dattiloscritto-ritrovato

 

Qualunque cosa sia l’ispirazione   nasce da un continuo  ' Non lo so '

la prima frase è sempre la più difficile

whatever inspiration is, it's born from a continuous 'I don't know'  ...  that is why I value that little phrase 'I don't know' so highly .

It's small, but it flies on mighty wings .  

it expands our lives to include spaces within us as well as the outer expanses in which our tiny earth hangs suspended ...

poets, if they're genuine, must always keep repeating 'I don't know'

...

 

lecture  1996
In un discorso, pare, la prima frase è sempre la più difficile.

E dunque l’ho già alle mie spalle … Ma sento che anche le frasi successive saranno difficili, la terza, la sesta, la decima, fino all’ultima, perché devo parlare della poesia.

Su questo argomento mi sono pronunciata di rado, quasi mai. E sempre accompagnata dalla convinzione di non farlo nel migliore dei modi. Per questo il mio discorso non sarà troppo lungo. Ogni imperfezione è più facile da sopportare se la si serve a piccole dosi.
Il poeta odierno è scettico e diffidente anche – e forse soprattutto – nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta – quasi se ne vergognasse un po’.   Ma nella nostra epoca chiassosa è molto più facile ammettere i propri difetti, se si presentano bene, e molto più difficile le proprie qualità, perché sono più nascoste, e noi stessi non ne siamo convinti fino in fondo
In questionari o in conversazioni occasionali, quando il poeta deve necessariamente definire la propria occupazione, egli indica un genere “letterato” o nomina l’altro lavoro da lui svolto. La notizia di avere a che fare con un poeta viene accolta dagli impiegati o dai passeggeri che sono con lui sull’autobus con una leggera incredulità e inquietudine, Suppongo che anche un filosofo susciti un eguale imbarazzo. Egli si trova tuttavia in una situazione migliore, perché per lo più ha la possibilità di abbellire il proprio mestiere con un qualche titolo scientifico, Professore di filosofia – suona molto più serio   ...

lapoesiaelospirito.wordpress.com

https://youtu.be/Ya8mjOCoG9Y

 

 

'  A Mozart of poetry  '
for poetry that with ironic precision allows the historical and biological context to come to light in fragments of human reality
fb/nobelprize

https://youtu.be/M5XQYPfib1k 

 

NOBEL LECTURE 1996

But my answer is this :  inspiration is not the exclusive privilege of poets or artists .  There is, there has been, there will always be, a certain group of people whom inspiration visits .   It’s made up of all those who’ve consciously chosen their calling and do their job with love and imagination .  It may include doctors, teachers, gardeners - I could list a hundred more professions .  Their work becomes one continuous adventure as long as they manage to keep discovering new challenges in it .   Difficulties and setbacks never quell their curiosity .

...

... All sorts of torturers, dictators, fanatics, and demagogues struggling for power they “know.”   They know, and whatever they know is enough for them once and for all. They don’t want to find out about anything else, since that might diminish their arguments’ force. And any knowledge that doesn’t lead to new questions quickly dies out: it fails to maintain the temperature required for sustaining life. In the most extreme cases, cases well know from ancient and modern history, it even poses a lethal threat to society.
This is why I value that little phrase, “I don’t know” so highly. It’s small, but it flies on mighty wings. It expands our lives to include the spaces within us as well as those outer expanses in which our tiny Earth hangs suspended ...

...

I'm old-fashioned and think that reading books is the most glorious pastime that humankind has yet devised .

nobelprize.org/nobel_prizes/1996/szymborska-lecture

 

 

Il mondo   qualunque cosa noi ne pensiamo

spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte a esso, amareggiati dalla sua indifferenza alle sofferenze individuali  -  di uomini, animali, e forse piante, perché chi ci dà la certezza che le piante siano esenti dalla sofferenza ? -  qualunque cosa noi pensiamo dei suoi spazi trapassati dalle radiazioni delle stelle, stelle intorno a cui si sono già cominciati a scoprire pianeti ( già morti ? Ancora morti ? ), qualunque cosa pensiamo di questo smisurato teatro, per cui abbiamo sì il biglietto d’ingresso ma con una validità ridicolmente breve, limitata dalle due date categoriche, qualunque cosa ancora noi pensassimo di questo mondo .  

esso è stupefacente.

...

Ho menzionato l’ispirazione

Alla domanda su cosa essa sia, ammesso che esista, i poeti contemporanei danno risposte evasive .   Non perché non abbiano mai sentito il beneficio di tale impulso interiore .   Il motivo è un altro .   

Non è facile spiegare a qualcuno qualcosa che noi stessi non capiamo  .   It's not easy to explain something to someone that you don't understand yourself .
Anch’io talvolta, di fronte a questa domanda, eludo la sostanza della cosa .   Ma rispondo così: l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere .   C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia .   Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni .  Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove .    Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno .   Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante 'non so' .

Di persone così non ce ne sono molte. La maggioranza degli abitanti di questa terra lavora per procurasi da vivere, lavora perché deve.    Non sono essi a scegliersi il lavoro per passione, sono le circostanze della vita che scelgono per loro.    Un lavoro non amato, un lavoro che annoia, apprezzato solo perché comunque non a tutti accessibile, è una delle più grandi sventure umane.    E nulla lascia presagire che i prossimi secoli apporteranno in questo campo un qualche felice cambiamento.    Posso dire pertanto che se è vero che tolgo ai poeti il monopolio dell’ispirazione, li colloco comunque nel ristretto gruppo degli eletti dalla sorte.

...

Per questo apprezzo tanto due piccole paroline: 'non so'.   Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra … Anche il poeta, se è vero poeta, deve ripetere di continuo a se stesso “non so”.     Con ogni sua opera cerca di dare una risposta, ma non appena ha finito di scrivere già lo invade il dubbio e comincia a rendersi conto che si tratta d'una risposta provvisoria e del tutto insufficiente.
discorso premio nobel  - 7 dicembre 1996 

Granted, in daily speech, where we don’t stop to consider every word, we all use phrases like 'the ordinary world' 'ordinary life' 'the ordinary course of events' . But in the language of poetry, where every word is weighted, nothing is usual or normal. Not a single stone and not a single cloud about it. Not a single day and not a single night after it. And above all, not a single existence, not anyone’s existence in this world.
nobel lecture 1996
In 1996 Szymborska reflected on her earliest forays into poetry ..
I was always writing little poems. I even made some money on my first little poems. I wrote them at home and when my father liked one of my poems – and it always had to be witty with none of those lyrical confessions – he would take out his purse and pay me.

alena aniskiewicz -
http://culture.pl/en/article/9-secret-sides-of-szymborska  - 2014

 

 

Wislawa Szymborska -  Polonaise

"D'accord, dans notre language courant, qui ne s'interroge pas sur chaque mot qu'il emploie, nous disons tous : "vie ordinaire", "monde ordinaire", "ordre normal des choses". Mais dans la langue de la poésie, où chaque mot est soigneusement pesé, rien n'est jamais ordinaire ni normal. Pas une pierre, pas un nuage au-dessus. Pas un jour, et pas une nuit après. Et, par dessus tout, pas une quelconque existence en ce monde.   

Discours prononcé le 7 décembre 1996 à Stockholm

Granted, in daily speech, where we don't stop to consider every word, we all use phrases like "the ordinary world "ordinary life "the ordinary course of events"... But in the language of poetry, where every word is weighed, nothing is usual or normal. Not a single stone and not a single cloud above it. Not a single day and not a single night after it. And above all, not a single existence, not anyone's existence in this world.
It looks like poets will always have their work cut out for them.

koikadit.net  -  autori

 

 

Wisława Szymborska è una poetessa e saggista polacca, nata a Bnin (oggi Kórnik) nei pressi di Poznań il 2 luglio 1923. MUORE A CRACOVIA NEL 2012.

Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca vivente. In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita che rivaleggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa, nonostante in un'occasione Szymborska abbia ironicamente osservato, nella poesia intitolata Ad alcuni piace la poesia (Niektorzy lubią poezje), che la poesia piace a non più di due persone su mille.
Szymborska utilizza espedienti retorici quali l'ironia, il paradosso, la contraddizione e la litote, per illustrare i temi filosofici e le ossessioni sottostanti. Szymborska è una miniaturista, le cui poesie compatte spesso evocano ampi enigmi esistenziali. Benché molte delle sue poesie siano lunghe una pagina appena, esse toccano spesso argomenti di respiro etico che riflettono sulla condizione delle persone, sia come individui che come membri della società umana. Lo stile di Szymborska si caratterizza per l'introspezione intellettuale, l'arguzia e la succinta ed elegante scelta delle parole.

it.wikipedia.org

 

 

Informal, unpretentious, full of common sense, shrewd insight and wry humor  -  all ably  captured in Clare Cavanagh's fine translation - Szymborska's sketches have a matter-of-fact  ease and simplicity that will win the hearts of readers and the envy of other writers who know how hard it can be to achieve such grace.

arlindo-correia.com

 

 

Wislawa Szymborska ITINERANTE  IN ITALIA  -  2007 PREMIO PAU AL TRADUTTORE

Istituto Polacco di Roma e  Biblioteca Europea  -  consegna a Pietro Marchesani traduttore ufficiale della poetessa in Italia  ...  DEL premio ''PAU'' Accademia polacca di arti e scienze -  per meriti alla cultura.
adnkronos

Quali sono le principali difficoltà di traduzione che ha incontrato affrontando i testi della Szymborska?

La Szymborska dietro a questa semplicità nasconde una sapienza linguistica e letteraria straordinaria. Usa una lingua molto colloquiale che sembra apparentemente facile e semplice, e invece è il risultato di una costruzione estremamente complessa: fraseologismi, strutture sintattiche di un certo tipo, talvolta anche neologismi, uso di proverbi di cui, per esempio, riprende una parte o un elemento, o prende due proverbi e li mescola insieme, gli da' un nuovo senso, pur mantenendo entrambi i segmenti dell’insieme, un rimando ai significati originari e, quindi, si tratta di una poesia di una complessità estrema per il traduttore. E’ veramente difficile da tradurre, come tutta la poesia del resto - pietro marchesani
letteratura.rai.it

PIETRO MARCHESANI MUORE A 69 ANNI IL 29 NOVEMBRE 2011

www.raicultura.it/Pietro-Marchesani-tradurre-Wislawa-Szymborska

railibro.rai.it

https://youtu.be/gVnb3XXw9Hg  - meeting wislawa - 2011

 

 

 

 

wislawa szymborska

Escritora y premio Nobel polaca, considerada una de las voces más originales de la poesía contemporánea de su país. Nació en un pueblo de la provincia de Pozman, pero se trasladó, junto con su familia, en 1931, a Cracovia, lugar al que siempre ha estado ligada. Su primer libro publicado fue Busco la palabra (1945), pero no empezó a conseguir reconocimiento literario hasta la aparición, en 1952, de su poemario Por eso vivimos, que fue seguido de Preguntas planteadas a una misma (1954), ambos en la línea historicista propia del realismo socialista imperante en ese momento, fruto de su admiración por el poeta ruso Vladimir Maiakovski y del rechazo a los horrores de la ocupación nazi en Polonia. A partir de 1956, se desarrolla en Polonia, como en otros países del área soviética, un sentimiento nacionalista en el que participan activamente muchos intelectuales que buscan una vía para condenar y superar todo lo que fue el periodo stalinista. Szymborska opta por una reflexión personal e intimista que le devuelva un equilibrio espiritual. En esta línea escribe Llamada a Yeti (1957) que es un ajuste de cuentas con su propio dogmatismo anterior. La crítica vio en el Yeti a Iósiv Stalin. Le siguen Sal (1962), en la que se plantea la vida humana como parte de todo un proceso universal, escrita con un fino humor y sobriedad; y después, Cien consuelos (1967), Gran número (1976), Gente en el puente (1986) y Fin y principio (1993), en los que ya aparece perfilado su estilo intimista, irónico, paisajístico y existencialista. La obra de Wislawa Szymborska está considerada como una lírica impregnada de duda metódica con claras intenciones éticas, al estilo del poeta español Antonio Machado; da la casualidad que también como él, se sirve de versos cortos, estrofas clásicas y léxico común, y con estos elementos consigue unos poemas de gran hondura y fuerza. Por el conjunto de su obra, que no es muy numerosa, recibió en 1996, el Premio Nobel de Literatura...

epdlp.com

ritratto di tullio pericoli  -  2012


 

 

la sorpresa? un sentimento da nobel
UNA DELLE MIE ULTIME poesie si intitola Le Nuvole. Le nuvole sono una cosa talmente meravigliosa, un fenomeno talmente magnifico, che si dovrebbe scrivere di loro. Sono un eterno happening che si svolge in cielo, uno spettacolo assoluto. È qualcosa di inesauribile in quanto a forme e idee. Provate a immaginarvi il mondo senza nuvole.

Con questo invito, Wislawa Szymborska, recente premio Nobel per la letteratura, ha terminato una delle sue rare dichiarazioni alla stampa.
Investita da innumerevoli richieste dopo il riconoscimento dell'Accademia svedese, la poetessa polacca si è ritratta spaventata, cortese ma decisa a non seguire le lusinghe della fama. Per questo l'intervista pubblicata giorni fa dal quotidiano spagnolo «El Pais» (da cui è stata tratta la nostra citazione) è un documento di indubbio interesse. In verità, almeno a prima vista, il testo può apparire deludente, in quanto la Szymborska continua a barricarsi dietro dichiarazioni generiche o evasive.
Verso la conclusione, tuttavia, qualcosa cambia, e la sua dolce, ostinata difesa lascia trapelare un'aperta confessione: «Più vivo, più mi sorprendo. Anzi, non mi sono sorpresa tanto nemmeno quando avevo vent'anni. La sorpresa è una categoria importante, e Montaigne fu il primo ad insegnarmelo; sorpresa davanti al mondo, davanti alla varietà del mondo. Nessuno include mai la curiosità tra i sentimenti, e credo sia un errore. La sorpresa è un sentimento vero e proprio, e crea il materiale per la poesia».
L'analisi della nozione di sorpresa potrebbe portare lontano. Già ai primi del Novecento, per esempio, il Futurismo italiano cercò di indurre negli spettatori un violento scarto emotivo. Trasformando il teatro di varietà in «teatro dello stupore», la sua azione tendeva a realizzare una brutale frattura di ogni aspettativa. Ma il Dadaismo svizzero e francese si spingerà ancora più oltre, come si legge in questa affermazione di Tristan Tzara: «Le contrazioni ellittiche impiegate da Dada avevano lo scopo di produrre una specie di choc emotivo (...). Anche Apollinaire aveva parlato della sorpresa come di un fattore essenziale alla poesia. La differenza sta nel fatto che, con il Dadaismo, essa si trasformerà in scandalo e provocazione».  Ben più complesso risulterà l'esame del concetto di choc elaborato da Walter Benjamin, il quale, pur tenendo ben presente l'esperienza dadaista, si concentrerà soprattutto sul pensiero di Baudelaire. Ma è facile vedere che la Szymborska non appartiene a questa tradizione del Moderno. La sua riflessione sul tema della sorpresa, che ha per soggetto l'artista più il pubblico, può essere piuttosto riportata a quella di un poeta italiano altrettanto discreto e appartato, altrettanto incantato dal reale, altrettanto pervaso da un sentimento di muta, mite religiosità. 

mclink.it

Nuvole
Dovrei essere molto veloce
nel descrivere le nuvole –
già dopo una frazione di secondo
non sono più quelle, stanno diventando altre.
La loro caratteristica è
non ripetersi mai
in forme, sfumature, pose, disposizione.
Non gravate dalla memoria di nulla,
si librano senza sforzo sui fatti.
Ma quali testimoni di alcunché –
si disperdono all’istante da tutte le parti.
In confronto alle nuvole
la vita sembra solida,
pressoché duratura e quasi eterna.
Di fronte alle nuvole
perfino un sasso sembra un fratello
su cui si può contare,
loro invece sono solo cugine lontane e volubili.
Gli uomini esistano pure, se vogliono,
e poi uno dopo l’altro muoiano,
loro, le nuvole, non hanno niente a che vedere
con tutta questa faccenda
molto strana.
Al di sopra di tutta la tua vita
e della mia, ancora incompleta,
sfilano fastose così come già sfilavano.
Non devono insieme a noi morire,
né devono essere viste per fluttuare.


Siamo molto cortesi
l'uno con l'altro
diciamo che è bello incontrarsi dopo anni.

Le nostre tigri bevono latte.
I nostri sparvieri vanno a piedi.
I nostri squali affogano nell'acqua.
I nostri lupi sbadigliano alla gabbia aperta.

Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi
le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.
I pipistrelli già da tanto
sono volati via dai nostri capelli.

Ci fermiamo a metà della frase,
senza scampo sorridenti.
La nostra gente
non sa parlarsi.


un incontro inatteso
da sale 1962 - la gioia di scrivere
tutte le poesie 1945 - 2009

 

*

 

01.02.2012  CRACOVIA

88 ANNI  -  MUORE PER CANCRO AL POLMONE.

nel 1962  AVEVA SCRITTO  IL SUO EPITAFFIO

*

Qui giace come virgola antiquata
l'autrice di qualche poesia.
La terra l'ha degnata
dell'eterno riposo
sebbene la defunta
dai gruppi letterari
stesse ben distante.
E anche sulla tomba
di meglio non c'è niente
di queste poche rime
d'un gufo e la bardana.
Estrai dalla borsa
il tuo personal passante
e sulla sorte di Szymborska
medita un istante.

epitaffio

 

 

. LA POESIA NASCE DAL SILENZIO

 

. At the very beginning of my creative life I loved humanity.

I wanted to do something good for mankind.

Soon I understood that it isn’t possible to save mankind.


wislawa szymborska con la madre - fb/ws - 2015

 

 

La sua poesia, in apparenza semplicissima, è in realtà insidiosa, niente affatto tranquillizzante.  Antiplatonica, non crede in un mondo immutabile delle idee, anzi ad ogni verso ne svela l’inganno. La nostra esistenza, scrive, «è benvenuto e addio in un solo sguardo»: ci salva la meraviglia davanti alla realtà, il poter dire «tutto è mio, niente mi appartiene». Nel passaggio stretto della vita c’è una possibilità: la bellezza che va oltre il male, oltre la fine - ingiusta - della vita stessa. Sempre nel discorso del Nobel, aveva evocato l’intero universo, con le sue distanze abissali, le stelle infinitamente lontane, i pianeti «già morti o ancora morti», per ricordare che «il nostro stupore esiste per se stesso e non deriva da alcun paragone con alcunché, e poi perché il mondo, qualunque cosa ne pensiamo, questo smisurato mondo è stupefacente».
Si è parlato per lei di una sorta di «addomesticamento della morte». Una delle sue metafore preferite è quella delle nuvole, eternamente mutevoli e imprevedibili.
«Non c’è vita che possa essere immortale se non per un momento».
Parla del presente, tutto il resto è ipotesi, ricostruita dal passato o proiettata sul futuro. E lo fa con una dolcezza ironica.

mario baudino - lastampa.it - larepubblica.it - tgcom -  nytimes.com - 2012

 

 

Elegia di Viaggio
Tutto è mio, niente mi appartiene
nessuna proprietà per la memoria

e mio finché guardo.
Dee appena ricordate, già incerte
delle proprie teste.

Della città di Samokov solo la pioggia
nient’altro che la pioggia.

Parigi dal Louvre fino all’unghia
si vela d’una cateratta.

Del boulevard Saint-Martin restano scalini
e vanno in dissolvenza.

Nient’altro che un ponte e mezzo
della Leningrado dei ponti.

Povera Uppsala
con un briciolo della grande cattedrale.

Sciagurato ballerino di Sofia
corpo senza volto.

Ora il suo viso senza occhi
ora i suoi occhi senza pupille

ora le pupille di un gatto.
L’aquila del Caucaso volteggia
sulla ricostruzione d’una forra

l’oro falso del sole
e le pietre finte.
Tutto è mio, niente mi appartiene
nessuna proprietà per la memoria
e mio finché guardo.
Innumerevoli, inafferrabili
ma distinti fino alla fibra

al granello di sabbia, alla goccia d’acqua
- paesaggi.
Neppure un filo d’erba
conserverò visibile.

Benvenuto e addio
in un solo sguardo.
Per l’eccesso e per la mancanza
un solo movimento del collo.

la fine e l'inizio - 1993

 

Una bimbetta tira la tovaglia
È da più d'un anno che si è al mondo
e a questo mondo non tutto è stato studiato
e messo sotto controllo.
Ora sono sotto esame le cose
che non possono muoversi da sole.
Bisogna aiutarle a farlo
spostare, spingere
prenderle da dove sono e trasportarle.
Non tutte lo vogliono, ad esempio l'armadio
la credenza, le inflessibili pareti, il tavolo.
Ma la tovaglia sul tavolo ostinato
-  se afferrata bene per gli orli  -
manifesta già la volontà di viaggiare.
E sulla tovaglia i bicchieri, i piattini
la brocchetta con il latte, i cucchiaini,
la scodella

addirittura tremano per la voglia.
È interessante
quale movimento sceglieranno
quando ormai vacilleranno sul bordo :
un viaggio lungo il soffitto ?
un volo intorno alla lampada ?
un salto sul davanzale e da lì sull'albero ?
Il signor Newton non ha ancora nulla
a che fare con questo

Guardi pure dal cielo e agiti le braccia.
Questo esperimento deve essere fatto.
E lo sarà.

nulla di ordinario_su ws - michał rusinek 
attimo_opere_2008 - trad pietro marchesani

 

 

 

 

 

 

chiamata in causa dalla stampa sarebbe rea di aver nascosto le proprie poesie dedicate a Lenin alla morte di Stalin.      la poetessa non ha occultato la passata appartenenza al partito fino al 1966 né sepolto le raccolte poetiche del periodo stalinista conservate in molte biblioteche polacche.
Appartenevo alla generazione che credeva. Io credevo. Quando ho smesso di credere ho smesso di scrivere quelle poesie  -  1991 -   sono citate nelle  biografie e  introduzioni del traduttore Pietro Marchesani  e  dal Web  .  dopo il Nobel è stata criticata da molti in Polonia .  

NULLA DI ' NUOVO ' QUINDI .         Szymborska  -  una scrittrice schiva che non amava pronunciarsi in dichiarazioni pubbliche .            la poesia che segue -  da 'appello allo yeti'  -  è una  autocritica del coinvolgimento politico e morale sotto lo stalinismo in particolare della sua partecipazione insieme ad  altri intellettuali ad una campagna di stampa contro alcuni sacerdoti polacchi accusati di spionaggio in un processo farsa nel 1953 .

ellisse.altervista.org/ - 2012

youtube.com/watch - ricordo di pietro marchesani

 

 

 

 

 

Riabilitazione
Mi valgo del diritto dell’immaginazione
e per la prima volta in vita evoco i morti
scruto i loro volti   ascolto i loro passi
benché sappia che chi è morto   lo è per sempre.
E’ tempo di prendersi la testa fra le mani
e dirle  Povero Yorick  dov’è la tua ignoranza
la tua cieca fiducia  l’innocenza
il tuo s’aggiusterà   l’equilibrio di spirito
tra la verità verificata e quella no ?
Li credevo traditori  indegni dei nomi
poiché l’erbaccia irride i loro tumuli ignoti
e i corvi fanno il verso  e il nevischio schernisce
- e invece  Yorick erano falsi testimoni.
L’eternità dei morti dura
finché con la memoria viene pagata.
Valuta instabile. Non passa ora
che qualcuno non l’abbia perduta.
Oggi in materia sono più colta
essa può essere concessa e poi tolta.
Chi traditore fu chiamato – questi
insieme al nome sia dannato.
Il potere sui morti a noi dato
esige piatti bilanciati
e che non di notte si sia giudicati
e che il giudice non sia nudo.
La terra ribolle – e sono loro  già terra
si alzano zolla a zolla  manciata su manciata
escono dal silenzio  tornano ai loro nomi
alla memoria del popolo   a lauri e applausi.
Dov’è il mio potere sulle parole ?
Parole cadute sul fondo di una lacrima
solo parole che non possono risuscitarli
descrizione morta come una vecchia fotografia .
Neppure a un mezzo respiro so destarli
io   Sisifo  incatenato all’inferno della poesia .
Vengono a noi. E duri come il diamante
tagliano silenziosi le vetrine
dall’esterno rilucenti
le finestre di alloggetti accoglienti
gli occhiali rosa   i cervelli   i cuori di vetro .

 

 



MUSEO
CI SONO PIATTI, MA NON APPETITO
FEDI, MA NON SCAMBIEVOLE AMORE
DA ALMENO TRECENTO ANNI .
C’È IL VENTAGLIO - E I ROSSORI ?
C’È LA SPADA - DOV’È L’IRA ?
E IL LIUTO, NON UN SUONO ALL’IMBRUNIRE .
IN MANCANZA DI ETERNITÀ HANNO AMMASSATO
DIECIMILA COSE VECCHIE .
UN CUSTODE AMMUFFITO DORME BEATO
CON I BAFFI CHINI SULLA VETRINA .
METALLI, CRETA, UNA PIUMA D’UCCELLO
TRIONFANO IN SILENZIO NEL TEMPO .
RIDE SOLO LA SPILLA D’UNA EGIZIANA RIDARELLA .
LA CORONA È DURATA PIÙ DELLA TESTA .
LA MANO HA PERSO CONTRO IL GUANTO .
LA SCARPA DESTRA HA SCONFITTO IL PIEDE .
QUANTO A ME, CREDETE, SONO VIVA .
LA GARA COL VESTITO NON SI ARRESTA .
E LUI QUANTA TENACIA MI DIMOSTRA !
VORREBBE VIVER PIÙ DELLA MIA VITA !
1962

Esperimento
Come un cortometraggio prima del film,
in cui gli attori facevano del loro meglio
per commuovermi, e anche farmi ridere
fu proiettato un interessante esperimento con una testa.
La testa
un attimo prima era ancora attaccata al -
adesso era mozzata,
ognuno poteva vedere che non aveva tronco.
Dal collo pendevano i tubi di una macchina
grazie alla quale il sangue circolava ancora.
La testa
stava bene.
Senza segni di dolore o almeno di sorpresa
seguiva con gli occhi il movimento d'una pila .
Drizzava le orecchie al suono di un campanello .
Col naso umido sapeva distinguere
il profumo del lardo dal nulla inodore
e leccandosi le labbra con evidente piacere
salivava in omaggio alla fisiologia.
Una fedele testa di cane
una affettuosa testa di cane
quando veniva carezzata, socchiudeva gli occhi
convinta di essere ancora parte di un tutto
che piega il dorso se lisciato
e dimena la coda.
Ho pensato alla felicità e ho avuto paura .
Perché se la vita fosse tutta qui
la testa
era felice .

.

 

 

Attimo

Cammino sul pendio d’una collina verde .
Erba, tra l’erba fiori
come in un quadretto per bambini .
Il cielo annebbiato, già tinto d’azzurro .
La vista si distende in silenzio sui colli intorno .
Come se qui mai ci fossero stati cambriano e siluriano
rocce ringhianti l’una all’altra
abissi gonfiati
notti fiammeggianti
e giorni nei turbini dell’oscurità .
Come se di qua non fossero passate pianure
in preda a febbri maligne
brividi glaciali .
Come se solo altrove fossero ribolliti i mari
e si fossero rotte le sponde degli orizzonti .
Sono le nove e trenta, ora locale .
Tutto è al suo posto e in garbata concordia .
Nella valletta un piccolo torrente in quanto tale .
Un sentiero in forma di sentiero da sempre a sempre .
Un bosco dal sembiante di bosco pei secoli dei secoli, amen
e in alto uccelli in volo nel ruolo di uccelli in volo .
Fin dove si stende la vista, qui regna l'attimo .
Uno di quegli attimi terreni
che sono pregati di durare .

 

 

 



 


Non l’ho mai incontrata.  

viveva completamente ritirata.  Era una stupenda originale poetessa.  La sua perdita mi ha reso triste.  

Nessuno scandalo per le poesie giovanili filo-staliniste tornate a circolare contro la volontà della Nobel polacca.

CHARLES SIMIC

 

 

RAI3 - CHE TEMPO CHE FA 2012  - FABIO FAZIO - SAVIANO PARLA DI POESIA - OMAGGIO ALLA POETESSA WISLAWA SZYMBORSKA

www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a6f9e086-d46c-4b1d-a8e7-3380560a4d50.html#p=

 

Cimitero di Rakowicki

www.radio3.rai.it/dl/radio3

www.rainews.it/articoli/2022/02/dieci-anni-senza-wisawa-szymborska-la-poetessa-dellinno-alla-vita-nonostante-tutto

 

*

 

Szymborska's Will Calls for New Literary Prize
According to Michal Rusinek, Szymborska's personal secretary, the Nobel Prize-winning poet had called for the establishment of a foundation, among the tasks of which would be to facilitate the creation of a new literary prize.
The nature of the prize was not illustrated in Szymborska's will. The foundation, which will assume care of Szymborska's papers and possessions, will be responsible for determining the type of prize and to whom it might be given.

prize reporter - pw.org - 2012

 

 

 

BASTA

Wystarczy - basta - ULTIMA RACCOLTA DELLA SIGNORA DELLA POESIA
Mappa e Reciprocità sono le due ultime poesie di Szymborska, su cui ha lavorato fino a pochi giorni prima di morire. ... pubblicate con il titolo Wystarczy - "Basta così" o "È sufficiente".
il libro contiene 13 poesie precedentemente pubblicate e le copie di alcune inedite, scritte a mano.
Vi sono condensate le caratteristiche della sua poesia: la vitalità e la leggerezza, la serietà e la profondità, il coinvolgimento nelle cose della vita e un autoironico distacco. La poetessa ha composto anche collages, limericks e altri fantasiosi testi tra cui brevi prose da lei chiamate "Origliature", raccolti nelle Filastrocche per bambini grandi e piccini.

giovanna tommassucci - ricerca.repubblica.it - poesia.blog.rainews24.it - 2012

 

 


 

 

 

 

C'è chi
meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel trita_documenti
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più
perché dietro quell’attimo

sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna mi passa.

basta così

 

 

 

 

La memoria finalmente

ha quel che cercava.
Si è trovata mia madre, mi è apparso mio padre.
Ho sognato per loro un tavolo, due sedie. Si sono seduti.
Erano miei di nuovo e per me di nuovo vivi.
Sono balenati con le due lampade del viso
all'imbrunire, come a Rembrandt.
Solo ora posso dire
in quanti sogni hanno vagato, in quante resse
li tiravo fuori da sotto le ruote
in quante agonie da quante mani mi scivolavano.
Recisi – ricrescevano di traverso.
L'assurdità li costringeva alle mascherate.
Che importa se non potevano soffrirne fuori di me
se ne soffrivano in me.
La turba sognata mi ha sentito chiamare «mamma»
qualcosa che saltellava pigolando su un ramo.
E si è riso del fiocco sulla testa di mio padre.
Mi risvegliavo con vergogna.
E infine
una notte normale
da un venerdì qualsiasi a un sabato
mi sono arrivati così come li volevo.
Mi apparivano in sogno, ma come liberi da sogni
obbedienti solo a se stessi e a null'altro.
Nel fondo del quadro si erano spente tutte le possibilità
ai casi è mancata la forma necessaria.
Solo loro splendevano belli, perché somiglianti.
Mi apparivano a lungo, a lungo e felicemente.
Mi sono svegliata. Ho aperto gli occhi.
Ho toccato il mondo come una cornice intagliata.

.

calcolo elegiaco
Quanti di quelli che ho conosciuto
( se davvero li ho conosciuti )
uomini, donne
( se la divisione resta valida )
hanno varcato questa soglia
(se è una soglia )
hanno attraversato questo ponte
( se può chiamarsi ponte )
Quanti dopo una vita più o meno lunga
( se per loro fa ancora differenza )
buona, perchè è cominciata
cattiva, perchè è finita
( se non preferiscono dire il contrario )
si sono trovati sull’altra sponda
( se si sono trovati e se l’altra sponda esiste )
Non mi è data certezza
della loro sorte ulteriore
(sempre che sia una sorte comune
e ancora una sorte )
Hanno tutto
( se la parola non è riduttiva )
dietro di sè
( se non davanti a sè )
Quanti di loro sono saltati dal tempo in corso
e svaniscono sempre più mesti in lontananza
( se ci si fida della prospettiva )
Quanti
( se la domanda ha senso,
se si può arrivare alla somma finale
prima che chi conta aggiunga se stesso )
sono caduti nel più profondo dei sonni
( se non ce n’è di più profondi )
Arrivederci .
A domani .
Al prossimo incontro.
Questo non vogliono più
( se non vogliono )  ripeterlo .
Rimessi a un infinito
( se non diverso )  silenzio .
Intenti solo a quello
( se solo a quello )
a cui li costringe l’assenza .

 

 

 

 

 


.

 

.

welcome szymborska   

 

SZYMBORSKA    1  -  1A  -  1B  -   2  -  3

 

 

 

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