Маяковск vladimir vladimirovič majakovskij maïakovski mayakovsky ий Владимир Владимирович pagina tre
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la figlia di vladimir majakovskij patricia j. thompson 1926 Yelena Vladimirovna Mayakovska
Professor Patricia Thompson daughter of the poet Vladimir Mayakovsky received a medal for distinguished service at the "Descendants of Famous Russians" conference in Moscow July 6-9, 2008. The first-of-its-kind event was sponsored by the Russian State Department.
ce que je regrette c'est que mon père après sa mort ait été dévoré par le mythe Maïakovski. on en oublie l'homme.
Vous signez aussi Elena Vladimirovna Maïakovskia. Y a-t-il eu une reconnaissance officielle ?
J.Thompson
: Pas vraiment, mais
personne ne me conteste ce droit et je n'use de ce nom
qu'auprès des Russes, des
Géorgiens,
des Arméniens... et dans le milieu intellectuel.
En Amérique, je reste Pat.
Votre activité civique, vos livres
sont ceux d'une féministe.
Elle est unique la fille de
Maïakovski
" Avant sa fin, pourtant, Lili Brik entreprit des recherches. " Pourquoi,
je me le demande. Et pourquoi pas plus tôt, quand elle aurait pu nous
aider, surtout ma mère, qui luttait pour m’éduquer dans un pays où nous
étions de nouveaux venus. "
De son père, Patricia J.
Thompson se rappelle une ombre immense penchée sur elle,
Lili Brik
(soeur d’Elsa Triolet et compagne officielle du poète,
NDLR), Patricia J. Thompson ne la porte pas dans son cour. Ma foi, elle
a ses raisons. Elle voit en elle une aventurière qui réclamait sans
cesse de l’argent à Maïakovski. " Et puis, note-t-elle avec malice, elle
a plus tard épousé un général du KGB. " Avant sa fin, pourtant, Lili
Brik entreprit des recherches. " Pourquoi, je me le demande. Et pourquoi pas plus tôt, quand elle aurait pu nous aider, surtout ma mère, qui
luttait pour m’éduquer dans un pays où nous étions de nouveaux venus. "
humanite.fr
JP Leonardini
russie.net
- france-cei.com
Elly Jones - Elizabeth Petrovna Siebert -
Elisavetta Zibert.
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Tower Award
2004 october 26
I love my father. I love
the Russian people.
Non sto semplicemente dicendo di essere la figlia di Majakovskij - posso provarlo con tutti i documenti
87 anni - professore emerito - 22 libri pubblicati
Quando e come sua madre le ha detto chi era suo
padre?
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On the November 4, Russia celebrates the Day of National Unity, the day which is supposed to heal the wounds caused by the great split of the country - the split caused by the 1917 Russian Revolution. As a result of this catastrophe many Russians found refuge abroad. Others devoted their talent to a new, Soviet Russia. One of them was the great Russian poet Vladimir Mayakovsky. Were talking today with his daughter, born in the U.S., Patricia Thompson. https://youtu.be/QRj9oE9fBrw - 2008
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How
wonderful to sit in my father's office with my son -- his grandson -- to
sit in his chair, and to touch his desk, even though its assortment of
artist's and writer's tools are under glass.
I saw it all through a
curtain of tears. I felt his presence through these few material remains.
My feelings were overwhelming
...
If
you like, I'll be furious flesh elemental
Russian President Vladimir Putin received copies of "Mayakovsky in Manhattan" in Russian and English from Dr. Thompson on opening night of the RUSSIA ! exhibit at the Guggenheim Museum in New York - October 2005. Dr. Thompson discussed Mayakovsky's New York poems at the Brooklyn Public Library - April 2005 and she accepted the Tower Award in her father's memory at the Russian American Cultural Festival in New York City in November 2004 . mayakovskya.com - 2005 |
AMERICA QUANDO SI DICE "America", si pensa a New York, agli zii d'America, ai mustang, ai Coolidge e agli altri accessori degli Stati Uniti del Nord America. È strano, ma vero. È strano, perché di Americhe ce ne sono tre: Settentrionale, Centrale e Meridionale. Gli U.S.N.A. non occupano neppure tutta l'America Settentrionale e - guarda un po' - hanno confiscato, usurpato e arrogato a sé il nome di tutte le Americhe. È vero, perché gli Stati Uniti si sono attribuiti il diritto di chiamarsi America con la forza, le dreadnoughts e i dollari, terrorizzando le vicine repubbliche e colonie. Nei soli tre mesi del mio breve soggiorno gli americani hanno brandito il pugno di ferro sotto il naso dei messicani, colpevoli di aver progettato la nazionalizzazione del loro inalienabile sottosuolo; hanno sguinzagliato battaglioni a sostegno di un certo governo abbattuto dal popolo venezuelano; hanno lasciato intendere inequivocabilmente all'Inghilterra che se non paga i debiti, potrebbe scricchiolare il granaio canadese; con i francesi hanno fatto la stessa cosa e, alla vigilia della conferenza sul rimborso dei debiti da essi contratti, prima hanno inviato i loro piloti in Marocco per aiutare i francesi, poi li hanno richiamati per considerazioni umanitarie, diventando improvvisamente filomarocchini. Tradotto in russo tutto ciò significa: tira fuori i soldi e avrai i piloti. Lo sapevano tutti che America e U.S.N.A. sono la stessa cosa, ma Coolidge ha ufficializzato l'affare con uno dei suoi ultimi decreti, definendo se stesso e solo se stesso americano. Non sono servite a nulla le urla di protesta di parecchie decine di repubbliche e persino degli altri Stati Uniti che formano l'America (per esempio gli Stati Uniti del Messico). La parola "America" è dunque definitivamente annessa. Cosa si nasconde dietro quella parola? Che cos'è l'America, cosa sono la nazione americana, lo spirito americano? Io ho visto l'America solo dal finestrino del treno. Ma non è poco per un paese come l'America, che è attraversato in lungo e in largo da linee ferroviarie disposte in fila per quattro, per dieci, per quindici. E dietro queste linee altre linee, oblique, di altre compagnie ferroviarie. Non esiste un orario unico, poiché lo scopo principale di queste linee non è il soddisfacimento degli interessi dei passeggeri, ma il dollaro, la concorrenza con l'industriale vicino. Perciò, quando acquisti un biglietto in una stazione di una grande città, tu non sei affatto sicuro che questo sia il mezzo più rapido, economico e comodo di collegamento fra le città che t'interessano. Tanto più che tutti i treni sono insieme espressi, diretti e rapidi. Un treno impiega trentadue ore da Chicago a New York, un altro ventiquattro, un altro ancora venti. Eppure si chiamano tutti espressi. Sugli espressi i viaggiatori infilano il biglietto dietro la fascia del cappello. È più comodo. Non bisogna cercarlo nervosamente all'arrivo del controllore, che con il solito gesto tende la mano al cappello e si stupisce oltremodo se non vi trova il titolo di viaggio. Se prendi il vagone letto, che in America è molto rinomato essendo a parere unanime il più confortevole e comodo, tutti i tuoi principi organizzativi saranno sconvolti in due riprese, al mattino e alla sera, da un tramestio stupido e assurdo. Alle nove di sera cominciano a smontare il vagone diurno, tirano giù le tavole ribaltabili, sistemano il letto, fissano le aste di ferro, infilano gli anelli delle tendine, incastrano le barriere di ferro con grande frastuono. Tutte queste calcolate manovre si effettuano con il treno in marcia e alla fine, lungo il vagone, si ricavano dall'uno e dall'altro lato venti cuccette disposte su due piani e chiuse da apposite tendine. Al centro resta uno stretto passaggio, anzi una vera e propria fessura. Per poter passare durante la sistemazione dei letti, occorre compiere autentici giochi di prestigio con i posteriori di due inservienti negri infilati fino al collo nelle cuccette abbassate. Ne giri uno, lo fai ritrarre fin quasi nella piattaforma del vagone (in due è impossibile passare, specialmente se in mezzo c'è pure la scaletta per salire al secondo piano), cambi posto con lui e finalmente rientri di nuovo nel vagone. Spogliandoti trattieni trepidante le tendine che vorrebbero aprirsi, onde evitare esclamazioni indignate di organizzatrici sessantenni di qualche associazione di giovani cristiane, che si stanno svestendo nella cuccetta di fronte. Durante le operazioni ti dimentichi di ritrarre completamente i piedi nudi che sporgono dalla tendina e il negro ti passa dondolando sui calli con i suoi cinque pud di peso, accompagnato dalle tue maledizioni. Alle nove del mattino comincia il baccanale dello smontaggio, per riportare il vagone al suo "aspetto diurno". ... america Viaggiare mi è necessario. Il contatto con le cose vive per me sostituisce quasi del tutto la lettura. pag 13 IO AMO NEW YORK nei giorni lavorativi, nei giorni feriali d'autunno. pag 44 tecalibri.altervista.org |