vladimir vladimirovič majakovskij maïakovski mayakovsky
Маяковский Владимир Владимирович
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instead of a letter
invece di una lettera
lilička !
Il fumo del tabacco ha roso l'aria.
puoi concedere tregua.
per la gloria e il denaro 26.5.1916 pietrogrado - poesie |
Лиличка ! Liličhka !
in my sleeve.
plea for rest.
and with whom.
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Prologo - a piena voce - FLAUTO DI VERTEBRE
A VOI TUTTE
CHE PIACETE O SIETE PIACIUTE
CHE CONSERVATE ICONE NELL'ANTRO DELL'ANIMA
COME COPPA DI VINO IN UN BRINDISI
LEVO IL CRANIO RICOLMO DI CANTI.
SEMPRE PIÙ SPESSO MI CHIEDO
SE NON SIA MEGLIO METTER IL PUNTO
D'UN PROIETTILE ALLA MIA SORTE.
OGGI DARÒ
IN OGNI CASO
UN CONCERTO D'ADDIO.
MEMORIA !
RADUNA NELLA SALA DEL CERVELLO
LE SCHIERE INESAURIBILI DELLE AMATE.
DA UN OCCHIO ALL'ALTRO EFFONDI IL SORRISO.
D'ANTICHE NOZZE TRAVESTI LA NOTTE.
DI CORPO IN CORPO
EFFONDETE LA GIOIA.
CHE NESSUNO DIMENTICHI UNA SIMILE NOTTE.
OGGI IO SUONERÒ IL FLAUTO
SULLA MIA COLONNA VERTEBRALE.
1
MIGLIA DI STRADE I MIEI PASSI CALPESTANO.
DOVE ANDRÒ A NASCONDERE IL MIO INFERNO ?
DA QUALE HOFFMANN CELESTE
SEI STATA CONCEPITA
MALEDETTA ?
SONO ANGUSTE LE STRADE PER UNA TEMPESTA DI GIOIA.
GENTE ADORNA LA FESTA SENZA POSA ATTINGEVA.
PENSO.
I PENSIERI, GRUMI DI SANGUE
INFERMI E RAPPRESI STRISCIANO VIA DAL CRANIO.
IO
TAUMATURGO DI OGNI TRIPUDIO
NON HO CON CHI ANDARE ALLA FESTA.
CADRÒ DI SCHIANTO, SUPINO
SFRACELLANDOMI IL CAPO DALLE PIETRE DEL NEVSKIJ !
HO BESTEMMIATO.
HO URLATO CHE DIO NON ESISTE
E LUI HA TRATTO DAL FONDO DELL'INFERNO
UNA DONNA CHE FAREBBE TREMARE UNA MONTAGNA
E MI HA COMANDATO
AMALA !
DIO È SODDISFATTO.
NELL'ERTA SOTTO IL CIELO
UN UOMO TORMENTATO S'È INSELVATICHITO E SPANTO.
DIO SI STROPICCIA LE MANI.
DIO PENSA
ASPETTA VLADIMIR !
L'HA ESCOGITATO LUI, LUI
PER NON FARMI SCOPRIRE IL TUO MISTERO
DI DARTI UN MARITO
VERO
E DI PORRE SUL PIANOFORTE NOTE UMANE.
SE FURTIVO M'ACCOSTASSI ALLA SOGLIA DELLA TUA ALCOVA
PER FAR LA CROCE SULLA NOSTRA COPERTE
LO SO
SI SENTIREBBE PUZZO DI LANA BRUCIATA
E FUMO SULFUREO SI LEVEREBBE DALLA CARNE DEL DIAVOLO.
MA INVECE FINO ALL'ALBA
L'ORRORE CHE TU FOSSI CONDOTTA AD AMARE
M'HA SCONVOLTO
E LE MIE GRIDA
HO SFACCETTATO IN VERSI
GIOIELLIERE GIÀ IN PREDA ALLA FOLLIA.
GIOCARE A CARTE!
SCIACQUARE
NEL VINO LA RAUCA GOLA DEL CUORE !
NON HO BISOGNO DI TE !
NON VOGLIO !
NON IMPORTA
LO SO
CHE CREPERÒ FRA BREVE.
SE È VERO CHE ESISTI
O DIO
O MIO DIO
SE HAI INTESSUTO IL TAPPETO DI STELLE
SE QUESTO TORMENTO
MOLTIPLICATO OGNI GIORNO
È, SIGNORE, UNA PROVA MANDATA GIÙ DA TE
INDOSSA LA TOGA DEL GIUDICE.
ASPETTA LA MIA VISITA.
SONO PUNTUALE
NON TARDERÒ D'UN GIORNO.
ASCOLTA
ALTISSIMO INQUISITORE !
SERRERÒ LA BOCCA.
NON UDIRANNO UN GRIDO
DALLE LABBRA MORSE.
LEGAMI ALLE COMETE
COME ALLE CODE DEI CAVALLI
TRASCINAMI
SQUARCIANDOMI SULLE PUNTE DELLE STELLE.
OPPURE
QUANDO L'ANIMA MIA SLOGGERÀ
PER VENIRE AL TUO TRIBUNALE
ACCIGLIANDOTI OTTUSAMENTE
COME UNA FORCA
DISTENDI LA VIA LATTEA
E SUBITO IMPICCAMI COME UN CRIMINALE.
FA QUELLO CHE TI PARE.
SQUARTAMI SE VUOI.
IO STESSO GIUSTO TI LAVERÒ LE MANI.
PERÒ
ASCOLTA !
PORTATI VIA LA MALEDETTA
CHE M'HAI COMANDATO D'AMARE !
MIGLIA DI STRADE I MIEI PASSI CALPESTANO.
DOVE ANDRÒ A NASCONDERE IL MIO INFERNO ?
DA QUALE HOFFMANN CELESTE
SEI STATA CONCEPITA
MALEDETTA?
2
IL CIELO
FUMOSO, IMMEMORE D'AZZURRO,
E LE NUBI A BRANDELLI COME PROFUGHI
RISCHIARERÒ NELL'ALBA DEL MIO ULTIMO AMORE
VIVIDO COME L'INCARNATO D'UN TISICO.
LA MIA GIOIA RICOPRIRÀ IL RUGGITO
DELL'AMMASSO, DIMENTICO
DEL TEPORE DOMESTICO.
USCITE DALLE TRINCEE.
COMBATTERETE DOPO.
ANCHE SE DURA LA BATTAGLIA,
UBRIACA DI SANGUE E VACILLANTE COME BACCO
LE PAROLE D'AMORE NON SONO VANE.
CARI TEDESCHI !
IO SO
CHE AVETE SUL LABBRO
LA MARGHERITA DI GOETHE.
MUORE IL FRANCESE
SULLA BAIONETTA SORRIDENDO
CON UN SORRISO SI SCHIANTA L'AVIATORE FERITO
SE RICORDA
IL BACIO DELLA TUA BOCCA
TRAVIATA.
MA A ME CHE IMPORTA
DELLA ROSEA POLPA
CHE I SECOLI MASTICHERANNO ?
OGGI STENDETEVI AD ALTRI PIEDI !
CANTO TE
IMBELLETTATA
FULVA.
FORSE DI QUESTI GIORNI
ORRENDI COME AGUZZE BAIONETTE
QUANDO I SECOLI AVRANNO CANUTA LA BARBA
RESTEREMO SOLTANTO
TU
ED IO
CHE T'INSEGUIRÒ DI CITTÀ IN CITTÀ.
SARAI MANDATA DI LÀ DAL MARE
TI CELERAI NEL COVO DELLA NOTTE
TI BACERÒ ATTRAVERSO LA NEBBIA DI LONDRA
CON LE LABBRA DI FUOCO DEI LAMPIONI.
IN LENTE CAROVANE PERCORRERAI I TORRIDI DESERTI
DOVE STANNO LEONI IN AGGUATO
PER TE
SOTTO LA POLVERE, STRAPPATA DAL VENTO
SARÀ UN SAHARA LA MIA GUANCIA ARDENTE.
CON UN SORRISO SULLE LABBRA GUARDAMI
VEDRAI
CHE TORERO IO SONO !
E D'IMPROVVISO
GETTERÒ SUL TUO PALCO LA MIA GELOSIA
COME L'OCCHIO MORENTE DEL TORO.
SE PORTANDO IL TUO PASSO DISTRATTO SUL PONTE
PENSERAI
CHE TI STA BENE LAGGIÙ,
SARÒ IO
SOTTO IL PONTE LA CORRENTE DELLA SENNA,
E TI CHIAMERÒ
DIGRIGNANDO I PUTRIDI DENTI.
CON UN ALTRO INCENDIERAI NEL FUOCO DEI CAVALLI
STRELKA O SOKOLNIKI.
IO STARÒ IN ALTO A FARTI SOFFRIRE
CON UN'IGNUDA LUNA IN ATTESA.
SONO FORTE
AVRANNO BISOGNO DI ME
E MI ORDINERANNO
MUORI IN BATTAGLIA !
IL TUO NOME
SARÀ L'ULTIMO
RAPPRESO SUL MIO LABBRO
LACERATO DAL PROIETTILE.
FINIRÒ SUL TRONO ?
O A SANT'ELENA ?
DOMINATI I FLUTTI TEMPESTOSI DELLA VITA
SARÒ UGUALMENTE CANDIDATO
AL REGNO DELL'UNIVERSO
E AL LAVORO FORZATO.
SE È MIO DESTINO D'ESSERE RE
IL TUO VISO
ORDINERÒ DI CONIARE AL MIO POPOLO
NELL'ORO VIVO DELLE MIE MONETE !
O LAGGIÙ
DOVE SI SCOLORA IL MONDO NELLA TUNDRA
DOVE TRAFFICA IL FIUME COL VENTO DEL NORD
SUL FERRO GRAFFIERÒ IL TUO NOME LILIA
E LE CATENE BACERÒ NEL BUIO DELLA GALERA.
ASCOLTATE, IMMEMORI DELL'AZZURRO DEL CIELO
IRSUTI
COME BESTIE FEROCI.
AL MONDO FORSE
QUESTO ULTIMO AMORE
È UN'ALBA VIVIDA COME INCARNATO DI UN TISICO
3
SCORDERÒ L'ANNO LA DATA IL GIORNO.
MI CHIUDERÒ SOLO CON UN FOGLIO DI CARTA.
AVVERATI, MAGIA SOVRUMANA
DELLE PAROLE ILLUMINATE DI PIANTO !
OGGI, APPENA ENTRATO NELLA TUA CASA
MI SONO SENTITO
A DISAGIO.
TU CELAVI QUALCOSA NELL'ABITO DI SETA
E S'EFFONDEVA NELL'ARIA UN PROFUMO D'INCENSO.
SEI FELICE ?
HAI RISPOSTO UN FREDDO
' MOLTO '
L'INQUIETUDINE HA ROTTO L'ARGINE DELLA RAGIONE.
ACCUMULO DISPERAZIONE, NEL DELIRIO DELLA FEBBRE.
ASCOLTA
TANTO NON CI RIESCI
A CELARE IL CADAVERE.
SCAGLIAMI IN VISO LA PAROLA TERRIBILE.
OGNI TUO MUSCOLO URLA
LO STESSO
COME IN UN MEGAFONO
È MORTO È MORTO È MORTO.
NO
RISPONDI.
NON MENTIRE !
- COME FARÒ A TORNARE INDIETRO COSÌ ? -
COME DUE TOMBE
TI SI SCAVANO GLI OCCHI NEL VISO.
LE DUE FOSSE SI INABISSANO.
NON SE NE VEDE IL FONDO.
MI SEMBRA
DI CROLLARE DAL PALCO
DEI GIORNI.
COME UNA FUNE, HO TESO L'ANIMA SUL PRECIPIZIO
E VI HO FATTO L'EQUILIBRISTA, GIOCOLIERE DI PAROLE.
LO SO
ORMAI L'HA CONSUNTO L'AMORE.
DA TANTI SEGNI INDOVINO LA NOIA.
FAMMI TORNARE GIOVANE NELL'ANIMA.
LA GIOIA DEL CORPO FA DI NUOVO CONOSCERE AL CUORE.
LO SO
PER UNA DONNA SEMPRE SI PAGA.
NON FA NIENTE
SE INTANTO
NON TI VESTIRÒ CON L'ELEGANTE ABITO DI PARIGI
MA SOLTANTO COL FUMO DELLA SIGARETTA.
IL MIO AMORE
COME UN APOSTOLO D'ETÀ REMOTE
DIFFONDERÒ PER MILLE E MILLE STRADE.
DA SECOLI È PRONTA PER TE UNA CORONA
OVE SONO INCASTONATE LE MIE PAROLE
ARCOBALENO DI SPASIMI.
COME FECERO VINCERE PIRRO
GLI ELEFANTI CON PASSI DI DUE QUINTALI
COSÌ IO HO SCONVOLTO IL TUO CERVELLO
COL PASSO DEL GENIO.
INVANO.
NON POTRÒ PIEGARTI
GIOISCI
GIOISCI
D'AVERMI FINITO !
ORA È TALE L'ANGOSCIA CHE DESIDERO
SOLTANTO FUGGIRE AL CANALE
E IL CAPO CACCIARE NELL'ACQUA DIGRIGNANTE.
MI HAI OFFERTO LE LABBRA.
CON QUANTA INDIFFERENZA.
LE HO SFIORATE E M'HANNO GHIACCIATO.
M'È PARSO DI BACIARE IN PENITENZA
UN MONASTERO INTAGLIATO NELLA FREDDA PIETRA.
HANNO SBATTUTO
LA PORTA.
È ENTRATO LUI
RORIDO DELLA GAIEZZA DELLE STRADE.
IO
CON UN GEMITO MI SONO SPEZZATO IN DUE.
GLI HO GRIDATO
VA BENE !
ME NE ANDRÒ !
VA BENE !
RIMARRÀ TUA.
RICOPRILA DI STRACCI
LE SETE APPESANTISCONO LE SUE TIMIDE ALI.
BADA CHE NON S'INVOLI.
APPENDILE AL COLLO
COME UNA PIETRA COLLANE DI PERLE !
OH QUESTA
CHE NOTTE !
HO SPREMUTO A NON FINIRE LA MIA DISPERAZIONE.
AL MIO PIANTO E AL MIO RISO
IL MUSO DELLA STANZA D'È TORTO IN UNA SMORFIA D'ORRORE.
E COME UNA VISIONE SORSE A TE IL SUO SEMBIANTE
SUL SUO TAPPETO EFFONDEVI L'AURORA DEI TUOI OCCHI,
QUASI IN SOGNO EVOCASSE UN NUOVO BJALIK
UN'ABBAGLIANTE REGINA DELL'EBRAICA SION.
NEL TORMENTO HO PIEGATO I GINOCCHI
DINANZI A COLEI CHE NON È PIÙ MIA.
A MIO PARAGONE
RE ALBERTO
ARRESOSI CON TUTTE LE SUE FORTEZZE
È UN FESTEGGIATO RICOLMO DI REGALI.
INDORATEVI AL SOLE FIORI ED ERBE !
DILAGATE IN PRIMAVERA
VITA DI TUTTI GLI ELEMENTI !
IO UN SOLO VELENO DESIDERIO
BERE E BERE SEMPRE VERSI.
TU CHE HAI SACCHEGGIATO IL MIO CUORE
PRIVANDOLO DI TUTTO
E NEL DELIRIO M'HAI LACERATO L'ANIMA
ACCOGLI CARA IL MIO DONO
FORSE PIÙ NULLA IO POTRÒ INVENTARE.
ONORATE A FESTA LA DATA DI OGGI.
AVVERATI
MAGIA SIMILE ALLA PASSIONE DI CRISTO.
VEDETE
SULLA CARTA SONO TRAFITTO CON CHIODI DI PAROLE.
www.youtube.com/watch - all'amato me stesso - legge carmelo bene
https://youtu.be/sTiejxp-uXI - di questo - legge carmelo bene
di questo
Ci
ripaghiamo ormai
dell’amore
non vissuto
con le stelle di
notti senza fine .
Risuscitami
non fosse altro
perché da poeta
io t’ho
atteso
ripudiando le
assurdità d’ogni giorno !
Risuscitami
anche solo per
questo !
Risuscitami
voglio vivere tutta
la mia vita !
https://youtu.be/sTiejxp-uXI
- legge carmelo bene
Niente cancellerà via l'amore
né i litigi
né i chilometri
È meditato
provato
controllato
Alzando solennemente i versi
dita di righe
lo giuro
amo
d'un amore immutabile e fedele
a
piena voce -
poesie e poemi
- conclusione - 1922
Alle insegne Leggete libri di ferro! Sotto il flauto d'una lettera indorata si arrampicheranno marene affumicate e navoni dai riccioli d'oro. E se con allegra cagnara turbineranno le stelle anche l'ufficio di pompe funebri moverà i propri sarcofaghi. Quando poi, tetra e lamentevole, spegnerà i segnali dei lampioni, innamoratevi sotto il cielo delle bettole dei papaveri sui bricchi di maiolica. 1913 CHIAMO LO SOLLEVAI COME UN ATLETA, LO PORTAI COME UN ACROBATA. COME SI CHIAMANO GLI ELETTORI AD UN COMIZIO, COME I VILLAGGI NEGLI INCENDI SI CHIAMANO CON CAMPANE A MARTELLO, IO CHIAMAVO “ECCOLO ! ECCO ! PRENDETELO !” QUANDO UNA TALE MOLE ANSIMAVA PER LA POLVERE PER IL FANGO E PER LA NEVE ACCUMULATA LE DAME SUBITO VIA DA ME COME UN RAZZO FILAVANO “PER NOI CI VORREBBE QUALCOSA DI PIÙ PICCOLO, PER NOI, QUALCOSA COME UN TANGO …” NON RIESCO A PORTARLO, E PORTO IL MIO PESO. VOGLIO GETTARLO, E SO CHE NON LO GETTERÒ ! LE COSTOLE NON REGGONO LA SPINTA. LA CASSA TORACICA HA SCRICCHIOLATO PER LO SFORZO. |
Il partito Il Partito è un uragano denso di voci flebili e sottili e alle sue raffiche crollano i fortilizi del nemico. La sciagura è sull' uomo solitario, la sciagura è nell' uomo quando è solo. L' uomo solo non è un invincibile guerriero. Di lui ha ragione il più forte anche da solo, hanno ragione i deboli se si mettono in due. Ma quando dentro il Partito si uniscono i deboli di tutta la terra arrenditi, nemico, muori e giaci. Il Partito è una mano che ha milioni di dita strette in un unico pugno. L' uomo ch' è solo è una facile preda, anche se vale non alzerà una semplice trave, ne tanto meno una casa a cinque piani. Ma il Partito è milioni di spalle, spalle vicine le une alle altre e queste portano al cielo le costruzioni del socialismo. lì Partito è la spina dorsale della classe operaia. Il Partito è l' immortalità del nostro lavoro. Il Partito è l' unica cosa che non tradisce in morte di sergej esenin ... La parola è un condottiero della forza umana. March ! Che il tempo esploda dietro a noi come una selva di proiettili. ai vecchi giorni il vento riporti solo un garbuglio di capelli. Per l’allegria il pianeta nostro è poco attrezzato. Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri. In questa vita non è difficile morire. Vivere è di gran lunga più difficile. nonostante queste parole VM si tolse la vita il 14.4.1930 https://youtu.be/J5AbtrD82Dk - testo completo - legge carmelo bene |
È risaputo tra me e Dio ci sono numerosissimi dissensi. Io andavo mezzo nudo andavo scalzo, e lui invece portava una tonaca ingemmata. Alla sua vista mi riusciva appena trattenere lo sdegno. Fremevo. Ora invece Dio è quello che deve essere. Dio è diventato molto più alla mano. Guarda da una cornice di legno. La tonaca di tela. Compagno Dio, mettiamoci una pietra sopra! Vedete perfino l'atteggiamento verso di voi è un po' cambiato. Vi chiamo "compagno" mentre prima "signore". - Anche voi ora avete un compagno - Se non altro adesso avete un'aria un po' più da cristiano. Bene, venite qualche volta a trovarmi. Degnatevi di scendere dalle vostre lontananze stellate. Da noi l'industria è disorganizzata i trasporti anche. E voi dicono vi occupavate di miracoli. Prego scendete lavorate un po' con noi. E per non lasciare gli angeli con le mani in mano stampate in mezzo alle stelle che si ficchi bene negli occhi e nelle orecchie chi non lavora non mangia. ... Per noi L'amore non è paradiso terrestre a noi l'amore annunzia ronzando che di nuovo è stato messo in marcia il motore raffreddato del cuore. ... Trattenendo me stesso come a un convegno sino all'ultimo battito del petto tendo l'orecchio l'amore riprende a ronzare umano semplice. Fuoco uragano ed acqua s'avanzano con un sordo brontolio. Chi saprebbe dominarsi ? Potete ? Provateci ... |
Cos’è il bene e cos’è il male Un figliolo piccolino arrivò dal padre e gli chiese il piccino Cos’è il bene e cos’è il male? Segreti non ne ho ascoltate, bimbi la risposta di questo padre pubblico nel libro. Quando il vento strappa tetti quando rombano le grandini ognuno sa che questo è un male per le passeggiate. La pioggia è sgocciolata e passata il Sole è in piena luce. Questo è un gran bene per bambini e adulti. Quando un figlio è più nero della notte la sporcizia gli copre il faccino è chiaro che è un male per la pelle delicata dei bambini. Se il bimbo ama il sapone e la polvere dentifricia questo bambino è tanto caro agisce molto bene. Quando un ragazzaccio rissoso picchia un bambino debole io quello non lo voglio nemmeno mettere nel libro. Questo invece grida: “Non toccare chi è più piccolo!”. Questo ragazzo è così buono semplice delizia degli occhi ! Se hai strappato un libro rotto anche una palla gli Ottobrini dicono questo bimbo si comporta male. Se al bambino piace il lavoro il piccolo dito punta nel libro di questo si scrive qua lui è un buon ragazzino. Da una cornacchia un marmocchio scappò, urlando “ohi, ohi !” Quel bambino è un semplice codardo. E questo è molto male. Un altro, alto come un soldo di cacio lotta con l’uccello minaccioso. Un bambino coraggioso, è un bene servirà nella vita. Questo s’è imbrattato nel fango ed è contento d’aver camicia sporca. Di quello si dice lui è brutto, sciattone. Questo pulisce le scarpe lava le sue calosce lui, anche se ancor piccolino è del tutto buono. Lo ricordi ogni figlio lo sappia ogni bambino crescerà dal figlio un maiale se il figlio è un maialino. Il bambino se n’è andato felice e decise piccino “Farò solo bene e non farò mai male”. 1925 |
La guerra è dichiarata Edizione della sera! Della sera! Della sera! Italia! Germania! Austria! E sulla piazza, lugubremente listata di nero si effuse un rigagnolo di sangue purpureo! Un caffè infranse il proprio muso a sangue imporporato da un grido ferino: Il veleno del sangue nei giuochi del Reno! I tuoni degli obici sul marmo di Roma! Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno straccio e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava: Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi! I generali di bronzo sullo zoccolo a faccette supplicavano: Sferrateci, e noi andremo! Scalpitavano i baci della cavalleria che prendeva commiato e i fanti desideravano la vittoria-assassina. Alla città accatastata giunse mostruosa nel sogno la voce di basso del cannone sghignazzante mentre da occidente cadeva rossa neve in brandelli succosi di carne umana. La piazza si gonfiava, una compagnia dopo l’altra sulla sua fronte stizzita si gonfiavano le vene. Aspettate, noi asciugheremo le sciabole sulla seta delle cocottes nei viali di Vienna! Gli strilloni si sgolavano: Edizione della sera! Italia! Germania! Austria! E dalla notte, lugubremente listata di nero scorreva, scorreva un rigagnolo di sangue purpureo. luglio 1914 poesie - books.google.it bibliotecamarxista.org oldpoetry.com |
Attrazione inesorabile: non c’è stupore, né paura ma la sola consapevolezza di vivere una sensazione inevitabile … benefica. Necessaria. Frugare e godere di quanto ci appartiene. Ritrovare chi si vuole e sentirsi nel posto più intimo e protetto, la propria casa. E sapersi avvinti, stretti, allacciati senza esserne mai paghi, senza chiedersene il motivo senza pensare se sia giusto o meno abbandonandosi vivendo quel richiamo come la più naturale delle condizioni umane … Non è forse questo l’Amore? Le flotte: anche loro convergono verso il porto. Il treno: anche lui corre verso la stazione. E io verso di te a maggior ragione perché io amo mi sento proteso e attratto. L’ultimo cavaliere puskiniano scende a godersi nel sotterraneo i suoi beni e a frugare. Così io a te ritorno, amata. Mio è questo cuore, e io godo di quanto è mio. Voi ritornate a casa tutti lieti a raschiarvi di dosso la sporcizia radendovi e lavandovi. Così io, tornando a te. Forse non vado a casa mia io quando vengo da te? Il grembo terrestre attende i terrestri. Noi volgiamo alla mèta finale. Così io verso di te tendo inesorabilmente: anche appena separati anche appena abbiamo finito di vederci. |
Risplendere sempre risplendere dappertutto fino all’ultimo degli estremi giorni risplendere e basta ! Ecco la parola d’ordine mia e del sole ! |
ELSA TRIOLET - FUTURISMO - LILJA BRIK - BIO - SUICIDIO PATRICIA THOMPSON - CINEMA - TEATRO - NERUDA - TAT'JANA & ALTRO
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