franz kafka

 

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   >  KAFKA VEGETARIANO  <

ADESSO POSSO GUARDARTI NEGLI OCCHI

NON TI MANGIO PIU

fk

dal libro di michael mueller

 

 

 

 le tre sorelle

Nel 1917 la malattia (tubercolosi polmonare alla trachea che gli impedirà di parlare) -  morirà nel 1924 - sanatorio di Kierling vicino a Vienna. Qui era stato trasferito da Berlino, dove aveva convissuto per un paio di anni con Dora Dymant (o Diamant). Gli ultimi anni furono caratterizzati da ripetuti ricoveri in sanatorio. ...nel suo testamento chiede  a Max Brod di bruciare tutti i suoi scritti  -    Brod non rispetta però il volere dell'amico e pian piano pubblica tutta la produzione kafkiana.

 

 

I write differently from what I speak
I speak differently from what I think
I think differently from the way I ought to think
and so it all proceeds into deepest darkness

 

2009
Un artista del digiuno. Quattro storie
2008
Lettere a Milena
America o il disperso
Brief an den Vater. Con CD Audio
Davanti alla legge
Descrizione di una battaglia
2007
Un altro scrivere. Lettere 1904-1924

1994

IL MESSAGGIO DELL'IMPERATORE - racconti

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Meditazioni 1913
Il fuochista 1913
La metamorfosi 1915
La condanna 1916

UN VECCHIO FOGLIO - 1917

TUTTI I RACCONTI  1917

Nella colonia penale 1919
Un medico di campagna 1919
Lettera al padre 1919
Un digiunatore 1924
Il processo 1915 EDITO 1925
Il castello 1922 EDITO 1926
America 1911 EDITO
1927

riflessioni.it      cronologia.leonardo.it      biografiasyvidas.com       

ilpotereelagloria.com    biografieonline.it

 

 

 

   UN SEGRETO PER  LEGGERE FRANZ KAFKA     .PDF  

 

 

Kafka può regalare a lettori e scrittori di oggi l’amore per la purezza, la sua avversione per il banale, il desiderio di conoscere e la capacità di restare nell’ombra senza mai prevaricare, l’attenzione per la gente umile – ricorda spesso Dostoevskij – il rifiuto della violenza, la passione per il lavoro infinito intorno al pianeta del linguaggio e le tante domande senza risposte definitive sulle donne, la religione, la società.
intervista a ugo rubini - mariantonietta barbara - blog.graphe.it - 2012

 

The Man Who Disappeared - new translation
Young immigrant Karl Rossmann has a series of adventures in a vision of an ultra-modern America that is both fantasy and social satire. Full of incident, and blackly humorous, Kafka's first novel is newly translated by Ritchie Robertson in an edition that includes a full introduction and notes.
guardianbookshop.co.uk - 2013

 

 

 

NELLA COLONIA PENALE

Kafka descrive i preparativi per l'esecuzione di una condanna corporale a un soldato in una colonia penale. Dalla narrazione emergono l'ottusità del mondo militare, la mancanza di ogni diritto per gli accusati, lo strapotere della gerarchia.
« Sono contrario a questa procedura; già prima che lei mi scegliesse a confidente (e stia certo che non abuserò della sua fiducia) mi ero chiesto se mi sarebbe stato lecito oppormi ad essa, e se tale mia opposizione avrebbe avuto un sia pur minima speranza di successo. Fin d'allora era chiaro per me che la prima persona che avrei dovuto avvicinare a questo scopo era il comandante; lei non ha fatto che confermarmelo. Non che ciò abbia contribuito a rafforzare la mia decisione; al contrario, la sua sincera convinzione mi commuove, anche se non mi può indurre in errore. »

unilibro - wikipedia

Qui nella colonia penale sono stato nominato giudice. A dispetto della mia giovinezza. Il principio di base che uso per le mie decisioni è questa:   La colpa è sempre al di là di un dubbio .

The explorer considered the Harrow with a frown. The explanation of the judicial procedure had not satisfied him. He had to remind himself that this was in any case a penal colony where extraordinary measures were needed and that military discipline must be enforced to the last. He also felt that some hope might be set on the new Commandant, who was apparently of a mind to bring in, although gradually, a new kind of procedure which the officer's narrow mind was incapable of understanding.
in the penal colony

 

 

america

Amerika, iniziato nel 1910 ed edito nel 1927  - storia di un adolescente, il sedicenne Karl Rossmann sempre sereno e sorridente, inviato oltreoceano a espiare una ingenua colpa d'amore (ha messo incinta una domestica), destinato a perdersi in una realtà per lui incomprensibile. Accolto benevolmente e poi allontanato senza motivo da uno zio, si unisce a due vagabondi; li abbandona per impiegarsi come lift in un grande "Albergo Occidentale"; torna con loro quando anche l'albergo, senza motivo, lo licenzia. E' assunto alla fine dal "Grande teatro" di Oklahoma. A questo punto IL ROMANZo si interrompe.

girodivite

ROMANZO POSTUMO PUBBLICATO DALL'AMICO MAX BROD

Dietro la vicenda di Karl Rossmann - un sedicenne mandato dai genitori in America perché dimentichi la donna di bassa estrazione sociale che ha messo incinta - il romanzo nasconde i temi centrali della problematica kafkiana: la metamorfosi come distacco, la colpa senza colpa, l'esperienza frustrante dei rapporti interpersonali assoggettati all'arbitrio e alla prevaricazione dei potenti e sempre sfuggenti nelle loro ambigue motivazioni. Ma è l'assenza di angoscia e di solitudine che colpisce: il romanzo è come una parentesi tra le "allucinazioni" delle altre opere di Kafka, e lascia intravedere una sorta di utopia in cui ognuno potrà finalmente, attraverso un lavoro divenuto gioco, realizzare se stesso.
ibs

. So then you’re free ?
. Yes, I’m free -  said Karl -  and nothing seemed more worthless than his freedom.

amerika

http://it.wikipedia.org/wiki/America_(Kafka)

 

 

 

il processo  - lasciato incompiuto nel 1917  - immagine manoscritto

"Qualcuno doveva aver calunniato Josef K, poichè un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato".

Der Prozess, 1914-15, edito nel 1924 -  in cui un uomo viene accusato di una colpa ignota e alla fine giustiziato da un misterioso tribunale. Il protagonista è Josef K, trent'anni, impiegato di banca: è dichiarato in arresto da due persone. Un processo è stat o istruito nei suoi confronti. Dapprima sicuro di sé, è via via schiacciato da una macchina processuale di cui gli sfuggono i meccanismi. Josef K finisce per trascurare il la voro, lasciandosi assorbire completamente dalle esigenze del pro cesso. Abbandonato da tutti, si rassegna ad accettare la condanna che lui stesso, senza saperne il motivo, ritiene irrevocabile. All'alba del giorno del suo trentunesimo compleanno, altri due signori vestiti di nero si presentano davanti a casa sua, lo pre levano e lo conducono ai margini della città dove viene giustiziato.

girodivite

Il Processo è un romanzo composto da dieci capitoli scritto da Franz Kafka tra l’agosto del 1914 e il gennaio del 1915 e ripreso fino al 1917.  pubblicato nel 1925.  Kafka lasciò il romanzo incompiuto, ma ha ordinato i singoli capitoli con brevi titoli, ma ciò che è importante è il fatto che Kafka “ha innanzitutto scritto il capitolo finale e il capitolo iniziale; questa volta la meta già fissata obbligava a trovare una strada per arrivarci”.

pag. 136 - biagiocarrubba.it

They're talking about things of which they don't have the slightest understanding, anyway. It's only because of their stupidity that they're able to be so sure of themselves.
Written in 1914 but not published until 1925, a year after Kafka’s death, The Trial is the terrifying tale of Josef K. a respectable bank officer who is suddenly and inexplicably arrested and must defend himself against a charge about which he can get no information. Whether read as an existential tale, a parable, or a prophecy of the excesses of modern bureaucracy wedded to the madness of totalitarianism, The Trial has resonated with chilling truth for generations of readers.

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con gli occhi esterrefatti egli vide ancora il viso dei due al di sopra del suo, guancia contro guancia, che spiavano la fine. come un cane! - mormorò - e gli parve che la sua vergogna gli sarebbe sopravvissuta .

fb/fk

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'But I’m not guilty' said K. 'there’s been a mistake. How is it even possible for someone to be guilty? We’re all human beings here, one like the other.' 'That is true'  said the priest 'but that is how the guilty speak' .
...
The right understanding of any matter and a misunderstanding of the same matter do not wholly exclude each other.
...

Qualcuno doveva aver calunniato Joseph K. perché, senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato.  La cuoca della signora Grubach, la sua affittacamere, che ogni mattina verso le otto gli portava la colazione, quella volta non venne. Non era mai successo fino allora.   K. aspettò ancora un po', guardò dal suo cuscino la vecchia che abitava di fronte e che lo osservava con una curiosità che non le era assolutamente abituale, infine, meravigliato e insieme affamato, suonò il campanello.

Subito qualcuno bussò e entrò un uomo, che egli non aveva mai visto prima in quella casa. Era snello eppure ben piantato, indossava un vestito nero attillato che, come gli abiti da viaggio, era dotato di diverse pieghe, tasche, fibbie, bottoni e di una chiusura e che di conseguenza, benché non fosse chiaro a cosa dovesse servire, sembrava particolarmente pratico. "Chi è lei?", chiese K. sollevandosi a metà sul letto. L'uomo però sorvolò su quella domanda come se si dovesse accettare la sua apparizione e a sua volta disse soltanto: "Ha suonato?". "Anna mi deve portare la colazione ", disse K. cercando sulle prime in silenzio, mediante l'attenzione e la riflessione, di stabilire chi mai fosse quell'uomo. Ma questi non si espose per molto al suo sguardo, si volse invece in direzione della porta che aveva lasciato socchiusa, per dire a qualcuno che evidentemente stava appena dietro la porta: "Vuole che Anna gli porti la colazione". Seguì un breve ridacchiare dalla camera accanto, non era chiaro dal suono se non scaturisse da più persone. Sebbene l'estraneo in questo modo non potesse aver appreso nulla che già non conoscesse prima, tuttavia disse a K. col tono di una comunicazione: "E' impossibile". "Questa sarebbe nuova", disse K., saltò fuori dal letto e si infilò rapidamente i pantaloni. "Voglio proprio vedere che razza di gente sta nella camera accanto e come la signora Grubrach giustificherà questa intrusione". Capì subito che non avrebbe dovuto dire questo ad alta voce e che, in tal modo in un certo senso riconosceva un diritto di controllo all'estraneo, ma lì la cosa non gli sembrò importante.
incipit

...

C’erano obiezioni che erano state dimenticate ?   Ce n’erano di certo .   Dov’era il giudice che lui non aveva mai visto ?   Dov’era l’Alto tribunale al quale non era mai giunto ?    Levò le mani e allargò le dita .
Ma sulla gola di K si posarono le mani di uno dei signori, mentre l’altro gli spingeva il coltello in fondo al cuore e ve lo rigirava due volte
.   Con gli occhi che si spegnevano K vide ancora, davanti al suo viso, appoggiati guancia a guancia, i signori che scrutavano il momento risolutivo. ' Come un cane ! ',   disse, fu come se la vergogna dovesse sopravvivergli  .

...

Mai attirare l'attenzione !

Starsene tranquilli anche se si va contro ragione !   Cercare di capire che questo grande organismo in un certo senso resta sempre in sospeso e che -  se si muta qualcosa in modo autonomo - ci si scava il terreno sotto i piedi e si rischia di precipitare -  mentre il grande organismo anche per il piccolo incomodo trova facilmente la soluzione - poiché tutto è collegato - e resta immutato -  quando non diventa  - ciò che è probabile - ancora più chiuso  -  ancora più attento  -   ancora più forte  -  ancora più malvagio -  FK

dal manoscritto del Processo  - german literature archive marbach

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«No,» disse il sacerdote «ma temo che finirà male.   Sei ritenuto colpevole. Forse il tuo processo non andrà neppure oltre un tribunale di grado inferiore. Almeno per il momento, la tua colpevolezza si dà per dimostrata.» «Ma io non sono colpevole,» disse K., «è un errore. E poi, in generale, come può un uomo essere colpevole? E qui siamo pure tutti uomini, gli uni quanto gli altri.» «È giusto» disse il sacerdote, «ma è proprio così che parlano i colpevoli.»

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«Tu fraintendi la situazione,» disse il sacerdote, «la sentenza non viene ad un tratto, è il processo che poco a poco si trasforma in sentenza.» «Ah, è così,» disse K. abbassando il capo.

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Se il cuore non mi regge, almeno avrà una buona occasione per arrendersi del tutto.

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Nessun altro poteva entrare qui perché questo ingresso era destinato soltanto a te. Ora vado a chiuderlo.

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il processo - manoscritti in mostra a praga 2014
Jacob Ráček is programme director of the event’s co-organiser the Goethe Institute.

It was not possible to bring the whole handwritten manuscript, the whole body of The Trial to Prague, due to technical reasons. So we decided to bring the very first page and the very last page in the original. This is because Kafka started to write The Trial at the end and the beginning. These are the only two pages where we know Kafka decided that they would definitely be the start and the end.

ian willoughby - radio.cz - 2014

the original manuscript for his novel The Trial is stored at the German Literary Archive in Marbach.

A second exhibition in the same building examines Kafka’s impact on graphic novels and comic books. Authors range from US artist Robert Crumb to Czech designer Jaromír 99.

praguepost.com - goethe.de  - 2014

immagine : the trial - ultima pagina

https://youtu.be/gCaMWFRRpfQ  - incipit film  il processo di orson welles 1962

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THE TRIAL

Try to realize that this vast judicial organism remains, so to speak, in a state of eternal equilibrium, and that if you change something on your own where you are, you can cut the ground out from under your own feel and fall, while the vast organism easily compensates for the minor disturbance at some other spot – after all, everything is interconnected – and remains unchanged, if not, which is likely, even more resolute, more vigilant, more severe, more malicious.
...
It would have been so pointless to kill himself that, even if he had wanted to, the pointlessness would have made him unable.

...

You must not pay too much attention to opinions .   The written word is unalterable, and opinions are often only an expression of despair  .

...

You are being judged not because you did something wrong
it is because you were accused of doing something wrong
...
No - said the priest - you don't need to accept everything as true
you only have to accept it as necessary
Depressing view - said K - The lie made into the rule of the world

 It is not necessary to accept everything as true, one must only accept it as necessary
A melancholy conclusion - said K
It turns lying into a universal principle
...

Even that has its reason - it is often better to be in chains than to be free

...

Logic may indeed be unshakeable, but it cannot withstand a man who is determined to live .   Where was the judge he had never seen ?   Where was the High Court he had never reached ?   He raised his hands and spread out all his fingers .   But the hands of one of the men closed round his throat, just as the other drove the knife deep into his heart and turned it twice.

the trial  1925

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il castello  - the castle

'  Many a book is like a key to unknown chambers within the castle of one’s own self ' fk

Das Schloss 1922 ma edito nel 1926 rappresentazione di un'autorità arcana e insondabile, i "signori del castello" ai cui voleri deve sottomettersi l'agrimensore K. L'agrimensore K giunge in un villaggio governato da un signore che abita in un castello posto sulla collina; vuole fermarsi qui per esercitare il suo mestiere. E' accolto con diffidenza e ostilità dalle schiere burocratiche di Signori e funzionari che governano il posto, e dagli abitanti del villaggio che si uniforma no senza reagire a leggi offensive della ragione e della morale. Frieda, una giovane che è in contatto con uno dei Signori, Klamm, e che K vorrebbe sposare, lo abbandona. Finalmente un funzionario del castello, incontrato in una camera d'albergo, si offre di aiutarlo, ma K addormentato non lo sente. IL ROMANZo incompiuto si interrompe qui. Secondo le bozze di Kafka, la scena finale avrebbe dovuto mostrare K morente, accolto solo allora dalla gente del villaggio.
girodivite.it/antenati/xx2sec/_kafka.htm

Il Castello fu pubblicato postumo, da Brod, nel 1926, con un poscritto che sosteneva la sua tesi teologica e una nota che spiegava i criteri dell'edizione. L'autore aveva lasciato il manoscritto senza titolo, ma lo aveva sempre denominato Il Castello. Inoltre, in un foglio a parte, aveva elencato quindici titoli di capitoli: 1 Arrivo, 2. Barnabas, 3. Frieda, 4. Primo colloquio con l'ostessa, 5. Dal sindaco, 6. Secondo colloquio con l'ostessa, 7 Il maestro, 8. In attesa di Klamm, 9. Battaglia contro l'interrogatorio, 10. Per la strada, 11. (La notte) A scuola, 12. (Il mattino) Gli aiutanti, 13. Hans, 14. Il rimprovero di Frieda, 15. Da Amalia. Il manoscritto non s'interrompe mai; solo in ventuno pagine Kafka aveva segnato uno stacco o inserito la parola "Kapitel".
Per la prima edizione Brod corresse alcune sviste, introdusse in qualche punto una divisione in capitoli, omise le ultime pagine del manoscritto, in modo che la vicenda avesse un senso compiuto, e poche altre nel contesto che, a suo parere, non influivano sulle linee essenziali dell'intreccio.
Nella seconda edizione eliminava parzialmente le gravi omissioni della prima, ma solo nella terza, in appendice, pubblicava la parte finale, interrotta, del manoscritto.
Le ragioni che hanno indotto l'autore a lasciare incompiuto Il Castello che era stato oggetto di un lavoro assiduo, non sono chiare. Tutto un complesso di circostanze sfavorevoli deve avere contribuito a tale decisione: la malattia che, diagnosticata nel 1917, progrediva e si aggravava; la relazione con Milena, l'ispiratrice del personaggio di Frieda, che era finita per sempre, e Kafka, se escludiamo i racconti che richiedono uno sforzo di concentrazione minore, interruppe Il Castello, così come aveva interrotto America e lasciato Il processo senza dargli l'ultima mano.
E infine la perenne insoddisfazione di fronte ai suoi risultati, che provocava in lui continue crisi di sconforto e di sfiducia nelle proprie capacità artistiche.

greendayfactory.it

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Non deve lasciarsi sgomentare dalle delusioni .   Qui certe cose sembrano disposte allo scopo di intimorire e ad un nuovo venuto gli ostacoli appaiono addirittura insormontabili .    Non voglio indagare le ragioni, forse l'apparenza corrisponde davvero alla realtà;   nella mia posizione mi manca la distanza necessaria per giudicare   ma stia bene attento :   a volte si danno occasioni che non concordano quasi mai con la situazione generale,  occasioni nelle quali una parola,  uno sguardo, un cenno confidenziale possono ottenere di più che non certi sforzi estenuanti prolungati per tutta la vita  .

...

I can’t think of any greater happiness than to be with you all the time, without interruption, endlessly, even though I feel that here in this world there’s no undisturbed place for our love, neither in the village nor anywhere else -  and I dream of a grave, deep and narrow,  where we could clasp each other in our arms as with clamps and I would hide my face in you and you would hide your face in me and nobody would ever see us any more  .

...

This change, if it is a change and not a deception - deceptions are more frequent than changes - is connected with your arrival here, our fate has become in a certain sense dependent on you, perhaps these two letters are only a beginning  .

...

There's no quiet place here on earth for our love, not in the village and not anywhere else, so I picture a grave, deep and narrow, in which we embrace as if clamped together, I bury my face against you, you yours against me, and no one will ever see us  .

...

I dream of a grave, deep and narrow, where we could clasp each other in our arms as with clamps, and I would hide my face in you and you would hide your face in me, and nobody would ever see us any more  .

...

if a man has his eyes bound, you can encourage him as much as you like to stare through the bandage, but he'll never see anything  .

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Our winters are very long here, very long and very monotonous. But we don't complain about it downstairs, we're shielded against the winter. Oh, spring does come eventually, and summer, and they last for a while, but now, looking back, spring and summer seem too short, as if they were not much more than a couple of days, and even on those days, no matter how lovely the day, it still snows occasionally  .

...

Il Castello ha molti ingressi .   Ora è in voga l'uno, e tutti passano di lì, ora l'altro, e il primo è disertato. Secondo quali regole avvengano questi cambiamenti non s'è ancora potuto scoprire .

...

Era sera tardi quando K. arrivò. Il villaggio era sprofondato nella neve  .  Del monte del castello non si vedeva nulla, nebbia e tenebra lo circondavano, neppure il più debole bagliore annunciava il grande castello .    A lungo K. sostò sul ponte di legno che dalla strada maestra conduce al villaggio, e guardava in alto, nel vuoto apparente  .

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metamorfosi

Non sprecate troppo tempo a cercare gli ostacoli -  potrebbero non essercene.

Insieme a 'Il processo', e forse più di esso, 'La metamorfosi' rappresenta la più famosa ed importante delle opere di Franz Kafka, un racconto che ha lasciato il segno nella storia della letteratura del Novecento tanto da soppiantare la notorietà della quasi omonima opera di Ovidio.   

ilpotereelagloria.com 

Un bel mattino Gregor Samsa si sveglia trasformato in un enorme insetto. Per farla breve, benché sia fino a quel momento figlio e fratello amato nella famiglia Samsa, si trova a vivere un lungo calvario di dolore che lo porta alla morte.  Ciò che più colpisce in quest'allegoria della vita umana è il finale, durante il quale, alla domanda della madre di Gregor, se egli sia morto, la serva Grete «a prova di ciò spinse con la scopa il cadavere di Gregor ancora per un buon tratto».     

corrierecomo.it

 

 

 

aforismi di zürau

in teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo.
due compiti per iniziare la vita: restringere il tuo cerchio sempre più e controllare continuamente se tu stesso non ti trovi nascosto da qualche parte al di fuori del tuo cerchio

liberonweb.com  

the ulterior motives with which you absorb and assimilate Evil are not your own but those of Evil.
The animal wrests the whip from its master and whips itself in order to become master not knowing that this is only a fantasy produced by a new knot in the master’s whiplash ?

fb/fk
È ridicolo come ti sei bardato per questo mondo.
Fine. Una frase soltanto: nitida, secca, essenziale, eppure d'una densità straordinaria. Un mondo di possibilità interpretative che si apre allo sguardo di ogni lettore che abbia tempo: tempo di leggere, senza fretta, e riflettere sulle parole, cercando di ritrovarne il peso, di conquistarne il senso, o, per lo meno, di fissarne uno fra i tanti possibili.

erewhon.ticonuno.it

In the struggle between yourself and the world

back the world

...

Da un certo punto in là non c'è più ritorno

È questo il punto da raggiungere

...

prima non capivo perche la mia domanda non ottenesse risposta

oggi non capisco come potessi credere di poter domandare

ma io non credevo affatto - domandavo solanto

...

la vera via passa su una corda, che non è tesa in
alto, ma rasoterra. Sembra fatta più per far
inciampare che per essere percorsa

...

Come un sentiero d'autunno : appena è tutto spazzato

si copre nuovamente di foglie secche

 

 

 

IL PONTE
Ero rigido e freddo, ero un ponte, ero disteso sopra un abisso. Di qua stavano le punte dei piedi, di là avevo conficcate le mani, mi aggrappavo nell'argilla sgretolabile. Le falde della mia giacca sventolavano ai miei lati. Nella profondità rumoreggiava il gelido ruscello delle trote. Nessun turista si smarriva fino a quell'altezza impervia, il ponte non era ancora segnato sulle carte. - Stavo così disteso e aspettavo; dovevo aspettare. Senza crollare, nessun ponte, una volta costruito, può cessare di essere un ponte.
Una volta, era verso sera, era la prima, era la millesima, non lo so, - i pensieri erano sempre confusi e giravano in tondo, verso sera, nell'estate, il ruscello mormorava più cupamente, allora udii un passo d'uomo! A me, a me! - Stenditi, ponte, mettiti in posizione, travata senza ringhiera, sorreggi colui che è affidato a te. Bilancia impercettibilmente l'insicurezza del suo passo, ma se egli barcolla, fatti conoscere, e, come un dio della montagna, scaraventalo a terra.
Quello venne, mi percosse con la punta di ferro del suo bastone, poi alzò con essa le falde della mia giacca, e le sistemò su di me.
Passò la punta nei miei capelli cespugliosi, la lasciò stare dentro a lungo, forse guardandosi intorno crudelmente. Ma poi - appunto lo seguivo nel sogno per mari e per monti - mi saltò in mezzo al corpo a piedi pari. Io tremai nel violento dolore, del tutto ignaro. Chi era? Un fanciullo? Un sogno? Un bandito di strada? Un suicida? Un tentatore? Un distruttore? E mi girai per guardarlo. - Un ponte che si volta! Non mi ero ancora voltato che già crollavo, crollavo e già ero lacerato e trafitto dai ciottoli aguzzi che mi avevano sempre fissato così pacificamente dall'acqua impetuosa.

da tutti i racconti - 1017

 

 

 

Il messaggio dell'imperatore

Le nostre leggi non sono note a tutti, esse sono un segreto riservato al piccolo gruppo di nobili che ci domina. Noi siamo convinti che queste antiche leggi vengano scrupolosamente applicate, ma tuttavia è estremamente penoso esser governati secondo leggi che ci sono ignote. Non voglio alludere alle diverse possibilità di interpretazione e agli inconvenienti che si verificano quando soltanto a pochi, e non a tutto il popolo, è concesso di prendere parte all’interpretazione. Questi inconvenienti forse non sono neppure molto gravi. Le leggi sono antichissime, i secoli hanno cooperato alla loro interpretazione e questa è divenuta legge a sua volta; le libertà di interpretazione sono ancora sempre possibili, ma sono molto limitate. Inoltre nell’applicazione della legge la nobiltà non ha evidentemente alcuna ragione di lasciarsi influenzare a nostro svantaggio dal suo interesse personale, poiché le leggi sono state stabilite fin da principio a favore della nobiltà stessa, la quale sta al di fuori della legge, e appunto per questo, pare, la legge è posta esclusivamente nelle mani dei nobili. Questo naturalmente è molto saggio – chi dubita della saggezza delle antiche leggi? – ma è per l’appunto un tormento per noi; forse ciò è inevitabile.
Del resto anche di queste presunte leggi noi possiamo, in fondo, soltanto supporre l’esistenza. È tradizione che esse esistano e siano segretamente affidate alla nobiltà, ma ciò non è e non può essere nulla più che una vecchia tradizione, degna di fede per la sua vetustà, poiché il carattere stesso di queste leggi esige che la loro essenza sia mantenuta segreta. Noi gente del popolo seguivamo attentamente, fin dai tempi più remoti, le azioni dei nobili, possediamo su di esse delle annotazioni scritte dai nostri padri, le abbiamo coscienziosamente continuate e crediamo di riconoscere negli innumerevoli fatti certe linee direttive che fanno argomentare questa o quella missione storica, e secondo queste deduzioni accuratamente vagliate e coordinate cerchiamo di organizzarci un poco per il presente e per l’avvenire – ebbene, tutto questo è incerto e forse non è che un gioco dell’intelligenza, perché può essere che queste leggi che noi cerchiamo di indovinare non esistano affatto. Vi è un piccolo partito che è di questa opinione e che cerca di dimostrare che, se una legge esiste, essa non può esser concepita che così: ciò che fa la nobiltà, è legge.

il messaggio dell'imperatore - racconti -   1994 -  pp. 277.278

 

 

contemplazione / MEDITAZIONE

IL DESIDERIO DI DIVENTARE PELLEROSSA   -  1913
Se fossi un pellerossa, e sempre pronto, e sempre vibrante sopra il cavallo in corsa, cavalcando, sulla terra che vibra, fino a non servirmi degli speroni, poiché non c’erano speroni, fino a buttar via le redini, poiché non c’erano redini, e vedessi appena la terra davanti a me come un prato mietuto di fresco, già senza collo di cavallo e testa di cavallo.
traduzione dall'originale tedesco di henry furst - 1979
artwebcenter.net

Se camminiamo di notte per strada e un uomo ci corre incontro, visibile da lontano, perché la strada è in salita e c’è la luna piena, non faremo nulla per trattenerlo, anche se è debole e lacero, anche se qualcuno lo insegue gridando, ma lo faremo continuare nella sua corsa.
È notte e non è colpa nostra se la strada sale sotto la luna piena, inoltre può darsi che i due abbiano inscenato l’inseguimento per gioco, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza colpa, forse il secondo ha intenzioni omicide e noi diventeremo complici dell’assassinio, forse i due non sanno nulla uno dell’altro e ciascuno corre, per suo conto, a letto, forse sono sonnambuli, forse il primo è armato.
E, a ultimo, non ci è lecito essere stanchi, non abbiamo bevuto tanto vino? Che sollievo non vedere più neppure il secondo.

...

Cantammo così, con il bosco alle spalle, nelle orecchie dei viaggiatori lontani. In paese gli adulti vegliavano ancora, le madri sistemavano i letti per la notte .     Era ormai ora .

Baciai quello che mi stava vicino, tesi fugacemente la mano ai tre più prossimi e mi avviai correndo lungo il cammino già percorso, nessuno mi richiamò .    Al primo incrocio, quando non mi poterono più scorgere, mi girai e corsi lungo i viottoli per tornare in direzione del bosco. Volevo arrivare in quella città del meridione, di cui nel nostro villaggio si dice: Laggiù c’è della gente, pensate, che non dorme mai  !.
Perché ?
Perché non sono mai stanchi .
Perché no ?
Perché sono folli .
E i folli non si stancano mai ?
Come potrebbero stancarsi i folli ?

contemplazione -  1913

 

Poseidone

breve racconto di Kafka che può essere un'allegoria di questo statuto della verità.

E racconta del dio che presiede al governo del mare, il quale vorrebbe essere sollevato da un incarico così gravoso. Ma nella burocrazia olimpica non c'era nessun altro ufficio che potesse essere assegnato a un dio del suo grado. Così Poseidone è obbligato a passare le sue giornate assorto nei conti e nei calcoli infiniti che richiede l'amministrazione delle acque. E non trova tempo per dare uno sguardo al mare. Solo di tanto in tanto, nei suoi viaggi all'Olimpo, gli è dato di gettare su di esso uno sguardo di sfuggita. E questo è il suo cruccio. A confortarlo è solo l'attesa di poterlo finalmente percorrere. «Soleva dire che per farlo aspettava la fine del mondo; allora avrebbe trovato un momento di quiete in cui, nell'imminenza della fine, dopo aver riscontrato l'ultimo conto, avrebbe potuto fare in fretta un viaggetto circolare». In forma enigmatica e ironica Kafka ci dice che la verità consiste in un compito infinito. E non è distante dal Benjamin che vedeva nella reine Sprache, nella lingua della verità, il convergere di tutte le lingue e di tutte le prospettive storiche. Ma, in maniera non meno enigmatica, dopo e al di là della storia. (Poseidone che non percorrerà mai le acque, ha nell'attesa il proprio adempimento).
griseldaonline.it

Si arrabbiava
ed era questa la causa principale della sua scontentezza per il lavoro - soprattutto quando veniva a sapere della rappresentazione che ci si faceva di lui, incessantemente scorazzante tra i flutti col tridente. Intanto sedeva lì, nella profondità dell'oceano e faceva conti senza sosta, l'unica interruzione alla monotonia era di tanto in tanto un viaggio da Giove, un viaggio dal quale d'altronde faceva ritorno per lo più furente. Così, aveva visto appena i mari, solo di sfuggita per la fretta dell'ascesa all'Olimpo, e non li aveva mai solcati veramente. Era solito dire che, per questo, aspettava la fine del mondo, allora ci sarebbe stato ancora un attimo di tranquillità in cui, vicinissimi alla fine, dopo la verifica dell'ultimo conto, avrebbe potuto fare velocemente ancora un giretto.

zieri.com
komista.de
 
 

 

UN VECCHIO FOGLIO  - 1917

Leggendo attentamente il racconto “Un vecchio foglio”, datato 1917, non può non venire in mente ciò che sarebbe accaduto non molti anni dopo, quando Praga venne occupata dalle truppe naziste . Leggiamo: “Anche tra i miei prodotti hanno preso qualche oggetto di valore. Ma non me ne posso lamentare quando, per esempio, guardo quel che capita al macellaio di faccia. Non fa a tempo a portare la sua merce, che gli vien già tutta strappata e divorata dai nomadi. Anche i loro cavalli si nutrono di carne; spesso un cavaliere se ne sta disteso accanto al suo cavallo e ambedue mangiano lo stesso pezzo di carne, ognuno a un’estremità. Il macellaio è impaurito e non osa smettere di portar la carne” .
Spesso ci siamo chiesti perché il popolo ebraico non si sia difeso, tranne che a Varsavia. È Kafka stesso a risponderci: “A noi artigiani e commercianti è affidata la difesa della patria, ma non siamo all’altezza della situazione; né ci siamo vantati di esserlo. È un malinteso, ed è quello che ci manda in rovina” .
Kafka era un profeta? Lo era solo nel senso e nella misura in cui lo è ogni grande scrittore. Se la malattia fece in modo che gli fossero risparmiate le sofferenze in qualche campo di sterminio, i nazisti non risparmiarono dal fuoco i suoi libri, ma le dittature passano, i dittatori muoiono, e noi per nostra fortuna possiamo ancora ascoltare il canto che proviene dai libri e porlo fra gli eroi del nostro popolo, ovvero, come rispose Albert Einstein al poliziotto statunitense che gli chiedeva a quale razza appartenesse, fra gli eroi della razza umana.

mario amato -    graffinrete.it


 

i racconti - 1920

C'era un avvoltoio

che menava colpi di becco contro i miei piedi. Aveva già lacerato stivali e calze e ora già beccava i piedi. Continuava a menar colpi, poi volò più volte irrequieto intorno a me e riprese il lavoro.
Passò un tale che stette a guardare e dopo un poco domandò perchè tolleravo quell'avvoltoio. "Sono inerme" risposi. "E' venuto e ha cominciato a beccare. Naturalmente volevo cacciarlo via, tentai persino di strozzarlo, ma un animale così ha molta forza e poichè stava già per saltarmi in viso ho preferito sacrificare i piedi. Ora sono quasi straziati".
"Come si fa a lasciarsi torturare così?" disse quello. "Uno sparo e l'avvoltoio è spacciato."
"Davvero?" esclamai. "E ci vuol pensare lei?"
"Volentieri" rispose. "Devo soltanto andare a casa a prendere lo schioppo. Può aspettare ancora mezz'ora?"
"Non lo so" dissi e stetti come irrigidito dal dolore. Poi soggiunsi: "Per favore tenti in ogni caso".
"Sta bene" disse lui, "cercherò di far presto".
Durante questo colloquio l'avvoltoio aveva ascoltato tranquillo guardando ora me, ora lui. Ora vidi che aveva capito tutto, si sollevò, piegò la testa all'indietro per prendere slancio e come un lanciere affondò il becco attraverso la mia bocca, dentro di me. Cadendo all'indietro sentii, liberato, che nel mio sangue straripante, di cui erano piene tutte le cavità, l'avvoltoio affogava irrimediabilmente.  

facciamoloinsieme.it  -  zieri.com

 

 

Human nature

essentially changeable as unstable as the dust, can endure no restraint .  if it binds itself it soon begins to tear madly at its bonds until it rends everything asunder, the wall, the bonds, and its very self.
the great wall of china - 1917

 

 

investigations of a dog

All knowledge, the totality of all questions and all answers, is contained in the dog.

If one could but realize this knowledge, if one could but bring it into the light of day, if we dogs would but own that we know infinitely more than we admit to ourselves !

...

Ours is a lost generation, it may be, but it is more blameless than those earlier generations.
1922 - 1931

 

 

the judgement

'Ah, George,' said his father, coming up at once to meet him. His heavy night shirt opened up as he moved and the ends of it flapped around him. 'My father is still a giant,' said George to himself.
1916

 

 

IL CACCIATORE GRACCO
. Lei è morto?

. -  disse il cacciatore - come lei può notare. Molti anni fa, nella Foresta Nera, precipitai da una roccia mentre inseguivo un camoscio. Da allora sono morto.

. Eppure lei è anche vivo ? -  disse il sindaco.

. In un certo senso.
1917

 

 

DIARI  diaries 1910-1923  - The Diaries of Franz Kafka

Life's splendor forever lies in wait about each one of us in all its fullness, but veiled from view, deep down, invisible, far off. It is there, though, not hostile, not reluctant, not deaf. If you summon it by the right word, by its right name, it will come.
18.10.1921

Si può ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza, anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile, decisamente lontana. Tuttavia c’è, e non è né ostile né ribelle. Se la si chiama con la parola giusta, con il suo giusto nome, essa arriva. Questa è l’essenza dell’incantesimo, che non crea, bensì chiama.

1921

.

Proverò a mettere insieme a poco a poco ciò che vi è in me di indubitabile, poi il credibile, in seguito il possibile, eccetera. Indubitabile è in me la brama di libri. Non proprio di possederli o di leggerli, quanto piuttosto di vederli, di convincermi della loro esistenza nella vetrina di un libraio. Se in qualche luogo ci sono più copie del medesimo libro, ciascuna mi dà piacere. È come se questa brama venisse dallo stomaco, come fosse un appetito traviato. I libri che possiedo mi danno meno gioia, invece i libri delle mie sorelle già mi fanno piacere. Il desiderio di possederli è incomparabilmente più piccolo, manca quasi del tutto.
11.11.1911

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Non che io sia convinto di raggiungere, con le mie letture, qualcosa di notevole, sono anzi dominato dal solo desiderio di accostarmi alle belle opere che leggo talmente da fondermi con esse.

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Tu sei destinato a un grande Lunedì  !    ben detto, ma la Domenica non finisce mai .

.

La mia vita è esitazione davanti alla nascita .

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Down Here and up there are all the same to me. Whether I lie here in the gutter and stow away the rain water or drink champagne up there with the same lips makes no difference to me, not even in the taste.

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All is imaginary – family, office, friends, the street, all imaginary far away or close at hand, the woman -  the truth that lies closest however is only this -  that you are beating your head against the wall of a windowless and doorless cell.
.

Anyone who cannot come to terms with his life while he is alive needs one hand to ward off a little his despair over his fate — he has little success in this — but with his other hand he can note down what he sees among the ruins, for he sees different (and more) things than do the others; after all, dead as he is in his own lifetime, he is the real survivor. This assumes that he does not need both hands, or more hands than he has, in his struggle against despair.

19.10.1921

.

the tremendous world I have inside my head
but how free myself and free it without being

torn to pieces. and a thousand times rather be

torn to pieces than retain it in me or bury it
that indeed is why I am here

that is quite clear to me

.

 

 

 

Una relazione per un'accademia
"Quando le sto seduto di fronte così Rotpeter

la sento parlare, brindo alla sua salute, allora davvero - che lei consideri questo un complimento oppure no, è invece la pura verità - allora mi dimentico del tutto che lei è uno scimpanzé. Solo a poco a poco, quando mi costringo a tornare dai miei pensieri alla realtà, i miei occhi mi lasciano vedere di chi sono ospite."
"Sì."
"E’ diventato tutto silenzioso, ma perché? Solo poco fa mi ha espresso giudizi così sorprendentemente giusti sulla nostra città, e ora è così silenzioso."
"Silenzioso?"
"Le manca forse qualcosa? Devo chiamare il domatore? Forse a quest’ora lei è abituato a mangiare?" 

kafka.org/index.php?accademia

 

 

You don't impress me at all - she said - Everything you say is boring and incomprehensible, but that alone doesn't make it true.
description of a struggle - collected stories

 

 

 

 

letter to Oskar Pollak 1904 
Altogether, I think we ought to read only books that bite and sting us. If the book we are reading doesn't shake us awake like a blow to the skull, why bother reading it in the first place? So that it can make us happy, as you put it ? Good God, we'd be just as happy if we had no books at all; books that make us happy we could, in a pinch, also write ourselves. What we need are books that hit us like a most painful misfortune, like the death of someone we loved more than we loved ourselves, that make us feel as though we had been banished to the woods, far from any presence, like a suicide.

A BOOK MUST BE THE AXE FOR THE FROZEN SEA WITHIN US.

THAT IS WHAT I BELIEVE - THE SENTENCE WAS WRITTEN BY KAFKA IN AN EPISTLE TO OSKAR POLLAK DATED JANUARY 27TH 1904. THE PHRASE HAS BEEN QUOTED BY A VARIETY OF AUTHORS FROM A VARIETY OF DISCIPLINES.
everything2.com - languagehat.com

I think we ought to read only the kind of books that wound and stab us. If the book we are reading doesn't wake us up with a blow on the head, what are we reading it for? ...we need the books that affect us like a disaster, that grieve us deeply, like the death of someone we loved more than ourselves, like being banished into forests far from everyone, like a suicide. A book must be the axe for the frozen sea inside us.
letter to oskar pollak  - 27 jan 1904

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Abbandonati siamo come bambini smarriti nel bosco. Quando mi stai davanti e mi guardi, che ne sai tu dei dolori che sono dentro di me e che ne so io dei tuoi? E se mi gettassi a terra davanti a te e piangessi e parlassi, che ne sapresti di me più che dell’inferno quando qualcuno ti viene a dire che è tutto fuoco e spaventevole ?    Soltanto per questo noi uomini dovremmo stare l’uno davanti all’altro rispettosi, pensosi, pieni d’amore, come davanti all’ingresso dell’Inferno.

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Ma è bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma noi abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti dai boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro deve essere la scure per il mare gelato dentro di noi. Questo credo.

lettera a oskar pollak - epistolario - 27.1.1904

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DI UNA COSA SONO CONVINTO

Un libro dev'essere un'ascia

per il mare ghiacciato che è dentro di noi

Ein Buch muß die Axt seinfür das gefrorene Meer in uns
lettera a Oskar Pollack - epistolario - 27.1.1904

 

 

 

 

One of the first signs of the beginnings of understanding is the wish to die.

This life appears unbearable, another unattainable. One is no longer ashamed of wanting to die; one asks to be moved from the old cell, which one hates, to a new one, which one will only in time come to hate. In this there is also a residue of belief that during the move the master will chance to come along the corridor, look at the prisoner and say: This man is not to be locked up again, He is to come with me.
blue octavo notebooks

 

Franz Kafka spauracchio della burocrazia
Le autorità belghe hanno intitolato a "Franz Kafka" un sito web creato apposta per incoraggiare i responsabili pubblici e quelli del mondo privato a portare esempi di comportamenti burocratici consoni, suggerendo nel contempo i modi migliori per semplificare le cose.
europarl.europa.eu   

The Kafka Plan, named after the Czech writer Franz Kafka, was launched and a website – www.kafka.be  – was set up to help collect and manage suggestions from the general public and the business community.

ec.europa.eu

 

 

I DIFENSORI  di FK

Se dunque non trovi nulla in questi corridoi, apri le porte; e se non trovi nulla dietro a queste porte, esistono altri piani; se non trovi nulla lassù, non importa; sali per nuove scale ! Finché non smetterai di salire non cesseranno i gradini, anzi, si moltiplicheranno all'infinito sotto i tuoi piedi che salgono.
quell’arte tutta nostra di saper parlare all'altro  -   articolo di  Zygmunt Bauman   -   reset.it  

 


PIU' INTELLIGENTI

Leggere Kafka rende piu' intelligenti. Lo sostiene uno studio degli psicologi dell'universita' della California di Santa Barbara. Secondo Andrea Estrada - co-autore della ricerca -  le opere dello scrittore boemo di lingua tedesca Franz Kafka sviluppano le strutture cognitive, migliorando nel lettore le capacita' di apprendimento.  L'opera piu' consigliata per 'aprire la mente' e' il racconto breve 'Un medico di campagna', scritto da Kafka nel 1916.

ansa.it



the term Kafkaesque
has entered the English language to describe surreal situations like those in his writing  and/or others works that are reminiscent of Kafka's in tone  and  style .
Kafka's writing has inspired the term "Kafkaesque", used to describe concepts and situations reminiscent of his work, particularly The Trial The Metamorphosis. Examples include instances in which bureaucracies overpower people, often in a surreal, nightmarish milieu which evokes feelings of senselessness, disorientation, and helplessness. Characters in a Kafkaesque setting often lack a clear course of action to escape a labyrinthine situation.
Kafkaesque elements often appear in existential works, but the term has transcended the literary realm to apply to real-life occurrences and situations that are incomprehensibly complex, bizarre, or illogical.
...
Kafkaesque
The Trial ... K, the protagonist, is arrested out of nowhere and made to go through a bewildering process where neither the cause of his arrest nor the nature of the judicial proceedings are made clear to him.” The scenario is “considered so characteristic of Kafka’s work” that scholars use the term "Kafkaesque" to describe it. Kafkaesque has become evocative of all “unnecessarily complicated and frustrating experiences, like being forced to navigate labyrinths of bureaucracy.
openculture.com

en.wikipedia.org
law.unh.edu
KAFKAESQUE
Whoever utters Kafkaesque has neither fathomed nor intuited nor felt the impress of Kafka’s devisings. If there is one imperative that ought to accompany any biographical or critical approach, it is that Kafka is not to be mistaken for the Kafkaesque .
cynthia ozick
fb/theparisreview.org
kafkiano
neologismo della lingua italiana che indica una situazione paradossale, e in genere angosciante, che viene accettata come status quo, implicando l'impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico quanto su quello psicologico. Il termine deriva da Franz Kafka, la cui opera è ricca di situazioni di questo tipo; si pensi per esempio a Il processo, Il castello, o America.
it.wikipedia.org
kafkiano -  aggettivo
Che richiama l’atmosfera tipica dei racconti di Kafka, e quindi inquieto, angoscioso, desolante, o paradossale, allucinante, assurdo: situazioni kafkiane ... i racconti k. - i personaggi k. - il mondo kafkiano.
treccani.it
.
https://youtu.be/wkPR4Rcf4ww  - kafkaesque
.

 

l'evoluzione umana

un crescere della potenza della morte

 

 

The man in ecstasy and the man drowning

both throw up their arms
blue octavo notebooks - 
fb/fk

 

 

welcome   kafka_1    1a    1b    1c     2  

 

 

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