franz
kafka
welcome
kafka_1
1a
1b
1c
2
die verwandlung
la trasformazione
the metamorphosis
la metamorfosi
1915
.
Una mattina
Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato, nel suo
letto, in un
insetto mostruoso.
Era disteso sul dorso, duro come una
corazza, e alzando un poco il capo poteva vedere il suo ventre bruno
convesso, solcato da nervature arcuate, sul quale si manteneva a stento
la coperta, prossima a scivolare a terra.
Una quantità di gambe compassionevolmente sottili in confronto alla sua
mole, gli si agitava dinanzi agli occhi.
incipit
da la metamorfosi
One morning as Gregor Samsa was waking up from anxious dreams he discovered that in bed he had been changed into a monstrous verminous bug
.
He was lying on his back as hard as armor plate, and when he lifted his
head a little, he saw his vaulted brown belly, sectioned by arch-shaped
ribs, to whose dome the cover, about to slide off completely, could barely
cling. His many legs, pitifully thin compared with the size of the rest of
him, were waving helplessly before his eyes.
...
Als Gregor Samsa eines Morgens
aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem
ungeheueren Ungeziefer verwandelt. Er lag auf seinem panzerartig harten
Rücken und sah, wenn er den Kopf ein wenig hob, seinen gewölbten, braunen,
von bogenförmigen Versteifungen geteilten Bauch, auf dessen Höhe sich die
Bettdecke, zum gänzlichen Niedergleiten bereit, kaum noch erhalten konnte.
Seine vielen, im Vergleich zu seinem sonstigen Umfang kläglich dünnen
Beine flimmerten ihm hilflos vor den Augen.
...
Non riesco a farmi capire.
Non riesco a far capire a nessuno cosa mi stia
succedendo. Non riesco a spiegarlo nemmeno a me stesso .
I cannot make you understand. I
cannot make anyone understand what is happening inside me. I cannot even
explain it to myself .
Che cosa sto facendo
qui
in questo inverno
senza fine
?
|
...
La giovinezza è felice
perché ha la capacità di vedere la bellezza
Chiunque conservi la
capacità di cogliere
la bellezza non diventerà mai vecchio
metamorfosi
.
kafka e la sorella ottla
- prediletta
a 5 anni
i genitori |
GABRIELE
1889-1942 ?
|
ELLI
|
AUSCHWITZ
|
VALERIE
1890-1942 ?
|
VALLI
|
CAMPO DI CONCENTRAMENTO
|
OTTILIE
1892-1943
|
OTTLA
|
CAMPO DI CONCENTRAMENTO
|
|
|
Franz Elli Ottla
Valli Kafka
|
METAMORFOSI - 1915
Gregor Samsa una mattina destandosi
si trova trasformato in un insetto.
Dopo aver osservato il suo nuovo e ripugnante corpo, egli viene preso dal
panico ricordandosi dei suoi impegni di lavoro e rendendosi conto di essere in
ritardo; non è ancora disceso dal letto che i genitori bussano alla porta per
capire per qual motivo non si fosse ancora svegliato. Le porte però sono chiuse
a chiave quindi nessuno può entrare; tuttavia Gregor è costretto a scendere e
aprire quando a chiamarlo è il procuratore della sua azienda, accorso per
assicurarsi che il suo dipendente abbia una scusa accettabile per giustificare
l’assenza.
Gregor spalanca faticosamente la porta, ma tutti gli altri si spaventano e
scappano alla sua vista; tranne il padre che impugna un bastone e con un fare
minaccioso ricaccia lo scarafaggio gigante nella camera da letto.
Ripresosi, Gregor trova del latte in una ciotola: subito si getta su di esso, ma
resta deluso di non riuscire a berlo.
Inizia così la lunga prigionia di Gregor, che deve restare chiuso in camera ed
origlia i discorsi dei genitori mentre l'unica ad occuparsi di lui è Grete, la
sorella, che gli porta del cibo e riordina la sua stanza.
Mentre la sorella sta preparando lo spostamento del mobilio della stanza per
permettere a Gregor di muoversi liberamente sui muri e sul soffitto Gregor si
oppone però allo spostamento di un quadro che ritrae al sua fidanzata,
appiccicandocisi sopra. La madre lo scorge e sviene; sopraggiunge il padre e
punisce il parassita scagliandogli addosso con violenza delle mele; una di esse
colpisce lo scarafaggio che ferito gravemente si rifugia stordito nella sua
tana.
La famiglia disgraziata conduce una vita sempre più faticosa e annoiante; ben
presto anche la sorella nega le cure all'insetto, il quale da tempo non tocca
più cibo.
Una sera degli ospiti cenano nel salotto attiguo alla camera di Gregor , che
esce dalla porta e li spia incuriosito. Terminato il pasto, gli ospiti si
fermano ad ascoltare Grete alle prese con il violino; lo scarafaggio è sempre
più interessato alla musica e si espone, invece gli ospiti, che non gradiscono
più lo spettacolo, restano solo per cortesia. All'improvviso notano Gregor che
avanza: nello stupore generale,spaventati gli ospiti si rifugiano in camera e
annunciano di disdire immediatamente il contratto affittuario. Gregor è
immobile, paralizzato; sua sorella denuncia il suo comportamento deleterio per
tutta la famiglia, accusandolo di essere la causa di tutti i guai.
Il padre concorda e si avvicina cupo verso quello che non considera più suo
figlio; questi, sempre più debole, ritorna in camera e decide di liberare i suoi
da tante sofferenze, lasciandosi morire di inedia. Il mattino seguente la donna
di servizio lo trova disteso inerte per terra , e dà l'annuncio della sua morte
ai familiari; essi accorrono e considerano il fatto come una liberazione.
I pensionanti vengono cacciati da casa, come pure la domestica; l' intera
famiglia si congeda dal lavoro, per ritrovare la serenità e la prosperità che il
parassita Gregor aveva tolto.
Riconquistata la pace, eliminato il problema , essi sono finalmente liberi
...
Adesso forse potrò voltarmi
pensò Gregor e si mise di nuovo al lavoro. Non
riusciva a trattenersi dall'ansimare per la fatica, e ogni tanto dovette
anche riposarsi. Nessuno d'altronde gli faceva fretta, tutto era
affidato alle sue decisioni. Quand'ebbe terminato di girarsi, cominciò
subito a rientrare di filato in camera sua.
Si stupì della grande distanza che lo separava da
essa, e non riusciva a capire come avesse fatto, essendo tanto debole, a
percorrere poco prima lo stesso tragitto quasi senza accorgersene;
sempre però preoccupato unicamente di svignarsela in fretta, egli quasi
non notò che non una parola, non un grido della sua famiglia veniva a
disturbarlo. Solo allorché fu sulla soglia volse il capo; non
completamente, però, poiché sentiva il collo irrigidirsi; ma comunque
vide che dietro a lui nulla
era cambiato: solo la sorella si era
alzata. La sua ultima occhiata sfiorò la madre, che ora s'era
addormentata del
tutto.
Era appena entrato nella sua stanza, allorquando
in gran fretta la porta venne sbarrata e sprangata. A quel
rumore improvviso dietro di sé, Gregor si
spaventò talmente che le zampette gli si
piegarono sotto. Era
stata la sorella ad affrettarsi a quel
modo. Stava già in piedi in attesa; poi l'aveva raggiunto con un balzo
leggero, e Gregor non l'aveva nemmeno sentita arrivare. «Finalmente!»,
gridò lei ai genitori girando la chiave nella toppa.
«E adesso?»
si domandò Gregor guardandosi
intorno nell'oscurità.
Ben presto fece la scoperta che ormai non poteva più
muoversi affatto. Non se ne stupì, anzi il fatto assolutamente strano
gli parve di essersi potuto muovere finora su quelle esili gambette. Del
resto, si sentiva relativamente bene. Aveva sì dolori per tutto il
corpo, ma gli sembrava che gli si smorzassero a poco a poco e che a
lungo andare avrebbero finito per scomparire del tutto.
La mela marcia infissa nella sua schiena e
l'infiammazione circostante, tutte ricoperte di una polvere soffice, non
le sentiva quasi più. Alla famiglia pensava con grande amore e
commozione. Che bisognasse scomparire era per lui una convinzione anche
più ferma (se la cosa era possibile) di
quella della
sorella. In quello stato di vacua e
pacifica riflessione
rimase finché l'orologio del campanile
scandì le tre del
mattino.
Fece ancora in tempo a vedere, fuori della
finestra, i primi chiarori dell'alba. Poi il capo, che ormai
non riusciva più a
controllare, gli ricadde a terra e dalle Franz sue narici esalò
fievole
l'ultimo respiro ...
...
Lo sguardo di Gregor
si rivolse poi alla finestra e il cattivo tempo - si udiva la pioggia
picchiettare sulle parti metalliche della finestra - lo rattristò
completamente. ' Che accadrebbe se continuassi a dormire un altro po’
dimenticando queste sciocchezze ? ', pensò.
...
Spesso se ne stava lì intere e lunghe
notti, senza dormire un minuto e
raschiando per delle ore il cuoio. Oppure, senza spaventarsi della fatica,
spingeva una seggiola verso la finestra, si arrampicava sul davanzale
puntellandosi sulla sedia e vi si affacciava poi, evidentemente per un vago
ricordo del senso di liberazione che provava una volta a spaziare fuori con
lo sguardo.
atuttascuola.it/liceo/arioli
http://it.wikipedia.org/wiki/La_metamorfosi
www.scuolanticoli.com/download/Metamorfosi.pdf
www.rodoni.ch/KAFKA/metamorfosi
...
The sister played so beautifully. Her
face was tilted to one side and she followed the notes with soulful and probing
eyes. Gregor advanced a little, keeping his eyes low so that they might possibly
meet hers. Was he a beast if music could move him so ?
...
Mi sono vergognato di me stesso
quando ho capito che la vita è una festa in maschera, ed io ho
partecipato con la mia vera faccia .
I became ashamed of myself when I
knew that life A masquerade
and I attended it with my real face
...
Hey, there’s something falling down in
there, said the chief clerk. Gregor tried to suppose to himself that what had
happened to him might some day also happen to the chief clerk. There was no
denying that anything was possible .
...
I do not speak as
I think, I do not think as I should, and so it all goes on in helpless darkness .
...
First, he is terribly afraid of dying because
he hasn't yet lived
.
the metamorphosis
.
Kafka e Nabokov -
scarafaggio/coleottero
Ragionando su La Metamorfosi Vladimir
Nabokov osservò che a giudicare dalla descrizione che viene fatta nel
libro non si sta parlando di uno scarafaggio, ma di uno
scarabeo sacro.
La distinzione è importante: lo scarafaggio infatti non ha
la metamorfosi completa, lo scarabeo invece sì. Lo scarabeo è un Coleottero: i
coleotteri hanno il bruco come le farfalle. Lo
scarafaggio è una Blatta -
Blattoidei -
appena nato è già molto simile all’adulto, e cresce un po’
alla volta limitandosi a cambiare pelle.
giuliano - deladelmur.blogspot.it
I
Blattoidei - blattodea -
sono insetti dal corpo depresso in senso dorso-ventrale e dai colori poco
appariscenti, generalmente bruno. Le dimensioni variano moltissimo, secondo la
specie, con estremi che vanno dai 3 mm di lunghezza agli oltre 8 cm .
it.wikipedia.org
Secondo Nabokov
eccellente entomologo, non si tratta di uno scarafaggio ma di un coleottero - lo
scarafaggio è piatto, dice, mentre Gregor non lo è affatto.
Dunque il povero Gregor Samsa è un coleottero
disperato che pesa sul mondo, più greve della sua gravità. Tutti i lettori
ricordano, con un moto di raccapriccio, la scena in cui sua moglie gli tira una
mela che finisce conficcata nel dorso.
Ma Nabokov non si limita alle indagini metaforiche, si spinge oltre e ci regala
commenti che sono spunti di riflessione su cui meditare a lungo: “Curiosamente,
Gregor coleottero non s’accorge mai di avere delle ali sotto il solido
rivestimento del suo dorso. È da parte mia un’osservazione molto sottile di cui
dovreste far tesoro tutta la vita. Certi Gregor, certi
Mario e Maria non sanno di avere le ali”.
stylos.it/default.asp?artID=197
.
Franz Kafka
Says
the Insect in The Metamorphosis Should Never Be Drawn - Vladimir
Nabokov Draws It Anyway -
.pdf
|
LA METAMORFOSI A FUMETTI
Nato nel 1958 a Cleveland Peter Kuper vive a New York dal 1977
Disegni splendidi che nella loro claustrofobia
rendono perfettamente la cupa logica del racconto.
San Francisco Chronicle
Il passaggio da narrativa a fumetto
talvolta risulta fuorviante. Peter Kuper, invece, compie questo percorso
con grande lucidità
New York Times
Gli angosciosi archetipi kafkiani si
trasformano con efficacia in immagini. E hanno una nuova vita, grazie
allo stile crudo ed espressionistico di Kuper
Publishers Weekly
stefano landenna - fantasy.blogosfere.it
www.raicultura.it/La-metamorfosi-di-Kafka-a-fumetti
My First Kafka: Runaways Rodents and Giant Bugs
an illustrated
kid-friendly adaptation of three classic Kafka stories
BY mattheu roth anD
ROHAN DANIEL EASON
wired.com -
2013
The
Ghosts of Kafka Present
Two new books attempt to capture the gaunt
specter of modernism—and make him talk.
The Metamorphosis is full of
untranslatable terms - beginning with its
title, Die Verwandlung, which as Bernofsky points out in her translator’s
note “does not suggest a natural change of
state” in the way the English “metamorphosis”
does. But the biggest challenge is indeed Ungeziefer - OON-gee-tsee-fir
- a descendant of the Middle High German for “creature unfit for
sacrifice.” It is used in modern German to describe household pests,
particularly of the multilegged variety. And yet it does not merely mean
“insect” or “bug,” “beetle” or “cockroach,” because there are German
words for those - Insekt, Wanze, Käfer, Kakerlak. Ungeziefer is a
necessarily vague word for something repulsive and unwelcome in the
house, whose repulsiveness is defined through the eyes of its human
beholder. There is no single English word for this, and as a result,
translations of The Metamorphosis are
stuck with vague imitations, the most
accurate being “vermin” - which also evokes both Nazi anti-Semitism and
Yosemite Sam ...
rebecca schuman - slate.com - amazon.com - FB/franzkafka
- 2014
The Franz Kafka
Videogame & instagram
su steam -
iOS - Android
- Windows. creato dallo sviluppatore russo Denis Galanin .
da aprile 2017 -
https://youtu.be/0gdzgM0id-w - trailer
The Franz Kafka Videogame è un'originale avventura a enigmi
ispirata alle opere di Franz Kafka.
Franz Kafka's
novella about Gregor Samsa's sudden transformation into a large
bug is available to read on the New York
Public Library's Instagram .
cnet.com
|
LA METAMORFOSI - 100 ANNI - 1915-2015
|
Nessuno canta con maggiore purezza
di coloro che stanno nell’inferno più profondo
ciò che chiamiamo il canto degli angeli
è il loro canto
franz kafka
E' uno scrittore che non appartiene ad una specifica
corrente letteraria, pur presentando tratti tipici dell' espressionismo e tratti
tipici del surrealismo.
Kafka nasce a Praga, da una famiglia d'origine ebraica, ma frequenta la scuola
di lingua tedesca.
Dopo la maturità classica intraprende, per volontà del
padre gli studi di giurisprudenza.
Dal padre, commerciante, viene educato ai valori del
guadagno e del successo, ma Franz vuole diventare scrittore e per
questo il padre lo considera un
"DIVERSO" e lo contrasterà per tutta la vita.
Kafka, allora, è costretto a lavorare di giorno come funzionario di
assicurazioni e di notte da libero sfogo alla sua indole creative scrivendo.
Il padre è autoritario e dispotico, biasima il figlio, che rende fragile
nell'animo, il quale, per tutta la vita si sentirà un uomo senza casa, in quanto
la casa del padre (alla quale è psicologicamente incatenato), non è accogliente
e protettiva, ma anzi, è l'assoluta negazione di ogni sicurezza e tranquillità
domestica. Franz si sente in quella casa come un
INTRUSO, perché non è
apprezzato dal padre, con il quale l'unica comunicazione verbale è quella della
Subordinazione e della Sudditanza.
Franz lotta contro il padre per rendersi
AUTONOMO nelle
sue scelte esistenziali ed artistiche, ma ci riuscirà soltanto in
parte. Per questa ragione egli non riuscirà mai a vivere appieno
la vita reale, ma rimarrà sempre
nell'ANTICAMERA, di fronte alla porta della VITA. IL
MONDO DEI "PADRI" E QUELLO DEI "FUNZIONARI", OVVERO IL MONDO DI "CASA" E QUELLO
DELL' "UFFICIO" E' IL MEDESIMO. PER QUESTO FRANZ NON SI SENTE SOLO DIVERSO ED
INTRUSO IN CASA SUA, MA ANCHE PROFONDAMENTE "DISINSERITO" IN QUELLA SOCIETA'
MODERNA SCANDITA DAI VELOCI RITMI DELL'INIZIO NOVECENTO E CHE NON HA TEMPO PER
LE RELAZIONI UMANE.
northwest.it
La sua famiglia era di origine ebraica ma il padre lo obbligò fin da piccolo ad
imparare il tedesco
Kafka quindi era emarginato
dalla comunità tedesca perché parlava la loro lingua ma non era tedesco; era
però emarginato anche dalla comunità ceca perché parlava la lingua
dell’invasore.
Kafka è uno degli scrittori che più rappresenta il 900.
Nacque a Praga come cittadino dell’impero asburgico
è morì come cittadino dello stato cecoslovacco. Per
capire meglio Kafka bisogna visitare Praga; d’altra parte per capire meglio
Praga bisognerebbe leggere Kafka… Kafka nasce proprio quando i conflitti fra
Ebrei, Tedeschi e Cechi si fanno più accesi ed intensi…durante la sua infanzia
il ghetto ebraico viene abbattuto quindi gli cancellano le sue origini
culturali. Tutto questo ha contribuito a forgiare la sua personalità e quindi il
suo modo di scrivere. La maggior parte dei luoghi dove visse o che frequentò
esistono ancora oggi.
https://pragaconalberto.com/i-mille-volti-della-citta-magica/sulle-orme-di-kafka
.
In 1908, Kafka landed a position at the Worker’s Accident
Insurance Institute in Prague, where he was fortunate to be on the coveted
'single shift' system.
He was living with his family in a cramped apartment, where he could muster the
concentration to write only late at night, when everyone else was asleep.
As Kafka wrote to
Felice Bauer in 1912
'time is short, my strength is limited, the office is a
horror, the apartment is noisy, and if a pleasant, straight forward life is not
possible then one must try to wriggle through by subtle maneuvers. In the same
letter he goes on to describe his timetable: '…
at 10.30 - but often not till 11.30
- I sit down to write, and I go on, depending on my strength,
inclination, and luck, until 1, 2 or 3 o’clock, once even till 6 in the morning.'
shortlist.com -
fb/fk Bisogna prendere le persone così come
sono oppure lasciarle così come sono . Non è possibile cambiarle, si
può solo turbare il loro equilibrio . Un essere umano dopo tutto, non è fatto di
pezzi unici, dai quali si possa togliere un pezzo singolo e sostituirlo con
qualcos’altro . Piuttosto è un tutt'uno e se ne tiri un'estremità, l'altra che
ti piaccia o no, comincia a contrarsi . lettere
a felice .
kafka figurativo
Nei ROMANZI di Kafka, scrive il
filosofo Gunthers Anders ("Kafka. Pro e contro", 1951), il tempo è un'illusione.
Per questo, in ultima analisi, quelli di Kafka nemmeno possono dirsi dei
ROMANZI , dal momento che ad essi fa difetto ciò che la più elementare
convenzione del "genere" richiede, vale a dire una "storia", un plot narrativo,
con un inizio, un punto di svolta ed una fine. A renderli inquietanti non è una
conclusione più o meno terribile,
quanto piuttosto l'assenza di ogni divenire,
la paralisi
del tempo che, fin dalla prima battuta, fin dall'entrata in scena dell' "eroe",
li caratterizza: Gregor Samsa già da subito e senza stupore alcuno è un grosso
scarafaggio.
L' "eternità dell'attimo", che, nella poesia classicista, rappresentava una
felice via d'uscita dal tempo in direzione
della beatitudine dell'eterno (il "fermati attimo, sei bello!" di Goethe), si
rovescia allora, in Kafka, in maledizione. Eternità dell'attimo significa
infatti ora: non ci sono vie d'uscite,
eterna ripetizione del medesimo,
congelamento degli oggetti e delle situazioni. Qualcosa di simile a quei volti
resi eterni dai ghiacci che li imprigionano con i quali il regista americano John Carpenter terrorizzava lo spettatore nel remake del film La cosa. Anders,
del resto,
definisce
"figurativa" l'arte di Kafka "perché per lui e rispettivamente per gli
uomini del suo mondo, la vita si èmessa talmente male che non va avanti e perché il non andare avanti può
depositarsi solo come immagine".
Il puro orrore è dunque immagine non perché può essere illustrato
con degli esempi, ma perché con un malefico colpo di bacchetta magica
all'esistenza è stata strappata la durata,
il futuro e la sua possibilità di redenzione, e con ciò la si è trasformata in
un'immagine pietrificata, in un
presente che non passa.
rocco ronchi libero pensiero
intervista a barbara di noi - germanista -
'''leggendo Kafka si riceve una particolare suggestione che ha il sapore della
magia'''
È la conseguenza di una scrittura che procede
seguendo una dimensione costellativa dell'indagine
interiore, non riconducibile a un percorso diretto,
univoco. In un frammento diaristico del 1921 egli annota che forse «lo splendore
della vita si trova dispiegato dinanzi a ognuno e in ogni momento in tutta la
sua magnificenza, ma nascosto, in profondità,
invisibile, molto lontano. Ma si trova lì, non
ostile, non recalcitrante, non sordo. Se lo si chiama con la parola giusta, col
nome giusto, allora viene. Questa è l'essenza della
magia, che non crea, ma chiama».
barbara di noi - sul romanzo - it.paperblog.com - 2012
|
Kafka
and Judaism
Kafka was born a
Jew and remained a Jew all his life
although he frequently tried to play down Judaism's influence on him
What do I have in common with the Jews?
he asked
in his diary
I don't have anything in common with myself and would
be content to stand quietly
alone in a corner
satisfied that I can breathe
victorian.fortunecity.com
non siamo che i cattivi
pensieri
di una giornata di malumore di dio
contro l'idolatria -
pagina 71 - moni ovadia
|
une
grosse miche de pain ...
Une grosse miche de pain était posée sur la table. Notre père entra avec
un couteau et voulut la couperen deux. Mais bien que le couteau fût solide et tranchant, bien que le pain ne
fût ni trop dur ni trop tendre, le couteau ne parvenait pas à entamer la miche. Nous autres enfants, nous
regardions notre père avec stupéfaction.
Il dit : " Pourquoi vous étonnez-vous? Le fait que quelque chose
réussisse n'est-il pas plus surprenant que le contraire ? Allez vous coucher, j'arriverai peut-être tout de même à
mes fins.
" Nous nous couchâmes, mais de temps à autre, l'un de nous se dressait dans son lit et tendait le cou
pour voir son père, cet homme haut dans sa longue redingote, qui était debout, la jambe droite jetée en avant, et
essayait toujours de faire entrer le couteau dans le pain. Au matin quand nous nous éveillâmes notre père posa le
couteau et dit : « Vous voyez, c'est tellement difficile que je n'y suis pas encore parvenu. » Nous voulûmes
nous distinguer et essayer nous mêmes, il nous y autorisa, mais nous pûmes à peine soulever le manche du
couteau qui, d'ailleurs, s'était presque changé en charbon ardent sous la poigne de notre père, il se cabrait
littéralement dans notre main. Notre père se mit à rire et dit : « Laissez-le où il est, maintenant je vais en
ville, ce soir j'essaierai encore de le couper. Je ne laisserai tout de même pas un pain se moquer de moi. Pour finir, il
faudra bien qu'il se laisse faire, il a tout juste le droit de se défendre, qu'il se défende donc. »
A ce moment, la miche
se contracta comme la bouche d'un homme décidé à tout, et ce ne fut plus qu'un tout petit pain.
koikadit.net/FKafka/pain.html
|
très cher père
Tu m'as demandé récemment pourquoi je prétends avoir peur de toi. Comme
d'habitude, je n'ai rien
su te répondre, en partie justement à cause de la peur que tu m'inspires, en
partie parce que la
motivation de cette peur comporte trop de détails pour pouvoir être exposée
oralement avec une certaine cohérence. Et si j'essaie maintenant de te
répondre par écrit, ce ne sera encore que de façon
très incomplète, parce que, même en écrivant, la peur et ses conséquences
gênent mes rapports avec toi et parce que la grandeur du sujet outrepasse de beaucoup ma mémoire
et ma
compréhension.
.
début de la Lettre au père
di recente mi hai domandato perché mai sostengo di avere
paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in parte proprio
per la paura che ho di te, in parte perché questa paura si fonda su una quantità
tale di dettagli che parlando non saprei coordinarli neppure passabilmente. E se
anche tento di risponderti per iscritto, il mio tentativo sarà necessariamente
assai incompleto, sia perché anche nello scrivere mi sono d'ostacolo la paura
che ho di te e le sue conseguenze, sia perché la vastità del materiale supera di
gran lunga la mia memoria e il mio intelletto.
|
franz
kafka
1883-1924
/ REPUBBLICA CECA
|
lettera al padre
E’
il 1919 quando lo scrittore praghese Franz Kafka scrive la lunga
lettera indirizzata a suo padre che però vedrà la luce alla stampa
solo dopo la sua morte, nel 1952.
Kafka ha 36 anni, ha già alle spalle la pubblicazione di alcuni noti
racconti, ma la sua vita privata è segnata da sofferenze fisiche e
fallimenti sentimentali.
I lunghi fogli riempiti con parole di amarezza
e di pesanti accuse portano alla luce un legame difficile con
la figura paterna. Il figlio richiama alla memoria episodi
dell’infanzia che lo hanno profondamente turbato.
domizia moramarco -
leggeremania.it - 2014
Mai come nella
"Lettera al padre", scritta nel novembre del 1919, affidata alla
madre senza tuttavia giungere al destinatario, Kafka ci ha dato un
ritratto così lucido di sé.
E molti dei motivi che vengono toccati
in questa confessione anche spietata - primo fra tutti quello di "un
immenso senso di colpa" - non possono che ricordare i suoi
personaggi più famosi.
Quello che qui viene messo in scena è un vero
e proprio conflitto. Figura che incarna un'autorità assoluta, che
"ha l'aspetto enigmatico dei tiranni, la cui legge si fonda sulla
loro persona, non sul pensiero", agli occhi di Kafka il padre appare
come il tipico rappresentante di un mondo da cui egli invece si
sente escluso: pratico, utilitaristico, ben lontano dalle sue
aspirazioni.
Così, in pagine di forte impatto emotivo, Kafka svela
la sua natura di "figlio diseredato" e proscritto, non compreso
nella vocazione di scrittore, inquieto e in cerca di conferme quanto
il suo avversario ostenta sicurezza.
Nel saggio posto in appendice
Georges Bataille indaga in modo provocatorio sui momenti di questa
contesa. L'esperienza di Kafka diventa anche occasione per
interrogarsi sul senso ultimo della letteratura. Forse nessun altro
scrittore ha saputo mostrare come quel senso sia tutt'uno con la
vita stessa.
lafeltrinelli.it -
amazon
|
The many selves of
Franz Kafka included a puckish sense of humour
A new biography by Reiner Stach puts some flesh on the bones that is the
legend of Franz Kafka.
Dear Sir, the reader wrote, You have made me unhappy. I bought your Metamorphosis as a present for my
cousin, but she doesn’t know what to make of the story. My cousin gave it to her
mother, who doesn’t know what to make of it either.
Her mother gave
the book to my other cousin, and she doesn’t know what to make of it either. Now
they’ve written to me ...
Stach is also good on
Kafka’s doomed love life, beginning with his strange courtship of the
unfortunate Felice Bauer, with whom he exchanged 500 letters over five years
while seemingly making every effort not to see her in person.
When he eventually felt compelled to propose marriage, he did so in an
18-page document containing such inducements as “You would
lose Berlin, the office you enjoy, your girlfriends, the small pleasures of
life, the prospect of marrying a decent, cheerful, healthy man, of having
beautiful healthy children”; and once they were married,
he concluded, she would probably have to bring him his meals in a special
writing cell underground ...
Brod’s own ardent Zionism informed his conviction that Kafka wrote some of “the
most Jewish documents of our time,” but such suggestions bemused Kafka, who once
frustratedly wondered to his diary: What do I have in common with Jews?
I barely have anything in common with myself ...
tim martin - telegraph.co.uk - 08/2013
Conversazioni con Kafka
-
Janouch Gustav
A Praga, nel 1920, Gustav Janouch, allora diciassettenne aspirante poeta e
letterato, venne presentato dal padre a Franz Kafka.
I due lavoravano nella
stessa Compagnia di Assicurazioni e subito il più giovane prese l'abitudine di
far visita a Kafka nel suo ufficio e di accompagnarlo a casa.
Nacquero così
queste '
Conversazioni
' che costituiscono una testimonianza sul grande scrittore
praghese.
n questo
contesto Kafka non è visto come una figura letteraria ma come un uomo
affascinante e misterioso, costretto a convivere con le incomprensioni di un
ambiente e con la malattia che di lì a poco lo avrebbe condotto alla morte.
ibs
LA GAZZA
Io sono un uccello insopportabile, disse Franz Kafka .
Sono una gazza un kavka. Il carbonaio del Teinhof ne ha
una . L' ha vista ? . Sì, razzola sempre davanti al negozio. Già, quell' uccello,
quel mio parente, sta meglio di me. E' vero, d' altra parte, che ha le ali
tagliate. Nel mio caso tuttavia non c' è stato alcun bisogno di tagliarle,
perché le mie ali sono atrofizzate. Così per me non esistono altezza e distanza.
Saltello con la mia aria confusa in mezzo agli uomini che mi guardano pieni di
sfiducia, perché sono un uccello pericoloso, un ladro, una gazza. In realtà non
sono attratto dagli oggetti che brillano. Non ho nemmeno delle penne nere
luccicanti. Sono grigio come la cenere. Una gazza che desidera scomparire tra le
pietre. Ma questo è solo uno scherzo: non voglio che si accorga di quanto io
stia male oggi.
repubblica.it
.
La fotografia
concentra la nostra attenzione sulla superficie.
Di conseguenza abbuia la vita nascosta che balugina attraverso i
contorni delle cose come un gioco di luci e ombre. E questa non si
può coglierla neanche con il più penetrante degli obiettivi.
Si può solo cercarla a tastoni … Questa macchina automatica non
moltiplica gli occhi degli uomini, dà soltanto una visione a volo
d’uccello incredibilmente semplificata .
fk
fb/parolamia
.
non si sfugge mai ai fantasmi che si evocano . il male ritorna sempre
al punto di partenza .
...
Amore è tutto ciò che aumenta, allarga,
arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le
profondità . L'amore non è un problema, come non lo è un
veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e
la strada .
da conversazioni con
kafka - 1951 - books.google.it
*
Ich
bin am 3 Juli 1883 in Prag geboren
impiegato
modello delle Assicurazioni Generali a Praga
Kafka intraprese una
formazione giuridica e ottenne un lavoro nelle assicurazioni Generali nel 1907.
Alla scrittura si dedicò nel tempo libero, lamentandone la scarsità che gli
impediva di dedicarsi a quella che considerava la sua vocazione: la letteratura.
Ma ciò non fece mai venir meno il rigore e la disciplina nell’esecuzione del suo
lavoro. Alle sue celebrate opere letterarie si accompagnano le relazioni scritte
come assicuratore. Accurate e minuziose, e rivelatrici, in filigrana, della sua
passione.
generali.com
. Conosco tedesco, ceco, francese e inglese ma in queste
due lingue sono fuori d’esercizio.
Il curriculum vitae autografo di Franz Kafka dice:
. Sono nato il 3 luglio 1883 a Praga; ho frequentato fino
alla quarta classe la Altstädter Volksschule; sono entrato poi nell’Altstädter
deutsches Staatsgymnasium; a 18 anni incominciai gli studi alla deutsche
Karl-Ferdinands Universität di Praga.
Dopo aver dato l’ultimo esame di stato, il 1° aprile 1906,
entrai come praticante nello studio dell’avv. Richard Löwy, sull’Altstädter
Ring. In giugno diedi l’esame storico rigoroso e nello stesso mese ottenni la
laurea in legge.
Come avevo subito chiarito all’avvocato, ero entrato nel
suo studio solamente allo scopo di impiegare il mio tempo, perché già in
principio non era mia intenzione di rimanere nell’avvocatura.
Il 1° ottobre 1906 iniziai la pratica giudiziaria, che
terminai il 1° ottobre 1907.
adnkronos.com - fb/corsera -
immagine
1907-1908 - archivio
storico
assicurazioni
generali
trieste
https://youtu.be/eyHbVF5HmG0
- biografia
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