GIORGIO GABERščik
il signor g
milano wall art
- artisti
ORTICANOODLES - PAO - IVAN
murales di
milanesi
illustri
come
Giorgio Gaber
-
Enzo Jannacci
- Franca
Rame - Luchino Visconti -
Alda Merini - Giò
Ponti - Gianfranco Ferrè - Marco Ferreri - Carlo Emilio Gadda - Gian Maria
Volontè - dario fo
2014
MA MI
intervento di arte pubblica condivisa
2016
murale pza card ferrari
e ortica
GUARDATEMI BENE
eccomi davanti a voi
dialogo tra un impegnato e un non so 1972
com'e bella la citta
la città di
Milano ha una struttura tipicamente concentrica. I nostri
interventi tendono a razionalizzare dov'è possibile tutto ciò che
riguarda la viabilità, i servizi, le strutture primarie, le
infrastrutture. Si deve dare al cittadino uno spazio vitale,
abitabile, confortevole, soprattutto congeniale alla sua natura
intima e al tempo stesso operosa. In questo contesto, in questo
contesto, in questo contesto ...
https://youtu.be/HaWTpsy4YmQ
Vieni, vieni in città
che stai a fare in campagna ?
Se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.
Com'è bella la
città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.
Con le réclames
sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.
Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Vieni, vieni in
città
che stai a fare in campagna ?
Se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.
Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Piena di strade e
di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.
Con le réclames sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.
Com'è bella la
città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è...
Vieni, vieni in città
che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.
Com'è bella la
città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.
Con le réclames
sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.
Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Com'è bella la
città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.
Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.
Con le réclames
sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più
sempre di più, sempre di più, sempre di più !
giorgio gaber
.
non si è mai abbastanza
coraggiosi
da diventare vigliacchi
definitivamente
dal testo : la
paura - 1991-1992
Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.
Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.
Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.
Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.
Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.
Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.
Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare.
*
e non lo so se sia il destino oppure il caso
ma in questi tempi così ostili e incerti
mi prende
l’innocente e un po’ ambizioso
proposito di amarti
…
perché
senza due corpi e
due pensieri differenti
finisce il mondo
proposito di amare - giorgiogaber.it
Secondo
me la donna
e l’uomo, sono
destinati a diventare, uguali. In questa nostra epoca, la civiltà si
è data un gran da fare, per attenuare certe differenze che erano
causa di profonda ingiustizia. C’è stato un
graduale avvicinamento, nel modo, di comportarsi, di sentire, di
pensare. Insomma, di vivere.
Fino
alla tanto sospirata parità. Però, secondo me all'inizio di tutto,
c'è sempre una donna.
Secondo me, la donna è donna da subito. Un
uomo è uomo a volte prima, a volte dopo.
A volte mai.
un'idiozia
conquistata a fatica - 1996- fb/gg - 2017
realizzato da
Orticanoodles insieme a studenti e riferito alla musica
GABER-BREL - DIALOGO
parole - canzoni -
immagini
DAL 28 marzo 2019
Bilingue con testo
francese a fronte
. Mi fa male
il mondo
… Giorgio Gaber 1973
. Un artiste
c’est quelqu’un qui a
mal aux autres
… Un artista è
qualcuno che ha male
agli altri - Jacques
Brel 1973
fb/giorgiogaber.org -
2019
.
io, noi e gaber
-
DOCUFILM 2023 -
RAI3 1.1.2024
- raiplay.it/programmi/ionoiegaber
facebook.com/watch
gaber jannacci
Attraverso la voce di
familiari e amici,
Riccardo Milani traccia
un ritratto intimo e
appassionato di Gaber,
un viaggio esclusivo che
attraversa tutte le fasi
della sua carriera
artistica, dalla
popolarità televisiva al
Teatro Canzone.
fb/gg - 2023
nella cinquina finalista dei Nastri d'Argento -
sezione Cinema, spettacolo, cultura - 2024
.
chiedimi chi era gaber
- ombretta colli - paolo
dal bon
CI RIVEDEMMO
A UNA DI QUELLE FESTE
MONDANE TIPICHE DELLA
CAPITALE, NELL'ATTICO DI
UN NOTO PRODUTTORE
CINEMATOGRAFICO...
QUANDO MI ACCORSI DELLA
PRESENZA DI GIORGIO
GABER TRA GLI OSPITI NON
POTEI FARE A MENO DI
CHIEDERMI COSA CI
FACESSE UN UOMO COME LUI
IN UN AMBIENTE SIMILE:
IO, PER QUANTO POCO
ENTUSIASTA, MI TROVAVO
PERFETTAMENTE A MIO
AGIO, MENTRE LUI
SEMBRAVA DEL TUTTO IN
DIFFICOLTÀ. ERA SOSPESO
TRA LA TIMIDEZZA E UN
ATTEGGIAMENTO DI
SUFFICIENZA: SCAMBIAVA
POCHE PAROLE COI
PRESENTI, DISPENSAVA
SORRISI INCERTI, FUMAVA
SEMPRE MOLTISSIMO E, NE
SONO SICURA, AVREBBE
PAGATO PER ESSERE
TRASFORMATO IN UN
ELEMENTO DELL'ARREDO".
SONO GLI ANNI SESSANTA,
E QUELL'INCONTRO DARÀ
INIZIO ALLA STORIA
D'AMORE TRA OMBRETTA
COLLI E GIORGIO GABER.
ENTRAMBI AI LORO PRIMI
PASSI NEL MONDO DELLO
SPETTACOLO, LEI ATTRICE,
LUI CANTANTE. LEI BELLA,
ESTROVERSA, SICURA DI
SÉ, LUI TIMIDO,
IMPACCIATO, E SICURO
SOLO DEL SUO TALENTO.
QUESTO LIBRO È LA STORIA
DI TUTTO CIÒ CHE AVVENNE
DOPO QUELL'INCONTRO: UN
AMORE, UN MATRIMONIO,
UNA FIGLIA, UNA
COMPLICITÀ DURATA TUTTA
LA VITA. E IL RACCONTO
DELLE RISPETTIVE
CARRIERE, CHE
PROCEDEVANO IN PARALLELO
E A VOLTE SI
INCROCIAVANO. TUTTI E
DUE VENIVANO DALLA
POVERTÀ, TUTTI E DUE SI
ERANO RISCATTATI GRAZIE
AL LORO TALENTO. DUE
CARATTERI MOLTO DIVERSI
MA COMPATIBILI, SE
RIUSCIRONO A VIVERE IN
ARMONIA ANCHE IL MOMENTO
IN CUI LEI DECISE DI
CANDIDARSI PER FORZA
ITALIA, E LUI DI
RISPETTARE LA SUA
SCELTA.
"PENSO CHE L'AMORE TRA
UN UOMO E UNA DONNA
DIVENTI REALE SE E
QUANDO ARRIVA IL MOMENTO
DI CONDIVIDERE LE
FERITE, SPESSO PROFONDE,
CHE LA VITA E IL DESTINO
HANNO VOLUTO INFLIGGERCI
E CHE CIASCUNO DI NOI SI
PORTA DENTRO . DI SOLITO
NE PARLIAMO
MALVOLENTIERI, MA SE TRA
DUE PERSONE SI
STABILISCE LA GIUSTA
COMPLICITÀ È NATURALE
APRIRSI, AFFRONTARE IL
GROVIGLIO DI SOFFERENZA,
PAURA E SMARRIMENTO CHE
CI PORTIAMO DENTRO, E IL
DOLORE DI UNO DIVENTA IL
DOLORE DELL'ALTRO . "
mondadoristore.it - 2020
non per fare strani mischiamenti
non per stare insieme
non mi va la vostra scuola, la vostra famiglia
e di rispettarvi non ho nessuna voglia.
Guardatemi bene
non credo più a niente
non voglio più lavorare
come un deficiente.
Non ho più speranze
mi sono fregato
ma ormai me ne fotto.
Avete visto come sono ridotto.
Guardatemi bene
ora non ne posso più
non ho più problemi di coscienza
ne ho le palle piene.
Me ne frego dei partiti
me ne frego dei gruppi
tentativi disperati
ne ho fatto già troppi.
E ora andiamo a ballare
tanto per consolarci
su quello che rimane
sui circoli ARCI.
Arriva la febbre
del sabato sera
e io mi ci butto.
Avete visto come sono ridotto.
Guardatemi bene
eccomi davanti a voi
con lo stile arguto
di un giullare gaio, originale
eccomi che mi esibisco e vi rido sul muso
fiero dei miei orecchini e degli spilli nel naso.
Guardatemi bene
mi fa schifo la gente
quando vi mostro il culo
è un segnale importante
sono un vostro figlio
una vostra creazione
un vostro prodotto.
Avete visto come sono ridotto.
Guardatemi bene
eccomi davanti a voi
questa volta senza recitare
senza fare scene
eccomi davanti a voi
come fossi a un processo
fiero dei miei vent'anni
buttati nel cesso.
Guardatemi bene
sono distrutto e impotente
sono la degradazione
non sono più niente.
Guardatemi bene
ho gli occhi nel vuoto
drogati e corrotti.
Avete visto come siete ridotti
avete visto come siete ridotti.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
non insegnate ai bambini www.youtube.com/watch?v=VCEY50KcKYc
https://youtu.be/_2IkxdMDTwQ - arisa 2013
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L'uomo che sto seguendo
è troppo vile per dedicarsi al male
troppo intelligente per affidarsi a dio
80.117.202.20/librizzi
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Milano
intitola a Giorgio Gaber il Teatro Lirico
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| Mi piaceva di Gaber il suo cinismo ma in senso positivo nel suo essere molto composto e asciutto
sia nei movimenti che
nel pensiero.
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FERNANDA PIVANO su GIORGIO GABER
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La mia generazione ha perso |
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in un tempo di
rassegnata decadenza |
provaci ancora, giorgio di massimo bernardini giorgiogaber.org La mia generazione ha perso è stato avvertito da molti come un giudizio implacabile sull’Italia del 2001.
Che effetto le fa oggi il nostro Paese ?
La sento travolta da un’inarrestabile decadenza. Le faccio un esempio attraverso la televisione. Ho contribuito alla prima fase della tv italiana: noi che la facevamo eravamo sorpresi e intimiditi dalla forza del mezzo (in 45 secondi diventavi qualcuno in tutto il Paese). La sorpresa era nell’effetto unificante, la Tv era un luogo che intimoriva all’interno e suscitava entusiasmi all’esterno. Adesso è tutto alla rovescia: sono allegri quelli che la fanno e annoiati quelli che la vedono. Quanto poi al tema de La mia generazione ha perso, è stato certamente giusto lottare per una consapevolezza nuova, ma poco alla volta ci siamo accorti che qualcosa si rompeva, che il nostro era sempre più uno «sviluppo senza progresso», come avvertì Pasolini. L’individuo è ormai travolto dal mercato e dal consumo, non abbiamo saputo dare un senso al superfluo. Ci siamo allontanati da chi lo subiva lasciando che corrompesse il popolo. Il difficile dopoguerra dei nostri genitori ci aveva messo davanti un mondo in cui avanzare verso il meglio; noi invece lasceremo ai nostri figli solo incertezza sul futuro. Oggi si fa un gran dire: i genitori devono parlare coi figli. Sì, ma di cosa, se non hanno più niente da dire ? In questo senso la nostra generazione ha perso, è passata dall’opposizione ai padri autoritari al nostro niente, a una autorevolezza mancata. Vengo dalla guerra, da una città distrutta: noi avevamo davanti un mondo tutto ancora da conquistare. Nei ragazzi di oggi, invece, sento il rischio della mancanza di un futuro da conquistare, che li fa oscillare fra il velleitarismo e la depressione.
Nel disco c’è una canzone
molto intensa che mi pare contenga anche un riferimento autobiografico, o almeno
generazionale, Quando sarò capace di amare. Lei, dopo trentasei anni di
matrimonio, ci è riuscito ??
giorgio
gaber -
GABERSCIK
milano
25 gennaio 1939 - 1 gennaio 2003 padre sloveno - madre veneta
morto a Montemagno a 63 anni dopo una lunga
malattia nella casa in provincia di Lucca -
dove si era recato per trascorrere il Natale con la moglie e la figlia
Dalia. POSTUMO
L'ultimo disco
'Io non mi sento italiano'
. . |
vita e opere del signor g
Non
poteva mancare, nella bella collana “Parole e canzoni” curata da Vincenzo
Mollica, una ricognizione nell’ormai lunga carriera artistica di Giorgio
Gaberscik, in arte Gaber. Milanese, classe 1939, egli debutta giovanissimo al
Santa Tecla, un locale di Milano dove si esibisce con Celentano, i Rocky
Mountains ed Enzo Jannacci. Inizialmente, il suo repertorio prevede canzoni
fragili e garbate (“Non arrossire”, il brano più celebre del periodo); ma, poco
alla volta, i suoi interessi prendono a spostarsi verso argomenti e tematiche
differenti.
rai
www.facebook.com/watch - fb/rai cultura .
Credo che il pubblico mi riconosca una certa onesta' intellettuale. Non sono ne' un filosofo ne' un politico ma una persona che si sforza di restituire - sotto forma di spettacolo - le percezioni, gli umori, i segnali che avverte nell'aria. -gg . |
|
Giorgio Gaber aveva visto lontano,
i suoi brani sono ancora attualissimi, perché affrontava delle tematiche
che riguardavano tutti . Io credo che
andrebbe studiato nelle scuole
. Penso sia giusta questa riscoperta di un cantante che è
riuscito a fotografare un’epoca complicata . Il suo era
un pubblico di sinistra, acculturato, con cui doveva fare i conti. Ma era
molto amato ... Oggi credo che Gaber sarebbe un cane sciolto, assolutamente critico e perdente, i suoi ideali non sono stati realizzati, sarebbe un deluso della società ... renzo arbore francesca de sanctis - https://espresso.repubblica.it/giorgio_gaber_renzo_arbore - 2023 |
I nostri occhi l'avevano capito e si davano già del
tu
dopo la prima sera
.
.
Benvenuto il luogo dove
di cambiare idea
sono vecchi soprannomi per
anziani https://youtu.be/G_fcn1qA1w4 - io se fossi gaber
|
Chissà dove te ne vai
NON ARROSSIRE |
la solitudine non è mica una follia
è indispensabile per star bene in compagnia
da la solitudine
via giorgio gaber a milano |
dal 2 ottobre 2019 - valore 1,10 euro 800.000 esemplari poste italiane_ministero sviluppo economico |
|
avrebbe compiuto 83 anni - doodle google - 2022 |
.
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