GIORGIO Gaberščik il signor g il poeta che sapeva cantare
milano 25 gennaio 1939 - 1 gennaio 2003 ULTIMO LAVORO : IO NON MI SENTO ITALIANO
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Gaberščik - nome Goriziano sloveno .
FONDAZIONE premio & links
facebook.com/Giorgio-Gaber/fondazione
1949 GB in classe - fb/gg
c'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte
LA
LIBERTA'
testo
completo
La libertà non è star
sopra
un albero,
spazio libero, .
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il dilemma
In una spiaggia poco serena,
In una casa a picco sul mare, sono le forme del nostro tempo.
Il loro amore moriva,
Lui parlava quasi sempre
lei forse ce l'aveva già.
In un giorno di primavera,
Il loro amore moriva,
Questa voglia di non lasciarsi
se è una cosa vecchia o se fa piacere,
delle cose antiche. "resistenza".
Forse il ricordo di quel maggio
Il loro amore moriva,
come la famiglia,
Io ci vorrei veder più chiaro,
che avevan vinto o perso. che stiamo per capire.
Il loro amore moriva,
.
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Non è vero che
il destino entra alla cieca nella nostra vita. Io credo che entri
dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato. Non c'è essere
umano tanto forte da allontanare con i fatti il destino, anche
tragico, che deriva dalla sua indole. |
...
la gente usa i rapporti d’amore e d’amicizia per colmare dei vuoti
fino a quando ti danno conforto e sollievo va bene
ma se ti creano un minimo di disagio
la tua fragilità è tale che di colpo si interrompono
allora
la solitudine è una grande conquista
non una dannazione
quando parla gaber - guido harari - 2011
...
io non so niente ma mi sembra
che ogni cosa nell’aria e nella luce
debba essere felice
gg - io e le cose 1984
...
Una canzone del 1984
Fa parte dei materiali didattici per
l'insegnamento dell'italiano agli stranieri
di Scuola d'Italiano Roma
DESTRA E SINISTRA
Io direi
che il culatello è di destra
Il saluto
vigoroso a pugno chiuso
e il suo perché
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
dilemma: gaber era di destra o di sinistra
?
autodefinizione
- Per essere di destra non ho il fisico. Ma alla sinistra
contesto le irresolutezze, le promesse mancate l'incapacità
d'imprimere una svolta diversa a una società dominata dal
mercato e dal vuoto d'ideali.
ilgiornale.it
GIORGIO GABER, IL CANTASTORIE SNOB
Ha rappresentato un ruolo importante
nella storia della cultura in Italia, soprattutto quella che non si
accontenta, che convive con il dubbio. Quella che si pone le domande e
s’indigna per il chiacchiericcio.
dimensioni.org
che non c’è più salvezza
www.raiplay.it/video/2023/01/Gaberrimus
https://youtu.be/kt0AwAxj0v0
-
il tic/catena di montaggio
https://youtu.be/bAqFt5KrwlQ
-
quando
è moda
https://youtu.be/cvyE116lwd8
-
se io fossi dio
https://youtu.be/MfiO6Nf3pj4
- l'america
https://youtu.be/__Mk4kkPXHY
- non mi sento italiano
www.youtube.com/watch?v=xBpxokMj7No
- la ballata del cerutti
https://youtu.be/GbgsUXVtKg4
- famiglia disgraziata
https://youtu.be/5PZPLOqbFYU
- liberta'
https://youtu.be/txjbEXCeGB4
- se ci fosse un uomo
www.youtube.com/watch?v=Olq9rPKgs8o
-
gaber/celentano
https://youtu.be/3iccz42Yfxs
-
democrazia
facebook.com/GiorgioGaberOfficial/videos
- l'ingenuo
https://youtu.be/bNNO0Xxq-uQ
- 1999 - compleanno
https://youtu.be/SRs2rt19-kg
- GG canta porta romana in tram -
di notte - a milano
facebook.com/GiorgioGaberOfficial
- archivio ist.luce - gaber
.
Il
conformista
sta sempre dalla parte giusta
Un
concentrato di opinioni E quando ha voglia di pensare, pensa
per sentito dire
Si
allena a scivolare nel mare della maggioranza
https://youtu.be/GT3ne_HbVqc
-
https://youtu.be/4SIpeNws5JQ
-
conformista
.
io
che non riesco più a giudicare
.
Io non mi sento italiano
Io G. G. sono nato e
vivo a Milano.
o purtroppo lo sono.
o purtroppo lo sono.
se arrivo all'impudenza
o purtroppo lo sono.
occidentale
o purtroppo lo sono.
o purtroppo lo sono.
o purtroppo lo sono.
gaber -
luporini 2003
https://lnk.to/iononmisentoitaliano
2023 - nuova edizione in vinile
i soli - 1987
I soli sono individui strani
fuori dagli schemi
i soli sono i nuovi pionieri.
per il numero due
senza pretesti o velleità sociali
con unguenti coniugali.
l'intimità della famiglia
quando ne hanno voglia
un improvviso senso d'allegria
per nascondere la fatica
un senso di mistero
coraggioso.
un po' da adolescenti
a volte tristi,
fragili e depressi
di bastare a se stessi.
il quieto vivere sereno
qualche volta un po' meno
un po' di compagnia
che siamo tutti soli, vivere da soli
è sempre in buona
compagnia
La parola io
ma veniale.
https://youtu.be/LUlGAt0WJak
- la parola io
IL TIC
CATENA DI MONTAGGIO
1969
NON RENDE NIENTE! …
UN UOMO E UNA DONNA
E poi e poi e
poi
un senso di sgomento
tutto quello che ho intorno.
ma fa effetto
con le opinioni
non ne posso fare a meno.
le nostre paure
cerchiamo di capire
che noi chiamiamo amore.
di
notizie
poco convinto
così concreta
guardare il futuro
gaber - luporini -
1980
Io se fossi Dio - 1980
E allora io se fossi Dio
e tutta la sua gente
non mi dovrei occupare
Sarei certo
di cambiare la mia vita
se potessi cominciare
a dire ' noi '
...
L'appartenenza
di un civile stare insieme
di un normale voler bene
è avere gli altri dentro di sé
da appartenenza
Dove
esistono
E voi
credete ancora che contino le idee ? Ma quali idee
... La cosa che mi fa più male è vedere i nostri figli
con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno.
E mi fa ancora più male sentire che la colpa è anche
nostra . Sì, abbiamo lasciato in
eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo
potuto lasciare quello che abbiamo dimenticato di
combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare .
Una sconfitta definitiva ? ... No, non credo
proprio. Se è vero che questa è la nostra realtà,
guardarla in faccia non può far male a nessuno .
Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto
. È la non consapevolezza che crea malesseri
nascosti e uccide per delega . Se un uomo
conosce con chiarezza il suo male, qualsiasi esso sia,
ha anche la forza per combatterlo .
Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare
i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio
collettivo magari scaturito proprio dalle cose che ci
fanno male -
dai disagi
quotidiani -
dalle
insofferenze comuni -
dal
nostro rifiuto
! Perché un uomo
solo che grida il suo no è un pazzo
.
Milioni di
uomini che gridano lo stesso no avrebbero la possibilità
di cambiare veramente il mondo
.
Mi fa male il
mondo mi fa male il mondo. Mi fa male il mondo mi fa
male il mondo ... Mi fa bene comunque credere che la
fiducia non sia mai scomparsa e che d'un tratto ci
svegli un bel sogno e rinasca il bisogno di una vita
diversa .
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo ...
Sono uno che ci crede ancora
.
Non so bene in
cosa, ma ci credo . E sono malato di
conoscenza, di voglia di cambiare le cose .
Di credere che sia possibile vivere in modo non
imbecille . E non è detto che gli anni
della speranza non ritornino -
gg
.
schiuma morbida soffice bianca
http://outu.be/1RRt_3iU5Os
- shampoo
https://youtu.be/yRK1eiTocZ0
- l'amico
https://youtu.be/V2qYnD0sAr8
- c'è solo la strada
www.facebook.com/watch
- addio lugano bella
facebook.com/GiorgioGaberOfficial/videos
- senza rete 1969
https://youtu.be/emoFu3iejiQ
- qualcuno era comunista
https://youtu.be/hyU3cIDlHqE
- la strana famiglia
www.facebook.com/GiorgioGaberOfficial/videos
- mi fa male il mondo
facebook.com/tg2rai/videos
- festival del cinema roma 2023
.
.
Quando sarò capace d’amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun
appuntamento col dovere. Un amore senza sensi di colpa, senza alcun rimorso,
egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone
azioni, senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere,
andrebbe sempre al mare.
.
Ci sono emozioni che non ci permettono di agire ma lavorano
dentro e c'illuminano.
.
Da diciotto fino a trent’anni,
io ho fatto il lavoro del cantante. Poi mi sono stancato di accettare
qualsiasi cosa, e ho detto basta. Questo lavoro qui, il mio lavoro, ci
sono diversi modi di farlo. Ci sono quelli che lo fanno per un fortissimo
bisogno di esibirsi, non solo sul palcoscenico, ma anche nella vita. Io
non ce l’ho, questo bisogno. Io, spesso, preferisco stare zitto che
parlare e mostrarmi. L’applauso? Ci mancherebbe che non mi piacesse…”.
giorgiogaber.org
.
Verso Il Terzo Millennio
.
links
https://auralcrave.com/contro-lipocrisia-dei-piccolo-borghesi
http://biografieonline.it/biografia=Giorgio+Gaber
www.girodivite.it/antenati/gaber.htm
www.ondarock.it/italia/giorgiogaber.htm
Tutti noi ce la prendiamo con
la storia
ma io dico che la colpa è nostra,
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra,
un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Una bella minestrina è di destra
il minestrone è sempre di sinistra,
quasi tutte le canzoni son di destra
se annoiano son di sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po' di destra,
ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
è da scemi più che di sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra,
il concerto dello stadio è di sinistra
mentre i prezzi sono un po' di destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
La patata per natura è di sinistra
spappolata nel purè è di destra,
la corsia del sorpasso è a sinistra
ma durante le elezioni è a destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra,
mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
son di merda più che sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia,
è la passione, l'ossessione della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa
dove non si sa .
la mortadella è di sinistra,
quasi sempre il mal di testa è di destra
la colite invece è di sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
La tangente per natura è di destra
col permesso di chi sta a sinistra,
non si sa se la fortuna sia di destra
ma la sfiga è sempre di sinistra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
è un antico gesto di sinistra,
quello un po' degli anni '20, un po' ROMANo
è da stronzi oltre che di destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
L'ideologia, l'ideologia
non so se è un mito del passato o un'isteria,
è il continuare ad affermare un pensiero
con la scusa di un contrasto che non c'è
se c'è chissà dov'è
se c'è chissà dov'è.
Canticchiar con la chitarra è di sinistra
con il karaoke è di destra,
i collant sono quasi sempre di sinistra
il reggicalze è più che mai di destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
La risposta delle masse è di sinistra
col destino di spostarsi a destra,
son sicuro che il bastardo è di sinistra
mentre il figlio di puttana è a destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Una donna emancipata è di sinistra
riservata è già un po' più di destra,
ma un figone resta sempre un'attrazione
che va bene per sinistra e destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
ma io dico che la colpa è nostra,
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Basta!
Le parole,
definiscono il mondo
se non ci fossero le parole, non
avemmo la possibilità di parlare, di niente .
Ma il mondo gira, e le parole stanno ferme, le parole
si logorano invecchiano, perdono di senso, e
tutti noi continuiamo ad usarle, senza accorgerci di
parlare, di niente .
destra/sinistra_disco 2_n.7 -
it.wikiquote.org
sta sprofondando il mondo
ma io ti voglio dire che non è mai finita
che tutto quel che accade fa parte della vita
.
https://youtu.be/2GPFKDPbB34
- https://youtu.be/rYpQFTu4IFI
- non insegnate ai bambini
non so neanche che cosa dire
della mia solitudine
...
cerco di afferrare un po' il presente
ma se tolgo ciò che è falso
non resta più niente
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Mi scusi
Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Mi scusi Presidente
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo
è la periferia.
Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.
con il gusto di sentirsi soli
non si sa bene cosa sono
forse ribelli forse disertori
nella follia di oggi
I soli e le sole non hanno ideologie
a parte una strana avversione
senza nessuna appartenenza,
senza nessuno a casa a frizionarli
Ai soli non si addice
magari solo un po' d'amore
un attimo di smarrimento,
allenarsi a sorridere
soli, vivere da soli
soli, uomini e donne soli.
I soli si annusano tra loro
sono così bravi a crearsi intorno
sono gli Humphrey Bogart dell'amore
sono gli ambulanti son gli dèi del caso
i soli sono gli eroi del nuovo mondo
I soli e le sole ormai sono tanti
con quell'aria un po' da saggi,
a volte pieni di energia
i soli c’han l'orgoglio
Ai soli non si addice
qualche volta è una scelta
aver bisogno di qualcuno, cercare
e poi vivere in due e scoprire
soli, uomini e donne soli.
La solitudine non è malinconia
un uomo solo
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima certezza di se stessi.
La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente
Io, io, io
ancora io.
Ma il vizio dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.
La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del Narciso.
Io, io, io
e ancora io.
Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.
Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.
Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.
Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.
La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.
LAVORAVO IN QUEL DI BAGGIO
IN CATENA DI MONTAGGIO
E GIRAVO UNA RAMELLA
SEMPRE UNA, SEMPRE QUELLA.
ED UN GIORNO FU COSÌ
CHE MI VENNE FUORI UN TIC
LAVORAVO IN QUEL DI BAGGIO
AD UN NASTRO DI MONTAGGIO
LA MIA TESTA SI GIRAVA
E IL MOTORE ACCOMPAGNAVA
PER SEGUIRLO FU COSÌ
CHE MI VENNE UN ALTRO TIC
NON SI STA POI TANTO MALE
CON UN TIC ORIZZONTALE
MA PER COLPA DI UN RIALZO
LO SEGUIVO IN UN SOBBALZO
PER QUEL NASTRO FU PERCIÒ
CHE IL MIO TIC SI COMPLICÒ
MI HAN CAMBIATO DI REPARTO
M’È VENUTO UN MEZZO INFARTO
C’ERA UN NASTRO SEMPRE IN PIANO
MA ARRIVAVA CONTROMANO
MI TROVAI UN PÒ PEGGIORATO
COL MIO TIC MODIFICATO
PER POTERE STARE A GALLA
MI TOCCÒ MUOVER LA SPALLA
ED IN PIÙ, COME SI VEDE,
M’È VENUTO UN TIC A UN PIEDE
PER FRENARE QUEL PEDALE…
ERO PROPRIO MESSO MALE!
LAVORAVO IN QUEL DI BAGGIO
E MI HAN LICENZIATO A MAGGIO
M’HA CHIAMATO IL DIRETTORE
E MI FA: «CARO SIGNORE
CON QUEL TIC
EH! NON VEDE?
SEMBRA QUASI UN DEFICIENTE»
e poi e poi
faccio fatica anche a parlare
non ne ho voglia
non so neanche decifrare
questo gran rifiuto che io sento
non so se è un odio esagerato
o un grande vuoto
o addirittura
di disgusto che cresce
che aumenta ogni giorno
mi fa male
E poi e poi e poi
questo gran parlare
che mi viene addosso
bocche indaffarate,
volti da rubriche di successo
eterne discussioni
sono innocue esibizioni
questo gusto, questo sfoggio
di giocare all'uncinetto
sono stanco vorrei andarmene lontano
ma purtroppo mi ci invischio
ogni volta mi accanisco
è una droga
E poi e poi e poi
e poi e poi...
Ci siamo noi, un uomo e una
donna
con tutte le nostre speranze
che a fatica ogni giorno
cos'è questa cosa
E poi e poi e poi
è un gran bombardamento
la vita è piena di ingiustizie
di soprusi veri
devi dare una mano
non puoi tirarti fuori
devi andare a votare
devi fare il tuo intervento
devi partecipare
a questo gioco di potere
sempre più meschino e scaltro
e tutto quello che io sento
è qualcos'altro è qualcos'altro.
E poi e poi e poi
e poi e poi...
Io e lei, un uomo e una
donna
in cerca di una storia del tutto inventata
ma priva di ogni euforia
che intorno a sé fa nascere la vita.
E poi e poi e poi
non saremmo più soli io e
lei
finalmente coinvolti davvero
potremmo di nuovo
e riparlare del mondo
non più come condanna
ma cominciando da noi
un uomo e una donna.
E riparlare del mondo
non più come condanna
ma cominciando da noi
un uomo e una donna.
Direi che ci son tutte le premesse
Per anticipare il giorno dell’Apocalisse.
Con una deliziosa indifferenza
E la mia solita distanza
Vorrei vedere il mondo
Sprofondare lentamente nel niente.
Forse io come Dio, come Creatore
Queste cose non le dovrei nemmeno dire
Io come Padreterno
Né di violenza né di orrori né di guerra
Né di tutta l’idiozia di questa Terra
E cose simili.
Peccato che anche Dio
Ha il proprio inferno
Che è questo amore eterno
Per gli uomini.
Non è lo sforzo
Non è il conforto
L'appartenenza
una voglia
un amore
una passione
lì
ci sono anch'io ..
gg -
frammenti di un discorso
GUARDATEMI BENE
Mi fa bene comunque illudermi che
la risposta sia un rifiuto vero e che lo sfogo
dell'intolleranza prenda consistenza e ridiventi un
coro. Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo .
Ma la rabbia che portiamo addosso è la prova che non
siamo annientati da un destino così disumano che non
possiamo lasciare ai figli e ai nipoti .
giorgiogaber.org -
mi fa male il mondo
.
Adesso è forse più
difficile sembrare controcorrente, ma solo perché oggi
non c’è nessuna corrente.
-GG
guido
harari
- quando parla
gaber
-
2011
.
il
mattino - 4.12.1984 - riviera24.it
lieve lieve sembra panna sembra neve
La schiuma è una cosa buona è come la mamma
che ti accarezza la
testa quando sei triste e stanco
.
la repubblica - 6 novembre 1987
Certe volte mi chiedo
perché non me ne resto più tranquillo, perché
non mi metto a scrivere cosette rasserenanti, magari gioiose. Poi mi
guardo intorno, vedo che ci stiamo abituando tutti al grigiore, alla
piattezza, alla rassegnazione, e mi accorgo che il mio compito, il mio
lavoro, è quello di dire le cose che gli altri non dicono. Le cose che voi
giornalisti non avete più il coraggio di scrivere.
la canzone e il teatro - 1982
E tu mi vieni a
dire
Che l'uomo
muore
Lontano dalla vita
Lontano dal dolore
E in questa quasi indifferenza
Non è più capace
Di ritrovare il suo pianeta
Fatto di aria e luce.
E tu mi vieni a dire
Che il mio presente
È come un breve amore
Del tutto inconsistente
Che preso dai miei sogni
Io non mi sto accorgendo
Che siamo al capolinea
Al temine del mondo.
E tu mi vieni a dire
Che tutto è osceno
Che non c'è più nessuno
Che sceglie il suo destino
Non ci rendiamo conto
Che siamo tutti in preda
Di un grande smarrimento
Di una follia suicida.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire
Che l'uomo sta correndo
E coi progressi della scienza
Ha già stravolto il mondo
Però non sa capire
Che cosa c'è di vero
Nell'arco di una vita
Tra la culla e il cimitero.
E tu mi vieni a dire
C'è solo odio
Ci sarà sempre qualche guerra
Qualche altro genocidio
E anche in certi gesti
Che sembran solidali
Non c'è più un individuo
Siamo ormai tutti uguali.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire
Che anche i più normali
In mezzo ad una folla
Diventano bestiali
E questa specie di calma
Del nostro mondo civile
È solo un'apparenza
Solo un velo sottile.
E tu mi vieni a dire
Quasi gridando
Che non c'è più salvezza
Sta sprofondando il mondo
Ma io ti voglio dire
Che non è mai finita
Che tutto quel che accade
Fa parte della vita.
Ma io ti voglio dire
Che non è mai finita
Che tutto quel che accade
Fa parte della vita.