Nato a Locorotondo nel 1977, vive a Roma ma
soggiorna durante l'anno anche a berlino . dopo gli studi al liceo
classico di Martina Franca, si laurea in legge a Bari nel 2000 e
lavora per uno studio legale in Valle d'Itria E
PUBBLICATO SAGGI SULLA RESPONSABILITA CIVILE .
daL 2003 SI E TRASFERITO A ROMA .
e’
stato capo-redattore della rivista
'Nuovi Argomenti' e consulente editoriale .
e fra i poeti
rappresentati nella antologia nuovissima poesia italiana mondadori 2004 . Al convegno annuale 2004 del CIRTT ha tenuto una
lezione dal titolo IL ROMANZo che non ho mai scritto.
.
Ha esordito in poesia nella raccolta I poeti di vent’anni - 2000
.DIRige IL festival della
letteratura 'ARMONIA -
Narrazioni in terra d'Otranto' dal
2015
. PRESIDENTE DI SEGGIO PREMIO STREGA 2023
' Ho sentito che dovevo rendere più aderente la mia presenza alla
terra che amo, lavorare a qualcosa con uomini e donne
che credono nella potenza della
letteratura. Così è nato Armonia
' - MD -
2015
FANDANGO
- Dalla grande letteratura straniera
alla narrativa italiana contemporaneacon particolare attenzione ai nuovi
talenti - il catalogo di Fandango Libri
- la casa
editrice nata come costola dell’omonima casa di produzione
cinematografica è estremamente ampio e non teme scelte 'coraggiose'.
Pubblicare libri che nessun altro ha il coraggio di fare libreriamo.it
Sue opere sono tradotte anche in inglese, tedesco, francese, spagnolo,
olandese, coreano.
wikipedia.org
Mario Desiati si è dimesso lasciando la
direzione editoriale di Fandango Libri. Il 36enne scrittore di Martina Franca ex junior editor
della narrativa italiana di Segrate ricopriva la carica nel gruppo
di Domenico Procacci dal 2008. antonio prudenzano - affaritaliani.it
.
L'emozione di pubblicare il primo libro
non si può mai più rivivere nella vita.
L'esordio è
fatto di momenti memorabili e tali momenti sono precedenti
all'uscita del libro. Era il 2002,
avevo 25 anni e sognavo come tutti
gli aspiranti scrittori quel momento fatto di attesa e ambizione.
Quando Marco Monina di peQuod mi telefonò per comunicare che la sua
casa editrice aveva scelto il mio romanzo pensai 'allora non sono
pazzo !' (o ci sono altri pazzi come me). Ho
seguito gli esordi di tanti autori dal 2003 come editor, consigliori
o semplice lettore. E in tutti gli esordienti c'è
uno sguardo di presagio, attesa, follia e umana vanità.
Il primo libro cambia la vita, ma mai come
ci si aspetta.
Sia nelle più crasse disfatte, che nella gloria inattesa, è tutto
molto diverso, perché c'è una variabile che quando si scrive e di
cui non si tiene mai conto fino in fondo e si chiama realtà.
è la perdita della cultura umanistica
e il dilagare di una sottocultura che vale solo a metà la cifra di
questo Paese corrotto nel quale ci troviamo a vivere
LIMITI I punti sono muri
come eccessi di sintassi
come vocaboli oscuri
o maniere alla Trapassi.
L'anima è un limite
come la grammatica
arida deride
lo scrittore che la sbraita.
pensare dietro una maschera di parole
La letteratura
ha
bisogno di eroi e antieroi
.
la letteratura
è l'unico campo in cui la
giovinezza non è un valore
in un paese civile ci dovrebbero essere
politici giovani e vecchi scrittori
invece abbiamo scrittori giovani e vecchi
politici
una bella contraddizione da cui partire per
raccontare il nostro tempo
issuu.com - 2011
.
Per chi scrive, la poesia è un vero
esercizio delle parole
che ti insegna come piegare le frasi sky tg24 - 2021
... la mia generazione ha iniziato a
scrivere le lettere, poi siamo diventati immigrati digitali, quelle
spedite ai miei coetanei inglesi erano scritte a mano, ma forse
perché erano scritte così male non ci rispondevano mai, venivamo
fraintesi ... intervista
angelo ferracuti_tgposte.poste.it - 2023 . .
INTERVISTA
Che cosa è cambiato nella
composizione letteraria di Mario Desiati dal romanzo d’esordio a
oggi? Ho imparato a scrivere con meno parolacce. Quanto c’è di autobiografico nella dura e
cruda realtà che i suoi romanzi fotografano? L’autobiografia dei narratori entra anche nei
romanzi sulle arpe eolie o la paleopedologia, tutto sta a non farsi
scoprire. C’è autobiografia, of course. E uno scrittore che dice che
non c’è nulla di autobiografico mente. Duro e crudo sono due
aggettivi che non userei mai nella stessa frase. Qual è il compito di un giornalista nella
società contemporanea? E di uno scrittore? Un giornalista non lo so. Lei ha più titoli di
me per rispondere. Lo scrittore, invece, e parlo da lettore, credo
che debba dividere, contraddire, scandalizzare, creare dissidi.
Cerco solo autori di questo tipo. Ossia scrittori. alessandra de stefano - viveur.it - 2010
Quando ha pensato di poter diventare uno
scrittore? Da piccolo volevo fare il poeta poi da
adolescente negli stessi anni del mio innamoramento per il calcio vivendo in un ambiente umanamente difficile mi sono reso conto che
mi veniva meglio raccontarle le storie nella loro durezza piuttosto
che esserci dentro. Ed è la strada che ho deciso di seguire. adelmo gaetani - quotidianodipuglia.it - 2011
.
biblio
sognando il gatto 2022
SPATRIATI 2021
candore 2016
mare di zucchero 2016
LA NOTTE DELL'INNOCENZA 2015
con le ali ai piedi 2015
ALTISSIMA 2014
IL LIBRO DELL'AMORE PROIBITO
2013
ZEMENTFASERN 2012
TERNITTI 2011
AMOUR FOU 2011
IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI 2010
IL CASO PUGLIA 2010
FOTO DI CLASSE 2009
IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI 2008
cura de 'ad occhi aperti'
2008
cura de 'il lavoro e i giorni' 2008
cura de 'i volponi' 2007
cura de 'i laboriosi oroscopi' 2006
VITA PRECARIA E AMORE ETERNO 2006
cura de 'album pasolini' - 2005
LE LUCI GIALLE DELLA CONTRAEREA 2004
NEPPURE QUANDO È NOTTE 2003
lafeltrinelli.it
RICONOSCIMENTI
.
incluso nelle antologie 'i poeti di ventanni'
e
'nuovissima poesia italiana'
.
2006 - premio per l'impegno e la letteratura civile
Paolo Volponi - Vita precaria e amore eterno . 2008 - premio ferri-Lawrence
Il paese delle spose infelici . 2009 - premio Mondello per la narrativa italiana -
Il paese delle
spose infelici . 2010 - premio Vittorio Bodini V edizione . 2011 - Finalista premio Strega - Ternitti
Sognando il gatto Massafra, Puglia, anni
Sessanta. Il cavone, un fiume ormai secco circondato da
rocce e caverne, significa casa per tutti i bambini che
non hanno un altro posto dove andare. È qui che vive
Cicalino, la testa popolata da sogni e fantasie; solo
Pepe e Diavolo, i suoi amici, e Spinetta, il suo vero
amore, hanno orecchie pronte ad ascoltarlo e il cuore
giusto per capirlo. E quando, con il suo affascinante
inferno di macchinari e modernità, in paese arriva una
troupe cinematografica che girerà un film di Pier Paolo
Pasolini, i bambini non possono certo immaginare che a
farne parte c'è anche Gatto, l'unico adulto capace di
vedere il mondo con i loro occhi. E che insegnerà a
Cicalino a essere se stesso. . Mare di zucchero In un giorno d'estate del
1991 una grande nave che sa ancora di zucchero approda
alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo,
tutti spinti da un sogno di libertà. Ervin è uno di loro e quel
giorno incontra Luca, ragazzino pugliese: insieme,
vivono la più grande avventura della loro vita. . Con le ali ai piedi Lucia è seduta sulla
panchina del campetto e guarda incantata il suo papà che
allena venti ragazzini scatenati. Quanto le piacerebbe
indossare quelle scarpette da calcio invece delle solite
ballerine per danzare! E farebbe di sicuro un bel
passaggio a quel bravo attaccante, Tonio! Se solo
trovassero il modo di non litigare ... .
AGOSTO ITALIANO Ho potuto intravedere l'altrove
dietro l'ombra lunga del pomeriggio
quando in estate attendevo mia madre.
E lei tornava con l'odore di terra
e poi di cotogno e poi di spine
e poi di cardi e poi di papaveri.
Non ha mai inventato risposte ai miei perché
abbracciando i frangenti del cielo pezzato
in cirri metallici, traccia nell'aria i segni
"di qui passa tutto" e altre vanificazioni.
Che poi sui muri a secco era disegnata
l'onda, un sonaglio dei rami di edera
i resti dei coleotteri
la striscia verde di malva
e per questo non restava la parola.
luci gialle della contraerea
.
LA NOTTE DELL'INNOCENZA - 2015 ...
un libro che racconta la tragedia dell'Heysel del 1985 e lo fa
attraverso gli occhi di un bambino. Ho scritto
questo libro pensando a chi non ha mai visto una partita di calcio
in vita sua, raccontando come anche i morti dentro uno stadio
meritano memoria.
-MD
fb/md - 2015 29 maggio 1985. Mario è un bambino di otto
anni, felice perché il pomeriggio ha calzato per la prima volta
nella sua vita un paio di scarpe da calcio con i tacchetti di ferro
ed emozionato perché la sera la sua Juventus contenderà al Liverpool
la Coppa dei Campioni nella finale in programma al vecchio stadio
Heysel di Bruxelles. Le strade si svuotano, tutto il paese si ferma
per assistere alla partita e anche Mario rientra precipitosamente a
casa ancora sporco di terra. Accende il televisore sulle ultime note
della sigla dell'Eurovisione e non può sapere che all'Heysel si è
appena consumata una delle più gravi tragedie della storia del
calcio. Non è il solo. Quando la diretta comincia in pochi ne hanno
la percezione - a cominciare dal telecronista Bruno Pizzul -, in
pochissimi conoscono la verità. Il bilancio finale sarà di
trentanove morti e oltre seicento feriti, ma, sia pure in ritardo di
un'ora e mezza e in una cornice spettrale, la partita verrà giocata
ugualmente. Lo spettacolo non si ferma o meglio, come commentò
Michel Platini diversi mesi più tardi, "quando cade l'acrobata,
entrano i clown". "La notte dell'innocenza" è una ricostruzione
chirurgica della diretta che incollò al televisore milioni di
italiani sgomenti, impauriti, disgustati; è la rievocazione della
partita vista con gli occhi increduli di un bambino, è una
riflessione sull'eredità dell'Heysel: cosa ci ha lasciato quella
notte di trent'anni fa?
ibs - 2015
nel libro riprende il dibattito del tempo e
c’è una frase terribile di Platinì: 'quando cade l’acrobata entrano
i clown'. La disse a Marguerite Durasperchè l’Heysel colpì l’immaginario di
quel periodo storico di molti scrittori: lei intervistò Platinì. Poi
racconto il dibattito tra Malerba, Calvino
e Soldati sulla liceità di continuare a giocare quella partita, se
considerare o meno quel trofeo. Mi interessava però ricordare la memoria di queste persone
che spesso purtroppo sono ancora oggetto degli strali negli stadi.
L’ultima volta è stato un anno fa: si inneggiava a 'meno trentanove'
ma molti non sanno neanche chi sono. Ho messo l’elenco dei nomi, ma al di là di questo ho unito il
racconto di una storia di morte attraverso la visione di Ugo
Riccarelli, la più bella su questa storia a mio avviso, e attraverso
le immagini che si sono viste in diretta. Addirittura in una diretta francese si videro spirare alcune
persone ...
quotidianodipuglia.it - intervista - 2015 ,
Le mie estati in una deserta Torre Canne a
giugno, tra amici immaginari e le case ancora vuote, erano quelle di
un bambino solitario. Era la metà degli anni Ottanta e io passavo
questo mese di vacanza da solo con il mio mitico pallone blu e
tanti amici “inventati” fino a quando cominciavano ad arrivare i
villeggianti di luglio e noi tornavamo a Martina Franca. E lì si
verificava un’altro problema: perché Martina lentamente si svuotava
e quindi restavo solo anche in città
...
,
tutti questi “amici” avranno nutrito il suo
immaginario visto che poi da grande ha fatto lo scrittore… Sarà… tuttavia la solitudine era assoluta,
peraltro anche a luglio e agosto quando spesso ci spostavamo in
campagna dai nonni. Anche lì il posto era abbastanza isolato. Il mio vero compagno di giochi era il pallone
blu che un giorno verso i cinque anni
sparì nel nulla e questo scatenò per me una tragedia vera. Era un
“volantino” cioè uno di quei palloni che volano facilmente,
leggerissimi, lo cercai in lungo e in largo, ma non lo trovai più.
Dopo trentacinque anni, l’ho ritrovato a Villa Ada dove spesso vado
a passeggiare… o, meglio, ho visto dei
bambini che giocavano con un pallone
blu uguale al mio: lo avevano perso
nel ruscello e piangevano. Mi sono tuffato e l’ho riportato ai
bambini chiudendo un po’ quel cerchio della mia vita.
claudia presicce - quotidianodipuglia.it - 2015
.
IL SANGUE LASCIA SEMPRE
TRACCE SUI TESSUTI, LA MACCHIA NON VA VIA QUANDO SI SECCA. LE
LENZUOLA INTRISE DI SANGUE SI DEPONGONO NELLA VASCA DI ACQUA FREDDA
QUANDO È ANCORA FRESCO, ALTRIMENTI RIMARRANNO SPORCHE PER SEMPRE.
ERO ORMAI ANDATO IN UNA DIMENSIONE PER CUI LO STADIO È IL LUOGO DI
CELEBRAZIONE DEL RITO, UNA CHIESA CHE CONTENEVA I TABERNACOLI CON LE
RELIQUIE DEI MARTIRI. pag 53 - l'altoparlante
.
lo stadio era semivuoto, la
partita tecnicamente oscena, forse venduta, e mio padre,
annoiatissimo come tutti gli uomini disinteressati al calcio,
trovava ragione del suo disinteresse di fronte allo spettacolo
abominevole delle due squadre in campo. al
collo aveva l'unica fonte di sua gioia di quel pomeriggio, e non
vedeva l'ora di utilizzarla. un gigantesco
binocolo nero, un'arma da professionisti del voyeurismo.
pag 69 - il binocolo
.
PRESENTE AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO . GLI
STUDENTI DA TRANI DIALOGANO CON L'AUTORE E LEGGONO
PASSI DEL LIBRO - 2016
CANDORE - 2016
. difficile scrivere questo libro in una italia
dove tutto si puo fare - basta che non lo si faccia
sapere .
. in un paese dove non esiste l'educazione sessuale -
la pornografia diventa supplente . mario desiati
. libro che si impone da solo - notevole . corrado augias
. desiati ha scritto un romanzo che solo chi era li'
poteva scrivere . rocco siffredi
intervista di corrado augias a quante storie - rai3 - 17.11.2016
- Avrei voluto amarla come
l'ultima donna del pianeta, eppure sul punto di baciarla mi fermai.
Perché rovinare quel momento ? Sentivo già il dolore che avrei
provato dopo. Ognuno custodisce un suo mistero e nel mio
piccolo il piacere si univa al senso di morte, alla miseria,
l'euforia, la dimenticanza -
.
Candore .. condivido
qui l'anteprima della copertina che è stata disegnata da Malika
Favre. Ci sono gambe, calze autoreggenti (ahimé manca il mio amato
reggicalze) e un titolo apparentemente fuorviante visto il tema
"pornografico". Sono
alcune delle ossessioni di Martino Bux, il protagonista di questo
romanzo. In questi mesi ho scritto poco di lui,
non è stato un avvicinamento facile. Coloro che mi
conoscono sanno che da oltre dieci anni avevo in mente Candore.
Lo avrò cominciato dieci volte e per dieci volte ho buttato tutto
quello che avevo scritto.
Chi leggerà il romanzo capirà perché è stato faticoso scriverlo,
qualcuno ne sarà probabilmente disturbato, qualcuno inorridito,
qualcuno deluso, a qualcuno piacerà, qualcuno dirà che era meglio
buttare anche l'undicesima versione.
Lo sento però come
un esordio e come tutti gli esordi anche un congedo.
fb/md - 20.9.2016
. PRESENTATO DA MD AL CIRCOLO DEI LETTORI - TORINO
Martino Bux è un giovane militare
diciottenne quando scopre in un cinema a luci rosse che i sogni
possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lì davanti
ai suoi occhi, può guardarle senza essere visto, può goderne senza
dover render conto a nessuno. Ma per Martino la pornografia è
un'arte così come una dannazione. Piano piano le donne in carne e
ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono consistenza e
verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard,
lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità
esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di
felicità del corpo. Attraversa così un trentennio di storia del
porno, passando per i giornaletti, le VHS con Rocco, i locali di
striptease, e poi internet e i privé, fino ad arrivare a oggi. Sullo
sfondo, la città di Roma e l'Italia, fatta di cialtroneria, finta
opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, scambismo e voyeurismo. Nella danza del vizio, Martino si ritrova a
non poter toccare, a non poter partecipare, come un bambino che
guarda gli adulti giocare a pallone senza potersi buttare nella
mischia.
libreriauniversitaria.it - 2016
Con una scrittura
abilmente orchestrata, Desiati coniuga oscenità e purezza in un
linguaggio diretto, ironico e raffinato. Privo di moralismo,
l'autore tratteggia in modo incisivo la personalità paradossale del
protagonista, che nella pornografia trova il rifugio ideale per il
suo poetico candore. lecceprima.it
racconta l'ossessione
per la pornografia di un personaggio indifeso e perpetuamente
desiderante che, pur trascinando i suoi giorni tra le strade lerce e
i locali infernali di una roma spettrale, sembra sortire fuori dalla
libertà assoluta della berlino inizio secolo che cantava isherwood. non c'è sesso, paradossalmente e
incredibilmente, in questo romanzo. solo la sublimazione di un
desiderio. edoardo
nesi fb/md - 2016
l’amore comprende
anche il lato superficiale, carnale come può esserlo il corpo, e i
piaceri che emana, sono l’anticamera del paradiso. C’è chi ha voglia
di entrarci, chi invece si sofferma ad osservare l’ingresso, anche
questo è un modo di interpretare la vita, una delle tante possibili.
Non solo, balza alla mente la questione femminista della donna
oggetto, che alcuni anni fa è stata affrontata con “pornosofia”, si
è scritto un libro dimostrando come la donna emancipata e libera
scelga liberamente di intraprendere questo mestiere, seguendo ad
esempio il pensiero della filosofa Judith Butler. Tuttavia, nel
libro “Candore” queste problematiche non trapelano, non c’è
sottomissione o sudditanza né del genere maschile né del genere
femminile, e forse è questa la novità rappresentata da Mario
Desiati. Sembra volesse dirci che le ossessioni di alcuni, non
possono essere ostacolo per la libertà di tutti.
alessandra peluso - affaritaliani.it - 2016
romanzo di formazione
in cui il protagonista, Martino Bux, si avvinghia alla pornografia
con tutta l'insicurezza e la forza di rassegnazione che ha dentro,
respingendo il rischio di diventare adulto, di vivere di rapporti
affettivi stabili, di felicità tridimensionali. L'industria del
desiderio lo preserva dall'obbligo di crescere e lo rende comparsa
della sua stessa vita, di un'esistenza spogliata di emozioni.
Trascorrono gli anni e Martino rimane un eterno adolescente schiavo
della debolezza che quasi si compiace di mostrare, un solitario che
vive di notte sovrapponendo le donne per le quali crede di provare
amore con quelle che fanno capolino da un giornaletto o da uno
schermo. La società ed il porno cambiano a colpi di tecnologia e
mentre si consuma una lunga, inarrestabile rincorsa per adeguarsi al
peggio, nella mente di Martino il confine tra i due mondi si fa
sempre più labile, fino a scomparire. Il rifiuto della realtà, il
massacrante stordimento dei giorni, è per lui un modo di
anestetizzarsi, di difendersi dalle vere indecenze umane, dal marcio
che è nelle persone e nelle strade. Il porno è il deserto dei suoi
anni migliori e la fuga dal vuoto interiore, ma è anche consolazione
e rivendicazione del diritto di non essere mai all'altezza: la
libertà di non lasciare ad altri il compito di abbruttire la propria
vita. Mario Desiati dimostra come, grazie ad una scrittura che si
conferma in tutta la propria eleganza senza risultare mai morbosa,
si possa trasformare in candore perfino l'oscenità, anche quella che
con la pornografia non ha nulla a che fare.
gazzettadiparma.it - 2017
.
La mia intenzione non è quella di
nobilitare la pornografia. È un libro che racconta la storia di un
uomo dai diciotto ai quarantacinque anni che ha questa ossessione.
Tutto quello che fa nella vita lo filtra perché ha visto del porno.
Nel libro si parla di pornografia ma non c'è sesso.
Alcuni lettori si sono sentiti truffati. intervista -
gennaro totorizzo - palolive.it - 2017
A volte si leggono romanzi solo per sapere che
qualcuno ci è già passato
einaudi - 2021 Claudia è solitaria ma sicura di sé,
stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso
e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo
provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti ?
Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in
cui si riconosce.
Da
quel momento non si lasciano più.
A Claudia però la provincia sta stretta, fugge
appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale
europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di
sé.
iventano adulti insieme, in un gioco
simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per
ritrovarsi ... Claudia
entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell'atrio
della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto
nuovo, che è soprattutto desiderio di vita.
Cresceranno insieme, bisticciando come l'acqua e il fuoco,
divergenti e inquieti.
Lei spavalda,
capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato
dalla curiosità erotica. Sono due spatriati,
irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull'appartenenza e l'accettazione di sé, sulle amicizie
tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi. mondadoristore.it - 2021
.
Prima di Claudia, la realtà era
quella che mi raccontavano e non quella che vedevo .
Facevo parte del novero di quelli che si lasciano spingere
dagli altri, dagli eventi, dalle prescrizioni, dai
pregiudizi. I coniugi Veleno mi spingevano verso una vita
senza smottamenti, tranquilla, il minimo necessario per non
soffrire. A loro, in fondo, era andata bene cosí .
da incipit
.
27.4.2021
... su Rai1 ... sono riuscito a
raccontare questa strana parola che mi tormenta da anni
(delizioso tormento di libertà) . Ho
capito ancora di più quanti siano nel mondo gli
spatriati . Non è facile
essere liberi di amare chi e come si vuole, di andare via,
di tornare, di vivere senza le convenzioni, di ricominciare
sempre da capo . Alle tante anime spatriate che ho
incontrato nella mia vita va la riconoscenza in questo
giorno speciale, quello del mio nuovo debutto . -md fb/md
- 28.4.2021 - facebook.com/watch
video rai
.
Quando ero ragazzo a Martina Franca i
giovani maschi parlavano il dialetto . Lo sfoggio di
un italiano corretto era simbolo di non mascolinità .
Le parole segnavano il confine tra maschi alfa e maschi beta
. micol sarfatti -
corriere.it/dialetto-maschi-alfa-beta
Lo
spatriato_sparpagliato, disperso, incerto,
è chiunque di noi, magari non essendone consapevole, si
senta senza patria esistenziale, sempre un po’ fuori posto,
irregolare nell’animo, dentro la vita sociale sì, ma sempre
con qualcosa che resta irrisolto, dubbioso, senza ancoraggio
saldo. pierluigi battista - huffingtonpost.it -
2021
Spatriato a volte è anche un insulto,
un modo per definire in modo spiccio una persona che non ha
un posto fisso, non ha un’identità chiara rispetto agli
altri. Altre volte è un modo simpatico per definirsi fuori
dal coro . Altre volte ancora è semplicemente
un’identità fluida, forse più libera, come sono i personaggi
di questo romanzo . redaz AC - positanonews.it -
2021
chissa che posto occupava il suo grande amore clandestino
da lei avevo imparato che non esiste un amore senza
infedelta. si ama solo quando si comincia a tradire se
stessi e poi a tradire l'idea dell'amore che si aveva
prima.
.
Il tempo con te fu un oceano di fiori
su cui avevamo navigato con barche d’argento e vele
di porpora, rapido, con i colori degli oggetti cangianti
si mischiavano fino un solo orizzonte. .
si stagliava come una straniera,
le calze bianche e il cappotto rosso evocava uno spirito
elevante i fantasmi non nuocciono a nessuno al
massimo spaventano i vivi . invece di stare mezza nuda a
leggere poesie alle chitarre scordate mi troverai
impiccata al ramo di luna
fb/md - 9.4.2021
.
Recarsi altrove
lasciando alle spalle i confini tornare
indietro e riprendersi le parole fraintese.
Cambiare pelle, genere impiego e tana.
Interrompere e poi errare come le ghiandaie e le upupe
viaggiare da soli, cantare la notte beccare
nel limo e sulle cortecce cambiare nome tenere le cose più care dentro
un trolley e poi dimenticarle al deposito
bagagli. Contare i numeri cominciando da
tre dimenticarsi lo stato l’identità
e farne di nuovi dismettere la lingua e
ricominciare da bambini conoscere nuova gente andare incontro agli altri come
si ricordano i momenti migliori
schiantarsi negli altri guardare il cielo alzando la
testa andare nel Nord tornare
al Sud nuotare nel mare quando la luna
è
riflessa o avvertono che l’acqua è altissima ma hanno
torto. Crescevano e
diventavano sempre di più ancora più soli e inquieti quasi uno per ogni famiglia
peggiori e i migliori se non erano spatriati non si riconoscevano. fb/md - 74.2021
cosa ha significato vincere lo strega ? Intanto condividere due mesi con gli
altri undici autori in gara e quindi avere la possibilità di
conoscere nuovi sguardi, stringere amicizie, scambiarsi
idee. E poi ovviamente ampliare la propria schiera di
lettori. Devo dire che mi sono reso conto di poter vincere
solo alla prima votazione. Prima non ci avevo proprio
pensato. intervista
di claudio cumani
in puglia MD apre la bottiglia simbolo dello strega :
Lascerò questa bottiglia intonsa
. La berrò in Puglia, in ricordo degli scrittori
della mia terra ...
Sapevo
esattamente che il romanzo
si sarebbe chiamato Spatriati e sapevo che tutte quelle
sfumature sul significato della parola Spatriato sarebbero
entrate nella storia. Nel dialetto del mio paese, il
martinese, spatriato vuol dire non solo colui che è andato
via, ma anche un individuo non catalogabile, fuori dagli
schermi, irregolare, a volte fluido, altre volte sciatto
.
-md
https://letteratitudinenews.wordpress.com
- 2021
quando è arrivato, francesco
? Francesco è stato un lavoro di scrittura .
Avevo bisogno esattamente di un personaggio un po’ passivo e
osservatore per raccontare Claudia, perché il problema del
romanzo, e il motivo per cui sono passati cinque anni tra
“Candore” e “Spatriati”, era proprio
trovare la “voce giusta”. Ho passato quasi due anni a capire
come raccontare questa storia . All’inizio l’ho fatto in terza
persona, poi con due prime persone, poi a un certo punto con
una prima e una falsa terza … alla
fine ho trovato Francesco . Che aveva,
come dici molto bene tu, lo sguardo di chi vede altri fare
cose che superano il limite e alla fine trova il coraggio di
fare lo stesso lucia
conti - 2022 -
ilmitte.com/con-spatriati-berlino-polarizza-i-sentimenti
Claudia
anche a distanza dava un senso alla mia vita, era petrolio
bianco, ogni sua mail o messaggio, ogni sua telefonata, ogni
sua parola assomigliava alle fiammate degli sputafuoco nelle
notti estive dedicate al nostro santo. Percorrevo
chilometri, conducevo visite negli appartamenti e nelle
campagne, parlavo con tanta gente con cui non avevo niente
da dire, e c’era sempre quella fiammata a illuminare il nero
che m’era rimasto addosso da quando era andata via. fb//einaudi
... Ci sono molte pagine che ho
tagliato e diverse scene che potevano sembrare un ornamento
alle vicissitudini di Claudia e Francesco. Queste righe sono
ispirate a un tipo di memoriale presente anche nelle nostre
città.
La Bicicletta Bianca Catturata da una bicicletta
bianca appoggiata contro uno dei pilastri della Ubahn. Era
un vecchio modello con le ruote piccole, l'antica bicicletta
degli adolescenti anni Ottanta, il portaoggetti con la molla
che assomigliava a una trappola per topi, il parafanghi
argentato unica eccezione cromatica, una canna sottile e
robusta. Era stata ridipinta di bianco. Chi l'aveva
pitturata non aveva lasciato nulla al caso: i raggi, le
gomme, le crespe sui manubri. Aveva avuto tante biciclette, si
affezionava molto più che agli uomini. Le perdeva, gliele
rubavano, le ricomprava, le lasciava incustodite se erano
cattive, le rivendeva, le ricomprava ancora dopo aver
trattato, ci parlava, le accarezzava, si faceva portare da
qualcuno che aveva conosciuto al Sodoma di Torstrasse, per
settimane non le usava quando pioveva o il vento siberiano
rendeva impossibile correrci, eppure nelle biciclette la
città le sembrava diversa, il verde dei castagni e i faggi,
l'odore della vegetazione, le allentava i pensieri nefasti,
perché Berlino profuma di polline e infiorescenze o di erba
e terra bagnata in modo insospettabile. Quando si avvicinò
alla bicicletta bianca un lumino spento e una margherita di
stoffa intrecciata tra i tubi di ferro. Pensò alle spose,
l'attirava, era un magnete potentissimo, i raggi rimandavano
un'ombra elegante che presto fu compresa e confusa con la
sua. Lei nuotava contro la corrente di cosa è opportuno e
cosa no, quella bicicletta bianca le presentava il conto
ricordandole la caducità che negli istanti più infernali e
profondi. La verità di quel bianco era un garbo melanconico.
Quando
muore una persona che sta pedalando, i berlinesi appongono
una bicicletta bianca nel punto dell'incidente, una sua foto
senza nome con la scritta "Ciclista". L'adornano di fiori e
lumi, ma quella bicicletta aveva addosso solo il bianco del
suo smalto e una pallida margherita. Comprò dei
girasoli e accese un nuovo lume. Poi tornò a casa e cercò
notizie sull'incidente che c'era stato in quel punto e
scoprì che era morta una ragazza spagnola. Era andata a
vivere a Berlino pochi mesi prima per cercare lavoro, aveva
cominciato a insegnare spagnolo e stava studiando il
tedesco. Aveva 22 anni. Un furgone l'aveva investita. La
ragazza si chiamava Ginevra. Chissà com'era Ginevra, con che
fagotto era venuta a Berlino, qual era stato il rapporto tra
rappresentazione ed ambizione, tra realtà e visione. Pensò
alle sue cose, gli oggetti che le appartenevano. Orologi,
scatole, matite, quadri, mobili. La roba che aveva comprato
nei giorni precedenti in un qualunque SecondHand o in un
mercato delle pulci. Pensò a oggetti inutili e secondari, ma
che per lei rappresentavano mondi e quei mondi oggi non
esistevano più perché non c'era la persona che li avrebbe
attraversati. Si sentì
Ginevra un attimo dopo la sua morte, cosa sarebbe rimasto di
lei e la risposta era solo una: niente.
fb/md - 20.4.2021
Non sono
mai stato uno scrittore di grandi numeri
. Questa storia di
Claudia e Francesco divide molto i lettori . Questa e' una
cosa particolarmente cara . Una sfida da scrittore ma
soprattutto da lettore . -md vieste
festival : il libro possibile ansa - 22.7.2022
.
qual è, per lei, il significato di un racconto? Ogni storia, ogni aneddoto, ogni
esperienza che viviamo
sposta il nostro sguardo e cambia i
nostri punti di vista intervista da
rassegna 'leggere il sud'
- nov 2022 sara fiumefreddo_bariviva.it
.
la
prima volta che visitai il set de Il Paese delle Spose infelici
stavano girando una scena speciale
tra i visitatori
del set c'era anche la troupe di Ladri di Biciclette