MARIO DESIATI

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Vita precaria e amore eterno    2006
Il protagonista di questo libro ha quasi trent'anni ed è un precario in tutto tranne che nell'amore. I suoi sentimenti sono per Antonia Farnesi detta Toni. Per lei sarebbe disposto a qualunque cosa, anche a un crimine.

Martin Bux è nato in Sicilia, a Castiglioni, un paese vicino alla base NATO di Sigonella, un luogo di miseria e di violenza, dove non c'è spazio per Martin e i suoi eccentrici genitori. La famiglia Bux emigra così a Roma, una Roma che rivela al giovane Martin i suoi volti molteplici. È una Roma contraddittoria, cinica, minacciosa, ma anche mozzafiato; una città di grandi ricchezze e grande povertà, come quella con cui la famiglia piccoloborghese dei Bux è costretta a fare i conti.
ibs.it

Non volevo scrivere UN ROMANZo sul precariato. Mi ci sono ritrovato dentro: quando mi hanno proposto il titolo di questo libro, ho dato il mio consenso, pensando anche alla facilitazione d’accesso per le pagine dei giornali, che stavano raccogliendo materiale sui ROMANZI del precariato.
Del resto a trent’anni non puoi scrivere dei massimi sistemi. Devi parlare di ciò che conosci, che per me è regola di vita e di scrittura, e la precarietà è il nostro pane quotidiano
Volevo raccontare la storia di un dissociato. Molti hanno pensato che fossi io stesso, un dissociato. In realtà volevo raccontare una storia d’amore ineluttabile. Perché l’amore è una forma di invasamento. E accanto all’amore c’è l’invasamento dei libri, del corpo. Volevo dipingere una forma di coinvolgimento assoluto che ribaltava la precarietà reale

stefania leo - raramente.net

 

 

Maledetto cielo 

"nessuno vuole mettere in ordine le cose in questa casa e in questa vita" ...

"Martino, non capisco. Perché non preghi?". "Bestemmio". "Allora bestemmia, ti scongiuro bestemmia". "Ma mamma, cosa ti prende? Non ho mai bestemmiato in vita mia".

"La bestemmia è l'invocazione di un mancato intervento divino". "Se bestemmio prego?" "Bestemmia, per cortesia. Bestemmia".
bazarweb.info

 

 

IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI   -   2008

film  nel 2011 - anteprima al Miami International Film Festival 2012 -  DISTRIBUITO IN FRANCIA COL NOME ANNALISA

Quanto c’è di personale nel romanzo ?
C’è sempre parte dell’esperienza diretta dell’autore in un testo. Per esempio, la vicenda del calcio e delle grandi aspirazioni, quasi sempre fallite, che i ragazzi ripongono in esso è una vicenda che mi riguarda da vicino.
Un breve accenno al suo impegno per la rivista Nuovi Argomenti. Sente il peso della sua storia?
Certo, ho quasi l’impressione di fare un lavoro ottocentesco. Negli ultimi anni, però, la rivista si sta spostando verso i giovani, secondo me positivamente, così da essere riferimento ideale per chi voglia conoscere cosa si scrive in Italia e trampolino di lancio per chi vuole far conoscere i suoi scritti.
adriana salvatori - viveur.it
Puglia anni Ottanta, Domenico e Francesco, chiamati da tutti Zazà e Veleno, sono due ragazzini che giocano tra gravine e trulli con una banda di personaggi memorabili insieme a cui cresceranno. I due vengono da famiglie molto diverse: Zazà vive in un quartiere popolare, Veleno è un figlio di papà. Negli anni si imbatteranno in Annalisa, una ragazza dalla vita poco ordinaria e dalla bellezza fuori dal comune. Annalisa frequenta i matti del paese, si veste fuori moda, chiacchiera soltanto con uomini molto anziani e si porta addosso terribili dicerie che gli eventi paiono confermare drammaticamente con il passare del tempo. Eppure il suo fascino unico sembra perseguitare come una maledizione i due amici, cui la vita serba disavventure e svolte clamorose.
ibs.it

una storia che l’autore dedica alla sua terra e ai suoi ricordi che personalmente accende anche una sorta di nostalgia legata a luoghi particolari già conosciuti e vissuti.
Ma quello che colpisce il lettore e resta impresso è il contrasto; Desiati riesce a magistralmente a deliziarci e farci sognare con i colori, i profumi, la descrizione dei luoghi e poi di colpo riportarci giù, nel grigio della realtà della gente, nell'assenza di luce delle vite raccontate.
Un contrasto netto che sposta la lettura dalla dolcezza, dalla pace alla crudeltà, alla disperazione e alla paura.

puglialive.net

FILM

Annalisa est l’adaptation du deuxième roman écrit par Mario Desiati intitulé Il Paese delle Spose Infelici, littéralement Le Village des épouses malheureuses.
Annalisa raconte l’histoire d’une amitié sincère et désirée entre deux jeunes qui se cherchent au sein de leur milieu social respectif, qui rêvent également d’un ailleurs. Cette union quasi-fraternelle n’a de cesse de se renforcer en même temps que les sens s’éveillent lors de l’apparition d’Annalisa, madone sauvage, sensuelle et mystérieuse, qui va bouleverser Veleno et Zazà.
Annalisa est un premier film et demeure marqué par quelques problèmes de rythme et un premier tiers maladroit, mais au moins ce film marque l’émergence d’une nouvelle génération de metteurs en scène italiens dont la sensibilité se démarque du cinéma traditionnel transalpin.

sabrina piazzi -  dvdfr.com - 2013

 

 

 

ETERNIT - ternitti   - 2011 

"Ternitti"    FINALISTA per Mondadori al Premio Strega 2011 DIVENTA FILM

È il 1975. Mimì Orlando è costretta a lasciare i suoi scogli, l’odore di salsedine, la Puglia per la Svizzera, dove il padre lavorerà nella grande fabbrica che produce lu Ternitti: l’Eternit, l’amianto, promessa di ricchezza per migliaia di emigranti ignari delle esalazioni destinate a ucciderli. In Svizzera tra la quindicenne Mimì e il diciottenne Ippazio, solitario e sfuggente compaesano anche lui operaio di ternitti, sboccia una passione segreta. Anni ’90. Mimì è di nuovo in Puglia. Sola. Con una determinazione e un orgoglio che fanno di lei una donna eccezionale, coraggiosa e selvatica. Ha una fi glia adolescente, Arianna, poco più giovane di lei. Ma accanto a loro non ci sono uomini, per Arianna non c’è un padre. Mimì vive con feroce innocenza le esperienze della vita, si riprende giorno dopo giorno la giovinezza che non ha mai potuto vivere, con le sue inquietudini e le sue paure che la portano a rifugiarsi sotto un letto per ascoltare gli antenati. Ternitti nel dialetto significa anche tetto, e su un tetto, finalmente a contatto col cielo, Mimì saprà riscattare un paese, una terra e forse anche un amore.

lafeltrinelli.it - 2011

http://issuu.com/librimondadori/docs/rassegna_desiati - leggi on line

https://youtu.be/qAfaZEbUbrM  - 1

https://youtu.be/ydTRmMQocR4  - 2

A Casale Monferrato gli studenti e i professori del Balbo mi hanno fatto conoscere l'aula Amianto. Uno spazio gestito da insegnanti e studenti che ci fa vedere quasi plasticamente la storia e l'evoluzione dell'Eternit. Ho visto le fibre d'amianto da vicino, le sconvolgenti immagini dell'istituto Luce sugli operai che lavoravano il crocidolite a mani nude e senza mascherine. Un racconto interattivo e istruttivo. -MD
fb/md - 21.2.2016

Briciole di ricordi vissuti nell'aula amianto di Casale. Ho scoperto che negli anni Cinquanta commercializzavano queste sigarette, avevano un filtro speciale che rendeva (a loro dire) il fumo più leggero. Fumare fa male, ma le nostre fanno meno male perché hanno un filtro unico. Questo il succo delle pubblicità. Quel filtro conteneva amianto blu.

fb/md - 22.2.2016

 

 

 

Amour fou - desiati/ marina sagona   - 2011
raccoglie e integra, con un testo originale di Mario Desiati, autore del romanzo “Ternitti” (finalista al Premio Strega), le opere esposte ne “La donna al plurale”, la nuova mostra di Marina Sagona, che si ispira all’omonima raccolta del 1936 del poeta ceco Vít?zslav Nezval. Il lavoro della Sagona ripropone, in particolare, la poesia “Cantico dei cantici”, che Nezval dedica alla propria donna, mettendo in scena le sfaccettature e l’eterogeneità del sentimento amoroso. Ma se il poeta scompone il corpo femminile in frammenti decontestualizzanti, la Sagona dà vita a una riconversione grafica del frammento, che nei suoi disegni assume nuova forza simbolica. Giocate fra i toni cromatici del bianco, del nero e dell’arancio, le immagini stilizzate di “Amour fou” assumono valenza archetipica, oltre la contingenza della donna-musa cantata dal poeta. Il discorso sull’essere donna della Sagona nasce sulla falsariga dello sguardo maschile, ma viene poi reinterpretato in maniera originale, secondo uno stile che si richiama al gusto estetico di derivazione dada e surrealista.

lafeltrinelli.it - 2012

 

 

 

 

Il libro dell'amore proibito  - 2013

farò la presentazione anche a  Martina Franca . L'incontro si terrà integralmente in dialetto martinese.

fb/md - 2013

La scrittura di Desiati ha la grazia dell'abisso
fb/roberto saviano - 2013

L'amore per crescere ha bisogno di muri, proprio come l'edera.

Nonna Comasia ha insegnato questo a Francesco, detto Veleno, e lui lo ricorda ogni giorno.
Timido e solitario, fino ai quattordici anni è vissuto immaginando vite eroiche e ammirando i coetanei più intraprendenti. Il suo universo quotidiano, nel paese pugliese dove vive, è quello della scuola, con regole e muri che sembrano fatti per essere invalicabili, non certo per nascondere gioie proibite.
Fino all'incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha il doppio degli anni di Veleno, eppure veste in modo più simile a lui e ai suoi amici Mimmo e Nappi che alle altre insegnanti.
Ha la pelle candida, ma nasconde un'ombra che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi: somiglia forse a quella che abita ogni adolescenza, presto dimenticata negli anni in cui si cresce e si impara a adeguarsi alle leggi del mondo. La Telesca siede tra i banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha mai fatto prima. Nasce un'attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo.
Un'attrazione imperdonabile, interrotta con la massima violenza. Per ristabilire l'ordine ognuno deve essere rimesso nella casella che gli spetta: Nappi, Mimmo e Veleno, ragazzi plagiati da raddrizzare e "reinserire"; Donatella, la plagiatrice da punire.
Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l'isolamento di chi supera la linea d'ombra dei sentimenti leciti, e contro la famiglia, contro la norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il futuro, la sua legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno al silenzio dell'attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti - l'amore eterno di Comasia per il nonno disperso in guerra, quello impossibile tra Walter, paralizzato dopo un incidente, e la bellissima Azzurra, la carnale devozione dei paesani al culto dell'Addolorata...
Scritto per frammenti affilati e abbacinanti come gli spigoli d'ombra che si stagliano nel sole del Sud, rapsodico ed emozionante come la memoria di una stagione perduta, Il libro dell'amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere.

librimondadori.it - 2013

Proibitemi di leggere e leggerò tutti i vostri libri all’indice, proibitemi di uscire da questa scuola, correre libero, e correrò lungo i boschi dei passaturi, proibitemi di vedere gli amici, dividere il mio sangue con loro, e romperò le mie vene per farlo schizzare fino alla soglia delle loro camere da letto. Proibitemi il vento in faccia e mi getterò in un dirupo. Proibitemi un divieto e lo infrangerò.

PROIBITEMI D'AMARLA E L'AMERO PER SEMPRE .

IV di copertina

Eravamo innamorati dell’insegnante di Educazione artistica. La prima volta che era entrata in classe ci aveva folgorati. Sembrava uscita dalla televisione, si portava addosso una cornice variopinta, simile alle donne che comparivano nel pomeriggio di Canale 5. Si chiamava Tricarico. Professoressa Tricarico. Aveva ricci biondi che le cadevano a cascata sulle spalle, la pelle tendeva al colore della concia, ma la sensibilità era quella dell’epidermide color latte. Quando portava al collo monili più pesanti, collane di avventurine o lapislazzuli, la pelle le si arrossava. Aveva sempre i tacchi e tailleur color pastello che alternava a un vestito giallo a balze. Passavo le ore a guardarle le gambe. Nappi e Mimmo si erano addirittura toccati in classe, un giorno. O almeno così avevano detto per alimentare la loro autorevolezza. Il sogno della mia vita era fare l’amore con la Tricarico. A volte, prima di addormentarmi, pensavo di stringerla forte a me, mettere la testa tra le sue gambe e respirare l’odore del nylon delle calze, e poi sentire un fragore che veniva da un impensabile e unico centro inattingibile, lontanissimo da noi – il nucleo della fascinazione tricarichiana. Ma la professoressa era un monumento di indifferenza, non ricambiava i nostri sorrisi, non ci dava alcuna soddisfazione, non rispondeva ai nostri sguardi rapiti. Era lì che parlava di acquerelli e disegni a tempera, si sporcava le mani con il rosso, il cobalto e il granata dei tubetti, ma imperterrita non voleva ricambiare il nostro amore. Una mattina, una di quelle mani inzaccherate di colori si posò sul mio banco. Le dita lunghe, ricoperte di anelli d’oro, lasciarono una scia arancione. Per giorni non ebbi cuore di mettere i miei libri dove si erano appoggiate le mani della professoressa Tricarico. Anche se i bidelli vi avevano ormai passato lo straccio, non volli infrangere l’incantesimo. L’incantesimo si è poi rotto, come voi giurati oggi sapete.

affariitaliani.it - 2013
Nella mitica stanza di Mara Samaritani di Mondadori.

Se quei muri potessero parlare, chissà quali segreti verrebbero fuori ... Dopo che mi hanno fatto la foto i libri son stati portati via.

C'è la crisi.

fb/md -  ott 2013

Timidezza  -   malattia che mi chiudeva in uno stadio di prostrazione e autismo.   Camminavo sulle righe delle mattonelle, ripetevo due volte lo stesso gesto perché nel numero pari vedevo combaciare ignote linee mentali ...

fb/md - 2013

altri progetti già in cantiere?
Sì, è prevista – a lungo termine – una nuova storia con Veleno protagonista, e probabilmente sarà l’ultima che lo riguarderà. Si chiuderà un capitolo.   Sono in vista altri progetti a partire da una serie di racconti.
thebookwormoffice.blogspot.it -  fb/md - 2013

Il libro dell’amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere. Il tredicenne Francesco, detto Veleno, timido e solitario, vive nel suo paese pugliese immaginando vite eroiche e ammirando i coetanei più intraprendenti. Fino all’incontro con la professoressa di educazione tecnica Donatella Telesca, che ha il doppio dei suoi anni, ma che veste in un modo più simile al suo e a quello dei suoi amici Mimmo e Nappi più che alle altre insegnanti. La professoressa siede tra i banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha fatto mai. Nasce un’attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo. Un’attrazione imperdonabile, interrotta con la massima violenza. Per ristabilire l’ordine ognuno deve essere rimesso nella casella che gli spetta: Nappi, Mimmo e Veleno, ragazzi plagiati da raddrizzare e “ reinserire” ; Donatella, la plagiatrice da punire. Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l’isolamento di chi supera la linea d’ombra dei sentimenti leciti e contro la famiglia, contro la norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il suo futuro, la sua legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno al silenzio dell’attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà di essere circondato da amori che sono tali proprio perché sono proibiti.
puglialive.net - presentazione del libro a gagliano del capo - lecce - 2014

 

 

 

ALTISSIMA  - 2014

Due storie di amore impossibile, o forse soltanto inconcepibile.
“Il medico del quieto vivere” è il racconto di una passione tra un abitante del lebbrosario e un’abitante del sanatorio, un lebbroso e una tisica, un ex bellissimo uomo divorato dal morbo biblico e una donna resa sempre più bella dallo scalpello dal male sottile. Un incrocio di destini e desideri negli anni del Ventennio fascista, contro la regole del corpo, ma anche contro le leggi degli uomini.
“Altissima” è la storia di una donna che sceglie di vivere fino in fondo ciò che sembra più una patologia clinica che un reale desiderio, il sesso multiforme e totalizzante che la porta ad avere decine di amanti, anche contemporaneamente. Cosa succede se questa invece diventasse una parte del proprio amore, un gioco di desiderio e passione con l’unico uomo che la capisce davvero?

amazon.it - 2013 - trad inglese 2014

 

 

 

ATLANTE DEI MONDIALI   .PDF

primo capitolo di mario desiati - 2014

 

 

 

mare di zucchero - due ragazzi e un sogno - la liberta   -   2014

Ho scritto un libro su due ragazzini che sognano a modo loro la libertà. Uno fugge quasi per caso da un paese in rivolta, l'altro fugge da un mondo apparentemente perfetto. Ervin e Luca sono stati i miei compagni di viaggio per alcuni mesi tra il 2013 e il 2014, questa è la loro storia.
md
«Il porto è aperto.» Prima è un bisbiglio, poi diventa uno strido, infine muta in un boato. «Il porto è aperto!» «Il porto è aperto, avete capito?» LUCA: vive in un piccolo paese nei pressi di Bari, ma si sente lontano anni luce dai suoi genitori e dai suoi coetanei. Crede a tutto, persino ai miracoli e ai santi venuti dal mare. Su un taccuino appunta le storie sempre diverse che inventa. ERVIN E LUCA: separati da appena cento chilometri, hanno più o meno la stessa età e la stessa altezza, ma non potrebbero essere più diversi e lontani... fino all'arrivo della Vlora. In un giorno d'estate del 1991, una grande nave che sa ancora di zucchero approda alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo, tutti spinti da un sogno di libertà. Quel giorno Ervin e Luca vivono la più grande avventura della loro vita. Grazie alla penna delicata e intensa di Mario Desiati, due vite sospese si incrociano e si intrecciano in una notte di silenzi, giochi e scoperte che segnerà, semplicemente e forse per sempre, la Storia. La loro storia.
librimondadori.it - 2014
Ervin: è nato nella terra delle aquile, l'Albania. Da una vita si sente circondato da muri invisibili: a scuola, a casa, per strada. Per sentirsi libero deve andare al mare e stare in acqua finché le mani non diventano grinzose come prugne secche. Luca: vive in un piccolo paese nei pressi di Bari, ma si sente lontano anni luce dai suoi genitori e dai suoi coetanei. Crede a tutto, persino ai miracoli e ai santi venuti dal mare. Su un taccuino appunta le storie sempre diverse che inventa ... Età di lettura: da 11 anni.
ibs - 2014

Il suo libro è un'esortazione al dovere civico dell'accoglienza?
Non sono un politico. I pugliesi sono un popolo accogliente, e non hanno bisogno di esortazioni, racconto una storia per cui qualcuno attraverso un fatto così clamoroso come un sbarco, guarda oltre, e trova negli altri una risoluzione ai suoi problemi.

licia pulpo/affaritaliani.it - 2014

Siamo nell’agosto del 1991. Protagonisti due ragazzi: Ervin, albanese, che per gioco sale all’ultimo minuto su una nave, la Vlora, stracolma di tantissima gente (qualcuno parlò di 20 mila, altri addirittura 30 mila), che salpa da Durazzo per giungere sulle coste pugliesi, in Italia. Novella e agognata America; Luca, che abita a Cisternino ma che trascorre le sue estati di vacanza a Torre Canne, appunto. Amante dei videogiochi, creatore di storie e credulone. Entrambi hanno circa tredici anni e, per un caso del destino le loro vite si incroceranno, si sfioreranno per un solo giorno e una sola notte. Giusto il tempo per assaporare, insieme, il senso di libertà.
dino cassone/fasanolive.com - 2015

 

ESSERE PRONTI QUANDO LA NOSTRA NAVE STA PER SALPARE

MD

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Coscoletto - operetta 'napoletana' di Offenbach eseguita nel 1865 a bad ems .
Coscoletto o Il lazzarone in versione semiscenica nella nuova versione ritmica italiana sulla traduzione del libretto - dal tedesco - di Mario Desiati .
parma - arena shakespeare - 2019
connessiallopera.it

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A volte saper aspettare è una forma d'amore

fb/md - 2013

 

Nella mia terra i cimiteri sono rosa, le nuvole viola

le morti bianche, il lavoro nero

gli arcobaleni crescono al contrario
fb/md - 15.6.2015

 

Il problema non è correre con 32 gradi

Il problema è correre con 32 gradi

mentre da qualsiasi casa esce odore di ragù
fb/md - 21.7.2019

 

 

 

 

Essere provinciali non è un difetto

fb/md - 2013

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ROMANZO_HAIKU DI MARIO DESIATI SU FB

Oggi ho scoperto che esiste la smartphone-fobia e si manifesta in modo pittoresco. Ero sul tram 8 in direzione Trastevere. Dopo aver passato un'allegra mezzora sull'80B ricolmo di gente imbestiata dove si calpestava ogni principio di dignità umana, mi ritrovo sudato e stordito sul tram. Miracolo! Trovo tre posti tutti liberi. Ho di fronte una signora con due grandi buste di plastica da cui escono strani ingranaggi, e tra questi noto due fili di ferro come se fossero le antenne dei vecchi televisori in bianconero. Ho imparato a non stupirmi più nulla di quello che accade su i bus romani. Al ché commetto un gravissimo errore. Estraggo il telefono e leggo un messaggio che provoca la reazione della signora delle antenne.
"Eccolo, lei non sa ma è pericolosissimo, c'è una connessione aliena in corso e con quel telefono farà esplodere tutto."
Questa complessa frase di cui vi riporto il senso viene detta ad altissima voce.
Oso sorridere.
"Che ridi, non vedi che sei morto? Ormai gli alieni ci stanno togliendo tutto, sono arrivati da Plutone."
A quel punto inizia un delirio che parte da Roswell e arriva agli alieni che ci stanno colonizzando hanno le fattezze dei cinesi, che molti dei cinesi a Roma sono alieni. Poi ho pensato a quel mio amico fidanzato con una ragazza cinese e ho pensato che forse lui non lo sa, ma potrebbe stare con un'aliena.
Era opportuno finire di leggere i messaggi sul telefono in momenti migliori. Non appena ho messo da parte il mio piccolo blackbarry lei si è silenziata.
Dopo un po' di minuti di silenzio e un paio di fermate in cui nessuno saliva mi stavo iniziando a preoccupare. Finché si è seduta accanto a me una ragazza.
Ha estratto dalla sua borsa un telefonino un po' più grande del mio con un auricolare.
La signora ha iniziato a urlarle "Scimmia, morirai, anzi no, sei già morta".
La ragazza impaurita ha rimesso il telefonino nella borsa, ha fatto una smorfia. Si è voltata verso di me.
"Non la contraddica."
"E voi morti non potete parlare." Mi rimprovera.
Intanto, con fare giocondo dalle retrovie del tram è appena salito un signore che è l'identica riproduzione di Urbano Cairo, ha una giacca amaranto, dei pantaloni di flanella nonostante settembre e dei capelli neri e folti come di chi non lesina con la tintura.
Questo si siede accanto alla signora.
Appena prende posto vedo la sua mano che scende lungo la tasca e quella tasca è proprio accanto al braccio della signora delle antenne.
"Non lo faccia" vorrei dire, ma non riesco a pronunciare verbo.
La mano dell'uomo fruga nella tasca. A quel punto emerge il più grande smartphone che io abbia visto, un citofono dotato di schermo a 14 pollici.
La signora delle antenne ha emanato un rantolo ed è scappata come se avesse visto l'ammiraglio della navicella aliena in persona.
Mi sono rivolto all'uomo in giacca amaranto.
"Con quel telefono la stava uccidendo!"

fb/md - 2013

 

 

 

 

Vi racconto una piccola storia forse vera forse no
Quando ero povero entravo in libreria e sfogliavo i libri che sognavo di avere e poter leggere a casa. Solo che non avevo una casa dove tenere quei libri. Inoltre non avevo i soldi per poterli comprare. Così entravo e mi sedevo in un angolo su un pouf che serviva ai bambini che però in quella libreria non venivano mai. In fondo un adulto è un po' un bambino quando legge un libro perché inizia a credere a tutto quello che gli viene raccontato. Poiché non potevo comprare i libri che leggevo, speravo che nessuno li comprasse. E così li nascondevo negli scaffali dietro i libri meno interessanti.

Il libraio non si accorgeva di questo, non era un amico, ma neanche un nemico e aveva imparato a tollerarmi. Un giorno però esagerai e composi la pila di tutti i miei libri preferiti nello scaffale della poesia; tanto nessuno la guardava tranne me. Ma era talmente in vista che il libraio se ne accorse, smise di tollerarmi e mi chiese di andare via.
Quando tornai in quella libreria anni dopo scoprii che lo scaffale di poesia era ancora lì, ma miei libri non c'erano più. Ero diventato ricco. Avevo vinto una lotteria e avevo i soldi per comprarli, ma loro non c'erano più.

Mentre stavo uscendo sentii la voce familiare del libraio che mi chiamava per mostrarmi la pila dei libri che tanti anni prima avevo nascosto nella sua libreria. "Li ho messi da parte per te" mi disse con gli occhi che brillavano di un'accogliente contentezza.
fb/md - 12.3.2016

 

 

 

 

NAZIONALITA

L'autobus che porta da Fiumicino a Roma Ostiense è ricolmo di ogni nazionalità. Lo guida un ragazzo napoletano scortato da un amico giovanissimo affetto da una lieve zoppia. Ci sono arabi, giapponesi, australiani, sudamericani, e una ragazza iraniana che si è seduta accanto a me. Ci parliamo un po', i genitori sono venuti a trovarla da Teheran perché lei studia in America, hanno individuato Roma come ideale luogo di incontro. Poi scendo a Ostiense, e attraverso il lunghissimo sottopassaggio che porta da Eataly alla fermata della metro. Ci sono decine di uomini e donne avvolti nei sacchi a pelo, alcuni dormono già e altri si preparano alla notte, posizionano i cartoni, costruendosi il giaciglio per la notte imminente contro il muro o il tappeto mobile (rotto). C'è un odore fortissimo di uomo, è l'odore dell'accattonaggio che ancora oggi è uno dei fantasmi della città. Ancora oggi le stazioni di Roma sono attraversate dal londoniano Popolo degli Abissi. A Ostiense colpisce particolarmente che questa folla si fa scudo del freddo e si accuccia contro i pannelli che reclamizzano l'eccellenza del cibo italiano. Una fetta di pane con l'olio toscano, una tazza di caffè napoletano, una burrata pugliese.
Uno degli uomini distesi a terra mi dice qualcosa, forse ci siamo conosciuti anni prima, mi saluta, forse è solo cortesia. Mi avvicino e l'odore è più forte, vedo il vino da 70 centesimi, del cibo indefinito nella stagnola. No, niente soldi, voleva solo che qualcuno gli dicesse Buonanotte.

fb/md - 26.3.2016

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ITALIANI

Non è l'Alba, ma sono le 9 del mattino quasi, quando fotografo il mio solito cielo berlinese. Penso a tutti gli Italiani che hanno lasciato la luce delle nostre città e i nostri mari per vivere in Nord Europa. Non basta la luce, non basta il clima, non basta il tepore per tenere a bada l'inquietudine oppure la fame. Ci sono mille ragioni per cui si va via, forse gli italiani sono un popolo che deve camminare sempre, e se si ferma s'impigrisce. Non parlo di singole vite, ma di intere generazioni. Poi in qualche modo si torna sempre, anche solo per un Natale o un matrimonio. E il ritorno è sempre un viaggio, altrettanto complicato come le partenze. Perché cambia radicalmente ancora una volta la luce delle cose.
fb/md - 28.11.2016

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tedeschi

Ebbene la montagna sacra per i tedeschi è il nostro promontorio del Gargano. Sfogliando un vecchio numero della rivista di viaggi Merien, ho scoperto perché amano questo pezzo di Puglia. Merien raccontò la Puglia con vari articoli e foto rare (era il 1975), tra questi un saggio sul Gargano, la terra di San Michele, il protettore della Germania, santo evocato e pregato durante tutti i grandi bivi della vita. Non solo. Il Gargano viene descritto anche come meta ideale per unire le due grandi passioni germaniche, i boschi e le montagne con l'esotismo del mare. "Nulla potrà accadervi perché o prussiani, qui regna sovrano il mistero profondo di San Michele Arcangelo" scrivevano nel gran tour i giovani viaggiatori tedeschi che raggiungevano la suggestiva grotta di Monte S.Angelo.

fb/md - 29.8.2017

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I confini sono labili tra il pomeriggio e la sera, la metro C che ti sperde verso la periferia è uno di questi confini. Non sale nessuno. Non scende nessuno. Poi diventi nessuno.
fb/md - 3.2.2016

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Ogni giorno sembra essere più iniquo e violento, più pericoloso e gretto.     Ho tanta rabbia e paura a vivere in un posto così insicuro per le donne e per le anime più libere .
fb/md - 13.9.2017

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BERLINO

Questo piccolo frammento di normalissima vita quotidiana berlinese

mi accadde esattamente tre anni fa mentre prendevo servizio in un/a… “OMISSIS”.
Il primo giorno di lavoro mi presentai con una vassoio di paste secche comprate al Centro Italia per apparire nel migliore dei modi possibile ai nuovi colleghi. L’accettazione era una stanza a vetri al centro della hall, dentro spuntava la testa piccola della receptionist, con capelli sottili, biondi e slavati sulla fronte disse che portare cibo da fuori per i dipendenti era contro il regolamento, ma che avrebbe comunicato a tutti il gentile pensiero e il vassoio sarebbe rimasto in accettazione, ma sigillato. Replicai che nella pausa avremmo potuto consumare quella paste fuori dall’ufficio. Ma la giovane receptionist che si soffiava i capelli sulla faccia, replicò che le pause dei dipendenti sono scaglionate in modo diverso, aggiungendo che alla mia pausa corrispondeva la pausa di solo due altri dipendenti. Sempre con lo stesso tono glaciale come di chi sta leggendo gli annunci disse che avrei potuto consumare quelle paste con loro in quella pausa oppure scrivere una comunicazione e lasciarla all’ingresso in modo che i dipendenti in pausa sarebbero potuti venire a conoscenza della presenza di un vassoio di paste e di prelevarne una e consumarla. La ragazza con lo stesso tono di voce monocorde aggiunse che tale momento conviviale sarebbe dovuto avvenire nel giardino. Abbozzai.
A fine giornata attraversai la hall e affacciandomi al vetro dell’Accettazione notai la confezione intonsa posata lì dove l’aveva lasciata la giovane receptionist al mattino. Bussai con le nocche al vetro dell’accettazione ma non c’era nessuno.
“Posso aiutarti?” Era l’Hausmeister, idraulico, elettricista, tecnico e factotum.
“Sono Mario, il nuovo … oggi avevo portato dei dolci, ma sono catturati in reception.” Avrei voluto dire sequestrati ma la parola tedesca non mi venne.   Gli strinsi la mano mi apparve calda e accogliente.   Indugiai qualche attimo prima di lasciarla andare come a memorizzare ogni piega e ogni linea della pelle disegnata sul palmo.   Non capii come si chiamava, qualcosa come Ulrich. Poi tirò fuori un mazzo di chiavi da una delle sue infinite tasche nella salopette e con un movimento poco convenzionale aprì la reception.
"Un segreto, non dirlo a nessuno” Mi fece con un sorriso in cerca di complicità. Aveva un accento familiare, forse sudamericano.
“L’hai aperto con un passpartout?” chiesi.
“Ich bin Hausmeister” rispose.
In pochi minuti ci ritrovammo per terra nella reception a mangiare quei dolci.
“Ma come ti chiami, non ho capito” gli domandai per la seconda volta.
“Luis.”
“Sud America?”
“Grecia, ma mia madre era italiana, Bisceglie.”
Morale .      C’è sempre un italiano che a un certo punto vi aprirà le porte di qualcosa che è rimasto chiuso dall’ottusa applicazione dei regolamenti  .
Ps.
Il giorno dopo Luis ebbe un richiamo e io non ebbi il contratto .    Morale 2 .   C’è sempre un italiano che ti metterà nei guai  .

fb/md - 12.12.2018

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Ieri è stato il giorno in cui ho sentito più caldo della mia vita .     No, il bagno nel mio Weissensee non me lo faccio  .
fb/md - 1.7.2019

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MILANO

A Torino consigliano di far sedere i bambini.   A Milano non ho trovato questo messaggio, ma il bambino che è in me non lo ha mai dimenticato. Il primo vagone della metropolitana accorcia le distanze tra una stazione e l'altra, illude sulla qualità del tempo.   Guardi il buio che si interrompe con minuscole luci somiglianti a creature notturne, poi si aprono le porte.   Vedi i neon e macchie lilla da seguire per rivedere il sole che oggi a Milano è bellissimo.
fb/md - 5.11.2015

Oltre la feritoia della stazione centrale di Milano dicono ci sia un grattacielo. Ma la nebbia provvidenziale ci permette di non dare nulla per scontato. La nebbia è un velo che complotta con la nuda apparenza, una veste sotto la quale l'immaginazione intravede il suo sogno di bellezza.
3.12.2015

 

 

 

 

La memoria rende gli uomini migliori

Nei libri ci sono tante chiavi ad aprire i portali dell'anima e della storia.    Leggendo questo libro di una decina d'anni fa viene voglia di riprendere le storie che i vecchi ti raccontavano e non hanno finito di fare, ti viene voglia di tornare alle tue origini e scoprire da dove vieni, perché hai quel nome perché sei nato in Puglia e non a Berlino o Rabat. La memoria non è facile da esercitare. Bisogna leggere studiare cercare interrogare e tenere le braccia aperte come la mente.    Quando si scopre una verità va tenuta in vita come un piccolo fuoco nelle notti dei nostri avi senza luce.
gli scomparsi - daniel mendelsohn
fb/md - 3.7.2018

 

 

 

 

Mi onora tanto ricevere manoscritti non richiesti

Vuol dire che la mia attività editoriale del passato è stata apprezzata e ancora qualcuno la ricorda. Ma resto fedele a queste righe scritte anni fa quando ero già fuori da quel mondo. Oggi lo sono ancora di più. Perdonatemi la 'poracciata' dell'autocondivisione.
fb/md - 13.9.2017
Leggere manoscritti è un lavoro
All’obiezione di chi dice che è come leggere un libro, va fatta una contro obiezione, i libri da leggere si scelgono per svago o studio e sono già lavorati, impaginati, editati e soprattutto non implicano la formazione e l’eventuale espressione di un giudizio o parere.
Per leggere accuratamente un manoscritto di cento pagine, un addetto ai lavori impiega circa due ore. I manoscritti a volte sono lunghi il doppio e non sempre sono scorrevoli, molto spesso sono in formato digitale e risultano più faticosi per gli occhi che soffrono la luminosità degli schermi del computer. I tempi vanno valutati da testo a testo. La semplicità di allegare un file non corrisponde alla stessa nel leggerlo.
Un parere può essere dato per iscritto o oralmente, e qui sta all’abilità e le modalità di un lettore professionale che a volte impiega un format ben preciso, oppure si limita a una mail con alcuni commenti.
Le case editrici serie (SERIE) pagano la lettura di un manoscritto circa 50 euro lorde che vengono liquidate a seguito della formulazione di una scheda sinottica che prevede titolo, trama e parere del lettore sul manoscritto.
Quando si manda un testo non richiesto - con frasi del tipo “Dagli un’occhiata quando hai tempo”, “Dimmi che te ne pare senza impegno” ecc. - si manca di rispetto innanzitutto per il proprio libro inedito.
In conclusione:
1) Non leggo manoscritti perché non lavoro più nell’editoria;
2) Non esprimo pareri senza impegno, perché non conosco cose senza impegno nella vita;
3) Ci sono ovviamente regolari eccezioni per le persone care;
4) Non apro gli allegati neanche se sul file è scritto gangbangsashagrey.mov;
5) Infine, dare una propria cosa inedita a uno sconosciuto o un amico, o un lettore qualunque, è sempre un dono, ma è altrettanto un dono, il tempo che lo sconosciuto, l’amico o il lettore qualunque dedica alla lettura. Dunque ricambiare sempre con gentilezza e riconoscenza, a volte basta un grazie detto con sincerità.
fb/md - 6.11.2014

 

 

 

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La fine dell'estate ha per me il colore di una rinascita

Ogni volta che qualcosa finisce ne inizia una nuova

Con speranza aspetto il meglio dietro il sole che si porta appresso la calda stagione
fb/md - 6.9.2019

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A German series discovers Italy : an interview with Mario Desiati

in addition to puglia, basilicata and tuscany, do you have new projects for this series?
. Judith and I are currently working on Milan, a city she knows very well, having lived there for a long time

newitalianbooks.it/a-german-series-discovers-italy-an-interview-with-mario-desiati  - fb/md - 14.7.2020

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