marguerite duras
Marguerite Germaine Marie Donnadieu
nenè nell'infanzia e margot nell'eta' adulta
Duras - cittadina della casa di famiglia
... tres vite dans ma vie il a ete trop tard ...
> Very early in my life it was too late - PRESTO FU TARDI NELLA MIA VITA
Je suis l’écrivain sauvage et inespérée
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A DICIOTT'ANNI ERA GIÀ TROPPO TARDI TRA I DICIOTTO E I VENTICINQUE ANNI IL MIO VISO HA DEVIATO IN MANIERA IMPREVISTA SONO INVECCHIATA A DICIOTT’ANNI NON SO SE SUCCEDA A TUTTI NON L’HO MAI CHIESTO
Très vite dans ma vie il a été trop tard . À dix-huit ans il était déjà trop tard . Entre dix-huit et vingt-cinq ans mon visage est parti dans une direction imprévue . À dix-huit ans j'ai vieilli . Je ne sais pas si c'est tout le monde, je n'ai jamais demandé .
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È troppo tardi anche per i ricordi . Adesso non li amo più . Non so più se li ho mai amati . Me ne sono andata . Non ho più nella testa il profumo della sua pelle, negli occhi il colore dei suoi occhi . Non mi ricordo più la voce se non a volte quel tono dolce, di sera, quand’era stanca . La sua risata non la sento più : né la risata, né le grida . È finita, non me ne ricordo più . Per questo è facile scrivere di lei adesso, a lungo, estesamente, è diventata scrittura corrente . l'amante - books.google
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So che a far bella una donna non sono né i vestiti, né le cure di bellezza, né il prezzo degli unguenti, né la rarità e il valore intrinseco degli ornamenti . So che il problema è un altro, ma non so quale sia . Non è quello che credono le donne . ... Il vento è cessato e sotto gli alberi c’è la luce soprannaturale che segue la pioggia . ... Non c'era da attirare il desiderio. Il desiderio era in colei che lo provocava o non esisteva. C'era fin dal primo sguardo o non era mai esistito. Era l'immediata intesa sessuale tra due persone o non era niente . ... Ora so che da giovanissima, a diciotto, quindici anni, il mio viso era una premonizione del viso che mi sarebbe toccato poi, per il troppo bere, nell’età di mezzo della vita . L’alcool ha assunto le funzioni a cui Dio è mancato, inclusa quella di uccidermi, di uccidere . il volto dell' alcool ha preceduto l'alcool . l'alcool lo ha poi confermato . ...
Il rumore della città è vicino, si strofina contro il legno
delle persiane.
Sembra che la gente attraversi la stanza. Accarezzo il suo corpo
in quel rumore, in quel via vai.
Il mare: l'immensità che si accavalla, si
allontana, ritorna
. Ed era stato proprio come morire. È stato come morirne . ... Dice che è solo, atrocemente solo con quel suo amore per lei. Anche lei gli dice che è sola. Non dice con che cosa. Lui dice: mi hai seguito fino a qui come avresti seguito chiunque. Lei risponde che non può saperlo, che prima d’ora non aveva mai seguito nessuno in una camera. Gli dice di non parlare, di fare come fa di solito con le donne che porta nella sua garçonnière. Lo supplica di fare nello stesso modo. Le toglie il vestito e lo getta lontano, le strappa di dosso le mutandine di cotone bianco e la porta così nuda sul letto. Poi si gira dall’altra parte e piange. E lei, calma, paziente, lo tira verso di sé e comincia a spogliarlo. A occhi chiusi, lentamente. Lui vorrebbe aiutarla. Lei gli chiede di non muoversi. Lasciami. Dice che vuol farlo lei. Lo fa. Lo spoglia. Lui si limita a spostarsi un po’ nel letto quando lei glielo chiede, ma appena, delicatamente, come per non svegliarla. La pelle è sontuosamente morbida. Il corpo, un corpo magro, senza forza, senza muscoli, come dopo una malattia, convalescente, imberbe, senza virilità se non quella del sesso, è debole, disarmato, sofferente. Lei non lo guarda in viso. Non lo guarda affatto, lo tocca, tocca la pelle liscia del sesso, il corpo dorato, la sconosciuta novità. Lui geme, piange. È innamorato in modo abominevole. Lei, piangendo, lo fa. Prima c’è il dolore. Poi quel dolore viene sopraffatto, trasformato, strappato via lentamente, portato verso il piacere, avviluppato a esso. Il mare, sconfinato, semplicemente incomparabile. ... ... cette attention incomparable des gens qui n'entendent pas ce que l'on dit ... I baci sulla pelle fanno piangere e sono una consolazione. In casa non piango. Quel giorno in quella camera le lacrime mi consolano del passato e anche dell’avvenire. Gli dico che un giorno mi separerò da mia madre, che un giorno non proverò più amore neppure per lei. Piango. Appoggia la testa sul mio corpo e piange perché mi vede piangere . ... L'amore insensato che provo per lui rimane per me un insondabile mistero. Non so perché lo amassi al punto di voler morire della sua morte. Ero lontana da lui da dieci anni, quando è successo e pensavo a lui solo di rado. Come se lo amassi per sempre e niente di nuovo potesse succedere a questo amore . Avevo dimenticato la morte . Cet amour insensé que je lui porte reste pour moi un insondable mystère. Je ne sais pas pourquoi je l'aimais à ce point là de vouloir mourir de sa mort. J'étais séparée de lui depuis dix ans quand c'est arrivé et je ne pensais que rarement à lui. Je l'aimais, semblait-il, pour toujours et rien de nouveau ne pouvait arriver à cet amour. J'avais oublié la mort . ...
E un’altra volta, ancora
in quel viaggio, durante la traversata di quello stesso oceano, anche quella
volta era già notte, nel salone del ponte principale, l’esplosione di un
valzer di Chopin che lei conosceva in modo segreto e intimo, perché per mesi
aveva tentato di impararlo e non era mai riuscita a suonarlo bene, mai,
tanto che poi sua madre le aveva permesso di non studiare più il pianoforte.
Quella notte, perduta tra tante e tante notti, la ragazza, di questo era
certa, l’aveva trascorsa su quella nave e c’era quando ciò era
successo, quando era esplosa la musica di Chopin sotto il cielo
luminescente. Non c’era un alito di vento e la musica si era propagata per
tutto il piroscafo buio, come un’ingiunzione del cielo, come un ordine
divino dall’ignoto significato. ... Nei libri in cui racconto la mia infanzia, ad un tratto non so più che cosa ho tralasciato e che cosa ho raccontato, credo di aver parlato del nostro amore per nostra madre ma non so se ho parlato anche dell’odio, di quanto ci amavamo e di quanto anche riuscivamo a odiarci, vivendo quella storia di rovina e di morte che era la storia della nostra famiglia, una storia fatta di amore e odio, che sfugge ancora ad ogni mio intendere, che mi è ancora inaccessibile, celata nella profondità della mia carne, cieca come un neonato il primo giorno . l'amante |
*** Un giorno, ero già avanti negli
anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha
detto: “La conosco da sempre. Tutti dicono che da giovane lei era bella, io
sono venuto a dirle che la trovo più bella ora, preferisco il suo volto
devastato a quello che aveva da giovane”. A diciott’anni era già troppo tardi. Tra i diciotto e i venticinque anni il mio viso ha deviato in maniera imprevista. Sono invecchiata a diciott’anni.
Non so se succeda a tutti, non l’ho mai chiesto. Mi sembra di avere sentito
dire che qualche volta un’accelerazione del tempo può investirci quando
attraversiamo l’età giovane, la più esaltata della vita. È stato un
invecchiamento brutale. L’ho visto impossessarsi dei miei lineamenti uno a
uno, alterare il rapporto che c’era tra di loro, rendere gli occhi più
grandi, lo sguardo più triste, la bocca più netta, incidere sulla fronte
fenditure profonde. Invece di esserne spaventata, ho assistito a
quest’invecchiamento con lo stesso interesse che avrei potuto prestare allo
svolgersi di una lettura. E poi sapevo di non sbagliarmi: un giorno avrebbe
rallentato la corsa e avrebbe preso un ritmo normale. Chi mi aveva
conosciuta a diciassette anni, all’epoca del mio viaggio in Francia, è
rimasto impressionato quando mi ha rivista, due anni dopo, diciannovenne.
Quel nuovo viso si è mantenuto così, è diventato il mio viso. Certo, è
invecchiato ancora, ma relativamente meno di quel che avrebbe dovuto. È un
viso lacerato da rughe nette e profonde, con la pelle screpolata. Non ha
ceduto come certi volti dai lineamenti minuti, ha mantenuto gli stessi
contorni, ma la materia di cui è fatto è andata distrutta. Ho un viso
distrutto. . Un jour, j’étais âgée déjà, dans le hall d’un lieu public, un homme est venu
vers moi. Il s’est fait connaître et il m’a dit :
Je vous connais depuis toujours. Tout le monde dit que
vous étiez belle lorsque vous étiez jeune, je suis venu pour vous dire que
pour moi je vous trouve plus belle maintenant que lorsque vous étiez jeune,
j’aimais moins votre visage de jeune femme que celui que vous avez
maintenant, dévasté. incipit . l'amante . |
Fiore C'est entre la hanche et les côtes, sur l'endroit que l'on nomme le flanc que c'est arrivé ... cet endroit caché, très tendre, qui ne recouvre ni des os ni des muscles, mais des organes délicats . Une fleur y a poussé. Qui me tue. cahiers de la guerre et autres textes - quaderni della guerra e altri testi
* Sometimes her heart and head are invaded by upheavals analyses, syntheses, wrenching turmoil, bright hopes, crushed expectations precipices around which thought wanders shivering and dazed
unable to make sense of anything
* quello che mi aiuta a vivere è l'istante in se stesso arduo inafferrabile
* Quand je suis avec des gens avec qui je peux me reposer et dire n'importe quoi je suis chez moi * Écrire, c'est aussi ne pas parler. C'est se taire C'est hurler sans bruit écrire
c’est l’écrit, et ça passe comme rien d’autre ne passe dans la vie rien de plus, sauf elle, la vie
* Toute une vie j'ai écrit *
La scrittura è l’ignoto Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità .
E’ l’ignoto di
sé, della propria mente, del proprio corpo . Non è
neppure una riflessione - scrivere è una facoltà
che si ha fuori di noi - parallelamente a noi
- di un altro che appare e si fa avanti, invisibile, dotato di
pensiero, d’ira e che talvolta, per questo stesso motivo, è in pericolo di
rimetterci la vita . Lo
scritto arriva come il vento, è nudo, è l’inchiostro,
è lo scritto, e passa come
nient’altro passa nella vita, niente di più, se non la vita stessa
. L'écriture c'est l'inconnu . Avant d'écrire on ne sait rien de ce qu'on va écrire . Et en toute lucidité .
.
your elbows aren't resting on anything and you can't lean on
them to rest from writing, and while you're writing they're sticking out into
nowhere, and if you don't notice that right away you tell yourself, "I don't
know what's wrong with me, I'm tired," and it's because your elbows aren't
resting on the table. . * Leggere, leggere un libro ! Per me è questa l'esplorazione dell'universo *
J'écris des livres dans une place difficile, c'est-à-dire entre la musique et le silence. Je crois que c'est quelque chose comme ça. On rate toujours quelque chose, ça c'est forcé, c'est une obligation dans la vie, j'ai raté la musique.
Tutto scriveva nella casa quando scrivevo . La scrittura
era ovunque .
Maintenant on
pourrait presque enseigner aux enfants dans les écoles comment la planète va
mourir, non pas comme une probabilité mais comme l'histoire du futur .
On leur dirait qu'on a découvert des feux, des brasiers, des fusions, que
l'homme avait allumés et qu'il était incapable d'arrêter .
Que c'était comme ça, qu'il y avait des sortes d'incendie qu'on ne pouvait
plus arrêter du tout . Le capitalisme a fait son
choix : plutôt ça que de perdre son règne .
. . .
On a essayé de lire, on aura tout essayé, mais l’enchaînement des phrases ne se fait plus, pourtant on soupçonne qu’il existe . Mais parfois on croit qu’il n’existe pas, qu’il n’a jamais existé, que la vérité c’est maintenant . Un autre enchaînement nous tient : celui qui relie leurs corps à notre vie. Peut-être est-il mort depuis quinze jours déjà, paisible, allongé dans ce fossé noir. Déjà les bêtes lui courent dessus, l’habitent . Une balle dans la nuque ? dans le cœur ? dans les yeux ? Sa bouche blême contre la terre allemande, et moi qui attends toujours parce que ce n’est pas tout à fait sûr, qu’il y en a peut-être pour une seconde encore . Parce que d’une seconde à l’autre seconde il va peut-être mourir, mais que ce n’est pas encore fait. Ainsi seconde après seconde la vie nous quitte nous aussi, toutes les chances se perdent, et aussi bien la vie nous revient, toutes les chances se retrouvent. ...
La seule réponse à faire
à ce crime est d’en faire un crime de tous .
De le partager. De même que l’idée d’égalité, de fraternité. Pour le
supporter, pour en tolérer l’idée, partager le crime . . . . L'écriture je sais d'où elle vient, je revois
C'était une terre déserte, pauvre. Les gens vivaient d'un petit vin de
fruit, des pruneaux, du tabac, des artichauts aussi pour les Parisiens et du
cochon annuel. Il y avait des terres énormes et vides... C'est ça que
ça veut dire, l'écriture. Quand je me revois d'ici, je me revois comme
n'étant personne mais déjà sur le chemin pour devenir quelqu'un comme un
écrivain . . . . |
Dans les années 2000, il
n’y aura plus que des réponses .
La demande sera telle qu’il n’y aura plus que des réponses . tous les textes seront des réponses, en somme . Je crois que l’homme sera littéralement noyé dans l’information, dans une information constante . Sur son corps, sur son devenir corporel, sur sa santé, sur sa vie familiale, sur son salaire, sur son loisir . Ce n’est pas loin du cauchemar . Il n’y aura plus personne pour lire . Ils verront de la télévision . On aura des postes partout, dans la cuisine, dans les water-closets, dans le bureau, dans les rues . Où sera-t-on ? Tandis qu’on regarde la télévision, où est-on ? On n’est pas seul . On ne voyagera plus, ce ne sera plus la peine de voyager . Quand on peut faire le tour du monde en huit jours ou quinze jours, pourquoi le faire ? Dans le voyage, il y a le temps du voyage . Ce n’est pas voir vite, c’est voir et vivre en même temps . Vivre du voyage, ça ne sera plus possible . Tout sera bouché, tout sera investi, il restera la mer, quand même, les océans . Et puis la lecture . Les gens vont redécouvrir ça . Un homme, un jour, lira . Et puis tout recommencera . On repassera par la gratuité. C’est-à-dire que les réponses, à ce moment-là, elles seront moins écoutées . Ça commencera comme ça, par une indiscipline, un risque pris par l’homme envers lui-même . Le jour où il sera seul de nouveau, avec son malheur, et son bonheur, mais qui lui viendront de lui-même . Peut-être que ceux qui se tireront de ce pas seront les héros de l’avenir, c’est très possible, espérons qu’il y en aura encore … fb/durasmonamour - lesinrocks.com - interview - paris - septembre 1985 |
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marguerite duras vero nome MARGUERITE GERMAINE MARIE DONNADIEU duras è il nome della città dove la famiglia possedeva una casa 4 aprile 1914 GIA DINH - Cocincina_INDOCINA FRANCESE_Vietnam del Sud - 3 marzo 1996 paris conosciuta anche per L'AUTOBIOGRAFIA DI L'AMANTE CINESE la scrittrice ha avuto importanti riconoscimenti letterari con traduzione in quasi tutte le lingue. l'infanzia in indocina - l'amore per il fratello minore - i dubbi sull'identità del padre - la presenza della madre - una maternita' vissuta poche ore - le sue riflessioni - il suo diario - le sue pagine conservate nell'armadio azzurro per anni. tutte testimonianze di una saggezza insieme lucida e trasgressiva. ANCORA OGGI RAPPRESENTATA IN TUTTI I TEATRI DEL MONDO .
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