pier vittorio tondelli - vicky - 'PIERVITTORIO' come amava farsi chiamare
spolmonare pensierare scrociare infartare > dopo due righe il lettore deve essere schiavizzato < . |
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sento la musica molto vicina alla scrittura | |||||||
Il testo diventa una questione di ritmo, si capisce subito: finché
c’è swing dura, non finisce.
Per questo il racconto è il miglior tempo
della narrazione emotiva
la quale finisce
quando è ora di finire - non una battuta in più
non una riga . Il lettore deve
sempre essere tenuto sotto shock deve
bere il racconto tutto intero e d’un fiato -
se si arresta è come un Manhattan che se si lascia lì dieci secondi
svapora e non sa più di un ... Questa è la
letteratura emotiva
questa è la scrittura emotiva sorseggiatene due parole e non vi
lascerà fino alla fine !
È un ritmo un
crescendo
una
discesa agli inferi
una rampata in vetta
- è sempre un movimento - la
scrittura emotiva è un viaggio -
la scrittura emotiva è azione la scrittura emotiva si beve all’istante un due tre … oplà ! colpo d'oppio - l'abbandono La musica è sempre stata per me, fin dall'inizio, il meccanismo principale della mia scrittura, che mi fa sentire un po come un cantante sul palcoscenico : la scrittura è il mio canto, il mio modo di esserci, di presentarmi agli altri . 1985 - fb/pvt Sto per ore e giorni e notti a inseguire una parola, quella sola parola . Non mi interessano le trame, i plot, quelle stronzatine lì . Roba da televisione, io non perdo tempo dietro a delle sceneggiate da terzo mondo, che roba! Io vado con l’orecchio. Cerco semplicemente di far sì che le parole mute della pagina diffondano il loro suono, la loro voce . Così che si crei un ronzio cerebrale, che è la musica della pagina, il suo ritmo. Io cerco il ritmo, la musica dei miei anni, cerco di avere una frase che si possa cantare in testa, sì cantare, la stessa identica cosa . Io faccio musica con le mie parole . per questo le cerco . Le cerco, ma chi ti ascolta per una parola ? Chi è capace di vivere il suono di una parola ? Scrivere è molto importante . Devi sapere che sono in conto la solitudine, l’isolamento e il non essere mai soddisfatti di quello che si scrive . fbpvt Sentirsi alla macchina da scrivere come alla tastiera di un pianoforte, suonando il jazz . Il ritmo della frase - ora sincopato, ora disteso - riproduce e ricerca sulla pagina un andamento musicale . Il fraseggio degli strumenti che dialogano fra loro in una jam session diventa il rincorrersi sulla pagina di motivi narrativi che si inseguono e si intrecciano, dando vita a una vera e propria partitura musicale, le parole si sovrappongono, i pensieri e le emozioni procedono non tanto seguendo la dittatura del significato, quanto l'associazione dei sentimenti e delle emozioni. Insieme al parlato di Celine, questa di Kerouak è stata per me la maggiore lezione di stile ... ... UN AUTORE NON PUÒ SCRIVERE PER VENTIQUATTR’ORE AL GIORNO PER TRECENTO GIORNI L’ANNO, ANCHE SE FRA POCO DIRÒ CHE UNO SCRITTORE LAVORA SEMPRE . l'abbandono . Il testo emotivo è l’unico testo che si può parlare . L’unico che si può cantare e ballare . L’unico che si può dolcemente cullare nella propria gola e fischiettare nel proprio cervello . Il testo emotivo fotte l’inconsolabile solitudine di essere al mondo . ... Uno scrittore è un a persona che tenta di vivere scrivendo e cerca di fare in modo che la scrittura contribuisca a farlo vivere . Uno scrittore è sempre conteso tra questo buttarsi fuori e tornare nel silenzio . ... Il lettore come lo scrittore, è un solitario . Ma ha bisogno degli altri per comunicare quanto ha letto e quanto ha scritto . Il bisogno di leggere non finisce in se stesso . E’ qualcosa che ci spinge verso gli altri . ... Cerco di vivere bene la mia solitudine e questo è un buon periodo per comprendere veramente chi sono . Solamente in questo, viaggiando mi sento solo . Nient’altro . Voglio che la mia solitudine sia rispettata . Se sono solo non per questo sono un uomo a metà . Non per questo ho bisogno di petulanti eserciti della salvezza che vengano a disturbarmi : bisogno di solitudine, di dormire, di ricordare, di sparire . fb/pvt Ecco alcune indicazioni, come per un tema in classe . Scrivete non di ogni cosa che volete, ma di quello che fate Astenetevi dai giudizi sul mondo in generale ( ci sono già i filosofi, i politologi, gli scienziati ecc ), piuttosto raccontate storie che si possano oralmente riassumere in cinque minuti. Raccontate i vostri viaggi, le persone che avete incontrato all’estero, descrivete di chi vi siete innamorati, immaginatevi un lieto fine o una conclusione tragica, non fate piagnistei sulla vostra condizione e la famiglia e la scuola e i professori, ma provatevi a farli diventare dei personaggi e, quindi, a farli esprimere con dialoghi, tic, modi di dire. Descrivete la vostra città, esercitatevi a fare degli schizzi descrittivi su quel che vedete dalla finestra, dall’autobus, dall’automobile. Raccontate le vostre angosce senza reticenze piccolo borghesi, anzi “spandendo il sale sulla ferita”. Dite quello che non va e quello che sognate attraverso la creazione di un “io narrante” che non deve, per forza di cose, essere in tutto e per tutto simile a voi . Iniziate a fingere, a dire bugie, a creare sulla carta qualcosa che parta dal vostro mondo, ma che diventi poi il mondo di tutti, nel senso che tutti noi che leggiamo possiamo comprenderlo. Fate racconti brevi, ricordando che il racconto è il miglior tempo della scrittura emotiva e parlata. Fate esercizi di questo genere: descrivere un fatto in una pagina senza l’uso della punteggiatura, poi lo stesso fatto in un’altra paginetta solo attraverso il dialogo, poi ancora la stessa cosa come se fosse successa cento anni fa e la raccontaste da un’astronave. Raccontate di voi, dei vostri amici, delle vostre stanze, degli zaini, dell’università, delle aule scolastiche. Ricordate che quando vi mettete a scrivere, state facendo i conti con un linguaggio fluido e magmatico che dovrete adattare alla vostra storia senza incorrere nello stile caramelloso della pubblicità o in quello patetico del fumettone. Il modo più semplice è scrivere come si parla (e questo è già in sé un fatto nuovo, poiché la lingua cambia continuamente), ma non è il più facile . Non abbiate paura di buttare via. Riscrivete ogni pagina, finché siete soddisfatti. Vi accorgerete che ogni parola può essere sostituita con un’altra. Allora, scegliendo, lavorando, riscrivendo, tagliando, sarete già in pieno romanzo . -pvt - fb/pvt - scarti alla riscossa 1985 - un weekend postmoderno 1990 tondelli.comune.correggio.re.it | |||||||
Altri libertini
- tradotto in giapponese viaggio pagina 67 - feltrinelli - https://gazzettadibologna.it/bologna-40-anni-dopo raicultura.it/lesordio-e-la-scrittura intervista https://youtu.be/k_CZWJPNb48 sulla scrittura . Io mi salvo solo vicino a te . Ti lascio che sono stata tanto bene assieme a te come mai mi era accaduto e non importa che ora ti dica quanto ti ho amato e ti amo, perché sai benissimo che non appena riguardi a quello che siamo stati, li ritrovi facilmente i segni del nostro amore. Sono tutti lì che dicono ciao a me che me ne vado perché proprio non ce la faccio a immaginarmi il tempo dello squagliamento e del deterioramento con te che arriverai qui e comincerai a cancellare tutto e io non voglio che si apra la battuta di guerra tutti e due lanciati a stracciare le belle cose che siamo stati, c’è solo tristezza quando si finisce una storia come la nostra, lasciamola dunque così, io non voglio infierire . ... Ma poi la svoglia mi prende perché capisco che non c’è più nulla da fare e quando un amore finisce, finisce sul serio e non ci sono pezze o nostalgie che lo possano togliere dal sepolcro . Purtroppo . ... E allora ti prego Andrea allarga le braccia; lasciami entrare, non sai la bellezza che ti appartiene piccolo, lascia che sia io a dimostrare la tua cecità, lascia che sia i tuoi occhi, il tuo specchio Andrea e allora rifletterò chi tu sei e sarò anche il vento, la pioggia, il tramonto, il deserto e l’alba alla finestra per quando cercherai il cammino nella notte, lasciami entrare nelle tue braccia Andrea lasciami, ehi piccolo ‘ I’ll be your mirror ’ . ... Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari. Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti. Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù nell’India o quello un po’ più forte, tibetano o nepalese. No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ori degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, delle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istambul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alla faccia di tutti avanti ! Col naso in aria fiutante il vento, strapazzate le nubi all'orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all'avventuraaaaaaa ! ... Correggio sta a cinque minuti dall’inizio dell’autobrennero di Carpi, Modena che è l’autobahn più meravigliosa che c’è perché se ti metti lissù e hai soldi e tempo in una giornata intera e anche meno esci sul Mare del Nord, diciamo Amsterdam, tutto senza fare una sola curva, entri a Carpi ed esci lassù. Io ci sono affezionato a questo rullo di asfalto perché quando vedo le luci del casello d’ingresso, luci proprio da gran teatro, colorate e montate sul proscenio di ferri luccicanti, con tutte le cabine ordinate e pulite che ti fan sentir bene anche solo a spiarle dalla provinciale, insomma quando le guardo mi succede una gran bella cosa, cioè non mi sento prigioniero di casa mia italiana, che odio, sì odio alla follia tanto che quando avrò tempo e soldi me ne andrò in America, da tutt’altra parte s’intende, però è sempre andar via . ... Io mi sento che tutti mi leggono dentro come fossi di vetro che non ho più nemmeno un angolo in cui tenerci il cuore e il mio territorio di libertà, no, mi fanno male gli occhi della gente, è un momento così tante volte è passato, ora sono qui tutto terremotato di dentro e sento questo sisma che mi traballa le budella . ... Ma Modena è bella e si respira di primavera un odore buono, di provincia alacre e intellettuale ... ...
Ma ci sono notti o pomeriggi o albe e anco
tramonti, anche questo dovete imparare, che succede il Gran
Miracolo, cioè arriva su quel rullo l’odore del Mare del Nord che
spazza le strade e le campagne e quando arriva senti proprio dentro
la salsedine delle burrasche dell’oceano e persino il rauco
gridolino dei gabbiani e lo sferragliare dei docks e dei cantieri e
anche il puzzo sottile delle alghe che la marea ha gettato sugli
scogli, insomma t’arriva difilato lungo questo corridoio l’odore del
gran mare, dei viaggi, l’odore che sento adesso come un prodigio e
che sto inseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con su gli
scoramenti e dentro tanto vino e in bocca tanta voglia di gridare . Sono sulla strada amico, son partito, ho il
mio odore a litri nei polmoni, ho fra i denti la salsedine aaghhh e
in testa libertà. Sono partito, al massimo lancio
il motore, avanti avanti attraversare il Po, dentro ai tunnel tra le
montagne di Verona, avanti sfila Trento sulla destra e poi Bolzano e
poi al Brennero niente frontiere per carità, non mi fermo non mi
fermo, verso Innsbruck forte forte poi a Ulm, poi via Stuttgart e
Karlsruhe e Mannheim, una collina dietro l’altra, da un su e giù
all’altro, spicca il volo macchina mia, vola vola, Frankfurt, Köln,
forza eddai ronzino mio, ormai ci siamo, fuori Arnhem, fuori
Utrecht, ci siamo ci siamo ostia se ci siamo senti il mare ?
Amsterdam Amsterdam! Son partito chi mi fermerà più ? ... E verrà ormai il Natale, anche quest'anno, già da tempo fervono i preparativi per la settimana sulle Dolomiti, a casa dell'Annacarla, e le ricerche dei pacchidono e di tutte le cianfrusaglie colorate dell'occasione, il Tolkien's Calendar, le agende in seta di Franco Maria Ricci, i tabacchi Dunhill per la pipa e anche quel poco di Laurent Perrier che si riesce a fare su stiracchiando il prezzo dai grossisti, cioè sette carte alla bottiglia. Però col Natale viene anche l'anno nuovo, si deve chiudere la vecchia amministrazione, pagare il canone e il bollo e l'assicurazione e le altre porcherie, anche all'università. E a Bologna in questi ultimi giorni c'è gran casino, tutta la folla incazzata dei ritardatari coi piani di studio da consegnare e gli attestati di frequenza e il rinvio del militare, perché poi non c'è più tempo e anche le agenzie pirata non accettano più commesse, per cui ci si deve sbrigare da soli, fare ore di sosta e attesa e bestemmie e poi finalmente guadagnare il portellino, sbattere giù gli incartamenti e dopo correre in stazione a ciuffare il treno, nemmeno il tempo di bersi un cioccolato da Zanarini o farsi il Pavaglione in santa pace ora che appunto le vetrine sono stracolme di bellaroba, ma davvero. E così sempre di corsa su e giù dall'autobus e dai treni e dai pullman per tornare in questo cesso di paese staccato dal resto del mondo e per fortuna che sono giorni belli, senza nebbia che altrimenti tornerebbe l'isolamento assoluto e sai che bella giornata starsene in quarantena coi paesani. Ma finalmente è finita, è finita con le resse e le strafile e le code agli sportelli. Affanculo ora con tutto, bisogna soltanto aspettare Natale che almeno per un po' ce ne andremo via. . Tondelli svelava i retroscena di una generazione che stava uscendo da una fase rivoluzionaria per entrare in uno stato di torpore e di riflusso. Inevitabilmente i giovani lettori si identificarono in quei sentimenti di sfiducia verso la società e il sistema in generale. Questi sentimenti tuttavia erano bollati come segni di disfattismo e ancora peggio di vandalismo e immoralità.
Tondelli venne accusato di
essere un ennesimo sobillatore con quel linguaggio crudo e quei
personaggi da bettola.
Il giovane scrittore emiliano raccontava il vissuto, i suoi anni e
la sua generazione. ragazzi dediti a stili di vita
trasgressivi e edonisti. Difese sempre questa scelta, propenso a
infondere nuova vita ad un mondo culturale chiuso in se stesso ...
gli italiani ebbero la loro Beat
Generation diversissima dall'omologa
americana ma pur sempre di grande impatto. La generazione dei
rivoluzionari e dei primi riflussi ideologici è stata raccontata
così nel suo insieme. E' questo probabilmente il segreto che ha reso
Altri libertini un testo di culto. . agosto è bello starsene a casa con la città vuota nessun rompiballe in giro, magari arrivi che senti la tua solitudine farsi pesante ma è un gioco diverso ed essere soli fa molto più male in mezzo alla gente, allora sì che è dolOroso e pungono le ossa e il respiro è davvero brutto, come vivere un trip scannato e troppo lungo . Ma agosto è bello starsene soli in città, prendere l'auto e girare fino al mattino spingendosi pieni di alcool verso la montagna che tutto è uno scenario disteso e silenzioso e passi col rombo dell'auto come al cinema, uscendo dal quadro un attimo dopo esservi entrato e non si rovina nulla . La via Emilia é la dorsale di questo mio agosto inquieto e torpido, selvatico e morbido . Stasera mi sono messo in macchina lasciando il gigi a sonnechiare, menomale che la faccenda di Bombay é morta lí . Ora non voglio muovermi, soltanto scorrazzare la notte in questa prateria . E la scommessa e´venuta da sé . I bar tra Reggio e Parma, ventuno ? No, trentatré . viaggio pagina 85 - feltrinelli . La via Emilia era la prateria delle mie scorribande solitarie e le sue città erano i luoghi e le mura di un mio desiderio giovanile, un sogno americano radicato da decenni in piena terra d'Emilia .
fb/pvt A me piace uscire dalla città e tornarmene in Emilia, alla vita del paese . Un viaggio che mi rilassa e mi fa stare in pace con me stesso, la mia storia, le mie radici . Appena era in un luogo desiderava quello che aveva lasciato . La felicità forse sta nell’itinerario e nello spostamento del viaggio . fb/pvt . ALTRI LIBERTINI IL FOLGORANTE ESORDIO DI PIER VITTORIO TONDELLI ... Il tema della settimana è la dipendenza ... Si tratta della tossicodipendenza e della tossicodipendenza della natura più seria, quella da eroina. Testimone degli eccessi, delle derive, della voglia di amare e anche di morire dei giovani degli anni ottanta è senza dubbio Pier Vittorio Tondelli. E di Pier Vittorio Tondelli abbiamo scelto il libro più classico, quello che ha subito a suo tempo una censura e che poi è diventato effettivamente un classico della narrativa italiana giovanile, genere che prima degli anni ottanta era quasi inesistente in Italia. Quasi tutto quello che usciva di diverso dall’accademia era estero. Il brano da altri libertini racconta di due tossici e della loro ricerca spasmodica di droga. A suo tempo fu uno dei brani più scandalosi e censurati del libro. Nello specifico del brano si fanno una canna, ma è solo un diversivo perché tutta la loro esistenza gira intorno ad altro. dispenseronline.it - immagine > prima copertina pubblicata
Altri libertini va
oltre, è un passaggio epocale tra le sofferenze pubbliche degli anni
Settanta, il brigatismo rosso, i dibattiti tra giovani e femministe.
Insomma sempre fuori casa, a cercare un senso in una politica che ha
fatto solo danni. Negli anni Ottanta il privato diventa politico, i
giovani iniziano a ridere con "Drive in" o si drogano.
L’autenticità, il vigore e la disperazione di questi sei racconti
tondelliani hanno fatto scuola. I racconti del libro hanno come tema
l’omosessualità, non edulcorata, ma cattiva, morbosa, equivocata,
distorta. I giovani sono gay, drogati e senza lavoro, poca politica.
Dei perdenti consapevoli. . . La retorica legata alla figura di Kerouac sembrava relegarmi nel ruolo del solito stupido ragazzino invasato che - appena si sente libero di viaggiare - incomincia a predicare su tutto e tutti . Altri libertini non era questo . Era un libro sincero - poetico - intimo - lirico . Così come quello che scrissi due anni dopo: Pao-Pao, anche in questo caso la lezione di Kerouac si mostrò fondamentale nello stile e nella scrittura, lunghe pagine senza punteggiatura, ricordi del passato mescolati con il presente, motivi musicali insomma una lingua non letteraria, non libresca, non burocratica . fb/pvt - altri libertini . quello che mi affascinava in Céline era il grottesco, il ritmo della pagina, l'avventura e la velocità di parola. È quello che un po' presi per Altri libertini . insieme al parlato di Céline, quella di Kerouac è stata per me la maggiore lezione di stile. ... ... ma per me e per altri italiani Kerouac è stato importante soprattutto perché ci ha insegnato il desiderio della fuga ... Ai ventenni che durante gli anni settanta rifiutarono lo scontro frontale con le istituzioni e lo stato, che respinsero l'annullamento nella droga o nei mille rivoli della lotta armata, la letteratura della beat generation offrì una via di scampo . Insegnò a sognare, incitò a muoversi, a partire, a scoprire le città e i paesaggi, le osterie, le bettole, i luoghi di ritrovo . . . Altri libertini
è scaturito così da un forte desiderio, quasi feroce, di una
persona abbastanza giovane che cercava di comunicare con gli altri non avendo
altro modo per poterlo fare. O, più profondamente, l'espressione di una volontà
di potenza imbrigliata da sempre ... La mia letteratura è emotiva, le mie storie sono emotive l’unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale ... Dopo due righe, il lettore dev’essere schiavizzato , incapace di liberarsi dalla pagina deve trovarsi coinvolto fino al parossismo, deve sudare e prendere cazzotti e ridere, e guaire, e provare estremo godimento . Questa è la letteratura … Il nodo è tutto qui . La letteratura emotiva è quella più intimamente connessa alla lingua; la letteratura emotiva esprime le intensità intime ed emozionali del linguaggio; la letteratura emotiva è ' scrittura emotiva ' . l'abbandono - colpo doppio ...
Altri libertini - era il 1980 - oggi è un classico
fu giudicato dalla magistratura «opera
luridamente blasfema» che «stimola violentemente i lettori alla
depravazione e al disprezzo della religione». Secondo il gesuita,
Tondelli si riconciliò in extremis con la Chiesa e nelle sue ultime
opere è facile leggerne i segni: «In lui una chiave del sacro -
scrisse Spadaro - è legata all’esperienza della sessualità:
l’imbarazzante finitezza della corporeità diviene richiamo implicito
a un infinito che non è anelato oscurando la fisicità finita, ma
godendo di una finitezza condivisa in modo generoso e gratuito».
«Questo è il valore che occorre registrare: siamo qui all’opposto di
un erotismo segnato dal principio del consumo e del valore di
scambio».
Altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel
1980, sequestrato
per oscenità e poi assolto dal tribunale
'con formula ampia'
è stato contemporaneamente giudicato dalla critica una delle opere migliori
degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti
anche all'estero. feltrinellieditore.it . Sono giorni ormai che piove e fa freddo e la burrasca ghiacciata costringe le notti ai tavoli del Posto Ristoro, luce sciatta e livida, neon ammuffiti, odore di ferrovia, polvere gialla rossiccia che si deposita lenta sui vetri, sugli sgabelli e nell’aria di svacco pubblico che respiriamo annoiati, maledetto inverno, davvero maledette notti alla stazione, chiacchiere e giochi di carte e il bicchiere colmo davanti, gli amici scoppiati pensano si scioglie così dicembre, basta una bottiglia sempre piena, finché dura il fumo .
da incipit E a Correggio prende a nevicare mentre nottambuliamo pieni di alcool, la neve ci fa i capelli bianchi come vecchi, ma basta che li scrolliamo e siamo ancora ventenni e siamo belli . ... ... sono stanco e vorrei dormire per una eternità e magari svegliarmi che tutto è cambiato e che finalmente si sta bene e non bisogna menarsela con l'alcol e i buchi e i soldi e ... Poi lei dice che faccio la lagna e di smetterla lì perché cerco sempre giustificazioni e meglio sarebbe se mettessi la testa a posto che è il solo modo di sopravvivere in questo merdaio che si chiama Italia ... ... Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria vita, si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno, nel bene e nel male . ... Sulla terrazza del Bowling una seria noiosa e ubriaca, bere martini uno dietro l’altro prima vodka e poi gin, sentire le chiacchiere di un tizio sballato che ne ha passate di tutti i colori perseguitato com’è da un Burberrys chiaro . Una serata davvero vuota, le olive finiscono, il tizio che impreca e bestemmia e non gli basta scaricare la rabbia sui birilli, no deve pure rompere le palle . Guardo dalla vetrata di cristallo la città stretta nella notte . ... Al Posto Ristoro della stazione di Reggio bevo quattro fernet di fila poi mi metto a fare lo stop verso casa e arrivo che è notte, suono dal Gigi, è lì, ci abbracciamo e 'Siamo ancora insieme, vero ?' . Agosto scorre lento, solo, la notte a girare per le campagne e contare i pioppi sugli argini e bere. Il Gigi ora starà dormendo, la mia scommessa è persa . Non importa … Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere. ... Io mi vergognavo . Il mio corpo l’avrei bruciato e arrostito . lo vedevo corrompersi ogni giorno ... Non ero proprio complessato ma terribilmente disturbato di avere un corpo . Lo sopportavo appena . Non ci giocavo mai . Tutto per me era interiorità invisibilità spiritualità . Tutto era per me in fondo una grande autodistruzione . facebook/PVT - cei.revues.org
Tutti eravamo
felici - ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione
e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo :
andare ! pvtilrestodelcarlino.it/tondelli-la-generazione-censurata la generazione censurata - 2022
. Dentro le persone esistono luoghi che nessuno può immaginarsi di raggiungere Non sai se siano di disperazione o di vita Forse sono la stessa cosa, sovrapposte .
La letteratura non salva, mai. Tantomeno l'innocente. L'unica cosa che salva è la AMORE fede e la ricaduta (che è come il temporale) della Grazia (le ultime parole scritte da Tondelli con mano evidentemente tremante di notte in ospedale nel retro della propria copia di Traduzione della prima lettera ai Corinti di Giovanni Testori) antoniospadaro.net/tondelli2.html railibro.lacab.it morloi.org rcs.re.it .
Noi siamo i vinti
Noi che affidiamo ogni
nostra decisione scritta sulla sua Bibbia personale il 14 settembre 1973 - compleanno 18aa
... non è stato tanto come avrei creduto un percorso o forse una evoluzione verso l’assoluto della scrittura e della finzione più alta quanto un ritorno rovente al mondo del mio primo libro al punto da dividere di quelli che hanno in sostanza solo dei personaggi coerentemente alla mia natura di scrittore la stessa purtroppo vera e ora sì reale vissuta sorte tanatologica manoscritti inediti di tondelli - saggio di antonio spadaro - attraversare l'attesa - diabasis 1999 italialibri.net - virgoletteblog.it - fb/cultura.libera.aperta
. Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere .
links
http://win.girodivite.it/antenati/xx3sec/tondelli/04_Anticlassico
http://win.girodivite.it/antenati/xx3sec/tondelli/05_Niente_petite_musique www.repubblica.it/le-storie/news/pier_vittorio_tondelli https://espresso.repubblica.it/quanto-ci-manca-pier-vittorio-tondelli www.laciviltacattolica.it/gli-ultimi-appunti-di-p-v-tondelli-ipotesi-critiche-su-testi-inediti
Tondelli è la figura più significativa
della nostra letteratura degli ultimi 30 anni ...
.
RIMINI
Verso mezzogiorno la segretaria di redazione telefonò in
cronaca per dirmi che il direttore voleva parlarmi . 'Venga
tra quindici minuti' aggiunse. 'Perché non ora? Sono libero' dissi.
'Fra quindici minuti'
fu la sua risposta E riattaccò. corriere.it
so cosa vuol dire
fallire, sbagliare .
Che lo voglia o no
sono intrappolato in questo rock' n' roll . Ma sono un
autore e sono un musicista, per molti versi un entertainer .
con questa frase, tratta
da una canzone di joe jackson, inizia rimini -
fb/pvtondelli Voglio che Rimini sia come Hollywood, come Nashville cioè un luogo del mio immaginario dove i sogni si buttano a mare, la gente si uccide con le pasticche, ama, trionfa o crepa . Voglio un romanzo spietato sul successo, sulla vigliaccheria, sui compromessi per emergere . Voglio una palude bollente di anime che fanno la vacanza solo per schiattare e si stravolgono al sole, e in questa palude i miei eroi che vogliono emergere, vogliono essere qualcuno, vogliono il successo, la ricchezza, la notorietà, la fama, la gloria, il potere, il sesso . E Rimini è questa Italia del “sei dentro o sei fuori” . La massa si cuoce e rosola, gli eroi sparano a Dio le loro cartucce . . Sei uno sradicato come me . Non abbiamo casa ma ne abbiamo tantissime . Non abbiamo soldi ma viviamo nel lusso, non pensiamo al domani ma siamo continuamente in progresso alla ricerca di qualcosa . Per questo il cattolicesimo ci va stretto . Perchè è fatto di oratori, di stanze chiuse, di paura del mondo . Noi invece abbiamo bisogno di aria e di girare . Amiamo quello che può darci il mondo, non credo che sia in se un fatto negativo . . Oliviero si azzardò a fargli una domanda, quella domanda che solitamente nessuno fa a un'altra persona nonostante sia la domanda fondamentale per ogni esistenza. Qualcosa che tutti danno per scontato e che nessuno rivolge . . Perchè vivi se non sei felice ?
. Voglio tornare a scrivere, le sembra una
risposta adatta ?
. È così importante ?
. Per me lo è . . è sufficiente ?
Ma sono tutte illusioni. Io ho la mia . . Ed essendo io ancora troppo giovane, ingenuamente ero portato a rendere assoluto quello che mi stava accadendo . Credevo ancora che un addio fosse un saluto definitivo, un addio per sempre . Stavo bruciandomi le navi alle spalle, come solitamente si dice. Era vero . Io non avevo più, da quel momento, nessuno che mi legasse al mio passato . Ero un uomo nuovo, nudo, solo che partiva per conquistare il mondo . Ma forse si trattava solamente della conquista di se stessi, di un sé ancora una volta impulsivamente confuso dentro il proprio sogno . .
Rimini è un libro assolutamente notturno
: contiene l'esatto contrario di ciò che è stato
creduto, portava avanti discorsi venati di ironia e sarcasmo :
Solo poche persone hanno capito che Rimini è un libro di sconfitti
... . È come se tutto fosse troppo piccolo per me. Non c’è più niente che colpisca il mio sguardo. Niente che possa giustificare la pena di quel mio stesso sguardo. Sento solo questo desiderio di gridare, sento la rabbia di essere prigioniero di qualcosa che è dentro di me. È una zona d’ombra che si allarga come un cancro. Sono costretto a lottare ogni ora del giorno e della notte per contenerla. Ma non ce la faccio. Succederà … E di punto in bianco tutto sarà diverso . . Ogni libro è stato per me, finora, una grossa avventura esistenziale, ogni libro ha chiuso e rilanciato un grande periodo della mia vita . Rimini, poi, mi ha SALVATO, almeno fino a questo punto della mia vita . Molto spesso non ho SCELTO IO i libri da scrivere, in qualche modo sono stato SCRITTO da loro e dalle circostanze . Aspetto il prossimo momento . Continuo a fare il mio lavoro con serenità, credo di sapere quanto Rimini sia stata una grande scommessa con me stesso ... . Vorrei fare un romanzo in cui gli stili si incrociano così come i sentimenti; vorrei fare un romanzo - e lo sto facendo - che mi assomigli: che sia tenero e disperato, violento e dolce, divertito e assorto, struggente e mistico . è l'unica autobiografia che mi permetto . .
... Rimini è un romanzo di tipo nuovo
per me . Ho voluto staccare anche con la mia
vecchia immagine di ' enfant terrible ' .
Vedremo poi i risultati ! . . .
30 anni - 1991-2021
luciano ligabue
: Vichi era nato e cresciuto a Correggio, quindi per me una
coincidenza molto importante, più che una coincidenza, perché poi
quando ho potuto leggere il suo primo libro, sono rimasto sconvolto
da una serie di aspetti . Intanto dalla sua qualità di scrittura, ma
anche dal fatto che tutto sommato, tutto quello che lui raccontava
era tutto quello che avevo sotto gli occhi tutti i giorni e che non
mi sembrava così interessante. Quello che lo rendeva interessante
era lo sguardo di Vichi . . . . . . . CAMERE SEPARATE . anche piece teatrale ed edizione portoghese 'Quartos separados'
. in corso lavorazione film - regista
l.guadagnino - 2024 . Un giorno, non molto distante nel tempo, lui si è trovato improvvisamente a specchiare il suo viso contro l’oblò di un piccolo aereo in volo fra Parigi e Monaco di Baviera . All’esterno, ottomila metri più sotto, la catena delle Alpi appariva come una increspatura di sabbia che la luce del tramonto tingeva di colori dorati. Il cielo era un abisso cobalto che solo verso l’orizzonte, in basso, si accendeva di fasce color zafferano o arancione zen . Inquadrato dalla ristretta cornice ovoidale dell’oblò il paesaggio gli parlava del giorno e della notte, dei confini fra i mondi della terra e dell’aria e da ultimo, allorché si accese una luce nella carlinga e su quell’olografia boreale apparve il riflesso del suo volto appesantito e affaticato, anche del sé . incipit . ... è come se Camere Separate producesse una concentrazione di emotività, una compressione di sentimento che poi inevitabilmente esplode a seconda della sensibilità individuale, ora prima, ora più avanti, ora improvvisamente in un dettaglio . Dopo tutti questi anni passati a scrutarmi, a conoscere le mie immagini interiori e i miei territori nascosti , fatico a uscirne completamente ...
- pvt
In questo ultimo libro mi sento più scoperto, scavo di più dentro di me .
lo vedo un po come la coscienza di tutto ciò che ho fatto finora .
Ma non volevo restituire una confessione, bensì trovare una forma :
la più spontanea e genuina è la forma musicale, perchè questa
narrazione è come un canto : la storia era il
percorso di una solitudine, di una persona che rimane sola, che
viaggia, che rivede il mondo con gli occhi di una persona separata
per sempre da un'altra ,,, Era troppo abissalmente lontano . Avanzava lentamente e anche i suoi pensieri rallentarono . Non si rendeva conto di quanto tempo fosse passato . Ma passato da quando? Quando era iniziata la sua storia? E che genere di storia ? la sua storia? o quella dell'altro ? Ma chi era lui ? Era profondamente se stesso ma nello stesso tempo era nessuno . Sentì di impazzire una, dieci, cento milioni di volte . Cominciò a piangere . Cadde e pianse . Voleva morire e trovare la pace . Ma era già morto e sapeva che la pace non era nemmeno là . fb/pvt Ho lavorato su tre piani temporali. C'è un tempo presente, che corrisponde alla stesura ... E' il tempo dell'io narrante ... C'è questo “presente continuo” ma c'è anche il passato che è il romanzo in senso stretto, vale a dire il racconto delle vicende di un gruppo di ragazzi di varia provenienza ed estrazione culturale che in caserma si incontrano, si conoscono e si lasciano . Proprio a questo livello si può parlare di racconto in senso stretto ... C'è anche però un terzo piano temporale di narrazione che rappresenta il futuro, lo svolgimento dell'esperienza di quegli stessi episodi che si raccontano . Per me credo che volesse corrispondere al tempo dello struggimento, della sentimentalità, a quel “futuro anteriore” che diventerà un nodo linguistico importante in Camere separate .
-pvt www.avvenire.it/-lontananza-come-destino ...
Sto lavorando a Camere Separate
strappandolo letteralmente dalla mia pelle .
Ci sono pagine che ho orrore di scrivere e che batto sui tasti del
mio computer urlando come sotto tortura . Leggeva Osea. In quelle pagine non c’era una visione esclusivamente mentale del rapporto fra Dio e il suo popolo, ma una rappresentazione di corpi, di prostituzione, di abbandono, di delirio della separazione, di rabbia, di paterna protezione. Come succede, da sempre, fra gli uomini che si amano ...
La loro storia, la loro
attrazione è certamente fisica, ha a che fare con la bellezza dei
corpi, la seduzione di uno sguardo, l’incarnato di una guancia o la
flessuosità di un’andatura. Deve camminare un po’ per togliersi dalle narici l’odore di quell’inferno. Si ferma in un pub per una pinta di birra. Ha voglia di telefonare in Italia, di parlare con qualcuno. Che cosa sta facendo questo vecchio, decrepito continente al Terzo Mondo ? Questo popolo di pirati e di beoni rissosi alle sue ex colonie, ai suoi ex sudditi, a chi ha piegato con la frusta e la violenza dopo averlo depredato e sfruttato? Con quale ipocrisia l’europeo impone regole e comportamenti come se i valori fossero ancora dell’Occidente quando invece tutto dimostra il contrario ? Qual è la ragione per cui da ogni angolo del mondo i più disgraziati i più poveri i reietti della storia le valanghe di straccioni le orde di pezzenti e di mendicanti invadono le città dovendo addirittura scimmiottare, per integrarsi, di essere educati, perbenisti, ipocriti come tutta intera la middle class europea ? Come non provare una immensa, profonda, proprio interiore vergogna nel vedere gli occhi del ragazzo indiano con la sua giubbetta McDonald steso sul letto nel tentativo di recuperare qualche ora di sonno fra un turno e l’altro? Il risultato, pensa Leo, è che ci stiamo contendendo le città palmo a palmo con i poveri . E lui può già vedere la vecchia e malata Europa, con tutta la sua grandeur e la sua cultura e la sua boria, il suo tè delle cinque e le sue cerimonie accademiche, abolita occupata conquistata dalle masse dei più miseri dei più affamati dei più sfruttati. Sarà la loro guerra . I poveri si vendicheranno seminando figli ovunque riproducendosi a raffica come il crepitio delle mitragliatrici, occupando ogni postazione con i propri cadaveri usando se stessi come forza di sfondamento . Vinceranno e di loro evangelicamente sarà la terra . .
È come se tutto facesse parte della vita del
paese . La nascita, la morte, la
separazione divengono semplicemente tappe di un divenire collettivo
in cui c'è sempre posto per la speranza, perché la comunità
sopravvive e si evolve ... Lui capisce ma non prova né angoscia, né
felicità . Tutto fa parte di una vita che non è la sua e
nella quale lui non si inserirà mai . Può solo
prestare attenzione, sorridere, immalinconirsi, mai sentire nel suo
corpo la profondità, nel bene e nel male, di quanto riguarda la vita
degli abitanti del suo paese . Ma è tutto appena un poco
distante da lui . Tutto come assistere alla vita
di un paese separato . . Era una prospettiva diversa con Thomas . Sapeva, fin dall’inizio, che mai lui avrebbe potuto essere ' tutto ' . Per questo chiamava il loro amore ' camere separate ' . Lui viveva il contatto con Thomas come sapendo, intimamente, che prima o poi si sarebbero lasciati . . Nessuno può tenere distanti due persone che si appartengono e che si stanno cercando, forse da molto tempo e da molto distante . . Ho sempre cercato “tutto” nella vita : la verità e l’assoluto . Ho sempre detestato la gente soddisfatta . Non c’è niente al mondo per cui stare allegri . Niente di niente . Eppure, io che ho lasciato perdere tante volte “qualcosa” per avere soltanto niente ora mi sto accontentando di qualcosa . E sento che mi basta . E a mio modo sono felice . . L'amore è assoluto, non si può comandare, accelerare, evitare, guidare . L'amore è totalità e pienezza . . Cammina solitario lungo i portici del paese. E' costretto a salutare quasi ogni persona che incontra, poiche' conosce tutti e tutti lo conoscono ... Non si ferma, fa un breve cenno del capo agli amici di suo padre, alle amiche di sua madre, a qualche parente, ai fratelli o alle sorelle degli amici, alle commesse dei negozi del centro, all'orologiaio, al barista, al farmacista, a un suo professore del liceo, al suo vecchio allenatore di basket, al vicesindaco, all'impiegato della biblioteca comunale, a un gruppo di ragazzini di un complesso rock, a una su compagna di scuola, alla madre di questa compagna che segue distanziata di qualche metro ... Anche se si addentra nella parte che piu' gli piace del suo borgo, dove il portico bruscamente finisce sull'ingresso della chiesa di San Francesco, incontra qualcuno che conosce ... Per questo lui preferisce passeggiare di notte, quando sa che non incontrera' nessuno . In questi momenti, in silenzio, con le luci spioventi dei lampioni che squarciano come ombrelli di luce l'oscurita' del corso, con le grandi arcate dei portici, con le pietre di marmo lucido che sembrano corridoi di specchi, con i campanili e le torri illuminati dai fari arancioni, il paese gli appare, in modo commovente, come la scenografia di una solenne Nativita' che lui ha conosciuto e vissuto insieme agli altri . . Vedi, mi sento come una persona che non ha niente da dimostrare a nessuno; che non ha strategie o tattiche o piani d’azione perché, in realtà, non mi interessa mostrarmi per quello che non sono più. So di essere anche una persona divertente, di cui è piacevole la compagnia. Ma ora vorrei lo scoprissero gli altri. E d’altra parte io potrò legarmi, in futuro, solo a quella persona che - senza che io faccia alcunché - capirà chi io sia dietro a questa facciata triste e scostante. Per ora non mi va di essere divertente per il semplice fatto che non mi sento così. Non voglio sedurre nessuno. Ora, se permetti, aspetto che siano gli altri a sedurre me. . Quando Leo apprese che Thomas viveva con un’altra persona diventò furioso. Si sentì tradito, soprattutto umiliato. Ma Thomas fu irremovibile : ' Tu vuoi vivere solo, Leo. E io voglio invece vivere accanto alla persona che amo ' . . Continua a dormire tantissimo . Di pomeriggio, e coricandosi la mattina presto . E' come se, steso su quel letto solitario e separato, lui dovesse ricapitolare tutto quanto il suo passato e la sua vita per rinascere . E' un letargo dal quale spera di uscire come un uomo nuovo . Ma piu' pensa di progredire, piu' si sente sospinto all'indietro . . Dopo tutti questi mesi -anni- passati a scrutarmi, a conoscere le mie immagini interiori e i miei territori nascosti fatico a uscirne completamente . . Leo non era di questo mondo, sentiva di non esserlo mai stato, non aveva genitori, non aveva figli, non aveva nessuno che lo amasse, nessuno che lo trattenesse a terra, nessuno che fosse in viaggio con lui . Era solo, perduto a velocità interstellare, nel buio del firmamento, sparato sempre più lontano, sempre più distante . Per sempre . . Quando scomparirà la casa in cui è nato, quando il tempietto davanti al quale si arrampicava verrà abbattuto, quando non ci saranno più le stesse pietre, non morirà solamente il ricordo delle persone che ha amato nella sua infanzia, ma lui stesso morirà. La generazione successiva nulla saprà di questi piccoli uomini che hanno attraversato il divenire, di gente che non lascerà traccia, di cui nessuno si ricorderà mai più. Gente umile, anonima ma alla quale lui è stato in braccio e che l’hanno in un certo senso contenuto, come contengono tutto il futuro. Quando anche il tempietto andrà in rovina, come effettivamente sta andando, si troverà ancora più solo. E il paese, senza assolutamente accorgersene, perderà un piccolo, infinitesimale frammento in più di sensibilità. . Ma fra qualche ora, fra un giorno, forse fra tre o cinque o vent’anni, lui sentirà una fitta diversa prendergli il petto o il respiro o l’addome … Si avvierà alle sue cure, cambierà letti negli ospedali, ma saprà sempre, in qualsiasi ora, che tutto sarà inutile, che per lui, finalmente, una buona volta, per grazia di Dio onnipotente, anche per lui e per la sua metaphysical bug, la sua scrittura e i suoi Vondel o Madison, anche per tutti loro è giunto il momento di dirsi addio. . Le parole non sono contemplate in questo momento per entrambi primordiale, arcaico, in cui la vita chiama la vita attraverso la più profonda energia della specie . Le parole, nella loro sofisticatezza biologica potrebbero solo confondere un momento che non si esprime attraverso alcun linguaggio se non quello, ficcato nel più profondo della corteccia cerebrale, della lotta per la vita . . Vorresti una vita diversa, vorresti fermarti a riposare in Dio, ma non lo farai perché niente ti basterebbe mai . Molti vedono solo una piccola fessura dove tu trovi invece crepe e abissi . . Ci sono momenti terribili in cui mi respingi. E altri, in cui, altrettanto improvvisamente, desideri la mia compagnia. Sei imprevedibile e io non riesco a seguirti, Un po’ ci sei, poi sparisci. E quando hai voglia di me, perché ti sei messo assurdamente in testa che io devo esserci, arrivi come se in questi mesi non fosse successo niente. E io devo riabituarmi all’idea di te. Devo amarti e poi smettere quando non lo sopporti più. Devo esserci e devo scomparire. Se una sola volta io ho bisogno di te, e ti cerco, e questa mia ricerca non coincide con il momento della tua testa che mi chiama, allora sono fuorigioco. E non posso farci niente. Devo andarmene o farmi maltrattare. Subire il tuo disprezzo, la tua ironia. Le offese. Perché non ti metti il cuore in pace e accetti di amarmi ? . Lui sta cercando di dare una risposta al bisogno di se stesso, il suo bisogno di solitudine non puo’ farlo appassire . . Quando un uomo si avvicina al suo trentesimo anno di età, nessuno smette di dire che è giovane . Ma lui, per quanto non riesca a scoprire in se stesso nessun cambiamento, diventa insicuro; ha l'impressione che non gli si addica più definirsi giovane . Sprofonda e sprofonda . . Quando la grande marea dell'amore si è ritirata per sempre, noi passeggiamo con noi stessi, nella solitudine della nostra anima , raccogliamo strane e deliziose conchiglie che ci fanno ascoltare senza più sofferenza, il vasto rumore di un tempo . la vita distrutta ci viene restituita attraverso il suono lontano, delicato e infinito di una conchiglia : qualcosa di assai differente dalla vita stessa, che non l'imita, non la riproduce, ma la trasforma, la ricrea . . Il paese è un piccolo borgo della bassa padana, con i portici, l'acciottolato sul corso principale, la basilica dedicata al patrono, il palazzo rinascimentale, le torri, i campanili, la rocca, le vecchie case ottocentesche del centro, alcuni palazzi del Settecento, la struttura urbana rimasta intatta e raccolta attorno al circolo delle vecchie scomparse mura . Lui è nato qui in una vecchia e grande casa che ancora si affaccia sulla piazza principale . . Ma poi perché scrivere ? E soprattutto perché pubblicare ? Perché rendere questo dolore, così privato e così essenziale, un piccolo oggetto limitato da buttare al macero o nella polvere ? . Abbiamo bisogno di tempo. Di mettere tempo fra di noi. Di vivere insieme, di viaggiare insieme, perché il nostro pensiero riconosca istintivamente l’altro; e lo riconosca come una presenza automatica di consuetudine e di affetto. Abbiamo bisogno di molto tempo per accettare la brutalità del fatto di non essere più soli. . Non posso vivere senza Dio ma posso vivere senza religione . . La solitudine impietosisce gli altri. A volte lui sente lo sguardo indiscreto della gente posato sulla sua figura come un gesto di violenza inaudita. Come se gli altri lo pensassero cieco e gli si accostassero per fargli attraversare la strada. Certe premure lo offendono più dell'indifferenza perchè è come se gli ricordassero continuamente che a lui manca qualcosa e che non può essere felice. Si vede con un lato del corpo sanguinante, una cicatrice aperta dalla quale è stata separata l'altra metà . . . . .
"La
lingua è perfetta."
Agli amici che gli chiedono perché stia partendo lui dà una risposta vaga, sforzandosi di renderla credibile.
Dice che parte per lavoro,
che andrà a Londra per scrivere alcune corrispondenze che tornerà
entro pochi mesi. Deve mentire per circoscrivere le attenzioni un
po’ ansiose di chi gli vuole bene. Si sente prigioniero del buon
senso dei suoi amici che mai si metterebbero in viaggio senza
programmare né prenotare. Li vede perplessi e
sente il loro imbarazzo nell’eludere cautamente l’unica domanda che
vorrebbero fargli: “Cosa di tanto grave ti sta succedendo, Leo?”
E continua a mentire, divagare, a comunicare per tranquillizzarli,
indirizzi ai quali non abiterà mai. book.google.it - art.bo.it
Questo romanzo è anche un canto di angoscia
il lutto ricorda la condizione di infelicità nel mondo,
l’impossibilità di una risoluzione per sé, che forse parzialmente
l’amante di Leo poteva riempire. Così l’atteggiamento con cui ci si
affaccia alla vita è quello religioso, non di una religiosità fatta
di sacramenti ma di spontanea fedeltà e dedizione a un’idea.
Naturalmente Camere separate è anche un canto verso l’amore, però.
Sulla maniera in cui se ne avverte il pulsare, sulla maniera di
viverlo addosso, sul confronto continuo che un legame esige. Quel
mettersi in discussione, proprio quello.
Ogni anno l’autunno gli porta di questi sentimenti Bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi
Bisogno di dormire . Di ricapitolarsi La terra lo chiama a sé e lo invita a raccogliersi camere separate . Del rapporto con gli altri forse ho sempre avuto troppa paura, in quanto non mi sono mai sentito molto a mio agio. Non mi ponevo il problema di effettuare una sorta di sfondamento nella realtà. Non era nei miei piani, anche perché ci sono dei fattori caratteriali che bloccano : la timidezza, il sentirsi una persona che vive molto a parte, un background piccolo borghese e provinciale . ... L'Appennino emiliano e la via Emilia hanno rappresentato una sorta di luogo generativo di cultura musicale dal quale sono emersi artisti come Ligabue, Zucchero, Vasco Rossi, Guccini, i CCCP, i Ladri di Biciclette ... qualcosa di veramente originale è nato proprio lì, forse una colonna sonora quella dei nostri sentimenti ...
mestiere di scrittore l’Aids
lo aveva
definitivamente prelevato dal suo piccolo borgo, nel quale, per
quanto lui avesse potuto viaggiare attraverso il mondo, abitando da
una parte all’altra del continente:
tutta la sua vita sarà contenuta in questo budello che va dalla casa
in cui è nato al camposanto. Un paio di chilometri che percorrerà
come le stazioni di una via della croce, quella dell’incarnazione e
della sofferenza - '
da qui a là ' è un
gesto mentale che lui ora ripete guardando in fondo al viale e
ritornando con gli occhi sulla finestra che gli ha aperto il primo
panorama della sua vita. ' Da qui a là
' è tutta intera la sua vita
.
Per Pier Vittorio
Tondelli la scrittura è stata un segno distintivo e così in una
pagina di
Camere separate
definisce il mestiere
di scrittore
pag 212 . https://digilib.phil.muni.cz/EtudesRomanesDeBrno - IL TEMPO COLLETTIVO E IL TEMPO INDIVIDUALE IN CAMERE SEPARATE
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Ho sofferto come solo un abbandonato può soffrire e ho imparato a soffrire e donare
murale a
reggio emilia
- via malta - 2014 | |||||||
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