mAtteO   fAntUzzI

cosa pensano della poesia le persone che ami?
Non gliene frega niente
e anche per questo
le amo

.

 

 

23 giugno 1979 CASTEL SAN PIETRO TERME BOLOGNA

www.facebook.com/matteo.fantuzzi

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Matteo_Fantuzzi

.

Matteo Fantuzzi
.   nato a Castel San Pietro Terme  il 23.6.1979  in provincia di Bologna e vive a Lugo di Romagna in provincia di Ravenna.
.   co-direttore delle sezioni Creative Writing e Anthologies della rivista Mosaici  - St. Andrews University – Scozia  .
.   ex direttore editoriale della rivista cartacea atelier  -   redattore di clanDestino e ALI .    

.   collabora con  Le Voci della Luna -  con l’Annuario di Poesia e con  La voce di Romagna  per la Poesia Italiana Contemporanea .   
.   I Suoi testi sono apparsi su molte riviste tra cui
Nuovi Argomenti  -  Il Verri -  STRISCIAROSSA  -  Yale Italian Poetry -  Versodove e Gradiva  .  TRADOTTO IN SLOVENO E SPAGNOLO .
.   Ha creato il sito
UniversoPoesia e curato La linea del Sillaro  - Campanotto 2006 -  sulla Poesia dell’Emilia-Romagna.
.   GESTISCE corsI su poesia e scrittura creativa A LUGO di romagna .

.   COORDINATORE PD BASSA ROMAGNA .
.   direttore collana di Poesia Contemporanea della Giuliano  
Ladolfi Editore  per cui ha curato La generazione entrante sui poeti nati negli anni '80 .
.   ha collaborato al Dossier di candidatura di
Ravenna a Capitale Europea della Cultura 2019 .
.
  Questi sono i poeti - progetto 2016 - TRASMISSIONE SU NUOVI POETI E POESIA ITALIANA -   https://youtu.be/_YWBDu1VdLU
.   dirige Creative Writing di Mosaici. Learned Online Journal of Italian Poetry - rivista di Poesia Italiana  dell'Università di St Andrews in Scozia -  consultabile on line - 2016

st-andrews.ac.uk - fb/mf
info ricevute da matteo fantuzzi

Dopo quindici anni si chiude per divergenze con la direzione generale la mia esperienza con la rivista Atelier e con Ladolfi Editore .   Auguro il meglio a chiunque abbia a cuore le fragili sorti della poesia in Italia .
fb/mf - 25.2.2020

UniversoPoesia - Strisciarossa - 2020  -  ... Nasce così oggi UniversoPoesia - Strisciarossa sarà un laboratorio di idee, affronteremo le tematiche contemporanee e lo faremo attraverso la letteratura e in ottima parte la poesia. Proporremo testi in cui crediamo, nuovi o meno, eventualmente anche inediti .   Il tema è raccontare ottima poesia a un pubblico vasto e dimostrare come la sostanza possa essere nodo di discussione, anche del contemporaneo, anche del quotidiano, anche della cronaca, ben oltre gli aspetti formali  .    Eviteremo la poesia d'occasione e i solipsismi .   Quella roba andatela a fare da qualche altra parte .
fb/mf - 31.5.2020 -   youtube.com/@universopoesiastrisciarossa  :  sezione di Strisciarossa tutta dedicata alla poesia
facebook.com/universopoesiastrisciarossa

.   poesia dell'emilia romagna ...
... A me l'idea di una Romagna che lavora tutta dalla stessa parte per promuovere i propri autori, le proprie riviste, le proprie case editrici, i propri cicli di incontri non dispiacerebbe per niente.
Per niente.
estratto da fb/mf - 23.9.2021

.



Il portiere di riserva
non esulta come gli altri

rimane fermo abbarbicato alla speranza
che quell’altro in calzamaglia se lo stracci un legamento
per entrare tra gli applausi  conquistare il proprio posto
avere donne  case al lago  delle macchine potenti.

Avere gloria finalmente. Il portiere di riserva
se ne gira col cappotto anche di luglio
per non prendere un malanno,
perché una volta era il suo turno  ma lui era a letto
con la febbre  ed entrato il ragazzetto degli under 18
strappò un 9 alla Gazzetta  e oggi gioca in Premier
nel Newcastle  ed ha fatto anche la Champions.

E due réclames per gli shampoo.
 
tradotto in sloveno  da kristina jurkovic per poiesis.si

 

 

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testo inedito
laboratoripoesia.it/matteo-fantuzzi

.



MA TU CREDI VERAMENTE D'ESSERE
UN FALLITO ? E IO INVECE COSA SONO ?
IO CHE HO SOFFERTO CERTAMENTE MOLTO DI PIU
DI CHIUNQUE ALTRO, SE DAVVERO CREDI
CHE TI CEDA QUESTO SCETTRO PUOI SBAGLIARTI CARO
MI HAI CAPITO ? TU TI SBAGLI E NEANCHE POCO.

L'HO OTTENUTO CON FATICA QUESTO POSTO
RINTUZZANDONE GLI ATTACCHI, HO SACRIFICATO TUTTO.

IL FALLITO SI: MA IL MIGLIORE.
 



Ogni volta che si slacciano le scarpe
mi immagino sia tu a pensarmi
dopo tutto questo tempo assieme ancora
ci sia un posto dove tieni chiusi tutti i nostri 
giorni: un piccolo cassetto, qualche scatola 
da scarpe oppure quelle latte
dove si conservano i biscotti
si depositano i ricordi che noi due
stringiamo notte dopo notte, mentre passano
le estati, mentre si ammansiscono gli inverni,

tutte le volte ci sei tu che nel silenzio 
arrivi e fermi i miei respiri, allarghi 
il fiato, curi l'anima, dai vita.




HO DECISO DI INIZIARE
DA 80 CHILI, IL DUE PER CENTO
A SETTIMANA, E FINO A CHE
POTRO DI NON FERMARMI
HO CALCOLATO CHE IN UN ANNO
SAPRO RAGGIUNGERE IL MIO TARGET
DI SCOMPARIRE TRA LE PIEGHE
DELLA CASA SENZA CHE NESSUNO
POSSA CREDERE DI AVER CAPITO
CHE STO LASCIANDO IL CORPO
A QUESTA STANZA
COME UN REGALO INUTILE A NATALE
DA RICILARE SENZA COMPLIMENTI


non si sveglia mai
questa citta' dal treno
come non volesse
ne' sentisse poco l'obbligo.

e mentre chiude le finestre
mentre si tappa in casa, intanto
dorme il proprio stato di malessere:
la sua sconfitta urbana.

kobarid


 

 



Aspetto davanti alla stazione di Bologna
un mio amico residente nel bresciano
e che non vedo ormai da tempo.
Non tutti i viaggiatori sanno che lì
c’è un orologio rotto: alcuni modificano
il proprio mentre altri si rivolgono
agli addetti chiedendo spiegazioni
lamentando il disservizio.
E per certuni quella lapide è patetica
porta tristezza alla mattina presto a questi
che si recano al lavoro. Gradirebbero piuttosto
un cartellone che la sostituisca
qualcosa d’esplosivo una pubblicità di sconti
eccezionali   di prezzi bomba   qualcosa
d’inimmaginabile  che colpisca le coscienze
che sui passanti abbia un effetto devastante.
kobarid 2017

*
2 agosto 1980 - bologna - inediti .pdF -  al 2016
2017 - PUBBLICAZIONE DI :  LA STAZIONE DI BOLOGNA

Precariato
E non sai più cosa aspettarti
da questo borgo in mezzo alle montagne
dove la gente invecchia e non fa figli
che si spopola. E tu che sei il becchino del paese
come tuo padre e il padre di tuo padre
 - e che non vuoi, non puoi -
ti domandi come sarebbe meglio: che crepassero
in un solo colpo tutti per chiudere bottega
oppure un po’ alla volta,
goccia a goccia, per vivere di stenti
ma nel contempo andare avanti, per resistere.
E sopravvivi in questa prospettiva di precario
di chi lavora a termine, si attacca al calendario,
e quando senti un’ambulanza tremi e esulti assieme
perché è così: oggi si mangia
ma nel contempo non hai più un cliente
è un nuovo scatto
che procede e porta al baratro, ti annienta.






Quale ruolo deve assumere la parola poetica nella società, e in questo senso, quali sono stati gli autori sui quali ti sei formato?
Se si vanno a guardare i grandi poeti internazionali così come i più recenti Nobel che hanno lavorato con la poesia si può osservare il ruolo sociale della poesia che nel resto del momento è consolidato e fatica un poco in Italia essenzialmente perché il recente passato ha visto una predominanza di una certa poesia intimista e di un'idea di poeta fragile, leopArdiana in qualche modo, che altrove all'estero non accade: di poesia si viene processati e si può addirittura morire in certi stati mediorientali, si parla di conflitti, di tensioni tra etnie sorelle (come nel caso dell'Irlandese Seamus Heaney  - 1939-2013 -  ),   si riempiono gli stadi come qua accade per Vasco Rossi (senza che per questo venga considerato poeta, come negli ultimi giorni è accaduto), così nel Sudamerica l'impegno del poeta viene premiato da un'elevata percezione e captazione della poesia: tra tutti direi che per me è stato fondamentale il lavoro di Elio Pagliarani con quella sua spietata fotografia ne La Ragazza Carla della disumanizzazione entrante nella società degli anni Sessanta, ma è un testo che ancora oggi riletto può dirsi attuale. E poi poeti di generazioni più vicine alla mia come Milo De Angelis o Antonio Riccardi ma sempre con quell'idea di opera all'interno della gente che poi è stato anche il lavoro di Roberto Roversi e di molti altri autori significativi del nostro recente passato.
matteo bianchi - tellusfolio.it - 2012




Già che ci sei
mi parli
mi rispondi
come non fosse mai
avvenuto il lutto la notizia
che gonfia il corpo e gli occhi

allora prendi la mia mano
e tocca il petto che ancora
batte e getta sangue
quasi non sapesse
come non fosse mai accaduto nulla
a noi
che assieme siamo stati tutto





Ha creato il sito   UniversoPoesia  affermatosi sin da subito come uno dei più importanti spazi Web di discussione e critica poetica.
Riprendendo quanto già ben spiegato da Gianfranco Fabbri – e che ricalco – sulla poetica di Matteo Fantuzzi  - giovane eppure impostosi immediatamente all’attenzione della critica -  «è evidente come i testi si immergono felicemente in un
micro-clima-social-cittadino, ed abbiano una furente ironia che gioca duro nel mettere in evidenza, spesso, la parte paradossale dell’individuo». «Pur nella sperimentazione», ci dice ancora Fabbri, «il Fantuzzi sperimenta – traversando strade diverse – quel minimo comun denominatore che il fattore sarcastico, la tragicomica visione della condizione mentale “dell’anello più debole” del consorzio umano».
La versificazione di Fantuzzi ha un andamento
affine alla prosa, con rimandi armonici e musicali, lievi rime interne e assonanze che rimettono il testo a una vera composizione poetica. La visione è sempre da spettatore eppure è capace, nel comporre versi, la totale immersione nella schiettezza e nell’inconsapevole fragilità. Come un ciak, questi eventi di passaggio – e se vogliamo del tutto marginali – fermano l’istante, restituiscono una verità altrimenti in fuga e una domanda sinistramente sommessa  - lasciando al lettore la risposta -  una limpidezza visionaria del fantastico reale. Proprio quei piedi per terra che i protagonisti delle poesia di Fantuzzi suppongono d’avere nelle confessioni kafkiane con cui ci si presentano, sono estratti dai canali della solitudine, dalla sorte dell’umanità cosi antilirica che agisce come un congegno di abbassamento tonale -  di oggettività fuori dal poetico.
fabiano alborghetti - tellusfolio.it

PORDENONELEGGE
Fantuzzi assieme alla poetessa Isabella Leardini rappresenterà l'Italia nel progetto "Crossroad of European Literature Project" in collaborazione con Vilenica Literarni Festival e Cuirt Literary Festival.
Si tratta di un progetto europeo di diffusione e traduzione della poesia europea contemporanea sostenuto dall'Unione Europea.

lugonotizie.it - 2013
Keep calm and love poetry
mf -  replica SUI risultati  DELL'INCHIESTA di Pordenonelegge 2014 su giovani poeti under 40 -  REALIZZATA con l’Università Bocconi e la rivista Atelier .
emerge una nuova poesia italiana estremamente fluida e difficile da inquadrare in pochi nomi certi, in poche linee precise, tuttavia credo che questo non sia segno di sciatteria quanto piuttosto una buona base da cui ripartire scrollandosi di dosso anche alcune pesantezze che negli ultimi anni si sono create.
La giovane poesia è viva, più di un milione di pagine lette all’anno .
Le forze e il materiale per costruire ci sono: la poesia va diffusa, letta e sostenuta piuttosto che costantemente vessata.
Keep calm and love poetry.

admin - solferino28.corriere.it - fb - 2014









Tutti quei campi
– quei fiori –
bianchissimi.
Quei campi
quei fiori
tu che stai
dormendo.
Bianchissimi.



Devo prendere gli antipsicotici
è quello che ha detto Nazzoli alla clinica.
I motivi già li conoscete:
ho reazioni scomposte ed attacchi di panico.
Alle volte
mi pare qualcuno mi fissi sull’autobus
è a quel punto che cerco
di sfondare il vetro scappando per strada.
Fingo d’essere un terrorista
due volte ogni anno
minaccio l’autista con il tagliaunghie
gli dico di portarmi in Piazza dei Servi:
lui ormai mi ha presente  - è lo stesso da anni -
in fretta mi lascia nel luogo richiesto
chiede scusa alla gente sul mezzo
e riparte.
Ridendo.


***

 

 

 

 

Dovrai pensare a tenere un riporto
oppure tagliarli i capelli.
E a chi dirlo 
se piangere in pubblico
o in forma privata 
nel bagno magari.
Dovrai chiederti
se vuoi lasciare il lavoro
o darti la forza con quello.
Quante ore potranno fiaccarti
se i clienti se ne accorgeranno.
E a tua moglie? 
Che cosa vuoi dire a tua moglie
legata a una sedia a rotelle da anni
che di peso sorreggi
e accompagni ogni giorno?


***

 

 

Ode al Lexotan®
Forse li avremmo avuti per più tempo
i Dino Campana
o gli altri con quei farmaci:
io ad esempio previdente
per entrar già ora nella gloria
ho iniziato con 10 gocce al giorno
prima di coricarmi e ho intenzione
di protrarre tutto questo fino
a quando non saranno conclamati
i tempi di dosaggio cronico
o non sarò riuscito più a trovare
un medico ben disposto
nel prescrivermene.
Vedi
pure il mio testo
in questo modo si modifica
ora è più lento non fa male.
Non mi assale nel protrarsi della notte.
Ora questo testo non mi sbrana.

***

La più bella poesia di sempre
Oggi voglio scrivere per te
la più bella poesia di sempre:
poche righe in grado di scavalcare
in un sol colpo tutto il tempo
e il resto della storia. Qualcosa
che rimanga pure quando sarò
fango, o terra o vivo appena
in qualche flebile ricordo.
Intanto voglio raccontare a tutto il mondo
quello che io provo adesso che conosco
l’istante esatto del tuo sonno ed ogni
movimento, fino al risveglio
fino a quando di soprassalto
mi chiamerai cercandomi, piangendo.
Io sono lì, ci sono stato sempre
pure lontano miglia, tra secoli
e millenni continuerò a vegliarti,
rimboccherò le tue coperte, ti passerò
le mani tra i capelli per dirti ancora:
'  Buonanotte, sogna, sii contenta,
non preoccuparti mai per niente  '.
trad a. nazzaro per buenos aires poetry - atelier
atelierpoesia.it - 2016

inedito al 2018 -  fb/mf  ritratti di poesia 24.1.2018

Ogni anno almeno un giorno
lo passo a Cesenatico d’inverno
per vedere la battigia vuota
le assi per coprire i bagni
i pezzi di lamiera arrugginiti
le farmacie
con la saracinesca in basso
le vetrine senza manichini.
È questa la mia stanza
quando manchi
sei al lavoro
o esci coi tuoi amici
sei lontana
non m’è possibile vederti.
trad in spagnolo centro culturale tina modotti caracas

 

 

***

 

Devi diventare più aggressivo col lavoro
perché oramai va forte anche l’usato
e un poco ovunque spuntano degli outlet
devi andare  - avrai capito -
nei luoghi del dolore
in clinica oncologica ad esempio
e dire: “Lei è incurabile per caso?
E quanto tempo ha a disposizione
un anno?
E alla bara ha già pensato?
Io le vendo da 20 anni
importo il legno dalla Svezia
sono bravo costo poco”.
O ancora meglio ti dovresti
fare forza e suonare
porta a porta nel paese
e chiedere a chi t’apre
se per caso è a conoscenza
di qualcuno che sia morto
o lì per farlo o se quello in primis
 - pure in ottima salute -
non volesse già decidere la cassa.
Perché tanto “quella” arriva
e non fa sconti
e per lo meno allora la tua bara
sia economica e curata
di buon gusto fatta a mano
da un esperto del settore.


***

 
VEDERTI NELLA WEB-cam mi fa bene
so che stai dormendo e sei tranquillo
che non ti muovi
che non ti agiti nel sonno
è stato un buon consiglio
quello delle pompe funebri,
installarla nella bara
per tenere salda la speranza
che la tua dipartenza
possa avere un giorno
anche un ritorno
che se ne possa essere certi
perché a sei piedi
sotto terra - a conti fatti -  
nessun telefonino prende
e dovevamo un po’ per forza allora noi
propendere per altro.



Linee guida per il funerale
Quando muoio
voglio solo i figli al funerale
mia moglie
e il prete se vorrà venire
perché ne ho già combinate tante
e molte altre ne farò
da qui a quel giorno.
Niente fasce tricolori e gonfaloni 
niente politici  né musica  né applausi o pianti 
niente facce scure  niente tv e radio
perché la morte non è uno spettacolo.
Niente fiori
piantate alberi in giardino al massimo di frutta.
E in casa dei vicini che mal sopportate innestate
la lavanda a notte fonda che richiama le api
e gli altri insetti  che gli forino il sedere a quelli.
questo sia nel mio ricordo.
Ma soprattutto
quando muoio
voglio un gran silenzio
perché uno scrittore morto
è solo qualche ossa e poca carne 
poco fegato  poco midollo
 
uno scrittore morto
è proprio come quando è in vita

articolo di matteo bianchi - correnteimprovvisa.blogspot
https://youtu.be/CkXSwQinGnc  - MF legge 'italia' di g.ungaretti
https://golfedombre.blogspot.it/matteo-fantuzzi
mediumpoesia.com/abitare-gli-spazi-un-percorso-tra-poesia-e-architettura

facebook.com/crackerspoesia/videos - intervista - 2021





dimmelo mamma
che sono bellissima
come le ballerine alla televisione
anche se in classe mi chiamano
scimmia e mi gettano in faccia le arachidi.
ma tu dimmelo. dimmi che io sono
intelligentissima meglio dei miei professori
che mi urlano scema
perché non capisci che è così semplice: è ovvio!
che mi hanno affidato a una tizia
che insegna le cose più semplici.
ed io te ne prego tu dimmelo: dimmelo
mamma ti prego   e smetti di piangere. Basta.


Sembri una Madonna tra le luci della Chiesa
contrita, addolorata, trafitta dalle lame
attorno al cuore: hai un ventre che non si scompone
non si muove. E mentre guardi altrove e pieghi
il corpo si aprono le vesti e scopri il fianco.
E ancora sangue perdi e sembri non curarti,
mentre ti arrendi o meglio non ti opponi
a quello che è accaduto e accade ancora.
Ti genufletti e prostri il volto.

Sei bella.
Ma di una bellezza che quasi non sembra
quasi non si tocca.
Entri nella mia camera emi infili
in testa la flebo con dentro il mio pranzo.
Poi ogni tanto mi spogli
e lavi con cura il mio corpo
ogni parte
il mio corpo che ormai non si muove da anni
neppure comunica, mi resta soltanto lo sguardo
– potessi parlarti, Dio quanto sei bella –
anche se  - sono franco -  
potresti essere pure mia figlia
avrai sui trent’anni
ma ne mostri anche altri ed a me
non ti sei mai rivolta
ma io ti guardo e intanto mi nutri
o mi aspergi e non riesco a far altro che amarti.



Porno
Mi mostri il corpo, allunghi una pastiglia
dici “così c’è meno tempo refrattario” sorridi
e mi seduci tra telecamere e tecnici di studio
mentendo, sapendo di mentire:
urli di un piacere che non provi
mostri il tuo fiore come la cosa più preziosa
il tempo di convincermi ad entrare
di fare il mio dovere.


omnibus revista intercultural n. 42
http://universopoesia.wordpress.com





Il poeta è un cittadino


Quali sono i fattori che più influiscono – positivamente e negativamente – sull’educazione poetica di una nazione? Dove credi che vi sia più bisogno di agire per una maggiore e migliore diffusione della cultura poetica? Chi dovrebbe farlo e come?
Credo che la scuola, così rispondo alla domanda, dovrebbe evitare di fare fesserie, sarebbe già tanto. Evitare che la gente detesti in generale la letteratura e la poesia o le consideri cose del passato (mi è capitato diverse volte, ospite delle scuole, di essere presentato come poeta “vivo”. Che uno poi si tocca anche un poco le palle…). Poi la poesia dovrebbe andare casa per casa, non mi stancherò mai di dirlo, se la poesia come diciamo sempre antropologicamente è dell’uomo allora la buona poesia, quella non egocentrica, non ombelicale è in grado di muovere la coscienza di chiunque ci si avvicini, la ascolti o la legga. Per questo credo che siano importanti i festival anche nei posti più lontani dai centri di potere culturale italiano, per questo è importare scendere dal pero in cui alcuni si sono disgraziatamente issati. Poi i poeti dovrebbero fare poesia fatta bene ed evitare di tirarsela, il resto, quel passaggio, lo dovrebbero fare gli operatori che lavorano sulla diffusione e sulla fruizione, che è un vero e proprio mestiere, non una cosa improvvisata.
Il poeta è un cittadino o un apolide? Quali responsabilità ha verso il suo pubblico? Quali comportamenti potrebbero essere importanti?
Il poeta è un cittadino, la storia dell’apolide è una cazzata mostruosa. La responsabilità del poeta nei confronti del pubblico è la stessa di un neurochirurgo nei confronti dei propri pazienti, o di un architetto di fronte agli abitanti di un proprio grattacielo. Gli eventuali disastri procurati per inettitudine dovrebbero essere puniti col penale, forse gli avventurieri sarebbero un poco di meno e qualcuno eviterebbe di considerarsi un fenomeno rigettato dal sistema perché troppo puro (personalmente me ne ritrovo almeno 6 o 7 al mese di questi, quasi sempre con esiti terrificanti). A parte che si potrebbe parlare lungamente del presunto pubblico della poesia, l’unica cosa da fare è dare dignità a chi si accosta magari con sospetto alla poesia, senza rovinargli le buone intenzioni, ammorbarlo con 200 robacce… ma pochi se lo possono permettere. Mi ricordo una sera che andai a sentire Derek Walcott, per tre ore centinaia di persone, non si è sentita volare una mosca. Ma una cosa simile mi è successa anche con Franzin davanti a un pubblico che non capiva una parola di veneto, tranne due originari di Rovigo con le lacrime agli occhi, una scena pazzesca…
poesia2punto0.com -  issuu.com/poesia2.0
www.pordenonelegge.it  - autori




La poesia
che continuamente e anche in questo momento ribalta i propri piani di comprensione sembra insomma dovere ancora trovare un proprio, nuovo, equilibrio. Ma tutto questo non sembra possibile senza una base, un brodo appunto (primordiale) da cui tutto possa essere generato, e se Vittorio Sereni ed Eugenio Montale possono essere considerati gli ingredienti indispensabili di questa cucina (anche chi dice di non utilizzarli in realtà mente sapendo di mentire) il resto appunto è recupero e attenzione, anche per chi da sempre appare debole o per lo meno non sbandierato.
universopoesia.wordpress.com - 2012

Per quale motivo dovremmo definire poesia gli slam poetry ?    Sono una forma spettacolare di testi che hanno magari una buona dose poetica, ma non collimano con la poesia .    Sono un’ottima forma di intrattenimento ...
intervista di matteo fais - pangea.news - 2019

Definisco i poeti della mia generazione 'poeti del limbo', ad oggi infatti chi scrive e chi legge poesia si trova confinato in un ambito sempre più ristretto, con un divario sempre crescente tra nord e sud del paese.    L’industria dell’editoria, che legge e commercializza la poesia che proviene dal meridione, non abita al sud, e per questo ne ha una visione alterata.    Oggi si pubblica e si legge soltanto ciò che fa comodo proporre al pubblico, e questo è un dramma; il clima dell’elite degli intellettuali finisce per essere relegato e distante dalla società, ed oggi, con un bisogno di cultura sempre crescente, si avverte l’inadeguatezza di coloro che tale cultura hanno il compito di trasferirla.    C’è nel meridione un sentimento di ripartenza, chi muove cultura può muovere un’intera società ...
irpinia24.it - circolo della stampa - avellino - 2020

.

 

 

Ora che ti abbraccio a tarda notte
e sfioro con te il figlio
che accudisci
nella pancia
adesso posso anche fermarmi
 in questo
correre costante
e sbattere la testa
contro il muro
contro le brutture
che fuori dalla casa stanno
giorno
dopo giorno.
Tu sfiori l’acqua come fanno le farfalle
e voli tra le pieghe quotidiane
come fanno i fogli che mi ostino a fare
le tele dal ricamo stretto
la semina di terra
chiusa nella madia al freddo.

poesia inedita al 2012


Quella di Matteo Fantuzzi è poesia civile, vera perché non retorica ma capace di diventare un fatto intimo. Entrare nel privato, quello dei protagonisti di una tragedia che l’autore non ha vissuto ma fa vivere ancora, e quello della sua vita, che vibra della realtà esterna continuamente, come in questa poesia di pace, che mette con più forza al centro l’amore e la nascita, quando fuori dalle finestre si intuiscono lampi.

isabella leardini
hounlibrointesta.glamour.it
 


 . POESIE   .PDF
 . Pokemon summer 2k16    -   inedito a luglio 2016

 

       

DI PENNA IN PENNA  -  Ritratti di Poesia 2018 - la poesia dialoga con il tempo   https://youtu.be/A1uuEhYqmYg

 

 


Più delle parole valgano i silenzi
quello che non dici, il movimento
delle dita, il male e il bene uniti
nella stessa frase che racconta
tutta un’altra storia eppure parla così bene
a me che riconosco ormai qualsiasi
tuo respiro, l’incrinatura della voce
ogni lamento, disperazione, pianto.
Quello che non dici riempie ogni tramonto
colora i capannoni industriali, copre le saline
veste gli autotreni, muove l’asfalto
come un filo d’erba che entra nel cemento
- e porta un po’ di gioia su questo mondo .

castel san pietro terme - 1979 - inedito
tradotto in sloveno  per  poiesis.si
f
b/mf  2014-2015

 

 

Questa sera davanti al porticato di Via Cento
i cartelloni per le distribuzioni, scritti
a chiare lettere, non lasciano più spazio al dialogo:
“Il 25 Maggio tutte le africane, il giorno dopo
slave, rumene, turche. La storia ci ricorda
che non buona cosa mischiare terre e differenze:
bolognesi e cesenati, spagnoli e baschi,
palestinesi, israeliani, curdi, armeni, somali, eritrei.
La borsa per le madri è sempre quella:
qualche pannolino, un po’ di latte in polvere
ed il sapone che se ci lavi insieme più bambini
risparmi tempo ed ignoranza e l’acqua
non si sporca, l’acqua non si butta via per niente.

2011
fb/mf - poesie contro la guerra - 2013


Sentirsi innamorati

Sapessi come è strano

vivere qui tra file di palazzi

fabbriche dismesse
nella polvere, nel traffico
spostarsi nella bocca della terra
passare nella metro al buio
un’ora al giorno almeno. Chissà
che cosa provano qua sotto, se questi
corpi devastati e stanchi, se questi volti
sfigurati dalle polveri sottili, pervasi
dalle rughe, dalle lacrime, dal pianto
chissà se questa gente sradicata e sola
chissà se questa gente si innamora, alza
la testa per un attimo, si guarda intorno
e vede che ci sono altrove occhi
come i propri, di quelli in cui vale la pena
vivere una vita intera come è successo a noi
che adesso la città nemmeno sembra più la stessa
mia adorata perché il dolore a volte
è solo non sapere tutta la gioia
che ci può capitare accanto
sentirla respirare sotto le coperte, vedersi
risvegliare assieme nel risveglio.

una mia poesia inedita (e molto diversa dal solito)

oggi su 'gli stati generali' -   grazie a clelia verde - MF
fb/mf - 19.3.2018


crollano le travi, cadono le pietre e i calcinacci

la stazione di bologna

... Esistono quegli attimi
e molte volte solo quelli
in tutta un’esistenza ...
la stazione di bologna - mf/twitter

 

 

 

Il senso di una strage
C’è un attimo avvenuta
l’esplosione, tra le macerie
e i vetri, in cui si quieta tutto
prima delle grida, delle sirene
concitate: è un attimo
nel quale non si crede veramente
che sia accaduto quello che si vede.

È lì che si comprende
il senso di una strage
quando il silenzio avvolge e copre
senza scelta e senza distinzione
come la gente attorno a una stazione
che prende il treno per lavoro
o per le ferie, a inizio agosto
di mattina, come sempre.


questa attesa prima dell'attesa
scioglie i corpi, appiccica i vestiti.
non passa il tempo nella sala
piena di valigie, e sopra fino
negli uffici. non si muove l'aria
è solo polvere e detriti
a far sparire il fiato, ad ammansire.




perderti per sempre
qui che tutto ti ricorda
e a ogni passo c'è il tuo viso:
sotto alle magnolie, ai tavolini
nella libreria del centro
o poco dopo il duomo. saperti qua
e nel cielo, prossima e lontana,
amore mio che tutto si consuma
e non credevo fosse possibile
raggiungermi fin qui, fin dentro
alle interiora e ancora piu
in profondo addirittura dentro al cuore.

ibs.it  ebook 
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Voglio che lo sappia il mondo
di queste due molecole sottili
che a forza di rincorrersi
si sono fuse assieme
tw/mf - 12.2.2018

 

 ...      la poesia però sa anche essere denuncia sociologica e psicologica,    può guardare antropologicamente quello che avviene nelle pieghe più fragili della societa,     quelle che tanti scrittori vedono da troppo lontano e che al contrario potrebbero essere parte del riscatto e della presa di coscienza collettiva     ...
fb/mf - 8.11.2022

 

 

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la poesia dovrebbe andare casa per casa



23 GIUGNO . . AUGURI  MATTEO  !

 

 

 

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