raymond
queneau
Il y a deux sortes d'arbres
- les hêtres et les non-hêtres
Tempo di febbraio
Se non cade la neve d'inverno quando
dovrebbe cadere ?
Sempre meglio che nevichi
d’inverno piuttosto che d'estate, non trova ?
Indubitabilmente . Ecco come bisogna prendere
la vita. In effetti .
Ma la vita, Bernard, la vita degli uomini, non è come il tempo .
Da un certo momento in poi non smette più di nevicare.
un rude inverno
.
Il pantano Le Chiendent 1933
Gueule de pierre 1934
Le derniers Jours 1937
- traduzione F.Bergamasco
Odile 1937
Les
enfants du limon 1938
Un rude hiver 1939
Le temps mêlés: Gueule de pierre II 1941
Pierrot mon ami 1942
Loin de
Rueil 1944
en passant 1944
On est toujours trop bon avec les femmes 1947 - pseudonimo Sally Mara
Exercises de Style 1947 - traduzione Umberto
Eco
Saint Glinglin 1948
Journal intime 1950 - pseudonimo Sally Mara
Petite cosmogonie portative 1950
Batons,
chiffres et lettres 1950
Le dimanche de la vie 1952 - traduzione G. Guglielmi
Chêne
et chien 1937
Pour une bibliothèque idéale 1956
Le chien à la mandoline 1958
Zazie
dans le métro 1959 - traduzione Franco Fortini
Cent Mille Milliards de Poèmes 1961
Le oevres completes de Sally Mara 1962
Les
fleurs bleues 1965 - traduzione Italo Calvino
Une historie modele 1966
Le vol d'Icare 1968 - traduzione C. Lusignoli
Morale élémentaire 1975
Contes
et propos 1981 postumo
conosci parigi ? 2011 postumo
it.wikipedia.org
.
|
Vietnamese poet and translator Tran Duong Tuong
received the prestigious French “Officier
des Arts et des Lettres” for his contributions to French culture and literature.
Tuong
has translated into Vietnamese also Raymond Queneau.
Huu Tho - thanhniennews.com
.
CONOSCI PARIGI ? IL SIGNOR Q A PARIS
Tra il novembre 1936 e l'ottobre 1938 Raymond Queneau
tiene ogni giorno una rubrica sul quotidiano "L'Intransigeant" nella quale pone
tre domande sulle cose più curiose della capitale francese. La Storia si mescola
all'aneddoto, la pratica documentaria al perdersi nella città, il sorriso alla
conoscenza. "Qual è la strada più corta di Parigi?", "Quanti archi di trionfo ci
sono a Parigi?", "In quale casa di Parigi morì Molière il 17 febbraio 1673?",
"Che cos'era la Samaritaine che ha poi dato il nome ai celebri grandi
magazzini?", "Chi era il Père Lachaise che dette il nome al celebre cimitero?",
"Quale fu il primo ristorante di Parigi?". Notizie curiose, vere e proprie
scoperte, talvolta rivelazioni. Una guida per chi
ama questa straordinaria città che è anche la scoperta di un nuovo testo per chi
ama Queneau.
ibs.it
Quando, dopo la sua morte, aprirono la cassaforte di
Raymond Queneau, trovarono due soli documenti. Uno era il biglietto della
metropolitana che aveva conservato la prima volta che era uscito con la moglie
Janine. L´altro era un quaderno in cui aveva raccolto le rubriche di
Connaissez-Vous Paris?, un appuntamento quotidiano che lo scrittore intrattenne
per anni con i lettori de L´Intransigeant. Queneau poneva domande su certi
luoghi della città, per esempio: dove morì Huysmans? dove si trova il jardin de
l´Infante? dove la fontaine Trogneaux? che origine ha il nome dell´avenue de
Villiers? E poi rispondeva il giorno dopo. Fu un successo clamoroso, una specie
di citizen journalism ante litteram per la mole di risposte, suggerimenti,
consigli che ottenne Queneau.
Tanto che lo scrittore ricordò sempre con piacere il periodo in cui scopriva
Parigi, passava pomeriggi interi alla Biblioteca nazionale e inventava un metodo
per passeggiare riportato anche in La domenica della vita: percorrere una città
in modo tale da accendere i sentimenti del bello e del sublime, come avviene con
la musica e la poesia. Ora domande e risposte sono raccolte in Conosci Parigi?
con una piccola aggiunta pratica di luoghi dove bere, mangiare e dormire e con
l´introduzione dello stesso Queneau. Dove tra l´altro si legge:
«Per diversi anni non lasciai mai la
Francia, e tuttavia, più tardi, mi dicevo: com´è strano, mi sembra di aver fatto
un lungo, lunghissimo viaggio. Avevo visitato Parigi».
Twitter:
daolivero - olivero.blogautore.repubblica.it - 2011
QUENEAU
Negli anni Trenta Raymond Queneau incominciava a
essere uno scrittore. Era stato nel gruppo del surrealismo, che era
l'antiletteratura (o l'erutarettil, come diceva lo stesso Breton), e poi aveva
rotto anche con il surrealismo. Un anti-antiletterato in crisi: aveva indagato
il mondo dei "matti letterari" (scopritori del moto perpetuo e della quadratura
del cerchio, sostenitore della discendenza dell'uomo dalla rana), ma per far
pubblicare la sua ricerca l'aveva dovuta trasformare in UN ROMANZo (I figli del
limo).
Nel 1936 incominciò una rubrica intitolata Conoscete Parigi? , per il quotidiano
L'Intransigeant. Non era una rubrica davvero interattiva: ogni giorno uscivano
tre domande su Parigi, le sue strade, i suoi palazzi, la sua storia. Le
soluzioni venivano date il giorno stesso, nella pagina degli annunci economici.
Per raccogliere il materiale Queneau faceva lunghe passeggiate per la città, e
lunghe sedute alla Bibliothéque Nationale. "La Parigi che avete amato / non è
quella che amiamo noi / e senza fretta ognuno è avviato / verso ciò che scorderà
poi. // Topografie! Itinerari! / Derive attraverso città! / Ricordo degli
antichi orari! /La memoria è difficoltà...": così Queneau, in una poesia che
riprende da Apollinaire il mito di Anfione, il personaggio mitologico che
indirizzò magicamente la costruzione delle mura di Tebe con il suono della sua
lira.
Quando nel 1938 la rubrica fu abolita Queneau ci restò malissimo, si dichiarò
traumatizzato perché non solo era un lavoro che gli piaceva, ma gli risultava
perfettamente congeniale. La rubrica, come avrebbe dichiarato in seguito, era la
sola cosa che davvero gli fosse piaciuta fra tutte quelle che aveva fatto.
Scrisse in seguito sul suo diario: "Io 'rimpiango' di non avere tenuto un
registro (personale) delle mie passeggiate per Parigi (1936-38), un registro
della mia esperienza di psicoanalisi (ma meno), delle mie ricerche sui folli
letterari (ancora meno: di questo me ne sbatto)" (qui nell'originale c'è un
gioco di parole tra fous, folli letterari e fous, voce del verbo fregarsene).
Città, quiz, rapporto con un pubblico indifferenziato: è già il Queneau che si
sarebbe poi espresso al meglio in Zazie nel metrò e soprattutto negli Esercizi
di stile. ...
repubblica.it
RAYMOND
QUENEAU
Raymond Queneau nasce a Havre, il 21 febbraio 1903.
Compie studi nella città natale, poi si trasferisce a Parigi,
dove si iscrive alla facoltà di filosofia della Sorbona.
Dopo un lungo soggiorno in Inghilterra, entra a far parte dei
circoli surrealisti. E' il 1924: Breton
e Leiris sono suoi mentori. Partecipa alle pubblicazioni e ai
dibattiti del gruppo.
L'anno successivo, però, deve lasciare Parigi, per compiere
il servizio militare: è spedito prima in Algeria, quindi in
Marocco.
Ritorna a Parigi, dove trova un lavoro fisso, un'occupazione
impiegatizia che non gli dà alcuna soddisfazione. Ha ripreso
contatti con i surrealisti, in particolare con Prévert e
Tanguy.
Nel '28 si sposa con Janine Kahn,
scrittrice e cognata di Breton col quale
si consuma, l'anno successivo, una violenta rottura.
nota su janine - nel 1927 ad una
riunione surrealista vide seduta al tavolo una nuova ragazza
e a voce alta disse 'Chi è quella
puttanella?' . l'avrebbe sposata l'anno dopo.
fb/rq - 2014
Lascia
l'impiego e si dedica alla letteratura anima e corpo. Segue i
corsi di Alexandre Koyré e di Charles-Henri Puech. Inizia a
studiare psicoanalisi.
Nel '33 esordisce con Chiendent, a cui seguono, negli
anni immediatamente successivi, Gueule de Pierre, Derniers
jours, Odile e Chêne et chien.
Durante la guerra è membro attivo della resistenza
all'occupazione tedesca. E' all'indomani della fine del
conflitto mondiale, nel 1947, che RQ pubblica il suo
capolavoro, Exercices de style, che ha lo ha consacrato
come uno dei massimi autori a livello continentale. Tra questo
successo e il suo titolo più notevole (Zazie dans le métro)
trascorrono dodici anni, fittissimi di uscite editoriali.
Fleurs bleues (1965) è l'ultimo titolo pubblicato
prima della clamorosa uscita dalla giuria del Premio Goncourt,
avvenuta nel 1970.
Il 23 ottobre 1976, Raymond Queneau è morto a Parigi.
Pittore, pensatore, poeta e narratore legato alla koinè
surrealista, Queneau ha fatto propria la lezione di Valéry
spingendosi alle estreme conseguenze di una visione
iperlinguistica della letteratura, e intrecciando il discorso
scientifico a quello narrativo. I suoi sublimi esercizi
stilistici hanno avuto in Italia traduttori d'eccezione, come
Italo
Calvino e
Umberto
Eco
clarence.com
et les Alains regardaient cinq Ossètes
frase misteriosa di un paragrafo de Les
fleurs bleues
di Raymond Queneau, l'unica che Italo
Calvino
abbia rinunciato a tradurre.
non si capisce che gioco avesse in mente Queneau a parte il
riferimento al popolo degli Alani antichi abitanti
dell'attuale Ossezia. ... La frase tradotta diventerebbe: gli Alani - cani -
guardavano cinque ossetti.
ma anche 'de 5 au 7' dalle cinque alle sette dove la
pronuncia è praticamente uguale ( ? )
stefano bartezzaghi - repubblica.it -
2012
Murdoch e Queneau
dalle lettere inedite spunta un amore
non ricambiato
Una passione amorosa non ricambiata di Iris Murdoch (1919-99) per lo scrittore
francese Raymond Queneau (1903-76), che la scrittrice inglese considerava il suo
mentore e il suo ispiratore letterario, emerge da un carteggio inedito tra i due
autori che copre l'arco quasi trentennale della loro amicizia, tra il 1946 e il
1975. Si tratta di una corrispondenza composta da 164 lettere, acquistate per
50.000 sterline dalla Kingston University, dove ha sede il «Centre for Iris
Murdoch Studies». ...
ilgiornale.it - 2010
eS
eRC
izi
di ST
iLE
La trama del fatto è semplice e
banale: verso mezzogiorno, su un autobus, un uomo si lamenta
con chi lo spinge di continuo e, appena trovato un posto
libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, lo rivede da
un'altra parte con un amico, che gli dice di far mettere un
bottone sulla sciancratura del soprabito.
La traduzione in
italiano
A lungo gli Esercizi di stile sono stati considerati
intraducibili, non solo perché legati alla lingua francese,
ma anche per il talento stilistico dell'autore. Più che una
vera e propria traduzione, quindi, l'edizione italiana,
curata da Umberto Eco, è una riscrittura secondo le regole
imposte dall'autore.
Secondo quanto dichiarato da Eco nell’Introduzione al libro,
egli ha apportato le seguenti modifiche:
Ha eliminato il Loucherbem, una versione legata a un gergo
francese, e l'ha sostituito con il Reazionario che Queneau
aveva lasciato nella prima edizione e aveva tolto nella
seconda.
Eco ha elimitato l’Homophonique (basato sull'omofonia) e
l'ha sostituito con Vero?, una seconda traduzione di Alors.
Mentre Queneau ha scritto una sola versione degli Omoteleuti,
Eco ne ha scritte due.
Mentre Queneau ha scritto un solo lipogramma (in E), Eco ne
ha realizzato uno per ogni vocale.
it.wikipedia.org
.
99 VERSIONI
.PDF
traduzione di umberto eco
.
PRIMA TRADUZIONE ILLUSTRATA
-
ansa.it/queneau-in-novantanove-volte-un-volto
- 2022
ALFABETO FARFALLINO
Si sa poco
anche sull’età del farfallino, ma di certo in Italia è
radicato da molti anni. Nel 1983 uscì un’edizione italiana di
Esercizi di stile dello scrittore francese Raymond Queneau, in
cui si parlava del javanais, un modo di parlare simile al
farfallino diffuso in Francia, dove di modi per storpiare le
parole ce ne sono molti. Il javanais si parla mettendo la
sillaba “-av” dopo ogni consonante (“Paris” diventa quindi
“Pavaravis”). Per rendere l’argomento comprensibile e più
vicino ai lettori e alle lettrici italiane, Umberto Eco – che
tradusse il libro – decise di rendere il javanais proprio con
il farfallino, che era diffuso già allora.
https://www.ilpost.it/2022/06/22/alfabeto-farfallino
.
esercizi di stile
Queneau trasforma il "fatto" utilizzando per ogni versione
uno stile, una figura retorica, un genere diverso,
raccontandola in maniera nuova, inaspettata e originale ogni
volta. Un effetto comico talvolta travolgente, ma
soprattutto un esperimento sulle molteplici possibilità del
linguaggio, con ingredienti assolutamente scarni e
improbabili: un bus di linea, passeggeri all'ora di punta,
qualche spintone e qualche "parola" di troppo e in
particolare un protagonista dall'aspetto assai singolare
perché con un lungo collo sormontato da un caratteristico
cappello, in realtà poco attento al suo abbigliamento.
Liber Theatrum -
itinerante - sanremonews.it - 2013
versione insiemista
Nell'autobus S si consideri l'insieme
A dei passeggeri seduti e l'insieme D dei passeggeri in
piedi. A una fermata data si trovi l'insieme P dei
passeggeri in attesa. Sia C l'insieme dei seduti e sia esso
un sottoinsieme di P che rappresenti l'unione di C' quale
insieme dei passeggeri che restano sulla piattaforma e di
C'' quale insieme di coloro che vanno a sedersi. Si dimostri
che l'insieme C'' è vuoto.
Sia Z l'insieme dei frichettoni e {z} l'intersezione di Z e
C', ridotto a un solo elemento. A seguito della iniezione
dei piedi di z su quelli di y (elemento qualsiasi di C' che
sia differente da z) si produce un insieme M di parole
emesse da z. L'insieme C'' essendo nel frattempo divenuto
non vuoto, dimostrare come esso si componga dell'unico
elemento z.
Sia ora P' l'insieme dei pedoni che si trovano di fronte
alla Gare Saint-Lazare, sia {z,z'} l'intersezione di Z e P',
sia B l'insieme dei bottoni di soprabito di z, B' l'insieme
delle posizioni possibili di detti bottoni secondo z':
dimostrare che l'iniezione di B in B' non è una
bi-iniezione.
altervista.org
- traduttore umberto eco
- pagina 155
una traduzione letterale non ha senso ed Eco ha giustamente
giocato a sua volta. Per esempio ha sostituito alcuni
esercizi con altri più adatti alla cultura italiana barando
per esempio nello stile “lipogramma” -
ha composto cinque brani, uno per vocale mancante.
Già nell’edizione originale c’è una sua prefazione dove Eco
spiega le sue scelte: nell’edizione che si può attualmente
comprare c’è anche una postfazione di Stefano Bartezzaghi.
Queneau aveva anche una formazione matematica e quindi ha
perfettamente preso in giro il linguaggio in cui si scrivono
i teoremi.
Dato l’autobus S, si considerino l’insieme Q dei passeggeri
in piedi e l’insieme R dei passeggeri seduti. A una certa
fermata si trova l’insieme A delle persone in attesa. Sia C
l’insieme delle persone che salgono: C è un sottoinsieme di
A, unione dell’insieme di viaggiatori C’ che restano in
piedi e dell’insieme C” di chi si siede. Si dimostri che
l’insieme C” è vuoto.
Sia ora F l’insieme dei fricchettoni, e {f} l’intersezione
di F e C’, composta di un solo elemento. A seguito della
suriezione dei piedi di c (elemento di C’ diverso da f) su
quelli di f, viene prodotto un insieme P di parole
pronunciate da f. L’insieme C” non è frattanto più vuoto; si
dimostri che è composto dall’unico elemento f.
Sia ora P’ l’insieme dei pedoni che si trovano davanti alla
Gare Saint-Lazare, {f, f’} l’intersezione di F e P’, B
l’insieme dei bottoni del soprabito di f, B’ l’insieme delle
possibili posizioni di tali bottoni secondo f’: si dimostri
che l’iniezione di B in B’ non è una biiezione.
maurizio codogno
- ilpost.it
- 2014
Diceva a proposito
Umberto Eco
che curò la traduzione in italiano: "Questi sono
in fondo gli esercizi più traducibili, purché
per "tradurre" non si intenda cercar dei
sinonimi (che per questi esercizi non esistono)
in un'altra lingua: si tratta di compiere la
stessa operazione su di un testo base italiano.
Poiché infine Queneau non procede in modo meccanico, ma tiene
un occhio, per così dire, anche alle esigenze dell'orecchio,
il traduttore è abbastanza libero di fare qualche
aggiustamento e di permettersi qualche malizia."
syllabos.com/it
Esercizi di stile è un esilarante testo di retorica applicata,
un’architettura combinatoria, un avvincente gioco
enigmistico.
Un episodio di vita quotidiana, di sconcertante banalità, e
novantanove variazioni sul tema, in cui la storia viene
ridetta mettendo alla prova tutte le figure retoriche
(dall’epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica
giapponese) giocando con sostituzioni lessicali, frantumando
la sintassi, permutando l’ordine delle lettere alfabetiche…
Un effetto comico travolgente, che già si è prestato a
realizzazioni teatrali, ma al tempo stesso un esperimento
sulle possibilità del linguaggio che può essere usato, come
già è avvenuto, per fini didattici.
Umberto Eco -
facebook/queneau
Un
esperimento giocoso sulle possibilità del linguaggio.
98
caleidoscopiche variazioni su un tema: il laboratorio
segreto di un grande scrittore.
Un episodio di vita quotidiana, di
sconcertante banalità, e novantanove variazioni sul tema, in
cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le
figure retoriche, i diversi generi letterari (dall'epico al
drammatico, dal racconto gotico alla lirica giapponese),
giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la
sintassi, permutando l'ordine delle lettere alfabetiche...
Un effetto comico travolgente, che già si è prestato a
realizzazioni teatrali, ma al tempo stesso un esperimento
sulle possibilità del linguaggio che può essere usato, come
già è avvenuto, per fini didattici.
Questi gli esercizi di stile di Raymond Queneau, che per
anni mi hanno tentato come traduttore, perche erano ritenuti
intraducibili, legati come sono al «genio» specifico della
lingua francese. E infine la decisione: non si trattava di
tradurre, almeno nel senso corrente del termine, ma di
capire le regole di gioco che Queneau si era poste, e quindi
giocare la stessa partita con un'altra lingua. Magari, come
ho fatto, azzardando qualche mossa in piú, dato che Queneau
aveva aperto la strada e non restava che continuare, e andar
oltre, nello stesso spirito.
A tranquillizzare il lettore (e per non sottrargli il gusto
del testo originale) questa edizione si presenta come
traduzione con testo a fronte. Omaggio, umile e devoto, a un
grande artificiere che ci insegna a muoverci nella lingua
come in una polveriera. E per artificiere si intende Maestro
dell'Artificio. Umberto Eco
liberonweb.com
L’avventura letteraria alla quale è
chiamato il lettore non è tra le più semplici: questi
esercizi di stile e di scrittura, infatti, giocando con le
sostituzioni lessicali, con le figure retoriche, con i vari
registri espressivi, decostruiscono la realtà del racconto,
non già, tuttavia, vanificando il rigore dei modi
dell’espressione, ma, al contrario, restituendo al
linguaggio, in una sorta di “libero gioco” regolamentato,
tutto il suo, quasi infinito, potere evocativo, alla luce
del fatto che la retorica come arte del discorso e unico,
autentico veicolo della parola, nasce nel momento in cui
quest’ultima si distacca dal proprio oggetto.
Il valore del capolavoro di Queneau non si attesta soltanto
a livello tecnico-stilistico; esso, al contrario, contiene
lo sforzo di individualizzare e storicizzare l’universalità
attraverso la multiforme azione del linguaggio, che riesce a
raccontare la realtà in un esercizio senza fine, che si
perfeziona e concretizza attraverso le regole della
retorica.
emilia scarcella - loccidentale.it - 2012
MATEMATICA E LETTERATURA
Ma in
definitiva che cosa esplora ?
Il mondo delle realtà
matematiche.
E come lo
esplora ?
In tutti i modi.
E lei dice
che questo mondo sfugge al dominio della ragione
?
Mi pare di sì.
Ci sarebbe dunque come un inconscio matematico
disse il mio interlocutore con viva
soddisfazione
e rivolgendosi subito agli altri annunciò:
Ecco dunque la ragione ancora una volta vinta
.
in tutti i campi l'inconscio vincerà.
Questa notizia suscitò l'entusiasmo generale
...
odile
erewhon.ticonuno.it
...
Matematica e
letteratura
sono accomunate dagli attributi di tecnica e di gioco, e attraverso
questi due tunnel
Queneau
può incessantemente stabilire contatti che "cuciono" fortemente i due domini in
tutti i differenti
tessuti
letterari costruiti successivamente dalla sua penna combinatoria. Abbiamo già
considerato le ragioni del gioco
linguistico microcombinatorio, i cui fondamenti sono dunque per Queneau comuni
ad ogni attività letteraria;
se tutta la letteratura è combinatoria, la nostra «letteratura combinatoria» lo
è alla seconda potenza: la
contrainte esibita rimanda a tutte le restrizioni che agiscono e definiscono
interamente lo spazio letterario; l'offerta
allo sguardo diretto del lettore del gioco combinatorio applicato alle figure
letterarie gli "parla" della natura
dell'intera letteratura. In altre parole, la letteratura combinatoria si
costituisce come figura iperbolica
della combinatorietà della letteratura.
geocities.com
PER Raymond Queneau la
libertà creativa non consiste nell'assenza di vincoli ma nella
consapevolezza della loro esistenza: un'idea che ha influenzato profondamente il
suo amico e traduttore Italo Calvino, che non a caso è stato un grande
ammiratore dell'exploit sui dinosauri di Augusto Monterroso e che vagheggiava di
raccogliere un'intera collezione di ROMANZI su una riga. Un altro traduttore
italiano di Queneau, Umberto Eco, ha frequentato spesso gli esercizi di sintesi
giocosa, e una volta ha scritto una frase in cui le ventuno lettere
dell'alfabeto compaiono tutte e senza ripetizioni: "Tv? Quiz, Br, Flm, Dc... Oh,
spenga!".
Stefano Bartezzaghi - espresso.repubblica.it
raymond queneau
un
soiffard de savoirs
. . .
queneau.net
Pierrot amico mio
Pierrot mon ami - 1942
Quando tu avrai un passato
Yvonne, ti accorgerai che cosa
curiosa che è. Prima di tutto, ce
ne sono angoli interi, di frane :
dove non c’è più niente. Altrove
erbacce che sono cresciute a
casaccio, e non ci si capisce più
niente neppure lì. E poi ci sono
posti che ci sembrano così belli
che uno se li rivernicia tutti
gli anni, una volta d’un colore, una
volta d’un altro. E lì la cosa
finisce per non somigliare più per
niente a quella che era. Senza
contare quello che uno ha creduto
molto semplicemente e senza
mistero quando è successo, e che
poi anni dopo si scopre che non
è tanto chiaro come sembrava
così come alle volte tu passi tutti
i giorni davanti a un affare
qualunque senza farci caso e poi
tutt’a un tratto te
ne accorgi .
...
. Il signore ha l'aria
trasognata
disse il portiere di notte
. Non sono il tipo - disse Pierrot
Ma spesso mi capita di non
pensare a niente . È già
meglio che non pensare affatto
disse il portiere di notte
pierrot mon ami
|
Ombra discesa
ombra partenza e tristezza
ombra malvenuta
ombra speranza e capriccio
ombra sul mare di serenità
ombra portata ai piedi dei picchi
ombra il tempo sconvolto
ombra colante lungo le rocce
ombra è l’ora determinata
ombra è la noia dopo lo choc
ombra è l’amore abbandonato
ombra la vita ombra la morte
ombra il giorno che ti ha visto nato
ombra la notte che ti vede morto
ombra il giorno ombra la notte
ombra la notte ombra il giorno
ombra è l’ombra di sempre
ombra è ogni essere che fugge
poesia francese del novecento - 1985
|
Ce soir
Si j'écrivais un poème
pour la postérité ?
fichtre
la belle idée
je me sens sûr de moi
j'y vas
et à la postérité
j'y dis merde et remerde
et reremerde
drôlement feintée
la postérité
qui attendait
son poème
ah mais
extrait
de l'art poétique
|
themodernword.com
.
I genitori stanno bene ?
.
Oh
sì benissimo . E i suoi ?
.
Benissimo anche i miei grazie .
Si guardano .
Intravedono assai lievemente dove possa portarci
la fesseria del linguaggio umano .
suburbio e fuga
Uno dei piú famosi
e divertenti romanzi di Queneau
-
italo calvino
TANTO SUDORE UMANO
TANTO SANGUE IN VANO
TANTE MANI CONSUMATE
TANTE LACRIME SPRECATE
TANTE CATENE TANTI NODI
TANTE IRE TANTI ODI
TANTI DENTI SPEZZATI
TANTI OCCHI SBARRATI
TANTE COSE FALSE E VERE
TANTE LUNGHE TIRITERE
TANTI PRETI TANTE MONACHE
TANTE UNIFORMI TANTE TONACHE
TANTE GUERRE TANTE PACI
TANTI PAPI TANTI DUCI
TANTI RE TANTE REGINE
TANTE DAME TANTE PEDINE
TANTI PIANTI TANTI RIMPIANTI
TANTE PENE TANTO PECCATO
TANTE VITE A PERDIFIATO
TANTI PATIBOLI TANTI TORMENTI
TANTI SUPPLIZI DIVERTENTI
TANTO PATIBOLI TANTI TORMENTI
TANTE VITE A PERDIFIATO
TANTE PENE TANTO PECCATO
TANTI PIANTI TANTI RIMPIANTI
TANTE DAME TANTE PEDINE
TANTI RE TANTE REGINE
TANTI PAPI TANTI DUCI
TANTE GUERRE TANTE PACI
TANTE UNIFORMI TANTE TONACHE
TANTI PRETI TANTE MONACHE
TANTO LUNGHE TIRITERE
TANTE COSE FALSE E VERE
TANTI OCCHI SBARRATI
TANTI DENTI SPEZZATI
TANTE IRE TANTI ODI
TANTE CATENE TANTI NODI
TANTE LACRIME SPRECATE
TANTE MANI CONSUMATE
TANTO SANGUE IN VANO
TANTO SUDORE UMANO.
trad f.fortini
|
TANT DE SUEUR HUMAINE
TANT DE SANG GATE
TANT DE MAINS USEES
TANT DE CHAINES
TANT DE DENTS BRISEES
TANT DE HAINE
TANT D'YEUX EBERLUES
TANT DE FARIDONDAINES
TANT DE FARIDONDES
TANT DE TURLUTAINES
TANT DE CURES
TANT DE GUERRES ET TANT DE PAIX
TANT DE DIPLOMATES ET TANT DE CAPITAINES
TANT DE ROIS ET TANT DE REINES
TANT D'AS ET TANT DE VALETS
TANT DE PLEURS TANT DE REGRETS
TANT DE MALHEURS ET TANT DE PEINES
TANT DE VIES A PERDRE HALEINE
TANT DE ROUES ET TANT DE GIBETS
TANT DE SUPPLICES DELECTES
TANT DE ROUES TANT DE GIBETS
TANT DE VIES A PERDRE HALEINE
TANT DE MALHEURS ET TANT DE PEINES
TANT DE PLEURS TANT DE REGRETS
TANT D'AS ET TANT DE VALETS
TANT DE ROIS ET TANT DE REINES
TANT DE DIPLOMATES ET TANT DE CAPITAINES
TANT DE GUERRES ET TANT DE PAIX
TANT DE CURES
TANT DE TURLUTAINES
TANT DE FARIDONDES
TANT DE FARIDONDAINES
TANT D'YEUX EBERLUES
TANT DE HAINE
TANT DE DENTS BRISEES
TANT DE CHAINES
TANT DE MAINS USEES
TANT DE SANG GATE
TANT DE SUEUR HUMAINE
1948 |
Raymond Queneau 1903- 1976
Le plus savant des mystificateurs le plus gai des érudits
Jean d'Ormesson
Queneau est un
véritable acrobate. Toute sa vie il a jonglé entre littérature et mathématiques,
malice et gravité, tendresse et dérision, érudition et innocence, humour et
amertume. Curieux de tout, il a eu également une ambition encyclopédique ( la
liste des livres qu'il a lus et souvent relus, établie par lui même, comporte
environ 10 000 titres) et une volonté d'effectuer une recherche permanente sur
le langage.
C'est Exercices de style, en 1947, qui lui assure son premier grand succès public. Zazie
dans le Métro , en 1959, lui apporte la consécration.
En 1960, Queneau
fonde l'OuLiPo (Ouvroir de la Littérature Potentielle -
vedi pag 1 - - avec
son ami François Le Lionnais. L'OuLiPo c'est ce laboratoire littéraire
préconisant l'utilisation de structures mathématiques dans la création
littéraire; atelier dans lequel Queneau et ses amis -
notamment Georges Perec,
Jacques Roubaud et Italo Calvino - inventeront de nouveaux mécanismes. C’est le
cas de la méthode "S+7" , consistant à remplacer chaque mot d’un texte
- à
l’exception des mots-outils - par le septième mot suivant dans le dictionnaire.
Ainsi Queneau transforme-t-il la
fable de La Fontaine, la Cigale
et la Fourmi en la célèbre Cimaise et la Fraction :
La Cimaise ayant chaponné tout l’éternueur
Se tuba fort dépurative quand la bisaxée fut
verdie
Pas un sexué pétrographique morio de
mouffette ou de verrat.
Elle alla cocher frange
Chez la fraction sa volcanique…
Parmi les exemples
les plus célèbres , on peut également citer la Disparition de Georges
Perec, dans lequel ne figure pas une seule fois la lettre e; e qui est pourtant
le caractère la plus utilisé de la langue française.
Queneau a également
publié sur la fin de sa vie des recueils de poésie (Courir les rues,
1967; Battre la campagne, 1968! Fendre les flots, 1969). Il est
considéré aujourd'hui comme un des grands auteurs français du vingtième siècle.
Jean d'Ormesson qui l'a bien connu et qui pendant trois ans, tous les mardi
soirs au sortir du comité de lecture de Gallimard le raccompagnait chez lui ,
lui rend cet hommage :
"Une prodigieuse tendresse pour les êtres se combinant
chez lui avec le goût de l'imposture, personne ne peut douter que Queneau soit
un vrai et un grand poète."
Virginie Delisle
www.alalettre.com
STUDENTESSA: È come se la farfalla, da noi portata
in studio a simbolo di questo dibattito, tentasse disperatamente di uscire dalla
gabbia. Il senso del tragico sta nel fatto che la farfalla esce
dalla gabbia perché c'è qualcuno che gliela apre dall'esterno?
ROVATTI: No, non direi. Lo scrittore francese, laureato in filosofia,
Raymond Queneau
scrisse un divertente libro in cui si parlava anche di farfalle. E lui si
interrogava così: siete sicuri che la natura che si esprime nelle belle ali
della farfalla sia fatta perché ci sia un uomo che le giudichi belle? Il suo è
un modello diverso rispetto a quello di riscatto culturale e antropologico di
cui parla Sartre. Secondo Queneau, si può andare oltre. Sartre giustifica il
riscatto attraverso il fatto che l'uomo vede le ali della farfalla e stabilisce
che quella è un'opera d'arte. L'uomo, secondo Sartre, sa riconoscere che
quella è un'opera d'arte. L'uomo compone la sua opera d'arte a imitazione della
natura, con le ali della farfalla, che sono appunto la natura. Le ali della
farfalla sono fatte per l'uomo, e l'uomo è l'artista.
emsf.rai.it/ricerca
An Interview with
Raymond Queneau
GEORGES CHARBONNIER: Raymond Queneau, you said to me one day that two great
currents exist in literature and that basically one could, if I understood you
correctly, link most novels either to the "Iliad"or to the "Odyssey."
RAYMOND QUENEAU
I think that those
are in fact the two poles of Western novelistic activity since its creation,
that is to say since Homer, and that one can easily classify all works of
fiction either as descendants of the "Iliad" or of the "Odyssey." I had the
pleasure of hearing this idea of the Occidental novel as a continuation of the
Iliad summarized recently by Butor during a conference [25 July 1961]. He said
excellent things in this regard, but he didn't speak about the Odyssey, and it
seems to me that the Odyssey represents the other pole of Western literature
...
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