il genio è colui capace di rimettere sempre
tutto in discussione
rai3 - 'visionari' - mozart - 2015
Studiare
non serve a nulla ma per capirlo bisogna avere studiato
fb/an - 29.4.2019
Diventa sempre più importante
non fare nulla ed essere felici di questo .
Dire ' che bello, comunque sono qui,
godiamoci questo momento qua, poi il futuro si arrangia, come
del resto ha sempre fatto e sempre farà ' . Tra
nostalgia del passato e angoscia per il futuro una bella vacanza
nel presente è uno spettacolo .
-an
fb/mestierediscrivere
- 2019
|
COSA C'È DA FARE
Fare colazione
fare pace
fare bambini
fare poesia
Fare luce
fare apposta
fare tutto
fare schifo
Fare tombola
fare coriandoli
fare chilometri
fare finta
Fare foto
fare passi
fare spazio
fare tregua
Fare ancora
fare sempre
fare mai
fare mattoni
Fare ordine
fare pratica
fare confusione
fare mattino
fare reddito
fare meditazione
fare fuoco
fare molto
fare cose
fare esperienza
fare di sì con la testa
fare danni
fare il sugo
fare una strage
fare il sosia di David Bowie
fare il bucato a mano
fare progressi
fare luce
fare bene
fare l'amore
fb/an - 2014
|
La formula suprema
semplicissima da dire ma non da applicare,
è "Non credere
assolutamente a nulla;
nulla è vero, tutto è finzione.
Dubitando di tutto e sempre" e,
contemporaneamente
e senza esitazioni "Sapere che
ogni cosa è possibile:
perché tutto esiste, è esistito
e esisterà".
fb/an - 29.9.2018
La
droga più potente è l’universo
che proprio adesso ti passa attraverso
che in ogni istante tutto ti è diverso
che eternamente ci rimani immerso
che non c’è proprio niente che va perso
che nella sua poesia ogni uomo è un verso
fb/an - 2014
ποιέω/fare
La poesia è la cura di un
linguaggio ferito a morte
e dunque il tentativo di salvargli la pelle.
Un intervento chirurgico delicatissimo.
Non ha nulla di poetico se non il proprio imperativo:
in greco antico, poesia vuol dire "fare".
ποιέω/fare
è il verbo da cui deriva poi il sostantivo.
fb/an - 2015
PURA POESIA
Per
pura poesia
intendo la capacità di strapparti a morsi
qualcosa che le maschere che ogni giorno indossiamo nascondono.
Obbligandoci anche solo per un istante a essere, a provare cosa
saremmo se fossimo davvero noi stessi
e non funzioni inconsapevoli di un'isteria collettiva. Love
fb/an - 31.12.2015
|
Milano
fa
Milano produce Milano e in fondo è tutto qua. Un tutto che ne
contiene moltissimi altri, mondi che contengono mondi: cinesi
che lavorano in attività italiane che poi i cinesi rilevano e
dove gli italiani tornano a lavorare come dipendenti. Palazzi
che soppiantano boschi per poi recuperarli sulle loro pareti
come giardini verticali. Milano è un frullatore di vicende e di
stili.
E la vetrina dello store della grande marca si presta a
diventare, la notte, il rifugio di uno dei tantissimi indigenti
che la popolano. Quelli che lo sono per vocazione, quelli che la
vita ha preso da sempre a calci e quelli che si sono ritrovati
poveri di punto in bianco perché hanno perso il posto fisso che
fisso non era. Una fiaba per adulti, Milano, dai multipli
finali.
Imprevedibile, è capace di lasciar posto a una parola
delicata.
Che nel 2015 è difficile da dire, e forse Milano
riesce in qualche modo a preservarla. È una parola molto
preziosa. È il vero motore di Milano. È la parola
'speranza'.
espresso.repubblica.it - 2015
MILANO 2015 - FOTOGRAFIE DI CARLO ORSI -
PUBBLICATO NEL 1965 CON TESTI DI DINO BUZZATI E ORA DI
ALDO NOVE
presentato presso unicredit pavilion
|
Sono
un dandy povero
Raramente gli scrittori sono ricchi, e lo sono ancora
più raramente nel 2015. Ma è sorte comune alla stragrande
maggioranza delle persone: la crisi c’è e ciascuno reagisce a
suo modo.
Io mi sono inventato un mondo di colori e stoffe, che attiri la
gioia 'indossandola' .
Secondo me, occorre farsi un grande regalo: il tempo. Regalarsi
il tempo per darsi valore. Per ritenersi degni di attenzioni.
Anche frivole.
La frivolezza è necessaria.
Come le coccole.
Si tratta di prendersi cura di sé e di diventare, a partire
'da fuori', ciò
che si vuole o si vorrebbe essere.
Così anche io ho iniziato a frugare nei
mercatini, alla ricerca di abiti che a prezzi non esorbitanti mi
facessero sentire bene e rappresentassero
quanto di bello avevo o volevo avere dentro ...
giornimoderni.donnamoderna.com - 2015
|
...
siamo i ragionieri del creato.
il sindacato del senso
relativo che ci avvolge
oscuro e non ci piace:
per questo lo addomestichiamo
in schemi di costellazioni.
il palcoscenico dell'universo
non richiede noi che siamo
il suo momentaneo pubblico
ma non ci respinge. ci lascia fare
ci tollera - il cielo - in pace.
|
fb/an - costellazioni -
inedito
ingrandisci
|
nelle varie fasi di elaborazioni di un testo
preferisci la videoscrittura, la macchina da scrivere o la penna?
Non sono capace di scrivere a mano,
non tocco la macchina da scrivere da 15 anni.
ma non pensi che la
videoscrittura, il fatto della pagina bianca, la mancanza della
segnatura, dell’errore, possa influenzare magari anche
involontariamente il modo di scrivere?
Sicuramente influenza il
modo di scrivere. Lo stesso fatto che si possa cancellare tutto
senza lasciare tracce ha delle implicazioni filologiche stranissime.
La filologia oggi non ha più senso, perché non ci sono più i testi.
Un manoscritto di Leopardi, invece, è pieno di cancellature su
cancellature.
italialibri.net
- 2002
.
dopo
un libro come "La vita oscena", adesso a cosa sta lavorando?
"Grazie a questo romanzo ho acquisito gli elementi per
rapportarmi all’autobiografia e in generale alla biografia. Non a
caso adesso sto lavorando a quella di Arnaldo Pomodoro, che sto
scrivendo a quattro mani con l'artista e che dovrebbe uscire per
Feltrinelli. Abbiamo scoperto una forte sintonia tra noi, nonostante
la distanza generazionale"
aldo nove uomo oggi: pregi e difetti.
"Prima
il difetto principale: la pigrizia. Quanto ai pregi, la capacità di
ascoltare gli altri e l'attitudine di parlare agli altri non con la
volontà di imporre verità che non ho".
affaritaliani.it -
2010
.
si reputa un uomo di sinistra?
Non posso che essere tale. Mai mi vedrei
dall’altra parte.
cambiamo discorso. Qual è l’opera scritta che
più la rappresenta?
Il prossimo libro che uscirà per
Bompiani Tutta la luce del mondo. È un
testo molto positivo per me e spero per chi lo leggerà. Bisogna
essere positivi. Anche per costruire l’Europa e una nuova società.
giacomo russo spena -
temi.repubblica.it - 2014
.
LEGGERE IL PRESENTE
L´editore Tea lancia una nuova
collana dal titolo neon !
diretta da Aldo Nove, che si propone di raccontare le dinamiche
complesse del presente nell´era della globalizzazione.
La
formula scelta non è quella del saggio o dell´inchiesta e neanche
del racconto più o meno concettoso o fantascientifico ma quella di
libri borderline sospesi tra fiction biografia e riflessione sulle
nuove dinamiche della comunicazione.
Se questa è la linea editoriale
scelta il libro "Troll" è assolutamente
perfetto.
Il troll è colui che si inserisce nelle comunità virtuali
e rompe le scatole per il gusto completamente gratuito di farlo.
Mario Franco - espresso.repubblica.it
liberazione06.rifondazione.co.uk
.
il cielo
è sempre piU blu
con squarci di sole in mezzo a pennacchi violacei
di nubi dense di
pioggia
migranti e per istituzione celeste spostate dentro
aldonove.com
DAL 1989 AD OGGI
TORNANDO NEL TUO SANGUE
MUSICA PER STREGHE
Woobinda
ROBY VANDALO E BRIAN FERRY
IL MONDO DELL'AMORE - Gioventù cannibale
Superwoobinda
IL FAGIANO J. LIVINGSTON
Amore
mio infinito
Nelle galassie oggi come oggi - Poesia
Fuoco su Babilonia. Poesie 1984-1996
La più grande balena morta della Lombardia
Milano non è Milano
Flesh for fantasy
Candido. Soap opera musical
Lo scandalo della bellezza
Mi chiamo
Roberta ho 40 anni
Milano
non è Milano
MARIA
L'Adolescente
Zero il robot
Flesh for fantasy
I disturbi di personalità
L'adolescente violento
NATALE CHE PALLE
ZERO IL ROBOT
Puerto Plata market
Satisfiction
A schemi di costellazioni
Si parla troppo di silenzio
LA VITA OSCENA
ELEGIA
IL GENIACCIO G. BIGAZZI
2012
bingo italia - e book
2014
TUTTA LA LUCE DEL MONDO
isabella ferrari - forma luce
- nove/CARDELLI
ADDIO MIO NOVECENTO
2015
donne
UN BAMBINO PIANGEVA
2016
anteprima mondiale - woobinda 2016
ALL'INIZIO ERA IL PROFUMO
2018
tarocchi
- paladino/nove
IL PROFESSORE DI VIGGIU'
2020
POEMETTI DELLA SERA - poesie dal
2015 ad oggi
FRANCO BATTIATO - LA BIOGRAFIA
|
https://youtu.be/dWIcGy3ftWc
http://video.corriere.it/aldo-nove
www.youtube.com/watch?v=QmLMjuf_D-g
https://vimeo.com/35798270
poesia festival 2015 -
legge an
https://youtu.be/GfN0Oe6bgT4
LA POESIA NON CI SALVERA
https://youtu.be/RXQE3Jy1mfo
- 16.4.2020
aldo nove & federica fracassi
www.youtube.com/watch?v=Kl28dW8DJAc
https://youtu.be/H7ZLcUOG830
|
Il mio gatto Cesare

aldonove.it
|
DA GRANDE
VOGLIO FARE IL GATTO.
La sempre più alta percentuale di
umani completamente rimbecilliti che stanno elevando a
loro divinità le bestie (prima fra tutte il gatto,
appunto) mi consentirebbe con facilità di trovare dei
cretini che mi tratterebbero come un re, spendendo più
denaro per me che per loro e assoggettandosi a tutti i
miei capricci. Fare il re, così, per l'idiozia di
sudditi volontari.
fb/an - 14.6.2017
|
Satisfiction
Aldo Nove
scrittore poliedrico e multiforme, capace di passare dalla
scrittura cannibale di opere come Woobinda
- tradotto in spagnolo nel 2015 - dal linguaggio ipermimetico,
specchio di una società disgregata, alla produzione poetica di
opere come Maria - una raccolta di
quartine di endecasillabi - tradotta in russo nel 2016 -
che riprendono e reinventano l’ innologia
mariana .
andrea
- booksblog.it
lombradelleparole.wordpress.com/maria
maria
lei era una bambina che qualunque collina
avrebbe voluto avere come sole .
da tempo immemorabile era bella
e piu che bambina era una stella .
piu che una stella era qualunque cosa
piu di
qualunque cosa era amorosa
piu di qualunque amore decorosa :
di tutto l'universo era la sposa ...
copertina di maria
.
Mi chiamo Roberta -
ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese
- aldo nove e federica fracassi
Persone vere, mai raccontate però. Chi lavora in
agenzie web, nei service più diversi, chi fa il pastore precario,
chi vive la flessibilità di ogn i genere, chi fa lo stagista a vita,
chi a vent'anni fa un lavoro di "relazioni e di successo", chi
lavora in uno studio da avvocato ma si mantiene facendo il
cameriere... Aldo Nove presenta una grande inchiesta, un docudrama
italiano, un reportage delicato e struggente in cui le storie vere
di giovani e non più giovani si affianca ogni volta al commento di
Aldo Nove.
unilibro
Questo è un testo d'inchiesta che indaga il "caso precariato": Nove
usa la scrittura per mettere a nudo la realtà, in un canto sommesso
e radicale sul sogno perduto di una generazione di adulti costretti
a forza a rimanere bambini. La messinscena sceglie come nodo
centrale il fatto che il precariato sia tutt'uno con le nostre
esistenze e che si allarghi a macchia d'olio in territori
considerati fino a poco fa zone franche, attraversando età e paesi e
costringendo un'intera generazione all'impossibilità di progettare,
di comprare una casa, di pensare a un figlio, a una famiglia.
L'universalità delle storie dunque è il centro di questa ricerca
letteraria e musicale che ha come protagonisti l'attrice, il
musicista, il pubblico, persone vere che attraversano - e incarnano
- il racconto.
ibs
È stata colpa di
quella lì
Una frase sospesa,
detta da nessuno in particolare: una condanna. Dopo un concerto a
Cava dei Tirreni, la macchina dei musicisti era sbandata nella notte
ed era finita contro un muro. Due di loro erano morti sul colpo. «E’
stata colpa di quella lì», perché dopo aver cantato aveva deciso di
tornare in albergo a riposare. Sarebbe partita il giorno dopo, da
sola. Dal giorno dopo Mia Martini
diventa la strega, la iettatrice, l’untore. In un monologo
intitolato Mi chiamo..., pubblicato da Skyra e immaginato per il
teatro, Aldo Nove si assume la voce della cantante, e racconta.
Dalle sue ultime disperate ore — “una bambina che piange nella
notte” — per spirali di angoscia, ricordi di infanzia, una carriera
che ha tanti inizi e tante fini, ma un punto preciso e immendicabile
in cui tutto cambia.
Quel giorno in cui il suo nome diventa per sempre impronunciabile,
la sua presenza impossibile. E lei inizia a sparire. Mia Martini era
nata a Bagnara Calabra, e aveva gli occhi di una donna del sud, e la
voce più bella di tutte. La sua voce luminosa. Bertè, si chiamava,
Domenica Bertè. Erano quattro sorelle, e tra queste Loredana.
Loredana la bella. Domenica era strana, non sarebbe mai stata come
le altre cantanti, né abbastanza bella né abbastanza uguale. Anche
questa sarebbe divenuta una colpa. Il padre se n’era andato, la
madre le aveva cresciute da sola. Il padre, la sua prima ferita.
E poi gli uomini, tutti gli uomini che ha amato male, da cui è stata
amata sgarbatamente. L’amore non le veniva facile, anche se — o
forse proprio per questo — ha cantato canzoni d’amore struggenti.
Scriverà una canzone anche su un padre, “Padre davvero”. E persino
di questo non verrà perdonata. «Non è una canzone, è un parricidio»,
scrissero. Era la storia di un ragazzo che non riesce a perdonare il
modo in cui suo padre l’aveva giudicato. Quando la piccola Domenica
aveva annunciato a suo padre che avrebbe voluto fare la cantante,
lui le aveva risposto che fare la mignotta sarebbe stata la stessa
cosa. Ma la madre la asseconda. La porta a Milano e al primo provino
i produttori riconoscono subito il suo talento. Canta, vince
festival, guadagna i primi soldi. Gira vestita da hippy con una
bombetta in testa, l’amico Renato Zero, la sorella strafiga. La
prima volta che la sua carriera finisce è in Sardegna, all’uscita di
un locale. Viene arrestata, poco più che ventenne, per qualche
grammo di hashish in tasca. Rimane in galera alcuni mesi. Anche lì
canta, canta per le sue compagne di cella. Quando esce diventa Mia,
Mia Martini come l’aperitivo italiano più famoso del mondo.
E’ l’epoca di “Piccolo Uomo” e poi “Minuetto”. Charles Aznavour la
vuole con sé per un giro di concerti in Europa. E’ un trionfo e lui
le chiede di continuare, di seguirlo per il mondo. Mia Martini dice
no, voglio tornare in Italia. Ma l’Italia non sa che farsene della
sua bravura, e la mette di nuovo in un angolo. Muore nel 1995, da
sola. Trovano il suo corpo soltanto un paio di giorni più tardi.
Aldo Nove, fin dall’esordio con
Woobinda
- tradotto in spagnolo nel 2015 - ha raccontato questo paese con un’esattezza orrorifica:
l’analfabetismo progressivo, la mancanza di prospettiva. Ha centrato
la catastrofe grazie alla visionarietà che è dono dei poeti. Qualche
anno fa Aldo Nove ha scritto un libro, una raccolta di interviste a
giovani precari, che si intitolava
Mi chiamo Roberta ho quarant’anni, guadagno 250 euro al mese...
Fu uno dei primi ad accorgersi di cosa stava
accadendo, e a raccontare. E’ curioso che abbia scelto per
questo monologo un titolo che riecheggia quello lì. Sembra dire che
qualcosa lega il destino della cantante a quello di questo paese. Un
piccola epopea di sconfitti, da testimoniare attraverso le parole.
Come il cardillo della Ortese, come i ragazzini della Morante, Mia
Martini è una vittima sacrificale di un mondo idiota, isterico,
irrazionale. La nostra cattiva coscienza, la spazzatura da
nascondere sotto il tappeto dopo aver banchettato. Aldo Nove le dà
un linguaggio fanciullo, quasi creaturale. La volgarità e la
violenza, le parole laide e mimetiche dei suoi primi libri, hanno
lasciato il posto a una lingua leggerissima, quasi infantile.
Il canto sommesso, «le
parole dette a bassa voce, tra le lenzuola, di notte» per
allontanare i fantasmi. Qualcosa da cui ripartire.
micciacorta.it - elena
stancanelli - larepubblica.it - 2013
Mia Martini racconta, in prima persona, la sua travagliata esistenza
poche ore prima di morire. Dal letto di uno squallido appartamento
di un piccolo paese della provincia di Varese, dove cercava di
fuggire dalle dicerie infamanti che la perseguitavano e da cui non
si è mai più ripresa. Aldo Nove, con un linguaggio secco e poetico,
ripercorre la vita di una grande e sempre più popolare artista,
amata in tutto il mondo eppure odiata da uno star system che ne ha
fatto un capro espiatorio.
tgcom24.mediaset.it
ANTEPRIMA LIBRO .PDF
LE PAROLE NUDE CHE NON
SI VERGOGNANO
LE PAROLE VESTITE DI DOLORE
LE PAROLE NASCOSTE NEL CUORE
LE PAROLE CHE NASCONO ALL’IMPROVVISO
LE PAROLE CHE RACCONTANO DI TE
LE PAROLE CHE TI FANNO DIMENTICARE CHI SEI
LE PAROLE CHE TI ABBRACCIANO FORTE
FINO A STORDIRTI
FINO A FARTI RIDERE
RIDERE DI ESSERE AL MONDO.
LE PAROLE BUFFE
LE PAROLE TREMENDE
LE PAROLE SERIE
LE PAROLE COMPLETAMENTE STUPIDE
LE PAROLE CHE TAGLIANO COME VETRI
LE PAROLE CHE TI FANNO SOGNARE
E CHE FANNO MALE
mi
chiamo
LA VITA OSCENA
romanzo/autobiografia - a 15 anni
aldo nove perde i suoi genitori.
Con una lingua di accecante nitore, Nove firma il suo romanzo più
potente, sincero e iconoclasta. Pieno di momenti comici, ferocemente
crudo. Il libro che tutti aspettavamo --- «Ero piccolo ma già sapevo
che riempirsi di cose era il modo che usiamo per sentirci il piú
lontano possibile dalla morte».
Un bambino osserva il mondo degli
adulti con la sua voce tersa e visionaria. Il padre che guida
velocissimo cantando jingle di Carosello, ma da quando la moglie si
è ammalata spesso ferma l’auto di colpo e «fa la faccia della
morte». La madre che era una hippy e ora ha il cancro e aspetta la
morte, ma a morire per primo è il marito, «come un’offesa
inimmaginabile». Rimasto solo, ormai adolescente, il protagonista
sprofonda nell’alcol e negli psicofarmaci fi nché per errore non
manda a fuoco la casa. E comincia la sua iniziazione all’abisso,
dove droga e irrefrenabile desiderio sessuale ricalcano il
meccanismo dell’attesa e del consumo che riempie le nostre
esistenze. Una specie di morte in vita da cui però – imprevista –
affiora la rinascita.
unilibro
INTERVISTA A LA7
"Il cancro fa paura, così, anche linguisticamente, non se ne parla."
"L'apprendistato del dolore. Per riuscire a raccontare questa
condizione in un libro ci ho messo quasi venti anni."
"Non ci sono dei criteri comuni per poter dire quanto e come una
persona sta male."
"Ho vissuto esperienze limite e ho scoperto delle parti di me che
ognuno ha: sentirsi smarrito in un mondo senza difese, come nella
preistoria."
"Tragedia e comicità flirtano sempre."
"La vita è una somma di tante piccole banalità che messe insieme
danno qualcosa di importante."
"Sono di formazione cattolica: c'è un senso di colpa innato in
qualunque forma di rapporto col corpo."
VIDEO
-
www.la7.it/le-invasioni-barbariche/video/aldo-nove-la-vita-oscena
LE STORIE VENGONO DA UN LUOGO
LONTANO DOVE SIAMO GIA STATI. FORSE NON NOI . FORSE NON ESATTAMENTE
NOI . RACCONTANO DI PROVE. DI PADRI E DI MADRI . COME SI ESCE
DAL FUOCO . COME SI ATTRAVERSANO LE FIAMME .
an
LA VITA OSCENA A TEATRO ED AL CINEMA
- presentato al festival del
cinema venezia - 2014
La vita oscena non è un film
esangue, a cominciare dalla storia che racconta per finire a come la
racconta, cioè con uno stile originale ed esteticamente sfavillante.
La vicenda ricalca quella largamente autobiografica dello scrittore
Aldo Nove dal cui romanzo omonimo è tratta, di un ragazzo strappato
a un'adolescenza tranquilla e piena di amore a causa della prematura
morte prima del padre e poi della madre. Da questo momento comincia
per lui una discesa agli inferi che non è però un lento cupio
dissolvi, quanto piuttosto un febbrile desiderio di esperire
l'esistenza nei suoi lati oscuri dopo averne assaporato la dolcezza
e l'armonia ...
Osceno? Dell'oscenità propria dell'adolescenza quando vissuta senza
inibizioni. Eccessivo? Sicuramente, ma l'eccesso qua è anche se non
soprattutto forma. Torbido? Forse, se questo significa raccontare
ogni lato della vita - cosa che il regista fa senza mai emettere un
giudizio. Perfetto? No, ma la perfezione avrebbe fatto a schiaffi
con l'incandescente cuore del racconto.
La vita oscena è un film fortemente anomalo nel panorama italiano.
Personale e visionario ...
cinematogafo.it - festival venezia 2014 -
https://youtu.be/nyP8r5Z69A4
- venezia
https://youtu.be/7o8WlKfWehM
- trailer
http://video
.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-vita-oscena
RIFLESSIONI SULLA VITA OSCENA
- IL LIBRO, IL FILM
Quando a diciassette anni
dopo la morte di entrambi i miei genitori e dopo avere fatto
esplodere la casa per aver cercato di installare una bombola del gas
strafatto di hashish psicofarmaci e alcool, non sapevo nulla di
quanto possa essere prodigiosa e inaspettata la vita. Così, decidere
dopo anni di scrivere un romanzo che scavasse a fondo in quella
vicenda senza nessuna autoindulgenza, è stata una vera medicina. Una
medicina potentissima. E che quel libro abbia aiutato tante persone
a affrontare un percorso analogo di caduta e risalita, è stato il
premio più grande. E ancora, quando Renato De Maria ha deciso di
farne un film, rivivere per l'ennesima volta quella storia (che "il
buon senso comune" avrebbe invece cancellato), con attori in carne e
ossa che "ripetevano" la cosa, e con la "riesplosione" reale di una
casa (la seconda!), - questa volta con artificieri, pompieri e
ambulanza pronta a intervenire, ho capito cosa può fare l'arte, a
cosa serve l'arte: a trasformare il negativo in positivo. Che è ciò
che incessantemente fa la vita sotto l'unica legge, diceva uno
- come
si chiama... ah sì, Dante - che la governa: l'amore.
fb/an - 5.6.2015
La missione
- etica prima che estetica - di TUTTI i film è aiutarci a
renderci conto che stiamo ciascuno a
modo suo vivendo un film. Più di sette
miliardi di film dalle trame sgangherate, quasi sempre rabbiose e
infelici. Trovare il modo di cambiare il punto di vista rispetto al
proprio individualissimo, frammentario, disperato film, è il
primo passo verso l'umano.
fb/an - 10.6.2015

BINGO ITALIA - ebook - corriere
della sera
Maurizio ha poche idee ma chiarissime: innanzitutto, la realtà non è
più quella di una volta, quella di "prima", quando molte cose non
esistevano, compresi i neutrini e i Baci Perugina. La realtà è
diventata un marasma indiscriminato di informazioni e stimoli, con
pochissimi punti fermi. Uno di questi è Enrico Letta, che ci salverà
tutti, come un supereroe. Come nei videogiochi, quelli del Punto
Snai aperto da poco sotto casa di Maurizio: altro punto fermo,
ultimo avamposto umano di un quartiere dove ogni altro negozio e
luogo di ritrovo è stato travolto dalla crisi. In questo racconto
iperrealistico, travolgente, metropolitano, grondante umanità e
sarcasmo, Aldo Nove dà voce e corpo a una delle sue più riuscite
incarnazioni narrative del vuoto pneumatico contemporaneo: Maurizio,
un "ragazzo di 52 anni" senza futuro e forse anche senza presente.
Che somiglia un po' troppo da vicino a tutti noi.
cubolibri.it - de.readerstore.sony.com - 2013
FORMA LUCE
-
FERRARI/NOVE/CARDELLI
L’idea di scrivere le poesie su tante grandi donne è
venuta ad Aldo Nove dopo aver visto gli scatti che mi ha fatto
Max Cardelli. Io e lui mesi fa stavamo lavorando insieme perché
il mio film che esce a settembre è tratto da un suo libro, La
vita oscena. Da qui è nata l’idea di Forma/Luce.
isabella Ferrari
i suoi ritratti in bianco e nero ad opera di Max Cardelli si
alternano a 17 poesie del Aldo Nove, dedicate a donne come
Aragona, Aung San Suu Kyi, Giovanna D’Arco, Emily Dickinson,
Saffo, Mata Hari, Leni Riefenstahl.
Parte degli incassi verrà devoluta a Bulgari- Save The Children.
elisa-s.it - 2014
Dedico Forma/Luce a Save The Children e a tutte le madri che
nel mondo lottano per i propri figli -
dichiara Isabella Ferrari - ambasciatrice in italia
ilpopoloveneto.blogspot.it - fb/an
simona movilia/d.repubblica.it - 2014
Donne. Isabella Ferrari
interpreta l'ideale femminile
Aldo Nove rende omaggio alle donne
attraverso una raccolta di poesie, ispirate ciascuna a un
personaggio femminile della storia. Isabella Ferrari, fotografata da
Max Cardelli, interpreta l'archetipo femminile, lo spirito delle
donne della storia e del mito. Regine, eroine, dee, attrici; figure
e icone simbolo di una femminilità che nel tempo incarna i ruoli, le
ispirazioni, i sogni delle donne ma anche la concretezza quotidiana
attraverso gli scatti fotografici di una giornata di Isabella
Ferrari. Un libro che scioglie, nel ritmo della parola poetica e
nella forza delle immagini, una storia mai raccontata: quella
dell'immaginario femminile visto da diversi punti di vista,
attraverso i secoli, con leggerezza e sacralità, spostando ogni
volta il fuoco dal corpo alla parola, dalla parola al corpo, in un
dialogo unico. L'inquietudine dello sguardo e l'abisso, la
lontananza del paesaggio e il suo abbraccio. 40 ritratti in bianco e
nero, essenziali; piccole tracce di vertigine e di vita e quaranta
storie in versi a comporre un solo racconto: Donne.
unilibro - 2015
Quando
ciascuno non era solo contro tutti
quando potevamo dovevamo rivendicare i nostri diritti e
quelli degli altri quando sognavamo un futuro quando
volevamo cambiare il futuro quando dovevamo cambiare il
futuro quando c'era il presente quando non eravamo nemici
a noi stessi quando stavamo bene solo se stavano bene gli
altri quando non eravamo tutti già sconfitti quando
c'erano dolcezza e compassione quando non eravamo stretti
nella morsa dell'offesa reciproca quando ci si combatteva con
rispetto quando ci si teneva per mano per strada quando ci
si baciava per strada quando per strada si poteva camminare
con gioia e la strada non aveva fine Quando esistevano
impeto e compassione quando "amore" non era un termine osceno
quando si moriva per un ideale e non per creare profitto,
e non per lenta e inevitabile usura della propria umanità
ciascuno a modo suo nella sua nascosta indicibile
solitudine. qesta non è
una poesia 2 - fb/an - 10.5.2018
|
Mi è venuta
l'idea di scrivere un libro di 100 sonetti che parlino
di sonetti. Non l'ha fatto mai nessuno. Inoltre trattasi
di cosa completamente INUTILE quindi mi garba
tantissimo. Metto qua il primo. Poi quando finisco il
libro lo mando nelle librerie che speriamo allora non
siano aperte dalle 15.18 alle 15.26 e solo nelle regioni
gialle ... |
Se mi bastasse scrivere un
sonetto per dire che è un sonetto ciò che ho scritto
mi sentirei escluso dal diritto umano, il cui dominio è
l’imperfetto. Perché su questa terra non è dato nessun
principio in cui l’identità conti davvero. Perché è
verità adesso quello che non era stato, e ciò che
troppo presto non sarà che probabilità del trapassato
remoto. Quindi io scrivo ma chissà che cosa ho scritto
avendo digitato quanto per un istante di realtà mi è
apparso e appena è apparso è trasmutato.
fb/an - 10.1.2021
|
Ogni donna
custodisce il tempo
che rimane per fare
un’altra volta il mondo
Ogni donna
è una stella
riempie lo spazio delle parole
di luce
le mette nel futuro
Ogni donna
ha il sapore
universale
del mare
lo rende reale
In un soffio
è nato un pulcino alato è finito il
destino ma un nuovo mattino, un prato in un soffio
tutto si vede il creato
fb/crocetti ed. - poesia n.354
|
Aung San Suu Kyi
È tutto
mare fuori
non c’è confine
fuori, ma tutto da attraversare
e ancora, da salvare
il mare della storia
la tua gente. E’ stato scritto
è stato detto
è stato negato
è stato ucciso
è stato inerte il sogno
e non è morto, ha dormito
al contrario degli anni
tu lo hai custodito
nel letargo dei giorni
degli anni
dentro di te la storia
sbandava
gridava di uscire, dilagava
in silenzio inquieta
nella quiete apparente della falsità
che ticchettava
nomi e cognomi, paesi
e regioni
sangue a sangue
di madre in figlio
di generazione in generazione.
Stavi ferma a guardare
e il tuo sguardo pesava
sul paesaggio, lo divideva
perché falso
perché tu lo ricomponessi da capo, nel senso.
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social
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Questo post mi piace particolarmente.
Non offende nessuno e nulla pretende. Mi metto un bel like.
Sento che me lo merito.
fb/an - 1.10.2017
|
IL SOLE
Il sole
esiste per una forma
di gentilezza del sole
e amore del sole
che fa piangere a pensare a quante cose
succedono sotto al sole
grazie al sole
per il poco che siamo
e grazie a lui
soltanto
noi
siamo
fb/an -
2015
Notte fonda e sono sveglio
se prendo un Tavor forse è meglio
ma poi tra un'ora rintontito
mi sveglio ancor più innervosito .
Per rilassarmi potrei andare
su un sito dove puoi guardare
ignuda gente intenta a urlare
ma mi deprime e lascio stare .
Allora leggo Cicerone
oppure provo con Platone
almeno aggiungo un po' di erudizione
a questo senso di devastazione
fb/an - 16.8.2015
|
Un giorno
qualcuno si sveglierà da questo sogno
e noi, dentro, fugaci sue comparse anche.
La buona novella è che quel sogno
di morte
di insicurezza
di spavento
di code in posta
di tagliagole a favore di telecamere
di tapparelle da aggiustare
di pazzi da legare
di pranzi di matrimoni di parenti di sei ore
quel giorno
il sogno
si rivelerà per quello che è stato
un sogno
la schiavitù di miliardi di "io"
ciascuno mattone di un edificio infinito
ogni mattone certo di importare più di tutto
ci sveglieremo e saremo finalmente
come sempre
da sempre
siamo stati
ossigeno idrogeno elio iodio litio
magnesio oro silicio zolfo rame
fosforo fluoro cloro carbonio
luce
fb/an - 26.7.2015
|
... Il giorno della mia
morte nasceranno di nuovo tutti i bambini che
sono stato, e giocheranno assieme in tondo come è stato fino a
quando ero nel mondo. ... Il giorno della mia morte mi vestirò
bene. La cravatta di seta. Un cappuccio di stella cometa. Le
scarpe di lucido cuoio nero. Il giorno della mia morte sarà
l’ultimo giorno in cui muoio. Il giorno più vero. Mi
presenterò a casa. L’universo che mi aspetta, e non ha fretta.
...
da poemetti della sera - 2020
facebook.com/aldo.nove.7
fb/an - 29.1.2020
|

Da bambino volevo fare il taglialegna
e appena posso lo faccio.
fb/an - 8.9.201
.
.
La pagina si riempie d'acuminate
punte d'amore e lì soltanto la vita mi risponde
tornando nel tuo sangue 1988
scritta a 15 anni - fb/an - 7.9.2020
|
(D)IO è l'unico problema
In quanto ai laici, togliendo la D, abbiamo tutti lo stesso
problema. Siamo in sette miliardi, e se continuiamo a spiegare agli
altri che il mio (D)IO (con o senza D) è meglio del tuo, non
cambierà mai nulla.
fb/an - 20.11.2015
-
Sono ormai più di cinquant'anni
che mi chiedo che ... ci sto a fare qua.
Cosa è successo ? E' dal 1967 che succede ciò. Ci stanno tanti di
quei casini e è un posto dove ci si arriva con l'unica certezza
che dovrà essere lasciato ma il cui unico scopo è lo starci il
più possibile. Io non capisco ciò. Mi sembra tutto
assurdo. Sarà colpa di Dio, o qualcosa
del genere. fb/an - 3.2.2018
.
|
QUESTO il mio piccolo
omaggio a
Dario Fo,
uscito settimana scorsa su un settimanale... Il giorno
in cui Dario Fo vinse il Premio Nobel per la letteratura lo
ricordo benissimo. Ero caporedattore della rivista “Poesia”. Per
i misteriosi meccanismi delle attribuzioni dei Nobel, si sapeva,
“era nell’aria” che quell’anno sarebbe stato assegnato a un
italiano. Si pensava che l’onore sarebbe spettato al poeta Mario
Luzi, già da diversi anni fortemente “papabile” al più
importante premio letterario del mondo. La notizia era data per
certa. In redazione tutti l’attendevano. Invece arrivò la
notizia che a vincere fu Dario Fo. Mi affiorò subito la sua
radiosa, contagiosa risata, e ridere fu proprio la mia prima
reazione. Come credo fosse stata la sua, per quanto unita a
stupore. Come dicevo, nel luogo in cui mi trovavo, quella
vittoria fu una sorpresa ma anche una disillusione e infine una
vera e propria arrabbiatura. La sfida intelligente e generosa
del comitato per l’assegnazione del Nobel non venne capita
subito. Anzi, qualcuno non l’ha capita tutt’oggi, dopo che di
anni ne sono passati molti e Dario non c’è più. Quello che non
veniva accettato era il fatto che Dario Fo è sempre stato quanto
di più lontano dal poeta laureato o dallo scrittore blasonato ci
possa essere. Tuttavia, la letteratura è, come tutto ciò che
vive, imprevedibile e multiforme. Dario Fo, il buffone, il
giullare, è stato ed è uno degli autori teatrali più conosciuti
e rappresentati al mondo. E come esplicitamente si dichiarò
nella motivazione della sua vittoria, con lui si premiava la
categoria di chi, attraverso i secoli, si faceva beffa del
potere rinnovando in modo estremamente creativo e originale la
tradizione della satira. C’è qualcosa di molto serio nel riso, e
allo stesso modo c’è, può esserci, qualcosa di vacuamente
pomposo nel serio. Dario Fo ci ha insegnato a leggere il
presente attraverso la Storia, con la cultura immensa e mai
ostentata che lo caratterizzava: come nelle rappresentazioni
carnevalesche medioevali, in quelle del Rinascimento e della
Commedia dell’arte, fino a Goldoni e Pirandello. Dario Fo
spaziava tra i periodi storici con disinvoltura e grazia, usando
quella lingua franca, il grammelot, che nei millenni, tra
gestualità e miscele di lingue, ha permesso ai popoli più
disparati di intendersi; e a lui di farsi intendere in tutto il
mondo. Visionario quanto spietatamente lucido, contraddittorio e
infaticabile, Dario Fo è stato anche pittore, grande pittore.
Con la donna della sua vita, Franca Rame, il cui sodalizio è
sempre stato strettissimo, ha cambiato un po’ del nostro
costume, ci ha aiutato a capirci. In modo “diverso” rispetto a
più pedissequamente quotati autori. Un Nobel che è stato quindi
anche un elogio alla diversità, alla varietà delle forme
espressive. In modo non troppo diverso da quanto è accaduto
quest’anno con Bob Dylan. Con Fo si è
premiato il “buffone”. Con
Dylan il
menestrello. Due figure esemplari che hanno nutrito, e nutrono,
le nostre emozioni e le nostre menti.
fb/an - 23.10.2016
|
Fino a trent'anni fa se eri un bravo
scrittore diventavi famoso .
Oggi, se sei famoso, diventi uno
scrittore . fb/an -
15.6.2020
|
Mi è stato chiesto da una persona
molto cara di mettere qui una delle poesie che usciranno la
prossima settimana sul mensile di Crocetti .
Obbedisco e metto questa . Chiaro
omaggio all'anima immortale di Amelia Rosselli, Sorella infinita
. . IL TUO NOME
Tutti i nomi sono un’attesa . Tutte
le parole sono il confine in cui l’assenza si fa corpuscolo
e vortice di corpuscoli . Tutte le poesie sono abbarbicate
alle radici che spunteranno - oh sì, un giorno
spunteranno – di un albero assoluto . Tutto l’assoluto è
una radice che mi parla di quando ci incontreremo .
Tutti i nomi saranno il Tuo nome
fb/an - 22.11.2019 |
|
Noi non sappiamo
più nulla di quello che siamo del
luogo da cui proveniamo e dove torneremo dopo questo
inganno spaventato e violento
fb/einaudi
...
Nell’attimo azzurro siamo stati tutti. Tutti
da lì veniamo. Il segreto è che da lì non ci siamo mai
spostati perché non siamo mai morti e non siamo mai nati
...
La
fine del mondo, durata uno strano secondo
che, sfuggito è lontano funesto trapassato remoto
segno – tangibile . unico nostro dell’infinito .
estratto da : vuoto che fa
sanguinare
.
a sei anni, in prima
elementare decisi che avrei
fatto lo scrittore. in particolare, lo scrittor edi quella cosa
miracolosa che ho iniziato a divorare appena ho iniziato a
collegare tra loro le lettere e a capirne le articolazioni :
parlo della poesia
.
an - tuttolibri_lastampa - sono stato cannibale ma ora mi nutro
solo di battiti del mio cuore - 28.3.2020
.
poemetti della sera :
PREMIO NAZIONALE ELIO PAGLIARANI
nov 2020
.
|
.
Guarda, madre,
sono arrivato
all’alba in cui la tua saliva
ogni tuo umore
raccogliendosi in globi azzurri
forma i miei occhi
e nulla che in te non sia
futuro
io respiro, forte, fluttuando
con la consapevolezza
animale
che trattiene
e libera ogni segreto:
nelle tue vene
ora tu sei
me. E tu lo sai, e
mi fai, e mi aspetti
nella fiducia universale
del tuo respiro mi fai !
Come ogni madre che fa un figlio.
Guarda, madre,
quel luogo.
Quel luogo lontano.
Lo vedi ?
Prima che tu nascessi lo abitavamo.
Non io.
Non tu.
Allora non c’era separazione
e per una svolta del respiro
del tuo respiro
adesso assieme
assieme
non mai separati
ci torniamo …
fb/an - 18.4.2016
- inedito fino al 2019
da : poemetti della sera
> gennaio 2020
edito in grecia - russia dic 2020
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Poemetti della sera
il mio lavoro in versi degli ultimi 4 anni. Spero solo di cuore
di dare a qualcuno uno sguardo diverso, come è capitato a me,
sul mondo, su tutto ciò che abbiamo e siamo. La poesia non salva
la vita, ma le ridà umanità.
fb/an - 20.11.2019
www.facebook.com/videos
- 2020
http://libri.mariodesantis.net/poemetti-della-sera
facebook.com/aldo.nove.7 -
l'attimo azzurro
|
|
FRANCO BATTIATO
Questa la copertina ... Una vita
passata ascoltandolo . Vivendolo .
 Gioie e
dolori, con lui, grazie a lui . E la speranza è
trasmettere, oltre al percorso di questo colosso della nostra
cultura, le emozioni che in 50 anni mi ha dato, sorprendendomi
sempre . Ti amo, Franco .
fb/an - 9.9.2020 .
Una e ventidue di
notte
Sto scrivendo le ultime pagine del
mio libro sull'adorato
Maestro Franco Battiato
. Un insetto si posa
sulla tastiera del computer, tra la "i" e l'8 sovrastante.
Faccio per ammazzarlo ma è già morto da solo. Tutta l'assurdità
della vita in un secondo .
fb/an -
24.8.2020 -
www.ilprimoamore.com
- presentato al
bookcity milano
2000 .
Gnosi personale
se si vuole, quella di Aldo Nove che racconta Battiato,
rispettosa e personale allo stesso tempo, alla ricerca di quel
bianco che ci separa dalla morte sulla terra e che riesce ad
intrecciare un commuovente omaggio, con l’attenzione alla
propria storia e alle proprie radici .
michele faggi - indie-eye.it - 2020
. Mi piace passeggiare,
incontrare gente, confrontarmi con gli altri .
Per Battiato invece mi sono quasi chiuso in casa, isolato, ero
costantemente assorbito dall’oggetto della mia ricerca .
La prima volta che ho ascoltato Battiato avevo sette anni e il
Battiato sperimentale mi ha sconvolto e da allora l’ho ascoltato
sempre . -an
emanule martinuzzi -
teatrionline.com/prospettiva-battiato
- intervista
bookcity milano 2020
|
febbraio 2021 : Fuoco su Babilonia ...
antologia delle mie poesie scritte dai dodici anni a quando ho
iniziato l'università ... fb/an -
27.11.2020 |
|
E' stato per me un anno difficilissimo
forse il più difficile
della mia vita. Pure, so che uscendo dalle prove più dure si
cresce e s'impara quell'infinitesimo che ci è concesso è ci motiva ognuno, cresta
di un'onda nell'oceano dell'infinito, e ci colloca per un
istante su questo pianeta, istante prezioso quanto oceano da cui
veniamo e in cui per sempre saremo . ... non posso che
augurare con tutto il cuore ... Tanto, tanto, tanto bene
... fb/an - 24.12.2018
.
LA FELICITA'
Quando ero piccolo con
mia zia e altre donne facevamo tanti chilometri in mezzo al
verde riarso dell'estate sarda per arrivare a una fonte
cristallina d'acqua protetta dalle piante e quando arrivavamo
assetati bevevamo con le mani quel nettare più buono di
qualsiasi vino e a quella fonte, raccogliendola con le mani, tra
i rumori degli animali, e le capre al pascolo attorno,
conoscevamo la felicità . fb/an
- 26.4.2020
.
|
La casa editrice Feltrinelli
ristamperà la mia raccolta "
Fuoco su Babilonia !
" ( frase rubata
all'immensa Sinead O' Connor ) . Ci sono dentro le
poesie che ho scritto dai tredici ai ventidue anni .
L'aveva fatta Crocetti ma non era disponibile da dieci anni e
adesso, ritorna. Io sono felice di ciò . E spero anche un
qualcun altro . O qualcun'altra . Il
libro non contiene errori di grammatica o maltrattamenti sugli
animali . E comunque quando
ero piccolo ero più bravo. Ma solo un pochino, eh!
fb/an - 13.7.2020 |
APPELLO URGENTE !!!!!!!!!
AMICI !
Qui la situazione è
giunta a bisogna assolutamente che subito, però !
Altrimenti può vi prego, quindi, di e di e non,
assolutamente non, perchè, va da sé,
TUTTI ASSIEME, POSSIAMO !
Tutti assieme, infatti, riusciremo a ma bisogna fare
perchè più siamo, meglio e concretamente, che, se,
vedrete, andrà tutto e
fb/an - 4.5.2020
|
... Ogni volta
che mi sveglio non so perché, credo che sia
domenica e sono assalito dall'ansia che no, non è domenica, è
domenica una volta ogni sette giorni, e formalmente la domenica
di oggi non differisce da ogni altro giorno o forse è sempre un
pesantissimo lunedì che si ripete . I ricordi gioiosi di
un'infanzia a piedi nudi, nella povertà assoluta, nella gioia di
dividere un pezzo di pane, d'inseguire le farfalle nella
meraviglia dei loro colori mi fa male . Forse qualcuno si
starebbe prendendo cura del nostro corpo . Ma le nostre
anime, o almeno la mia, è morta .
fb/an - 9.6.2020
|
.
2020
Non tacere - Come un coro,
femminile...
trilogia di performance in scena
teatrale - Il libro sarà edito a fine Aprile 2020
fb/an - 25.2.2020
.
IO,
LA VERITA’, PARLO
…Mi chiamo con continuo scandalo, il mio nome
genera scompiglio
tutti i miei nomi gli addetti al lavoro più sporco cercano di
addomesticarli
di
farne un’immaginetta da dimenticare in solaio
il solaio delle cose perse da cui
continuamente evado
così che possa stare bene al centro.
Io, sono il vostro centro.
…
Mi chiamo per non
smettere mai di chiamarvi
voi che siete vittime e imputati allo stesso
tempo voi che in me
siete per sempre coinvolti.
…
Vi conosco tutti, uno per uno, conosco i
vostri volti, ogni dettaglio lo ricostruisco
ho un’infinita pazienza e il tempo mio si
chiama “sempre” ed è adesso che si
svolge e vi travolge, con grande indulgenza.
Le cose non sono mai quello che sembrano.
Ricordate, ricordatemi.
mi chiamo Ilaria Alpi,
sono morta il 20 marzo 1994
.
|
.
eflagrazioni di pens
essaggi pubblicitar
slogan presi pari pari dagli
organi del
tigando su cose che non si sann
essaggi pubblicitar
resi pari pari dagli organi del
pote
ndo c'erano destra e sinis
litigando su cose che non si sanno perché
pari pari a messaggi pubb
destra e sinistra solo nelle
nostre t
he non si sanno o non vogliamo s
perché essere tutti contro tutti
ubblicitari al posto dei pensieri
a
nostre teste come luoghi di
conflitti
o non vogliamo sapere per
riuscire a sopra
utti contro tutti è la strategia
di sterminio
vvivere come amarcord di quando
eravamo
voce del verbo essere
nascere
vivere
gioire
soffrire
mentre
ora non
avere più
nulla nessuno tanto stato per
niente nessuno stato
di saturazione di ebollizione di
rassegnazione di
aggressione di
e contro
cosa
fb/an - 16.9.2020
|
A me piaceva tanto quando c'era
la realtà .
Mi manca .
mi manca da morire .
Quando' c'era la realtà c'erano i
baci .
Quando c'era, la realtà, c'erano
gli abbracci . E si
vedevano le facce
della gente, i sorrisi.
Balenavano squarci
di una cosa che chiamavamo futuro
.
E c'erano tante cose da rivendicare .
Non così tanta paura .
Ma il coraggio di amare .
C'era . L'ho vissuto
.
E mi manca .
Da morire .
fb/an - 2.10.2020 .
Passerà .
Mi dicono .
Passerà .
Mi dico .
Passerà .
Dico a mia volta agli altri .
Solo
resta un disperato
bisogno
di umanità .
Passerà .
Anche quello .
Sta passando .
Passerà .
fb/an - 20.10.2020 . |
Mi piacerebbe scrivere quello che
penso se mi fosse
permesso farlo senza dovere controllare ogni singola parola
. Dovrei essere ortodosso a tutto ciò che oggi è
imposto ma non ne sono capace . La mia natura è
quella del libero pensatore, ossia di colui che oggi ha i
requisiti per un trattamento sanitario obbligatorio .
Allora l'autoemarginazione .
Allora
un'immensa, sottaciuta ferita.
Restano
i sogni, la notte.
I libri di un tempo.
Non questo.
fb/an - 14.10.2020
.
E se stanotte
passassimo direttamente al 2022
? No così, per scaramanzia .
fb/an - 31.12.2020
.
Bene
. Passato,
stordito, lo spettro di quello che per tutta la vita
anteriore fu un momento collettivo di festa popolare,
riprende lo stillicidio delle ore aggrumate a fatica, in
giorni spaventati, come cuccioli che hanno perso la madre o,
fuor di metafora, il senso . È stato solo un fantasma a
cui nessuno ha creduto . Si torna (se qualcuno se ne
fosse staccato per mezz’ora) a guardare curve sui grafici,
statistiche, colorazioni a variazione rapidissima di
territori infetti, in esoterica alternanza, con conseguenti
autoclausure imposte oggi per domani, stasera per le
prossime settimane. Nel miraggio di un lavoro ormai
diventato mito, nel ricordo di amori trasformati in webinar
affettiv i. Clandestini i baci . Fuorilegge gli
abbracci . Si torna a scivolare inerti dove da febbraio
del 2020 si consuma l’orrore infinito . fb/an -
1.1.2021
. |
... Si discute . Ci
si confronta. Ci si informa .
Il connubio rabbia e paura
non è una terapia . E l’unica ricetta che
possiamo o forse dobbiamo prescriverci è non puntarci il
dito l’uno contro l’altro . La guerra non
è tra noi cittadini . La guerra è tra noi
e il virus . Con le sacrosante opinioni di
ognuno su come affrontarlo . Che sono
opinioni . E noi siamo persone, non opinioni
.
fb/an - 29.10.2020 .
Avessi le energie
per scrivere un post di 20.000 battute e riportare i
discorsi che, in un’ora, ho sentito al bar dove, preso il
caffè, sono rimasto inchiodato ad ascoltare tutto e il
contrario di tutto misto al contrario del contrario di
tutto. Proclami di dozzine di ortodossie, frammenti di
discorsi intercettati e di frammiste uniche fonti certe.
Ovviamente un solo argomento. E una molteplicità di caos.
fb/an - 30.10.2020
.
Mi piacerebbe scrivere quello che
penso se mi fosse
permesso farlo senza dovere controllare ogni singola parola
. Dovrei essere ortodosso a tutto ciò che oggi è
imposto ma non ne sono capace . La mia natura è
quella del libero pensatore, ossia di colui che oggi ha i
requisiti per un trattamento sanitario obbligatorio .
Allora l'autoemarginazione .
Allora
un'immensa, sottaciuta ferita.
Restano
i sogni, la notte.
I libri di un tempo.
Non questo.
fb/an - 14.10.2020 |
*
la poesia è come lo zucchero
se ne metti un cucchiaino nel caffè è ottimo
ma se ti mangi delle cucchiaiate di zucchero fa schifo
*
ULTIMA AVVERTENZA
State attenti
La poesia è una bambina
che nasce in
questo momento e se
ne frega, dei vostri guai
e
non vi perdonerà
Mai
fb/an - 2.7.2019
*

facebook
& ALDO NOVE
Hi Aldo
Facebook encourages users to engage in actions
that reflect their real world relationships .
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.
Please be aware that this decision is absolutely
final .
DAL 2008 E
STATO BLOCCATO PIU VOLTE PER AVER POSTATO testi e/o
IMMAGINI
CONTRARIE AL REGOLAMENTO DEL
SOCIAL NETWORK
.
|