Alī AHMAD SA'ID eSBeR
o ISBIR - Ali Ahmed Saïd Esber
علي
أحمد
سعيد
إسبر
alî ahmadi s-sacîdi l-'asbar or Ali Ahmad
Sa'id
PSEUDONIMO
ADONIS O ADUNIS
أدونيس
1 gennaio 1930 Al-Qassabin Siria
Adonis
è il dio fenicio - in ebraico significa Signore
- ĀdhOnāy -
e in greco si riferisce al verso endecasillabo
saffico - Adonio - usato da Seneca nelle tragedie
e nella tradizione classica per le invocazioni
al dio Adone.
All’inizio la scelta del
nome Adonis è stata una questione pratica
- i
versi spediti agli editori e firmati Al Ahmad
Esber non venivano neppure letti perché Al è un
nome con una specifica connotazione religiosa.
Così decisi di firmarmi Adonis e vennero subito
pubblicati. In seguito, molti hanno pensato che
volessi rinnegare la mia identità
arabo-musulmana. Forse la rifiutavo
inconsciamente come inconsciamente ho voluto
passare da una cultura all’altra. È un po’ come
inventare la mia identità allo stesso modo con
cui invento la mia vita e la mia poesia. Ma in
quest’ottica bisogna ripensare anche la parola
«esilio».
È l’esilio che mi ha permesso di
diventare quello che sono. Esilio dunque come
rinascita. adonis - ilmessaggero.it
ADONIS PITTORE E POETA HA TRADOTTO TESTI DI
MARIO LUZI- 2015
la poesia è come l'amore che ha sempre qualcosa da dire
la poesia è come una donna - vuoi amarla ogni giorno
"Ho visto: la mappa araba simile a un destriero
che trascina i suoi passi mentre il tempo
ciondola come la bisaccia verso la tomba oppure
verso l'ombra più tenebrosa, verso il fuoco
estinto oppure verso il fuoco che si spegne;
svelare l'alchimia dell'altra dimensione a
Kirkuk - Zahràn e in quel che resta nella
cittadella nell'Afrasia araba. Ecco il mondo che
matura innanzi a noi. Ah! Ci armiamo per la
Terza guerra. (...) Ho visto: nomi arabi vasti
quanto la guerra, più teneri dell'occhio, che
illuminano, ma come illumina un astro che vaga
"che non ha antenati e che non ha radici nei
propri passi"
vulgo.net
oriente e occidente
Una cosa si era distesa
nel cunicolo della
storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta
avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una
canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che
implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.
Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri
memoria del vento
.
Adonis ovvero ‘Ali Ahmad Sa‘id nasce il 1
gennaio 1930 nei pressi di Latakia, in Siria, e
adotta lo pseudonimo di Adonis all’età di
diciassette anni. Studia legge e filosofia alla
syrian university di damasco e Saint-Joseph di Beirutdove
ottiene il dottorato nel 1973. Gli anni di
formazione di Adonis sono stati influenzati
dalla lettura delle opere di Jubran Khalil
Jubran e Sa‘id ‘Aql. Dopo che nel 1955 viene
imprigionato per sei mesi per la sua attività
politica come membro del Partito Socialista
siriano, si trasferisce in Libano, acquisendo la
cittadinanza libanese. Nel 1960 riceve una borsa
di studio a Parigi e dal 1970 al 1985 è
professore di Letteratura Araba presso
l’Università Libanese. Nel 1976 insegna alla
Università di Damasco e nel 1980 insegna arabo
alla Sorbonne.
Ha in seguito insegnato e tenuto corsi presso
molte università occidentali ed è tornato
definitivamente a Parigi nel 1985. Poeta e
studioso di poetica è considerato il caposcuola
dei nuovi poeti arabi. Nel 1957 ha fondato la
rivista di poesia ash-Shi‘r e nel 1968 il
giornale di politica e cultura Mawaqif. La sua
poesia, di tono fortemente sociale e politico, è
amata soprattutto dai giovani ed è stata
definita una poesia dei luoghi poiché luoghi
quali Marrakesh, Fez e Il Cairo diventano
simboli dei sentimenti provati dal poeta.
A proposito dell’attuale situazione della
poesia, in una recente intervista, Adonis ha
così dichiarato:
' Da un punto di vista orizzontale, la poesia non
gode di buona salute. Non ci sono lettori. Ma da
un punto di vista verticale, la qualità,
l’interesse dei suoi appassionati è maggiore di
prima. La poesia sta perdendo riconoscimenti, ma
ne guadagna in profondità. Oggi, il pubblico
preferisce svagarsi con la televisione, che li
distoglie dal pensare, dall’approfondire, dal
riflettere. La poesia non si può sostituire. Se
la filosofia tace, se la cultura, in genere, non
risponde alle domande dell’essere umano, resta
la poesia che è molto simile all’amore '.
Poeta del paradosso e dell’estremo
Adonis ama affermare che la scrittura è l’opposto della poesia, poiché un testo
poetico incorpora una molteplicità di livelli, linguaggi, forme espressive e
ritmi. È stato insignito di numerosi premi.
liceoparini.it
- controcampus.it
it.wikipedia.org
tra la Siria e Parigi vive la sua vecchiaia con
una invidiabile serenità che lo porta ad affermare con tenerezza ma senza
sentimentalismo che la vita e l’amore
sono eventi transitori.
festivaletteratura 2013
.
Ali Ahmed Said was born in the village of Al
Qassabin in Syria, in 1930, to a family of
farmers, the oldest of six children. At the age
of nineteen, he adopted the name Adonis after
the Greek god of fertility, When he was fourteen,
Adonis read a poem to the president of Syria who
was visiting a nearby town. The impressed
president offered to grant a request, to which
the young Adonis responded that he wanted to
attend school. The president quickly made
arrangements for Adonis to attend a French-run
high school, after which he studied philosophy
at Damascus University. In 1956, after a
year-long imprisonment for political activities,
Adonis fled Syria for Beirut, Lebanon. He joined
a vibrant community of artists, writers, and
exiles in Beirut, and co-founded and edited Sh'ir,
and later Muwaqaf, both progressive journals of
poetry and politics.
hunargallery.com
quando diventò Adonis? Più tardi, a 17 anni. Scrivevo
poesie, ma non proprio classiche. Cambiavo già la metrica e soprattutto il
ritmo, l’arrangiamento musicale delle unità metriche. Le inviavo a giornali
siriani, ma nessuno le pubblicava. Un giorno, per caso, lessi del mito di Adone,
divinità della bellezza e della caccia, amata da Astarte, diventata Afrodite e
poi Venere. Un giorno Adone era andato a cacciare il cinghiale, ma alla fine il
cinghiale, infuriato, lo aveva ucciso. Il suo sangue si trasformò in anemone, il
rosso papavero. Ecco, diventai Adonis.
leonardo martinelli - lastampa.it - 2017
Ali Ahmad Said Asbar
Arabic:عليأحمدسعيدإسبر
- transliterated: alî ahmadi s-sacîdi l-'asbar or
Ali Ahmad Sa'id
born January 1930 also known
by the pseudonym Adonis or Adunis
-
Arabic:أدونيسis a Syrian poet and essayist who has made his
career largely in Lebanon and France...After a trip to New York in 1971, Adonis wrote
the poem "The Funeral of New York", which opens:
Picture the earth as
a pear
or breast.
Between such fruits and death
survives an engineering trick
New York
Call it a city on four legs
heading for murder
while the drowned already moan
in the distance.
New York is a woman
holding, according to history
a rag called liberty with one hand
and strangling the earth with the other wikipedia
adonis a reggio calabria
- 2018 ... il poeta adonis
è un vero e proprio ponte culturale. esule siriano che risiede a parigi, le sue
idee di pace tra culture diverse lo hanno potato ad avere problemi nel suo
stesso paese ... giuseppe bova - circolo culturale rhegium julii ... la visita in riva allo stretto di adonis dà lustro
alla nostra terra, luogo dove la cultura è, e deve rimanere, una assoluta
priorità. è per noi un onore averlo qui. giuseppe falcomatà sindaco reggio calabria corrieredellacalabria.it - 2018
in un momento buio come quello in cui viviamo,
che ruolo può avere la poesia?
Credo che la poesia abbia
un gran ruolo nel cambiamento delle società, non
è un ruolo pratico, nel senso che non è la
poesia che cambierà il mondo, ma può aiutare
l’essere umano a trovare le strade giuste per
farlo. La poesia è come l’amore, e che cosa fa
l’amore? Rinnova sempre i sentimenti delle
persone, dà nuove energie e apre orizzonti verso
la bellezza della vita. Sembra una luce che
illumina la nostra strada verso l’incognito.
L’amore, come la poesia, è come uno spazio
aperto: mano a mano che lo vai scoprendo cresci,
maturi, gioisci, sperimenti la felicità. Questo
accade a livello individuale, da una parte;
dall’altra invece, la poesia diventa
indispensabile quando la scienza o la filosofia
non offrono risposte al mistero della vita. In
quel momento la poesia, come l’amore, si
converte nell’unico mezzo capace di parlarti, di
dialogare con la tua anima.
zouhir louassini- rai
che idea ha della morte. dopo la vita per lei
cosa c'e'?
Sono un uomo non credente, non credo nella
religione, ma penso che la morte sia parte
integrante della vita. Provi ad immaginare: se
l'uomo non morisse, il mondo sarebbe assurdo. Ma
in questo senso la morte è banale perchè è un
fenomeno naturale e tutti muoiono. Per me il
problema non è nella morte, ma è la vita. Il
problema è la vita e non la morte.
flaviano masella - rai
La poesia è essenzialmente trasgressione
impeto in tutte le direzioni
al di là del tempo e dello spazio
degli individui e della società
di individui e
di valori
mentelocale.it
L'opera di Adonis
comprende diverse raccolte di poesie tradotte in
molte lingue. Tra le più significative: Qālat
al-Ard (1952; Disse la terra), Aghānī Mihyār
ad-Dīmashqi, (1961; I canti di Mihyār
ad-Dīmashqi), Qabr min Ağl New York (1971; Una
tomba per New York), Kitāb al-Hisār (1986; Il
libro dell'assedio), Introduzione alla poetica
araba (1992), Poesie (1993), Siggil (2000),
Mussiqa al-hut al-azraq (2005; La musica della
balena azzurra), Oceano nero (2006). In Italia
gli è stato assegnato nel 1999 il Premio Nonino
per la poesia.
i suoi versi di carattere sociale e politico
sono amati soprattutto dai giovani e la sua
poetica è stata definita “poesia dei luoghi”,
poiché nelle sue liriche città come Marrakech,
Fès e Il Cairo diventano simboli dei sentimenti
provati dall’autore.
Poeta del paradosso e dell’estremo, della
tensione mistica e della ricerca continua sui
più grandi misteri dell’esistenza, la poesia di
Adonis abbraccia sia la tradizione occidentale
del lirismo alto e filosofico di Hölderlin,
Baudelaire, Rilke, sia quella orientale di
autori come Niffari e Abu Nuwas. Adonis, pur
rispettando le forme antiche del linguaggio, si
libera dalle strutture tradizionali della
scrittura classica araba per ricercare il valore
assoluto della parola, espresso dal verso
libero.
grinzane.it
AL PREMIO NONINO MI BATTO PER LA
POESIA - venezia - festival incroci di civiltà Vengo da una terra in cui la poesia è come un albero che
veglia sull’uomo e in cui il poeta è uno che comprende il ritmo del mondo Lei è un innovatore, in cosa le piacerebbe che cambiasse il mondo
arabo? Scrivere è cambiare, è donare una nuova immagine del
mondo, trasformare i rapporti tra le parole e le cose, e tra le cose e gli
uomini. La poesia è rivoluzione. Ma per cambiare una società bisogna cambiare le
istituzioni, l’educazione, l’università, la scuole, la lingua, la condizione
delle donne, la legge. La poesia può indicare la strada ma non può farla, sono
gli uomini e le donne a cambiare la società. E dell’Italia cosa pensa? E’ un grande paese con una piccola politica. Che rapporto ha con Dio? Anche Dio come la poesia è una domanda senza risposta. Io
sono a-religioso, ma ho un gran rispetto per tutti i credenti. La religione è
una cosa, Dio un'altra. E la poesia cos’è per lei? E’ amare. Se la filosofia non ha
niente da dire, se la storia non ha niente da dire, la poesia ha sempre qualcosa
da dire. giovanna pastega - ilpiccolo.gelocal.it - 2013
.
INTERVIEW
i poeti cantano quasi sempre la pace. Come si può cantare la pace nel suo paese? Si continua a cantarla. Occorre cantare la pace
perennemente. La poesia di per sé stessa vuol dire pace. Non deve essere uno
strumento, un mezzo per lanciare un messaggio. In nessun caso. La poesia non
predica. La poesia canta, così come un fiore canta il suo profumo. È come
l’amore. È il canto della vita, del cuore, del corpo. ... cosa vorrebbe dire a tutti quelli che ci leggono? Abbiamo, e in modo incrollabile, bisogno l’uno
dell’altro. Assolutamente. Io devo prendermi cura dell’altro.
È fondamentale.
L’altro viene prima di me.
Dobbiamo vivere in questo tipo di atmosfera. E si deve
inoltre stare all’erta: percepire come la menzogna è ovunque, come si inserisce,
come ci sommerge. La nostra vita quotidiana è anche la nostra cultura. Bisogna
prestare attenzione a tutte le idee che circolano, essere vigili, essere
attenti … Sono ottimista rispetto al lungo termine. L’essere umano è incredibile.
Ma il momento che viviamo oggi è difficile. Molto
difficile.
Non ho nessun messaggio da trasmettere.
Vorrei solo che ognuno andasse nel più profondo di se
stesso perché lì risiede la sua verità. sylvène baroche - trad giuseppina vecchia - pressenza.com - 2014
Poetry: a Glass Garden -
Biennale d'Arte 2019 i poeti Adonis -
Victor Rodriguez Núñez - Yang Lian restano 4
giorni nella fornace per incidere i loro versi sul
vetro di murano .
Poetry with power poet Adonis is enthusiastically greeted by Chinese
fans. Dressed in a pink
shirt, the 83-year-old poet seems energetic joking that wearing a bright color
is a good way to attract female attention.
He was awarded the Golden Tibetan Antelope Poetry Prize from the Qinghai Lake
International Poetry Festival 2013 on Aug 9, in western China's Xining, Qinghai
province.
"I'm surprised that young Chinese still like reading poetry. Compared to Western
countries, the popularity of poetry in China is not bad, although fewer and
fewer people reading poetry is a common problem facing the whole world"
Four of his books have been translated to Chinese. people are abandoning poetry
because of the intrusion of technology in everyday living and people's
increasingly busy lives, leaving little time for reading and thinking. It's impossible for commuters to read Shakespeare on
subways. Not only poetry, but all serious works are facing the same problem
. Technology can
make it possible for people to wear the same clothes, drive the same cars and
eat the same food, but it will never make people dream the same dream.
"I totally agree that if the next Nobel Prize
in Literature is going to award a Chinese, it must be a Chinese poet. If China
is the world's future, poetry must be China's future"
Labeled by the West and the Arab world as a contrarian, Adonis admits that he
loves rebellious poets such as French writers Charles Baudelaire and Jean
Rimbaud and those who are brave to criticize the traditions of the old world. Identity lies in the future instead of the past.
It's a thing that people should
never stop creating. What is China? Is it Shanghai, or Beijing or Hangzhou? No!
All these cities together, that's China. So identity can be multifaceted.
He takes New York City as an example of how a society that accepts a
multifaceted identity — New York has Chinese, Europeans, Africans, Indians and
Latin Americans among others — is the most powerful. deng zhangyu - usa.chinadaily.com.cn
Finchè ci sarà l'amore ci sarà la
poesia e finche ci sarà la poesia ci sarà voglia di pace
. Fu la Siria a inventare il nostro alfabeto e fu la Siria a creare la
parola Europa . La guerra è un non senso
. bisogna dare spazio al dialogo . l'uomo
deve parlare e non uccidere
. ilmattino.it - capri award 2013
Sì, sono d’accordo con Publio Terenzio Afro, Homo sum,
humani nihil a me alienum puto; sono un uomo, non ritengo a me estraneo nulla di
ciò che è umano. A Napoli la tomba di Virgilio è accanto a quella di Leopardi,
segno di una continuità che è anch’essa una forma di dialogo attraverso lo
spazio e il tempo. In modo analogo, si può essere di religioni diverse, ma
quando vediamo la statua del Cristo velato di Giuseppe Sammartino nella Cappella
Sansevero contempliamo un’espressione dell’arte umana. L’arte aiuta a portare
tutto su un piano di profonda umanità. marco marchi - blog.quotidiano.net
La rosa
dell’alchimia
Nel paradiso
della cenere
dovrei viaggiare
tra i suoi alberi nascosti
nella cenere vi sono fiabe
diamanti e un
vello d’oro .
Nella fame dovrei viaggiare, nelle rose
verso la mietitura dovrei viaggiare
riposare sotto l’arco delle labbra orfane
nelle labbra
orfane, nella
loro ombra
ferita
è la rosa
dell’alchimia .
nella pietra e
nel vento - 1999
marco marchi - blog.quotidiano.net
Oh,
le parole
non possono che offrire i loro fiori
a colui che amano, guardandolo confuse
Dialogo
Un sipario fra
me e te, non mi
vedrai,
schiettezza e
rivelazione da
dove ti
arriveranno ?
La morte è calata nel tuo cuore
allora fa’ che
la morte ti
illumini.
Come violare
potresti la
consuetudine ?
Deliri, vaneggi
le mie regole
non han presa su
te .
– Sono le tue
fondamenta
il mio sole ti
ha maturato
anello, ti ho
infilato a
sigillo del
tempo . nella pietra e nel vento 1999
Canto T’invoco, o
fine della notte, sul mio letto prolungati o inebriati, sul mio letto sii maga, a dire t’esorto che cosa dice l’amore all’amante alla fine delle stagioni.
Ho versato la tua notte
nella mia e nel cammino
immerso nella disperazione mi allontanavo,
quasi certo: la cosa più splendida che mi coglie
è un amore vagante come le nubi, sospinto
dal vento del luogo, a suo piacere senza ombre
né stella, né astronomo,
che riarso vive nelle steppe del dubbio
e nei suoi tormenti trasuda e raggela liberonweb.com
Quanto abbiamo dipinto
sull’inchiostro
e sulla luce all’ombra di un
ulivo
la nostra ferita
ma l'abbiamo mescolata all'erba e all'acqua
acqua che si trasforma in cetra,
erba che si
trasforma in inchiostro.
Quanto era lunga la notte
dei nostri tormenti
ma
abbiamo cancellato le tenebre
coi passi
e sommerso col diluvio delle passioni
tutto ciٍ che ci circonda.
Il nostro amore è morto
ma le sue tracce non
muoiono,
non hanno limiti jehat.com
Ti ho chiamata nube o
ferita, colomba della partenza ti ho chiamata penna e libro ed eccomi
iniziare il dialogo tra me e la lingua dispersa nelle isole dei viaggi
nell’arcipelago dell’antica caduta. Eccomi insegnare il dialogo al vento e
alle palme o ferita, o colomba della partenza.
la ferita - canti di mihyar
Ma dove vado, e cosa farò se dicessi: la poesia è il mio paese
e l'amore il mio cammino?
Pace
ai volti che, soli, vanno nella solitudine del deserto
all’oriente
vestito d’erba e
fuoco.
Pace alla terra
lavata dal mare
al tuo amore,
pace...
la tua nudità
folgorante le
sue piogge mi ha
dato
il tuono
consacrato nel
petto
è maturato il
tempo
avanza il mio
sangue
prendimi e
sparisci
splendore
d’oriente
perdimi hai
cosce d’eco e
lampo
prendimi del mio
corpo copriti
favore il mio
fuoco
astro la mia
ferita è guida
m’infiammo...
stella divampo
la disegno
dalla mia patria fuggendo nella mia patria
divampo stella
la disegna nella
traccia dei suoi
giorni perduti
oh cenere della
parola
la mia storia ha
un figlio nella
tua notte? nella pietra e nel vento 1999
Cola sangue che non
s’arresta
inchiostro della genesi
inaugurato da Caino
Come ha ben visto Caino
non ha percorso lo smarrimento
non ha vissuto l’esilio
Ed ecco il tempo
trascinato dal sole suo padre cinto da catene
da ruote che solcano la terra
mentre lo spazio è una lanterna spenta
Non avete forse parlato, voi cose silenziose?
- Succhiando al seno della passione
- Mistero guidato dal fuoco
- Fuoco alimentato dal mistero
Mentre la luce non cessa di piangere
piange la ragione del globo
dolendosi per le stirpi dell’esilio
- In esilio nascono le profezie
Ma com’è facile mettere il cappello di un
profeta
sulla testa di un impostore
com’è facile mettere il cappello di un impostore
sulla testa della storia Tempo
immenso crepuscolo di teste umane
Adonis, che rappresenta per lei la poesia? può
definirla?
«Proprio come l’amore, non si "definisce" la
poesia, la si prova, la si sente. La poesia mi
aiuta a meglio comprendermi; non è un semplice
mezzo d’espressione ma è "intimamente" legata
alla mia esistenza: senza la poesia, senza
dubbio non sarei niente. Si può immaginare una
vita senza amore? Si può essere se stessi senza
amore? Con la poesia, la mia identità si
precisa, la mia relazione al mondo è più
compiuta.
Perché l’identità non si eredita, si inventa, è
una "creazione". La poesia è il più "intimo" di
un uomo; e l’anima di un popolo».
atma-o-jibon.org
Tutto è per il bene della cultura ma la cultura è in virtù della libertà
Più libertà, più conoscenza, più apertura nelle
prospettive fiera internazionale del libro del cairo - arabpress.eu - 2015
.
Being a poet means that I
have already written but that I have actually
written nothing
Poetry is an act without a beginning or an end
It is really a promise of a
beginning a perpetual beginning
.
La mia lingua è il mio paese, la mia geografia, il mio
spazio
è il luogo in cui mi radico
.
È la realtà e il suo contrario, la vita e ciò che non lo
è.
Vive dove le pietre si fanno lago e l’ombra città.
Vive ingannando la disperazione, togliendo margine alla speranza
danzando perché la terra sbadigli e gli alberi dormano. salmo del nuovo venuto
il centro del mondo è l’uomo?
Certamente: tutto parte dall’uomo, non da Dio. È l’uomo che ha creato Dio, e non
viceversa. Mi interessa tutto quel che è umano. Vedo sempre
l’essere umano in rapporto positivo o negativo con il mondo.
L’io non esiste senza l’altro. L’altro è l’apertura,
l’infinito. Quel che fa la differenza tra l’uomo e l’animale non è il
linguaggio, è il fatto che l’uomo può staccarsi dalla natura, e vederla come
oggetto del suo sguardo. Ecco perché l’uomo ha una storia,
perché vede la natura. L’animale invece è legato
essenzialmente alla natura. E solo l’uomo può salvare l’uomo. È una grande responsabilità, ma purtroppo
viviamo in un mondo che rappresenta il contrario di quello che dico. pressreader.com - stefano montefiori_corriere della sera - 2019
2019 OSMANTHUS
opera di 50 poesie che esprimono l'affetto del poeta
per i paesaggi naturali, la storia e la cultura della Cina ed è ispirata dal
viaggio in Cina l'anno scorso ... prima versione in cinese al mondo delle opere
del poeta.
ansa - xinhuanet - 2019
.
2019 PRENDIMI, CAOS, NELLE TUE BRACCIA
La nuova raccolta di Adonis, fra i più influenti intellettuali del mondo arabo
d’oggi, si apre con il mito del diluvio ed è una riflessione ispirata e
visionaria sull’avvenire dell’uomo e sul concetto di migrazione e metamorfosi.
Il poeta si manifesta attraverso quattro viaggi: in cima al monte Ararat, a
Londra,tra Shanghai e Parigi, in America. In un mondo sempre più in balia di
tiranni e fanatici, Adonis chiede all’umanità lo sforzo di resistere alle sirene
della scienza e della tecnologia (pur non rifiutando la modernità), per
ritornare all’armonia delle origini, a una società in cui gli assassini e i
corrotti sono puniti e non premiati per le loro azioni. Fino a invocare l’alba
di un nuovo diluvio. Ripartire, insomma, dalla memoria del passato per lanciare
un ponte verso un futuro che, al momento, appare gravido di inquietanti misteri
e interrogativi. Dove l’unico appiglio cui possiamo davvero aggrapparci, per
sfuggire alla morte e alla vertigine cosmica, è rappresentato dalla Poesia.
guanda - 2019
http://flipbook.cantook.net
epoca. clinica misera ecco il cielo arrampicarsi come edera sui suoi
muri. l'indifferenza
sarà forse l'alfabeto del futuro ? fiorirà la pietra ? allora apri la tua ferita verso l'alto e stenditi fra le sue braccia.
leggi la poesia della vita alla vita leggi la poesia dell'uomo la terra è corpo la montagna un antenato il fiume una vena la foresta musica le stelle scendono per ballare gli uccelli si posano per applaudire e cantare le ombre vengono e portano le chiavi della luce .
2017 I canti di Mihyar il damasceno
Ti ho chiamata nube o ferita, colomba della partenza ti ho chiamata penna e
libro ed eccomi iniziare il dialogo tra me e la lunga dispersa nelle isole dei
viaggi nell'arcipelago dell'antica caduta .
ibs - 2017
L’opera giovanile del poeta siriano,
il suo capolavoro: un poema lirico dedicato alla sua citta, Damasco, ricca di
fascino e di storia. Un libro di versi di scottante attualità. lafeltrinelli.it - 2017
C'è qualcosa di assoluto, di totale
e apertissimo, nei Canti di Mihyar il damasceno. Qualcosa di
profondamente astorico, di archetipico, ma che pur dimora costretto nei confini
della storia e dell'esilio. Il lettore è coinvolto dalla grande potenza liquida
e musicale della parola e del verso del poeta (qui tradotto in ottima poesia
italiana da Fawzi Al Delmi), che scrisse questi canti nei primi anni Sessanta,
subito affermandosi come voce naturale e coltissima di un popolo e di una
cultura, quella araba, in virtù della nobile profondità maestosa del suo canto,
vibrante e di ampio respiro. «Sono entrato nella liturgia della creazione» dice
Mihyar, il grande «santo barbaro», personaggio che consente al poeta di
esprimersi nella mirabile tensione di una parola carica di suggestioni, che si
manifesta nelle accensioni essenziali della lirica come negli splendidi
svolgimenti in poeticissima prosa dei salmi. Elegie e visioni, momenti epici,
popolano questo capolavoro della poesia novecentesca, al cui centro è un
personaggio creato da Adonis, Mihyar appunto, che vive nell'«incertezza di chi
sa ogni cosa», mosso da una «identità in continua ricerca», come ci avverte
nella postfazione Khalida Said, che ci inoltra sulla strada di quella figura
mitica che coinvolge e riassume in sé svariati elementi: «la crisi del poeta
come individuo che vive nel XX secolo» e insieme, su un altro livello,
«l'esperienza della trasformazione e della mobilità nella società araba e la
crisi dell'uomo che si trova di fronte a temi quali la vita, la morte e
l'amore». librimondadori.it - 2017
Fantasia e laicità sono elementi originali di un grande
maestro della poesia araba come Adonis. Finalmente arrivano anche in Italia I
canti di Mihyar il damasceno, il libro che lo rese celebre negli anni Sessanta.
Del salmo arabo e del canto antico rimane una temperatura del verso che si fa
fiaba, l’attitudine alla litania e al poemetto, e un discorso insieme magico e
razionale. Con Adonis la poesia araba scopre il fascino della prosa e la natura
diventa soggetto. Gli spazi fisici e le regioni della mente si sovrappongono,
aderiscono. E il linguaggio, come nota Khalida Said nella postfazione, è
«apparizione e suggestione, linguaggio primigenio non definitivo». Completano il
volume le straordinarie immagini di Gianni Limonta che raccontano una Siria
ormai scomparsa. mondadoristore.it - 2017
Oggi ho la mia lingua Ho distrutto il mio regno ho distrutto il mio trono, le mie piazze e i miei portici e con la forza dei polmoni ho iniziato a insegnare al mare le mie piogge, regalargli il mio fuoco e le mie braci a scrivere il tempo che verrà sulle mie labbra . Oggi ho la mia lingua ho le mie frontiere, la mia terra, il mio aspetto ho popoli che mi nutrono con la loro incertezza e si illuminano con le mie rovine e le mie ali
.
Lo so : nessuna luce nei miei occhi nulla, tranne
la saggezza della polvere . Mi siedo al caffè con il giorno con il legno
della sedia con il mozzicone gettato . Mi siedo in attesa
dell’appuntamento dimenticato
.
2017
LA FORESTA DELL'AMORE IN NOI
Una raccolta potente in cui il linguaggio fluido e
ardente del maggior poeta arabo contemporaneo ribadisce con energia la fiducia
nella poesia come via privilegiata per la conoscenza.
ibs - amazon - 2017
quale il maggiore rischio della poesia? Non deve dare risposte, altrimenti
cade nella religione o nell’ideologia. La poesia non può cambiare il mondo, ma
darne solo una nuova immagine. Non è uno strumento.
si dice che la poesia è in crisi, che non si legge più… La crisi non è della creazione poetica, ma culturale. La
storia, la rivoluzione tecnica, la trasformazione dei media: tutto questo
banalizza ciò che vi è di più grande ed essenziale. È la mondializzazione, una
crisi culturale. L’Europa, in questo senso, vive grossi problemi. La separazione
tra la politica e la cultura diventa sempre più forte. Così l’Europa
s’islamizza. Nel mondo arabo non c’è alcun rapporto fra la politica e la
cultura. Che vuol dire: non c’è politica. leonardo martinelli -
lastampa.it - 2017
Teatro Savoia di Campobasso -
Poietika 2017 Lectio magistralis su tematiche della madre terra,
del Mediterraneo, culla della civiltà, e dell’esilio per poi allargare il
discorso a tematiche di strettissima attualità quali il mondo islamico, il
terrorismo internazionale, le migrazioni e la convivenza tra popoli diversi.
fondazionecultura.it
È la lingua che mi abita in tuo nome ha fatto scorrere il suo sangue in me in tuo nome ha cantato i nostri corpi e quel che c’è stato tra me e
te. Che cosa sono queste lettere
sparse dalla foresta dell’amore in noi ?
...
Dorme - il suo volto è fiori e rose i suoi colori si armonizzano i suoi
colori contrastano una volta rosso acceso di rosa damascena una volta
gardenia che abbraccia un gelsomino . Una volta stella che galleggia su
una nave di ninfee
...
Lei è magica: ha portato un villaggio di racconti dei suoi avi e le nubi che indossavano Eccola ora muoversi nel suo splendore uno stormo di volti annebbiati e uno stormo di uccelli le volteggiano attorno . Un fuso fra le mani : che cosa diranno i fili che la mano del dubbio intreccia nella notte dei suoi spettri veglianti ?
...
La nostra ferita non è più una. Ti ho incontrata - tu, la città - scritta dalle tempeste col mare al suo apogeo. Sono ancora il bambino invaghito della solitudine il mio corpo, per lo stupore, l’esaltazione non sta più nella pelle . La nostra ferita non è più una .
...
Ogni volta che di notte leggo il mio corpo indosso
il suo corpo mi stupisco leggendo il suo amore : la notte non può che
essere i suoi tratti i suoi segreti, non può che essere il suo nome
.
2016 gerusalemme
nuova raccolta di poesie, 'Gerusalemme'.
È vero che sta preparando la sua autobiografia? Vero: sarà una sorta di autopsia della mia vita. Ho
bisogno di scrivere sempre. Un’altra cosa che amo è viaggiare. Sarò in Italia,
poi a Dubai, in Germania, in Inghilterra". g.serafini -
quotidiano.net
- 2016
L’acqua si accende e diventa fulmine lievito e fuoco
ninfea che chiede il mio guanciale
per dormire.
Raccoglieremo i mari esploreremo le conchiglie
goccioleremo di ebano e rubini
sapendo che la magia
è un genio nero
che ama soltanto il mare
il colore dell’acqua
il dubbio del poeta
Scrivo – sono terrorizzato
e impazzisco
e mi temono
persino l’inchiostro e i fogli
e chiedo a me stesso
sto realmente scrivendo
o bruciando? l’illusione dei miei passi
2009
Conversazione con
Adonis, mio padre -
Esber Ninar
Nel corso di dieci
conversazioni assai intime, Ninar Esber
interroga il padre, il poeta Adonis, sulla sua
formazione, il suo rapporto con l'Islam, con la
poesia, la Siria natale e il Libano, dove
entrambi hanno vissuto fino alla guerra, e
ancora sulle donne, il velo, le religioni
monoteiste, il terrorismo. Adonis, refrattario a
ogni indottrinamento religioso e a ogni forma di
fanatismo, parla di desiderio, sessualità,
matrimonio, fedeltà, amicizia e sensualità oltre
che, naturalmente, della creazione poetica. Ninar, giovane donna provocatoria e sincera, è
aspramente critica nei confronti del modo in cui
sono considerate le donne nei paesi musulmani.
Una duplice lezione di libertà.
hoepli.it
2009
Storia lacerata nel corpo di una donna
la donna
La terra che una
volta era silenzio e sonno,
ecco ora parla,
apre gli occhi,
si infila sotto le mie vesti,
il mio petto pulsa col suo.
Mi alzo, mi pettino i capelli,
giro il volto verso il mio amore.
Le radici che affondano in questa terra,
sono le mie radici.
L’acqua di Zamzam scorre nelle mie vene
come un altro sangue.
Ora l’universo mi si è chiuso in faccia:
il mio bambino è un crepuscolo totale
in cui mi frammento,
osservo un astro, sento come se dormissi
fra le sue braccia.
Testimonio ora che la natura
è la prima e l’ultima cosa a cui appartengo. ...
2009
Ecco il mio nome
Diremo la verità
noi siamo l'assenza
non ci ha generato un ciclo né la polvere
siamo schiuma che evapora dal fiume delle parole
ruggine in ciclo e le sue costellazioni
ruggine nell'esistenza !
2008
Alberi adagiati sulla luce-Chie-Chan e
io-L'inseguitore
Tre opere scritte per il Napoli Teatro Festival Italia, tre grandi autori, tre
occasioni di teatro e di lettura
2008
La lingua del
peccato e altri testi poetici- poesie
2007
Beirut. La non-città
2006
Oceano nero
2005
Oro Incenso e Siria
In onore del chiaro e dello scuro
La musica della balena azzurra. La cultura
araba, l'Islam, l'Occidente
La tua
bocca è luce
nessun fulgore
è degno dei suoi orizzonti .
La tua bocca è luce
l’ombra è in un fiore . poesia n. 200 - anno XVIII - 2005
2004
Libro delle metamorfosi e della migrazione
nelle regioni del giorno e della notte
2003
Cento poesie d'amore
Adonis, considerato tra i maggiori poeti
contemporanei di lingua araba, rimane un poeta
di difficile classificazine, poichè la sua opera
non rappresenta una frattura e nemmeno una
rifondazione nell'arte poetica araba. Fra tutti
i poeti arabi contemporanei è probabilmente lui
che ha spinto al limite massimo il "corpo a
corpo" con la parola: la sua lingua non conosce
stasi, requie o pausa ma ricerca senza sosta la
combustione, il ritorno del gorgo caotico del
principio.
La sua raccolta
premiata è un moderno canzoniere d'amore, il
periplo di un'avventura amorosa. Cos'è per lei
la donna? «La donna per me
non è solo un oggetto per scrivere poesie
d'amore. Essa abita ogni cellula del mio corpo.
Io respiro la
donna, al punto che comincio ad ascoltare me
stesso per trovare la mia parte maschile e
quella femminile. Se l'uomo non possiede una
parte femminile nel suo essere, la sua stessa
virilità rimane incompleta. Anche per la donna,
s'intende, vale lo stesso principio. A questo
proposito, io credo fortemente in quello che
disse Platone: la donna e l'uomo sono un unico
essere».
COM’È AMARA E COM’È DOLOROSA LA NOSTALGIA PER LA SUA CASA POGGIANDO LA GUANCIA SULLA SPALLA DELLA NOTTE
ARRESO A LEI
ALLA SUA CASA SILENTE SOTTO L’ARCO DEI PINI
LA NOTTE LEGGE LE SUE OPERE VEGLIANDO LE PORTE E LE FINESTRE
NESSUN FUOCO TRANNE QUELLO CHE CREPITA NEL CORPO LIBERO
O CIÒ CHE DIVAMPASULLA SUA TERRA
- OGGI È BUIO QUEL
PASSAGGIO VERSO LA SUA TERRA
E IL VENTO SPIRA IMPETUOSO DA OGNI PARTE - COM’È AMARA E COM’È DOLOROSA LA NOSTALGIA PER CIÒ CHE RIMANE DELLE LEGGENDE DEL MIO AMORE COM’È ARDUO PARLARE DI LEI
NON HO FUOCO PER QUESTA CARCASSA SE NON QUELLO DELLE PAROLE .
.
La sua mano è nella mia entrambi siamo stranieri ed entrambi saremo morti domani in
un letto lontano . Avvolgeteci con i nostri fantasmi o leggende dei nostri
giorni fatti straniero e avvicìnati o oceano che barcolli su una scala di
schiuma o corpo .
.
Immagino il mio amore come
significato e forma
del significato: unità della rivelazione e dell’occultamento nell’oggetto
- si eleva e discende, scompare e ricompare, viene e va come luce, aria e colore respira col polmone dell’oggetto come l’oggetto porta nelle sue labbra la nostra assenza
e sussurra attorno a sé i suoi misteri come fanno il vento e il sole
quando strappano l’abito del giorno
dal corpo della terra . Assenza
che si addentra nelle soglie della presenza e come il mistero vive nel cuore della terra e nell’oscurità delle radici .
.
Il
fiore esce dal vaso per incontrarla. Il sole era spoglio d’autunno solo un velo di nubi ai suoi fianchi . Così nasce l’amore nel villaggio da cui vengo .
. Certo questa è una parola che non ho detto - è dettata da lei certo, quando ci incontreremo le foreste dei nostri giorni rinnoveranno le foglie quei campi che nei nostri corpi sospirano cambieranno i fiori e il luogo dell’incontro sembrerà
un letto che la mano della terre intesse di desiderio e
incanto . Benvenuta tu lava risalente dai vulcani spenti dei miei desideri
- queste parole non sono state
pronunciate da me sono dettate
da lei - .
Canterò per noi canterò per lei
in suo nome, o compagno
della mia esplosione lucente
suo corpo insegnami il canto
di’ a questo tempo-muro che
sono stato iniziato e mi sono
aperto al suo mistero in lui mi
sono radicato le mie poesie ne
sono ricoperte ed io non voglio
esistere soltanto per esistere . Non voglio che lasciar fluire il mio tempo tra le tue braccia non voglio estasiarmi di lei e
estasiarmi per lei cantare per
noi e cantare per lei in suo
nome, o compagno della mia
esplosione lucente suo corpo
insegnami il canto
.
2002
La preghiera e
la spada
Memoria del vento
2000
Siggil. Testo originale arabo a fronte
1997
Nella pietra e nel vento
Una raccolta delle
liriche e delle prose poetiche più significative
del grande poeta arabo. Una poetica fortemente
innovativa che si lascia alle spalle i vecchi
schemi della lirica classica araba per
abbracciare le istanze poetiche occidentali,
prediligendo soprattutto gli sperimentalismi
formali del simbolismo e del surrealismo. I temi
trattati sono di carattere esistenziale e
spaziano dall'esilio alla caduta, alla morte, ma
non mancano riflessioni sulla modernità e accese
invettive contro la società consumistica.
Di-segni d'Oriente e d'Occidente
30 collages del grande poeta arabo Adonis,
composti con frammenti di stoffe e citazioni
raccolti nei luoghi del mondo pensati e vissuti
come poesia, interagiscono con una serie di
opere, carte, porte in foglia d'oro e specchi di
Marco Nereo Rotelli. Una mostra nel segno
dell'incontro tra Oriente ed Occidente
-
comune.milano.it -
2010 .
In un suo testo poetico ha scritto: «Accoglimi,
veglia su di me lingua mia, casa mia...».
Ritiene dunque che la lingua sia un rifugio,
dove trovare riparo dagli orrori del mondo?
La parola per me è la
dimora dell'uomo, ma è anche il suo tramite
col mondo. Potremmo anzi dire che l'uomo è
lingua, dato che solo attraverso la lingua può
esprimere la sua esistenza. Il punto però è se
di questo tutti siano coscienti, dal momento che
la parola nel mondo può essere tanto più
efficace quanto maggiore è la consapevolezza
dell'importanza del suo ruolo.
Si organizzano iniziative in Italia
sull'importanza del Mediterraneo come spazio
comune tra i paesi che si affacciano sulle sue
rive. Al di là delle parole, ritiene che ci
siano le condizioni per un vero dialogo fra
paesi arabi e paesi europei? Penso che ci
troviamo di fronte a un difetto generale,
che riguarda gli arabi e l'Occidente, un difetto
intrinseco nella visione monoteista del mondo,
che influenza la sfera politica e impedisce ogni
pluralismo. Prendiamo Gerusalemme, questa città
sacra per tutti, ebrei, cristiani e musulmani.
Se davvero ci fosse la volontà di un incontro
tra religioni, se ci fossero tolleranza e
eguaglianza, Gerusalemme sarebbe un modello nel
mondo, mentre nella realtà è l'opposto. Da un
certo punto di vista il Mediterraneo nell'epoca
pagana era migliore rispetto a oggi: all'epoca
dei fenici e dei greci, c'era uno scambio di
culture molto maggiore. Gli antichi non
combattevano in nome degli dei, ma per questioni
economiche ben chiare. Oggi gli uomini si
uccidono in nome di un Dio che dovrebbe
essere lo stesso; e si parla tanto della cultura
del Mediterraneo, ma in realtà questo è solo un
paravento che nasconde progetti politici e
economici.
Cosa pensa della poesia italiana anche alla luce
dei suoi contatti con grandi autori come
Zanzotto, Sanguineti, Luzi? La poesia contemporanea
italiana mi piace molto, ma confesso che in
realtà mi è difficile parlare di questo
argomento perché la poesia, se non è letta
in lingua originale perde moltissimo, viene
a mancare la specificità con cui si esprime il
poeta. La peculiarità di un poeta risiede nella
lingua e non nel pensiero, nel suo modo di
esprimersi da un punto di vista estetico,
artistico e umano. Le opere dei poeti italiani
le ho lette soltanto in traduzione, e dunque le
mie considerazioni dovrebbero limitarsi al
pensiero, al senso. Ma si può valutare un poeta
soltanto per il suo pensiero? Personalmente
avrei non poche riserve. a Milano un'importante esposizione di opere sue
e di Marco Nereo Rotelli. Qual è il suo rapporto
con il fare artistico? Finora sono stato
molto più legato alla scrittura poetica.
L'attività plastica mi serviva soprattutto per
riempire un vuoto che non riuscivo a colmare con
la scrittura. Ma d'ora in poi, quando avrò
finito di scrivere le mie memorie e Il libro dei
canti, intendo concentrarmi su un genere di
espressione più materica, riprendere in
particolare l'esperienza del collage. E
sento che sarà per me una prova utile e
interessante. Fawzi Al Delmi - il manifesto - 2010
Years ago, he started creating collages as a way to kill
time when he had no desire for writing.
Before he went to Qinghai to accept his poetry prize, he stopped in Shanghai to
hold an exhibition of his collages at Minsheng Art Museum.
"I have to admit that selling a collage earns more than writing poems. It's a shame that the art market is overestimated," says Adonis, who always identifies
himself as a poet rather than an artist. deng zhangyu - usa.chinadaily.com.cn
RICONOSCIMENTI
CANDIDATO PIU VOLTE AL NOBEL LETTERATURA DAL 1988
PREMIO NONINO 1999
PREMIO LERICI PEA 2000
PREMIO FLAIANO 2002
PREMIO MONDELLO 2003
america award per la letteratura 2003
premio bjørnson 2007
PREMIO GRINZANE 2008
PREMIO POESIA CIVILE 2008
PREMIO GOETHE 2011
premio speciale poesia e letteratura 40° Premio Flaiano a Pescara 2013
Golden Tibetan Antelope Poetry 2013
CAPRI AWARD 2013
Janus Pannonius Premio Internazionale Poesia 2014
LAUREA HONORIS CAUSA UNIVERSITA STUDI FIRENZE - 2014
PREMIO ERICH-MARIA-REMARQUE 2015
Premio Agorà MED per il dialogo tra le due sponde - Festival Suq
Genova 2016
56° premio internazionale libertà
espressione Copenaghen 2017
Premio Poesia
Città di Fiumicino - riconoscimento alla poetica 2017
premio citta
dello stretto al rhegium julii calabria 2018
e dietro camminano le stelle
verso il domani delle stelle
l’enigma la morte quel che fiorisce e la fatica
sfinisce i passi fanno sangue di me esangue
sono cammino non iniziato
non vi è giacimento a vista
cammino verso me stesso
quel che verrà a me stesso
cammino e dietro camminano le stelle.
.
L’arte aiuta a portare tutto su un piano di profonda umanità