valentin  zeichen

il poeta che viveva  in una capanna sulLA SPONDA DEL TEVERE

 

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www.youtube.com/watch?v=pg7mh86GbDY   -  VZ legge un inedito al 2012

https://youtu.be/CWEY3iW5EGA    -   valle giulia è perfetta -  non la cambio con il collage

https://youtu.be/p0xrz4zyUN0  - poesie 1963-2014

www.raicultura.it/Valentino-Zeichen

https://youtu.be/Tz7SAMwgeug     -    zeichen legge villa borghese da 'rieducazione '  - 2012

www.youtube.com/watch?v=zY4RZS86q1M    -     www.youtube.com/watch?v=wmHRE9kiFhE  

facebook.com/zingonia/videos - marta zeichen  legge una poesia del padre  - 2020

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Non coltivate eccessive illusioni

che la decadenza dell'Occidente

trovi la sua controtendenza in un originale capovolgimento

che i piedi gommati prendano il posto dovuto alla testa

e inventino nuovi passi danzanti.
2013

 

 

 

Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio  

è uno dei più sorprendenti libri di poesia pubblicati in Italia in questi anni. Un libro unitario, sorretto da un’idea di fondo che lo innerva pagina dopo pagina, poesia dopo poesia, invenzione dopo invenzione, arguzia dopo arguzia. Roma e la “ROMANItà” nei secoli, Roma e quanto sopravvive di Roma, Roma come appare a chi – pellegrino, viandante o turista – vi capiti oggi, Roma e la sua immagine bifronte, antica e moderna, accogliente e crudele, struggente e carica di una bellezza malinconica e troppo piena. Valentino Zeichen, il più estroso e irregolare tra gli scrittori italiani, con Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio ha scritto il suo libro più coraggioso e compiuto che, oltre alle caratteristiche già note di poeta ironico e sempre controcorrente, ne rivela il pensiero robusto e la grande capacità di costruzione e struttura. Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio è un libro sulla bellezza e sul tempo che passa, un omaggio comico e malinconico all’idea stessa di civiltà e mondo occidentale di cui la città eterna è simbolo ed emblema fisico e sentimentale.  

bol.it   -   ebookexpress.com   -  libreriauniversitaria.it

ho scritto ‘Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio’ perchè una donna mi ha lasciato. E’ stata una ferita d’amore che mi ha reso così ‘mortalmente ferito’…
Era la tua donna da molti anni?
E’ stata con me un paio d’anni. Poi s’è stufata perchè non sapevo decidermi e mi ha abbandonato. E allora io sono morto. E adesso? Ho il feretro, la corona… Tutto è pronto! E non c’è la sepoltura. Non mi seppelliscono però sono morto. Eh… si muore, d’amore, sai?
luigia sorrentino - lapoesiaelospirito.wordpress.com

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Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio diventa un libro-opera  - esposto  al museo andersen di roma - 2018

poesia.blog.rainews.it

 

 

 

Valentino Zeichen -     1938 – fiume CROAZIA    -   roma 5 luglio 2016

Valentino Zeichen has lived in Rome since he was twelve, although he spent the greater part of his younger years hitchhiking around Europe and Africa. His first major publication, Area di rigore, dates from 1974. It was followed by several more, at intervals of four to five years.
Metafisica tascabile (Pocket-sized Metaphysics, 1998), has provided his selection for this year’s Poetry International festival. His latest collection, Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio (All Things Said Goodbye To All Things), an ironical guide to Rome, may not be ready in time for the festival.
Zeichen, inveterate lounger as he is, picks much of his poetry up from the street, but for him the anecdote is not enough. His report of a flirt with a lovely tourist soon turns into a prayer to the unapproachable muse. Similarly, stories he finds on the science page of his newspaper, about cloning, molecular modification, the mechanistic world view, are no more than starting points, introductory metaphors for new quests for the essence of life. But he serves them up with tongue firmly in cheek. Zeichen is seen by many as a somewhat frivolous poet – the art of ‘light verse’ is still foreign to Italy – but he says he can live with that. He has his admirers, too.

karel van eerd      translated from Dutch by Ko Kooman 

https://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_Zeichen

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nato a Fiume, in Croazia, nel 1938. Figlio di un giardiniere, alla fine della seconda guerra mondiale, quando la città di Fiume fu annessa alla Jugoslavia e ci fu l’esodo di gran parte del popolo istriano, si trasferì con la famiglia prima a Parma, poi a Roma  sulla Via Flaminia dove muore il 5 luglio 2016.

rainews.it

LIBERTA
... questa libertà nasce da un periodo in cui ne viene privato, quando il padre e la matrigna lo spediscono in un riformatorio a Firenze.   Ci passa l’adolescenza, il vestito a righe da carcerato, i libri di Salgari Tolstoj e Balzac come unica compagnia, i genitori mai pervenuti: “Papà aveva altre priorità, i tuffi, il ballo e le scarpe”. Cresce facendo l’aiuto tipografo, poi il fattorino, poi si iscrive a una scuola di teatro, infine sceglie di fare il poeta e basta: e ci vuole una bella faccia tosta nel suo caso, visto che di solito i poeti e basta son ricchi di famiglia e lui non ha una lira. Vive di poesie commissionate e pranzi e cene scroccate, poi da un pittore amico rimedia la famosa baracca, e qui costruisce la sua libertà.

giuseppe rizzo - internazionale - 2016

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VALENTINO ZEICHEN SEMBRA AVER FATTO RITORNO DAL ' DESERTO DELLA PAGINA BIANCA, dove ero disperso'

... uno tra i maggiori poeti italiani contemporanei, di nuovo pronto a proporre l'ironia che da sempre caratterizza i suoi versi, il paradosso verbale come chiave di lettura comica e malinconica allo stesso tempo.  Nativo di Fiume vive a Roma da ormai cinquant'anni, il poeta, e la guarda innamorato e beffardo, commosso poi critico, in ogni  caso sempre coinvolto, legato al fulcro secolare della società occidentale di cui canta la storia e la forma.

stradanove.net

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2017

LE POESIE PIU BELLE

FAZI ED - 1 ANNIVERSARIO MORTE VZ

2015

la sumera

2014

poesie 1963-2014

2011

POESIE GIOVANILI

TESTAMENTO DI ANITA GARIBALDI

CASA DI RIEDUCAZIONE

2010

AFORISMI D'AUTUNNO 

2009

L’ALTRO MAJAKOVSKI

2006
Neomarziale
2004
Passeggiate ROMANE. Con DVD
Poesie. 1963-2003
2002
Matrigna
2000
Carla Accardi. Pietrose distanze
Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio
1997
La metafisica tascabile

 

1991

GIBILTERRA

1987

MUSEO INTERIORE

1983

TANA PER TUTTI

PAGINE DI GLORIA

1979

RICREAZIONE

1974

AREA DI RIGORE

ibs.it   -   lietocolle.it   -   unilibro.it   -    rainews

 

 

ASCOLTA

www.teche.rai.it/personaggi/valentino-zeichen

+
  AUDIOVIDEO - POESIE  .rm 

 

 

 

 

 

 

LE POESIE PIU' BELLE     -    2017

Il problema di Valentino Zeichen è stato quello di essere un gigante in mezzo ai nani. Nel primo anniversario della morte, che il libro intende celebrare, si ricordi che questa notevole figura di poeta, che nei suoi versi importò anche temi difficili e raramente trattati come quelli riguardanti la geopolitica, la chimica e la scienza, sue grandi passioni, è sempre stata ignorata dai maggiori premi letterari. Fuor di polemica, con questo omaggio che intende raccogliere le sue poesie più belle, si vuole ricordare il poeta, l’amico e soprattutto un uomo che, con la sua coerenza intellettuale e il suo rigore, ha lasciato un segno indelebile nel mondo culturale italiano.

fazi editore.it

La mira dell’artista
deve essere superiore
a quella dell’arciere
poiché punta all’infinito
Come dirti ancora amore mio
mia, mio, adesso
che gli aggettivi possessivi
sono istruiti di dubbi, svogliati
e disaffezionati alla proprietà
abbandonano la guardia e disertano
lasciando sguarniti i beni privati
concedendosi solo al plurale
 

 

 

 

LA SUMERA
... tre "vecchi ragazzi" scioperati, un po' come i vitelloni felliniani, che vivono, anzi vivacchiano, nella capitale, "contemporanei al proprio passato". La ricerca di un centro che appare introvabile rivela la fatica di crescere e di cambiare in una realtà alla quale sembra difficile aderire ...
In questo sorprendente primo
romanzo Valentino Zeichen non accarezza illusioni di denuncia: l'itinerario degli anni perduti dei protagonisti è visto, con dolente ironia, come un rondò volubile e disperato, che raggiunge talvolta esiti di irresistibile comicità illuminando quel vuoto così caratteristico dei nostri tempi.

fazieditore.it - 2015

Raccontando con parole precise e immaginifiche la vita provvisoria dei tre amici Ivo, Mario e Paolo, per cui il tempo sembra restringersi, rallentare, anche se la parte migliore dell loro vita è forse trascorsa, Zeichen avvolge il lettore in una ragnatela di soigni fallimentari che ruotano attorno alla figura di una donna inafferrabile. Una Sumera senza nome, un’icona del desiderio mai appagato fino in fondo, che fa girare la vita dei tre scioperati come se non ci fosse altro motivo al mondo per cui valga la pena svegliarsi ogni mattina.
alessandro mezzena lona - ilpiccolo.gelocal.it - 2015

...

Immaginava che i pezzi di repertorio del menù, misto di classico, romantico e moderno, si sovrapponessero  come gli strati di un pasto pesante neutralizzandosi reciprocamente e sottraendo spazio alla levitazione delle emozioni .

cap 1

giano doveva essersi comunque salvato poichè gli arrivo' un miagolio di lontano.   accese la luce e, ricordandosi del sogno, si vergognò di averlo abbandonato.    guardò l'orologio: erano le quattro e venti.    le lancette amoreggiavano sovrapposte sul numero quattro.
adesso il gatto miagolava prepotentemente manifestando impazienza per l'attesa.    ivo si alzò dal letto e andò ad aprirgli la porta.   
 

giano miagolava lamentoso, senza punteggiatura.
la sumera - cap 4

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candidato al Premio Strega 2016
Non avrei mai immaginato una cosa simile nella mia vita .. Me la vivo con aplomb, ho modi da snob. E poi, insomma, è molto divertente poter fare delle cose così, che capitano. Dove non c'è quella intenzionalità feroce nei confronti dell'obiettivo. Dove tutto avviene naturalmente. In letteratura sono stato abbastanza fortunato. Ho trovato subito gli editori.   Mi hanno bene accettato sempre.    

Se 'La Sumera' sarà in corsa allo Strega vuol dire che ho una prosa efficace , che scrivo bene ... Sono un pericolo per molti autori.
ansa - 2016

 

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COLPITO DA ICTUS   emorragico con gravi danni IL 17 APRILE 2016 - muore il 5 luglio 2016 per infarto  .

ha SEMPRE DETTO :  ' Non ho mai chiesto nulla, neanche un prestito, anche se sapevo che lo avrei ottenuto.    Avere la Bacchelli in tarda età sarebbe il disonore della mia vita '  

era stata indetta UNA  raccolta fondi DESTINATI alla  figlia marta manca zeichen   e Il Consiglio dei ministri aveva deciso l'assegnazione del fondo Bacchelli  -  con vitalizio di 24.000 euro.
ansa - repubblica - 2016

ho partecipato - violetta

Elido Fazi - editore - aveva detto :

Bisognerebbe chiedere perché un grande poeta come Valentino, con un bel libro come "La Sumera" sia stato escluso anche dai dodici.    Non c'è nessuna logica di qualità. Farei anche un appello alla Rai perchè non trasmetta la finale del premio strega ..
È un premio che non ha più nessun senso,    mette fuori strada i lettori.     È un premio legato a questioni che non hanno a che fare con la letteratura e la bellezza.   Faccio l'editore da vent'anni e almeno tre dei libri vincitori dello Strega negli ultimi anni non li avrei pubblicati.     È tutta una presa in giro anche per i piccoli editori che devono inviare 400 copie dei loro libri.    Spendono soldi e tempo e non hanno nessuna chance.

renato minore - spettacoliecultura.ilmessaggero.it - 2016

Premio Strega 2016 - la scuola cattolica di edoardo albinati
vittoria dedicata all'amico Valentino Zeichen - 'persona cara e nobile, aquila libera che ha protetto e consigliato i miei figli e tutti noi' .

ansa - 2016

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INTERVISTA - ESTRATTO

Dopo l’iniziale afasia, la parola è tornata pronta, anche spedita. Scivola quasi senza intoppi. Il pensiero è lucido, scattante, ironico e paradossale.
ci saranno versi a ricordare questo ricovero, i giorni della ripresa, il mondo di cura che hai accanto?
... È una nuova vita, un nuovo modo di stare al mondo, con tutte le sue regole, i suoi handicap.   Non pensavo che ci fosse questo mondo. Mi colpisce il dolore che soffro anch’io, sono paralizzato da un braccio e da una gamba ...
un progetto allora per i giorni futuri?
Ora non posso scrivere, penso al braccio della scrittura tanto necessario, al momento immolato Forse più tardi, con un piccolo computer o un tablet, anche se non è la stessa cosa. Scrivere è anche la fatica di scrivere, è lo spazio che impari a occupare ... poi vorrei concludere il mio nuovo romanzo.
c’è una poesia che senti più vicina al tuo stato di oggi?
Senz’altro   A Evelina, mia madre   :   c’è tutta la solitudine, essere lasciato solo, abbandonato perché colpito dalla malattia ...
renato minore - cinquantamila.it - luglio 2016

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Valentino Zeichen non si è mai ammalato, mai piagnucoloso, mai remissivo. A un certo punto gli è arrivato un colpo da ko e l'ha incassato. In questi ultimi mesi, dall'ictus, aveva recuperato la parola ma non il movimento degli arti destri. Lui che dall'Est si era portato la luce, aveva anche nel Dna le tracce della disciplina. Alberto Moravia scrisse: "Poeta neomarziale". La sua poesia pareva accostarsi alla neoavanguardia. Invece esattezza, causticità, paradosso in Zeichen non sono gesti linguistici bensì prove di trapianto: macchine di vita che saldano luci di patrie diverse.
aurelio picca - ilgiornale.it - 2016

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Con la scomparsa di Valentino Zeichen si spegne una delle voci più acute e nitide della poesia italiana.   Un uomo mite, protagonista fuori dagli schemi della scena culturale,   sempre un passo indietro e sempre un passo oltre,   ci mancherà molto.

presidente  consiglio -  matteo renzi - 5.7.2016

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LERICI - PREMIO INTERNAZIONALE ALLA CARRIERA 2016 - assegnato postumo dalla figlia

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Din, din, din
sembravano monete
quelle che cadevano
sull’ondulato del tetto
ti credevo ricco !
Ma erano contraffazioni
solo pioggia e
brillanti di grandine.
Nel buio dell’estasi
mi illudevo mentre tu
rimanevi povero.
Non mi è restato che lasciarti.

lei - neomarziale



Se la linea
della tua vita
nella mano
ti pare breve
allungala con la matita
e chissà ? che l’innesto
non riesca.

poesie di avviamento - aria di rigore

Solo dagli astemi
ci si può aspettare
generose sorprese.
L’amica Barbara Alberti
mette in tavola una
bottiglia di champagne.
I convitati ne assaggiano appena
per non danneggiare
le loro facoltà mentali.
Me la scolo quasi tutta
alzando ulteriormente
il mio già sovrastimato
quoziente intellettuale.

a barbara alberti - neomarziale

La cosa che in fondo ho amato di più è stata la libertà.
So che ci sono regole da rispettare ma nel suo nome avrei fatto qualunque cosa, anche al prezzo di restare poveri
  -vz-
giuseppe rizzo - internazionale - 2016

 

 

 

 

 

 

poesie 1963-2014
quarant’anni dopo - in un unico volume - Tutte le poesie ed alcuni  inediti.

2014

guida poetica di roma da quarant'anni
Zeichen si aggira tra le rovine romane, in una città insieme maestosa e terribile che si offre all'occhio con la propria storia, nel suo spazio e nel suo tempo, suggellata in schegge luminose, istantanee in un flusso mobilissimo di figure e di personaggi. Come cartoline catalogate da un collezionista "postumo" che si interroga su «quanto resta della gloria trascorsa» ...
Ed è una città un labirinto mentale, che mai diventa turistica o di maniera, dove anzi il turismo pietrifica ogni rovina e dove continuamente è evocata l'immagine dello "straniero" capace, con lo sguardo rinnovato dai precetti della sua "guida" poetica, di irrorare di senso ciò che scorre dinanzi al suo occhio. Dove ancora si aggirano i fantasmi di una visione possente come quella del poeta ragazzo che calca gli antichi anonimi cimiteri, sepolti nella sua statigrafia urbana.

renato minore - messaggero - 2014

 

 

 

 

 



Presumibilmente
sembro un poeta
di alta rappresentanza
sebbene la mia insufficienza cardiaca
ha per virtù medica il libro «cuore»
Abito appena sopra il livello del mare
mentre la salute,  la purezza
la ricchezza
e gli sport invernali
stazionano oltre i mille metri.
Perciò mi ossigeno
respirando l’aria
dei paradisi alpini
così arditamente fotografati
dagli scalatori sociali
nonostante la pericolosità
dei dislivelli.
area di rigore 1974 - poesie 1963-2014







Donne e sguardi
Molte donne ospitano negli occhi
dei piccoli musei preistorici
microcosmi di eventi universali
che fluttuano nell’acquario dell’iride
animali e vegetali ormai fossili
ominidi di altre ere
embrioni di specie future
orbitano intorno alle loro pupille
in un ballo che li trascina via.
La vista dell’inconscio è insostenibile
si arretra abbassando lo sguardo: è
d’obbligo l’inchino, porgendo
infinite scuse alle signore.
museo interiore







Nel tagliarmi le unghie dei piedi
il pensiero corre per analogia
alla forma della poesia
questa pratica mi evoca
la fine perizia tecnica
di scorciare i versi cadenti
limare le punte acuminate
arrotondare gli angoli sonori
agli aggettivi stridenti.
È bene tenere le unghie corte
lo stesso vale anche per i versi
la poesia ne guadagna in igiene
e il poeta trova una nuova Calliope
a cui ispirarsi: la musa podologa.








POESIA
Si dice che la poesia
manchi di vero slancio
che non sappia più volare
poiché non più sorretta
dai grandi angeli alati.
Che farci? È un mondo
di poeti atei che volano
preferibilmente in aereo.

casa di rieducazione 2011





SEMIOTICA
Come la spia rossa che
si accende sul cruscotto
e segnala al conducente,
che la benzina è alla fine,
così, anche il sentimento
che nutrivo per te
è ormai in riserva.

metafisica tascabile 1997





A Mario Luzi
La figura che sfreccia
nei quattrocento piani
è il poeta giovane che entra
nelle tenebre del secolo XX.
Per scoprire la combinazione dell’Ermetica,
cassaforte della Metafisica,
i più ricorsero alla roulette russa,
al poeta bastò l’intelligenza.
Discende da animali virtuosi
per selezione di ibridi e
assume nuove sembianze
di uccello araldico.
Non rapace che si eleva di quota
per poi abbassarsi alle prede,
ma pilota angelico che spazia
contemplando la bellezza.
dediche






A EVELINA -  MIA MADRE
Dove saranno finiti
la veduta marina,
il secchiello e la paletta
e i granelli di sabbia
che l’istantaneo prodigio
tramutò in attimi fuggenti
travisandoli dal nulla
in un altro nulla?
Dove sarà finito l’ovale
di mia madre
che fu il suo volto e
che il tempo ha reso medaglia?
Perché non mi sfiora più
con le sue labbra
dove sarà volato quel soffio
che raffreddava la
mia minestrina?
Dove le impronte di quel
lesto e disordinato
sparire delle cose?
In quale prigione di numeri
è rinchiuso il tempo?
Rispondimi! Dolore sapiente
autorità senza voce.
metafisica tascabile 1997

un ladro venuto dallo specchio
Rimanevo sullo sfondo
e l’ammiravo da dietro
mentre si truccava
alla specchiera Déco.
Un giorno, un ladro
rubò il suo riflesso.
Curiosavo assai spesso
sul retro dello specchio
per capire se ci fosse
un’invisibile porticina
un trompe-l’oeil
da cui si fuorusciva
per un’altra dimensione,
da cui si rientrava anche.
E’ sera, come mai non torna
la mia mammina ?

 

 

A Vivien
Pare che il giorno dei defunti
al Monumentale di Milano
la poeta Vivien Lamarque
s’aggirasse serafica, jeratica
fra lapidi disadorne e orfane
che apparecchiava con un fiore
da brava cameriera
inedita
al 2017 - le poesie piu belle - VZ

 

 




Risvolti del territorio
Per esempio
amiamo risiedere a Parigi, a Roma
ed in vari altrove
ma non del tutto, un dubbio ci pedina
così diffidiamo di ogni luogo di residenza
poiché in qualche stanza dei loro stabili
siamo attesi per morirvi
perciò vorremmo fuggirli
e non incontrare mai quel posto designato
che molte città
per acquisire benemerenze
sono disposte ad ospitare.

 

 

 

LO SPREAD DEL TALENTO
Le anime belle ostili al patto

fra Ricerca e industria
invocavano la Ricerca pura

purché universitaria,
e questa parola troppo diffusa

si è persa, dispersa.
Sul trono le subentrò

la nuova parola :   la Crescita  !
E il dogma della superproduzione

invenduta, decadde.
Gli strateghi del male ci rivestono di tessuti
preferibilmente sintetici e anche tossici,
ci gonfiano d’obesità con cibi spazzatura.
E noi che scemi non siamo, più non consumiamo.
E a letto senza cena delle beffe andiamo.

inedita al 2014 - ilmessaggero.it

 




 

CASA DI RIEDUCAZIONE - premio viareggio 2012
Zeichen è poeta originalissimo, ci ha sempre saputo raccontare la sua visione delle cose e del quotidiano, come della storia e dell'arte, con acuta ironia, amore del paradosso ed estrosa eleganza. Conserva questi caratteri anche nella sua nuova opera, dove però si manifesta evidente un carattere meditativo più assorto. Varie le tematiche e i personaggi presenti, tra i quali, dall'inizio, il poeta Dano Bellezza, o il grandissimo Victor Hugo, in un contesto in cui i luoghi, e la città di Roma in particolare, hanno un decisivo risalto.
unilibro

 

IL TESTAMENTO DI ANITA GARIBALDI
Un omaggio alla donna che meglio e più significativamente ha saputo incarnare il sacrificio garibaldino. Scritto nel 1982, in occasione di un altro anniversario del nostro Risorgimento, "Il testamento di Anita Garibaldi" è un monologo che il poeta Valentino Zeichen ha voluto dedicare alla compagna di vita dell'Eroe dei due mondi. Nelle pagine di questo ritratto, Zeichen immagina gli ultimi momenti dell'esistenza di Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, detta Anita, una ragazza del Sudamerica che si ritrovò a combattere per la causa italiana, sostenuta da un grande amore, un legame forte e totale, che solo la morte riuscì a spezzare. Nel 1849, nelle valli di Comacchio, durante la marcia forzata che seguì la caduta della Repubblica Romana, Anita morì incinta di cinque mesi a soli ventotto anni, dieci dei quali passati accanto a Garibaldi, che, in fuga verso la salvezza, disperato, fu costretto ad abbandonarne il corpo, così tanto amato in vita. Prefazione di Italo Moscati. Profilo biografico di Anita Garibaldi di Gabriella Bacelli.
unilibro

 

AFORISMI D'AUTUNNO

Con questo libro, Valentino Zeichen sperimenta un genere nuovo, interamente formato da sostanza e pensiero, dall'autore stesso definito "intelligente". Composto pensando ai cambi di colore della natura in autunno, a metafora di una condizione esistenziale, trae ispirazione dalla profondità di Karl Kraus, dall'eleganza di Oscar Wilde nonché dalla raffinata leggerezza di Ennio Flaiano: questi, infatti, sono i principali modelli di riferimento per la raccolta nonché maestri in generale nell'arte di scrivere aforismi, forma per eccellenza di "intelligenza organizzata". Zeichen qui, ragionando unicamente di ciò in cui crede, e di ciò che pensa, arriva a un concentrato di parole che appaiono rimescolate in base a una chimica sofisticata che coinvolge prima di tutto la lingua: spesso oscura, talvolta più limpida, sempre icastica. Il risultato è una sorta di autoritratto intellettuale in cui è esplicitato il punto di vista dell'autore su temi importanti e definitivi quali il tempo come inganno, la letteratura come ispirazione, l'inevitabile passaggio delle stagioni. Tante le citazioni presenti fra le pagine e tanta l'autoironia per un'opera caratterizzata più che mai da uno stile improntato alla concisione e all'arguzia. Con questo libro, Valentino Zeichen dà prova di grande eclettismo: accanto a testi brevi, composti in un periodo precedente, troviamo testi più lunghi e altri persino narrativi per uno straordinario compendio di poetica saggezza.

ibs

 

L’ALTRO MAJAKOVSKIJ con Mirko Feliziani e Valentino Zeichen
La gran parte dei fans occidentali di Majakovskij e dell’utopia rivoluzionaria hanno creduto che il poeta si fosse ucciso poiché oppresso dall’ottusità dei burocrati sovietici, i quali gli impedivano di continuare a fare dello sperimentalismo letterario e, per l’involuzione estetica generale della rivoluzione d’ottobre. Lui, Majakovskij! Cantore di Lenin, del compagno Stalin, dei trionfi elettrici e siderurgici dei Soviet, era sopravvissuto a tutti gli altri poeti. Solo l’amore poteva far deragliare la fede del poeta, farlo uscire dai binari dell’ideologia.    -   VZ

armunia.eu

 

Neomarziale  
Tra i poeti d'oggi, Valentino Zeichen è un personaggio fuori dal comune: per il suo modo anticonformista e bohémien di vivere, per quel suo essere affabulatore vivace e malinconico. Al di là di questo, è conosciuto soprattutto per la sua poesia che ha il pregio della chiarezza comunicativa, come conferma questa ultima raccolta di versi.
liberonweb.com
 

... potrebbe sembrare irriverente verso il grande maestro della satira antica, ma che invece riflette, come un gioco di specchi, la natura di questo nostro singolare poeta, elegante e antiretorico nella sua parvenza esibitoria, in possesso di una percezione della realtà che lo conduce, sempre e direttamente, verso l’immediatezza della parola, senza false cornici.    

iltempo.it

 

 

Passeggiate DVD 2004
Valentino Zeichen racconta in un video, attraverso le sue poesie, i suoi ricordi e la sua incredibile conoscenza della storia di Roma, i luoghi della città dove vive da sempre. Luoghi che sono essi stessi tema centrale e fonte d'ispirazione della sua ultima e fortunata raccolta poetica Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, allegata al video, che costituisce a tutt'oggi forse il vertice assoluto dell'opera poetica  di Zeichen.    Con il suo caratteristico spirito caustico e brillante, Zeichen ci accompagna in una personalissima "passeggiata" attraverso Roma

italialibri.org

 

 

L'Univers de Valentino Zeichen représente l'un des espaces  les plus originaux de la poésie italienne actuelle

Le poète, écrit Adriana Pilia dans sa préface au recueil, y «chatouille de mots, jusqu'au lapsus, la forteresse tacite des attitudes, gestes, regards et opinions». La poésie de Zeichen fonctionne en effet sur un système d'expansion sans fin. La matière brute observée et vécue -le plus souvent les rapports homme-femme - semble se refléter par bribes dans une écriture qui joue une géométrie ambiguë, un chant «laissant derrière lui l'abîme / d'un corps dénudé / qui sidère l'amateur de paysages».

Les historiettes individuelles et collectives se succèdent, en un certain nombre de moments éclatés, de petites fictions burlesques, au gré de voyages, de villes parcourues, de personnes rencontrées. Cela pourrait n'être qu'un panel lyrique et existentiel, comme chez tant d'autres poètes, mais chez Zeichen, le travail poétique se moque des espérances néo-réalistes. Partant le plus souvent d'une situation banale, puis d'une métaphore qu'il va filer jusqu'à l'excès de sens, le poète ne peut s'empêcher de déconstruire l'image qu'il met en place, par quelques piques humoristiques, mots d'ironie ou jeux de langage. La grandeur des sentiments, le rêve d'amour, et l'érostisme même, prégants dans ces pages, n'apparaissent plus dès lors comme le but esthétique du poème mais bien plutôt comme le lieu d'origine qu'une chute comique va faire descendre de son piedestal idéal : «j'ai absorbé du Buscopan. / L'antispasmodique a stoppé les contractions musculaires / dominant mes souffrances amoureuses / jusqu'à les anéantir cruellement / et marmoriser le processus digestif / en nausées, sueurs froides d'agonie ; tortillements et similitudes. // Devant la perspective de laisser à l'ingénue / le soupçon d'une part légale d'héritage /

qui l'aurait embellie de tristesse, et le tiers restant / aux auteurs les moins futés de l'autopsie, / je me suis décidé à la résurrection / pour les sauver de toute équivoque».

Pour autant, si l'anti-lyrisme et l'humour noir détruisent la «parade ROMANtique», l'étude que Zeichen mène sur les rapports amoureux n'en est pas moins des plus saillantes. Ainsi de la «puérilité des regards masculins / découp[ant] le corps féminin / en lucratifs détails qui, dans un imaginaire lubrique / dénué de sens esthétique, / s'enflent jusqu'à la démesure», ou des femmes qui «se regardent de travers /.../ s'embrochent l'une l'autre / d'invisibles traits / empoisonnés d'allusions», pour conclure que «parmi les degrés de la sensibilité masculine / manque celui de l'investigateur / qui saurait démasquer les femmes / comme le font leurs compagnes».

Lire Zeichen, c'est alors prendre plaisir à se laisser aller au jeu des allusions et des énigmes qui parsèment notre existence - et nos rencontres, amoureuses ou non - sans que nous soyons toujours prêts ou aptes à les décripter

Lionel Destremau       pretexte.club.fr

 

 

 

excités à en devenir érectiles
ses tétons se font pointus au point
de ressembler aux appendices charnels
des globes lumineux liberty ...
je crains que ces têtes de lecture grossières
ne rayent mes disques

Valentino Zeichen

Poésies d'abordage
royaumont éd. 1989

prétexte 14/15

 

 

 

 

 

La baracca col tempo è diventata un sistema di autodifesa dalla crescita

una parola che sento ripetere continuamente. Ma per crescere bisogna produrre e consumare. Io prego sempre il Signore che rimandi Karl Marx sulla terra, non per fare la rivoluzione, ma perché questi economisti che abbiamo oggi ci stanno mandando in rovina''. Così, senza clamore, Zeichen ha portato all’estremo quello che i fautori della decrescita vanno predicando da tempo.
L’unica espansione, in più di quarant’anni, è stata quella di raddoppiare lo spazio della baracca: da dodici metri quadrati a ventiquattro. «È accaduto quindici anni fa. Il mio vicino Poldo se n’è andato e mi ha lasciato la sua». Così ha aperto una porticina nella parete divisoria, guadagnando una camera da letto, che usa anche come studio e luogo per ricevere gli ospiti.

lauretta colonelli - corriere.it

www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/valentino_zeichen - INTERVISTA 2014

la casa del poeta - biennale arte venezia 2017 - IN MEMORIA
evento sulla figura del poeta a partire alle stanze della sua vita quotidiana nella casa_baracca del borghetto flaminio.
dsdra.it - 2017
- immagine dal manifesto dell'evento

.

.

VALENTINO ZEICHEN AL BORGHETTO FLAMINIO Per una Casa della Poesia
L’idea di conservare la memoria del Poeta, attraverso la designazione della sua dimora romana in un luogo dedicato alla poesia, è della figlia Marta Manca Zeichen che, insieme ad un gruppo di intellettuali romani ...   La selezione dei collages di Valentino Zeichen è a cura di Donatella Scatena e Marta Manca Zeichen.
Durante la mostra Anna Rita Chierici legge una poesia inedita di Zeichen.
casadellarchitettura.it - febbraio 2018 - fb/VZ - 12.2.2018

il poeta che visse di nulla contro gli sprechi :  la sua dimora-baracca sarà la 'Casa della Poesia

'
https://cultura.tiscali.it/Valentino-Zeichen-poesia-poeta-Roma-letteratura
- 2022

 

Piazza …
Se di me sopravviverà un nulla
di qualche movimento
sarà il cognome

scritto all’estremo della tabella
di una linea d’autobus
a patto che un altro poeta
acconsenta che col suo nome
si intitoli l’altro capolinea
così da poterci scambiare
delle visite

.

A me poco importa se
la clonazione dell’embrione
sia eticamente condannabile
politicamente pericolosa e
implichi madri intercambiabili .
A me molto sta a cuore
il progresso della tecnica
che tolto il nucleo originario
dall’ovocita, lì venga impiantata
una cellula della mia amata .
Scienziati! Replicate
chi più non mi ama .
Mi accontenterò della copia
e in essa non esigo che
il calco dello spirito
eguagli l’originale, anzi
confido nell’imperfezione
ritenendola una miglioria .
Anche di me fate copia
affinché l’amore sia eterno
almeno fra i nostri duplicati .

fb/poesiamondadori

 

 

DIARIO 2000 -  Per chi avrà trascorso la maggior parte della vita nel secolo scorso, una volta espulso da questo, per comparire nel terzio millennio, con quale mandato o diritto giudicherà ancora il Novecento letterario, essendone così distanziato ? - VZ
ansa.it - 2019

 

 

 

giovedì 21 settembre
A differenza di molti miei colleghi poeti
ho sempre coltivato un’ambizione letteraria leggera
dilettantesca. Mentre per i sopracitati si trattava
di ambizione pesante, paranoica.
E a distanza di vent’anni nulla è cambiato
ogni minimo segnale di disistima delle loro opere
si tramuta in visibile sofferenza nei loro autori.
Mi pongo la seguente domanda: ma posso io
dopo sette o otto libri pubblicati, considerarmi ancora
un dilettante? Un disinteressato attore che interpreta
il ruolo di autore in questa commedia della letteratura ?

fazi editore - 2019

.

 

Chi sarei ?

Un estraneo a me stesso
che è diventato poeta
senza avere basi letterarie .
Questo io mi costringe
a scrivere versi
pur essendo senza arte né parte .
Io volevo diventare altro
stabilirmi in un territorio
di modeste ambizioni .
A cosa serve, adesso
ribellarsi a un destino
che ha divorato gran parte
della mia vita ?

diario 2000 . ogni cosa a ogni cosa ha detto addio
- 2019

Diario 1999 - frammenti impressioni e poesie  -  inediti   pubblicati postumi  da  Fazi editore

Sabato 30 gennaio
Fare i conti con gli avverbi
Senza ulteriori
lumi toponomastici
cerchiamo invano
i nostri futuri recapiti
negli avverbi di luogo
che dicono si spostino
con quelli di moto
già specchi di quelli
di tempo.

 

 


Venerdì 9 aprile
Sono troppo innanzi nel tempo
perché l’occulto passato
della prima infanzia
mi appartenga ancora.
Essendo io rinato
e morto da bambino.
Questo imprevisto iato
mi ha reso senza passato.

 

 

 

lunedì 11 gennaio
Se solo volessi fingere
voli pindarici in poesia
saprei anche simularli
ma preferisco parodiare
piuttosto che fare l’albatros.
La dispettosità è più connaturata
al mio spirito che non l’elegia
quando da cacciatore
fiuto il librarsi in volo
dei poeti argonauti.

 

 

DOMENICA 23 MAGGIO

SONO PERFETTAMENTE SOLO

PERFETTA E' LA MIA SOLITUDINE

PERFEZIONATA COL TEMPO.

 

 

giovedi 18 febbraio

NON BASTA MAI IL TEMPO

PER NON FAR NIENTE.

STRATEGIA DEL MERCATO GLOBALE:

MESCOLARE GLI UOMINI

PER POTER MESCOLARE MERCI.



Lunedì 1° novembre
Se non fossi un fottuto moralista
scriverei da ebbro
invece scrivo da sobrio
e la spia ne è l’esito noioso.
Pranzo in solitudine
e mi soffermo su
un dolore ignoto.
Bevo vino rosso
sulla carne rossa
come un macellaio.
Siccome m’ubriaco
ci metto tanto
anche a scrivere
una mediocre poesia.

internopoesia.com

 

 

mercoledi 27 ottobre
Dove sta il mio fallimento ? Nel fatto che sono un poeta, anche stimato, ma povero.

Se avessi avuto la costanza di sopportare una moglie noiosa e tiranna ma capace di praticare l'editing sul romanzo, avrei potuto conquistarmi una notorietà che non ho. pur non mancandomi la vena narrativa, ne ho scritto uno solo, perchè non sopporto di avere una tutrie.

cena  da elisa - diario 1999 - pag. 54 booksgoogle.it - 2018
books.google.it

   

Con questo libro, la Fazi avvia la pubblicazione dei diari di Valentino Zeichen, testi finora inediti di grandissima importanza sia dal punto di vista umano che culturale. In "Diario 1999", annotazioni, pensieri, poesie ma anche piccole recensioni di film e sogni, stanno insieme a dettagliati resoconti di serate mondane, cene e incontri, cui Zeichen partecipò assiduamente per tutta la vita e che nel tempo gli permisero di collezionare una cerchia di amicizie davvero d'eccezione: un corpus di scritti prezioso e variegato, dunque, ricco di notizie sull'attività di letterati, poeti, artisti, noti e meno noti, vissuti a Roma a cavallo del Millennio. Scritto sul limitare di un secolo decisivo, il diario del 1999 offre un assaggio significativo di quella che è stata la capacità d'osservazione di Zeichen che, unita al suo spirito critico e talvolta pungente, mostrava sempre un punto di vista originale sul mondo. Nomi, fatti, aneddoti, commenti personali e giudizi senza peli sulla lingua, spesso spiazzanti, caustici, feroci, in puro stile Zeichen, rendono bene l'idea di quelli che sono stati i protagonisti dell'intellighenzia italiana in un determinato giro di anni. Amarezze, piccole gioie, riflessioni sulla vecchiaia e sul passare del tempo sono al centro di questo volume insieme alla constatazione degli spietati meccanismi del sistema culturale nostrano, spesso capace di emarginare o accogliere con disinvolta leggerezza. Un libro prezioso per capire l'uomo ma anche l'ottica originale di un poeta che è stato uno dei protagonisti assoluti della Roma intellettuale fra vecchio e nuovo millennio, fino a diventare figura di culto e quasi paradigma di ciò che vuol dire vivere di poesia oggi.
fazi ed - 2018

 


 

 

 

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