rabindra nath thakur (tagore)
Tagore
seemingly considered
death
as an inevitable episode, but not "the end."
He saw death as another beginning,
if a soul is to be considered immortal, eternal. This
philosophy is apparent in one of his quotes: “Death is
not extinguishing the light; it is only putting out the
lamp because the dawn has come.” ...
The poet also saw death as an offering, a validation of
divine intervention...
Kari Waheed -
thedailystar.net - 68th Death Anniversary the world
beyond
Rabindra
Sangeet
Abdul Wadud has been one of the activists involved in organising many Rabindra
Sangeet programmes and festivals since the '70s.
TDS: Were there any difficulties along the way?
Abdul Wadud: Rabindranath once fell into a dilemma about his song 'Bishwabeena
Rob-ey.' Indira Devi knew it in one way. She witnessed Dinendranath teach this
song in a different tune and notified it to Rabindranath (these two different
compositions can be found in Shwaralipi 36 and 50). He then explained to her
that he was aware of it and the modified version was not bad.
The relatively slower among the students of Rabindranath, of the class started
claiming many things after his demise. If one said, 'I learned this song from
Tagore in this way,' then another would say,'
Tagore taught me in that way.'
Although these claims seem to be imaginary, there are no means by which they can
be verified. In this way also, inconsistencies arose. The fact that nowadays in
Bangladesh, many renowned faces are performing Tagore songs in different
compositions is a continuation of that trend
thedailystar.net
favola fantasy - la terra delle carte
Tratta da un celebre dramma musicale indiano dello
scrittore Rabindranath Tagore il film racconta le bizzarre avventure di un
principe e del suo amico che, naufragati su un'isola da sogno, si imbattono in
una strana società. Gli isolani sono tutti soldati che si fanno chiamare Carte e
vivono secondo leggi che bandiscono ogni comportamento umano.
mymovies.it
When Tagore writes
death my death whisper to me!
for you alone have I kept watch day after day
romantic ecstasy surges through every word. For Tagore the soul was
more real than any object, and he sang of death as a joyful voyage
home to the eternity from which we sprang. In these poems we
experience a dramatic alternative to the fearful Western view of
death. Through the magic of Tagore's lyricism we begin to understand
that by becoming familiar with death, and watching it grow closer,
we can come to live fully in the present moment. As Tagore tells us
so eloquently, if you weep because the sun has gone out your tears
may blind you to the stars
amazon.com
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death is not extinguishing the light
it is putting out the lamp
because the dawn has come
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la morte non è una luce che si spegne
è mettere fuori la lampada
perchè è arrivata l'alba
|
my song
and
when my voice is silenced in death
my song will speak in your living heart
|
l'eternità è verità
non c'è nulla che la possa
misurare
la morte lo dimostra
incessantemente
|
we are to play the game of death
tonight my bride and i.
the night is black the clouds
in the sky are capricious
and the
waves are raving at sea.
we have left our bed of dreams
flung open the door
and come out my bride and i.
we sit upon a swing and the storm winds
give us a wild push from behind.
my bride starts up with fear and delight
she
trembles and clings to my breast.
long have i served her tenderly.
i made for her a bed of flowers
and i closed the doors
to shut out the rude light from her eyes.
i kissed her gently on her lips
and whispered softly in her ears
till she half swooned in languor.
she was lost in the endless
mist of vague sweetness.
she answered not to my touch
my songs failed to arouse her.
tonight has come to us the call of the storm
from the wild.
my bride has shivered and stood up
she has clasped my hand and come out.
her hair is flying in the wind her veil is fluttering
her garland rustles over her breast.
the push of death has swung her into life.
we are face to face and heart to heart my bride and i
poetry-archive.com
dammi il supremo conforto dell'amore
questa è la mia preghiera.
il conforto che mi permetterà di parlare
agire soffrire secondo la tua volontà
e di abbandonare ogni cosa
per non essere lasciato a me stesso.
fortificami nei pericoli
onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.
dammi la suprema confidenza dell'amore
questa è la mia preghiera.
la confidenza nella vita che sfida la morte
che cambia la debolezza in forza
la sconfitta in vittoria.
innalzami perché la mia dignità
accettando l'offesa
disdegni di renderla.
...
Give me the supreme courage of love, this
is my prayer - the courage to speak, to do, to suffer at thy
will, to leave all things or be left alone .
Strengthen me on errands of danger, honour me with pain, and
help me climb to that difficult mood which sacrifices daily to
thee . Give me the supreme confidence of
love, this is my prayer - the confidence that belongs to
life in death, to victory in defeat, to the power hidden in
frailest beauty, to that dignity in pain which accepts hurt but
disdains to return it . the
fugitive
Era di maggio. Il pomeriggio afoso
sembrava interminabile. La terra riarsa
si spaccava nel gran caldo, assetata.
Dalla riva del fiume udii una voce
che gridava: “Vieni, tesoro mio”.
Chiusi il mio libro e aprii la finestra
per guardare fuori.
Vidi presso il fiume un grande bufalo
coperto di fango
che guardava in giro con occhi placidi e pazienti
un ragazzo, nell’acqua fino al ginocchio
lo chiamava per farlo
bagnare.
Sorrisi compiacente ed ebbi un senso di dolcezza
che m’invase il cuore.
il giardiniere
1912
The sun of the first day
Put the question
To the new manifestation of life
Who are you?
There was no answer.
Years passed by.
The last sun of the last day
Uttered the question
on the shore of the western sea
In the hush of evening
Who are you?
No answer came .
selected letters - uni cambridge - google e
book
|
Quando sei sparita, tu moristi
a tutto quello che m’era estraneo,
svanendo dalle mille cose del mondo
per rimanere completamente nel mio dolore.
Io sentii allora che la vita era diventata
amore perfetto, uomo e donna diventati
in me una sola persona, per sempre.
dono d’amore
Sei solo un’immagine, e non vera
come quelle stelle e questa polvere
che fremono d’un brivido vitale?
Mentre tu sei immensamente lontana,
nella tua calma, forma dipinta.
Un tempo camminavi con me,
caldo era il tuo respiro, il tuo corpo
cantava la vita.
Il mio mondo parlava con la tua voce
e mi toccò il cuore con il tuo viso.
Ti sei fermata all’improvviso nel tuo cammino,
all’ombra dell’Eterno, io ho continuato solo.
La vita ride come un bimbo,
scotendo nella corsa il suo sonaglio di morte
mi chiama, e io seguo l’invisibile;
ma tu sei là, dove ti sei fermata,
dietro quella polvere e quelle stelle,
e sei solo un’immagine.
No, non può essere. Se il movimento della vita
si fosse concluso per sempre con te,
fermerebbe il fiume nella sua corrente,
e il procedere del giorno nel suo ritmo di colori.
Se il luminoso tramonto dei tuoi capelli
fosse sparito nel buio della disperazione,
l’ombra estiva della foresta
morirebbe con i suoi sogni.
Può essere vero che t’ho dimenticato?
Disattenti proseguiamo, dimenticando
i fiori della siepe che fiancheggia la strada.
Tuttavia essi profumano, incoscienti
della nostra dimenticanza, riempiendola
di musica.
Tu sei partita da questo mio mondo
per prenderti lo spazio alle radici
della mia vita, perciò quest’oblio
è una memoria sparita nella sua profondità.
Non sei più davanti ai miei canti
ma una sola con essi.
Sei venuta con la prima luce dell’alba,
t’ho preso con l’ultimo raggio di sole del tramonto.
Da allora sempre ti trovo attraversando il buio.
No, tu non sei solo un’immagine !
dono d'amore
Perdonami
se oggi sono impaziente, amore.
È la mia prima pioggia estiva. La foresta
sulle sponde del fiume, è agitata
e i rigogliosi alberi di ipomea acquatica
tentano, con i fiori profumati, il monsone che
passa. Vedi, da ogni
parte il cielo è attraversato
da lampi e il vento solleva i capelli.
Se proprio oggi ti porto il mio dono
perdonami amore.
Il mondo dei soliti giorni
è nascosto dal vapore della pioggia
ogni lavoro è sospeso nelle case
desolati sono i campi.
Solo per gli occhi tuoi neri
lo scrosciare della pioggia
ritrova la sua melodia
e, alla tua porta, vestito d’azzurro
luglio aspetta che tu apra, coi gelsomini
pronti per le tue trecce. pioggia
d'estate - dono d'amore
Face
To Face
Day
after day, O lord of my life,
shall I stand before thee face to face.
With
folded hands, O lord of all worlds,
shall I stand before thee face to face ?
Under thy great sky in solitude and silence,
with humble heart
shall I stand before thee
face to face ?
In this laborious world of thine
tumultuous with toil
and with struggle, among hurrying crowds
shall I stand before thee face to face ?
And when my work shall be done in this world,
O King of kings, alone and speechless
shall I stand before thee face to face?
poems - google e book
|
l'ultima canzone
Finisci allora quest'ultima canzone
Finisci allora quest' ultima canzone e separiamoci.
Scorda questa notte ora che la notte è finita.
Chi cerco di serrare tra le braccia? I sogni
non si possono fare prigionieri.
Con mani avide stringo al mio cuore il vuoto,
ed esso mi ferisce il petto.
.
Then finish the last song and let us leave.
Forget this night when the night is no more.
Whom do I try to clasp in my arms?
Dreams can never be made captive.
My eager hands press emptiness to
my heart and it bruises my breast.
.
Luce - mia luce
! Luce che inondi la terra luce che baci gli occhi
luce che addolcisce il cuore ! Amore mio, la luce danza al
centro della mia vita la luce tocca le corde del mio amore .
Il cielo si spalanca il vento soffia selvaggio il riso passa
sopra la terra . Le farfalle dispiegano le loro ali sul mare
della luce . Gigli e gelsomini sbocciano sulla cresta delle
sue onde . Amore mio, la luce s’infrange nell’oro delle nubi
e sparge gemme in gran copia . Gioia e serenità si diffondono
di foglia in foglia senza limiti . Il fiume del cielo ha
superato le sue sponde e inonda di felicità la terra .
.
Light, my light, the
world-filling light the eye-kissing light heart-sweetening
light !
.
|
I BAMBINI S'INCONTRANO
SULLA SPIAGGIA DI MONDI SCONFINATI.
SOPRA DI LORO IL CIELO È IMMOBILE
NELLA SUA IMMENSITÀ
MA L'ACQUA DEL MARE CHE NON CONOSCE RIPOSO
SI AGITA TEMPESTOSA.
I BAMBINI S'INCONTRANO CON GRIDA E DANZE
SULLA SPIAGGIA DI MONDI SCONFINATI.
COSTRUISCONO CASTELLI DI SABBIA
E GIOVANO CON CONCHIGLIE VUOTE.
CON FOGLIE SECCHE INTESSONO BARCHETTE
E SORRIDENDO LE FANNO GALLEGGIARE
SULLA SUPERFICIE AMPIA DEL MARE.
I BAMBINI GIOCANO SULLA SPIAGGIA DEI MONDI.
NON SANNO NUOTARE
NÉ SANNO GETTARE LE RETI.
I PESCATORI DI PERLE SI TUFFANO PER CERCARE
I MERCANTI NAVIGANO SULLE LORO NAVI
I BAMBINI RACCOLGONO SASSOLINI
E POI LI GETTANO DI NUOVO NEL MARE.
NON CERCANO TESORI NASCOSTI
NON SANNO GETTARE LE RETI.
RIDE IL MARE INCRESPANDOSI
RIDE LA SPIAGGIA LUCCICANDO PALLIDAMENTE.
LE ONDE PORTATRICI DI MORTE
CANTANO AI BAMBINI CANTILENE SENZA SENSO
COME FA LA MADRE
QUANDO DONDOLA LA CULLA DEL SUO BIMBO.
IL MARE GIOCA CON I BAMBINI
E LA SPIAGGIA RIDE LUCCICANDO PALLIDAMENTE.
I BAMBINI S'INCONTRANO
SULLA SPIAGGIA DI MONDI SCONFINATI.
NEL CIELO SENZA SENTIERI VAGA LA TEMPESTA
NEL MARE SENZA SENTIERI NAUFRAGANO LE NAVI
LA MORTE È IN GIRO E I BAMBINI GIOCANO.
SULLA SPIAGGIA DI MONDI SCONFINATI
C'È UN GRANDE CONVEGNO DI BAMBINI.
.
Tagore Song Sung
by Rabindranath Tagore Himself
https://youtu.be/D6-v4nNC21g
. |
tagore_einstein
We can't solve
problems by using the same kind of thinking
we used when we created them
albert einstein
1926
themarginalian.org/when-einstein-met-tagore
|
14 luglio
1930 - berlino a casa di einstein
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this is the last photograph ever taken of
rabindranath tagore - 1941
fb/nobelprize - 2018
|
einstein met tagore 1930
EINSTEIN
The word species is used in German for all human beings, as
a matter of fact, even the apes and the frogs would belong to it.
TAGORE
In science we go through the discipline of
eliminating the personal limitations of our individual minds and
thus reach that comprehension of Truth which is in the mind of the
Universal Man.
EINSTEIN
Even in our everyday life we feel compelled to ascribe a reality
independent of man to the objects we use. We do this to connect the experiences
of our senses in a reasonable way. For instance, if nobody is in this house, yet
that table remains where it is.
TAGORE
Yes, it remains outside the individual mind, but
not the universal mind. The table which I perceive
is perceptible by the same kind of consciousness which I possess.
EINSTEIN
If nobody would be in the house the table would
exist all the same — but this is already illegitimate from your point of
view — because we cannot explain what it means that the table is there,
independently of us.
Our natural point of view in regard to the existence of
truth apart from humanity cannot be explained or proved, but it is a belief
which nobody can lack — no primitive beings even. We attribute to Truth a
super-human objectivity; it is indispensable for us, this reality which is
independent of our existence and our experience and our mind — though we cannot
say what it means.
TAGORE
Science has proved that
the table as a solid object is an appearance
and therefore that which the human mind perceives as a table would not exist if
that mind were naught. At the same time it must be admitted that the fact, that
the ultimate physical reality is nothing but a multitude of separate revolving
centres of electric force, also belongs to the human mind.
In the apprehension of Truth there is an eternal conflict between the universal
human mind and the same mind confined in the individual. The perpetual process
of reconciliation is being carried on in our science, philosophy, in our ethics.
In any case, if there be any Truth absolutely unrelated to humanity then for us
it is absolutely non-existing.
It is not difficult to imagine a
mind to which the sequence of things happens not in space but only in time like
the sequence of notes in music. For such a mind such conception of reality is
akin to the musical reality in which Pythagorean geometry can have no meaning.
There is the reality of paper, infinitely different from the reality of
literature. For the kind of mind possessed by the moth which eats that paper
literature is absolutely non-existent, yet for Man’s mind literature has a
greater value of Truth than the paper itself. In a similar manner if there be
some Truth which has no sensuous or rational relation to the human mind, it will
ever remain as nothing so long as we remain human beings.
EINSTEIN
Then I am more religious than you are!
TAGORE
My religion is in the reconciliation of the
Super-personal Man, the universal human spirit, in my own individual being.
maria popova -
brainpickings.org
|
Tagore's historic Moscow
visit remembered
Moscow: Leading
Russian Indologists celebrated the 70th anniversary of Indian Nobel laureate
Rabindranath Tagore's visit to Moscow, describing it as a landmark event that
bought the people of India and the erstwhile Soviet Union closer together. The event was held
at Moscow's famous Friendship House and was attended by a large of people,
including those fond of Tagore's literature and poetry, members of the Russian-Indian and Russian Bangladesh Friendship Societies and diplomats from
all three countries.
Arun Mohanty Oct 16, 2000
newsarchives.indiainfo.com
TAGORE IN SOUTH AMERICA
Tagore in the United States : A Brief Discussion
-
Recently I have
heard certain questions being raised pertaining to Rabindranath Tagore's relationship
with the United States.
cs.brockport.edu
leggi
RABINDRANATH TAGORE 1861-1841
RabindranAth Thakur (Tagore),
escritor indiano, nasceu em Calcutá em 1861 e morreu em Bengala em 1941. Depois
de educação tradicional na Índia, completou a formação na Inglaterra entre os
anos de 1878 e 1880. Começou sua carreira poética com volumes de versos em
língua bengali.
"pelo seu profundamente sensível, fresco e belo poema,
pelo qual, com consumada perícia, ele fez do seu pensamento poético, expresso nas suas próprias palavras inglesas, uma parte da literatura do ocidente"
NOBEL LITERATURA 1913
:
www.nobelprize.org/prizes/literature/1913/tagore/biographical
Rabindranath Tagore,
conosciuto anche con il nome di Gurudev, originariamente si chiamava
Rabíndranáth Thákhur. Nacque a Calcutta il 6 maggio 1861, da una famiglia
nobile e ricca, illustre anche per tradizioni culturali e spirituali.
Da ragazzo aveva studiato in casa il bengali con lezioni di inglese nel
pomeriggio. Sin da bambino aveva letto i poeti bengalesi e cominciò a
comporre poesie all’età di otto anni e, crescendo, la passione di scrittore
e poeta si sviluppò in lui sempre più. La sua straordinaria creatività
artistica lo indirizzò anche verso la musica,
la danza e la pittura. Compose liriche che
musicò lui stesso e tradusse in inglese, e dipinse quadri che l’Occidente
conobbe nelle esposizioni che vi fece. Con la sua attività artistica, di
poeta musicista scrittore drammaturgo pittore, e la sua visione
filosofico-religiosa, nel tempo divenne molto noto e fu apprezzato in tutto
il mondo.
http://digilander.libero.it/luceeombra/index_file/page11.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore
tagore
In uno dei più riusciti e forse meno noti drammi di Tagore, intitolato Mukta-Dhara,
tradotto letteralmente La cascata e pubblicato per la prima volta nel
Bengala nel 1922, l'autore sembra alludere in modo tragico alla colonizzazione
dell'India e, più in particolare, ispirarsi a quella vasta opera di costruzione
di dighe cominciata nei primi decenni del secolo in America negli interessi dei
grossi gruppi industriali, ma socialmente ingiuste poiché privavano della terra
coltivabile interi villaggi e portavano al loro trasferimento altrove. Il
problema è tuttora vivo in India, come dimostra il caso della cosiddetta Teri
Dam. Ma ecco l'intreccio dell'atto unico di Tagore. Mukta-Dhara è un villaggio
in pianura, irrigato da acque che discendono da una montagna elevatasi altissima
al di sopra di esso. Il re del villaggio che si erge sul monte decide di
interromperne il flusso costruendo una diga. Lutto e tristezza sono il risultato
di questa azione egoistica per gli abitanti della valle. Ma qualcuno vendicherà
le vittime dell'arroganza e del malvolere del re. Il suo figlio putativo,
chiamato Yuvarajah...
Mukta-Dhara può essere interpretato a vari livelli, uno dei quali è
nell'ambito del simbolismo cristiano. Lo Yuvarajah è una immagine di Cristo che
redime il suo popolo attraverso la percezione della verità e attraverso la
propria capacità di sacrificio e di abnegazione. Egli è altresì inquadrabile
nelle tendenze ecumeniche di Tagore, seppure vissute dall'angolo prospettico di
una solida posizione induista. Il rapporto, che Tagore ebbe in svariate
occasioni con le fasce più economicamente depresse della popolazione indiana
(ad esempio, nelle terre paterne di Shilaidah), si traduce letterariamente nello
spirito compassionevole espresso nei confronti della miseria e della sofferenza
degli abitanti del villaggio. E' anche possibile scoprire nella breve
composizione teatrale vari elementi di sensibilità e cultura buddista (le
simpatie di Tagore per il buddismo sono ben note, ne parlò ampiamente Edward
Thompson nel 1926, riferendosi sia all'antica letteratura bengalese che ne era,
a suo dire, impregnata, sia al poeta stesso.
Mukta-Dhara può essere letto altresì come una specie di manifesto
anti-imperialista da apprezzare,
insieme ad altri scritti di Tagore, alla luce
dell'atteggiamento dell'autore negli anni precedenti all'Indipendenza, come
incitamento al conflitto politico e alla ribellione contro il dominio
britannico. Le popolazioni indiane, rappresentate in Mukta-Dhara dagli
abitanti della valle, possono essere viste come vittime ed il loro paese come
una terra saccheggiata da conquistatori stranieri (quelli che nel dramma sono
indicati come i foreigners), privata di tutti i suoi beni, della fonte
stessa di vita. L'atto ha inizio e si conclude con la ripetizione di parole
bellicose che incitano alla riscossa e alla vittoria: "Shankara, Shankara,
Vittoria, Vittoria, Vittoria!"
La posizione di Tagore si differenzia per molti aspetti da quella di molti
intellettuali e uomini politici indiani, primo fra tutti Gandhi. Sono argomenti
che devono necessariamente avere qui una trattazione breve, ma si deve ricordare
che tra i grandi meriti non propriamente gandhiani del poeta indiano vi fu sia
quello di attuare una rinascita delle tradizioni artistiche del proprio paese
che quello di comunicarne il valore all'Occidente. Nel 1920 Tagore scrisse
contro il concetto antico di ahimsa, non violenza, il perno del pensiero
politico gandhiano, asserendo che "essa non andava considerata per se
stessa una forza morale, ma poteva essere usata sia contro la verità sia a
favore di essa". L'ideale di Tagore circa il rapporto tra civiltà distanti
l'una dall'altra come l'India e l'Inghilterra è basato su un concetto generoso
e cavalleresco che faccia sì che un paese si avvicini all'altro con generosità
rinunciando all'esplicazione dei propri distruttivi egoismi.
stm.it
*
Secondo l’eminente
poeta Rabindranath Tagore il carattere distintivo della cultura indiana consiste
nell’aver definito la vita nella foresta come la più alta forma di evoluzione
culturale.
Nel suo Tapovan Tagore scrive che
«la civiltà indiana si è caratterizzata per il fatto di aver attribuito alla
foresta e non alla città la sua fonte di rigenerazione, materiale e
intellettuale...».
E ancora: «La cultura scaturita dalla foresta è
stata influenzata dai diversi processi di rinnovamento della vita, processi che
sono sempre in atto nella foresta e variano da specie a specie, da stagione a
stagione per aspetto, suono e odore. Il principio unificante della vita nella
diversità, del pluralismo democratico è diventato quindi il principio della
civiltà indiana».
Per fare un albero di
Vandana Shiva - unita.it
rabindranath
tagore on education
As one of the earliest educators to think in terms of the global village,
rabindranath Tagore’s educational model has a unique sensitivity and aptness for
education within multi-racial, multi-lingual and multi-cultural situations,
amidst conditions of acknowledged economic discrepancy and political imbalance .
Kathleen M. O'Connell explores Rabindranath Tagore’s contribution.
infed.org -
preservearticles.com
The aims reflected in the institution founded
by Tagore:
1.
Self realisation:
Spiritual is the essence of humanism. Manifestation of personality
depends upon the self-realisation and spiritual knowledge of
individual. 2.
Intellectual Development:
It means development of imagination, creative free thinking,
constant curiosity, alertness ofthe mind.
Freedom
of child to adopt his own way of learning, which would lead to
all-round development.
3.
Physical development:
Sound and healthy physique
through yoga, games, sports as integral part of education.
4.
Love for Humanity:
Education for international understanding and universal brotherhood.
Education should teach people to realise oneness.
5.
Freedom: Education
is a man-making process, it explores the innate power that exists
within man, it is not an imposition, but a liberal process
that
provides utmost freedom for development.
6.
Co-relation of objects:
A peaceful world is only possible when correlation between man and
nature will be established.
7.
Mother-tongue as medium of instruction:
Language is the true vehicle of
expression. 8.
Moral and spiritual
development:
It is more important than bookish knowledge for an integral
development of human personality, by encouraging
selfless
acts, co-operation, sharing and fellow-feeling among students.
9.
Social Development:
‘Brahma’ the supreme soul manifests through men and all creatures.
He is
the source of all life. Brotherhood should be cultivated from the
beginning of life.
shreyasfoundation.in/rabindranath-tagore-education.html
Tuyo es el mundo, todo y para siempre.
Mas como Tú no
necesitas nada, Rey mío, no le sacas gusto a tu riqueza. ¡Es lo mismo que si
no la tuvieras!
Por eso tú, día tras día, me vas dando lo que es tuyo, y así te ganas, día
tras día, tu reino en mí.
Día tras día compras a mi corazón su aurora; y así ves tu amor esculpido en la
estatua de mi vida.
Tu diste canciones a los pájaros, y los pájaros te devolvieron canciones. A mi sólo me diste voz, y me pediste más, y yo canté.
Tú hiciste ligeros tus vientos, y tus vientos son ligeros en servirte. A mi me cargaste las manos, porque yo mismo las
aligerara, y yo he ganado para tu servicio la ingrávida libertad.
Tú le llenaste a tu tierra sus sombras con chispas de luz, y te quedaste entre ellas. A mi me dejaste en el polvo,
sin nada entre las manos para hacer tu cielo.
A todas las cosas les das. A mi me pides. Así, el sol y la lluvia van
madurando mi vida solitaria, y cojo más que tú sembraste,
y te alegro el corazón, Señor del granero de oro!
Rabindranath Tagore
- Poemas de su libro "La Cosecha" -
inicia.es
BIBLIOGRAFIA
-
mondadoristore.it/libri/Rabindranath-Tagore
-
libreriauniversitaria.it/libri-autore_tagore+rabindranath
Rabindranath Tagore's Nobel Prize
stolen
-
2004 -
rubata la medaglia del Nobel
Tagore
In a burglary at the Uttarayan complex of Visva Bharati
University in Shantiniketan, the Nobel Prize medal, a watch, a bangle and
important citations belonging to Rabindranath Tagore were stolen ...
in.rediff.com
INDAGINI SONO CONCLUSE SENZA INDIZI FONDAMENTALI
-
2009
GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
- 2012
L’acqua che Dio ha creato deve
esser semplicemente acqua e la terra non può mai esser altro che terra.
La legge che le ha fatte acqua e terra è la stessa legge di Dio per la quale
Egli ha messo dei limiti al giocatore
in questi limiti consiste appunto il piacere del giocatore stesso.
*
la vera essenza della vita
Io ti adorerò nei fiori
nelle piante della foresta
in cima alla tua fronte
poserò i colori dell’amore
ti legherò con lacci variopinti.
Farò l’altalena sulle onde
dell’oceano della gioia
con nuovi canti e melodie.
Non ho più orgoglio
per la vita umana
fissato al tuo volto materno
di un verde tenero
ho amato la tua terra
la tua polvere.
la barca d’oro
booksblog.it
Vita e morte
Io ho amato questa terra:
di crogiuolo in crogiuolo,
di difficoltà in difficoltà
ho legato ad essa la mia vita.
La luce e le tenebre
dell'aurora e del tramonto
andarono navigando nel mio spirito.
Infine
la mia vita e la mia terra
divennero una cosa sola.
Ho amato la luce della terra
per questo amo la vita.
Tuttavia conosco la realtà
bisogna morire!
Un giorno le mie parole
non avranno più suono
il mio occhio non cercherà più dentro la luce
il mio cuore non batterà più
al richiamo ardente dell'aurora
la notte più non sussurrerà al mio orecchio
misteriose parole.
Dopo il mio ultimo sguardo
dopo le mie estreme parole
bisognerà andare.
Quanto è reale
la necessità di restare
tanto è reale
la necessità di andare.
In tutto questo c'è unione
altrimenti l'universo per tanto tempo
non avrebbe sopportato,
sorridente, tale inganno crudele
in questo tempo la sua luce
come fiore colpito dal verme
sarebbe diventata tenebre.
surul 14 gennaio 1915 - mattino - da
balaka
altrestorie.org
Non so come tu canti, mio Signore !
Sempre ti
ascolto in
silenzioso stupore.
La luce della tua
musica illumina il
mondo. Il
soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.
|
Al risveglio ho
trovato con
la luce una lettera.
Ma non posso sapere
che dice: non so leggere.
E non voglio distrarre
un sapiente dai libri:
ciò che c’è scritto forse
non lo saprebbe leggere.
La terrò sulla fronte
la terrò stretta al cuore.
Quando scende la notte
ed escono le stelle
la porterò sul grembo
e resterò in silenzio.
E me la leggeranno
le foglie che stormiscono
e ne farà il ruscello
col suo scorrere un canto
che a me ripeterà
anche l’Orsa dal cielo.
Io non lo so trovare
quel che cerco, o capire
cosa dovrei imparare
ma so che questa lettera
che non ho letto, ha reso
più lieve il mio fardello
e tutti i miei pensieri
ha mutato in canzoni.
.
I woke and found his letter with the
morning. I do not know what it says, for I cannot read. I
shall leave the wise man alone with his books I shall not
trouble him, for who knows if he can read what the letter
says. Let me hold it to my forehead and press it to my
heart. When the night grows still and stars come out
one by one I will spread it on my lap and stay silent.
The rustling leaves will read it aloud to me the rushing
stream will chant it and the seven wise stars will sing
it to me from the sky. I cannot find what I seek I cannot
understand what I would learn but this unread letter has
lightened my burdens and turned my thoughts into songs. |
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