SUL NOME DELLO SCIENZIATO
- singolare scoperta avvenuta in occasione della ricorrenza dei
150 anni della nascita dello scienziato, avvenuta a Kiel il 23 aprile
1858, e' stata rivelata da un giornalista delle radio pubblica Ndr,
che stava compiendo ricerche d'archivio su Max Planck. Nei registri
della chiesa di St. Nikolai a Kiel il nome
del celebre fisico venne cosi' registrato all'atto del battesimo: "Karl
Ernst Ludwig Marx Planck, detto Marx".
aginews Planck si chiamava proprio Marx e
non Max . La circostanza fu scoperta nel 2008:
Marx è un'abbreviazione
- oggi andata in disuso - del
nome latino Marcus ed è il nome che compare nel certificato di battesimo
. fb/focus
genoma neanderthal
Researchers at the Max Planck Institute
for Evolutionary Anthropology have completed the genome sequence of a
Neandertal & the open source data is now available to the scientific
community.The genome sequence was generated from a toe bone discovered
in Denisova Cave in southern Siberia in 2010 .
era una delle persone migliori che io abbia mai
conosciuto ma non capiva proprio niente di fisica perchE' durante
l'eclisse del 1919 è rimasto in piedi tutta la notte per vedere se
sarebbe stata confermata la curvatura della luce dovuta al campo
gravitazionale.
se avesse capito davvero lateoria della relatività
avrebbe fatto come me e sarebbe andato a letto
.
albert einstein - a centenary volume pag
31
A new scientific truth does not triumph by
convincing its opponents and making them see the light, but rather
because its opponents eventually die, and a new generation grows up that
is familiar with it
Max Planck, surveying
his own career in his Scientific Autobiography
spaceandmotion.com
As Max Planck
observed about science in general, only after the founders and
elder statesmen of a discipline are dead and gone can real change
occur and revolutionary new ideas be accepted
2think.org
IL QUANTO DI PLANCK
in fisica, la quantità
indivisibile o il valore più piccolo fisicamente possibile di una
grandezza variabile con discontinuità. Il concetto di quanto fu
introdotto da Planck, che suppose che l'energia elettromagnetica
irradiata dai corpi alle varie frequenze potesse essere emessa mediante
un gran numero di processi elementari per quantità piccole ma finite
date da: E=hv, dove h è una costante, detta costante di Planck. Einstein,
successivamente, mostrò che non solo l'emissione o l'assorbimento
avvenivano per quantità finite, ma che la radiazione stessa era
costituita da granuli elementari di energia: i quanto di luce o fotoni.
In seguito si considerarono altri tipi di quanto oltre al fotone (che è
il quanto del campo elettromagnetico), e si ebbero così il gravitone, il
pione, il bosone vettore intermedio ecc.
sapere.it
The Concept of Quanta When a black body is heated,
electromagnetic radiation is emitted with a spectrum depending on the
temperature of the body and not of its composition. Calculating the form
of the spectrum, using the then established physical laws, gave an
unreasonable result - the radiation in the high frequency part of the
spectrum became infinite. Max Planck solved this problem by introducing
the concept of quanta: the emitted radiation consists of quanta of
specific energies determined by a new fundamental constant named the
Planck constant.
considerato il padre della fisica
quantistica, vinse il premio
Nobel per la fisica nel 1918.
Studiando la radiazione di corpo nero scoprì
che il meccanismo di emissione della radiazione non è quello ipotizzato dalla fisica classica, sotto forma di onda continua, ma di "pacchetti"
discreti detti quanti.
Planck, Max (Kiel 1858 - Gottinga 1947),
fisico tedesco, considerato il padre della teoria quantistica. Conclusi
gli studi presso le università di Monaco e di Berlino, ottenne nel 1885
la cattedra di fisica all'Università di Kiel.
Dal 1889 al 1928 lavorò all'Università di
Berlino proseguendo l'attività didattica e di ricerca.
Nel 1900, durante le sue ricerche sulla radiazione emessa dal corpo
nero, una superficie ideale che assorbe tutta l'energia incidente, egli
avanzò l'ipotesi che l'energia venisse irraggiata in quantità discrete
che chiamò quanti.
La legge di Planck afferma che l'energia
di un singolo quanto è uguale alla frequenza della radiazione
moltiplicata per una costante universale, nota come
costante di Planck. Benché effettivamente rivoluzionaria, la teoria
proposta, che era formulata su basi empiriche e
matematiche, fu considerata un'ipotesi ad hoc per spiegare fenomeni di difficile interpretazione e non ottenne il
riconoscimento che meritava. Il valore dell'ipotesi di Planck fu reso evidente dall'attività di Einstein
che, nell'ambito della spiegazione dell'effetto fotoelettrico, riprese
il concetto di quanto e ne diede una definizione in
termini fisici. La teoria di Bohr sulla struttura atomica fu al contempo
un ulteriore sviluppo e una conferma
dell'ipotesi dei quanti, che deve dunque essere considerata una tappa fondamentale nella storia della fisica
moderna.
Essa infatti segnò la crisi della fisica
classica e la nascita della meccanica quantistica.
L'attività di ricerca di Planck fu premiata con vari riconoscimenti, tra
i quali il premio Nobel per la fisica che gli fu assegnato nel 1918. Nel 1930 Planck
venne eletto presidente dell'Istituto Kaiser Wilhelm per lo sviluppo
della scienza, la principale associazione degli
scienziati tedeschi, che più tardi prese il nome di Istituto Max Planck.
Per aver apertamente criticato il regime
nazista, Planck fu però espulso dall'Istituto, del quale assunse
nuovamente la direzione al termine della seconda guerra mondiale.
italysoft.com
gap.dcs.st-and.ac.uk
la
verità non trionfa mai
ma
i suoi avversari finiscono col morire
mkelplank
WE CAN'T SOLVE
PROBLEMS BY USING THE SAME KIND OF THINKING WE USED WHEN WE CREATED THEM albert einstein
TEORIA DEL CAMPO UNIFICATO
È questa la «teoria del campo unificato» che espone, con una
serie di equazioni fra loro collegate, le leggi fisiche governanti le due forze
fondamentali dell'universo: gravitazione ed elettromagnetismo. I1 significato di
questa teoria può essere apprezzato solo quando si pensi che virtualmente tutti
i fenomeni della natura sono conseguenza di queste due forze primordiali. Fino a
cento anni fa elettricità e magnetismo - se pure studiati dal tempo dell'antica
Grecia - erano considerati come due fenomeni distinti. Ma gli esperimenti di
Oersted e Faraday, nel XIX secolo, dimostrarono che una corrente elettrica è
sempre accompagnata da un campo magnetico e, reciprocamente, che in certe
condizioni forze magnetiche hanno la possibilità di indurre correnti elettriche.
Questi esperimenti portarono alla scoperta del campo elettromagnetico,
attraverso il quale le onde luminose, le onde-radio, e tutte le altre
perturbazioni elettromagnetiche sono propagate nello spazio. Perciò elettricità
e magnetismo debbono essere considerati come una sola £orza. Eccezione fatta per
la gravitazione, quasi tutte le altre forze presenti nell'universo, forze di
attrito, forze chimiche per mezzo delle quali gli atomi possono unirsi in
molecole, forze coesive che legano particelle di materia di maggiori dimensioni,
forze elastiche che permettono ai corpi di mantenere la loro forma, sono di
origine elettromagnetica; esse infatti implicano l'esistenza della materia, la
quale è composta di atomi che a loro volta sono composti di particelle
elettriche; perciò le affinità fra i fenomeni gravitazionali ed elettromagnetici
sono molto notevoli. I pianeti si muovono nel campo gravitazionale del sole; gli
elettroni girano vorticosamente nel campo elettromagnetico del nucleo atomico.
Oltre a ciò la terra è un grande magnete: un fatto ben noto a tutti coloro che
usano la bussola; anche il sole e le stelle possiedono un campo magnetico. ... italysoft.com
... Tutti i tentativi compiuti per identicare
l'attrazione gravitazionale come un effetto elettromagnetico, sono
falliti. Einstein stesso pensò di esservi riuscito nel 1929 e pubblicò
allora una
teoria del campo unificato, che in seguito da lui stesso fu
trovata inadeguata allo scopo. La sua nuova teoria, completata alla fine
del 1949, è molto piu ambiziosa; infatti essa promulga una serie di
leggi universali destinate a comprendere non solo gli sconfinati campi
gravitazionali ed elettromagnetici degli spazi in terstellari, ma anche
il minuscolo e potente campo nell'interno dell'atomo. È difficile dire
se il grande obiettivo della teoria del campo unificato sarà del tutto
raggiunto; solo anni di lavoro matematico e sperimentale potranno dirlo.
Ma quando il vasto quadro cosmico sarà interamente rivelato, l'abisso
fra macrocosmo e microcosmo, cioè fra il grandissimo ed il piccolissimo,
sarà colmato, e l'intera costruzione dell'universo si ridurrà ad una
struttura omogenea nella quale materia ed energia si confondono, e tutte
le forme di moto, dalla lenta rotazione delle galassie alle disordinate
fughe di elettroni, diventano semplici trasformazioni della struttura e
con centrazione del campo primordiale.
italysoft.com Sfortunatamente, nessuna teoria singola e completa
della coscienza, paragonabile alla
teoria del
campo unificato della fisica, è stata mai disponibile nella
storia. Infatti, gli psicologi si sono sempre sentiti male equipaggiati
per speculare sulla coscienza nell'ambito della struttura puramente
materialistica e nei modelli meccanicistici permessi dalla scienza del
19esimo secolo.
ipotesi.net ...la
teoria del campo unificato, che starebbe alla base
dell'esperimento, enuncia che gravità e magnetismo sono collegati
proprio come lo sono massa ed energia mediante la formula E=mc^2.
Ufficialmente Einstein non venne mai a capo del problema, ma la
soluzione potrebbe essere stata resa top secret dal governo per le sue
enormi implicazioni (tra l'altro permetterebbe di viaggiare nello spazio
senza bisogno di potenti razzi). webtre.it Dalla teoria M, o teoria delle supercorde, che è
la migliore candidata per una
teoria di
campo unificato, deriva che possiamo adottare punti di vista
matematici diversi per descrivere la stessa teoria. In uno di questi,
per e- sempio, le particelle elettricamente cariche come, diciamo, quark
ed elettroni vengono trattate come elementari, e i singoli poli
magnetici sono trattati come solitoni. Ma c'è un altro punto di vista,
egualmente valido, in cui i poli magnetici sono elementari, e le
particelle dotate di carica elettrica sono solitoni.
123point.net
la gravità quantistica
La Meccanica Quantistica, nel caso della
gravità, non si può più trascurare per fenomeni fisici che avvengono a
scale,tempi e masse corrispondenti :
1. alla distanza di Planck (Lplanck)
=L planck = (h1 · G / c 3 )1/2=
1.6 · 10 -33 cm
2. al tempo di Planck (Tplanck)
=T planck = (h1 · G / c 5 )1/2=
5.4 · 10 -44 sec
3. alla massa di Planck (Mplanck)
=M planck = (h1 · c / G )1/2= 2.177
· 10 -5 gr
4.
dove si definiscono: Queste condizioni si sono
verifivate nella singolarità iniziale del Big Bang
Le costanti fisiche sono: (h1 =
h/ (2 · ),
h =1.054 · 10 -27 gr cm
2/sec è la costante di
Planck
c =2.997 · 10 10 cm/sec è la velocità della luce
G =6.673 · 10 -8 cm 3/(gr sec
2) è la
costante di gravitazione universale
E = hv
E = energia del quanto di luce
v = frequenza
h = costante universale nota come costante di Planck
"Era una notte buia e tempestosa...", no, non
proprio. Sicuramente era notte, anzi era una sera. Una fredda sera il 14
dicembre 1900. Il secolo era appena iniziato e la fisica si portava
dietro tante soluzioni, ma qualche piccolo "problemino". Sembrava tutto
risolto e alcuni famosi studiosi si erano sbilanciati nell'affermare che
ormai nella fisica si sapeva tutto e era solo questione di aggiustare le
ultime cifre decimali nelle misure.
Eppure quei piccoli problemini non ne volevano sapere di essere ridotti
alla fisica classica di newtoniana memoria. Uno di questi riguardava la
radiazione emessa dai metalli incandescenti. Con i metodi classici non
si riusciva a calcolare la densità di energia: risultava un valore
infinito.
Probabilmente pensava a questo il quarantaduenneMax Planck
mentre camminava per le strade deserte di Berlino per recarsi alla
Società di Fisica Tedesca, dove avrebbe dovuto tenere una piccola
conferenza. Era molto tempo che studiava l'argomento e pensava di aver
raggiunto un risultato soddisfacente. Era forse un po' agitato, perché
aveva dovuto introdurre un piccolo "trucco" per fare quadrare i conti:
aveva ipotizzato che l'energia fosse in pacchetti, in piccole quantità ,
quanti per l'appunto. Pensare a un'energia "quantizzata" era
un'assurdità per l'epoca e, più tardi, Planck avrà modo di esprimere
l'ostilità tra cui una nuova teoria vede la luce. Infatti, nella sua
autobiografia scientifica, scriverà : "una nuova verità scientifica non
trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto
piuttosto perché' alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui
i nuovi concetti diventano familiari." Cosi , quella breve conferenza in
quella fredda notte berlinese, segna l'inizio del mondo contemporaneo:
venticinque anni dopo nascerà , nella sua forma più solida, la meccanica
quantistica a opera di Werner
Heisenberg, uno di quei giovani che hanno raccolto il seme gettato
da Planck. Dalla meccanica quantistica sarà poi possibile inventare il
transistor, il laser, tutta la tecnologia moderna. Tutto da un "banale
problemino" che nessuno riusciva a risolvere, che Planck risolse con un
"trucchetto". Come tutte le cose realmente rivoluzionarie, i quanti sono
partiti in sordina, senza clamore, ma poi hanno cambiato il mondo e con
esso la vita di ciascuno di noi. Buon Natale e la prossima volta che
premerete il tasto di un cellulare ricordatevi di Max.
uniba.it
wwwps.lnf.infn.it
max planckraggiunse così
vette di sapere filosofico - la teoria fisica che sta alla base
della tecnologia del XX secolo - dai
semiconduttori ai laser.
una teoria che come disse planck fa venire le vertigini a
chiunque la capisce. anche se come aggiunse l’irriverente
Feynman chiunque creda di
averla capita si sbaglia.
uniba
In cent’anni la fisica
quantistica ha dunque ottenuto successi straordinari. Tuttavia restano
ancora aperti interrogativi formidabili .
E’ ancora
aperta, per esempio, la questione del realismo: davvero un oggetto
quantistico esiste solo quando qualcuno (e chi?) lo osserva? E’ ancora
da sciogliere il nodo del rapporto micro-macro: quando e come gli
oggetti microscopici perdono le loro bizzarre proprietà quantistiche e
il loro comportamento indeterminato, per assumere le proprietà classiche
e i comportamenti deterministici degli oggetti macroscopici?
Finché queste questioni, fisiche e filosofiche, verrebbe da dire di
filosofia naturale, resteranno aperte, non si potrà considerare chiusa
la stagione rivoluzionaria inaugurata cento anni fa dal conservatore Max
Planck.
zadig.it
come spesso accade nella storia del pensiero scientifico
quando Planck avanzò la sua
ipotesi nessuno si accorse del carattere rivoluzionario della sua idea.
Neppure Planck, sotto un certo aspetto, se ne rese ben conto. Perlomeno,
Planck era certamente ben consapevole che la sua ipotesi di considerare
l’energia non più come una dimensione continua e frazionabile
all’infinito, ma formata da “pacchetti di energia” – appunto, i celebri
“quanti” – era innovativa. Ma non si immaginava affatto quali e quante
conseguenze avrebbe avuto questa sua ipotesi sull’intera fisica del
Novecento. In fondo Planck aveva avanzato la sua idea per fornire una
spiegazione soddisfacente dello strano comportamento dei corpi neri. La
sua idea scaturiva dalle sue lunghe riflessioni sulla termodinamica e
l’entropia, argomenti cui aveva dedicato anni di ricerche, soprattutto
per chiarirsi le idee su un tema che gli appariva non del tutto chiaro.
Proprio per questo, trovandosi di fronte al curioso comportamento dei
corpi neri, che contrastava ogni predizione teorica, Planck pensò di
spiegare questi effetti fisici ipotizzando che l’energia fosse
distribuita in modo discontinuo, a “pacchetti di energia”. Ma proprio
questa sua idea di considerare l’energia come “discreta” indusse, pochi
anni dopo, nel 1905, un fisico come Albert Einstein, a formulare una
convincente spiegazione dell’effetto fotoelettrico.
fabio minazzi - retedue.rsi.ch - 2013
Una nuova verità scientifica non
trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce -
quanto piuttosto perché alla fine muoiono e nasce una nuova generazione
a cui i nuovi concetti diventano familiari
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