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Istanbul
1933
È l’alba. S’illumina il
mondo
come l’acqua che lascia cadere sul fondo
le sue impurità. E sei tu, all’improvviso
tu, il mio amore, nel chiarore infinito
di fronte a me.
Giorno d'inverno, senza macchia, trasparente
come vetro. Addentare la polpa candida e sana
d’un frutto. Amarti, mia rosa, somiglia
all’aspirare l’aria in un bosco di pini
Chi sa, forse non ci ameremmo tanto
se le nostre anime non si vedessero da lontano
non saremmo così vicini, chi sa,
se la sorte non ci avesse divisi.
È così, mio usignolo, tra te e me
c’è solo una differenza di grado:
tu hai le ali e non puoi volare
io ho le mani e non posso pensare.
Finito, dirà un giorno madre Natura
finito di ridere e piangere
e sarà ancora la vita immensa
che non vede non parla non pensa.
trad joyce lussu
Alla vita
1948
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio,
le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla
bilancia.
poesie d'amore 1987
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ON LIVING
I
Living is no laughing matter :
you must live with great seriousness
like a squirrel, for example -
I mean without looking for something beyond and
above living I mean living
must be your whole occupation .
Living is no laughing matter :
you must take it seriously
so much so and to such a degree
that, for example, your hands tied behind your back
your back to the wall
or else in a laboratory
in your white coat and safety glasses
you can die for people -
even for people whose faces you’ve never seen
even though you know living
is the most real, the most beautiful thing .
I mean, you must take living so seriously
that even at seventy, for example, you’ll plant
olive trees - and not for
your children, either but
because although you fear death you don’t believe it
because living, I mean, weighs heavier .
II
Let’s say we’re seriously ill, need surgery -
which is to say we might not get up
from the white table .
Even though it’s impossible not to feel sad
about going a little too soon
we’ll still laugh at the jokes being told
we’ll look out the window to see if it’s raining
or still wait anxiously
for the latest newscast ...
Let’s say we’re at the front -
for something worth fighting for, say .
There, in the first offensive, on that very day
we might fall on our face, dead .
We’ll know this with a curious anger
but we’ll still worry ourselves to death
about the outcome of the war, which could last
years . Let’s say we’re in
prison and close to fifty
and we have eighteen more years, say
before the iron doors will open.
We’ll still live with the outside
with its people and animals, struggle and wind -
I mean with the outside beyond the walls .
I mean, however and wherever we are
we must live as if we will never die .
III
This earth will grow cold
a star among stars and one
of the smallest a gilded
mote on blue velvet - I
mean this, our great earth.
This earth will grow cold one day
not like a block of ice
or a dead cloud even
but like an empty walnut it will roll along
in pitch-black space ...
You must grieve for this right now
- you have to feel this sorrow now -
for the world must be loved this much
if you’re going to say 'I lived'...
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1943
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
1944
a
munevvér
che sta facendo
adesso adesso
in questo momento ?
e' a casa? per la strada ? al lavoro? in piedi ?
sdraiata? forse sta
alzando il braccio ?
amor mio come appare in quel movimento
il polso bianco e
rotondo !
che sta facendo adesso adesso, in questo momento?
un gattino sulle ginocchia lei lo accarezza.
o forse sta camminando ecco il piede che avanza.
oh i tuoi piedi che mi sono cari
che mi camminano
sull'anima
che illuminano i
miei giorni bui!
a che pensa? a me? o forse…chi sa ai fagioli
che non si cuociono.
o forse si domanda perché tanti sono infelici
sulla terra.
che sta facendo adesso adesso
in questo momento ?
1945
Se per i buoni uffici del signor Nuri spedizioniere
la mia città, la mia Istanbul mi mandasse
un cassone di cipresso, un cassone di sposa
se io l'aprissi facendo risuonare
la serratura di metallo: dccinnn ...
due rotoli di tela finissima
due paia di camicie
dei fazzoletti bianchi ricamati d'argento
dei fiori di lavanda nei sacchetti di seta
e tu
e se tu uscissi da lì
ti farei sedere sull'orlo del letto
ti metterei sotto i piedi la mia pelle di lupo
con la testa chinata e le mani giunte starei
davanti a te
ti guarderei, gioia, ti guarderei stupito
come sei bella, Dio mio, come sei bella
l'aria e l'acqua d'Istanbul nel tuo sorriso
la voluttà della mia città nel tuo sguardo
o mia sultana, o mia signora, se tu lo permettessi
e se il tuo schiavo Nazim Hikmet l'osasse
sarebbe come se respirasse e baciasse
Istanbul sulla tua guancia
ma sta' attenta
sta' attenta a non dirmi "avvicinati"
mi sembra che se la tua mano toccasse la mia
cadrei morto sul pavimento.
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Roma
1960
Quante donne belle ci sono al mondo
quante belle ragazze
s'affacciano sulle terrazze della città
contemplale vecchio
contemplale e mentre da un canto i tuoi versi
si fanno più tersi e lucenti
dall'altro
devi contrattare cercando di tirarla in lungo
con la morte che ti sta accanto.
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forse la mia ultima lettera
a mehmet
LETTERA AL figlio - 1955 mosca
I
da una parte
gli aguzzini tra noi
ci separano come un muro.
d'altra parte
questo cuore sciagurato
mi ha fatto un brutto scherzo,
mio piccolo,
mio mehmet
forse il destino
m'impedirà di rivederti.
II
sarai un ragazzo, lo so,
simile alla spiga di grano
ero così quand'ero giovane
biondo, snello, alto di statura;
i tuoi occhi saranno vasti
come quelli di tua madre
con dentro talvolta uno strascico amaro
di tristezza,
la tua fronte sarà chiara infinitamente
avrai anche una bella voce,
- la mia era atroce -
le canzoni che canterai
spezzeranno i cuori.
sarai un conversatore brillante
in questo ero maestro anch'io
quando la gente non m'irritava i nervi
dalle tue labbra colerà il miele.
ah mehmet,
quanti cuori spezzerai!
III
e' difficile allevare un figlio senza padre
non dare pena a tua madre
gioia non gliene ho potuta dare
dagliene tu.
tua madre
forte e dolce come la seta
tua madre
sarà bella anche all'età delle nonne
come il primo giorno che l'ho vista
quando aveva diciassette anni
sulla riva del bosforo
era il chiaro di luna
era il chiaro del giorno,
era simile a una susina dorata.
tua madre
un giorno come al solito
ci siamo lasciati: a stasera!
era per non vederci mai più.
tua madre
nella sua bontà la più saggia delle madri
che viva cent'anni
che dio la benedica.
IV
non ho paura di morire, figlio mio;
però malgrado tutto
a volte quando lavoro
trasalisco di colpo
oppure nella solitudine del dormiveglia
contare i giorni e' difficile
non ci si può saziare del mondo
mehmet
non ci si può saziare.
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non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura
nella natura
vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all'uomo.
ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzitutto ama l'uomo.
senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell'animale infermo
ma innanzitutto la tristezza dell'uomo.
che tutti i beni terrestri
ti diano gioia
che l'ombra e il chiaro
ti diano gioia
ma che soprattutto l'uomo
ti dia gioia.
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DO NOT LIVE ON EARTH
LIKE A HOUSE TENANT
OR VISITOR TO THE COUNTRYSIDE
DO LIVE ON EARTH
AS IF THE WORLD WAS YOUR FATHER’S HOUSE
TRUST IN LOVE, LAND AND SEA
BUT TRUST MAN BEFORE OTHER THINGS
GIVE YOUR LOVE TO CLOUDS, MACHINES AND BOOKS
BUT LOVE MAN MORE THAN OTHER THINGS .
DO FEEL THE GLOOM OF A DRY BRANCH
AND A LIFELESS PLANET
AND A LAME ANIMAL
BUT FEEL THE GLOOM OF MAN FIRST OF ALL .
LET ALL THE GOODS OF EARTH
BRING YOU JOY
LET SHADOW AND LIGHT
BRING YOU JOY
LET THE FOUR SEASONS
BRING YOU JOY
BUT LET MAN BRING YOU
THE UTMOST JOY
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la nostra terra, la turchia
e' un bel paese
tra gli altri paesi
e i suoi uomini
quelli di buona lega
sono lavoratori
pensosi e coraggiosi
e atrocemente miserabili
si e' sofferto e si soffre ancora
ma la conclusione sarà splendida.
V
tu, da noi, col tuo popolo
costruirai il futuro
lo vedrai coi tuoi occhi
lo toccherai con le tue mani.
mehmet, forse morirò
lontano dalla mia lingua
lontano dalle mie canzoni
lontano dal mio sale e dal mio pane
con la nostalgia di tua madre e di te
del mio popolo dei miei compagni
ma non in esilio
non in terra straniera
morirò nel paese dei miei sogni
nella bianca città dei miei sogni più belli.
VI
mehmet, piccolo mio
ti affido
ai compagni turchi
me ne vado ma sono calmo
la vita che si disperde in me
si ritroverà in te
per lungo tempo
e nel mio popolo, per sempre.
poesie d'amore trad joyce lussu
a
omar kayam
"Riempi il tuo cranio di vino
prima che si
riempia di terra", disse Kayam.
L'uomo dalle scarpe rotte passando davanti
al giardino di rose disse:
"in questo mondo che offre più grano
che stelle ho fame tu parli di vino
e i
miei soldi non bastano
a comprare il pane."
*
"La vita fugge, godi l'istante prima
del sonno senza sogni
è l'alba, ragazzo, versa il vino
nella coppa di cristallo."
Il ragazzo si svegliò
nella sua stanza gelata
senza tendine
era la sirena della fabbrica
implacabile
per il ritardo.
1942
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
BERLINO
1961
Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si son buttati addosso a me alla rinfusa
e la luce d’argento annerito della lampada
mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d’albergo e questo paese nemico
e la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta
mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
e la nostra separazione e quello che siamo
mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.
poesie d’amore 1965 - trad joyce lussu
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