nâzim hikmet'le (ran)
NAzim Hikmet ( NAzim
Hikmet Ran ) [ nAzim´ hEkmet´ rAn ]
pronuncia na'zwm hik'met
welcome hikmet
salonicco grecia 15 gennaio 1902 – mosca 3
giugno 1963 / via pesciànaya 6
Hikmet was born on Nov.
20, 1901, in Salonica and named "Mehmed
Nazım" after his paternal grandfather Nazım
Pasha ... His parents decided to change his
birth date, perhaps, to avoid his being the
youngest in his class, and so his birth date was
changed to Jan. 15, 1902,
which is still considered the official birth
date of the poet.
dailysabah.com/nazim-hikmet
https://it.wikipedia.org/wiki/Naz1m_Hikmet
ho
sentito un lamento sotto i cipressi
mi son chiesto c'è qualcuno che piange qui ?
o è il vento che ricorda un amore passato
in questo luogo solitario ?
un tempo pensavo che i morti ridessero
quando le nere cortine cadon sugli occhi
ma ora mi chiedo se i morti che amarono la vita
piangono ancora sotto i cipressi
ultima lettera da berlino 1961
ANGINA PECTORIS
1948
se qui c'è
la metà del mio cuore dottore
l'altra
metà sta in cina
nella
lunga marcia verso il fiume giallo
e poi ogni
mattina dottore
ogni
mattina all'alba
il mio
cuore lo fucilano in grecia.
e poi
quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli
ultimi passi si allontanano
dall'infermeria
il mio
cuore se ne va dottore
va in una
vecchia casa di legno a istanbul.
e poi sono
dieci anni dottore
che non ho
niente in mano
da offrire
al mio popolo
niente
altro che una mela
una mela
rossa. il mio cuore.
e' per
tutto questo dottore
e non per
l'arteriosclerosi
per la
nicotina per la prigione
che ho
quest'angina pectoris.
guardo la
notte attraverso le sbarre
e malgrado
tutti questi muri
che mi
pesano sul petto
il mio
cuore batte con la stella più lontana.
Il vento cala e se ne va
Il vento cala e se ne va
lo stesso vento non agita
due volte lo stesso ramo
di ciliegio
gli uccelli cantano nell'albero
ali che voglion volare
la porta è chiusa
bisogna forzarla
bisogna vederti, amor mio,
sia bella come te, la vita
sia amica e amata come te
so che ancora non è finito
il banchetto della miseria
ma finirà
1947
Il raggio è riempito di miele
i tuoi occhi son pieni di sole.
I tuoi occhi mia rosa saranno
cenere
domani e il miele continuerà
a riempire altri raggi.
Non mi fermo a rimpiangere i giorni passati
- salvo una certa notte d’estate -
e anche l’ultima luce dei miei occhi azzurri
ti annuncerà lieti giorni futuri.
Un giorno madre natura dirà
' Mia creatura hai già riso
hai già pianto abbastanza '
E di nuovo immensa
sconfinata ricomincerà
la vita senza occhi
senza parola
senza pensiero …
rubai 1948 |
BERLINO 1961
nelle mie braccia tutta
nuda
la città la sera e tu
il tuo chiarore l'odore dei tuoi capelli
si riflettono sul mio viso.
di chi è questo cuore che batte
più forte delle voci e dell'ansito?
è tuo è della città è della notte
o forse è il mio cuore che batte forte?
dove finisce la notte
dove comincia la città?
dove finisce la città dove cominci tu?
dove finisco e comincio io stesso?
in esilio
il nuovo azzurro
Le sei del mattino.
Ho aperto la porta del giorno
ci sono
entrato
ho assaporato
l'azzurro nuovo
nelle finestre
le rughe della mia fronte di ieri
sono rimaste sullo specchio
sulla mia nuca una voce di donna
tenera peluria di pesca
e le notizie del mio paese alla radio
vorrei correre d'albero in albero
nel frutteto delle ore
verrà il tramonto, mia rosa
e al di là della notte
mi aspetterà
spero
il sapore di un nuovo azzurro.
in esilio
L'ALBERO DI NATALE
A sud del golfo di Finlandia la notte
vicino al mare brumoso
l'albero di Natale scintilla
tra oscure torri gotiche
corazze di cavalieri teutoni
e ciminiere di fabbriche
l'albero di Natale
l'albero di Natale canta
sulla piazza bianca di neve
canzoni dell'Estonia
lunghissimo scintillante
pagliuzzato d'oro
l'albero di Natale
tu sei nella palla di vetro rosso
i tuoi capelli son paglia gialla
le ciglia azzurre
sono io che l'ho appesa
mettendotici dentro
il tuo collo bianco è lungo e rotondo
ti ho messa nella palla di vetro rosso
con i miei dubbi
con le mie ansietà con le mie parole
le mie speranze le mie carezze
a tutti gli alberi di Natale
a tutti gli alberi
a tutti i balconi le finestre
i chiodi le nostalgie
ho appeso la palla di vetro rosso ...
tallinin - dic 1961 - poesie d'amore . pag 87
|
poesie d'amore -
RUBAI
componimento poetico secondo la
metrica tradizionale arabo-persiana
hikmet si
serve della metrica quantitativa arabo-persiana
ma anche di
quella sillabica turca
AUTOBIOGRAFIA 1962
sono nato nel 1902
non sono più tornato
nella città natale
non amo i ritorni indietro
quando avevo tre anni
abitavo Alep
con mio nonno pascià
a 19 anni studiavo a Mosca
all'università comunista
a 49 ero a Mosca di nuovo
ospite del comitato centrale
del partito comunista
e dall'età di 14 anni
faccio il poeta
alcuni conoscono bene le varie specie
delle piante altri quelle dei pesci
io conosco le separazioni
alcuni enumerano a memoria i nomi
delle stelle io delle nostalgie
ho dormito in prigioni e anche in alberghi di lusso
ho sofferto la fame
compreso lo sciopero della fame
e non c'è quasi pietanza
che non abbia assaggiata
quando avevo trent'anni hanno chiesto
la mia impiccagione
a 48 mi hanno proposto
per la medaglia della Pace
e me l'hanno data
a 36 ho traversato in sei mesi
i quattro metri quadrati
di cemento
della segregazione cellulare
a 59 sono volato
da Praga all'Avana
in diciotto ore
ero di guardia davanti alla bara di Lenin nel '24
e il mausoleo che visito sono i suoi libri
hanno provato a strapparmi dal mio Partito
e non ci sono riusciti
e non sono rimasto schiacciato
sotto gl'idoli crollati
nel 51 con un giovane compagno
ho camminato verso la morte
nel 52 col cuore spaccato ho atteso la morte
per quattro mesi sdraiato sul dorso
sono stato pazzamente geloso
delle donne ch'ho amato
non ho invidiato nemmeno Charlot
ho ingannato le mie donne
non ho sparlato degli amici
dietro le loro spalle
ho bevuto ma non sono stato un bevitore
ho sempre guadagnato il mio pane
col sudore della mia fronte
che felicità
mi sono vergognato per gli altri e ho mentito
ho mentito per non far pena agli altri
ma ho anche mentito
senza nessun motivo
ho viaggiato in treno in aeroplano in macchina
i più non possono farlo
sono stato all'Opera
i più non ci vanno non sanno
nemmeno che cosa sia
e dal '21 non sono entrato
in certi luoghi frequentati dai più
la moschea la sinagoga la chiesa
il tempio i maghi le fattucchiere
ma mi è capitato
di far leggere la mia sorte
nei fondi di caffè
le mie poesie sono pubblicate
in trenta o quaranta lingue
ma nella mia Turchia
nella mia lingua turca
sono proibite
il cancro non l'ho ancora avuto
non è necessario che l'abbia
non sarò primo ministro
d'altronde non ne ho voglia
anche non ho fatto la guerra
non sono sceso nei ricoveri
nel mezzo della notte
non ho camminato per le vie
sotto gli aerei in picchiata
ma verso i sessant'anni mi sono innamorato
in una parola compagni
anche se oggi a Berlino sono sul punto
di crepar di tristezza
posso dire di aver vissuto
da uomo
e quanto vivrò ancora
e quanto vedrò ancora
chi sa.
trad joyce lussu |
AUTOBIOGRAPHY
I was born in 1902
I never once went back
to my birthplace
I don’t like to turn back
at three I served as a pasha’s
grandson in Aleppo
at nineteen as a student
at Moscow
Communist University
at forty-nine I was back in Moscow
as the Tcheka
Party’s guest
and I’ve been a poet
since I was
fourteen
some people know all about plants
some about fish
I know separation
some people know the names
of the stars by
heart
I recite absences
I’ve slept in prisons and in grand hotels
I’ve known hunger even a hunger strike
and there’s almost
no food
I haven’t tasted
at thirty they wanted to hang me
at forty-eight to give me the Peace Prize
which they did
at thirty-six I covered four square meters
of concrete in
half a year
at fifty-nine I flew from Prague to Havana
in eighteen hours
I never saw Lenin I stood watch
at his coffin in
’24
in ’61 the tomb I visit is his books
they tried to tear me away from my party
it didn’t work
nor was I crushed under the falling idols
in ’51 I sailed with a young friend
into the teeth of
death
in ’52 I spent four months flat on my back
with a broken
heart
waiting to die
I was jealous of the women I loved
I didn’t envy Charlie Chaplin one bit
I deceived my women
I never talked my friends’ backs
I drank but not every day
I earned my bread money honestly
what happiness
out of embarrassment for others I lied
I lied so as not to hurt someone else
but I also lied for no reason at all
I’ve ridden in trains planes and cars
most people don’t get the chance
I went to opera
most people haven’t even heard of the opera
and since ’21 I haven’t gone to the places
most people visit
mosques churches temples
synagogues
sorcerers
but I’ve had my coffee grounds read
my writings are published in thirty
or forty languages
in my Turkey in my Turkish they’re banned
cancer hasn’t caught up with me yet
and nothing says it will
I’ll never be a prime minister
or anything like
that
and I wouldn’t want such a life
nor did I go to war
or burrow in bomb shelters in the bottom
of the night
and I never had to take to the road
under diving
planes
but I fell in love at almost sixty
in short comrades
even if today in Berlin I’m croaking of grief
I can say I’ve lived like a human being
and who knows
how much longer I’ll live
what else will happen to me
nh in berlin - gdr on 11 september
1961
translation randy blasing - mutlu konuk 1993
cpiml.org
|
To live single and free
like a tree
and in brotherhood
like a forest
|
lettere dal carcere
|
living is no laughing
matter
you must live with great seriousness
like a squirrel for example
i mean without looking for something
beyond and above
living
i mean living must be
your whole occupation
|
dopo l'incontro con vladimir
majakovskij
scrive 'il canto di coloro che bevono sole' nel 1928 a bakù
|
se fossi parola -
john berger
- su nazim hikmet ..
....quando aspettava, seduto sul palco,
prima di alzarsi per prendere la parola, si intuiva che era un uomo
straordinariamente alto e solido.
Non per nulla il suo soprannome era
«l'albero dagli occhi blu». Quando si
alzava in piedi si aveva anche l'impressione che fosse molto leggero, così
leggero da rischiare di volar via. ---
... Nazim, voglio descriverti il tavolo su cui sto scrivendo. Si tratta di un
tavolo da giardino bianco, di metallo, di quelli che si possono trovare nei
giardini di un yali sul Bosforo. Si trova nella veranda coperta di una casetta
alla periferia sud-est di Parigi. La casa è stata costruita nel 1938, come tante
altre case costruite qui nella stessa epoca per gli artigiani, i commercianti e
gli operai qualificati.
Nel 1938 tu eri in carcere. Un orologio era appeso a un chiodo al di sopra del
tuo letto. Nella cella al di sopra della tua, tre banditi in catene aspettavano
la loro condanna a morte.
monde-diplomatique.it
things i didn't know i
loved
lion in an iron cage
look at the lion in the
iron cage,
look deep into his eyes:
like two naked steel
daggers
they sparkle with anger.
but he never loses his
dignity
although his anger
comes and goes
goes and comes
you couldn't find a place
for a collar
round his thick, furry
mane.
although the scars of a
whip
still burn on his yellow
back
his long legs
stretch and end
in the shape of two copper
claws.
the hairs on his mane rise
one by one
around his proud head.
his hatred
comes and goes
goes and comes ...
the shadow of my brother
on the wall of the dungeon
moves
up and down
up and down
1928
fb/nh
|
sei la mia ebbrezza
la mia ebbrezza non è passata
non posso farmela passare
non voglio farmela passare
la mia testa pesante
le mie ginocchia scorticate
i miei stracci inzaccherati
vado verso la luce che brilla
e che si spegne
titubando cadendo rialzandomi .
trad joyce lussu
about my poetry
i have no
silver-saddled horse to ride
no inheritance to live on
neither riches no real-estate
a pot of honey is all i own
a pot of honey
red as fire !
my honey is my everything
i guard
my riches and my real-estate
my honey pot i mean
from pests of every species
brother just wait...
as long as i've got
honey in my pot,
bees will come to it
from timbuktu ... |
let's give
let's give the world to the
children
just for one day
like a balloon in bright
and striking colours to play
with
let them play singing among
the stars
let's give the world to the
children
like a huge apple like a
warm loaf of bread
at least for one day let
them have enough
let's give the world to the
children
at least for one day let the
world learn friendship
children will get the world
from our hands
they'll plant immortal trees
moscow 1962
.
Offrons le globe aux enfants,
Au moins pour une journée.
Donnons-le-leur afin qu’ils en jouent
comme d’un ballon multicolore
Pour qu’ils jouent en chantant parmi les étoiles.
Offrons le globe aux enfants,
Donnons-le-leur comme une pomme énorme,
Comme une boule de pain tout chaude,
Qu’une journée au moins
ils puissent manger à leur
faim.
Offrons le globe aux enfants,
Qu’une journée au moins le globe
apprenne la camaraderie,
Les enfants prendront de nos mains le globe
Ils y planteront des arbres immortels
. Ofrezcamos el globo a los niños
al menos por un día
Démosles el globo para que jueguen
como si fuera un globo multicolor
Para que jueguen cantando entre las estrellas
Démoselo como una manzana enorme
Como un pan recién hecho
Ofrezcamos el globo a los niños
y plantarán en él árboles inmortales
.
offriamo il mondo ai bambini
ANCHE PER UN SOLO GIORNO
doniamolo affinché ci giochino
come se fosse un pallone multicolore
perchè giochino cantando tra le stelle
offriamo il mondo ai bambini
doniamolo come un'enorme mela
come una pagnotta tutta calda
per un giorno doniamo cio' di cui necessitano
e lasciamo che il mondo conosca l'amicizia
prenderanno il mondo dalle nostre mani
e vi pianteranno alberi immortali
. |
je suis dans la clarté qui s'avance
mes mains sont toutes pleines de
désir
le monde est beau
mes yeux ne se lassent pas
de
regarder les arbres
les arbres si
verts
les arbres si
pleins d'espoir
un sentier s'en va à travers les
mûriers
je suis à la fenêtre de
l'infirmerie
je ne sens pas l'odeur des
médicaments
les oeillets ont dû s'ouvrir
quelque part
être captif, là n'est pas la
question
il s'agit de ne pas se rendre
voilà
franceweb.fr
poems.lesdoigtsbleus.free.fr
to live like a tree
lonely and free
to live as brothers
like trees in a forest
that dream is ours !
we will see each
other again
my friends
we will see each
other again
we will smile
together at the sun
we will fight
together
byegm.gov.tr
Beautiful days
beckon
us lads
sunny days beckon |
lettere dal carcere
dopo essere stati messi al bando negli ultimi decenni tornano ad essere legali i
libri di Nazim Hikmet .
saranno circa 23mila le
pubblicazioni interessate dalla riforma tra cui Marx
- Engles - Lenin - Stalin .
2013
Hikmet fu in parte riabilitato quando nel
2002 venne proclamato dall'Onu "l'anno di Nazim".
Gli venne restituita post mortem la
cittadinanza cancellata dopo l'esilio in Urss ma la sua tomba restò in Russia.
Alle celebrazioni un ministro disse: «Grande poeta ma se fosse stato per lui
saremmo diventati un satellite di Mosca» ...
Joyce Lussu la traduttrice italiana medaglia d'argento per la resistenza fece
uscire clandestinamente dalla Turchia la moglie e il figlio di Nazim
«L'esperienza con Hikmet mi convinse che i veri poeti sono quelli che ci rendono
un pò più intelligenti non soltanto per osservare la realtà ma per parteciparvi
attivamente. Un vero poeta non canta la rivoluzione, fa la rivoluzione cantando.
Per rivoluzione non intendo solo l'azione politica: ci sono mille modi di farla,
anche nei rapporti quotidiani, contro le incrostazioni del conformismo. Un vero
poeta è una forza liberatrice».
Alcune delle sue opere
restarono vietate perché materiale "pericoloso" sanzionato dalle leggi
anti-terrorismo.
alberto negri - ilsole24ore
per nazim hikmet
la
prigione era un punto piccolo
da cui si poteva evadere con la
poesia
john
berger
HIKMET
1
1A
2 2a
links
https://youtu.be/7GoQEH4VOKA
- il ritorno di nh
www.marxists.org/subject/art/literature/nazim
www.britannica.com/Nazim-Hikmet
http://biografieonline.it/biografia=Nazim+Hikmet
http://video.repubblica.it/cultura/parole-note
- poesia è pop - 2014
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