tutti i
lettori della commedia Molti poi ricorderanno la
magistrale lettura di Dante che, sempre in televisione, agli inizi degli anni
novanta aveva fatto Vittorio Gassman. Per il celebre attore non si
trattava ovviamente della prima 'lettura televisiva' nella quale si metteva alla
prova, eppure la sua intensità rimase impressa nel pubblico a tal punto che
ancora oggi per molti rappresenta un imprescindibile pietra di paragone a cui
far riferimento
... la storia di una persona
goffa ... perché a questo punto tanto vale che si sappia ... sono
fondamentalmente un goffo, una persona che si è mascherata
appunto facendo l'attore. le debolezze, le fragilità
di un uomo che è sempre riuscito a nasconderle . un attore appunto che
soffre di depressione ...
la repubblica
Un gigante timido e insicuro che pero' nascondeva un
uomo fragile insicuro perfino impaurito ...
Dietro questa maschera da guerriero - ha raccontato Alessandro Gassman - in realta' si nascondeva una marmotta impaurita ...
adnkronos -
raidue - la storia siamo noi - 2009
...
L’arte dell’attore differisce da tutte le
altre perché è l’unica in cui l’artista usa se stesso come strumento-vg
...
psicotecnica.org
la politica, il computer, la scienza
fanno domande cui si risponde 'sì' o 'no'
e un bit binario ha il cuore. però
si allungano in terziarie intermittenze
sistole e diastole . pulsano in quel nodo
i linguaggi della vita e dell'arte
che si rifiuta alle risposte certe :
non dice 'sì' né 'no' . parla del 'modo' .
la foto fissa il dato temporale .
la cinepresa registra, oggettiva .
snodata e inquisitiva è la telepresa .
lo spettatore teatrale
è sprovvisto di apparecchi e obiettivi :
il suo zoom sono gli occhi e gli orecchi .
ma sente e vede il reale .
elogio del mattatore
Una
delle figure maggiori che lo spettacolo europeo del dopoguerra abbia prodotto:
un talento poliedrico e proteiforme, non nel senso (o non solo nel senso) d’un
fregolismo di maniera, d’un camaleontismo d’accatto che lo avrebbe reso non
dissimile da altri colleghi suoi abili sì, ma certo assai meno di lui dotati.
Stiamo qui, per contro, parlando della sua superiore capacità d’impersonare i
tipi più diversi e contrastanti: si pensi all’epoca in cui la cinematografia
indigena lo aveva confinato in caratterizzazioni di "vilain" o quanto meno
d’individuo affetto da insanabile mutria, ed egli seppe reinventarsi nella
generale incredulità commediante di gran classe nei panni di Peppe er Pantera
per il monicelliano "I soliti ignoti" (1958), impresa bissata l’anno seguente
col mirabile soldato semplice Giovanni Busacca de "La grande guerra", sempre per
la regia di Monicelli.
La grandezza di Gassman è tutta qui: nel suo passare con ammirevole noncuranza
dai ruoli del teatro classico (resta memorabile, nella stagione ‘56-’57, un
"Otello" in cui le parti del Moro di Venezia e di Jago venivano recitate a sere
alterne scambiandole con l’eclettico Salvo Randone) a quelli della
contemporaneità più smaccata, valga per tutti l’esempio sublime del Bruno
Cortona de "Il sorpasso" (1962) o il tour de force di millanta personaggini
nell’insuperato "I mostri" (1963), ancora sotto il vigile occhio risiano.
Gli ultimi anni l’han visto, purtroppo, diradare le proprie apparizioni,
complice una tendenza alla depressione che gli ha procurato non poche crisi, non
passeggero dolore: ed il suo addio al teatro, al termine d’una serata memorabile
e riassuntiva davvero dell’arte sua, è stato uno dei grandi eventi di
palcoscenico dell’ultimo decennio.
Ma immaginiamo che, s’egli avesse dovuto scegliere pure per il cinema le
immagini d’un congedo, avrebbe appuntato le proprie preferenze sul tenero,
commosso finale de "Lo zio indegno" (1989) di Franco Brusati: dove, poeta
anarcoide ed immoralista invecchiato senz’ombra di pentimento, egli si spegne -
sazio delle gioie, dei sapori stordenti o amari dell’esistenza - di fronte alla
grandezza incontenibile del mare, nella quiete d’un arenile fuori stagione.
Alcuni anni fa gli si presentò,
accompagnato dalla moglie, un famoso attore italiano di cinema e
di teatro (nel quale è facilmente riconoscibile Vittorio Gassman),
malato di depressione, nonostante la «personalità sfolgorante».
Dal colloquio emerse che una madre possessiva lo aveva reso
succube al punto che l'attore si affermò sulle scene e sullo
schermo per esaudire il suo volere. Ma non gli piaceva recitare:
di qui la depressione. Alejandro gli consigliò un atto psicomagico: scannare un gallo sulla tomba della madre,
sgocciolarsi il sangue sul pene e così via. L'attore rifiutò per
la sua posizione («se fossi un illustre sconosciuto lo farei») e
si tenne la depressione.
cesare medail corriere della
sera 26 febbraio 2004
I PRIMI PASSI
A CINECITTA
Cinecittà è un posto che ha assunto dei significati in
questo mondo di
mitomania e di argomenti impalpabili che è il
cinema.
A Cinecittà ho fatto il mio primo provino.
Erano gli anni dell’Accademia, e seguendo l’uso di allora,
mi trasformarono la faccia truccandomi, anzi camuffandomi.
Un
attore giovane e bruno non si concepiva,
e così mi schiarirono mi imbiondirono e mi depilarono.
C’era
un truccatore cecoslovacco assolutamente pazzo.
Fu un
provino disastroso che frenò la mia carriera
cinematografica di almeno tre anni.
vero nome gassmann - Struppa Genova 1 settembre 1922
- roma 29 giugno 2000
Il padre Heinrich Gassmann era ingegnere civile tedesco e la
madre Luisa Ambron era di Pisa e di religione ebraica .
Si trasferiscono a Roma nel 1928, dove, dopo la maturità classica, si iscrive a giurisprudenza. Contemporaneamente segue i corsi dell'Accademia d'Arte
Drammatica.
A vent’anni il suo esordio in palcoscenico con La nemica di Niccodemi, insieme ad Alda Borelli. Nel 1943 sposa l'attrice Nora Ricci. Nel dopoguerra recita con diverse compagnie teatrali diretto da registi come Squarzina, Costa, e Visconti. Debutta nel cinema come protagonista di
Preludio d'amore(1946) di Giovanni Paolucci. Nel biennio 1947-1948
fonda una propria compagnia con Maltagliati e nel 1949, a fianco di Paolo
Stoppa, entra in quella diretta da Luchino Visconti. Con il grande regista
interpreta Un Tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams e
Troilo e Cressida di Shakespeare. Nel 1950-1951 passa nella compagnia di
Guido Salvini, mentre nel 1952-1953 con Luigi Squarzina dirige il Teatro
d'Arte Italiano. Tra i suoi numerosi impegni teatrali, da ricordare anche l'Amleto
e l'Otello di Shakespeare, messi in scena con grande successo,
rispettivamente nel 1952 e nel 1956. Così come il Tieste di Seneca nel 1952. Due
anni dopo, Gassman fonda una compagnia a suo nome. Nel 1960 crea il
Teatro
Popolare, sotto un tendone da circo, dove recita l'Adelchi del
Manzoni. Tra le opere degli autori italiani contemporanei, invece, allestisce
nel 1960 Un marziano a Roma di Flaiano. Dopo una parentesi di qualche
anno, torna al teatro nel 1974 con lo spettacolo O Cesare o nessuno: incentrato
sullA carismatica figura dell'attore. Così come, tre anni dopo, quello al Teatro
Tenda di Roma, intitolato Gassman sette giorni all'asta.
In teatro veste i panni
e le personalità dei grandi personaggi classici, nel cinema diventa protagonista
di film come Riso amaro di Giuseppe De Santis (1949), I soliti ignoti
di Mario Monicelli(1958), La grande guerra di Mario Monicelli(1959). Dopo
la fine del matrimonio con Nora Ricci, da cui ha avuto Paola, nel 1952 sposa
Shelley Winters, l'attrice americana. Nasce la figlia Vittoria. Si separano dopo
due anni, periodo nel quale si era anche trasferito ad Hollywood per lavorare
con la MGM. Tornato in Italia diventa il mattatore del cinema italiano, dopo
l’interpretazione nel film di Dino Risi Il mattatore (1959). Si
lega sentimentalmente ad Anna Maria Ferrero. Nel 1962 interpreta con
Jean-Louis Trintignant Il sorpasso di Dino Risi. Nel 1965 nasce il suo
primo figlio maschio, Alessandro, frutto della storia d'amore con l’attrice
francese Juliette Mayniel. Alessandro, come Paola, diventerà attore (l’esordio
nel 1982 con un film scritto, diretto ed interpretato dal padre, Di padre in
figlio). Con la sua terza moglie, Diletta D’Andrea, nasce il figlio più
giovane, Jacopo. Nel 1978 torna negli USA per girare Un matrimonio e
Quintet, due film diretti da Robert Altman. Ma il suo cinema è quello
italiano per il quale interpreta personaggi per sempre fissati nella nostra
memoria filmica, continuando a respirare e a dare respiro all’aria di quel
teatro che aveva sempre amato profondamente. Muore per un attacco di cuore nel
sonno, a Roma, il 29 giugno 2000.
cinecitta.com
repubblica.it
Negli ultimi anni Gassman si dedica soprattutto
al teatro, alle letture, ai testi che scrive e mette in scena, ai libri, alle
memorie autobiografiche.
La scrittura diventa la sua grande passione, il suo modo di raccontare la vita.
Il suo modo di esorcizzare e superare i momenti bui della depressione.
Pubblica l'autobiografia Un grande avvenire dietro le spalle, IL ROMANZo Memorie
di un sottoscala, i racconti Mal di parola. E ancora Bugie sincere, Camper.
Farsa edipica in 2 tempi e 10 rounds, Lettere d'amore sulla bellezza, Vocalizzi.
Libri di successo amati dal
grande pubblico, scritti con stile raffinato e
accattivante.
LETTERA A VITTORIO GASSMAN di Evgenij Evtušenko Insegnavo a New York cinema italiano
ma una volta ci ho fatto uno scivolone
come su una buccia di banana .
C’erano due nonnine, pensionate americane
e mie allieve tuttavia
che temendo di sembrare inattuali
nel panico sgattaiolarono dall’aula
dopo la proiezione de Il sorpasso
un turbamento per loro
perché così superficiale, quasi una molestia .
Accadde nella scena della spiaggia. I muscoli
da macho in bella mostra, prendeva in giro un donnaiolo
(si dice in italiano di un casanova), incarnandosi lui
stesso nell’immagine del donnaiolismo
che in America suona
persino peggio di socialismo .
Mi viene da pensare
non è che in segreto queste distinte signore
volevano buttarsi tra le braccia di Gassman
sentendosi però ormai troppo in là con gli anni ?
Davvero, erano traumatizzate, e forse seriamente .
Dopo la stimolante esibizione
di muscoli guizzanti dei macho sulla spiaggia
dopo il protendersi di forme intime
di muscoli guizzanti
sotto gli slip dei bellimbusto,
due attempate signore, frementi febbrilmente
arrivarono al dipartimento di Linguistica
chiedendo rabbiosamente soddisfazione
al direttore per i danni morali
che il film aveva loro procurato .
Ma sprofondato nella sua poltrona
nascosto dalla maschera di sfinge da direttore
c’era il volto di un poeta
che per mia buona sorte
era Peter Caravetta, italiano .
Così seppi di averla fatta franca .
Esclamò in uno slancio di passione :
' Care mie signore !
Davvero non gradiste un pezzo d’uomo come Gassman ? '
E dopo viene il bello .
Guardandosi negli occhi
le due care vecchie signore arrossirono
come ragazzine .
Vittorio Gassman, l’unico e il solo
eri facile ad accenderti
e difficile era spegnerti .
Si sa che è pericoloso superare gli altri
ma che noia la vita sarebbe senza un Sorpasso !
Vittorio, vorrei averti qui .
La morte non può sorpassarci
ma noi possiamo farlo con lei .
Ti sei scelto una vita così grande
da non vivere più nel mondo dei morti
e non essere più morto per il mondo dei vivi .
Eri davvero molto più che un semplice
donnaiolo, un istrione, sciupafemmine e celebrità .
Vittorio, come tempesta in coppia esplodemmo
leggendo assieme poesie all’Opera di Roma
menavamo fendenti in russo e italiano, un duetto
a superarci, eravamo un sol poeta .
Oh, se tu non fossi scivolato via dal palco…
Che cos’è l’immortalità ? È… un Sorpasso !
Vittorio, sto arrivando lì da te
con un salto nello schermo, nel Sorpasso
in quella buffa macchina spompata e polverosa
ammaccata e mezza sfatta
che ancora sorpassa tutto e tutti ovunque
perché l’immortalità è un Sorpasso !
Dunque andiamo strombazzando a tutto spiano
verso l’universo dove stanno i nostri cari
dove nessuno viene dimenticato
e nessuno dimentica nessuno
dove non ci sono ex amanti, o ex amici.
Mi siederò accanto al sempre giovane Trintignant
e sarò disperatamente curioso e spericolato
come te, guidatore meravigliosamente folle
con una sola differenza :
il mio sprezzo del pericolo
non ucciderà nessuno
neppure incidentalmente . traduzione marco bini Evgenij Evtušenko - Poeta russo - Zima Siberia 1933
Dal 1993
insegna letteratura russa - università di Tulsa Oklahoma
Nel 2006 ha ottenuto il Premio Librex Montale.
Lettera a Vittorio Gassman testo inedito donato ad Atelier atelierpoesia.it
riconoscimenti . nastro d'argento
come miglior attore nel 1959 per i soliti ignoti
. david di donatello come miglior attore nel 1959 per la
grande guerra
. 1975: vincitore al festival di cannes, miglior
attore, per profumo di
donna di dino risi
. nastro d'argento come miglior attore nel 1963 per il
sorpasso
. david di donatello come miglior attore nel 1963 per il
sorpasso
. david di donatello come miglior attore nel 1966 per il
tigre
. nastro d'argento come miglior attore nel 1975 per profumo
di donna
. david di donatello come miglior attore nel 1975 per
profumo di donna
. david di donatello come miglior attore nel 1978 per caro
papà
. david di donatello come miglior attore nel 1986 per la
famiglia
. nastro d'argento come miglior attore nel 1990 per lo zio
indegno
. 1996: vincitore del leone d'oro alla carriera del festival
di venezia
rai.it
italystl.com
filmografia
Preludio d'amore (1946)
La Figlia del capitano (1947)
L'Ebreo errante (1947)
Daniele Cortis (1947)
Il Cavaliere misterioso (1947)
Avventure di Pinocchio (1947)
Riso amaro (1948)
Il Tradimento (1949)
Lo Sparviero del Nilo (1949)
Il Lupo della Sila (1949)
Ho sognato il paradiso (1949)
I Fuorilegge (1949)
La Corona negra (1950)
Anna (1951)
Una Voce nel tuo cuore (1952)
Il Sogno di Zorro (1952)
La Tratta delle bianche (1953)
Sombrero (1953)
Cry of the Hunted (1953)
The Glass Wall (1953)
Rhapsody (1954)
Mambo (1954)
La Donna più bella del mondo (1955)
War and Peace (1956)
Kean (1956)
Difendo il mio amore (1956)
La Ragazza del palio (1957)
La Tempesta (1958)
I Soliti ignoti (1958)
Le Sorprese dell'amore (1959)
The Miracle (1959)
La Grande guerra (1959)
La Cambiale (1959)
Audace colpo dei soliti ignoti (1959)
El Largo invierno (1991)
Il Mattatore (1960)
Crimen (1960)
Una Vita difficile (1961)
Fantasmi a Roma (1961)
I Briganti italiani (1961)
Anima nera (1961)
Il Giudizio universale (1961)
Il Sorpasso (1962)
La Marcia su Roma (1962)
Il Giorno più corto (1962)
L'Amore difficile (1962)
Barabba (1962)
Il Successo (1963)
La Smania addosso (1963)
I Mostri (1963)
Frenesia dell'estate (1963)
Se permettete parliamo di donne (1964)
Il Gaucho (1964)
La Congiuntura (1964)
Una Vergine per il principe (1965)
Slalom (1965)
The Dirty Game (1965)
Le Piacevoli notti (1966)
L'Armata Brancaleone (1966)
L'Arcidiavolo (1966)
Il Tigre (1967)
Lo Scatenato(1967)
Woman Times Seven (1967)
Questi fantasmi (1968)
Il Profeta (1968)
La Pecora nera (1968)
Dove vai tutta nuda? (1969)
L'Alibi (1969)
Contestazione generale (1970)
Brancaleone alle crociate (1970)
12 + 1 (1970)
L'Udienza (1971)
Scipione detto anche l'africano (1971)
In nome del popolo italiano (1971)
La Tosca (1973)
Che c'entriamo noi con la rivoluzione? (1973)
Profumo di donna (1974)
C'eravamo tanto amati (1974)
A mezzanotte va la ronda del piacere (1975)
Virginity (1976)
Telefoni bianchi (1976)
Signore e signori, buonanotte (1976)
Il Deserto dei tartari (1976)
Anima persa (1977)
A Wedding (1978)
Ther Sleepers (1996)
I Nuovi mostri (1978)
Due PEZZI di pane (1978)
Quintet (1979)
Caro papà (1979)
La Terrazza (1980)
Sono fotogenico (1980)
The Nude Bomb (1980)
Sharky's Machine (1981)
Camera d'albergo (1981)
Tempest (1982)
Benvenuta (1983)
La Vie est un ROMAN (1983)
Paradigma (1985)
I Soliti ignoti vent'anni dopo (1987)
La Famiglia (1987)
I Picari (1988)
Mortacci (1989)
Lo Zio indegno (1989)
Divertimenti della vita privata (1990)
Dimenticare Palermo (1990)
Les 1001 nuits (1990)
Tolgo il disturbo (1992)
Quando eravamo repressi (1992)
Tutti gli anni una volta l'anno (1994)
Sleepers (1996)
Il Deserto di fuoco (1997) Film TV
Tavole apparecchiate e chiarimenti (1998)
La Cena (1998)
Luchino Visconti (1999)
La Bomba (1999)
cinecitta.com
el final del embustero
Ser disecado. Ser
disecado como ciertas aves u otras presas venatorias, relleno de paja,
ser instalado en el comedor o en el saloncito de su casa, provisto de un
discreto mecanismo de articulación de movimientos y de una cinta
magnetofónica que pudiera reproducir, mediante un ingenio activador,
sus frases más queridas, era, con el
fin de agradar y aleccionar a las visitas, el deseo que Vittorio Gassman
tenía para después de muerto.
manuel hidalgo -
el-mundo.es
a totally healthy actor is a paradox
acting is not that far from mental disease:
an actor works on splitting his character into
others.
It is like a kind of schizophrenia.
in every real actor, there is a need to
feel for a
few hours like the center of the world.
egocentrismo, we say in Italian brainyquote.com/quotes/authors
ecrivez ce que vous voulez de moi
il suffit que vous commenciez en disant
c'était le meilleur Vittorio Gassman à des journalistes. fluctuat.net
Non si recita per guadagnarsi il pane ... si recita per mentire, per
smentirsi, per essere diversi da quello che si è . Si
recitano parti di eroi perché si è dei vigliacchi, si recitano parti di
santi perché si è delle carogne, si recita perché si è dei bugiardi fin
dalla nascita e soprattutto si recita perché si diventerebbe pazzi non
recitando !
Il teatro Quirino nel centro
storico di Roma ED un tratto di
Lungotevere intitolato a Vittorio
2004
- fondazione PREMIO gassman
promozione arte teatrale
Una targa e mostre in onore dell’attore nato per caso a Genova la targa è stato apposta
vicino ai lavatoi del borgo, dal momento che anche gli anziani del posto sono
discordi nell'individuare l'abitazione dei primi cinque anni di vita di Vittorio
Gassman.
ilgiornale.it
GASSMANIADI Olimpiadi di confessioni e interviste,
brani di film e di vita, ROMANZI di teatro e di tv, vita con figli e con i
registi, le Gassmaniadi saranno presentate a Roma nelle due Notti Bianche dell’8
e del 9 settembre, per inaugurare la terza edizione del «Festival di Palazzo
Venezia Arte e Musica» dedicato al documentario: «Ho visto Gassman tutti i
giorni, per molti anni, nell’ultima parte della sua vita, abbiamo condiviso una
lunga pratica teatrale, un’amicizia formidabile, un’ottima capacità di memoria.
La cosa che lo rendeva differente da tanti altri, anche bravissimi attori
italiani, era la poliedricità, le curiosità e capacità che lo spingevano a
lanciarsi in tante, diverse imprese». . . .
lastampa.it
inagurato il Teatro Condominio Vittorio
Gassman
gallarate varese - 2006 - il
teatro che si chiamava teatro sociale fu fondato nel 1862.
TARGA IN RICORDO DELL'ATTORE E DELLA SUA BOTTEGA
Vittorio Gassman grande attore internazionale e maestro in questa sede ebbe
negli anni ottanta la sua "Bottega teatrale" frequentata da giovani di tutto il
mondo. Il Comune di Firenze pose nell'anno 2009.
agi.it - 2009
Vittorio aveva costruito la propria carriera
sulla parola, sul rispetto della lingua italiana, sull’amore per la
poesia e sul gusto dell’ironia ma nel privato era un uomo taciturno,
desideroso di riservatezza . Uno dei pochi lussi che amava concedersi, nella
sua vita consacrata alla ricerca della perfezione, era stare con le
persone di cui si fidava per non essere costretto a non usare la
parola, rivelandosi così per quello che era al di là del mostro sacro
Gassman .
Alessandro Gassmann
mostravittoriogassman.it
a dio Sempre ti chiamo quando tocco il
fondo so il numero di telefono a memoria e ti disturbo come
un maniaco abbarbicato al telefono lascio un messaggio se sei
fuori . Perdona . Perdonami di tutto . So che a volte cancelli
a qualche fortunato il debito che tutti con te abbiamo . La
bolletta falla pagare a me, ma dimmi almeno che non farai tagliare
la mia linea: ti prego quando echeggerà quell’ultimo e doloroso
squillo, Dio-per-Dio ! - non staccare : rispondimi .