Jostein Gaarder

OSLO - 8 AGOSTO 1952

 

the only thing we need to become

good philosphers

is the ability to be amazed


Jostein Gaarder è nato ad Oslo (Norvegia) nel 1952. L'occupazione dei suoi genitori ha influenzato i suoi futuri interessi nell'insegnamento e nella scrittura: suo padre era un direttore scolastico e sua madre un'insegnante, nonchè autrice di alcuni libri per bambini. Gaarder ha frequentato la Katerdralskole di Oslo e l' Università di Oslo dove ha intrapreso gli studi delle lingue scandinave e di teologia.
In seguito al suo matrimonio nel 1974, Gaarder iniziò a scrivere, contribuendo a diversi libri di testo di filosofia e teologia. Si trasferì a Bergen nel 1981, qui iniziò ad insegnare filosofia nelle scuole superiori, mansione che mantenne per parecchi anni. Il suo primo libro di narrativa "Diagnosen og andre noveller" (Diagnosen e altre storie) è stato pubblicato nel 1986. A seguire 2 libri per bambini: "Barna fra Sukhavati" (Cosa c'è dietro le stelle?) del 1987 e "Froskeslottet" (Il castello delle rane) del 1988 e poi la pubblicazione di "Kabalmysteriet" (L'enigma del solitario) nel 1990. "Kabalmysteriet" vinse sia il "Norwegian Literary Critics' Award" che il "Ministry of Cultural and Scientific Affairs Literary Prize".
Seguì nel 1991 "Sofies verden" (Il mondo di sofia)che riscosse un successo mondiale. Per i 3 anni successivi fu al primo posto nella classifica dei best-seller e ripeté il suo successso quasi in ogni paese in cui fu tradotto. Ad oggi i libro è stato tradotto in 45 lingue differenti e nel 1995 fu il miglior libro di narravita del mondo , un riscontro sorprendente per quello che fondamentalmente è un libro di testo sotto forma di novella.
Il successo di "Sofies verden" ha permesso a Gaarder di divenire uno scrittore a tempo pieno. Gli ha inoltre concesso di diventare un filantropista. Nel 1997 Gaarder e sua moglie Siri Dannevig fondarono la Sofie Foundation per promouovere un ambiente vivibile. La fondazione dona ogni anno il Sophie Prize, che corrisponde a 100,000$, ad "un individuo o un'organizzazione che ha suggerito soluzione all'attuale sviluppo e/o ha realizzato praticamente alcune proposte.
Gaarder continua a pubblicare un nuovo libro all'incirca ogni anno, ogni 2 anni. Gaarder, Siri e i loro figli vivono in Oslo.
josteingaarder.net -
https://youtu.be/UOHKM-qJRJs - interview

https://youtu.be/XjcKabt80kI - incontri - rai
www.girodivite.it/antenati/xxisec/_gaarder.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Jostein_Gaarder#_note-1  

zam.it

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Jostein Gaarder

norvegese, è nato nel 1952 a Oslo, dove vive. Dopo aver studiato filosofia, teologia e letteratura all’Università di Oslo, ha insegnato filosofia per dieci anni. Ha esordito come scrittore nel 1986 e ben presto è diventato uno degli autori più noti del suo paese. Con II mondo di Sofia, ROMANZo , giallo e manuale di storia della filosofia riuniti in un solo libro, ha raggiunto il successo internazionale. Apparso in Norvegia nel 1991 e tradotto in 50 lingue, IL ROMANZo ha occupato per molto tempo i primi posti nelle classifiche dei bestseller in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e naturalmente in Italia, dove ha anche conquistato il Premio Bancarella 1995. Gaarder continua a pubblicare libri per ragazzi e ROMANZI , spesso a tematica filosofica.
festivaletteratura.it

 

 

Non bisogna perdere la capacità di stupirsi

perché altrimenti il mondo e la nostra stessa vita diventerebbero un’abitudine
...

E’ la vigilia di Natale

Se è passato il tempo in cui accadevano miracoli

ci è rimasto almeno un giorno magico in cui tutto può succedere

jg

 

 

 

 

 

 

piergiorgio odifreddi   INTERVISTA JG
Come mai ha cominciato scrivendo libri di religione?
«Ho insegnato religione nelle scuole superiori per molti anni, e quelli erano pensati come libri di testo. Il program­ma scolastico norvegese prevede un trattamento delle varie religioni mon­diali, naturalmente con un'attenzione particolare alle varie confessioni cri­stiane, e questo spiega ad esempio la struttura del mio Libro delle religioni».
Ma lei è religioso?
«Non direi, benché appartenga nominalmente alla chiesa luterana norvegese. Naturalmente sono stato influenzato dalla storia intellettuale del mio paese, ma anche da altre cose: ad esempio, dall'insegnamento di Buddha, che considero un grande psicologo. Perché, naturalmente, il buddhismo è più una filosofia che una religione».

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Noi adulti ci stupiremmo se vedessimo degli extraterrestri, ma non ci rendiamo conto di essere noi stessi degli alieni. Chi conosce veramente se stesso nel profondo? Io mi sento un estraneo a me stesso, ogni mattina quando mi sveglio.
uniba.it

 

 

Tutto quello che chiamiamo cultura non è così importante. Abbiamo molta più cultura di quella che si serve.
È come in
televisione
. La gente si chiede spesso se la televisione è importante, se è buona o cattiva. Naturalmente è entrambe le cose: porta esperienza ma te la porta anche via

...

La televisione e in genere tutta l’industria culturale ci riempie; bene, abbiamo bisogno di comunicare, ma ci può anche svuotare.
..
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Io non credo in alcuna
filosofia organizzata.
Abbiamo degli esempi nella storia: lo stalinismo era una filosofia organizzata.
Credo che la filosofia sia una questione di pensiero e un dialogo tra la gente.
Quando ho fondato la Sophie foundation il mio proposito era diverso: era salvare le condizioni di vita sulla terra.
...
Così quella di proteggere la vita è una responsabilità globale, un obbligo cosmico.

rainews24

 

 

 
Aunque no se considera ya un filósofo sino un escritor que ha escrito un libro filosófico, es en todo caso un pensador de preguntas eternas cuyas posibles respuestas va desgranando en sus libros, aunque él dice que lo más importante no son las respuestas sino las preguntas.

galeon.com/josteingaarder
   -   josteingaarder.netsons.org



E dunque lei si è spostato, dopo aver posto grande attenzione alle questioni dell’essere umano, alla questione dell’essere terra.
Sono sempre assolutamente concentrato sull’essere umano, perché siamo creature straordinarie. Ma
forse prima avevo più attenzione alle nostre radici culturali. Voglio dire: lei e io abbiamo radici culturali comuni, ma noi apparteniamo anche alla natura. Siamo abitanti non solo dell’Italia, ma anche dell’universo, della Terra naturalmente. Apparteniamo alla natura della Terra, quindi siamo anche esseri cosmici. Voglio dire: quando guardo fuori, nel cosmo, nell’universo, in qualche modo i miei occhi sono gli occhi dell’universo. Può essere che ci siano altri occhi nell’universo, non lo sappiamo, ma so che gli occhi, quando guardano profondamente nella luce dell’universo, guardano anche indietro alla storia dell’universo, i miei occhi sono gli occhi dell’universo.
Sempre ne Il venditore di storie lei dice che la produzione culturale dovrebbe apprendere un po’ dai pescatori, usare meglio l’alternanza catch and release, prendi e lascia andare.
Naturalmente Il venditore di storie è una satira. C’è una grande differenza tra l’industria culturale e la cultura. la cultura è diversa, è il contrario di questo modo passivo di presentare i prodotti culturali. Si potrebbe dire che apparteniamo a una cultura che produce molta più cultura di quella che possiamo digerire. È come quando si pesca. Si prende e si lascia. Prima tiri su il pesce poi lanci di nuovo l’amo. Non puoi prendere tutto, forse non hai bisogno del pesce. Ecco, forse la cultura è un po’ troppo “prendi” e troppo poco “lascia andare”. Probabilmente la gente lascia correre nell’intrattenimento culturale molte più idee del necessario. Dovrebbe esserci più spirito critico. Tutto quello che chiamiamo “cultura” non è così importante. Abbiamo molta più “cultura” di quella che si serve. È come in televisione. La gente si chiede spesso se la televisione è importante, se è buona o cattiva. Naturalmente è entrambe le cose: porta esperienza, ma te la porta anche via. È come l’alcool. Si dice: “prima ho bevuto dalla bottiglia, ma adesso la bottiglia mi sta svuotando”. La televisione e in genere tutta l’industria culturale ci riempie; bene, abbiamo bisogno di comunicare, ma ci può anche svuotare.

rainews24.it

Essere o non essere non esaurisce il problema.

Il problema è che cosa siamo.

Siamo veramente esseri umani

fatti di sangue e carne ?

Il nostro mondo è costituito

da cose vere o siamo circondati

dalla coscienza ?

 

 

 

film   TRATTI DA

In uno Specchio in un Enigma

I et speil i en gAte

IL ROMANZo DI SOFIA

Sofies verden

 

 

PER RAGAZZI

Il castello delle rane - 1988
Cosa c'è dietro le stelle ? - 1987
Lilli de Libris e la biblioteca magica - 1993
C'è nessuno ? - 1996
Domande - 2012
https://it.wikipedia.org/wiki/Jostein_Gaarder

 

2022

noi che siamo qui adesso

2019
SEMPLICEMENTE PERFETTO

2016

il consolatore

2014

IL MONDO DI ANNA

IN UNO SPECCHIO IN UN ENIGMA

2013

domande

2009

IL CASTELLO DEI PIRENEI

2008

scacco matto

2005
Il viaggio di Elisabet
2004
Through a Glass Darkly
Orange Girl
L'enigma del solitario 
Il castello delle rane
2003
Ringmaster's Daughter
2002
Il venditore di storie
C'è nessuno ?
2001
Lilli de Libris e la biblioteca magica
2000
Frog Castle
Maya 
Vita brevis
1999
Christmas Mystery
Through a Glass Darkly
In uno specchio in un enigma
Cosa c'è dietro le stelle?
Il libro delle religioni

1994

IL MONDO DI SOFIA
unilibro.it

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Se è passato il tempo in cui accadevano miracoli

ci è rimasto almeno un giorno magico in cui tutto può succedere

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la ragazza delle arance

AVEVO OCCHI SOLO PER QUELLO CHE NON 'CERA - I ONLY HAD EYES FOR QHAT WASN'T THERE
Raramente la filosofia è riuscita ad arrivare al grande pubblico, confinata a lettori specializzati, esposta con linguaggio specifico, noiosa e poco attraente. Negli ultimi decenni, però, vari scrittori europei si sono lanciati, e il più delle volte con successo, in un'opera di divulgazione delle principali correnti della storia della filosofia, di certo semplificando di molto le problematiche ma incontrando anche il favore di ampie fette di mercato. Uno di questi scrittori è stato il norvegese Jostein Gaarder, che col suo 'Il mondo di Sofia', ROMANZo che mescolava filosofia e giallo, e con molti altri libri ha riscosso grandi soddisfazioni.
ilpotereelagloria.com

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Non venire a dirmi che la natura non è una meraviglia.

Non venire a dirmi che il mondo non è una favola. Coloro che non l'hanno capito forse ci arriveranno soltanto quando la favola starà per finire. In quel momento viene data un'ultima occasione per togliersi i paraocchi, e un'ultima opportunità di sfregarsi gli occhi dallo sbigottimenti, un'ultima possibilità di abbandonarsi a questa meraviglia alla quale si sta per dire addio e che si sta per lasciare.

 

E' peggio perdere qualcosa di caro che non averlo mai avuto

la ragazza delle arance

 

l'enigma del solitario

Se la vita è un solitario, ciascuno vorrebbe essere il jolly. È proprio quello che capita al piccolo Hans Thomas. Dodici anni, un mazzo di carte e un minuscolo libriccino come compagni di gioco, intraprende un lungo viaggio alla ricerca di sua madre. Scoprirà così un'isola incantata, abitata da 52 nani strambi, un fantasioso naufrago e un folletto dispettoso. Ad Hans non resterà che trasformarsi egli stesso in un jolly per risolvere l'enigma e non restare schiacciato dal suo beffardo destino.

...

La nostra vita è come il più fantastico dei racconti d’avventura, pensavo.    Eppure la stragrande maggiornanza delle persone considera il mondo del tutto 'normale' e, per trovare una compensazione alla sua banalità, è costantemente in caccia di qualcosa che esca dalla norma, come per esempio gli angeli o i marziani .

...   

Mi sembrava addirittura incredibile che su questa Terra gli esseri umani continuassero ad affannarsi in un assurdo moto perpetuo, senza riflettere su chi erano e da dove venivano. Com’era possibile che la vita sul nostro pianeta fosse una cosa che si attraversava a occhi chiusi, e che si dava per scontata ?
ibs.it - spaziomente.wordpress.com

Il tempo non passa e non fa tic tac.   Siamo noi a passare sono i nostri orologi a ticchettare.
l'enigma del solitario

 

 

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Noi siamo l’enigma che nessuno decifra

Siamo la favola racchiusa nella propria immagine

Siamo ciò che continua ad andare avanti senza arrivare mai a capire

-jg
We are the enigma that no one can decipher

We are the fable enclosed in our image

We are what keeps going on without ever coming to understand

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La differenza tra Socrate e tutti gli altri era che questi ultimi pur non sapendono più di Socrate erano soddisfatti di quel poco che sapevano.
E chi si accontenta di ciò che sa non potrà mai essere un filosofo.

 

Analogamente a Socrate  potrei dire:

Una cosa sola so: ed è di non sapere nulla

Ma qualcosa, dentro di me, sa che c'è ancora un Jolly in giro per il mondo. Sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, potrebbe spuntare un minuscolo giullare coperto di campanelli. E allora, guardandoci dritto negli occhi ci ripeterà le domande:

Chi siamo noi? Da dove veniamo?
http://it.wikiquote.org/wiki/Jostein_Gaarder

UNA RISPOSTA NON MERITA MAI UN INCHINO PER QUANTO INTELLIGENTE POSSA SEMBRARE
UNA RISPOSTA E' IL TRATTO DI STRADA CHE TI SEI LASCIATO ALLE SPALLE
SOLO UNA DOMANDA PUO' PUNTARE OLTRE

 

il mondo di sofia

premio bancarella 1995

Sofia Amundsen è una ragazzina dalla vita per niente straordinaria. Tutto cambia quando cominciano a spuntare strane domande dalla sua cassetta delle lettere, poi le curiose risposte dell'eccentrico filosofo Alberto Knox per cui Sofia approderà a una bislacca festa di compleanno, nel giardino degli Amundsen. Ma la storia di Sofia non è soltanto un giallo raffinato o un incredibile romanzo d'avventura. Si tratta anche della più divertente storia dell'uomo e del suo pensiero che sia mai stata scritta .
ibs.it  -  audo libro audible.it

Per Sofia la filosofia era terribilmente eccitante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa, senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola .   Giunse così alla conclusione che in realtà la filosofia non è qualcosa che si può imparare :  si poteva invece imparare a pensare filosoficamente  .

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L'unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci .

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La cosa più triste è che, crescendo, noi non ci abituiamo soltanto alla legge di gravità bensì al mondo così com’è .    In altre parole, perdiamo a poco a poco la capacità di stupirci per quello che il mondo ci offre .    Ed è una perdita grave alla quale i filosofi cercano di porre rimedio .    Nel nostro animo noi intuiamo che la vita è un mistero .    E questa è una sensazione che abbiamo provato una volta, molto tempo prima che imparassimo a pensarci  .

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2022 - Tradotto in 64 lingue - 45 milioni di copie vendute   -   Vincent Zabus e Nicoby pubblicano    ' Il mondo di Sofia - Graphic novel Vol.1 '
tgcom24.mediaset.it  -  2022

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maya
Toccava di nuovo a Josè.   ' Nelle pupille, visione e riflessione coincidono. Le pupille sono una magica porta scorrevole là dove lo spirito creativo incontra se stesso nello spirito creato.   L’occhio che sorveglia l’universo è l’occhio dell’universo stesso ' . Ci fu silenzio per qualche secondo.   Poi lui chiese :  ' Fiori o quadri ? '  .

 

 

il venditore di storie
Nella stessa stanza d’albergo, affacciata sul mare di Amalfi, in cui Ibsen scrisse Casa di Bambola, un uomo di nome Petter, fuggito dalla fiera del libro per ragazzi di Bologna perché convinto che qualcuno voglia ucciderlo, scrive le proprie memorie per andare al fondo di se stesso e rivelare il segreto della sua vita. Dotato, sin da bambino, di un’immaginazione prodigiosa: è capace d’inventare e sviluppare centinaia di storie. Da adulto, trasforma questo suo dono in un vero e proprio lavoro e avvia un’attività in proprio, l’Aiutascrittori, con lo scopo di vendere idee e consigli a scrittori, giornalisti e commediografi a corto d’ispirazione.   In breve tempo l’impresa lo rende ricco, mentre i suoi clienti sfornano best seller acclamati da ogni parte del mondo. Ma quando tutto sembra andare a gonfie vele, il meccanismo s’inceppa e le cose si complicano terribilmente quando qualcuno vuole scoprire la sua vera identità … Una grande invenzione narrativa dell’autore del Mondo di Sofia e di Maya. Una bellissima favola sull’arte di raccontare  .

macrolibrarsi.it

 

 

vita brevis
È la primavera del 1995 quando Jostein Gaarder, che si trova a Buenos Aires per la Fiera del Libro, scova in una libreria antiquaria una scatola rossa con una pila di settanta, ottanta fogli manoscritti in latino risalenti alla fine del ‘500, un’opera che pare essere una copia di un’altra ben più antica. Dopo una breve trattativa Gaarder conclude l’acquisto; ad incuriosirlo e attrarlo è stata l’intestazione: FLORIA AEMILIA AURELIO AUGUSTINO EPISCOPO HIPPONIENSIS SALUTEM. Ma che si tratti forse … Ma è mai possibile ?! Nell’autunno dello stesso anno porta il manoscritto a Roma per farlo analizzare nella Biblioteca Vaticana.    Da allora il Codex Floriae scompare e lì negano di averlo mai ricevuto. Garder, però, è stato previdente e ne ha fatto una copia che decide di tradurre rispolverando il suo latino. E sì, si tratta proprio di una lettera di una tale Floria Emilia ad Aurelio Agostino, vescovo di Ippona .
mangialibri.com

 

 

scacco matto
In Scacco matto sono presenti estratti da tutti i libri di Gaarder (esclusi quelli per bambini), a partire da Diagnosen og andre novelIer - inedito in Italia, fino alla Ragazza delle arance; in i conclusione, la raccolta I presenta il saggio introduttivo scritto dall'autore per la Grande Enciclopedia Norvegese, dal titolo "La coscienza è una coincidenza cosmica?". In totale, il volume presenta 64 brani, come le case di una scacchiera: testi più lunghi sono intervallati da altri più brevi, a volte solo di poche righe, come degli aforismi a volte misteriosi.    Alcuni racconti sono indipendenti e finti in sé: per esempio quello sulla pia Solveig che, contraria al bere in tutte le sue forme, diventa suo malgrado dipendente dallo sciroppo per la tosse, leggermente alcolico. Altre volte i brani fanno chiaramente parte di un contesto più ampio: i personaggi si rincorrono da un punto all'altro della raccolta (per esempio il Jolly del mazzo di carte che ha preso vita dalla fantasia di un naufrago e che, casi come nel racconto corre avanti e indietro nel tempo, qui ugualmente "corre" avanti e indietro nel libro) e allo stesso modo, i motivi ricorrenti rimbalzano, indipendenti dal libro da cui sono stati tratti,creando un gioco di scatole cinesi dove i testi vanno, alla fine, a creare un'immagine completa dell' "universo gaarderiano".

feltrinelli.it
''Un criterio e' stato dominante nella scelta - spiega infatti Gaarder nella prefazione del volume: tutti e sessantaquattro i testi della raccolta devono essere considerati come pedine autosufficienti, indipendenti dal contesto dal quale sono stati estrapolati   …  stupore per il mistero della vita e del mondo. L'esistenza dell'uomo e l'enigma della sua esistenza. Sono questi i dati essenziali della sua ricerca  .

adnkronos

 

 

il castello dei pirenei
i suoi libri... affrontano sempre temi esistenziali.
C'è chi ama scrivere per inventare storie in libertà. E c'è chi scrive perché sente di avere qualcosa da scambiare con gli altri. Io appartengo a quest'ultimo gruppo: amo condividere gli argomenti che più mi interessano. Quelle che inserisco nei miei libri sono domande che mi faccio anch'io
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di Giuliano Aluffi - espresso.rep.it

Cos’è per te il dubbio?
Il dubbio è sicuramente fondamentale: il romanzo Il castello dei Pirenei è un libro che parla del dubbio, do voce a personaggi e a voci differenti riguardo alle grandi domande dell’esistenza umana. Il fatto stesso cha abbia scritto questo dialogo fa capire quanto lo ritenga importante per la conoscenza stessa. Questo libro parla di dubbi, è vero, ma anche di tolleranza. L’oracolo di Delfi, interrogato su chi fosse la persona più saggia di Atene, rispose che era Socrate, l’uomo cioè che affermava di sapere di non sapere, e questo più di ogni altra cosa secondo me dimostra il senso profondo del dubbio e della sua importanza.
Elena Torre - mangialibri.com

 

 

domande
Le domande più importanti poste con profondità e freschezza. Le illustrazioni che accompagnano il testo costruiscono una storia narrativa, vediamo un bambino in viaggio. È solo, viaggia nei sogni e nei pensieri, racconta di cose perse e di profonda tristezza, ma durante il viaggio capirà la magia racchiusa nella vita degli esseri viventi. Età di lettura: da 10 anni.

Da dove viene il mondo? Cosa accadrà quando morirò? Quali sono le cose più importanti nella vita? Che cosa è un buon amico? Le domande fondamentali dell’esistenza, poste da Jostein Gaarder con incredibile profondità e ineguagliabile franchezza. Akin Düzakin accompagna il testo di Gaarder con immagini che costruiscono la storia di un bambino in viaggio. È solo, si perde nei sogni e nei pensieri e, come in C’è nessuno?, cerca di capire il mistero racchiuso nella vita. «Nulla al mondo è normale. Tutto ciò che esiste è un frammento del grande enigma. Anche tu lo sei: noi siamo l’enigma che nessuno risolve».

lafeltrinelli.it  - ebook - 2013

 

 

Nulla al mondo è normale

Tutto ciò che esiste è un frammento del grande enigma

Anche tu lo sei -  noi siamo l’enigma che nessuno risolve

 

 

 

il mondo di anna

Anna è una ragazzina strana, animata da un amore profondo per la natura e dotata di una fervida immaginazione che talvolta la confina in un mondo tutto suo. Nel piccolo villaggio della Norvegia dove vive, cerca di figurarsi il proprio futuro e subito scorge il sinistro profilo della catastrofe ambientale che minaccia la Terra. Non sono gli studi, gli svaghi e i primi innamoramenti a riempire le sue giornate, ma la preoccupazione ossessiva per il destino incerto di alcune specie animali. Anna è una ragazzina davvero strana, eppure lo psicologo che la segue non fa che ammirare l'impegno e il senso di responsabilità di un'adolescente dall'intelligenza non comune. Ma all'alba del suo sedicesimo compleanno, Anna fa strani sogni ricorrenti: sogna un futuro dove tutto è perduto, dove gli effetti devastanti della mano dell'uomo sulla natura sono drammaticamente evidenti. Sente allora che deve fare qualcosa, e deve farlo adesso. Non è al comando di una superpotenza o di una grande multinazionale, eppure il piano che sta per concepire, insieme a un amico che come lei non ha paura di osare, potrebbe cambiare per sempre il destino del pianeta.
ibs - 2014
Anna ha sedici anni e vive nella Oslo di oggi. È una ragazzina come tante, con una fervida fantasia che la porta ogni tanto a isolarsi dalla realtà e un grande amore per la natura, unito alla preoccupazione per i danni che l'uomo sta facendo all'ambiente. Niente di grave, come assicura anche uno psicologo che la visita su richiesta della madre, dopo che a scuola hanno segnalato la distrazione della ragazza. Eppure Anna fa strani sogni, uno in particolare, molto vivido, in cui incontra Nova, la sua pronipote, che vive nel 2082 in un mondo completamente devastato dall'uomo... Ci sarà ancora una possibilità per la terra?
amazon - 2014

Sono molte le cose che non so del futuro. So solo che parteciperò alla sua creazione. E forse ho già iniziato.
anna
sono affascinato dalla fantasia ma mi piace ancorarla alla psicologia di un personaggio: non amo il genere 'fantasy' tipo le fiabe artificiali e cerco di vedere una storia come la fantasia personale di qualcuno.     poiché sono anche interessato alla struttura molti dei miei libri sono costruiti come scatole cinesi: storie dentro storie dentro storie.   jg
josteingaarder.netsons.org - 2014

taormina  international book festival 2019 ha accolto anche lo scrittore norvegese Jostein Gaarder, il quale continua con successo a coniugare narrativa e filosofia ponendo alla nostra attenzione una questione di pressante attualità, la salvaguardia dell’ambiente, e concentrando la sua battaglia nel semplice ed efficace slogan “salviamo il mondo”. Nel suo ultimo romanzo, “Il mondo di Anna”, si serve del lieve linguaggio della favola per descrivere il cosmo immaginario nel quale si muove la protagonista che, apparentemente confinata in un villaggio norvegese, sulle ali della fantasia percorre l’universo interrogandosi sul futuro. Gaarder denuncia un progresso irresponsabile che sta uccidendo la Terra; ma non rinuncia alla speranza: nella dimensione del sogno, che ingloba il passato e si dischiude all’avvenire, Anna intreccia le due dimensioni per progettare una azione per salvare la Terra, rivendicando il suo diritto a vivere in una natura intatta.
rosamaria alibrandi - livesicilia.it - 2019

 

 

 

il consolatore

Il consolatore è un romanzo poetico e ingegnoso sulla forza immensa della fantasia e dell’amore per le parole che aiuta a non sentirsi mai soli, a vivere in mondi bellissimi in cui tutto è possibile.
Sessantenne erudito e solitario, Jakop è un ex ricercatore dell’università di Oslo, studioso di linguistica. Non ha figli né parenti e ha una moglie che lo ha lasciato ma con la quale ha continuato a vedersi a lungo per il semplice fatto che condividevano una Toyota Corolla. Ha un solo amico, Pelle, che forse non è del tutto estraneo ai fatti che hanno segnato la fine del suo matrimonio. Jakop è un uomo solitario ma non si sente mai solo, perché alla sua veneranda età, ha un hobby che forse può apparire molto strano, ma che gli riempie le giornate e la vita. E non solo a lui. Jakop infatti ama partecipare ai funerali, mischiarsi tra la folla degli amici e dei parenti e e, millantando di conoscere il defunto, inventare aneddoti e ricordi di vicende mai vissute. Storie capaci di commuovere, racconti edificanti e divertenti, che diventano subito parte delle memorie di parenti e amici. Nelle parole di Jakop, trovano straordinaria e creativa consolazione. Jakop conosce bene il potere delle parole, dell’arte infinita del racconto, ed è consapevole che quando sai raccontare hai sempre degli amici … Finché un giorno, a uno dei tanti funerali cui prende parte, Jakop conosce Agnes …
leggereacolori.com - 2016

Un romanzo poetico e ingegnoso sulla forza immensa della fantasia e dell’amore per le parole. Come nei suoi precedenti grandi successi, a partire dal Mondo di Sofia, Jostein Gaarder affronta con leggerezza storie profonde e drammatiche, al centro delle quali c’è sempre l’uomo dinnanzi ai grandi interrogativi sul significato dell’esistenza.

ibs - 2016

-    Penso che questo sia il libro più propriamente norvegese che abbia mai scritto . Sono stato molto ispirato dalla Norvegia, dai paesaggi ma soprattutto dalla lingua.  confesso che quasi tutti i posti descritti esistono realmente nel mio paese, ai quali mi sento molto attaccato ...

... Le lingue che parliamo ci ricordano che gli esseri umani sono imparentati in modo più profondo di quanto la politica, la storia, le guerre, ci vogliono far credere ...

Assolutamente non uso Facebook, Instagram o cose del genere ... Prima non avevo internet e ricevevo moltissime lettere .    Ora sono 'connesso' .   E il dialogo passa attraverso le mail ...   -jg
sofia viscardi - lastampa.it - 2016

...

Andare ai funerali divenne per me un’abitudine .    I trasformai in un segugio a caccia di vita familiare .   Un’altra vita familiare oltre a quella che rubavo in questo modo e della quale semplicemente avevo bisogno, non l’avevo .
...
Qual è il modo migliore per raccontare la nostra vita dandole un senso ?   Riassumerla dall’inizio o cominciare dal presente - più fresco nella nostra memoria - andando poi a ritroso fino al momento in cui tutto è cominciato ?   Ma il fatto è che nella nostra vita non esistono relazioni di causa-effetto .    Non è possibile procedere all’indietro da una conseguenza a una causa .    Non è possibile dimostrare perché siamo diventati quello che siamo .    Ci hanno provato in tanti ma alla fine tutti si sono limitati a sottolineare la loro umanità e poco più  .
...
La solitudine può diventare vuoto anche per chi all’inizio ci è portato .   Ma è comunque preferibile alla solitudine a due .   Vivendo da soli almeno si può fare come si vuole .    Immagino che la libertà sia maggiore in una grande famiglia rispetto che in un matrimonio angusto .

recensionelibro.it

 

 

 


semplicemente perfetto

È il suo primo giorno all’università di Oslo quando il diciannovenne Albert nota una ragazza dalla quale non riesce a distogliere lo sguardo. Il suo nome è Eirin. Non si sono mai visti prima e non si lasceranno mai.
Dopo trentasette anni di vita passati insieme, Eirin è in Australia a un congresso di biologia marina quando Albert riceve dal proprio medico una notizia devastante.       Come può andare avanti dopo aver saputo?       Per trovare una risposta, si rifugia nella Casa delle fiabe, il cottage immerso nel verde sulla riva del lago dove è solito ritirarsi con la famiglia nel tempo libero. Completamente isolato, si concede ventiquattro ore per scrivere il suo addio al mondo e alle persone che ama. Vuole raccontare tutto, anche quello che fino a oggi ha tenuto gelosamente segreto, ma vuole anche interrogare se stesso su quale sia il senso ultimo del nostro esistere. E proprio quando è sicuro che ogni speranza è spenta, quando ha davanti solo la tenebra più fitta, come le notti in cui remava fino al centro del lago per scrutarne l’abisso, Albert capisce che c’è ancora una risposta, c’è un  “Semplicemente perfetto”   di Jostein Gaarder è un romanzo denso e sorprendente, dove paura, coraggio, amore e morte convivono con straordinaria intensito spiraglio che si apre sul buio   …     In poco più di cento densissime pagine, un Jostein Gaarder in stato di grazia ci sorprende con un romanzo totale nel senso più pienne. Tutto vi trova spazio, tutta l’umana ricchezza e miseria: la paura e il coraggio, la mancanza di fede e la devozione, la scienza e le lettere, la morte e l’eros. Un romanzo capace di commuoverci fino alle lacrime e insieme di riconciliarci con il mondo.

longanesi.it - illibraio.it - 2019

Con uno sguardo alle molecole, le macromolecole e gli atomi ci accompagna nel mondo dei corpi celesti per arrivare ad equipararli alla nostra stessa vita, perché   “se l’energia fosse stata diversa in uno delle quattro interazioni fondamentali – gravitazionale, nucleare forte, nucleare debole e elettromagnetica –, il nostro universo sarebbe nato sterile, privo di vita e di corpi celesti. Le forze fondamentali della natura, e una lunga serie di cosiddette costanti fisiche, hanno raggiunto quel semplice grado di perfezione che ha consentito agli atomi, alle stelle e a noi di nascere”.
mina patrizia paciello - mangialibri.com - 2019
Jostein Gaarder, autore di grandi libri per bambini, si misura questa volta con le trame di una storia d’amore: in “Semplicemente perfetto” lo scrittore norvegese ci racconta di un colpo di fulmine, che si trasforma nell’amore di una vita.
Albert nota Eirin il primo giorno di università e quello scambio di sguardi è l'inizio di una relazione che durerà ben trentasette anni. Poi un giorno, mentre Eirin è a un convegno di biologia marina in Australia, Albert apprende dal proprio medico una notizia devastante. Per assorbire la notizia, l’uomo deciderà di rifugiarsi in un piccolo chalet di montagna, la Casa delle Fiabe, che da sempre è sede dei suoi momenti meditativi. Sarà qui che inizierà a scrivere la storia della sua vita con Eirin, e che capirà che è arrivato finalmente il momento di fare i conti con tutta la verità, portando alla luce quei segreti che fino a quel momento aveva tenuto nascosti persino a se stesso.à.

libreria universitaria.it - 2019

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Prima o poi questo giorno doveva arrivare

Arriva per tutti. ed eccolo qui

Come uno schiaffo, come un pugno in faccia

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INTERVISTA :     dalla norvegia, i due innamorati si ritrovano in spagna: è un messaggio “europeo”, nel senso che le diverse culture dell’europa possono integrarsi e arricchirsi reciprocamente?
Io sono sempre stato un tenace europeista .     Amo non soltanto le diversità culturali, ma anche quelle naturali dell’Europa .    Le arance sono il simbolo dell’Europa mediterranea, del sole, della gioia di vivere .
daniela pizzagalli - zam.it - 2019

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noi che siamo qui adesso

Se vogliamo riuscire a conservare i presupposti della vita su questo pianeta, serve questo, un ribaltamento nel nostro modo di pensare ... Secondo me è nostro dovere, in quanto specie umana, assicurare un futuro ai nostri discendenti e alla nostra civiltà. Ma non solo. Siamo eticamente tenuti a proteggere le condizioni che permettono la vita, non solo la nostra, ma anche quella di altre specie. Siamo noi, in questo preciso momento, a erodere la biodiversità di questo pianeta. Siamo noi che stiamo qui, adesso, ecco spiegato il titolo ...
intervista roberta scorranese - corriere.it/jostein-gaarder  - 2022
Come tutti i suoi coetanei, da bambino Jostein Gaarder si è posto alcune grandi domande per le quali le persone che lo circondavano non avevano altrettanto grandi risposte: Non è strano che viviamo? Non è bello che il mondo esista ?
Questi interrogativi l’hanno segnato per il resto della sua esistenza che, infatti, ha trascorso a studiare, approfondendo la conoscenza di ciò che ci circonda .
Ora che ha settant’anni ed è nonno di sei nipoti, Gaarder non solo non ha smesso di interrogarsi sui misteri della vita sulla Terra, ma ha anche raccolto una serie di intuizioni che desidera trasmettere alle generazioni future, con la speranza di allargarne e migliorarne la prospettiva.
Nella lettera che scrive, e che è una magnifica combinazione di storia e scienza, di esperienze vissute e favole inventate, i protagonisti sono due e inestricabili: l’uomo e il mondo di cui lui stesso è parte essenziale. L’uomo in quanto unico essere vivente in tutto il cosmo che è cosciente della sua condizione; che sa provare quel sublime senso di vertigine dato dalla consapevolezza di non capire, di non sapere. L’uomo che è singolo ma anche moltitudine, che cammina sul mondo da miliardi di anni, ma che non ha ancora compreso che prendersi cura del suo mondo è prendersi cura soprattutto di sé stesso. L’uomo che è il nostro passato ma che è anche noi che siamo qui adesso e che, quindi, dobbiamo impegnarci per salvaguardare la nostra esistenza.
Con il suo stile mai banale e sempre positivo, Gaarder comunica il suo messaggio più potente e motivante: vivere la vita è un privilegio, un miracolo che ognuno di noi deve tutelare .
longanesi - 2022

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https://youtu.be/RxXokriI6Go - salone libro torino 2014

intervista rai - 2014

https://youtu.be/a5216x6Msb8  - kids respond to questions asked by JG  - 2017

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jostein gaarder a milano - fondazione corriere sera - 8 settembre 2015
etica per il futuro - una lezione sulla sostenibilità

rainews.it/dl/rainews/media/Gaarder - video

 

Fate alla generazione che vi segue ciò che vorreste avesse fatto a voi quella che vi ha preceduti .     Chi viene dopo di noi è nostro fratello e non abbiamo alcun diritto di lasciare in eredità un pianeta che ha meno valore di quello che abbiamo ricevuto e sui cui abbiamo avuto la grande opportunità di vivere  .
2010 PEN world voices

 

... a me piace camminare,    fare lunghe passeggiate in montagna, nei boschi, in città e mentre passeggio muovo sia il corpo che i pensieri, non riesco a raccogliere pensieri seduto davanti al computer …  diciamo che adesso sono nella fase del  ' camminatore '   .
intervista - elena torre - mangialibri.com

taobuk festival 2019 - taormina messina -  ospite jostein gaarder
la perfezione immortale   -   La malattia, il tempo che resta da vivere e la riflessione sulla vita che scorre.
JG dialoga con Umberto Curi -  Università di Padova
taobuk.it 2019
Credo nella narrativa, il cervello umano è fatto più per il racconto che per il digitale .
vincenzo bonaventura - messina.gazzettadelsud.it
Guardare le stelle fa bene e la filosofia ci aiuta ad accettare il nostro destino al tempo della pandemia .
cosa sta scrivendo?
Le dico la verità :  la pandemia mi ha distratto .  Mi ha impedito la concentrazione …
xavi ayén . pangea.news/jostein-gaarder-intervista  - 2020

 

Jostein Gaarder

ssovvenziona con le sue pubblicazioni borse di studio e premi per i giovani scienziati
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8 AGOSTO .. AUGURI !

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