hollywood
ogni mattina
per guadagnarmi da
vivere vado al mercato
dove si comprano le bugie pieno di speranza mi metto tra chi vende
alla vigilia di natale
oggi siamo seduti alla vigilia
di natale noi gente misera
in una gelida stanzetta
il vento corre fuori il vento entra
vieni buon signore gesù
da noi volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario
|
avevo un fratello aviatore
un giorno la cartolina fece i bagagli e via lungo la rotta del sud
mio fratello è un conquistatore: il popolo nostro ha bisogno di spazio e prendersi terre e terre da noi, è un vecchio sogno.
e lo spazio che s'è conquistato è sui monti del guadarrama un metro e ottanta di lunghezza uno e cinquanta di profondità
|
I bambini giocano alla guerra
E' RARO
CHE GIOCHINO ALLA PACE perché
gli adulti da sempre fanno la
guerra tu fai pum e ridi il soldato spara
e un altro uomo non ride più E' la guerra C'è un altro gioco da inventare far sorridere il mondo
non farlo piangere Pace vuol dire
che non a tutti piace lo
stesso gioco che i tuoi giocattoli
piacciono anche agli altri
bimbi che spesso non ne hanno
perché ne hai troppi tu che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci che la tua mamma non è solo tutta tua che tutti i bambini sono tuoi amici E pace è ancora non avere fame non avere freddo non avere paura
pioppo di
karlsplatz
un pioppo c'è sulla karlsplatz in mezzo a berlino città di rovine
e chi passa per la karlsplatz vede quel verde gentile
nell'inverno del quarantasei
gelavano gli uomini
la legna era rara
e tanti mai alberi caddero
e fu l'ultimo anno per loro ma sempre il pioppo sulla karlsplatz
quella sua verde foglia ci mostra sia grazie a voi gente della karlsplatz
se ancora è nostra
primavera
SU UN RAMO SECCO E ARIDO è fiorito un fiore stanotte nel timore che gli sfuggisse maggio Non ci contavo ormai
lo davo per spacciato al mio sguardo
inutile Quasi l'avrei tagliato
se durassimo in eterno
tutto cambierebbe dato che siamo mortali molto rimane come prima
1955
circa Dauerten wir unendlich
So
wandelte sich alles Da wir
aber endlich sind Bleibt
vieles beim alten.
etwa 1955
alba
non per caso l'alba di un nuovo giorno Inizia col grido del gallo che fin dai tempi antichi indica un tradimento.
Tutti
vedono la violenza del fiume in piena nessuno
vede la violenza degli argini
che lo costringono
non ho bisogno di una lapide
ma
se voi avete bisogno di una per me vorrei che ci fosse scritto ha fatto delle proposte
noi le abbiamo
accettate con una tale incisione saremmo onorati tutti quanti
|
lode del
dubbio
Sia lode al dubbio ! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.
Leggete la storia e guardate in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono le si poté contare.
Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine dell'infinito mare.
Oh bello lo scuoter del capo su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura l'ammalato senza speranza !
Ma d'ogni dubbio il più bello
è quando coloro che sono senza fede, senza forza, levano il capo e
alla forza dei loro oppressori non credono più!
Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio !
Quante vittime costò ! Com’era difficile accorgersi
che fosse così e non diverso! Con un respiro di sollievo un giorno
un uomo nel libro del sapere lo scrisse.
Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza
e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto di nuove esperienze
che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
gravemente cancella quella tesi.
Intronato dagli ordini, passato alla visita
d'idoneità da barbuti medici, ispezionato
da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato
da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie
un libro redatto da Iddio in persona,
erudito da impazienti pedagoghi sta il povero e ode
che questo mondo è il migliore dei mondi possibili
e che il buco nel tetto della sua stanza
è stato proprio previsto da Dio. Veramente gli è difficile
dubitare di questo mondo. Madido di sudore si curva l'uomo
che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.
Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo
che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio. Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti li odono con gli orecchi della spia.
Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino si chiedono se anch'egli non sia un uomo.
Dopo aver rilevato
mormorando che la questione non è ancora sviscerata
vanno a letto. La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è l'istruttoria continua.
Certo, se il dubbio lodate non lodate però
quel dubbio che è disperazione! Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi! Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo chi di troppi ha bisogno.
Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio !
|
sul
muro
Sul muro c'era scritto col gesso
viva la guerra. Chi l'ha scritto è già caduto. chi sta in alto dice: si va verso la gloria.
Chi sta in basso dice: si va verso la fossa.
La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell' ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico poesie e canzoni
|
il cambio
della ruota
sto seduto ai margini
della strada l'autista cambia la ruota non sto bene lì da dove vengo non sto bene lì dove vado perché vedo il cambio della ruota con impazienza?
poesie postume -
poesie e canzoni - einaudi
dalla mia parete pende un lavoro giapponese
di legno
maschera di un cattivo demone
laccata d'oro.
Con senso partecipe vedo le vene gonfie della fronte
mostrare
quanto sia faticoso esser cattivi
|
NESSUN UOMO E' UN'ISOLA
|
tre versioni di ' E poi vennero '
...
non
di bertold brecht .
Prima vennero a prendere gli
zingari
e fui contento perché rubacchiavano Poi vennero a prendere gli
ebrei e TACQUI perché mi erano
antipatici Poi vennero a prendere gli
omosessuali e fui sollevato
perché erano fastidiosi Poi vennero a prendere i
comunisti
ed io non PARLAI perché non ero comunista Un giorno vennero a prendere
me
e non c’era rimasto nessuno a protestare
Friedrich Gustav Emil Martin Niemhöller
-
attribuita erroneamente a bertold brecht
https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_vennero...
Quando Hitler andò al potere PRIMA VENNERO
a prendere sindacalisti comunisti e socialisti Ma io non ero né sindacalista né comunista né socialista e quindi dissi
Cosa me ne frega ? POI VENNERO a prendere cristiani protestanti e
cattolici MA io non ero né protestante né cattolico e dissi Cosa me ne
frega ? POI VENNERO a prendere gli ebrei E dissi non sono
ebreo e quindi perché dovrebbero detestarMI ? MA quando vennero a prendere me non c’era più nessuno che potesse
protestare per la mia cattura
Heinrich Böll 1917-1985
Prima vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero
comunista Poi vennero per i socialdemocratici e io non dissi nulla perché non ero
socialdemocratico Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero
sindacalista Poi vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo Poi vennero a prendere me E non era rimasto più nessuno che potesse dire
qualcosa Friedrich Gustav Emil Martin Niemhöller 1892–1984
.
|
l'intelligenza
non è commettere errori ma scoprire
subito il modo di trarne profitto
BB - linea di condotta
AMARE IL MONDO
CI IMPEGNIAMO NOI E NON GLI ALTRI
UNICAMENTE NOI E NON GLI ALTRI
NÉ CHI STA IN ALTO NÉ CHE STA IN BASSO
NÉ CHI CREDE NÉ CHI NON CREDE.
CI IMPEGNIAMO
SENZA PRETENDERE
CHE GLI ALTRI SI IMPEGNINO PER NOI
SENZA GIUDICARE CHI NON SI IMPEGNA
SENZA ACCUSARE CHI NON SI IMPEGNA
SENZA CONDANNARE CHI NON SI IMPEGNA
SENZA CERCARE PERCHÉ NON SI IMPEGNA.
SE QUALCHE COSA SENTIAMO DI "POTERE"
E LO VOGLIAMO FERMAMENTE
È SU DI NOI SOLTANTO SU DI
NOI.
IL MONDO SI MUOVE SE NOI CI MUOVIAMO
SI MUTA SE NOI CI FACCIAMO NUOVI
MA IMBARBARISCE
SE SCATENIAMO LA BELVA
CHE C'È IN OGNUNO DI NOI.
CI IMPEGNIAMO
PER TROVARE UN SENSO ALLA VITA
A QUESTA VITA
UNA RAGIONE
CHE NON SIA UNA DELLE TANTE RAGIONI
CHE BENE CONOSCIAMO
E CHE NON CI PRENDONO IL CUORE.
CI IMPEGNIAMO NON PER RIORDINARE IL MONDO
NON PER RIFARLO MA PER AMARLO.
aria del dio della felicita
Mi fai spuntare le lacrime, fratello
vedo che la vita non è allegra.
Ecco una mela: io ne possiedo tre
perciò una la regalo a te.
Non ci vedo niente di eccezionale
e l’uno e l’altro possiamo vivere.
Solo i semi promettimelo
avido non inghiottirli
sputali invece a terra
prima che mi allontani.
E se poi cresce un melo
dentro il mio campicello
vieni a prenderti i frutti
è il tuo albero quello.
|
Discorso mattutino
all’albero Griehn
Griehn
devo pregarla di
scusarmi.
Stanotte
non ce l’ho fatta
a prender sonno
tanto rumoreggiava
la tempesta.
Guardando fuori
ho notato che Lei
oscillava
Come una scimmia
sbronza.
L’ho esternato.
Oggi il sole giallo
splende tra I suoi rami
spogli.
Lei sgronda ancora
qualche lacrima Griehn.
Ma adesso sa
lei
quello che vale.
Ha combattuto
la battaglia più aspra
della sua vita.
Gli avvoltoi
si interessano di lei
E io so ora
che unicamente
per la sua implacabile
Arrendevolezza
lei sta ancora in piedi
stamattina.
Dinanzi al suo successo
penso oggi:
Non è stata un’inezia
levarsi così in alto
Tra i casermoni in affitto
così in alto Griehn
che La tempesta
può giunger fino a lei
così come stanotte.
1927
|
fausernet.novara.it
Le concezioni artistiche di Bertolt Brecht
e di Kurt Weill si concretarono in modo definito nella realizzazione nel
1928 di ' Die Dreigroschenoper ' - un’opera in '
un
prologo e tre atti ' che Brecht aveva elaborato ispirandosi al
libretto ' The Beggar’s
Opera ' - L’opera degli straccioni
- del poeta inglese John Gay scritto nel 1728
|
canto di un'amata
lo so
mia amata già mi cadono i capelli
tanto
dissoluta è la mia vita
e devo
giacere sulle pietre.
vedete
come bevo il liquore più infimo
e
cammino nudo nel vento.
ma vi fu
un tempo amata in cui ero puro.
avevo
una donna che era più forte di me
come
l'erba è più forte del toro
si
rialza infatti.
lei
vedeva che io ero cattivo e mi amava.
non
chiedeva dove andasse
la strada su cui camminava
e che
forse era in discesa.
quando
mi dava il suo corpo diceva
questo è
tutto.
e
diventava il mio corpo.
ora non
è più è scomparsa
come la
nube dopo la pioggia
la mia
mano l'ha lasciata
ed essa
è caduta giù
poiché
quella era la sua strada.
ma
talvolta, la notte quando mi vedete bere
io vedo
il suo viso pallido nel vento
forte e
rivolto a me
e m'inchino verso il vento. |
Bertold Brecht auf Notenpapier
von Paul Dessau, um 1968
akademie-der-kuenste.de
|
lernen - wozu
My young son asks me:
Am I to learn mathematics?
To which, I would like to say.
That two pieces bread more are than one
that you will also in such a way notice.
My young son asks me: Am I to learn French
?
To which, I would like to say.
This realm is neglectable.
And rub you only with the hand the antinode
bulge and groan and one
you will already understand.
My young son asks me: Am I to learn history ?
To which, I would like to say.
Learn you your heading into the
earth to put you will perhaps remain there.
Yes, learn mathematics, legend
I learn French,
learn history !
|
STUDIARE PERCHE'
Il mio giovane figlio mi chiede:
Dovrei studiare matematica ?
Perchè, dovrei chiedere io.
Che due pezzi di pane sono
più di uno,
Lo noterai comunque.
Il mio giovane figlio mi chiede
dovrei studiare inglese
?
Per quale motivo, dovrei [chiedere] io.
Questo regno tramonta.
E tu solo strofinati la pancia
con la mano piatta
e gemi E già ti si capirà.
Il mio giovane figlio mi chiede:
dovrei studiare storia ?
Perchè dovrei chiedere io. Impara a tenere
La tua testa ben ferma sulla terra
Allora forse resterai.
Sì, studia matematica, gli dico,
Studia
inglese, sì, studia storia.
traduzione anita clara
|
Lode dell’imparare
Impara quel che è più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi !
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo ! E non ti venga a noia
!
Comincia! devi sapere tutto, tu
!
Tu devi prendere il potere.
Impara, uomo all’ospizio
!
Impara, uomo in prigione !
Impara, donna in cucina
!
Impara, sessantenne
!
Tu devi prendere il potere.
Frequenta la scuola, senzatetto !
Acquista il sapere, tu che hai freddo !
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.
Non avere paura di chiedere, compagno
!
Non lasciarti influenzare
verifica tu stesso
!
Quel che non sai tu stesso
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce
chiedi: e questo, perché ?
Tu devi prendere il potere.
1933 |
Voglio andare da lui, che
amo.
Non voglio
contare quanto ciò costa
Non voglio pensare se è cosa buona
Non voglio sapere se lui mi ama
Voglio andare con lui che amo
1940
Molti pensano
che noi ci diamo da
fare
nelle faccende più peregrine
ci affatichiamo in strane imprese
per saggiare le nostre forze o per darne la prova.
Ma in realtà è più nel vero chi ci pensa
intenti semplicemente all'inevitabile
scegliere la strada più dritta possibile
vincere
gli ostacoli del giorno
evitare i pensieri
che hanno avuto esiti cattivi
e scoprire
quelli propizi
in breve
aprire la strada alla goccia nel fiume che si apre
la strada in mezzo alla pietraia.
|
SVENTURATA LA TERRA CHE HA
BISOGNO DI EROI
un
tempo
a me nel gelo un tempo pareva mirabile
vivere e il freddo a me giungeva vivace
e gustavo l'amaro ed era come
fossi io sempre signore della scelta
anche se il buio m'invitava al suo tavolo
serenità da fredda fonte attinsi
e il nulla dette questa ampia arena
rara si è scissa dolce chiarità
da naturale tenebra. a lungo? no appena
ma io morte ero veloce. vinsi. |
chi sta in alto
dice pace e guerra
sono di essenza diversa.
la loro pace e la loro guerra
sono come vento e
tempesta.
la guerra cresce dalla loro pace
come il figlio dalla madre.
ha in faccia i suoi lineamenti orridi.
la loro guerra uccide
quel che alla loro pace
è sopravvissuto.
|
un
uomo è un uomo
dice il signor B.B. che un uomo è un uomo
e questa è cosa che ognuno può dire.
ma il signor bertold brecht dimostra poi
che con un uomo ci puoi far quello che vuoi.
come un'auto stasera smontano un uomo e fanno
veder che si rimonta il tutto senza danno.
umanamente all'uomo ci si approssima
senza brutalità ma con forza pregandolo
di volersi col mondo uniformare
e di lasciare ogni pesce nuotare.
con lui qualsiasi cosa costruire si voglia
certo non ci sbaglia. però
lo devi tener d'occhio perchè una notte può
tramutarlo nel boia che ci scanna,.
il signore brecht si augura che tutti voi vediate
sciogliersi come neve la terra su cui state
e i casi del portuale Galy Gay vi dimostrino
quant'é pericoloso a questo mondo il vivere |
insegnamento di galilei
quando
il signore pronunciò
il suo fiat volle
il sole perchè ad un cenno suo
recasse un lume intorno al nostro mondo
come un'ancella in ordinato cerchio
desiderando che ogni creatura
si volga intorno a più eletta natura.
quindi intorno agli importanti
cominciarono i minori a
ruotare e agli
eminenti gli inferiori
come in cielo così in terra.
e intorno al papa circolano i cardinali
e intorno ai cardinali circolano i vescovi
e intorno ai vescovi circolano i segretari
e intorno ai segretari circolano i
bussolanti e
intorno ai bussolanti circolano gli artigiani
e intorno agli artigiani circolano i servi
e intorno ai servono circolano i cani
i polli e i mendicanti
da vita di galileo
|
remare conversazioni
è sera. vanno
due canoe. dentro
nudi due giovani.
fianco a fianco remando parlano.
parlando
remano fianco a fianco.
melograno
Il non permettere
che qualcuno si guasti
anche se stessi
il riempire di gioia tutti
anche se stessi
questo è bene
|
LE GRUCCE
Per sette anni non mi
riuscì un passo .
Quando fui dal gran medico
lui mI ha chiesto :
Perchè queste grucce ?
E io : sono storpio - gli ho detto .
E lui : non c'è da stupirsi .
Fa' una prova, per cortesia !
Son questi arnesi, a storpiarti .
Va', cadi, striscia a quattro zampe .
Ridendo come un mostro
le mie belle grucce mi prese
sulla schiena me le spezzò
ridendo le scagliò nel fuoco .
Come sia, son guarito : cammino
. Una risata m'ha
guarito .
Solo, a volte, se vedo stampelle
per qualche ora cammino un po' peggio .
|
il
susino
nel cortile c'è un susino
quant'é piccolo non crederesti
gli hanno messo intorno una grata
perchè la gente non lo pesti.
se potesse crescerebbe
diventar grande gli piacerebbe.
ma non servono parole
quel che gli manca è il sole.
che è un susino appena lo credi
perchè susine non ne fa.
eppure è un susino e lo vedi
dalla foglia che ha
1934
poesie e canzoni . einaudi |
quelli che portano via
la
carne dalle tavole
insegnano ad accontentarsi.
coloro ai quali il dono è destinato
esigono spirito di sacrificio.
i ben pensanti parlano agli affamati
dei grandi tempi che verranno.
quelli che portano all'abisso la nazione
affermano che governare è troppo difficile
per l'uomo qualsiasi
|
Io che nulla amo più
dello scontento per le cose mutabili
così nulla odio più del profondo scontento
per le cose che non possono cambiare
Così se ne ando il mio tempo che sulla terra
mi era
stato dato
So verging meine
Zeit die auf Erden mir gegeben war
|
Piaceri
Il primo sguardo dalla finestra
il mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili
poesie
postume - poesie e canzoni
poesie 1947-1956
|
A COLORO CHE VERRANNO - 1939
davvero vivo in tempi bui
!
la parola innocente è stolta.
una fronte distesa
vuol dire insensibilità. chi ride
la notizia atroce non l'ha saputa ancora.
quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto,
perchè su troppe stragi comporta silenzio!
e l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?
è vero: ancora mi guadagno da vivere.
ma, credetemi è appena un caso. nulla
di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.
per caso mi risparmiano.
- basta che il vento giri e sono perduto -
mangia e bevi! mi dicono e sii contento di averne.
ma come posso io mangiare e ber, quando
quel che mangio a chi ha fame lo strappo e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
eppure mangio e bevo.
vorrei anche essere un saggio.
nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
spogliarsi di violenza
render bene per male
non soddisfare i desideri anzi
dimenticarli dicono è saggezza.
tutto questo io non posso
davvero vivo in tempi bui!
nelle città venni al tempo del disordine
quando la fame regnava.
tra gli uomini venni al tempo delle rivolte
e mi ribellai insieme a loro.
così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
il mio pane lo mangiai tra le battaglie.
per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
la parola mi tradiva al carnefice.
poco era in mio potere. ma i potenti
posavano più sicuri senza di me o lo speravo.
così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
le forze erano misere.
la meta era molto remota.
la si poteva scorgere chiaramente
seppure anche per me quasi
inattingibile.
così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.
andammo noi più spesso cambiando paese che scarpe
attraverso le guerre di classe disperati
quando solo ingiustizia c'era e nessuna rivolta.
eppure lo sappiamo
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. oh noi
che abbiamo voluto apprestare
il terreno alla gentilezza
noi non si poté essere gentili.
ma voi quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo
pensate a noi con indulgenza.
|
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CANZONE DI MADRE COURAGE
O COMANDANTI BASTA I TAMBURI
DATEGLI REQUIE ALLE FANTERIE.
MADRE COURAGE È QUI CON LE SCARPE
CHE DENTRO MEGLIO CI SI CAMMINA.
CON QUELLE LORO LÈNDINI E PULCI
CON I CARRIAGGI, I CANNONI E I TRAINI
SE ALLA BATTAGLIA DEVONO MARCIARE
DI SCARPE BUONE HANNO BISOGNO.
VIEN PRIMAVERA. SVEGLIA, CRISTIANI!
SGELA LA NEVE. DORMONO I MORTI.
MA QUEL CHE ANCORA MORTO NON È
SUGLI STINCHI SI LEVERÀ.
O COMANDANTI, LE VOSTRE GENTI
SENZA SALSICCIA ALLA MORTE NON VANNO.
PER TUTTI I GUAI DI CORPO E D'ANIMA
COURAGE COL VINO SE LI CONFORTI.
O COMANDANTI, A DIGIUNO IL CANNONE
ALLA SALUTE NON FA TROPPO BENE
MA SE NON SAZI, BENEDETTI VOI
E FIN IN FONDO ALL'INFERNO PORTATEVELI.
VIEN PRIMAVERA. SVEGLIA CRISTIANI!
SGELA LA NEVE. DORMONO I MORTI.
MA QUEL CHE ANCORA MORTO NON È
SUGLI STINCHI SI LEVERÀ.
DA ULM A METZ DA METZ ALL'ODER!
MADRE COURAGE È SEMPRE QUA!
CHI FA LA GUERRA GUERRA LO CAMPA
MA LE CI VUOLE POLVERE E PIOMBO.
DI PIOMBO SOLO NON RIESCE A VIVERE
NEANCHE DI POLVERE LE CI VUOL GENTE!
DUNQUE SEGNATEVI AI REGGIMENTI
CHE SE NO CREPA! MA OGGI E SUBITO!
VIEN PRIMAVERA. SVEGLIA CRISTIANI!
SGELA LA NEVE. DORMONO I MORTI.
MA QUEL CHE ANCORA MORTO NON È
SUGLI STINCHI SI LEVERÀ.
La
primavera non c'è più
Molto tempo prima .
Che ci gettassimo su petrolio
ferro e
ammoniaca
C'era ogni anno
Il tempo degli alberi che verdeggiavano
irresistibili e violenti .
Noi tutti ricordiamo
I giorni più lunghi
Il cielo più chiaro
L'aria mutata
Della primavera destinata a venire .
Ora leggiamo nei libri
Di questa celebrata stagione
E pure da molto tempo
Non sono stati scorti sulle nostre città
I famosi stormi di uccelli.
La gente ancora seduta sui treni è la prima
A sorprendere la primavera .
Le pianure la mostrano
Nell'antica chiarezza .
Certo negli alti spazi sembrano passare
tempeste
Esse toccano solo le nostre antenne .
|
al signor K. chiesero cosa stesse facendo
' sto lavorando duro per
preparare il mio prossimo errore '
i racconti del signor keuner
QUI FINISCE LO
SPETTACOLO
AVETE VISTO
COME DAL
PRINCIPIO ALLA FINE
L’UOMO DI
ASPETTO CAMBIÒ
HIER ENDET UNSER
STÜCK.
JHR SEHT,
DER MANN SIEHT ANDERS AUS AM
SCHLUSS
ALS ER BEGANN
welcome brecht
BRECHT 1
BRECHT 2
links
www.associazioni.milano.it/bertoltbrecht
http://it.wikipedia.org/wiki/Bertolt_Brecht
https://youtu.be/FSk3TG5czcg
- BB canta Lied von der Unzulänglichkeit menschlichen Strebens -
opera da tre soldi
www.raiplay.it/vide/Un-paese-di-furbi-e-di-eroi
www.raicultura.it/satira-sugli-intellettuali
www.doppiozero.com/brecht-un-discorso-sul-metodo
www.girodivite.it/antenati/xx2sec/_brecht.htm
www.gironi.it/poesia/brecht.php
https://auralcrave.com/riscoprire-bertolt-brecht
http://biografieonline.it/biografia=Bertolt+Brecht
http://it.wikipedia.org/wiki/Bertolt_Brecht
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