Non dimenticarlo mai ora non è il momento adatto per vincere ma
per combattere le sconfitte
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Nelle epoche della più grave oppressione
si fa generalmente un gran parlare
di grandi e di nobili temi
.
...
La guerra che verrà
La guerra che verrà
non è la prima.
Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame.
Fra i vincitori
faceva la fame
la povera gente
egualmente
...
sul
muro
Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si
trasformeranno e i loro volti saranno irriconoscibili . Ma voi dovete
rimanere eguali . Andranno in guerra, non come ad un massacro, ma ad un
serio lavoro. Tutto avranno dimenticato. Ma voi nulla dovete dimenticare .
Vi verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri . Ma voi dovete
rimanere lucidi .
.
il pensare
è uno dei massimi
piaceri
concessi al genere
umano
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Primavera 1938
Oggi, domenica di Pasqua,
presto Un’improvvisa
tempesta di neve si e’
abbattuta sull’isola .
Tra i cespugli verdeggianti c’era neve .
Il mio ragazzo mi ha portato
verso un piccolo albicocco
attaccato alla casa
strappandomi ad un verso
in cui puntavo il dito contro coloro
che stanno preparando una guerra
che puo’ cancellare
il continente, quest’isola
il mio popolo ,
la mia famiglia e me stesso .
In silenzio abbiamo messo un sacco
sopra all’albero tremante di freddo .
.
Generale
il tuo carro
armato
è una macchina potente
spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto
ha bisogno di un carrista.
Generale
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta
e porta più di un elefante .
Ma ha un difetto
ha bisogno di un meccanico .
Generale, l’uomo fa di tutto .
Può volare e può uccidere .
Ma ha un difetto
può pensare .
.
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GLI UCCELLI ASPETTANO
DAVANTI ALLA FINESTRA
IO SONO IL PASSERO.
BAMBINI, LA MIA FINE È QUASI CERTA.
E SEMPRE VI HO CHIAMAI
NELLA TRASCORSA ANNATA
QUANDO IL CORVO ERA DI NUOVO
IN MEZZO ALL’INSALATA.
VI PREGO UNA PICCOLA OFFERTA.
PASSERO FATTI AVANTI.
PASSERO
ECCO IL TUO GRANO.
E TANTE GRAZIE PER IL TUO LAVORO !
IO SONO IL PICCHIO ROSSO.
BAMBINI LA MIA FINE È QUASI CERTA.
E PICCHIO TUTTA LA STAGIONE ESTIVA
E DISTRUGGO OGNI BESTIA NOCIVA.
VI PREGO UNA PICCOLA OFFERTA.
PICCHIO FATTI AVANTI.
PICCHIO
ECCO IL TUO VERME.
E TANTE GRAZIE PER IL TUO LAVORO.
IO SONO IL MERLO.
BAMBINI LA MIA FINE È QUASI CERTA.
E PURE SONO IO CHE NEL GRIGIO DEL MATTINO
CANTAI TUTTA L’ESTATE NELL’ORTO VICINO.
QUANDO DURÒ L’ESTATE
DALL’ORTO DEI VICINI.
VI PREGO UNA PICCOLA OFFERTA
MERLO FATTI AVANTI.
MERLO
ECCO IL TUO GRANO.
E TANTE GRAZIE PER IL TUO LAVORO.
Contro la seduzione
Non vi fate sedurre
non esiste ritorno. Il giorno sta alle porte già è qui vento di notte
altro mattino non verrà. Non vi lasciate illudere che è poco, la vita.
Bevetela a gran sorsi non vi sarà bastata quando dovrete perderla.
Non vi date conforto vi resta poco tempo. Chi è disfatto, marcisca.
La vita è la più grande nulla sarà più vostro. Non vi fate sedurre
da schiavitù e da piaghe. Che cosa vi può ancora spaventare ? Morite
con tutte le bestie e non c’è niente, dopo.
poesie e canzoni 1982
Il postero
Lo confesso: io non ho nessuna speranza.
I ciechi parlano di una via d'uscita. Io ci vedo. Quando gli errori sono
esauriti siede come ultimo compagno di fronte a noi il nulla.
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Colui che dubita
Sempre
ogni volta che ci pareva
di aver trovato
la risposta
a un problema
uno di noi scioglieva, sulla parete
il nastro dell’antico rotolo cinese
sí
che svolgesse e visibile apparisse
l’uomo seduto che tanto
dubitava.
Io, ci diceva, sono colui che dubita.
Dubito che sia riuscito il lavoro
che v’ha inghiottiti i giorni.
Che, quel che avete detto,
se detto peggio valga tuttavia
per qualcuno.
Che lo abbiate detto bene
e che forse un po' troppo vi siate
alla verità di quanto avete detto
affidati.
Che sia ambiguo:
per ogni possibile errore
vostra sarebbe la colpa.
Può anche essere troppo univoco
e allontanar dalle cose
la contraddizione;
non è troppo univoco ?
Allora quel che dite è inutilizzabile.
Le cose vostre sono inanimate, allora.
Siete realmente nel corso degli eventi ?
Compresi con tutto quel che diviene ?
Siete ancora in divenire, voi?
Chi siete ?
A chi parlate ?
A chi serve quel che state dicendo ?
E, fra parentesi: vi lascia sobri ?
Si può leggerlo di mattina ?
È anche congiunto al presente ?
Le tesi davanti a voi enunciate
son messe a profitto
o almeno confutate ?
Tutto è documentabile ?
Per esperienza
? Di chi ?
Ma prima di tutto
e sempre, e ancora prima d’ogni cosa
come si agisce ?
Pensierosi noi si considerava
con curiosità l'uomo
Turchino dubitare dal quadro
ci si guardava e da
capo si ricominciava.
1937 - poesie
https://youtu.be/uE-UJ8_D1_o
legge gian maria volontè
Tutte le arti
contribuiscono all'arte
più grande di tutte
quella di vivere
Debolezze
Tu non ne
avevi
Io ne avevo una
amavo
1947-1956
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Luci e ombre
Gli uni stanno nell’ombra Gli altri nella luce E si vedono
coloro che stanno nella luce E coloro che stanno nell’ombra Non si vedono
Ci sono uomini
che lottano un giorno e sono bravi
altri che lottano un anno e sono più bravi
ci sono quelli che lottano più anni
e sono ancora più bravi
però ci sono quelli
che lottano tutta la vita
essi sono gli indispensabili
in morte di lenin
Dio
se fossimo un po’ meno ciechi e sordi
capiremmo quello che di noi si fa
1935
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ma
un uomo,
signora,
ha sempre paura di una donna
che l'ama troppo
l'opera da tre soldi 1928
Fu tanti anni fa
ed al presente di lei non so più niente di lei
che un tempo mi era tutto. Ma tutto se ne va.
altra versione :
È stato molto tempo fa
e ora non
so più nulla di lei
che una volta era tutto. Ma tutto passa.
Lo ammetto:
io non ho speranza.
Il cieco
parla di una via di uscita
Io ci vedo.
Quando tutti
gli errori sono esauriti
l'ultimo compagno
che ci sta di fronte è il Nulla.
der nachgeborene
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Ho sentito
che non volete imparare niente
Deduco: siete milionari.
Il vostro futuro è assicurato
esso è Davanti a voi in piena luce.
I vostri genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi
Non urtino nessuna pietra.
Allora non devi
Imparare niente. Così come sei
Puoi rimanere.
E se, nonostante ciò
ci sono delle difficoltà, dato che i tempi
Come ho sentito, sono insicuri
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente
Ciò che devi fare affinché stiate bene.
Essi hanno letto i libri di quelli
Che sanno le verità
Che hanno validità in tutti i tempi
E le ricette che aiutano sempre.
Dato che ci sono così tanti
che pensano per te
Non devi muovere un dito.
Però, se non fosse così
Allora dovresti studiare.
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Non si dirà
quando
il noce si scuoteva nel vento
ma: quando l’imbianchino
calpestava i lavoratori.
Non si dirà
quando il bambino faceva saltare
il ciottolo piatto
sulla rapida del fiume
ma: quando si preparavano
le grandi guerre.
Non si dirà: quando la donna
entrò nella stanza
ma: quando le grandi potenze
si allearono contro i lavoratori.
Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri
ma: perché i loro poeti hanno taciuto ?
Non sembrare quel che si è
è una
disgrazia per se stessi
Sembrare quel che non si è
è una disgrazia
per gli altri
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Quando, un tempo, ti ero
affezionato non è poi che il mio
amore fosse smania: se non si
desidera, forse
non si sente la mancanza
Se la gioia è poca, anche il dolore è scarso.
Meglio che: molta gioia è: nessun cruccio,
meglio che perdere è: l'essere paghi.
La voluttà degli uomini è: non soffrire mai.
L'aver potuto è bene, pessimo: l'aver dovuto.
Naturalmente questo è un precetto meschino.
Non è mai stato ricco,
chi non ha perso mai
niente ! Io non dico neppure,
che sarei stizzito... Intendo
solo questo:
se uno non ha nessun amore
non ha neanche un'epoca grama che lo attende.
Tuttavia noi non siamo i padroni delle cose.
sonetti di augusta - VI sonetto
.
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Sempre pronto a una nuova idea
e ad un
antico vino
.
Cosa ne è del buco
una volta finito il formaggio ?
.
Quando l'ingiustizia diventa legge
la resistenza diventa dovere
.
Cattivi sono i tempi
in cui si deve difendere l'ovvio
.
La corda spezzata può essere riannodata torna a tenere, ma è
lacerata . Forse ci incontreremo ancora, noi due, ma lì dove mi hai
lasciato lì non mi trovi più
.
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l'arte del
leccapiedi - il romanzo dei tui -
intellettuali_Tellekt-uell-in > tui
In effetti quasi tutti sono in grado di
eseguire in maniera non troppo penosa una leccata senza infamia e senza lode,
basta dare libero corso alla propria predisposizione naturale. L'arte del
leccapiedi è però un'altra cosa: richiede studio e allenamento. E molta
disciplina. Solo con l'esercizio è possibile elevarsi dalle bassezze della
leccata corriva, e soltanto quando la perseveranza lascia il posto alla fantasia
si diviene veri maestri. Il complimento comune è merce dozzinale, cicaleggio
meccanico senza senso né ragione, privo di ogni raffinatezza. Il lecchinaggio
praticato come un'arte invece produce espressioni originali, peculiari,
profondamente sentite: crea una forma. L'artista completo è duttile, poliedrico,
sempre capace di sorprendere.
traduzione marco federici solari
È in una Cina immaginaria che Brecht decise di
trasporre narrativamente, con divertito coraggio, i tempi oscuri e turbolenti in
cui la Storia gli diede in sorte di vivere. Cominciato durante l’esilio e
rimasto frammentario dopo oltre un decennio di lavoro, Il romanzo dei tui è una
satira feroce degli intellettuali che affittano a cottimo al migliore offerente
il proprio ingegno: i «tui». Dal mare dell’imbecillità umana emerge qui un
arcipelago di aneddoti, storielle, parabole e corrosivi esercizi di umorismo che
mettono alla berlina tutti i grandi ideologi dell’Occidente e forniscono anche
una diagnosi inaspettata e spiazzante dell’ascesa di Hitler. Un geniale e comico
breviario sul cattivo uso dell’intelletto che zigzaga tra apologhi memorabili,
trattati stravaganti (compreso uno sull’arte del leccapiedi) e racconti arguti,
consegnandoci una requisitoria serrata e farsesca contro ogni pensiero fumoso e
servile. Un tesoro di caustica comicità proposto per la prima volta al pubblico
italiano.
lormaeditore.it
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il passeggero
Quando anni fa imparai a guidare la
macchina, il mio istruttore mi imponeva di fumare il sigaro; e se
nel groviglio del traffico o in
curve strette si spegneva, lui mi spingeva via dalla guida. Durante la corsa
raccontava anche barzellette e se io, troppo intento alla guida, non ridevo, mi
strappava il volante di mano. Mi sento insicuro, diceva.
Io, passeggero, mi spavento se vedo che il guidatore dell’auto è troppo intento
alla guida.
Da allora quando
lavoro mi guardo bene dallo sprofondarmi troppo in quello che faccio. Mi impongo
più d’una volta di guardarmi in giro, talora interrompo il lavoro per conversare
con qualcuno.
Mi sono disabituato
ad andare così forte da non poter fumare. Penso al
passeggero.
1933-1938
*
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Oh bello innaffiare il giardino
per far coraggio al verde ! Dar acqua agli alberi
assetati ! Dai più che basti e non dimenticare i cespugli delle siepi
perfino quelli che non dàn frutto quelli esausti e avari
E non perdermi
di vista in mezzo ai fiori, le male erbe, che hanno sete anche loro.
Non bagnare solo il prato fresco o solo quello arido: anche la terra
nuda tu rinfrescala
antigone
Esci dalla penombra e cammina davanti a
noi un poco, gentile, con il passo leggero della donna risoluta a tutto
terribile
per i terribili Distolta a forza, io so come temevi la morte, ma ancora
più ti faceva orrore la vita indegna E non fosti indulgente in nulla
verso i potenti
e non
scendesti a patti con gli intriganti, e non dimenticasti mai l’ingiuria e
sui loro misfatti non crebbe mai l’erba
poesie - II - 1934-1956 - trad luigi forte
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Una delle principali cause
della
miseria delle scienze sta
molto spesso
nella loro
presunzione di essere ricche.
Scopo della scienza
non è
tanto quello di aprire le porte
all'infinito sapere quanto
quello di porre una barriera
all'infinita
ignoranza
galileo: IX
Quando ci si trova
davanti a un ostacolo
la linea più breve fra due punti
può essere una linea curva
When you are faced with an obstacle
the shortest line between two points
can
be a curved line
La pace è solo disordine
non c'è che la guerra per metter ordine .
In tempo di pace l'umanità
cresce in modo incontrollato
...
Come tutte le cose buone, anche la guerra da
principio è difficile .
Ma poi quando ha attaccato, tien duro. Allora
la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché
viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s'è perduto .
madre courage e i suoi figli |
Chiamano violento il fiume impetuoso Ma le sponde che lo comprimono
nessuno le chiama violente
Da leggere il mattino e la sera
Quello che
amo
mi ha detto
che ha bisogno di me
Per questo
ho cura di me stessa
guardo dove cammino e
temo che ogni goccia di pioggia
mi possa uccidere
poesie 1933-1938
Morgens und abends zu lesen
Der, den ich liebe
hat mir gegagt
Daß er mich braucht.
Darum
Gebe ich auf mich acht
sehe auf meinen Weg und
Fürchte von jedem Regentropfen
Daß er mich erschlagen Könnte
Ecco gli elmi dei vinti
abbandonati
in piedi, di traverso o capovolti. E il giorno amaro in cui voi siete
stati vinti non è quando ve li hanno tolti, ma fu quel primo giorno in cui
ve li siete infilati senza altri commenti, quando vi siete messi
sull'attenti e avete cominciato a dire sì.
Le immagini del mattino e della notte
traggono in inganno.
I tempi felici non nascono così
come un mattino succede
a una notte d'inverno.
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Viaggiando in un’auto
comoda
Su una
provinciale piovosa
Vedemmo una persona lacera
al calar
della notte
Che ci faceva cenno di prenderla su
con un
profondo inchino.
Avevamo un tetto e avevamo posto
e proseguimmo
E sentimmo me che dicevo
con voce
stizzita: No
Non possiamo prendere su nessuno.
Eravamo già molto avanti
un giorno di
marcia forse
Quando d’un tratto mi spaventai
di questa mia
voce
Questa mia condotta e tutto
Questo mondo.
1934
trad anna maria curci
.
Traveling in a comfortable car
Down a rainy road in the country
We saw a ragged fellow at nightfall
Signal to us for a ride, with a low
bow.
We had a roof and we had room
and we drove on And we heard me say,
in a grumpy voice: No,
we can’t take anyone with us.
We had gone on a long way,
perhaps a day’s march
When suddenly I was shocked by
this voice of mine
This behavior of mine and this
Whole world.
.
Fahrend in einem bequemen Wagen
Auf einer regnerischen Landstraße
Sahen wir einen zerlumpten
Menschen bei Nachtanbruch
Der uns winkte, ihn mitzunehmen,
sich tief verbeugend.
Wir hatten ein Dach und wir hatten
Platz und wir fuhren vorüber
Und wir hörten mich sagen, mit einer
grämlichen Stimme: Nein
Wir können niemand mitnehmen.
Wir waren schon weit voraus, einen
Tagesmarsch vielleicht
Als ich plötzlich erschrak über
diese
meine Stimme
Dies mein Verhalten und diese
Ganze Welt.
|
Chi non conosce la verità è uno sciocco
ma chi conoscendola la chiama bugia
è un delinquente
Who does Not Know the Truth, is simply a Fool
. Yet who Knows the Truth and Calls it a Lie, is a
Criminal
.
.
Il genere umano tende a ricordare gli abusi
a cui è stato sottoposto, piuttosto che le tenerezze
Che cosa
resta dei baci ? Solo le ferite lasciano cicatrici
The human race tends to remember the abuses to
which it has been subjected rather than the endearments
What's left of kisses ? Wounds,
however, leave scars
.
.
Durante i
miei nove anni alle scuole superiori
non sono
riuscito a insegnare niente ai miei professori
Während meines
9-jährigen Eingewecktseins an einem Augsburger Realgymnasium
gelang es mir nicht,
meine Lehrer wesentlich zu fördern
.
.
Non temere tanto la morte -
temi piuttosto lo squallore della vita
Fürchtet doch nicht so den Tod und mehr das
unzulängliche Leben
.
.
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L'ACCORTEZZA DI RICONOSCERE LA VERITÀ
POICHÉ È DIFFICILE SCRIVERE LA VERITÀ, DATO CHE
OVUNQUE ESSA VIENE SOFFOCATA, I PIÙ PENSANO CHE SCRIVERE O NON SCRIVERE LA
VERITÀ SIA UNA QUESTIONE DI CARATTERE. CREDONO CHE BASTI IL CORAGGIO. E
DIMENTICANO LA SECONDA DIFFICOLTÀ, CIOÈ QUELLA DI TROVARE LA VERITÀ. NESSUNO
POTRÀ MAI DIRE CHE TROVARE LA VERITÀ SIA COSA FACILE.
. CINQUE DIFFICOLTÀ PER CHI
SCRIVE LA VERITÀ
CHI AI NOSTRI GIORNI VOGLIA COMBATTERE LA MENZOGNA E
L'IGNORANZA E SCRIVERE LA VERITÀ, DEVE SUPERARE ALMENO CINQUE DIFFICOLTÀ.
DEVE AVERE IL
CORAGGIO DI SCRIVERE LA
VERITÀ, BENCHÉ ESSA VENGA OVUNQUE SOFFOCATA; L'ACCORTEZZA
DI RICONOSCERLA, BENCHÉ VENGA OVUNQUE TRAVISATA, L'ARTE
DI RENDERLA MANEGGEVOLE COME UN'ARMA; L'AVVEDUTEZZA
DI SAPER SCEGLIERE COLORO NELLE CUI MANI ESSA DIVENTA EFFICACE;
L'ASTUZIA
DI DIVULGARLA FRA QUESTI ULTIMI. TALI DIFFICOLTÀ SONO GRANDI PER COLORO CHE
SCRIVONO SOTTO IL FASCISMO, MA ESISTONO ANCHE PER COLORO CHE SONO STATI CACCIATI
O SONO FUGGITI, ANZI ADDIRITTURA PER COLORO CHE SCRIVONO NEI PAESI DELLA LIBERTÀ
BORGHESE .
scritti sulla letteratura e sull'arte
|
il
dubbio
muove
le montagne
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